sublima(r)te
destrutturazioni/rigenerazioni in flusso
zerotremilacento, attraverso l'azione artistica, vuole creare le
condizioni perché gli abitanti del territorio di Frosinone abbiano
occasione di frantumare barriere e di esplorare nuovi modelli
mentali. Un'azione artistica che pone domande e allo stesso tempo
crea condizioni affinché le risposte siano trovate proprio attraverso
la ricerca messa in atto dal tessuto sociale stesso. In quest'azione
gli artisti entrano come soggetti disposti ad essere modificati dai
processi ne' più ne' meno degli altri componenti, si vuole così anche
tentare una ricomposizione della frattura tra ricerca artistica e
società. Proprio per questo le attività di zerotremilacento non
sono rivolte ai circuiti intellettuali, anche se proveranno a
coinvolgerli, ma direttamente agli aggregati sociali presi in
considerazione, aggregati nei quali l'artista si pone come elemento
sensibile, catalizzatore e mediatore dei processi.
L'agire di zerotremilacento potrebbe definirsi arte pubblica
relazionale, cioè un'arte la cui opera è costituita dal dentro e non
dal fuori, dall'essere e non dall'apparire. Dunque essa si
identificherebbe come il tessuto delle sedimentazioni individuali
condivise in seguito al processo messo in atto dall'azione artistica.
Col progetto qui di seguito esposto si intende praticare il primo step
costituito da pratiche di destrutturazione e rigenerazione
dell’immaginario collettivo, un percorso di creazione di identità
condivisa e mutante, un’identità non monumentabile ma presente
dentro i soggetti che compongono la comunità. Un’identità
trasferibile con i corpi delle persone, dunque leggera, eppure
radicabile, ibridabile e riproduttiva.
Gli eventi del progetto richiedono la partecipazione dei cittadini.
La partecipazione è il mezzo e la sedimentazione che essa produce
sarà la vera opera d’arte.
Il precipitato delle emozioni e delle creazioni dei singoli realizza le
sedimentazioni collettive, ovvero l’immaginario delle future identità
condivise.