La nuova UNI 7129.2015
Per. Ind. Martinetto Marco
AGENDA

Direttiva Ecodesign ErP 2015

Le novità della UNI 7129: 2015

Camini e condensazione
QUADRO LEGISLATIVO
ERP :DIRETTIVA ENERGY RELATED PRODUCTS
LA DIRETTIVA 2009/125/CE ERP (ECODESIGN DEI PRODOTTI CHE CONSUMANO ENERGIA) RIGUARDA TUTTI I
PRODOTTI CHE CONSUMANO ENERGIA (ELETTRICA, FOSSILE, RINNOVABILE).
LO SCOPO DELLA DIRETTIVA E’ VOLTA A RIDURRE IL CONSUMO ENERGETICO DEI PRODOTTI MEDIANTE UNA
PROGETTAZIONE ECOCOMPATIBILE SULL’INTERO CICLO DI VITA DEL PRODOTTO CONTROLLANDO IL TIPO DI MATERIALI
DA UTILIZZARE, IL CONSUMO ENERGETICO, LE MODALITÀ DI RICICLO E DI SMALTIMENTO, ECC.
- BOILER (GAS/GASOLIO/ELETTRICITÀ)
- ELETTRONICA DI CONSUMO (TELEVISORI, PC,-STAMPANTI, ETC)
- FORNI,CAPPE CUCINA,PIANI COTTURA, ASPIRAPOLVERI
- POMPE DI CALORE
- CARICABATTERIA E ALIMENTATORI ESTERNI
- ILLUMINAZIONE PER UFFICI
- ILLUMINAZIONE STRADALE (PUBBLICA)
- MOTORI ELETTRICI
- CIRCOLATORI ACQUA
- FRIGORIFERI E CONGELATORI AD USO DOMESTICO
- DECODER SEMPLICI
- ILLUMINAZIONE DOMESTICA
TALE DIRETTIVA RAPPRESENTA LA PIÙ IMPORTANTE INIZIATIVA INTRAPRESA DALL'UE PER MIGLIORARE L'EFFICIENZA
ENERGETICA DEL 20% ENTRO L'ANNO 2020.
ERP :DIRETTIVA ENERGY RELATED PRODUCTS
26 SETTEMBRE 2015
 Emissione sul mercato solo di apparecchi con nuovi limiti di efficienza stagionale
 Emissione sul mercato di apparecchi solo provvisti di etichetta energetica
26 SETTEMBRE 2015
TIPO
C CONDENSAZIONE
TIPO
2018
TIPO
B
C TRADIZIONALE
ERP :DIRETTIVA ENERGY RELATED PRODUCTS
Tecnologia o tipologia di apparecchio
Tipo C convenzionale
Tipo B11
Caldaie a condensazione
Dal 26/09/2015
note
Le caldaie convenzionali a camera stagna non
potranno più essere immesse sul mercato a
partire dal 26.09.2015
Le caldaie di tipo B11 potranno essere ancora
immesse sul mercato ma solo per applicazioni
limitate alla sostituzione su CCR esistenti
NB: dal 26.09.2018 sarà introdotto il limite di
NOx (max 56 mg/KWh)
ηs ≥ 86%
Dal 26.09.2018 sarà introdotto il limite di NOx
(max 56 mg/KWh)
Scaldacqua a gas
UNI 7129:2015
COSA CAMBIA ?
UNI 7129:2015
LA NUOVA UNI 7129 È STATA PUBBLICATA IL 1° DICEMBRE 2015 E
CONTIENE NUMEROSE NOVITÀ. LA NUOVA NORMA RECEPISCE E
INTEGRA AL SUO INTERNO ALCUNE IMPORTANTI NORME CHE SONO
STATE PUBBLICATE NEGLI ULTIMI ANNI COME LA UNI TS 11147
RELATIVA ALL’INSTALLAZIONE DI SISTEMI DI TUBAZIONI CON RACCORDI
A PRESSARE, LA UNI TS 11343 RELATIVA ALL’INSTALLAZIONE DI
SISTEMI DI TUBAZIONI MULTISTRATO, LA UNI TS 11340 RELATIVA
ALL’INSTALLAZIONE DI TUBAZIONI IN ACCIAIO FORMABILE E LA UNI
11071 RELATIVA ALLE CALDAIE A CONDENSAZIONE E ALLO SCARICO
DELLE CONDENSE. A CAUSA DELLA MOLE DI INFORMAZIONI AGGIUNTE
NELLA NUOVA VERSIONE, LA UNI 7129:2015 È DIVISA IN 5 PARTI E DI
FATTO CONSENTE AGLI OPERATORI DEL SETTORE DI AVERE UN UNICO
RIFERIMENTO NORMATIVO PER GLI APPARECCHI DOMESTICI E SIMILARI.
SI PUÒ PARLARE QUINDI DI « TESTO UNICO»
UNI 7129:2015
OCCORRE PRECISARE CHE LE UNI TS 11147, UNI 11343, UNI TS
11340 E UNI 11071 SONO STATE RITIRATE DA UNI.
CESTINO
PARTE 1
L’INTRODUZIONE
1, QUALI I
GIUNTI A PRESSARE I SISTEMI MULTISTRATO E I SISTEMI PLT-CSST, DI
FATTO RAPPRESENTA LA NOVITÀ PIÙ EVIDENTE DI QUESTA PARTE.
DEI
«NUOVI»
MATERIALI NELLA PARTE
PARTE 1
RELATIVAMENTE
ALLA «ZONA» CONTATORE, CIOÈ AL
PDR,
SONO STATE
PREDISPOSTE NUOVE FIGURE PER IDENTIFICARE AL MEGLIO LE
«ZONE»
DI PERTINENZA DELL’AZIENDA DISTRIBUTRICE DISTINGUENDOLE DA
QUELLE DI PERTINENZA DELL’UTILIZZATORE FINALE.
SONO STATE ANCHE REALIZZATE DELLE FIGURE CHE RAPPRESENTANO IL
RUBINETTO «PUNTO D’INIZIO» A SQUADRA; QUESTE NUOVE FIGURE SI
SONO RESE NECESSARIE PER CHIARIRE BENE CHE TALE RUBINETTO NON
DEVE ESSERE NECESSARIAMENTE DIRITTO.
PARTE 1
SONO
STATE INTRODOTTE ALCUNE NUOVE MODALITÀ D’INSTALLAZIONE
COME AD ESEMPIO LA POSA NELLE «ASOLE TECNICHE AD USO PROMISCUO»
CIOÈ IN MANUFATTI ORIZZONTALI E VERTICALI NEI QUALI POSSONO ESSERE
RICOVERATI, OLTRE ALLE TUBAZIONI DEL GAS, ANCHE ALTRI SERVIZI.
POSSIBILITÀ
DI POSA ALL’INTERNO DI CUNICOLI TECNICI SOTTERRANEI
DI TUBAZIONI GAS INSIEME A TUBAZIONI ACQUA, ELETTRICI E
TELEFONICI.
NB: IN ENTRAMBE I CASI SIA LE TUBAZIONI GAS CHE QUELLE ELETTRICHE
DEVONO ESSERE INSERITE IN GUAINE DI METALLO O PLASTICA AERATE.
PARTE 1
COMPARE LA DEFINIZIONE DI
« MANUFATTO ORIZZONTALE ESTERNO A CIELO APERTO»
-IN GUAINA
-IN CUNICOLO TECNICO SOTTERRANEO
-IN CANALETTA INCASSATA
PARTE 1
LE TUBAZIONI POSSONO ESSERE POSATE
A VISTA
INTERRATE
IN MANUFATTI
ORIZZONTALI ESTERNI A
SOTTOTRACCIA
CIELO APERTO
IN ALLOGGIAMENTI
TECNICI
ASOLE DI
SERVIZIO
CANALETTE
CUNICOLI
GUAINE
PARTE 1
È SUPERATO IL DIVIETO VIGENTE DA MOLTI ANNI DI INSTALLARE GIUNZIONI
FILETTATE E MECCANICHE INTERRATE O SOTTOTRACCIA.
PRIMA
CON TALE DIVIETO UN EVENTUALE FUGA DI GAS DIFFICILMENTE SI
SAREBBE DIFFUSA NELLE PARETI.
ORA TUTTO IL LIVELLO DI SICUREZZA DELL’IMPIANTO DIPENDE DALLA CAPACITÀ
DELL’INSTALLATORE DI REALIZZARE BUONI GIUNTI E UNA BUONA POSA.
E’ OVVIO CHE SE DA UNA PARTE L’INSTALLATORE HA A DISPOSIZIONE PIÙ
SOLUZIONI IMPIANTISTICHE DALL’ALTRA LO ESPONE MAGGIORMENTE NEL
RISCHIO, IN CASO DI INCIDENTE, DI DIMOSTRARE DI AVER OPERATO NEL MODO
CORRETTO.
PARTE 1
IL
RUOLO DEL PROGETTISTA DIVENTA SEMPRE PIÙ DI RILEVANTE
IMPORTANZA ANCHE NEGLI IMPIANTI DOMESTICI.
PARTE 1
LE
MODALITÀ
DI
ESECUZIONE
DEL
COLLAUDO
DELL’IMPIANTO
CAMBIANO IN FUNZIONE DEL TIPO DI MATERIALI IMPIEGATI E DEL TIPO
DI INTERVENTO REALIZZATO.
SONO PREVISTE 3 TIPOLOGIE DI PROVE.
PARTE 1
PARTE 1
RIDOTTO IL
TEMPO DI ATTESA TRA LA 1° E
2° LETTURA A 5 MIN
È STATO DATO ATTO CHE LA TENUTA ASSOLUTA NON ESISTE
Volume impianto interno
(litri)
Tempo di attesa
(minuti)
Caduta di pressione massima
(mbar)
V≤ 100
5
0,5
100 ˂ V ≤ 250
5
0,2
250 ˂ V ≤ 500
5
0,1
PARTE 2
SONO
STATI MODIFICATI ALCUNI PUNTI RELATIVI AI LOCALI D’INSTALLAZIONE
NON PRESIDIATI, IN PARTICOLARE SI È TENUTO CONTO CHE TALI LOCALI
NON ESSERE «VISITATI» PER MOLTO TEMPO, VEDI AD ESEMPIO,
SOTTOTETTI, SOFFITTE, LOCALI TECNICI, ETC.
QUESTI LOCALI DOVRANNO ESSERE DOTATI DI SISTEMI DI AERAZIONE
PERMANENTE.
POSSONO
PARTE 2
LA
NOVITÀ
PIÙ
EVIDENTE
È
RAPPRESENTATO
DALLA POSSIBILITÀ
DI
GPL IN AMBIENTI COMUNICANTI CON
LOCALI AVENTI PAVIMENTO AL DI SOTTO DEL PIANO DI CAMPAGNA.
INSTALLARE APPARECCHI ALIMENTATI A
ALTRA
NOVITÀ INTRODOTTA CONSISTE NELLA POSSIBILITÀ DI SOSTITUZIONE
DEI GENERATORI DI CALORE DI TIPO B INSTALLATI NEL LOCALE GABINETTO E
COLLEGATI A CANNE FUMARIE COLLETTIVE RAMIFICATE.
PARTE 2
ULTIMA NOVITA’, QUANDO LA SEZIONE NETTA DELL’APERTURA
DI VENTILAZIONE NON E’ MISURABILE O RILEVABILE SULLA
GRIGLIA, OCCORRE ESEGUIRE LA PROVA DEI 4 PA.
PARTE 3
SISTEMI DI EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
NELLO
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE VENGONO INCLUSI
ANCHE GLI APPARECCHI A CONDENSAZIONE O AFFINI,
MENTRE VENGONO ESCLUSI DAL CAMPO DI APPLICAZIONE GLI
APPARECCHI A GAS CHE POSSONO UTILIZZARE IN ALTERNATIVA
ALTRI COMBUSTIBILI (GENERATORI POLICOMBUSTIBILI).
4.1 APPARECCHI DI COTTURA
L’ESALAZIONE DEI VAPORI DI COTTURA PUÒ ESSERE EFFETTUATA UTILIZZANDO
CAMINI O CANNE COLLETTIVE DI ESALAZIONE SFOCIANTI A TETTO .
I SISTEMI UTILIZZATI PER L’ESALAZIONE POSSONO ESSERE DI TIPO:
- COLLETTIVO AL SERVIZIO DI CAPPE A TIRAGGIO NATURALE E CAPPE CON
-
ELETTROVENTILATORE
SINGOLO AL SERVIZIO DI UN SOLO APPARECCHIO
DIRETTO A PARETE SECONDO LA LEGISLAZIONE VIGENTE E SECONDO LA UNI
7129-2
MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO
Posizionamento
Sistema di esalazione
Pressione nel sistema di
esalazione
Camino
Negativa/Positiva
Interno o all’esterno dell’edificio
Canna collettiva
Negativa
Interno o all’esterno dell’edificio
PARTE 3
I SISTEMI COLLETTIVI HANNO SEMPRE
CREATO IN OGNI CASO PROBLEMI DI
ODORI,
CONSIGLIO
SEMPRE
LA
SOLUZIONE CON CONDOTTI O CAMINI
SINGOLI ( Ø 110/125 ).
PARTE 3
I CAMINI E CANNE COLLETTIVE DI ESALAZIONE DEVONO ESSERE REALIZZATI
CON MATERIALI PLASTICI CONFORMI ALLA UNI EN 14471 O MATERIALI
METALLICI CONFORMI ALLA UNI EN 1856
UNI EN 1329
UNI EN 14471
REQUISITI MINIMI PER CAMINI, CANNE
COLLETTIVE DI ESALAZIONE E CANALI DI
ESALAZIONE




CONFORMI ALLA UNI EN 14471 E UNI EN 1856
CLASSE DI RESISTENZA ALLE CONDENSE «W»
CLASSE DI RESISTENZA ALLA TEMPERATURA «T80»
CLASSE DI RESISTENZA ALLA CORROSIONE «1 OPPURE 2»
PARTE 3
4.4.4 POSIZIONAMENTO DEI TERMINALI DI SCARICO
RIMANGONO INVARIATE LE DISTANZE MINIME DI POSA E LE ZONE DI
RISPETTO ENTRO CUI I TERMINALI DI SCARICO NON POSSONO ESSERE
POSIZIONATI
PARTE 3
TALI
DISTANZE SONO DA UTILIZZARE PER APPARECCHI DI
TIPO B ,TIPO C, TIPO C6 E TIPO A ( ANCHE SE
QUEST’ULTIMI NON DISPONGONO DI UN VERO E PROPRIO
TERMINALE DI SCARICO)
PARTE 3
LO SCARICO A PARETE È AMMESSO SOLO
SECONDO LA LEGISLAZIONE VIGENTE
DECRETO LEGISLATIVO 4 LUGLIO 2014 N.102
9. Gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013
devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o
sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il
tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica
vigente.
9-bis. E’ possibile derogare a quanto stabilito dal comma 9 nei casi in cui:
a) si procede, anche nell’ambito di una riqualificazione energetica dell’impianto termico, alla
sostituzione di generatori di calore individuali che risultano installati in data antecedente a quella
di cui al comma 9, con scarico a parete o in canna collettiva ramificata;
b) l’adempimento dell’obbligo di cui al comma 9 risulta incompatibile con norme di tutela degli
edifici oggetto dell’intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale;
c) il progettista attesta e assevera l’impossibilita’ tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del
tetto.
d) si procede alle ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in stabili
plurifamiliari,qualora nella versione iniziale non dispongano già di camini,canne fumarie o sistemi
di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell’edificio, funzionali e
idonei o comunque adeguabili alla applicazione di apparecchi a condensazione;
e) vengono installati uno o più generatori ibridi compatti, composti almeno da una caldaia a
condensazione a gas e da una pompa di calore e dotati di specifica certificazione di prodotto.
PARTE 3
9-ter . Per accedere alle deroghe previste al comma 9-bis , è obbligatorio:
i. nei casi di cui alla lettera a), installare generatori di calore a gas a camera stagna il cui
rendimento sia superiore a quello previsto all’articolo 4, comma 6, lettera a) , del decreto del
Presidente della Repubblica, del 2 aprile 2009, n. 59 (90 + 2 log Pn);
ii. nei casi di cui alle lettere b), c) e d), installare generatori di calore a gas a condensazione i
cui prodotti della combustione abbiano emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non
superiori a 70 mg/kWh, misurate secondo le norme di prodotto vigenti;
iii. nel caso di cui alla lettera e) , installare generatori di calore a gas a condensazione i cui
prodotti della combustione abbiano emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori
a 70 mg/kWh, misurate secondo le norme di prodotto vigenti, e pompe di calore il cui
rendimento sia superiore a quello previsto all’articolo 4, comma 6,lettera b) , del decreto del
Presidente della Repubblica, del 2 aprile 2009, n. 59 (90 + 3 log Pn);
iv. in tutti i casi, posizionare i terminali di scarico in conformità alla vigente norma tecnica
UNI7129 e successive modifiche e integrazioni.
“Impianto termico”: l’impianto tecnologico destinato ai servizi di
climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di
acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato,
comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore
nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici
gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici
apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia
radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando
la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della
singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW. Non sono considerati
impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua
calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed
assimilate .
PARTE 3
IL “SISTEMA CAMINO “
SISTEMA STABILE “PAC”
PLASTICA/METALLO
Il sistema NON necessita di fascette
stringitubo
Sistema antisfilamento del tubo interno
COASSIALE «PAC»
COMPATIBILITÀ CALDAIE












SIME
ARISTON
BERETTA
CHAFFETEAUX
ECOFLAM
RADI
RIELLO
SYLBER
VAILLANT
ARGO
BAXI
VIESSMAN













BIASI
ROCA
FERROLI
FONDITAL
LAMBORGHINI
NOVA FLORIDA
RADIANT
SAVIO
UNICAL
SAUNIER DUVALL
HERMANN
IMMERGAS
JUNKERS/BOSCH
Hai installato
condotti fumi non
originali !! Sono
fuori norma !!
5. CAMINI, CANNE FUMARIE E CONDOTTI INTUBATI
5.1 PRESCRIZIONI E REQUISITI GENERALI

CONFORMI ALLE RISPETTIVE NORME DI PRODOTTO ( UNI EN 1856, UNI EN 1857, UNI EN
1858, UNI EN 1457, UNI EN 14471, UNI EN 12446 ).

LA SUPERFICIE ESTERNA DEVE ESSERE INCOMBUSTIBILE ( CLASSE A1 REAZIONE AL
FUOCO) O ESSERE INSERITI IN ASOLE TECNICHE DI CLASSE A1.

E’ AMMESSO L’UTILIZZO DI MATERIALE PLASTICO ESCLUSIVAMENTE PER APPARECCHI
A CONDENSAZIONE O APPARECCHI A BASSA TEMPERATURA PURCHE’ QUEST’ULTIMI
SIANO PROVVISTI DI DISPOSITIVO DI LIMITAZIONE DELLA TEMPERATURA DEI FUMI.

TUTTI I SISTEMI COLLETTIVI E SISTEMI INTUBATI MULTIPLI DEVONO ESSERE
PROGETTATI.

NON E’ CONSENTITO SCARICARE I PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE DI APPARECCHI
NON SIMILARI TRA LORO, NELLO STESSO CAMINO, CANNA FUMARIA O CONDOTTO
INTUBATO.
IN
DEROGA
A
QUANDO
DESCRITTO,
PRIMA
NEL
CASO DI SOSTITUZIONE DI
UN VECCHIO APPARECCHIO
COLLEGATO A UNA CANNA
FUMARIA
COLLETTIVA,
DECADE IL CONCETTO DI
«SIMILARITA’».
CON LA NUOVA NORMA
È
AMMESSA LA POSSIBILITÀ
DI
SOSTITUIRE
APPARECCHIO DI TIPO
UN
C
CONVENZIONALE CON UNO
A CONDENSAZIONE.
CIÒ
SARÀ POSSIBILE SOLO IN PRESENZA DI UNA VERIFICA
PRELIMINARE DELLE CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DELLA CANNA
FUMARIA (W, SCARICO CONDENSA ETC..) E DI UNA VERIFICA
DIMENSIONALE. TALI VERIFICHE DEVONO INOLTRE VALUTARE LA
POSSIBILITÀ DI SOSTITUIRE TUTTI GLI APPARECCHI COLLEGATI CON
APPARECCHI A CONDENSAZIONE ANCHE IN MOMENTI DIVERSI.
W -UMIDO
5.2 REQUISITI PRESTAZIONALI DI CAMINI, CANNE
FUMARIE E CONDOTTI PER INTUBAMENTO
CLASSE DI TEMPERATURA
≥ T140
≥ T120
CLASSE DI PRESSIONE
I
SISTEMI
FUMARI
POSSONO
FUNZIONARE
IN
PRESSIONE
POSITIVA O NEGATIVA IN FUNZIONE DEL TIPO DI APPARECCHIO,
DELLA TIPOLOGIA DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA FUMARIO E
SUA UBICAZIONE.
5.2.3.2 REQUISITI AGGIUNTIVI PER SISTEMI OPERANTI IN
PRESSIONE POSITIVA
I SISTEMI FUMARI IN PRESSIONE POSITIVA POSSONO ESSERE INSTALLATI SIA
ALL’INTERNO CHE ALL’ESTERNO DELL’EDIFICIO MA NON DEVONO ESSERE ADDOSSATI
ALLE PARETI DELL’EDIFICIO STESSO.
ADDOSSATO
NON ADDOSSATO
5.2.3.2.2 VERIFICA DELLA TENUTA DEI SISTEMI FUMARI IN
PRESSIONE POSITIVA ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI
PER I SISTEMI FUMARI IN PRESSIONE POSITIVA INSTALLATI ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI,
AL TERMINE DELL’INSTALLAZIONE È NECESSARIO VERIFICARE LA TENUTA DEI SISTEMI
FUMARI SECONDO LA METODOLOGIA SEGUENTE:
a) CHIUDERE
b)
c)
A
TENUTA
LA
SEZIONE
ORIZZONTALE NELLA PARTE SUPERIORE
PER LE CANNE COLLETTIVE CHIUDERE LA
SEZIONE
VERTICALE
DI
TUTTI
GLI
IMBOCCHI
METTERE IN PRESSIONE IL SISTEMA CON
APPOSITO STRUMENTO, PER MEZZO DI ARIA
A TEMPERATURA AMBIENTE E PORTARLO A
200 PA
≤ 0,006 M³ X 10-3
X
S-1
X
M-1
PER
I SISTEMI INTUBATI OPERANTI IN PRESSIONE POSITIVA, PUÒ ESSERE EVITATA
LA PROVA DI TENUTA, QUANDO È PRESENTE ALMENO UNA DI QUESTE CONDIZIONI:
1- L’INTERCAPEDINE LIBERA RISULTA AVERE LA SEZIONE DI AERAZIONE UGUALE O
MAGGIORE DEL 150% DELLA SEZIONE DEL SISTEMA FUMARIO E LA SEZIONE
DELL’ASOLA TECNICA ( INTERCAPEDINE E TUBO) È NON MINORE DI 115 CM²
Ø 100
≥14 CM
≥ 14
Ø 80
≥11,5 CM
≥ 11,5
Ø 60
≥11 CM
≥ 11
2- L’INTERCAPEDINE È UTILIZZATA PER IL PRELIEVO
DELL’ARIA COMBURENTE
3- IL
E
SISTEMA FUMARIO È DEFINITO
FORNITO
DA
FABBRICANTE
CHE
UN
UNICO
SPECIFICA
LE
ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO E LA
MESSA IN SERVIZIO.
SISTEMA
FUMARIO
RESISTENZA AD UMIDO
WET
WET -DRY
TIPO C
TIPO B
RESISTENZA ALLA CORROSIONE
Classe minima di resistenza alla
corrosione (UNI EN 1443)
Tipo di combustibile
1
Gas naturale o GPL
2*
Gas manufatturato o biogas
(gas con contenuto di solfuri ≤50mg/m³)
(gas con contenuto di solfuri ˃50mg/m³)
*) la classe 2 è una classe di resistenza superiore alla 1 e quindi ne soddisfa
automaticamente i requisiti.
5.3 CAMINI SINGOLI
I CAMINI DEVONO ESSERE INSTALLATI RISPETTANDO LE SEGUENTI
INDICAZIONI:
o AVERE ANDAMENTO PREVALENTEMENTE VERTICALE E ESSERE PRIVI DI
STROZZATURE
o AVERE NON PIÙ DI DUE CAMBIAMENTI DI DIREZIONE CON INCLINAZIONE
NON MAGGIORE DI 45°
o AVERE ALLA BASE UNA CAMERA DI RACCOLTA
o AVERE SE FUNZIONANTI AD UMIDO (W) DI UN DISPOSITIVO PER IL
DRENAGGIO DELLE CONDENSE.
LA CAMERA DI RACCOLTA/ISPEZIONE ALLA BASE DEL CAMINO PUÒ ESSERE
EVITATA INSTALLANDO DIRETTAMENTE UNA CURVA A
FABBRICANTE
DELL’APPARECCHIO
DICHIARI
CHE
CONDENSE DEL CAMINO NEL GENERATORE STESSO.
90°,
PUÒ
PURCHÉ’ IL
RICEVERE
LE
5.4 SISTEMI INTUBATI
UN SISTEMA INTUBATO È FORMATO DA:
1.
ASOLA TECNICA ESISTENTE O DI NUOVA REALIZZAZIONE
2.
CONDOTTO PER INTUBAMENTO FUNZIONANTE IN PRESSIONE POSITIVA O
NEGATIVA
3.
INTERCAPEDINE
1
3
2
PER I SISTEMI INTUBATI MULTIPLI E COLLETTIVI È RICHIESTA LA STESURA
DI UN PROGETTO
5.4.1 CARATTERISTICHE DELL’ASOLA TECNICA
L’ASOLA TECNICA ESISTENTE O DI NUOVA COSTRUZIONE DEVE ESSERE DI MATERIALE DI
CLASSE A1 DI REAZIONE AL FUOCO E DEVE ESSERE ADIBITA AD USO ESCLUSIVO DEL
NUOVO SISTEMA FUMARIO. SE SONO RISPETTATE LE CONDIZIONI SOTTO RIPORTATE È
AMMESSO IL PASSAGGIO DI TUBAZIONI DELL’ACQUA O ALTRI FLUIDI NON COMBUSTIBILI
ALL’INTERNO DELL’ASOLA TECNICA:
1.
L’INTERCAPEDINE
LIBERA NON DEVE ESSERE ADIBITA AD ASPIRAZIONE DELL’ARIA
COMBURENTE DEGLI APPARECCHI UTILIZZATORI
2.
LA
3.
LA DISTANZA FRA UN CONDOTTO E TUBAZIONE DEVE ESSERE NON MINORE DI 100 MM
SUPERFICIE LIBERA NON DEVE RISULTARE INFERIORE A QUANTO SPECIFICATO AI
PUNTI 5.4.2, 5.4.2.1 E 5.4.2.2.
˃100 mm
ALTRE CARATTERISTICHE DELL’ASOLA TECNICA:
1.
2.
3.
ASSENZA DI OSTRUZIONI
SUPERFICIE INTERNA PULITA DA SCORIE E FULIGGINE
SEZIONE SUFFICIENTE A GARANTIRE UN ADEGUATO
INTUBAMENTO DEL
CONDOTTO
4.
5.
ASSENZA DI DANNI STRUTTURALI
PROTEZIONE CON DISPOSITIVI CHE
IMPEDISCANO LA PENETRAZIONE DI
PIOGGIA O NEVE
6.
ACCESSIBILITÀ PER LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE
5.4.2 CONDOTTI PER INTUBAMENTO-REQUISITI GENERALI-
1.
2.
3.
I CONDOTTI PER L’INTUBAMENTO DEVONO ESSERE DICHIARATI IDONEI ALLO
SCOPO DAL FABBRICANTE.
ESSERE INSTALLATI IN MODO DA GARANTIRE IN OGNI CASO ALMENO UNA
DISTANZA NON MINORE DI 10 MM TRA PARETE ESTERNA DEL CONDOTTO E
PARETE INTERNA DEL CAVEDIO/VANO TECNICO
I CONDOTTI PER INTUBAMENTO DEVONO ESSERE ISPEZIONABILI ALLA BASE
LA CAMERA DI RACCOLTA/ISPEZIONE ALLA BASE DEL CAMINO PUÒ ESSERE
EVITATA INSTALLANDO DIRETTAMENTE UNA CURVA A
FABBRICANTE
DELL’APPARECCHIO
DICHIARI
CHE
CONDENSE DEL CAMINO NEL GENERATORE STESSO.
90°,
PUÒ
PURCHÉ’ IL
RICEVERE
LE
NEL CASO SIA PREVISTA IL PRELIEVO
DELL’ARIA COMBURENTE
DELL’APPARECCHIO DALL’INTERCAPEDINE
LIBERA DEL CAVEDIO, IL SISTEMA
INTUBATO DEVE ESSERE APERTO ALLA
SOMMITÀ, ISPEZIONABILE ALLA BASE E
ADEGUATAMENTE DIMENSIONATO.
L’EVENTUALE SEZIONE LIBERA
DELL’INTERCAPEDINE UTILIZZATA PER
L’ADDUZIONE DELL’ARIA COMBURENTE
DEVE ESSERE ALMENO PARI AL 150%
DELLA SEZIONE INTERNA DEL CONDOTTO
INTUBATO.
5.4.2 CONDOTTI INTUBATI IN PRESSIONE POSITIVA
IN OGNI CASO IL SISTEMA INTUBATO
DEVE SEMPRE ESSERE DOTATO DI UN
INTERCAPEDINE
AERATA
VERSO
L’ESTERNO APERTA ALLA SOMMITÀ DEL
CAVEDIO/VANO TECNICO.
AERAZIONE
AGENDA

Direttiva

Le novità della UNI 7129: 2015

Camini e condensazione
ASPIRAZIONE
AGENDA
L’INTERCAPEDINE
LIBERA
DI
VENTILAZIONE È INFERIORE DEL 150%
DELLA SEZIONE DEL CONDOTTO E NON
LA
UTILIZZO
PER
L’ADDUZIONE
DELL’ARIA COMBURENTE , IL SISTEMA
INTUBATO DEVE ESSERE DOTATO DI UN
APERTURA ALLA BASE E UNA ALLA
SOMMITÀ.
SE
IN
CASO DI CAVEDI/VANI TECNICI CON
SEZIONI RIDOTTE IL SISTEMA COASSIALE È
L’UNICO SISTEMA CHE RISOLVE EVENTUALI
PROBLEMI
DI
DELL’INTERCAPEDINE
DIMENSIONAMENTO
LIBERA
DI
AERAZIONE.
 NO PROVA DI TENUTA
 NO INTERCAPEDINE OBBLIGATORIA
 NO GRIGLIE DI AERAZIONE
COASSIALE «PAC»
4 ARTICOLI !
5.4.2.3 SISTEMI INTUBATI MULTIPLI
-REQUISITI-
E’ CONSENTITO REALIZZARE SISTEMI INTUBATI MULTIPLI A CONDIZIONE CHE:
1)
VENGA MANTENUTA LA DISTANZA MINIMA DI 2 CM TRA CONDOTTO E
CONDOTTO E CONDOTTO PARETE INTERNA DEL VANO TECNICO/CAVEDIO
2)
DISTANZE INFERIORI SONO AMMESSE PURCHE’ SIA GARANTITA LA DILATAZIONE
DEI CONDOTTI E LA POSSIBILITA’ DI MANUTENERE/SOSTITUIRE SINGOLI
CONDOTTI.
ALLA SOMMITÀ DEL SISTEMA MULTIPLO,
I SINGOLI CONDOTTI INTUBATI DEVONO
DISPORRE DI UNA TARGA, O ALTRO
ELEMENTO, CHE CONSENTA IDENTIFICAZIONE
DELL’APPARECCHIO ALLACCIATO.
E’ CONSENTITO L’INTUBAMENTO MULTIPLO IN PRESENZA DI CONDOTTI AL
SERVIZIO DI APPARECCHI PER I QUALI E’ RICHIESTA LA RESISTENZA AL
FUOCO DI FULIGGINE ( LIQUIDI E SOLIDI ) A CONDIZIONE CHE IL
CONDOTTO UTILIZZATO SIA CLASSIFICATO A1 DI REAZIONE AL FUOCO E
CHE VENGA RISPETTATA LA DISTANZA DA MATERIALI COMBUSTIBILI TRA
UN CONDOTTO E L’ALTRO DEL PRODOTTO DESIGNATO G.
˃70 mm
E’ AMMESSO L’INTUBAMENTO MULTIPLO IN PRESENZA DI CONDOTTI CHE
IN CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO STAZIONARIO CHE PRESENTINO
VALORI DI PRESSIONE STATICA AVENTI SEGNO DIVERSO, PURCHE’ SIANO
ADOTTATE SOLUZIONI CHE CONSENTANO LA CORRETTA EVACUAZIONE DEI
PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE ALLO SBOCCO IN ATMOSFERA SENZA
INTERFERENZE FLUIDODINAMICHE.
˃PRESSIONE
POSITIVA
˃PRESSIONE
NEGATIVA
FLESSIBILE
SI
CONDOTTO INTUBATO
NO
FLESSIBILE SMARTFLEX
CONDOTTO INTUBATO SINGOLO
AL SERVIZIO DI UN APPARECCHIO DI
TIPO
C A CONDENSAZIONE.
FLESSIBILE SMARTFLEX
femmina
femmina
femmina
maschio
PRESENZA DI UN RACCORDO MASCHIO OGNI
METRO E UN RACCORDO FEMMINA OGNI 30 CM
FLESSIBILE SMARTFLEX
NO
SI
5.5.1 CANNE FUMARIE COLLETTIVE RAMIFICATE C.C.R.
NON SONO CAMBIATI I REQUISITI PER LA PROGETTAZIONE E L’INSTALLAZIONE DI
CANNE FUMARIE COLLETTIVE RAMIFICATE AL SERVIZIO DI APPARECCHI DI TIPO B A
TIRAGGIO NATURALE SECONDO LA UNI 10640
LA LORO APPLICAZIONE DOPO L’ENTRATA IN VIGORE DELLA DIRETTIVA EUROPEA
ECODESIGN ERP RISULTA ESSERE PERTANTO DI SCARSA APPLICAZIONE.
LA NORMA UNI 10845 È ANCORA LA NORMA DI RIFERIMENTO PER LE VERIFICHE
DELLA CANNE FUMARIE COLLETTIVE RAMIFICATE.
5.5.1 CANNE FUMARIE COLLETTIVE PER APPARECCHI DI TIPO C
LA NOVITÀ PIÙ EVIDENTE, RIGUARDA LA
POSSIBILITÀ DI EVACUARE I PRODOTTI
DELLA COMBUSTIONE ATTRAVERSO CANNE
COLLETTIVE IN PRESSIONE POSITIVA. LA
REALIZZAZIONE E L’UTILIZZO DI QUESTE
CANNE FUMARIE COLLETTIVE PREVEDE LA
PRESENZA
DI
DISPOSITIVI
CHE
IMPEDISCANO IL RITORNO DEI PRODOTTI
DELLA COMBUSTIONE NEGLI APPARECCHI
NON IN FUNZIONE.
5.5.3.3 CANNE FUMARIE COLLETTIVE IN PRESSIONE
LE
CANNE COLLETTIVE IN PRESSIONE POSITIVA POSSONO ESSERE UTILIZZATE
SOLTANTO PER APPARECCHI A CONDENSAZIONE DI TIPO C E DEVONO RISPONDERE
AI SEGUENTI REQUISITI:
1)
2)
3)
4)
5)
ESSERE
SPECIFICAMENTE DIMENSIONATE PER FUNZIONARE IN PRESSIONE
POSITIVA SECONDO IL METODO DI CALCOLO DELLA UNI EN 13384-2
AVERE UNA CLASSE DI PRESSIONE NON INFERIORE A P1 SE POSIZIONATE
ALL’INTERNO DELL’EDIFICIO O P2 SE POSIZIONATE ALL’ESTERNO.
SE INTERNE AL VOLUME DELL’EDIFICO, ESSERE INSTALLATE ALL’INTERNO DI
UN ASOLA TECNICA REALIZZATA CON MATERIALE INCOMBUSTIBILE E
DOTATA DI INTERCAPEDINE OPPORTUNATAMENTE DIMENSIONATA.
ESSERE DOTATE DI UN DISPOSITIVO PER IL DRENAGGIO DELLE CONDENSE
ESSERE PROGETTATE PER AVERE UNA PRESSIONE MASSIMA INTERNA NON
MAGGIORE DI 25 PA
E’ POSSIBILE COLLEGARE AD UNA CANNA COLLETTIVA IN PRESSIONE
POSITIVA ESCLUSIVAMENTE APPARECCHI DICHIARATI IDONEI DAL
FABBRICANTE PER TALE APPLICAZIONE E DOTATI DI VALVOLA DI NON
RITORNO PARTE INTEGRANTE DELL’APPARECCHIO. ( TIPO C10 )
IL NUMERO DI APPARECCHI ALLACCIABILI AD UNA CANNA COLLETTIVA IN
PRESSIONE POSITIVA È DEFINITA:
1)
DAL FABBRICANTE DEGLI APPARECCHI, NEL CASO DI CANNE
2)
COLLETTIVE CHE COSTITUISCONO UN SISTEMA UNICO CON GLI
APPARECCHI COLLEGATI.
DAL PROGETTISTA DELLA CANNA FUMARIA ( UNI EN 13384-2 )
IL NUMERO MASSIMO DI APPARECCHI ALLACCIABILI PER PIANO È 2; IN
QUESTO CASO LA DISTANZA TRA DUE ALLACCIAMENTI CONSECUTIVI
DEVE ESSERE NON MINORE DI DUE DIAMETRI DELLA CANNA COLLETTIVA.
ESEMPIO DI INSTALLAZIONE SISTEMA STABILE PAC COME CONDOTTO
COASSIALE COLLEGATO AD UN SISTEMA COLLETTIVO STABILE PAB.
5.7 QUOTA DI BOCCO DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
RIMANGONO INVARIATE RISPETTO ALLA VECCHIA EDIZIONE DELLA UNI
7129 LE QUOTE DI SBOCCO SU EDIFICI DOTATI DI TETTI IN PENDENZA,
CON ABBAINI E LUCERNARI E SU EDIFICI DOTATI DI COPERTURE PIANE IN
PRESENZA DI UN OSTACOLO/VANO TECNICO CON APERTURE O SENZA.
VENGONO DEROGATE LE DISTANZE DA ANTENNE PARABOLICHE E
PANNELLI SOLARI ESCLUSIVAMENTE PER SISTEMI CHE OPERANO IN
CONDIZIONI DI PRESSIONE POSITIVA.
LA QUOTA DI SBOCCO DEVE ESSERE AL DI FUORI DELLA COSIDDETTA ZONA
DI REFLUSSO, AL FINE DI EVITARE LA FORMAZIONE DI CONTROPRESSIONI,
CHE POTREBBERO IMPEDIRE LA CORRETTA EVACUAZIONE DEI PRODOTTI
DELLA COMBUSTIONE.
DEVONO A TAL FINE ESSERE RISPETTATE LE ALTEZZE
MINIME PREVISTE DALLA 7129. (500 MM CAMINI FUNZIONANTI IN
PRESSIONE POSITIVA)
LE SOLUZIONI A TETTO STABILE SONO STATE STUDIATE
PER AVERE LA CORRETTA QUOTA DI SBOCCO
PARTE 4
LA PARTE 4 RIGUARDANTE LA MESSA IN SERVIZIO DEGLI IMPIANTI, DI
FATTO NON È STATA MODIFICATA, SONO STATI INGLOBATI I REQUISITI
AGGIUNTIVI
PER
LA
MESSA
IN
SERVIZIO
DI
APPARECCHI
A
CONDENSAZIONE E A BASSA TEMPERATURA.
NB:
LA MESSA IN SERVIZIO DELL’IMPIANTO PUÒ ESSERE EFFETTUATA
SOLO AVENDO A DISPOSIZIONE IL GAS COMBUSTIBILE
!
PARTE 5
LA
PARTE
5
VA A SOSTITUIRE LA
UNI 11071
E DEFINISCE I CRITERI
PER LA PROGETTAZIONE E L’INSTALLAZIONE DEI SISTEMI DI SCARICO
DELLE CONDENSE ASSERVITI AD IMPIANTI DOMESTICI E SIMILARI E
FORNISCE INDICAZIONI PER IL CONTROLLO DEI SISTEMI DI RACCOLTA
E SCARICO DELLE CONDENSE.
PARTE 5
 LO SCARICO DELLE CONDENSE DEVE AVVENIRE NEL RISPETTO DELLA
LEGISLAZIONE VIGENTE IN MATERIA ( REGOLAMENTI D’IGIENE )
 GLI APPARECCHI A CONDENSAZIONE DEVONO ESSERE SEMPRE COLLEGATI
ALL’IMPIANTO DELLE CONDENSE
 LO CONDENSE DEL SISTEMA FUMARIO POSSONO SCARICARE DIRETTAMENTE
IN CALDAIA SE IL FABBRICANTE DELL’APPARECCHIO DICHIARA TALE
POSSIBILITÀ
 PREVEDERE IL SISTEMA DI SCARICO DELLA CONDENSA ALLA BASE DEL
SISTEMA FUMARIO ANCHE IN CASO DI PRESENZA DI APPARECCHI A BASSA
TEMPERATURA E OGNI QUALVOLTA IL SISTEMA DI EVACUAZIONE FUMI OPERA
IN CONDIZIONI DI UMIDO ANCHE SE IN PRESENZA DI APPARECCHIO
TRADIZIONALE
PARTE 5
GENERALITA’ DEL SISTEMA SCARICO CONDENSE
 DEVE


ESSERE EVITATO IL RISTAGNO DELLE CONDENSE NEL SISTEMA EVACUAZIONE
FUMI AD ECCEZIONE DEL BATTENTE DI LIQUIDO PRESENTE NEL SIFONE DI SCARICO.
LO SCARICO DELLE CONDENSE DEVE ESSERE REALIZZATO IN MODO TALE DA
IMPEDIRE LA FUORIUSCITA DEI PRODOTTI GASSOSI DELLA COMBUSTIONE IN
AMBIENTE O IN FOGNA.
OCCORRE PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA IDONEITÀ E ALLA DIMENSIONAMENTO
DEL DISPOSITIVO (ES.SIFONE) IN FUNZIONE ALLE CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO,
COME LA POTENZIALITÀ’ TERMICA E LA PREVALENZA RESIDUA DEL VENTILATORE.
PARTE 5
MATERIALI
 TUTTI
I COMPONENTI DEL SISTEMA DI SCARICO DELLE CONDENSE
DEVONO ESSERE REALIZZATI A REGOLA D’ARTE CON MATERIALI
IDONEI A RESISTERE NEL TEMPO ALLE SOLLECITAZIONI
MECCANICHE, TERMICHE E CHIMICHE DELLE CONDENSE.
POSA IN OPERA
 IL SISTEMA SCARICO CONDENSE DEVE ESSERE INSTALLATO E
DIMENSIONATO SEGUENDO , OVE ESISTENTI, LE INDICAZIONI FORNITE
DAL FABBRICANTE.
 ESSERE ISPEZIONABILE ( ES. SIFONE)
 EVITARE IL CONGELAMENTO DEI LIQUIDI
 IL SISTEMA DI SCARICO CONDENSE PUÒ ESSERE COLLEGATO AD UN
IMPIANTO DI SMALTIMENTO REFLUI DOMESTICI A CONDIZIONE CHE
VENGA UTILIZZATO UN OPPORTUNO DISPOSITIVO CHE IMPEDISCA IL
RITORNO DI ODORI DALLA RETE FOGNARIA.
MODALITÀ DI SCARICO DELLE CONDENSE
PARTE 5
APPENDICE A GESTIONE DELLE CONDENSE
I
REFLUI OTTENUTI DALLA CONDENSAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
DELLE CALDAIE A GAS, HANNO UN DETERMINATO GRADO DI ACIDITÀ ( PH MEDIO
CIRCA 4).
I REFLUI DOMESTICI INVECE, PRODOTTI IN GRANDE QUANTITÀ, HANNO UNA
NOTEVOLE BASICITÀ E HANNO CAPACITÀ DI FORMARE NELLE CONDUTTORE UN
DEPOSITO CON PROPRIETÀ TAMPONE RISPETTO AGLI ACIDI.
UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE È IN GRADO DI PRODURRE GIORNALMENTE 30 L DI
CONDENSA, MENTRE LA PRODUZIONE MEDIA GIORNALIERA DI REFLUI DOMESTICI È
PARI A 180 L PROCAPITE, QUINDI È POSSIBILE AFFERMARE CHE LE ACQUE REFLUE DI
UN ABITAZIONE PRIVATA SONO IN GRADO DI NEUTRALIZZARE L'ACIDITÀ DELLE
CONDENSE E DI CONSEGUENZA È POSSIBILE SCARICARE IN FOGNA.
NB: NELLE UNITÀ NON ABITATIVE, IN EDIFICI NON DESTINATI AD USO ABITATIVO, IN
CASO DI UTENTI MINORI DI 10 E IN TUTTI I CASI, PER IL QUALI LO SCARICO DELLE
CONDENSE NON AVVENGA IN FOGNA È NECESSARIO UN NEUTRALIZZATORE DI
CONDENSE. NELLE APPLICAZIONI DOVE NON È PREVISTO IL NEUTRALIZZATORE DI
CONDENSA IN OGNI CASO LE CONDENSE DEVONO CONVOGLIARE IN FOGNA.
CONCLUSIONI
A CAUSA DELLA SUA MOLE ( 200 PAGINE), LA LETTURA DELLA NORMA E LA
SUA METABOLIZZAZIONE, RICHIEDERANNO MOLTO TEMPO E ATTENZIONE.
VECCHIA NORMA «TUTELAVA» MAGGIORMENTE L’INSTALLATORE
VIETANDO CHE SI POTESSERO CREARE SITUAZIONI DI POTENZIALE
PERICOLO O CATTIVO FUNZIONAMENTO, LA NUOVA EDIZIONE CONSENTE UN
APPARENTE FACILITÀ DI INSTALLAZIONE, MA NELLO STESSO TEMPO DEVE
ESSERE SCRUPOLOSA E DI BUONA QUALITÀ.
LA
È
PERCIÒ NECESSARIO CONOSCERE E RISPETTARE TUTTE LE PRESCRIZIONI
CONTENUTE NELLA NORMA SIA QUELLE DEI FABBRICANTI DEI COMPONENTI
E APPARECCHI, CONSULTANDOSI ANCHE CON IL TERMOTECNICO DI
«FIDUCIA».
SPEREM BEN !
«La mente è come un paracadute:
funziona solo se si apre.» A.Einstein
Grazie per l’attenzione
Martinetto Marco