Ventiduesima settimana del Tempo Ordinario
Adorazione Eucaristica
XXIII Domenica
G. Gesù disse:
«Effatà», cioè: «Apriti!». (Mc 7, 34)
T. Loda il Signore,
anima mia.
In piedi
Lodate il Signore
Lodate il Signore dai cieli
nell’alto dei cieli lodatelo
lodatelo voi suoi angeli
lodatelo voi sue schiere.
Lodatelo sole e luna
Lodatelo fulgide stelle
Lodatelo cieli dei cieli
Voi acque al di sopra dei cieli
Preghiera salmodica
Dal Salmo 145 (146)
G. Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati.
T. Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
G. Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
T. Loda il Signore, anima mia.
Seduti
1
In ascolto
Mc 7, 31-37
G. Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne,
venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Breve silenzio
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese
in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva
gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli
disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse
il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
Breve silenzio
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo
proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa
udire i sordi e fa parlare i muti!».
Breve silenzio
L.
Tutto ciò che il Signore ha sofferto non era privo di senso, ma aveva
un importante significato figurato, al pari di tutte le azioni divine che ha
compiuto; queste certamente avevano un'efficacia e un valore immediato, ma annunciavano anche qualche cosa di futuro.
Egli ha aperto gli occhi ai non vedenti. Miracolo celeste l'aver
restituito la luce ai non vedenti, ma con questo voleva indicare che in
futuro, rivolto alle genti che ignoravano Dio, avrebbe illuminato i cuori
degli ignoranti con la luce della sapienza e avrebbe aperto gli occhi del
cuore alla contemplazione della verità. Veri non vedenti sono quelli che
non vedendo le cose celesti e prigionieri delle tenebre dell'ignoranza,
venerano cose terrene e fragili.
Restituì l'udito ai sordi. Fino ad allora non si era mai vista tale opera
celestiale, ma con essa il Signore dichiarava che in breve sarebbe
avvenuto che quelli che non conoscevano la verità avrebbero udito e
compreso le parole divine di Dio. E in verità si possono chiamare sordi
quelli che non ascoltano le divine verità e che rifiutano di compiere le
azioni dovute.
2
Fece in modo che le lingue dei muti tornassero a parlare (cfr. Mt 9,
33; Mc 7, 37): straordinaria potenza, già sul momento! Ma in questo
miracolo vi era un altro significato, che manifestava gli eventi futuri: quelli
fino ad allora ignari delle cose celesti, ricevuto l'insegnamento della
sapienza, avrebbero potuto parlare di Dio e della verità. Chi non conosce
il disegno di Dio, infatti, è privo di parola, muto, anche se è il più
chiacchierone di tutti. La lingua adempie la sua funzione naturale quando
comincia a dire la verità, cioè a narrare la potenza e la maestà del Dio
unico; finché dice falsità non adempie il suo vero compito, per questo chi
non è in grado di parlare delle cose divine è come un neonato che ancora
non parla.
(Lattanzio, Le istituzioni divine 4, 26, 3-8, SC 377, pp. 208-210).
Breve silenzio
Preghiera d’intercessione
G. Fratelli e sorelle, innalziamo la nostra supplica a Dio,
che è il medico di ogni nostra malattia, e diciamogli con fede:
esaudisci, Signore, la nostra preghiera!
T. Esaudisci, Signore, la nostra preghiera!
L. Con quanti sono sordomuti, noi ti preghiamo:
cura e guarisci ogni nostra infermità.
L. Con quanti faticano ad ascoltare la tua Parola, noi ti preghiamo:
donaci la forza di aprire ogni giorno gli orecchi del nostro cuore.
L. Con quanti hanno difficoltà a comunicare, noi ti preghiamo:
metti sulle nostre labbra parole capaci di comunione.
L. Con quanti sono chiusi nella propria autosufficienza, noi ti preghiamo:
rendici attenti alle necessità concrete dei fratelli.
3
G. Padre, che scegli i piccoli e i poveri
per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno,
aiutaci a dire la tua parola di coraggio
a tutti gli smarriti di cuore,
perché si sciolgano le loro lingue
e tanta umanità malata,
incapace perfino di pregarti,
canti con noi le tue meraviglie.
Per Cristo nostro Signore.
T. Amen.
Canto
Perché tu sei con me
Solo tu sei il mio Pastore,
niente mai mi mancherà,
solo tu sei il mio Pastore o Signore.
Mi conduci dietro te sulle verdi alture,
ai ruscelli tranquilli, lassù
dov'è più limpida l'acqua per me,
dove mi fai riposare. Rit.
Anche fra le tenebre d'un abisso oscuro
io non temo alcun male perché
tu mi sostieni, sei sempre con me,
rendi il sentiero sicuro. Rit.
Benedizione.
4