Economia Applicata
Lezione 6
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Giorgia Giovannetti
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Intro
Intro, elasticitá
Il concetto di mercato, esempi
richiami micro, curve dei costi
Domanda, equilibrio di mercato, statica comparata, curve dei costi
Curve dei costi, forme mercato: concorrenza, monopolio
ESERCIZI
forme di mercato: concorrenza imperfetta e economia del benessere
forme di mercato concorrenza imperfetta e oligopolio
Q&A esercizi su forme di mercato
Benessere, esternalità, beni pubblici
confronto Cournot, Bertrand, Stackelberg
Primo compito
Vacanza pasqua
Vacanza pasqua
Q&A esercizi
vacanza
giochi
giochi ripetuti, nozioni
Investimenti
Investimenti pubblici e privati
investimenti e incertezza
investimenti analisi costi benefici
esercizi su investimenti
Q&A
Lezione su crisi
esempi acqua e terra
secondo compito
Riassunto: L ‘E q u i l i b r i o di M e r c a t o
P
S
E
PE
D
QE
Il potenziale conflitto che
contrapponeva consumatori e
imprese è risolto
Q
Il punto E è il solo punto in cui è
simultaneamente verificato
l’obiettivo dei consumatori e
l’obiettivo delle imprese. In
equilibrio i consumatori
massimizzano il loro benessere e le
imprese fanno profitti massimi!!
Nessuno, né consumatori né
imprese ha incentivo a modificare
le proprie decisioni, cioè a riaprire
le contrattazioni
Le proprietà dell’equilibrio
1) ESISTENZA
2) UNICITA’
Sono garantite dalla legge della domanda
e dalla legge dell’offerta. E’ sufficiente
che ciascun soggetto in modo
indipendente dagli altri persegua un
obiettivo egoistico perché esista un
equilibrio di mercato e sia unico
Shock
3) STABILITA’
Equilibrio stabile
Equilibrio instabile
La Stabilità # 1: Un prezzo inferiore a PE
P
S
Eccesso di domanda
QD - QS
Conflitto tra consumatori
E
Ciascuno ha incentivo ad
offrire un prezzo più alto di
P0 per accedere alla
risorsa
PE
P0
D
QS
QE
QD
Q
Il prezzo aumenta riassorbendo
l’eccesso di domanda fino a
quando si torna in E
La Stabilità # 2: Un prezzo superiore a PE
P
S
Eccesso di offerta
QD - QS
Conflitto tra imprese
P0
Ciascuna ha incentivo ad
offrire un prezzo più basso
di P0 per riuscire a vendere
la quantità desiderata
PE
E
D
QD
QE
QS
Q
Il prezzo diminuisce
riassorbendo l’eccesso di
offerta fino a quando si torna
in E
RIASSUNTO: STATICA COMPARATA
Prezzo e quantità di equilibrio dipendono dalla posizione
delle curve D e S. Qualunque evento faccia spostare le
curve modificherà le condizioni di equilibrio
1) Mercato in situazione di equilibrio iniziale
2) Evento (shock)
3) Quale dei due lati colpisce, la domanda, l’offerta o
entrambi?
4) Lo shock è positivo (sposta le curve a destra) o
negativo (sposta le curve a sinistra)?
5) Sul grafico spostare le curve e confrontare il nuovo
equilibrio con l’equilibrio iniziale
Ex # 1: In giugno la temperatura è di 10 gradi superiore alla media
cosa accade nel mercato dei condizionatori?
P
E1
P1
1) Shock
Aumento della temperatura
S0
2) Colpisce la domanda o l’offerta?
La domanda: shock positivo sulle
preferenze
E0
P0
D1
D0
Q
Q0
Q1
3) Come si spostano le curve?
La D si sposta a destra
4) Predizione
Aumenta il prezzo e la quantità di
equilibrio
Ex # 2: Un’inondazione distrugge gran parte del raccolto di caffè in
Sud America. Cosa accade nel mercato del caffè mondiale?
S1
P
P1
S0
E1
1) Shock
Inondazione
2) Colpisce la domanda o l’offerta?
L’offerta: shock negativo sulla
tecnologia
E0
P0
3) Come si spostano le curve?
La S si sposta a sinistra
D0
Q
Q1
Q0
4) Predizione
Aumenta il prezzo e diminuisce
quantità di equilibrio
Ex # 3: Perché quando aumenta il prezzo del petrolio i governi
temono un aumento dell’inflazione?
S1
P
P1
S0
E1
2) Colpisce la domanda o l’offerta?
L’offerta: shock negativo sui costi di
Produzione (energia)
E0
P0
D0
Q
Q1
Q0
1) Shock
Aumento del prezzo del petrolio.
Il petrolio fornisce circa il 70%
dell’energia consumata nel mondo
3) Come si spostano le curve?
Poiché l’energia è un fattore di
produzione utilizzato per la
produzione di tutti i beni (merce
base) tutti i mercati subiscono lo
shock del maggior prezzo
dell’energia
4) Predizione
Aumenta il prezzo in tutti i mercati
generando inflazione e diminuisce
quantità di equilibrio, determinando
una recessione economica
Ex # 4: Nel rapporto OCSE-FAO sulle prospettive agricole 2015-2016 si manifesta il
timore che l’aumento dell’impiego di bio-carburanti potrebbe aumentare i prezzi dei beni
alimentari, aggravando il problema della fame nei paesi più poveri.
MERCATO MAIS (utilizzato per i bio-carburanti)
P
1) Shock
Aumento del prezzo del petrolio
S0
E1
P1
2) Colpisce la domanda o l’offerta?
La domanda: shock positivo dovuto
all’aumento del prezzo di un bene
sostituto
E0
P0
D1
D0
Q
Q0
Q1
3) Come si spostano le curve?
La D si sposta a destra
4) Predizione
Aumenta il prezzo e la quantità di
equilibrio
Ex # 4: continua ……
1) Si modifica la preferenza per la
destinazione d’uso del suolo agricolo,
diminuendo la quota di terreni
coltivati a grano alimentare
MERCATO GRANO
S1
P
S0
E1
P1
4) Predizione
Aumenta il prezzo delle risorse
alimentari chiave, e se ne riduce la
quantità disponibile, aggravando il
problema della fame nel mondo
E0
P0
D0
Q1
Q0
3) Come si spostano le curve?
La S si sposta a sinistra
Q
Ex # 5: Bill Gates è i proprietario della Microsoft, azienda leader che produce software.
Perché Bill Gates non ha esteso la sua attività imprenditoriale nel settore dell’hardware?
Rispondete considerando che il progresso tecnico ha diminuito e continua a diminuire in
modo rilevante il costo dei microprocessori. Infine, perché è scomparso il mercato delle
macchine da scrivere?
MERCATO COMPUTER
P
1) Shock
Diminuisce il costo dei
microprocessori
S0
S1
E0
P0
3) Come si spostano le curve?
La S si sposta a destra
E1
P1
D0
Q
Q0
Q1
2) Colpisce la domanda o l’offerta?
L’offerta: shock positivo dovuto alla
diminuzione dei costi di produzione
4) Predizione
Diminuisce il prezzo dei computer (e
aumenta il numero di computer
venduti)
Ex # 5: continua …..
1) Shock
Diminuisce il prezzo dei computer.
Computer e software sono beni
complementari.
MERCATO SOFTWARE
P
2) Colpisce la domanda o l’offerta?
La domanda: shock positivo dovuto
alla diminuzione del prezzo di un
bene complementare
S0
E1
P1
3) Come si spostano le curve?
La D si sposta a destra
E0
P0
D1
D0
Q
Q0
Q1
4) Predizione
Aumenta il prezzo del software e
aumenta il numero programmi
venduti, quindi i ricavi di Bill
aumentano!
Ex # 6: continua …..
1) Shock
Diminuisce il prezzo dei computer.
computer e macchine da scrivere
sono sostituti
MERCATO MACCHINE DA SCRIVERE
P
2) Colpisce la domanda o l’offerta?
La domanda: shock negativo dovuto
alla diminuzione del prezzo di un
bene sostituto
S0
E0
P0
3) Come si spostano le curve?
La D si sposta a sinitra
E1
P1
D0
D1
Q
Q1
Q0
4) Predizione
Diminuisce il prezzo delle macchine
da scrivere e diminuisce anche il
numero di macchine da scrivere
vendute. Quindi le imprese
diminuiscono i loro profitti.
Una scoperta scientifica dimostra che il consumo di arance diminuisce il rischio
di malattia. Che cosa accade al prezzo delle arance? E sul mercato dell’aranciata? E sul
mercato del chinotto? (Assumi che le arance servano a fabbricare l’aranciata)
Ex # 7:
Brioche e cappuccino sono complementari. Osservate che il prezzo di equilibrio
delle brioche è aumentato, ma la quantità di equilibrio dei cappuccini è diminuita. Quale
potrebbe essere la causa di questo evento? Un aumento del prezzo del latte o di quello
della farina?
Ex # 8:
Usate un diagramma per spiegare come ognuno dei seguenti eventi influenza la
quantità e i prezzo di equilibrio della pizza
1) Il prezzo della mozzarella aumenta
2) Si diffonde la consapevolezza sugli effetti dannosi degli hamburger sulla salute
3) Il reddito dei consumatori aumenta e la pizza è un bene inferiore
Ex # 9:
Rendimenti Decrescenti di un Fattore di
Produzione
Ci sono rendimenti decrescenti di un input
quando un aumento nella quantità di quell’input,
mantenendo invariati i livelli di tutti gli altri input,
genera una riduzione nel prodotto marginale di
quell’input.
La seguente curva di prodotto marginale del
lavoro illustra questo concetto in modo chiaro…
17
Forme di mercato
• Cosa determina il livello del profitto di
un’impresa? Questo sarà alto oppure basso?
Quali sono gli effetti delle decisioni delle imprese
sul benessere del consumatore? Per dare una
risposta a queste domande occorre analizzare la
forma di mercato in cui l’impresa si trova ad
operare.
• Quattro differenti situazioni: i) concorrenza
perfetta; concorrenza monopolistica; iii)
oligopolio; iv) monopolio
Forme di mercato
Le caratteristiche che differenziano i diversi
tipi di mercato sono:
i) il grado di libertà con cui le imprese possono
entrare nel mercato
ii) la natura del prodotto, ovvero se si tratta di un
prodotto omogeneo oppure differenziato
iii) il grado di controllo sul prezzo da parte delle
imprese
la concorrenza
• La teoria della concorrenza perfetta illustra un caso
estremo di forma di mercato. In essa le imprese sono
sottoposte alle forze del mercato e non hanno alcun
potere di influenza sul prezzo del prodotto.
Le caratteristiche del mercato:
• molti acquirenti e venditori
– nessuna azione di un singolo ha effetto sul prezzo di
mercato
• le imprese sono “price taker” (prezzo dato)
– la domanda del prodotto dell’impresa è perfettamente
orizzontale
• il prodotto è omogeneo
• vi è perfetta informazione
• non vi sono barriere all’entrata e all’uscita
Le scelte dell’imprenditore (offerta)
L’obiettivo dell’imprenditore è la massimizzazione del profitto dato il
proprio vincolo di bilancio.
L’Imprenditore prima di iniziare a produrre deve rispondere alle
seguenti domande:
a.
Quanto produrre (dipende dal mercato di riferimento)
b.
Come produrre (dipende dalla combinazione dei fattori)
In
un
MERCATO
DI
CONCORRENZA
PERFETTA
l’imprenditore
considererà dato il prezzo di vendita del prodotto (Pc) mentre dovrà
considerare l’ottima allocazione dei fattori produttivi -data la tecnicaper dar luogo alla massima produzione al minimo costo.
La funzione di produzione
Si consideri la seguente funzione di produzione:
Y = f (K,L)
dove Y è l’output
K = il fattore produttivo capitale (data la tecnica esistente es. numero di
macchinari)
L = il fattore produttivo lavoro (inteso come h/uomo o n. di lavoratori)
La produzione può avere rendimenti:
Crescenti (all’aumentare di uno dei due input, l’output aumenta in misura più che
proporzionale)
Decrescenti (all’aumentare di uno dei due input, l’output aumenta in misura meno che
proporzionale)
Costanti (all’aumentare di uno dei due input, l’output aumenta in misura proporzionale)
La funzione di costo
I costi di produzione:
Costo Totale (Ct) = Costo Fisso (Cf) + Costo Variabile (Cv)
Dove il costo fisso è indipendente dalla produzione (è una costante, ad es. il
costo per l’acquisto di un macchinario) mentre il costo variabile cresce
all’aumentare della produzione (più si produce maggiori input (K, L) dovranno
essere impiegati).
Costo medio Totale (Ctme) = Ct/Y =
= Costo medio fisso (Cf/Y = Cfme) + Costo Medio Variabile (Cv /Y = Cvme)
Il costo marginale Cmg = dCt/dY = dCv/dY
Il costo (rappresentazione grafica)
Cf
CV
Fig. 1
CT
Fig. 2
Cf
*
Fig. 3
Cf
*
Y
Y
Y
I costi sono strettamente legati alla funzione di produzione:
Lì dove la produzione è a rendimenti crescenti (l’output è più che
proporzionale all’input) i costi crescono in maniera meno che proporzionale ad
Y:
(fig. 3) primo tratto della curva dei costi tot.
Lì dove la produzione è a rendimenti decrescenti (l’output è meno che
proporzionale all’input) i costi crescono in maniera più che proporzionale ad Y:
(fig. 3) secondo tratto della curva dei costi tot.
La funzione del ricavo
Il perseguimento dell’obiettivo della massimizzazione del profitto prescinde dal tipo di
mercato ma darà, in un mercato di concorrenza perfetta, risultati totalmente differenti
da quelli che si hanno in un mercato monopolistico.
In concorrenza perfetta:
a. esistono infinite imprese price taker.
b. il prezzo del bene è imposto dal mercato ed è universalmente noto = P*
c. i ricavi totali (Rt) = (P* x Y) ovvero (prezzo x quantità)
d. i Ricavi marginali (Rmg) = (dRt/dY) ovvero (la variazione del ricavo al variare della
quantità)
e. Il Ricavo medio (Rme) = (Rt/Y) = (P x Y)/Y = P
(in un regime di conc. perf. la f.ne di costo
medio coincide con il prezzo)
Rmg
Rt
P’*
P*
l’inclinazione della retta del
ricavo
totale
aumenta
all’aumentare di P*
R*mg*=P* =
(nel graf. P’*>P*)
in
concorrenza
perfetta i Rmg=P*
Rme
Y
Y
Economie e Diseconomie di Scala
 Ci sono economie di scala quando il costo
totale medio di lungo periodo scende
all’aumentare dell’output.
 Ci sono diseconomie di scala quando il costo
totale medio di lungo periodo cresce
all’aumentare dell’output.
 Ci sono rendimenti costanti di scala quando
il costo totale medio di lungo periodo è costante
all’aumentare dell’output.
26
I ricavi di un’impresa in un mercato concorrenziale
(che quindi assume il prezzo come dato) sono
Ricavo Totale
RT  P  Q
Ricavo Medio
RT P  Q
RMe 

P
Q
Q
Ricavo medio e prezzo quindi coincidono
27
Ricavo Marginale
RT P  Q
RM 

P
Q
Q
in concorrenza perfetta:
ricavo medio, ricavo marginale e prezzo coincidono
28
Il comportamento dell’impresa
Assumeremo comunque sempre che
l’obiettivo di un’impresa sia:
massimizzare il profitto
definito come:
Profitto: Ricavo totale meno costo totale
Profitto d’impresa: Ricavi meno
costi
Ricavi: Somma che un’impresa incassa per
la vendita del prodotto
• Costi: Spese che un’impresa sostiene per
i fattori di produzione
• Ci sono molti tipi di costi da considerare.
Profitto variabile: Ricavi meno
costi variabili
• Si può dimostrare che il Profitto variabile è dato
dalla rendita del produttore, ovvero dal prezzo
pagato al venditore – il costo (marginale) da lui
sostenuto, per ciascuna unità venduta.
• Il termine “variabile” si riferisce al fatto che si
contano i soli costi variabili, ovvero quelli che
dipendono dalla quantità prodotta (essi si
ottengono come somma dei costi “marginali”).
• Gli altri costi sono detti fissi in quanto non
dipendono dalla quantità prodotta.
Rendita del produttore = Profitto
variabile
Surplus del
produttore
Offerta
P*
Costi (variabili) di
produzione
Domanda
Q*
Costi fissi e costi variabili
• La divisione tra costi fissi e variabili dipende
dall’orizzonte temporale preso in
considerazione:
• nel breve periodo alcuni costi sono fissi
• nel lungo periodo molti costi fissi diventano
variabili
Nel lungo periodo vi è infatti maggiore capacità di
rispondere ai cambiamenti (sostituibilità)
Costo come costo-opportunità
I costi di produzione comprendono costi
espliciti e costi impliciti:
• Costi espliciti: costi monetari sostenuti per
procurarsi i fattori della produzione
• Costi impliciti : costi che non comportano
esborsi monetari
In entrambi i casi di tratta di costi opportunità
(degli esborsi sostenuti e dei mancati
guadagni)
Un’importante differenza tra punto di
vista economico e punto di vista
contabile
Economisti : guardano ai costi opportunità
Contabili: misurano i costi espliciti, ma spesso
non i costi impliciti
Quando il ricavo totale è superiore ai costi
espliciti e ai costi impliciti l’impresa ottiene un
profitto economico (sempre minore di quello
contabile)
Quiz: reinvestire i profitti è il modo meno costoso
di finanziare l’attività di impresa?
Un esercizio: la “funzione di
produzione”
Mostra relazione tra quantità fattori produttivi
“impiegati efficientemente” e la quantità
prodotta.
[Con l’espressione “impiegati efficientemente” intendiamo che siano
impiegati al meglio delle possibilità di produzione].
Essa illustra i meriti di ragionare “al margine” e
conduce ai costi (variabili) di produzione.
Funzione di produzione: un
esempio
Lavoro
0
Produzione
0
160
140
120
1
50
2
90
100
80
60
3
120
4
140
5
150
40
20
0
0
1
2
3
4
5
6
Funzione di produzione:
concetti derivati
• Prodotto marginale (del lavoro), PMa: Q
ottenuto da L pari ad un’unità
• Cfr. tabella precedente
Passare da L = 0 a L = 1 genera Q = 50;
da L = 1 a L = 2: Q = 40;
da L = 2 a L = 3: Q = 30;
e così via ...
Andamento del prodotto marginale
Nella tabella, si vede anche che il prodotto
marginale del lavoro è sempre positivo, ma
decrescente
Cioè: se aumenta L:
• aumenta sempre il livello di produzione (prodotto
marginale positivo),
• ma sempre meno al margine (prodotto marginale
decrescente): ovvero la funzione di produzione è
concava.
Perché dovrebbe in generale essere così?
Per la possibile presenza di fattori fissi e dei relativi
effetti di congestione.
Dalla produzione ai costi: continuiamo con
l’esempio (w = 10)
Lavoro Produzione Costo fisso Costo
Costo
(impianto) variabile totale
(Lavoro)
0
0
30
0
30
1
50
30
10
40
2
90
30
20
50
3
120
30
30
60
4
140
30
40
70
5
150
30
50
80
Curva di costo totale
90
80
Costo totale
70
60
50
40
30
20
0
20
40
60
80
Produzione
100
120
140
160
Andamento del costo totale
Il costo totale  se Q  (cioè il costo marginale,
ovvero CMa, il costo di ogni unità addizionale, è
positivo)
Inoltre: con Q, la curva diventa più ripida (cioè il
costo marginale è crescente)
Spiegazione: dipende dalla forma della funzione di
produzione:
se la PMa del lavoro è decrescente, per ottenere
un dato Q (per esempio =1) ci vogliono sempre
più lavoratori
A parità di salario per lavoratore, l’aumento del
Costo Totale è allora più che proporzionale rispetto
all’aumento di Q, e la funzione di costo è convessa.
Andamento del costo totale
• Naturalmente, l’aumento del Costo Totale
sarebbe invece meno che proporzionale rispetto
all’aumento dell’output se la produttività
marginale fosse crescente (insomma, ad una
funzione di produzione concava corrisponde una
funzione di costo totale convessa, e viceversa).
• Si noti infine che la funzione di Costo Variabile
ha lo stesso andamento di quella Totale,
essendo pari alla seconda curva diminuita in
ciascun punto dell’ammontare dei costi fissi.
Relazione tra PMa e Cma
60
1.20
50
1.00
40
Costo marginale
Prodotto marginale
(nell’esempio)
30
20
0.80
0.60
0.40
10
0.20
0
0
1
2
3
Lavoro
4
5
6
0.00
0
20
40
60
80
Produzione
100
120
140
160
Dimensione efficiente dell’impresa
• Il punto più basso della curva ad U del
CMeT corrisponde alla quantità che
minimizza il costo medio totale.
–
Tale quantità (Q*) è spesso chiamata
dimensione efficiente dell’impresa
Relazione tra CMa e CMeT
CMa
Costo (in euro)
CMeT
La curva del costo
marginale
interseca sempre la curva
costo medio totale
nel suo punto di minimo!
Quantità
Relazione tra costo marginale e
costo medio totale
• Se il costo marginale è inferiore al costo
medio totale, il costo medio totale è
decrescente.
CMa < CMeT
CMeT
• Se il costo marginale è superiore al costo
medio totale, il costo medio totale è
crescente.
CMa > CMeT
CMeT
Economie di scala
Ci sono Economie (o rendimenti crescenti) di scala se
l’impresa produce lungo il tratto decrescente della curva
di CMeT di lungo (i costi aumentano meno che
proporzionalmente all’aumentare delle quantità).
– Economie di scala: sono presenti se i CF sono la parte principale
dei costi
Ci sono Diseconomie (o rendimenti decrescenti) di scala:
se l’impresa produce lungo il tratto crescente della curva
di CMeT (i costi aumentano più che proporzionalmente
all’aumentare delle quantità).
– Diseconomie di scala: si generano di solito quando alcuni fattori
produttivi non sostituibili sono disponibili in quantità limitata
Economie di scala
Se i CMeT non variano al variare di Q, si dice
che esistono RENDIMENTI COSTANTI DI
SCALA (i costi aumentano proporzionalmente
all’aumentare delle quantità).
– in questo caso i CMeT hanno un tratto piatto