1/5/2014 LOGIN Gli occhi di Danilo Il coraggio di "vivere" - LiveSicilia Catania REGISTRATI C ONTATTI NEWSLETTER Giovedì 01 Maggio 2014 - Aggiornato alle 14:59 Home Cronaca Politica Economia Zapping Sport Foto PUBBLIC ITÀ Enna 13° Video Meteo C erca nel sito Home › Cronaca › Gli occhi di Danilo Il coraggio di "vivere" TEATRO Gli occhi di Danilo Il coraggio di "vivere" Domenica 27 Aprile 2014 - 16:28 Articolo letto 885 volte di Roberta Fuschi In scena la prima dello spettacolo della compagnia Nèon Teatro con la regia di Monica Felloni e la direzione artistica di Piero Ristagno. L'opera è tratta dal lavoro di Danilo Ferrari, affetto dalla nascita da tetraparesi spastico-distonica. 50 ECM in FAD per il 2014 consulcesi.it/Corsi-ECM La tua Formazione ECM ti aspetta online con oltre 30 corsi in FAD! CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO VOTA 0 COMMENTI 5/5 3 voti NUOVO NOKIA LUMIA 1520 STAMPA SCOPRI DI PIÙ CATANIA. “Il coraggio è una cosa” debutta al Piccolo Teatro. La compagnia Nèon teatro omaggia il poeta Roberto Roversi (il testo è liberamente tratto da “L’Italia sepolta sotto la neve”) e mette in scena una pièce che celebra la vita. Il palcoscenico diventa così l’occasione per sfidare lo sguardo degli altri, superare le proprie paure e sperimentare linguaggi nuovi non necessariamente legati alla parola. Attori normodotati e disabili vivono insieme il palcoscenico con tempi ora diversi ora uguali, gli spettatori diventano protagonisti attraverso un’empatia costruita sapientemente e coronata dagli scatti rubati e portati in scena in un gioco di rimandi che sta alla base della paura/risorsa che è il rapporto con l’altro e con il mondo esterno. "Mi verrebbe da dire che senza un atto di coraggio non cominceremmo neanche a vivere, affacciarsi al mondo fa paura: ce ne vuole di coraggio a convincerci a percorrere l’ignoto, da bambini tutto è sconosciuto e ogni nuova scoperta è un rischio, poi crescendo ho avuto paura di addormentarmi perché pensavo che non avrei avuto il coraggio di svegliarmi, che i miei occhi non si sarebbero più aperti; mi addormentavo sempre accompagnato dalla paura, ma dovevo trovare il coraggio di farlo. Poi, quando ho capito che mi sarei risvegliato, non ho avuto più questa paura, in compenso ho cominciato ad avere paura della gente, non avevo il coraggio di affrontare i loro sguardi http://catania.livesicilia.it/2014/04/27/gli-occhi-di-danilo-il-coraggio-di-vivere_290562/#.U107A0O1XHA.facebook 1/3 1/5/2014 Gli occhi di Danilo Il coraggio di "vivere" - LiveSicilia Catania indagatori, ho dovuto trovare la forza, il coraggio, di guardarli fissi negli occhi". Sono pensieri di Danilo Ferrari, affetto dalla nascita da tetraparesi spastico-distonica (con assenza di linguaggio e impossibilità di muovere le mani), recitati dalla voce fuori campo della regista Monica Felloni. Parole che diventano sguardi d’intesa tra gli attori, abbracci, cenni e movimenti e che racchiudono la poetica di Nèon. In scena le barriere si annullano e tutto diventa possibile. Danilo, attraverso l’ausilio degli altri attori, si regge sulle sue gambe. O sdraiato a terra li segue con gli occhi mentre gli scivolano intorno formando una catena che si scompone e ricompone in un unico corpo. Un’acrobata in scena attorciglia il suo corpo attorno a una fune disegnando movimenti nuovi nell’aria. E’ un ritorno all’infanzia, quella celebrata dai versi di Roversi: gli attori diventano “usignoli con le penne calde” grazie all’incontro con l’altro, certo, ma dopo un lungo girovagare solitario che passa da un tortuoso percorso di conoscenza individuale. E’ lì, in quella terra di nessuno, che il rapporto con l’esterno e con la norma diventa una dura battaglia. Un enorme telo di cellophane avvolge due attori sulla scena e c’è chi dipinge dall’esterno i loro volti con pennellate decise, tratteggiando un cumulo di aspettative e pretese, cucendo loro addosso una rigidità che non esiste. Gli attori scalciano, non si fanno imbrigliare: cercheranno da soli la strada da seguire per definire loro stessi e il modo in cui stare al mondo. Soprattutto supereranno i loro limiti. In una parola si apriranno alla vita e alle numerosissime possibilità che questa offre. Un’idea che si traduce con una presenza intensa dei corpi sulla scena, che si muovono liberamente, anche l’imperfezione del movimento diventa armonica in un contesto dove è centrale l’interazione continua con l’altro, la relazione. Un’ora di balli sfrenati, di dialoghi ironici e suggestioni poetiche nate dal lavoro di confronto portato avanti dal drammaturgo Piero Ristagno che cuce insieme le sue poesie, i versi di Roversi, i pensieri di Danilo e i testi di due attori della compagnia: Giuseppe Calcagno e Stefania Licciardello. Il risultato è un successo suggellato dagli applausi scroscianti del pubblico in sala che cattura e assapora gli ultimi secondi della pièce: Maria Stella Accolla, che nella vita di tutti giorni traduce in parole gli sguardi di Danilo, lo stringe in un abbraccio mentre un velo li avvolge e li fonde. Un’immagine che permette di sentire in sala quel calore femminile celebrato nei versi di Danilo e testimonia la tenerezza e il valore di un incontro che cambia la vita. “Lo sguardo indagatore degli altri” non esiste più. Resta il coraggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ultima modifica: 27 Aprile ore 17:26 Pannelli Solari - Prezzi preventivi.it Confronta 5 Preventivi Gratuiti. e Scegli il Migliore della tua zona AR TIC O LI C O R R ELATI “Ne ssuno e scluso!” In sce na con "Ne ve " ha pe rso 19 k g in un m e se . Lo ha raccontato in TV.Il nuovo m e todo pe r dim agrire ! (4WNet) "Ne ssuno e scluso!" Una due giorni spe ciale A Pale rm o il proge tto "R iMe dR i" Taccuino de l 22 aprile "Ulisse , chi e ra costui?" Al te atro Libe ro http://catania.livesicilia.it/2014/04/27/gli-occhi-di-danilo-il-coraggio-di-vivere_290562/#.U107A0O1XHA.facebook 2/3