Progetto PROMED 2 La protezione dell'ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione di un sistema colturale arboreo Progetto co-finanziato dall’Unione Europea Fondo Europeo di Sviluppo Regionale UNIONE EUROPEA Seminario: “Applicazione delle tecniche GIS per la gestione dell’ambiente e del territorio agricolo” Tecniche GIS per la valutazione del rischio idrogeologico Geol. Ph.D. Gino Romagnoli – Università di Catania [email protected] Ragusa, 26 novembre 2015 c/o CoRFiLaC, SP25 Km. 5 - Ragusa Organizzato da: Centro Studi di Economia Applicata all’ingegneria Regione Siciliana Istituto Regionale del Vino e dell’Olio – IRVO Con il patrocinio di: Ordini Ingegneri Provincia di Ragusa Ordine dei Dr. Agronomi e Dr. Forestali Provincia di Ragusa Collegio Geometri e Geometri Laureati Provincia di Ragusa Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ragusa Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente Università degli Studi di Catania Consiglio della Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia il rischio idrogeologico rischio idraulico e geomorfologico dissesto idrogeologico: insieme di processi di degradazione del territorio e del suolo, che hanno conseguenze notevolmente gravi, soprattutto quando si verificano determinate condizioni meteorologiche avverse. (http://www.cngeologi.it/wp-content/uploads/2015/03/Ecologiae-Dissesto-idrogeologicodefinizione-significato.pdf) nov 2011 Genova Oct 1963 Frana Monte Toc, disastro Vajont Equazione del rischio R=HxVxE Dove: • H (hazard) rappresenta la “pericolosità”, ovvero la probabilità di occorrenza dell’evento calamitoso di una certa intensità entro un certo intervallo di tempo; • V è la “vulnerabilità”, ovvero il grado di perdita (espresso in una scala da zero = "nessun danno" a uno = "perdita totale") prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a rischio risultante dal verificarsi dell’evento calamitoso temuto. • E costituisce l’ “entità” dell’elemento a rischio, ovvero il valore (che può essere espresso in termini monetari o di numero o quantità di unità esposte) della popolazione, delle proprietà e delle attività economiche, inclusi i servizi pubblici, a rischio in una data area. Moltiplicando vulnerabilità e valore V x E e si ottiene una stima delle conseguenze per l’uomo e l’ambiente di un determinato evento (potenziali vittime, danni alle risorse naturali, danni economici ecc.). Il rischio idrogeologico in Italia L’Italia è uno dei paesi europei maggiormente interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico costituiti principalmente da frana e alluvioni. Circa il 7,1 % del territorio italiano è a potenziale rischio idrogeologico più alto ( di cui il 63,8%,per frane e il 36,2% per alluvioni). Sono il 68,9% dei comuni interessati. Fonte: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Report aprile 2003 http://www.minambiente.it/sites/defa ult/files/archivio/biblioteca/ds_sintesi _rischio_idrogeologico.pdf Ogni anno, durante la stagione delle piogge (da settembre a novembre e da marzo a giugno) il territorio italiano viene interessato da frane e alluvioni che causano vittime, ingenti danni a centri abitati e a infrastrutture di comunicazione, perdita di terreni produttivi, ecc… Fragilità del territorio nazionale che è predisposto ai dissesti a causa della sua conformazione geologica e geomorfologica: • complessa orografia prevalentemente montuosa e accidentata eterogeneità litologica con prevalenza di rocce argillose Perché così tante alluvioni e frane negli ultimi anni? - componente naturale relativa al mutamento del regime di precipitazioni, con un aumento delle piogge a maggiore intensità che avvengono in periodi più brevi, dando luogo eventi meteorologici “estremi”; Basile e Panebianco 2010 Antropizzazione: progressiva urbanizzazione, spesso caotica che ha prodotto un incremento della superficie impermeabile, l’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua, hanno sicuramente aumentato l’esposizione ai fenomeni e quindi il rischio stesso. Giampilieri 1 oct 2009 (Foto: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco) Sarno, 5 mag1998 (Foto: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco) Altolia 1 oct 2009 (Foto: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco) Importanza del GIS nella pianificazione territoriale. La politica di previsione e prevenzione non è più incentrata sulla riparazione dei danni, ma sull’individuazione delle condizioni di rischio e sull’adozione di interventi per la sua riduzione e mitigazione. In questo contesto il GIS (Geographic Information System) solitamente adottato per indicare un Sistema Informativo Territoriale (SIT) è uno strumento utilissimo in quanto permette di gestire una notevole quantità di dati, tramite l’acquisizione, la registrazione, l’analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici (georeferenziati), associando a ciascun elemento geografico una o più descrizioni alfanumeriche. I sistemi GIS si articolano secondo tre principali approcci complementari che rappresentano uno strumento completo per tutte le applicazioni a carattere geografico. Strumenti operativi per l’analisi geografica e l’elaborazione delle informazioni. Consente di costruire rappresentazioni geografiche complete e complesse (mappe) georeferenziate. database spaziale, contenente dataset che comprendono l’informazione geografica Il P.A.I. Piano Stralcio per l’ Assetto Idrogeologico, «è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni, gli interventi e le norme d’uso riguardanti la difesa dal rischio idrogeologico del territorio siciliano» http://www.sitr.regione.sicilia.it/pai/ CARTA DEI DISSESTI Shapefile del PAI dal SITR: descrive spazialmente punti, polilinee e poligoni; a ciascun elemento vettoriale vengono associati attributi http://www.sitr.regione.sicilia.it/ PERICOLOSITA' E RISCHIO GEOMORFOLOGICO Esempio di studi geologici e geomorfologici effettuati mediante l’utilizzo del GIS durante le attività condotte dal DPC dopo il disastro di Giampilieri Cause predisponenti: - Carattesistiche geologico-strutturali e geomorfologiche - caratteristiche geotecniche dei terreni di copertura Cause innescanti: 1 ott 2009 violento nubifragio In Sicilia NE Oltre 600 frane principalmente colate detritiche (debris flows) flows) in un area di circa 50 kmq 31 vittime e 6 dispersi Colate detritiche molto veloci costituite da detirti non plastici saturi che scorrono in canali ripidi precipitazioni giornaliere e cumulative tra il 2007 e il 2009 in due stazioni in Sicilia NE Realizzazione di una Carta Inventario delle Frane tramite l’utilizzo del GIS Ardizzone et al., 2012 Carta inventario delle frane (LIM): rappresentazione cartografica delle diverse tipologie di frane distinte anche in base all’età. Tecniche utilizzate per produrre una LIM: 1) Raccolta di dati da analisi storiche e ricerche bibliografiche, pubblicazioni, banche dati e cartografie geologiche, idrogeologiche e geomorfologiche, utili all’individuazione di dissesti; 2) Catalogazione e georeferenziazione dei dati utilizzabili in ambiente GIS 2) Analisi e interpretazione di immagini aeree o satellitari e di ortofoto georeferenziate di età diversa, possibilmente pre e post evento; 3) Rilevamenti in campagna e georeferenziazione dei risultati ottenuti. Utilizzi Identificazione di zone interessate da frane d’evento e individuazione di zone a più elevata pericolosità e rischio idrogeologico. Utilità ai fini delle ricerche e studi sull’erosione e sulle statistiche delle aree in frane. Topografia CTR (Carte Tecniche Regionali, in scala 1:10000); Carte dei dissesti e della pericolosità e del rischio geomorfologico del PAI 2006 Caricamento di layer esterni - Servizi di Web Map Service (WMS) disponibili: Attraverso i servizii WMS, è possibile sovrapporre i tematismi su altri livelli informativi disponibili su Internet o contenuti in locale nel proprio personal computer L’Inventario dei fenomeni franosi in Italia IFFI è una banca dati sulle frane con totale copertura del territorio nazionale http://www.geoservices.isprambiente.it/arcgis/services/IFFI/Progetto_IFFI_WMS_public/MapServer/WMSServer ISPRA, dal 2005, pubblica il servizio di cartografia online del Progetto IFFI (http://www.progettoiffi.isprambiente.it) Carte geologiche disponibili in letteratura Lentini 2000 Carte tematiche: • Geologica • Litologia • Idrogeologica • geomorfologica • Pubblicazioni • Studi geologici a supporto di PRG • Etc. Servizio Geologico d’Italia - Foglio CARG 601 Messina – Reggio Calabria 2007 Analisi e interpretazione di foto aeree Caricamento di layer esterni - Servizi di Web Map Service (WMS) disponibili: dal SITR (http://www.sitr.regione.sicilia.it/geo portale/it/Home/ServiceCatalog) dal PCN, portale cartografico nazionale (http://www.pcn.minambiente.it/GN/en/ accesso-ai-servizi-eng/wms-displayservice) Foto aeree e ortofoto (fotografie aeree georeferenziate e assoggettate a orto rettifica) di età diversa mar 1989 lug 1997 mag 1999 2007-08 Ortofoto a colori alluvione Messina con relative date del volo - Ottobre 2009 2012 Immagini da google earth e bing maps Ortolani e Spizuoco Ortolani e Spizuoco Prodotto finale Carta inventario frane es. Ardizzone et al., 2012 Pai carta dei dissesti I aggiornamento 2010 Pai pericolosità e rischio geomorfologico su ortofoto nov 2009 Carta geologica di Giampilieri con ubicazione delle colate detritiche dell’evento del 1 ott 2009 Del Ventisette et al. 2012 Approccio integrato allo studio di colate detritiche catastrofiche - Del Ventisette et al. 2012 Ortofoto successiva al nubifragio di Giampilieri; in rosso le colate detritiche del 1 ott 2009, mentre in grigio I detriti depositati alla base del versante. La definizione dei limiti è stata ottenuta confrontando le ortofoto pre e post evento. Le linee gialle delimitano I bacini. Le frecce verdi indicano accumuli di acqua causati da attività antopica (strade, terrazzamenti), Analisi di un DEM (Digital Elevation Model, modello digitale di elevazione in formato raster, in cui a ogni pixel è associata la quota assoluta del punto del territorio rappresentato) CTR hillshade Estrazione e analisi dei parametri topografici hillshade Slope gradient (Carta delle pendenze o inclinazioni dei versanti) Aspect Carta dell’orientazione dei versanti Asimmetria del bacino Analisi del DEM: carta delle inclinazioni e dell’esposizione dei versanti L’inclinazione e l’esposizione dei vesanti hanno una forte influenza nella produzione di materiale detritico Da DEM pre-evento Da DEM post-evento Del Ventisette et al. 2012 Sono stati sovrapposti i limiti delle frane ottenuti dal confronto tra ortofoto pre e post evento Influenza dell’urbanizzazione nel reticolo idrogafico ricostruito tramite elaborazione GIS Del Ventisette et al. 2012 Confronto tra reticolo ottenuto con elaborazione flow accumulation “naturale” e “artificiale” Alterazione del reticolo prodotta dall’urbanizzazione. Gli assi di drenaggio coincidono con le principali vie del paese Tunusluoglu et al. (2008) definì l’indice di sorgente di detrito (debris source intensity index DSI index ) Per ogni litologia è il rapporto tra il num di pixel che comprendono le aree sorgenti dei detriti di una litologia (NPDSi ) e il totale dell’area di affioramento della litologia nell’area di studio (ALi ): DSIindex = (NPDSi)/ALi Parameters involved in the calculation of the DSI index. Ph = Phillites and metasandstones of Mandanici Unit; Amp = Amphibolites of the Aspromonte Unit and Gn = Gneiss of Aspromonte Unit Del Ventisette et al. 2012 Carta delle aree propense a frana: frana carta tematica ottenuta in ambiente GIS attraverso l’integrazione dei dati relativi all’analisi del dem (inclinazioni ed esposizione dei versanti), area drenata e litologia Del Ventisette et al. 2012 Conclusioni L’utilizzo del GIS è ormai di fondamentale importanza, importanza, in quanto quanto,, oltre a poter archiviare e gestire notevoli quantità di dati georeferenziati, georeferenziati, rappresenta un sistema dinamico che può essere facilmente implementato e aggiornato che permette l’elaborazione di carte tematiche, tematiche, fornendo informazioni utili ai fini della pianificazione e del monitoraggio territoriale territoriale,, e come nei casi presentati anche ai fini della mitigazione del rischio idrogeologico. idrogeologico. Grazie per l’attenzione