dsa_sistemi neuroevolutivi-alessandria-2012 - Saluzzo

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DiverSApprendere
Pluralità,
differenze e
difficoltà di
Apprendimento
IL SISTEMA
BAMBINO E’
DINAMICAMENTE
COMPLESSO
Lunedì 12.11.2012
Palazzo Guasco
Alessandria
(G.Sabbadini, 1995)
Carlo Muzio, Neuropsichiatra
doc.di Neurolinguistica UNI.PV
Inf. Psicoterapeuta
[email protected]
Università degli studi di Torino
MASTER Disturbi dello Sviluppo e
Difficoltà di APPRENDIMENTO
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PVUNI.PV - [email protected]
2
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
Cosa può influenzare il profilo neuroevolutivo di
un ragazzo?
I disturbi dei bambini sono
DISTURBI CHE CAMBIANO
IN PERSONE CHE
CAMBIANO (G. Bollea)
Influenze
ambientali
Osservando un ragazzo dobbiamo
formulare una sintesi fra :
Fattori
genetici
Fattori
caratteriali/
emotivi
Fattori
Familiari
le componenti sociali, ambientali e
interattive del suo sviluppo
(intersoggettività)
Un profilo
NEUROEVOLUTIV0
Influenza dei
coetanei
Valori culturali
Esperienze
educative
le componenti intrinseche ( Neurobiologia
e Neuropsicologia)
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PVUNI.PV- [email protected]
3
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
Salute
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc. di Neurolinguistica UNI. PVPV - [email protected]
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
4
La scuola richiede agli alunni tante abilità…
Avere buone
capacità
di RELAZIONARSI
con gli altri
Percezione
stimoli inviati dai canali
sensoriali e loro
integrazione
Avere buone
capacità LOGICHE
e di risoluzione di
situazioni
problematiche
essere
coordinati e precisi
nei MOVIMENTI
[email protected]
[email protected]
5
ABILITÀ
avere la capacità
di ordinare le
SEQUENZE
stare ATTENTO
a lungo senza
distrarsi
RICORDARE
molte informazioni
di diverso tipo
Comprendere
ed usare un
LINGUAGGIO
appropriato
avere una
corretta idea
dello
SPAZIO
6
1
I 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo e dell’
apprendimento
Avere
buone
Sistema
del
capacità
PENSIERO
di SOCIALE
RELAZIONARSI
con gli altri
Avere buone
Sistema
del
capacità
LOGICHE
e diPENSIERO
risoluzione di
SUPERIORE
situazioni
problematiche
Percezione
stimoli Sistemi
inviati dai canali
PERCETTIVI
sensoriali e loro
integrazione
SISTEMI
ABILITÀ
NEUROEVOLUTIVI
essere
Sistema
coordinati e precisi
MOTORIO
nei MOVIMENTI
avere la capacità
Sistema
di
di
ordinare le
Ordinamento
SEQUENZE
SEQUENZIALE
Noi vediamo le manifestazione
di disagio e gli errori
stare ATTENTO
Sistema di controllo
a lungo senza
dell’ATTENZIONE
distrarsi
RICORDARE
Sistema
molte informazioni
MNEMONICO
di diverso tipo
Comprendere
edSistema
usare un
LINGUISTICO
LINGUAGGIO
appropriato
avere una
Sistema di
corretta idea
Ordinamento
dello
SPAZIALE
SPAZIO
[email protected]
[email protected]
7
8
La comprensione di tutti i processi
sottostanti le difficoltà scolastiche ci
permette di intervenire per definire un
percorso abilitativo (fasi iniziali dei
processi di apprendimento) e di un
adeguamento della didattica nel
percorso formativo (dalle secondarie
agli studi superiori)
Allargare la visione della punta
dell’iceberg
a tutti i processi sottostanti
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
9
10
DSA
non è acronimo di:
Disattento
[email protected]
[email protected]
11
[email protected]
[email protected]
Stupido
Asino
MA…
12
2
i DSA sono tutte
difficolta’ selettive
… ma DSA
perché sono circoscritti solo ad alcuni
processi indispensabili all’apprendimento:
cioè quelli che normalmente vengono
chiamati automatismi (decodifica,
associazione fonema–grafema, …)
è acronimo di :
Disturbo Specifico di Apprendimento
[email protected]
[email protected]
I DSA…
NON
NON
NON
NON
NON
NON
sono
sono
sono
sono
sono
sono
SPECIFICI…
13
UNA MALATTIA
conseguenza di UN BLOCCO PSICOLOGICO
conseguenza di UN BLOCCO EDUCATIVO
conseguenza di UN BLOCCO RELAZIONALE
dovuti a DEFICIT DI INTELLIGENZA
dovuti a DEFICIT SENSORIALI
[email protected]
[email protected]
14
I DSA sono disturbi
dell’età evolutiva:
I DSA SONO CARATTERISTICHE…
CONGENITE
si manifesteranno solo quando il
bambino sarà esposto alla lettura,
scrittura e calcolo
GENETICHE
NEUROBIOLOGICHE
[email protected] 15
[email protected]
I DSA
16
La Dislessia Evolutiva è il prototipo dei DSA…
Disturbo specifico della
decodifica
DISLESSIA
[email protected]
[email protected]
La Dislessia Evolutiva è una
difficoltà selettiva nella
lettura, in presenza di capacità
cognitive adeguate e di
adeguate opportunità sociali e
relazionali, e in assenza di
deficit sensoriali e neurologici
[Brizzolara e Stella, 1995]
SPESSO SI ASSOCIANO altri
DISTURBI
[email protected]
[email protected]
DSA
17
[email protected]
[email protected]
18
3
I DSA
Disturbo specifico della
decodifica
DISLESSIA
DISORTOGRAFIA
Disturbo specifico della
scrittura ( compitazione)
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
19
20
La
dislessia/disortogrfia
di questo bambino
è stata
diagnosticata
solo alla fine della
seconda media
[email protected]
[email protected]
21
[email protected]
[email protected]
22
I DSA
Disturbo specifico della
decodifica
DISLESSIA
[email protected]
[email protected]
23
DISORTOGRAFIA
Disturbo specifico della
scrittura ( compitazione)
DISGRAFIA
Disturbi specifici delle
prassie della scrittura
[email protected]
[email protected]
24
4
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
25
I DSA
I DSA
DISLESSIA
Disturbo specifico della
decodifica
DISORTOGRAFIA
Disturbo specifico della
scrittura ( compitazione)
Disturbi specifici delle
prassie della scrittura
DISGRAFIA
Deficit del sistema di
elaborazione dei numeri e
del calcolo
DISCALCULIA
Difficoltà nella lettura
DISLESSIA
DISORTOGRAFIA
Difficoltà nell’ortografia
DISGRAFIA
Disturbi specifici delle
prassie della scrittura
Deficit del sistema di
elaborazione dei numeri e
del calcolo
DISCALCULIA
DISTURBO SPECIFICO
DI COMPRENSIONE
DEL TESTO
[email protected]
[email protected]
27
disturbo visuo-spaziale o
“sindrome non-verbale” [Rourke, 1989]
deficit
[email protected]
Difficoltà nell’ordinare,
associare, gerarchizzare le
informazioni all’interno di
un testo.
[email protected]
30
Chi e’ il ragazzo con DSA?
Problemi relazionali
Danni cerebrali
acquisiti
percezione, attenzione,
memoria, abilità psicomotoria
Problemi psicologici
- disegno (geometrico),
- incolonnamento di numeri,
- memoria dell’ordine spaziale
delle procedure di calcolo,
- rappresentazione problemi,
- contenuti dei testi descrittivi (a volte
anche argomentativi)
[email protected]
26
[email protected]
31
Problemi familiari
Deficit cognitivo Deficit uditivo No adeguate
opportunità
Deficit neurologico Deficit visivo
sociali
[email protected]
[email protected]
32
5
Per chi ha un DSA
Il ragazzo con un DSA e’
[email protected]
[email protected]
Leggere …
Scrivere …
Intelligente…
Contare …
ma
carente nei PROCESSI “BASSI”, quelli cioe’ che non ha automatizzato.
e questo avviene per qualunque compito del sistema nervoso centrale: liguaggio,
[email protected] 33
calcolo, attenzione, memoria,movimento, ecc.
[email protected]
PERCEZIONE
informazioni
(dati)
nell’ambiente
Come si
traggono
informazioni
sul mondo?
conoscenza
del mondo
esperienza
precedente
REALTA’
FENOMENICA
(percepita dal
soggetto)
REALTA’
FISICA
discrepante
Non sono abilità automatiche
34
Le molteplici aree visive specializzate
La regione visiva ventrale
è occupata da rilevatori
visivi specializzati.
La disposizione è comune
a tutti: la lettura attiva un
Area Occipito-Temporale
sempre situata tra le risposte
ai volti e le risposte agli
oggetti.
(Ishai et al, 2000 ;
Puce et al, 1996)
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
35
PERCEZIONE
Disturbi visuocognitivi:
disordini delle abilità visive
complesse sottese dall’analisi e dall’elaborazione
dell’informazione visiva.
uditiva
memoria visiva
riconoscimento
immaginazione
 discriminazione
 sequenze,
movimento
degli oggetti
percezione
simultanea
PERSONE
TEMPO
ritmo
 consapevolezza
fonemica
MENTE
VISIVA
moving fast
oggetti
uditiva
SPAZIO
analisi profondità
orientamento
[  memoria ]
37
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
38
[email protected]
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
6
I 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo e dell’ apprendimento
Sistemi
PERCETTIVI
ciclo sonno-sveglia
sforzo mentale
continuità
vigilanza
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Controlli dell’energia
mentale
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
SISTEMI
ABILITÀ
NEUROEVOLUTIVI
Controlli della
produzione
Controlli della
ricezione
selezione
concentrazione
preventivo
profondità
dei dettagli
elaborazione
mentale
delle azioni
della qualità
del rinforzo
soddisfazione
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc. di Neurolinguistica UNI. PVPV - [email protected]
La scuola è
una noia
mortale
39
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Controlli dell’energia
mentale
vigilanza
Reazione
può essere
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc. di Neurolinguistica UNI. PVPV - [email protected]
“Effetto montagne
russe”
Controlli dell’energia
mentale
Continuità
È imprevedibile nel
lavoro/
comportamento
ENERGIA MENTALE
Il rendimento è
altalenante
Non entra mai nei
dettagli (anche i
nomi specifici)
Ottime capacità di
sintesi
L’attenzione è
discontinua
ENERGIA FISICA
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PVUNI.PV- [email protected]
41
[email protected]
Claudia Cappa, ISAC
- CNR Torino - [email protected]
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PVUNI.PV - [email protected]
42
[email protected]
Claudia Cappa, ISAC
- CNR Torino - [email protected]
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Controlli della
ricezione
Profondità e
dettagli
Controlli della
produzione
PREVENTIVO
perfezionista
Si perde nei
dettagli
40
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
RIMPIAZZA
IPERATTIVITÀ
del ritmo
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
+
+
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Controlli della
produzione
OPZIONI
Controlli della
produzione
RITMO
=
coglie il…
perde il…
…QUADRO GENERALE DELLA
SITUAZIONE
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
43
[email protected]
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
Controllo dell’impulsività
La capacità di valutare la previsione, e la capacità di
selezionare le varie opzioni ti porta a controllare
l’impulsività.
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
44
[email protected]
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
7
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Controlli della
produzione
Controlli della
produzione
QUALITÀ
RINFORZO
sforzo mentale
ciclo sonno-sveglia
continuità
vigilanza
Controlli dell’energia
mentale
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
IMPARARE A
MONITORARE I
COMPITI
EFFETTUATI
Controlli della
produzione
Controlli della
ricezione
IMPARARE
DALL’ESPERIENZA
selezione
concentrazione
profondità
dei dettagli
elaborazione
mentale
preventivo
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del ritmo
del rinforzo
soddisfazione
[email protected]
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45
[email protected]
delle azioni
della qualità
[email protected]
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[email protected]
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46
I 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo
Percezione – Attenzione
Funzioni esecutive
e dell’ apprendimento
Sistemi
PERCETTIVI
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Sistema
MNEMONICO
SISTEMI
NEUROEVOLUTIVI
47
Che cosa è la memoria?
Che cosa è la memoria?
Sistema necessario di immagazzinamento
delle informazioni alle quali attingere quando
necessario (recupero)
L’immagazzinamento in depositi più o meno
stabili, non è sufficiente!
BISOGNA
catalogare (codifica) le informazioni in base
a qualche criterio.
[email protected]
[email protected]
48
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
49
• Mantenimento nel tempo o elaborazione
finalizzata allo svolgimento di un
compito
• Memoria di eventi, facce, emozioni,
situazioni,…
• Memoria episodica, semantica,
autobiografica
[email protected]
[email protected]
50
8
Quanti tipi di memoria?
[email protected]
[email protected]
MEMORIA di LAVORO
(working memory)
“Uno dei privilegi della sopravvivenza è di
ricordare”.(Chi l’ha scritto?) MEMORIA
SEMANTICA (R:Marguerite Yourcenar)
…mi ricordo di aver trascritto sull’agenda questa frase quando ero a
Pesaro a casa di Elisabetta e … facevo… (un episodio della mia
vita)
MEMORIA EPISODICA (in questo caso AUTOBIOGRAFICA)
Trascrivendo su file queste informazioni sto
utilizzando la MEMORIA PROCEDURALE che mi
permette di scrivere senza cercare i tasti, salvare,
stampare, ecc..
Devo però ricordarmi di chiamare tra 30 min ...
al telefono ( MEMORIA PROSPETTICA)
[email protected]
[email protected]
51
54
Sistema
MNEMONICO
La working memory è “un sistema per il
mantenimento temporaneo e per la
manipolazione dell’informazione durante
l’esecuzione di differenti compiti
cognitivi, come la comprensione,
l’apprendimento e il ragionamento
MEMORIA A BREVE
TERMINE
MEMORIA DI
LAVORO
Baddeley, 1986
MEMORIA A
LUNGO
TERMINE
Baddeley, 1986 Working Memory, Oxford, Clarendon
[email protected]
[email protected]
55
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UNI.PV-- [email protected]
56
i 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo e
CANALI
dell’ apprendimento
• UDITIVO
Sistemi
PERCETTIVI
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Sistema
MNEMONICO
• VISIVO
SISTEMI
NEUROEVOLUTIVI
Sistema
LINGUISTICO
• OLFATTIVO
• TATTILE
[email protected]
[email protected]
57
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
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58
9
Natura del linguaggio e dei suoi sottosistemi
Suono
Fonetica
/
L’attività generativa di impiego del codice (lingua)
viene anche detta attività di codifica e consiste
nel combinare gli elementi del codice per
interpretare e produrre enunciati significativi.
Fonologia
Lessico
Significato
Semantica
Morfologia
Sintassi
Grammatica
Funzioni comunicative
Contesto
Pragmatica
Linguaggio e lingua
Il linguaggio umano consente di trasmettere infiniti
messaggi e significati a partire da elementi
linguistici (parole, segni,…) discreti.
Conversazione
Discorso
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
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59
SISTEMA SEMANTICO
Le rappresentazioni contenute nel sistema semantico
sono organizzate sulla base di categorie concettuali
(ipotesi clinica)
animali
frutta
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
60
[email protected]
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
Le caratteristiche della rappresentazione semantica
determinano le relazioni tra gli stimoli appartenenti alla
medesima categoria.
parti del corpo…
all’interno di ogni categoria il significato di uno stimolo
è costituito da un insieme di tratti semantici
La rappresentazione semantica della parola gatto potrebbe essere
costituita dai seguenti tratti:
• animale domestico,
•Mammifero
•quattro zampe
•miagola,
•una coda
•dei baffi…
Le parole che appartengono alla stessa categoria
condividono più tratti semantici di parole appartenenti a
categorie differenti.
Sistema
LINGUISTICO
Linguaggio e lingua
La capacità di codifica è innata, ma l’acquisizione
del codice (lingua) si sviluppa in tempi e in modi
diversi nelle diverse componenti del sistema
linguistico.
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
63
[email protected]
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
formale
informale
concreto
astratto
di base
superiore
ricettivo
espressivo
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
64
[email protected]
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10
Riflessioni sul linguaggio
(metacognizione)
concatenazione
di frasi
Sistema
LINGUISTICO
discorso
struttura della
frase
La riflessione sulla sintassi deve sempre
essere preceduta da un utilizzo pratico delle
strutture che si vogliono insegnare,
deve cioè avvenire solo dopo che quelle strutture sono già
state assimilate come comportamento comunicativo.
sintassi
significato delle
parole
vero
semantica
porzioni di
parole
Per studenti con
DSA
morfemi
suoni
fonemi
[email protected]
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
65
[email protected]
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
Per tutti
[email protected]
[email protected]
maggiori difficoltà nel recupero e nell’utilizzo
di regole sintattiche a causa di un deficit nella
“memoria di lavoro”.
66
I 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo
e dell’ apprendimento
competenza pragmatica
consente di “agire” attraverso la lingua, essa è
dunque fondamentale per raggiungere
efficacemente gli scopi comunicativi prefissati.
Sistemi
PERCETTIVI
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
SISTEMI
NEUROEVOLUTIVI
Sistema di
Ordinamento
SEQUENZIALE
[email protected]
[email protected]
Sistema di
Ordinamento
SEQUENZIALE
67
PENSIERO DI
LIVELLO
SUPERIORE
ORGANIZZAZIONE
Sistema di
Ordinamento
SPAZIALE
Sistema di
Ordinamento
SPAZIALE
I 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo
e dell’ apprendimento
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Sistema
MNEMONICO
alla
SISTEMI
NEUROEVOLUTIVI
RICORDO
percezione degli
stimoli ambientali
dalla
PERCEZIONE
Sistema
LINGUISTICO
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68
rappresentazione
mentale
CREAZIONE
Sistema
MNEMONICO
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69
Sistema
MOTORIO
Sistema di
Ordinamento
SEQUENZIALE
Sistema
LINGUISTICO
Sistema di
Ordinamento
SPAZIALE
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70
11
Sistema
MOTORIO
FINEMOTORIO
GRAFOMOTORIO
GRAFOMOTORIO
GROSSOMOTORIO
Sistema
MOTORIO
OROMOTORIO
(LINGUAGGIO)
MOTORIO
MUSICALE
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71
LINGUAGGIO e MOVIMENTO
sono gli strumenti di comunicazione e
di interazione con il mondo esterno
Un bambino che si esprime e/o si
muove male sente che gli altri bambini
non lo capiscono e/o hanno “paura” dei
suoi movimenti poco controllati e
tende quindi ad isolarsi o
ad arrabbiarsi
facilmente
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
disprassia evolutiva
PRASSIA
da: “Manuale di Neuropsicologia dell’età evolutiva”, G.Sabbadini
• “...mancata acquisizione di una attività intenzionale (abilità,
RAPPRESENTAZIONE MENTALE dell’attività
competenza), ovvero acquisizione di strategie povere e
stereotipate, con scarse soluzioni alternative e con scarsa
capacità di trasferimento di strategie, per analogia;
•
ridotta capacità di “rappresentarsi” l’oggetto su cui agire,
l’intera azione e le sequenze che la compongono;
•
difficoltà di ordinare in serie e coordinare i relativi
movimenti elementari in vista di uno scopo(programmazione),
di avviare i relativi programmi, di prevedere (nel senso
dell’attesa) un certo risultato, di controllare ciascuna
sequenza e l’intera attività nel corso dell’azione (feed-back),
di verificare il risultato ottenuto come corrispondente a
quello previsto ed atteso.”
75
Conoscenza degli oggetti
Anticipazione
Conoscenza delle azioni (repertorio motorio)
ATTO
MOTORIO
FINALIZZATO
PROGRAMMAZIONE dell’attività
Previsione
Sequenza delle azioni
CONTROLLO
Nel corso dell’azione
Controllo e Verifica
Del risultato
“INTERVENTO MOTORIO”
sulla realtà esterna con strategie adeguate, economiche, rapide ed efficaci
76
12
Disturbo di Coordinazione Motoria (DCM)
Developmental Coordination Disorder
Disprassia
DCD
Disturbo nel quale
le prestazioni
in
coordinazione
compiti
di
motoria, fini o grosso motori, sono
Inclusa nelle definizioni
di DCD
DCD..
significativamente al di sotto del
Sinonimo di DCD?
livello atteso rispetto all’età e allo
Ci sono differenze?
sviluppo intellettivo
(DSM IV)
Al momento le definizioni più condivise sono
quelle date dal DSM IV e ICD10
Secondo il DSM IV ( American Psychiatric
Association) la disprassia viene definita
all’interno dei DCD “developmental coordination disorder”; in essa coesistono
problemi di incoordinazione motoria e
problemi percettivi.
Si potrebbe dunque ipotizzare di definire
Movimento e atto motorio
[Rizzolatti et all.1996
all.1996--2006]



Dalla ricerca sui neuroni specchio si evidenzia che
l’organizzazione del movimento è frutto delle strette
connessioni tra aree motorie e sensoriali
Corteccia frontale e corteccia parietale posteriore sono
costituite da un mosaico di aree anatomicamente e
funzionalmente distinte ma interconnesse da circuiti
destinati a lavorare in parallelo per integrare
informazioni sensoriali e motorie
DCD
Disturbo della capacità
di esecuzione del
movimento/i
movimento
/i non
finalizzati
si evidenzia però una netta differenziazione tra il circuito
deputato al sistema di movimento elementare (AIP
(AIP--F1) e
quello/i deputati ad atti motori finalizzati (AIP
(AIP--F5)
DISPRASSIA
Disturbo della capacità
di pianificazione,
controllo ed esecuzione
degli “atti motori”
finalizzati (prassie –
funzioni adattive)
in accordo con la ricerca sui neuroni specchio si evidenzia la netta
differenziazione tra il circuito deputato al sistema di movimento elementare
e quello/i deputato/i ad atti motori finalizzati.
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
In letteratura possiamo trovare due diverse
concezioni del rapporto DCD – Disprassia :
DCD
DISPRASSIA
Sebbene ciascuno di
questi termini abbia un
significato differente e a
rigori descrive un
sottogruppo differente,
spesso in letteratura
sono considerati
sinonimi (Missiuna &
Polatajko, 1995).
DISPRASSIA
DCD e Disprassia
DCD
Disprassia
Disturbo della
Coordinazione
Motoria

I due insiemi non sono coincidenti
coincidenti,, ma esiste una
relazione di inclusione, in quanto il controllo
dell’esecuzione del movimento,
movimento, in gioco nel DCD, è
comunque parte dell’atto motorio finalizzato, in gioco
nella disprassia
13
(DSM IV, APA 1994, 1995, 2000)
(DSM IV, APA 1994, 1995, 2000)
marcata compromissione dello sviluppo della
coordinazione motoria che interferisce in modo
significativo con l'apprendimento scolastico o
con
le attività della vita quotidiana.
.
Le manifestazioni del disturbo
variano con l'età e
con lo sviluppo
Per la diagnosi sono previsti questi criteri:
• è presente una marcata difficoltà o ritardo nello
sviluppo della coordinazione motoria
• le difficoltà di coordinazione non sono dovute a
condizioni patologiche quali P.C.I. distrofia muscolare o
altro; se il ritardo di sviluppo è evidente, le difficoltà
motorie sono prevalenti rispetto ad altre
generalmente associate.
• queste difficoltà interferiscono con l’apprendimento
accademico e con le attività della vita quotidiana.
• Goffaggine nei movimenti;
I bambini più piccoli presentano goffaggine e
ritardo nel raggiungimento delle tappe
fondamentali dello sviluppo motorio (per es.,
camminare, gattonare, stare seduti, allacciarsi
le scarpe,
abbottonarsi la camicia, etc.).
.
I bambini più grandi possono mostrare
difficoltà nelle componenti motorie
dell'assemblaggio di puzzles, nel modellismo,
nel giocare a palla, nello scrivere in stampatello
o nella calligrafia.
L’ICD-10 evidenzia il Disturbo Evolutivo Specifico della
Funzione Motoria (SDDMF) identificandolo attraverso i
seguenti criteri:
Difficolta’ di coordinazione, presente dalle prime fasi di sviluppo e
non dipendente da deficit neurosensoriali e neuromotori; il
deficit della coordinazione motoria non può essere spiegato da
una condizione di ritardo mentale
Entita’ della compromissione variabile e modificabile in funzione
dell’eta’;
Ritardo di acquisizione, (non costante), delle tappe di sviluppo
motorio, a volte accompagnato da ritardo dello sviluppo del
linguaggio (componenti articolatorie).
Comorbilità : DSL, DCD, Disprassia =
difficoltà e disturbi frequentemente associati:
• Ritardo nell’organizzazione del gioco e del
disegno (tipo di deficit costruttivo);

Difficoltà nei movimenti fini delle dita delle mani
associata a deficit fonetico
fonetico--fonologico
• Difficoltà in compiti visuo-spaziali

Problema nella velocità di esecuzione e sequenzialità
associata a problemi di produzione morfosintattica

Difficoltà in compiti di analisi visuo
visuo--spaziale e problemi
di oculomozoine quasi sempre presenti

Problemi nell’area dell’equilibrio statico e dinamico non
vistosi ma presenti nei DSL

Difficoltà nella produzione e nell’imitazione dei gesti e
abilità manuali associata a deficit lessicali
• Presenza (non costante) di segni neurologici
sfumati, privi di sicuro significato localizzatorio;
• Presenza (non costante) di difficoltà scolastiche
e di problemi socio-emotivo-comportamentali.
14
DISPRASSIA
Co--morbilità
Co
morbilità.. Incidenza della sovrapposizione di Disturbo
di Coordinazione Motoria (DCD
(DCD),
), Disprassia
Deficit di Attenzione con o senza Iperattività (ADHD,
( ADHD,
ADD),
ADD
), Disturbi Specifici di Linguaggio e Apprendimento
(DSL,DSA
DSL,DSA)) e Disturbo Generalizzato dello Sviluppo(DGS
Sviluppo( DGS))
DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO
Habib* in un gruppo di DSA
disturbi motori 26%
DSA
DSL
Stein** la comorbità con il
disturbo di lettura è addirittura
del 50%.
ADHD
ADD
DCD
*Studio effettuato su 209 bambini
Habib M. (2003) La dyslexie à livre ouvert. Résodys
Résodys,, Marseille, 171
DGS
**Stein,
**
Stein, J., (2004), Dyslexia Genetics in Dyslexia in Context edited
by G. Reid and A. Fawcett. London. Whurr
Whurr..
DISPRASSIA–
DISPRASSIA
–DSA : comorbidità
DISPRASSIA–DSA : comorbidità
Nella clinica infatti troviamo la presenza di
componenti disprattiche in vari disturbi
“SPECIFICI” dello sviluppo in età evolutiva
evolutiva::



Nella clinica viene da tempo sottolineata la
comorbilita’ nei bambini “goffi” di disturbi
dell’attenzione con o senza iperattivita’ (ADD
e ADHD) ed anche disturbi di apprendimento
DSA con conclamata disgrafia su base
disprattica
DSL con componenti disprattiche (DCD)
ADHD, o ADD in cui si evidenziano gravi
componenti disprattiche
(Morris 1988, Kaplan et all. 1998)
PERCEZIONE
Questo assunto esplicativo funzionale

RICHIESTA
(dall’esterno)
acquisisce un significato specifico sia nella
valutazione sia rispetto alla terapia in relazione al
concetto della stretta correlazione tra
PERCEZIONE -AZIONE – COGNIZIONE
E questo oggi, alla luce delle recenti scoperte nel
campo delle neuroscienze e dei neuroni
specchio, assume un valore coerente fra modello
teorico e pratica clinica.
•Sistema
Sistema uditivo
•Elaborazione
linguistica
•Aspetti
Aspetti emotivi
(regolazione)
Rilevazione dati
fisici
SCOPO
(bisogno interno)
PROGETTAZIONE
dell’AZIONE
aggiustamento
I
ANTICIPAZIONE
della STRATEGIA
O
N
E
[email protected]
Memoria
implicita
Sistema MOTORIO
MONITORAGGIO
cognitivo
T
E
N
Z
PIANIFICAZIONE
sviluppo del programma motorio
C
O
G
N
I
Z
I
O
N
E
A
T
AZIONE
FINALIZZATA
Lo scopo è pienamente
raggiunto?
15
PERCEZIONE
C
O
G
N
I
Z
I
O
N
E
MOTORIO
SISTEMA SOCIO
AMBIENTALE E AFFETTIVO
COMUNICATIVO
I 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo
SISTEMA
COGNITIVO
 Capacità di generalizzazione e
adattamento
 Simbolizzazione
 Capacità di previsione, di fare
ipotesi, di immaginazione e di
rappresentazione
 Motivazione
 Ambiente
 Interazione
 Emotività
AZIONE
e dell’ apprendimento
Sistemi
PERCETTIVI
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Sistema
MNEMONICO
PRASSIA
FUNZIONE
COGNITIVA
ADATTIVA
Sistema COGNITIVO
STRUTTURA PROCESSANTI
SISTEMI
NEUROEVOLUTIVI
PROCESSI DI CONTROLLO
(Livello metacognitivo)
Recettività
Percezione
Memoria
Azione
Attenzione
Memoria
Strategie di Organizzazione
Autoregolazione
Capacità di integrare più abilità
Sistema
MOTORIO
97
Sistema di
Ordinamento
SPAZIALE
Sistema di
Ordinamento
SEQUENZIALE
98
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
Disfunzione
Perisilviana
emisfero
sinistro
La complessità dei processi coinvolti
Disfunzione
Magnocellulare
Disfunzione
cerebellare
Attenzione
Competenze
metacognitive
Memoria
Deficit
rappresentazione
fonologica
Processamento
visivo
Competenze
cognitive
Lettura
Scrittura
Calcolo
Coordinamento
Occhio-mano
Competenze
semantiche
deficit
uditivo
deficit
visivo
deficit
motorio
Disabilità
visiva
Disabilità
motoria
Mapping
fonema-fonema
grafema
Disabilità
fonologica
Processamento
fonologico
Competenze
linguistiche
Sistema
LINGUISTICO
Disabilità
uditiva
Competenze
metalinguistiche
99
Disturbo di
lettura
16
Sistemi Neuroevolutivi e sviluppo delle abilità di lettoscrittura e calcolo: le basi neurobiologiche dei DSA.
SU BASE LINGUISTICA
- FONOLOGICA
SU BASE VISUO-SPAZIALE
e/o PRASSICA
• Negli ultimi 20 anni la ricerca in
neuropsicologia evolutiva ha cercato di
individuare il core deficit delle diverse forme
specifiche dei disturbi dell’apprendimento
(dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia)
ma oggi si è raggiunta una comune
convinzione dell’origine multifattoriale di
questi disturbi, tanto da mettere in
discussione il termine stesso di “disturbo
specifico” (G. Di Filippo e P. Zoccolotti; Dislessia, vol
6, n.1, 2009).
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV--
102
[email protected]
Sistemi Neuroevolutivi e sviluppo delle abilità di lettoscrittura e calcolo: le basi neurobiologiche dei DSA
Sistemi Neuroevolutivi e Disturbi dell’apprendimento
Negli ultimi anni, anche nella ricerca, si è
•
osservata
una inversione di tendenza: è emersa
l’attenzione al problema della comorbidità dei
DSA.
Nicolson e Fawcett (2007) hanno criticato
l’ottica tradizionale di differenziare sintomi
centrali (“core deficit”) di ogni disturbo
specifico e sintomi secondari (non essenziali e
condivisi nei vari DSA).
•
Nell’esperienza clinica la prevalenza di
situazioni in cui vi sono più disturbi
dell’apprendimento associati è
nettamente superiore alla prevalenza di
singoli quadri clinici di DSA.
Dislessia : 2,5 – 4 %
Discalculia : 0,5 – 1.5 %
DSA : 7-10 %
In ogni DSA sono emerse notevoli difficoltà nell’individuare
i sintomi centrali con valore eziopatologico specifico.
103
Sistemi Neuroevolutivi e Disturbi dell’apprendimento
104
Sistemi Neuroevolutivi e Disturbi dell’apprendimento
Nella vastissima letteratura sulla dislessia evolutiva si
trovano ancora oggi numerose ipotesi alternative per
spiegare il disturbo specifico, senza essere giunti ad una
•
interpretazione
condivisa.
Inoltre negli ultimi 20 anni si sono accumulati dati clinici
sulla comorbilità non solo all’interno dei DSA, ma tra i DSA
ed altri disturbi dello sviluppo (ADHD, DCD, Disprassia –
• et al, 2007; Rochelle e Talcott, 2006).
Chaix
Vi è una grande sovrapposizione tra i disturbi
neuropsicologici individuati e questo non può non
essere messo in primo piano nella costruzione di
un modello interpretativo: “Come possiamo
trovare una spiegazione ai disturbi
dell’apprendimento se continuiamo a studiarli
in modo indipendente, senza tenere conto della
comorbilità tra essi ?”
Nicolson e Fawcett (2007) Procedural learning difficulties:reuniting the
developmental disorder? - “Trend in Neuroscience”, vol.30, pp. 135-41.
105
Queste associazioni non possono essere spiegate solo
come artefatti dei campioni clinici (dati concordanti fra studi su
campioni clinici e su popolazioni - Willcut e Pennington, 2000) e come
associazioni secondarie (Ipotesi della fenocopia di Pennington e
Nigg et al, 2005).
Le comorbilità omotipiche ed eterotipiche, tra e con i DSA,
sono fenomeni reali e richiedono spiegazioni adeguate.
L’autore che ha fornito maggiori contributi in tal senso è
stato Bruce Pennington (il modello eziologico probabilistico
multifattoriale dei DSA, 2006 – contrapposto ai modelli di
ricerca basati sui “singoli deficit cognitivi”).
106
17
I 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo e dell’
apprendimento
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
Sistema
MNEMONICO
Sistema del
PENSIERO
SOCIALE
Sistema
PERCETTIVO
Sistema
del PENSIERO
SUPERIORE
Sistema
MOTORIO
SISTEMI
NEUROEVOLUTIVI
Sistema di
Ordinamento
SEQUENZIALE
Sistema
MOTORIO
Sistema
LINGUISTICO
Sistema del
PENSIERO
SOCIALE
Sistema di
Ordinamento
SPAZIALE
107
corpo
MENTE
PENSIERO
azione
Sistema
MNEMONICO
Sistema di
Sistema
Ordinamento
LINGUISTICO SPAZIALE
Sistema di
Sistema del PENSIERO
Ordinamento
SUPERIORE
SEQUENZIALE
Sistema di controllo
dell’ATTENZIONE
108
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
• MENTE
• corpo
• PENSIERO
• azione
Dalle scienze cognitive, dagli sviluppi delle
neuroscienze … e dalla nostra esperienza
quoridiana sappiamo che…
Usate le tecniche
multisensoriali…
111
Claudia
Carlo Muzio,
Cappa,
Neuropsichiatra
ISAC - CNR Torino
Infantile,
- [email protected]
Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
lo sviluppo delle idee e delle
competenze IN TUTTE LE
DISCIPLINE (anche quelle
avanzate) sono radicate
nell’esperienza corporea e nella
realtà fisica.
Carlo Muzio Università
di Pavia
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta,
doc.di Neurolinguistica
UNI.PV-- [email protected]
UNI.PV
Claudia Cappa ISAC-CNR Torino
Claudia Cappa, ISAC - CNR Torino - [email protected]
18
DI FRONTE ALLE PRIME DIFFICOLTÀ
SCOLASTICHE…
È IMPORTANTE …
AGIRE SUBITO
PER SOSTENERE
OGNI SINGOLO
BAMBINO nella
sua specificità
113
114
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
www.dislessiainrete.org
ATTIVITÀ DI RICERCA:
•
•
•
•
SCREENING (RSR-DSA)
INDAGINE EPIDEMIOLOGICA DSL – DSA (studio multicentrico)
PROCESSI COGNITIVI sottostanti gli apprendimenti di base (lettura,
scrittura, calcolo, lingue straniere)
PREREQUISITI degli apprendimenti
ATTIVITÀ DI FORMAZIONE:
Allargare la visione della punta
dell’iceberg
a tutti i processi sottostanti
115
Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV
UNI.PV-- [email protected]
•
MASTER in DISTURBI dello sviluppo e difficoltà di apprendimento –
Università di Torino
www.apprendimento.formazione.corep.it/apprendimento11/index.htm
• Corsi per Insegnanti e Dirigenti scolastici
• Corsi per Professionisti sanitari età evolutiva (logopedisti,
neuropsicomotriciti)
Coordinamento a cura del modulo di ricerca CNR:
Metodologie e tecnologie didattiche per i DSA
19
“Se ti dicono che sei
speciale, tu rispondi
che è normale!”
ALUNNI SPECIALI
NON SOLO DISLESSIA
Le scuole, come dice Mel Levine,
sono un “nodo aeroportuale: i
passeggeri-studenti arrivano da
ambienti diversi e partono per
destinazioni diverse.” Nell’era
della differenza non possiamo
considerare “l’essere tutti
uguali” come un vantaggio per
l’apprendimento, ma dobbiamo
sostenere la differenza e la
specificità individuale come un
dono da cui partire per il viaggio
dell’apprendimento, perché tutti
gli studenti sono viaggiatori
speciali.
A cura di www.dislessiainrete.org
Sono scaricabili da:
www.dislessiainrete.org
[email protected]
[email protected]
www.dislessiainrete.org
Collaborazioni con:
con
•Università di Torino
•Università di Pavia
•Department Formation and
Learning -SUPSI
SUPSI--Scuola
Universit.. Prof. Svizzera Ital
Universit
Ital..
•BDA – British Dyslexia
Association
•Unyversity of Wles Newport
(UWN)
•Dyslexia Association – Bulgaria
(BABG
BABG))
•Babes
Babes--Bolyai University
University,, BBU
(Romania)
AIDEE (Associazione italiana Disprassia età Evolutiva)
Istituto di Riablitazione SantoStefano – (C.A.R . - Marche)
Università di Messina
Cooperativa Labirinto Pesaro
CTR – Cagliari
ASL Neuropsichiatria Inf. - Bari
Grazie per l’attenzione !
[email protected]
20
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