Anche i “numeri” sono qualità! Polverini incontra i

Newsletter Quindicinale
20 aprile 2011
Anche i “numeri” sono qualità!
8
Un lavoro pubblicato in marzo da un gruppo di ricercatori dell’Università di Los Angeles sul New England Journal of
Medicine ribadisce che, in termini di sicurezza per il paziente, a una maggior presenza di infermieri corrisponde
una performance migliore. Viceversa, con una minore presenza gli standard qualitativi scendono, fino a incidere
negativamente sugli indici di mortalità. Lo studio dimostra, infatti, che i rischi aumentano del 2% circa per ogni turno
di lavoro infermieristico non adeguatamente coperto da personale. (cfr. http://www.nejm.org/doi/full poi Search:
Needleman).
La possibilità di disporre di un adeguato numero di infermieri rappresenta, quindi, un problema di interesse primario
che oltrepassa i confini del nostro Paese. Una questione che permane di bruciante attualità in Italia, dove secondo
i parametri dell’Ocse continuano a mancare oltre 50.000 infermieri. Infatti, anche se l’offerta formativa è cresciuta
nell’ultimo decennio passando da 9.000 a circa 16.000 posti disponibili ogni anno per le immatricolazioni, essa
non riesce comunque a soddisfare le esigenze del nostro sistema sanitario.
Studi e ricerche continuano ad evidenziare che per garantire massima qualità e sicurezza non è possibile:
- sottoporre in modo continuativo gli infermieri a doppi turni, straordinari e carichi di lavoro eccessivi;
- non compensare il turn over infermieristico;
- negare sistematicamente sufficiente personale di supporto per sgravare gli infermieri da compiti impropri
che sottraggono tempo all’assistenza.
Tutte le politiche sanitarie indicano che, per vincere la sfida della sostenibilità, il sistema ha un crescente bisogno
di valorizzare le competenze infermieristiche, che si esprimono sul piano dell’innovazione organizzativa,
della continuità assistenziale, della capacità di rispondere ai nuovi bisogni assistenziali della popolazione.
Che altro dire per convincere amministratori e politici che puntare sulla risorsa infermieristica oggi costituisce
non solo una scelta vincente sul piano del miglioramento della qualità e dell’organizzazione, ma anche un investimento
sul piano economico e dell’efficienza?
Il Presidente
Gennaro Rocco
Scriveteci a [email protected]
ULTIM’ORA
in 1.044 milioni di euro
contro
un disavanzo 2009
Polverini incontra i DG
pari a 1.419 milioni di euro.
su Piano di rientro
La Presidente della Regione
Il presidente della Regione,
Renata Polverini ha annunciato
Renata Polverini, ha incontrato
che “questo consentirà per l’anno
stamani (20 aprile) i direttori generali 2011 la riduzione delle aliquote
delle Asl e delle Aziende ospedaliere Irap e Irpef rispetto al 2010
per fare il punto sull'andamento
e permetterà lo sblocco di ulteriori
del Piano di rientro sanitario
200 milioni di euro”.
e sul funzionamento della Centrale “Questo risultato – ha commentato –
unica per gli acquisti.
è ancora più soddisfacente alla luce
“Il ruolo della centrale degli acquisti
del fatto che la Regione Lazio
- ha dichiarato - è un elemento
è stata in grado di far fronte,
centrale in termini di risparmio.
così come certificato oggi dal tavolo
Era giusto fare una riflessione
(7 aprile 2011, NdR), all’ulteriore
con tutte le aziende sanitarie
buco di bilancio emerso nel tavolo
per poi approfondire la metodologia
di verifica del 26 ottobre 2010,
azienda per azienda.
pari a 1 miliardo e 600 milioni.
La Centrale unica per gli acquisti
L’impegno e i sacrifici affrontati
sarà pienamente funzionale
per superare questa grave
quando tutte le aziende
situazione di disavanzo sono stati
entreranno a regime e quando
dunque sufficienti e utili a dare
si completeranno le gare già
al Lazio una stabilità economica
espletate con le vecchie procedure”. e finanziaria che aspettavamo
da tempo”.
“Abbiamo avviato una concreta
Polverini annuncia
inversione di marcia – ha concluso –
taglio di Irpef e Irap
rispetto al passato da cui abbiamo
Il tavolo tecnico di verifica
ereditato situazioni di spreco e
sulla sanità istituito presso
disservizi. C'è ancora molto da fare,
il Ministero della Salute ha accertato ma abbiamo virato verso un modello
per il Lazio il disavanzo 2010
efficiente e moderno.
1
Ora stiamo realizzando uno schema
razionale basato su due pilastri:
pianificazione e controlli.
Studiamo il territorio,
garantiamo un’offerta sanitaria
capillare e di qualità,
verifichiamo i servizi erogati”.
Al lavoro i tavoli
per San Raffaele
e Santa Lucia
Il 7 aprile gli Uffici regionali del
Commissario ad acta per la sanità,
Renata Polverini, e dell'assessorato
alla Salute hanno incontrato i vertici
della società Tosinvest in merito
al Gruppo San Raffaele.
Lo comunica la stessa Regione
Lazio, spiegando che “al termine
del confronto, è stata raggiunta
un’intesa su un percorso di lavoro,
condiviso nei suoi punti salienti,
lungo il quale procedere
per arrivare ad una possibile e
auspicabile soluzione delle diverse
problematiche riferite al Gruppo,
a cominciare dalla tutela dei pazienti
e dei lavoratori. Già domani
pomeriggio (8 aprile, NdR)
si apriranno tavoli tecnici per entrare
nel merito dei singoli temi oggetto
del confronto”. Il recente acutizzarsi
Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma - www.ipasvi.roma.it
dello stato di agitazione è scaturito
dall’annuncio della imminente
chiusura di 17 strutture sanitarie,
tra cura, riabilitazione e
lungodegenza. A rischio ci sono
più di 3.100 posti di lavoro
e il ricovero di oltre 2.300 pazienti.
Al Comitato per la difesa dell’Irccs
San Raffaele hanno aderito
numerosi colleghi, che scrivono
in un comunicato: “Si sta
colpevolmente disperdendo
un importante patrimonio
di professionalità degli addetti
e di servizi sanitari di qualità,
che da sempre hanno fatto
del Gruppo San Raffaele
un punto di riferimento nel mondo
della sanità laziale e nazionale,
e nel campo della ricerca scientifica
che ha ricevuto prestigiosi
riconoscimenti anche a livello
internazionale”.
Un primo accordo è stato raggiunto
anche in merito alle problematiche
relative alla Fondazione Santa
Lucia con l’individuazione di alcuni
interventi urgenti in attesa
di proseguire il confronto
per individuare soluzioni strutturali.
In particolare, la Regione
si è impegnata ad intervenire
immediatamente su alcune criticità
a partire dall’erogazione, già
nei prossimi giorni, di oltre 4 milioni
di euro relativi all’attività 2010.
La Regione provvederà a costituire
un organo tecnico di verifica
per procedere alla valorizzazione
delle prestazioni di alta complessità
riabilitativa per gli anni 2006-2009,
in modo da consentire la relativa
liquidazione entro 45 giorni dall’inizio
delle operazioni di verifica.
Le parti si sono impegnate
a concordare presto un nuovo
incontro per affrontare la tematica
del finanziamento strutturale
della Fondazione.
1,7 mln per celiachia
e microcitemie
La Giunta regionale nella seduta
del 18 aprile ha stanziato
oltre 1,7 milioni di euro a favore
del progetto dell'Associazione
nazionale per la Lotta
contro la Microcitemia Onlus.
Il finanziamento è finalizzato
2
a realizzare, oltre all’annuale
campagna di prevenzione
dell'anemia mediterranea che
coinvolgerà tutti gli studenti di terza
media del Lazio, anche una specifica
indagine epidemiologica.
A partire dal prossimo anno
scolastico infatti, grazie a una
collaborazione tra Anmi e il Centro
di ricerca e studio della Malattia
celiaca dell'Università La Sapienza,
nelle scuole del Lazio verranno
effettuati contestualmente ai prelievi
per la microcitemia anche
quelli per la diagnosi precoce della
malattia celiaca.
Attenti all’obesità
infantile!
I dati del Lazio
Per ulteriori informazioni:
www.ospedalebambinogesu.it
Nel report vengono presentati i
risultati della seconda raccolta dati
conclusa nel mese di giugno 2010.
Scopo di OKkio alla SALUTE è
definire un sistema di monitoraggio
dello stato ponderale, delle abitudini
alimentari e dell’attività fisica
nei bambini delle scuole primarie
(6-10 anni) in grado di fornire dati
epidemiologici accurati e
confrontabili tra le diverse realtà.
La partecipazione del Lazio alle due
edizioni del progetto (2008 e 2010)
ha permesso a professionisti della
scuola e della sanità di stabilire
azioni comuni e creare le condizioni
per garantire la qualità
Il Bambino Gesù
dei programmi di prevenzione.
raccoglie fondi
Analogamente a quanto emerso
L’Ospedale pediatrico Bambino
nell’indagine del 2008, anche
Gesù di Roma si è posto un
nel 2010 i dati raccolti nella Regione
obiettivo molto ambizioso: costruire
evidenziano un’elevata prevalenza
il più grande centro europeo
del sovrappeso (24,6%) e
di ricerche e cure pediatriche.
dell’obesità (10,7%), che fanno
Per ottenere i finanziamenti
permanere il Lazio tra le regioni
necessari ha lanciato
italiane con la maggiore prevalenza
una campagna di comunicazione
di bambini con eccesso ponderale.
istituzionale – realizzata pro bono
Altresì, si è continuato a rilevare
da McCann Erickson – che punta
la presenza di comportamenti
a sensibilizzare gli italiani sul
non salutari: l’8% dei bambini salta
sostegno alle attività della struttura.
la prima colazione e il 28% non la fa
Il progetto del Centro prevede
adeguata; circa un bambino su 5
la costruzione di nuovi laboratori
non mangia quotidianamente frutta
nei quali oltre 200 ricercatori italiani
ed uno su due verdura;
e stranieri, supportati da tecnologie
solo un bambino su 10 svolge un’ora
altamente innovative, saranno
di attività fisica al giorno.
impegnati nello studio dei
I risultati raggiunti dalle due indagini,
meccanismi delle malattie rare,
mostrano un quadro regionale
dei difetti congeniti, dell’obesità,
dell’obesità infantile preoccupante
dei tumori infantili e nello sviluppo
e la presenza tra i nostri bambini
di nuovi farmaci biologici.
di stili di vita non sempre corretti.
La nuova struttura comprenderà
Tuttavia tali risultati non possono
una moderna piattaforma genomica,
che indurre a processi
una piattaforma metabolomica e
di miglioramento a partire dalla
protomica, un Istituto dei tessuti
identificazione dei fattori ostacolanti
(Cell Factory) e una Biobanca,
e di quelli favorenti l’offerta
posizionati all’interno di un unico
delle appropriate azioni
polo di ricerca.
di promozione della salute.
Come ravvisato in occasione
Per le donazioni utilizzare
del 2008, è necessario un impegno
il c/c postale n. 3751149
programmatorio forte da parte
codice IBAN:
del SSR attraverso un sempre
IT 09 G 02008 05365 000400212017
maggior coinvolgimento dei
numerosi attori in gioco, dal mondo
oppure online
www.ospedalebambinogesu.it
dell’industria a quello familiare.
Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma - www.ipasvi.roma.it
DOCUMENTI
Disorientati e in attesa:
ecco la Sanità del Lazio vista dal cittadino
Presentato il Secondo Rapporto regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale del malato
Il 6 aprile è stato presentato a Roma il Secondo Rapporto regionale curato da CittadinanzattivaTribunale per i diritti del malato, elaborato alla luce dei 4.023 casi giunti al servizio Pit (Progetto
integrato di tutela) di Cittadinanzattiva-Lazio dal 1° gennaio al 31 dicembre 2010.
Il Rapporto rappresenta uno scenario in cui i cittadini sono disorientati e a caccia di informazioni, in
ansia per presunti errori diagnostici e terapeutici, in lotta tra loro per accedere alle prestazioni, ma il
più delle volte vittime di un sistema di liste di attesa colabrodo, in cui le “eccezioni” per aggirare le
regole superano di gran lunga i casi in cui queste vengono rispettate.
Nel 2010, infatti, le prestazioni erogate e non prenotate nella Regione Lazio sono state ben 8.751.821,
pari al 62,9% del totale. Mentre chi si attiene alle procedure previste può attendere oltre 100 giorni
per una visita oculistica o urologica, più di 180 per una visita cardiologia, oltre 280 per un eco-color
doppler, addirittura 340 giorni per un'ecografia all'addome.
"Con un sistema sanitario in fase di ristrutturazione noi crediamo che il principio della contestualità sia
sacrosanto - ha dichiarato Giuseppe Scaramuzza, segretario regionale di Cittadinanzattiva - .
Si possono chiudere i servizi solo laddove si riesca a garantire contestualmente l'apertura di nuovi e più
adeguati servizi sanitari".
Il Rapporto segnala che i problemi più sentiti dai cittadini sono:

la mancanza di informazione e il conseguente disorientamento (18,2%),

i presunti errori (17,2%),

la difficoltà di accesso alle prestazioni (11,9%),

il rapporto con medici/personale sanitario (8,7%),

denunce varie (7,1%),

invalidità e accompagno (5,4%),

liste di attesa (5%).
Per scaricare l’intero Rapporto:
http://www.cittadinanzattiva.it/sul-territorio.html
4
Newsletter riservata agli iscritti al sito web del Collegio Ipasvi di Roma - www.ipasvi.roma.it