L’HENNÉ
per curare dal mal
di testa alle ustioni
di Ibn Al-Qayyim
Titolo originale dell’articolo:
“Ibn Al-Qayyim : Henna Has Many Benefits
from Treating Headaches to Burns”
Fonte: www.healthymuslim.com
Traduzione italiana a cura di Cinzia Amatullah Albi,
controllo linguistico e ortografico a cura di Federica.
© Edizioni Lo Scaffale Islamico
Marzo 2014 Seconda Edizione
www.loscaffaleislamico.net
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Il famoso saggio Ibn Al-Qayyīm ha menzionato l’utilizzo
dell’henné nel suo testo “La Medicina Profetica” per il
trattamento del mal di testa e dell’emicrania. Egli ne cita
anche i seguenti benefici:
 è utile nel trattamento delle ustioni provocate dal fuoco
 è benefica per le lesioni e le vesciche orali se masticata
 guarisce le infezioni orali nei bambini
 è benefica sulle vesciche del corpo
 fasciare con l’henné è benefico per le infiammazioni calde
 mischiare i fiori di henné con cera calda e olio di rosa è
benefico per i dolori
 i fiori di henné, adagiati nelle pieghe di strofinacci di lana,
ne rendono il tessuto profumato e allontanano le falene
 applicato in forma di unguento sulle unghie, ne migliora lo
stato
 fa crescere i capelli, li rafforza e li rende più belli
Cos’è l’henné?
L’henné (hina) è una pianta floreale il cui nome botanico è
lawsonia inermis. Contiene un pigmento rosso-arancione
(lawsone) noto anche come hennotannic acid.
Questo pigmento viene rilasciato grazie alla polverizzazione
delle foglie di henné in una sostanza acida. Le molecole del
lawsone saranno, in tal modo, in grado di tingere, e se
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applicate sulla pelle si adageranno sulla parte più esterna o
cuticola e poi la tingeranno.
L’henné in polvere, disponibile in commercio, è ottenuta
dall’essicazione delle foglie di henné e dalla loro successiva
polverizzazione e setacciatura.
La polvere viene mescolata con acqua e/o succo di limone sino
a formare un impasto levigato. La miscela di henné deve poi
riposare dalle 6 alle 12 ore in modo tale che la cellulosa delle
foglie si dissolva, facendo sì che il lawsone sia pronto a tingere
la pelle. Più a lungo si lascia riposare la miscela sulla pelle o
sui capelli, maggiormente il lawsone si rilascia, rendendo la
tintura più scura.
Benefici salutari dell’henné
Diversi studi sono stati finalizzati alla ricerca dei benefici
salutistici dell’henné. Una ricerca ha trovato che l’henné
possiede delle proprietà antimicrobiche, come antibatteriche e
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antivirali.
“L’henné possiede proprietà antibatteriche, anitivirali,
antimicotiche e antiparassitarie. Dato che i microorganismi
sono sempre più resistenti agli antibiotici sintetizzati a
disposizione, il lawsonia inermis (henné), disponibile
naturalmente, potrebbe rappresentare una potenziale
alternativa”.
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O. A. Habbal, A.A. Al-Jabri, A.G. El-Hag. (2007) Antimicrobial properties of
Lawsonia inermis: a review. Australian Journal of Medical Herbalism.
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Durante una ricerca condotta negli Emirati Arabi Uniti si è
scoperto che la pianta dell’henné ha delle proprietà medicinali
che aiutano nella riduzione delle infiammazioni e funziona da
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antidolorifico .
Una ricerca pubblicata nel 2005 rivelò che le foglie di henné
inibiscono la crescita di certi microorganismi e possono
dunque essere adoperate nel trattamento delle infezioni di
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ferite da ustione .
“L’estratto di foglie di henné fu capace di inbire la crescita
dello streptococco A. niger e F. oxysporum sp. e persino dello
S. aureus. Il fatto che la crescita di tali microorganismi venga
inibita suggerisce che l’henné possa essere utile nel
trattamento delle infezioni di ferite da bruciatura”.
La ricerca moderna offre la prova di alcuni dei benifici
salutistici che Ibn Al-Qayyīm aveva menzionato riguardo
l’henné più di 600 anni fa.
Consigli per utilizzare l’henné
La polvere di henné fresca dovrebbe essere di un verde
vibrante e profondo, mentre l’henné vecchia dovrebbe
apparire leggermente marrone.
2
Ali, B. H., A. K. Bashir, et al. (1995). Anti-inflammatory, antipyretic, and
analgesic effects of lawsonia inermis L. (henna) in rats. Pharmacology Basel
51(6): 356-363. {a} P.O. Box 17777, Al Ain, United Arab, United Arab
Emirates.
3
H. S. Muhammad and S. Muhammad. (2005) The use of lawsonia inermis
linn (henna) in the management of burn wound infections African Journal of
Biotechnology Vol. 4 (9), pp. 934-937.
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Gli unguenti di henné commerciali possono contenere
ingredienti aggiuntivi per favorire il potere tingente e alcuni
sono rischiosi dunque meglio leggere attentamente l’etichetta.
L’henné nera è particolarmente dannosa in quanto può
contenere phenilenediamine (PPD), una sostanza chimica che
può causare prurito, eruzioni cutanee e esito cicatriziale.
Aggiungere olii essenziali con alti livelli di monoterpenes o
terps quali l’olio della pianta del tè (tea-tree), eucalipto,
cajeput o di lavanda alla miscela di henné migliorerà le
proprietà tingenti.
Attenzione: per rispetto alla scrittura del Nome di Allāh -l'Altissimoqui contenuto, si ricorda di non stracciare né gettare a terra o nella
pattumiera questi fogli, di non abbandonarli, di non calpestarli, di
non portarli in luogo improprio (come la stanza da bagno)
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