classe 2 - dispensa 1 le domande esistenziali.

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CLASSE 2 - DISPENSA 1
LE DOMANDE ESISTENZIALI.
DA DOVE NASCE LA RELIGIONE?
Basta osservare la mappa delle fedi o i loro simboli per rendersi conto che le religioni del mondo
sono tante e spesso molto differenti fra loro. Ma nello stesso tempo si comprende che c’è un filo
rosso che le unisce: il richiamo a qualcosa o qualcuno considerato superiore all’essere umano e
alla vita stessa. Da sempre infatti, fin dalla comparsa sulla terra dell’homo sapiens abbiamo anche
le prime testimonianze di una forma, più o meno rudimentale, di religiosità. Ieri come oggi c’è
qualcosa dentro l’essere umano che lo spinge a non fermarsi di fronte a ciò che vede o che
percepisce con i sensi e che lo invita ad andare “oltre” se stesso. Questa ricerca, che non è solo
religiosa ma abbraccia tanti campi della conoscenza umana (la filosofia, la scienza, la poesia e la
letteratura) ha trovato una delle sue espressioni più complete proprio nella religione e nelle sue
varie manifestazioni storiche.
LE DOMANDE DI SENSO.
Possiamo definire l’uomo come l’essere capace di porsi delle domande sulla propria esistenza. E’
capace cioè di riflettere sul proprio destino, sul senso della vita e della morte, di chiedersi cosa e
dove sta la sua felicità.
Da dove vengo?. Ovvero quali possono essere le origini del mondo; chi ha pensato, voluto la vita.
Viene dal caso o c’è un progetto che dirige l’esistenza dell’universo?
Chi sono io? Qual è il significato della vita e il motivo, lo scopo per cui viviamo? Quali sono i valori
da seguire? Che cosa sono il bene, la felicità, la bontà e la bellezza?
Dove vado? Qual è il futuro di ognuno di noi? Nel mondo perché c’è il male e l’ingiustizia? Il dolore
e la sofferenza che significato hanno?dopo la morte ci sarà una vita futura?
Questi grandi “perché” che l’uomo si pone sulla propria vita sono dei misteri,cioè dei problemi che
lasciano intuire soluzioni profonde, che stanno oltre la semplice apparenza delle cose e che l’uomo
sente di non poter raggiungere con le proprie forze. Lo sforzo di cercare delle risposte a queste
domande ultime costituisce è la radice della religiosità insita dentro il cuore di ogni uomo, cioè la
ricerca di dare un senso alla propria esistenza.
LA MERAVIGLIA
Queste domande fondamentali nascono dentro di noi da un senso di stupore di fronte alla vita.
Già gli antichi filosofi greci dicevano che le esperienze più profonde dell’uomo nascono dalla
meraviglia. Di fronte a uno spettacolo imponente della natura, a un’alba o a un tramonto
suggestivo ci chiediamo se tutto ciò è frutto del caso o invece è opera di un progetto intelligente.
Anche in certi momenti particolarmente importanti della nostra vita ci chiediamo se la gioia
profonda che percepiamo, o anche il pungente dolore che proviamo, siano delle sensazioni casuali
e passeggere oppure nascondano un significato che è solo da scoprire. Insomma c’è sempre
qualche momento della vita in cui le domande di senso si fanno più acute e ci chiamano in causa.
Le risposte possono essere molteplici, anche quella di sottrarsi e di banalizzare il tutto. Tuttavia
non le si può sfuggire per sempre. Chiederci il senso delle cose che viviamo è ciò che ci rende
pienamente umani. La dimensione religiosa consiste nel prendere sul serio queste domande e
cercare una risposta a partire da un principio superiore all’uomo stesso.
CHE COS’E’ LA DIMENSIONE RELIGIOSA
Tutti coloro che si riconoscono nella dimensione religiosa – anche se appartenenti a fedi o religioni
differenti fra loro – hanno in comune i seguenti punti:
1) «ci vuole tutta una vita per capire che non si può capire tutto» questo antico detto
attribuito a Confucio è il punto di partenza di ogni discorso religioso. Il fattore religioso
rappresenta la natura del nostro “io” in quanto si esprime nelle domande ultime: che senso
ha la vita? Perché e per chi si vive? Che senso ha la morte, la gioia, la sofferenza? La
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religiosità coincide con quel radicale impegno del nostro io con il mistero della vita che si
documenta in queste domande che implicano tutta l’energia della ragione ed esigono una
risposta totale. Secondo la prospettiva religiosa la razionalità umana non è contraria a
queste domande ma anzi la ragione umana è proprio la capacità che l’uomo ha di aprirsi al
mistero.
2) Guardare oltre. La dimensione religiosa si caratterizza per la convinzione che la vita
dell’uomo trova il suo pieno significato solo aprendosi alla trascendenza, andando cioè al
di là di ciò che è umano. «l’essenza ultima delle cose è accessibile solo al sentimento
religioso» (Blaise Pascal, filosofo francese, 1623 – 1662)
3) Cuore e ragione. Come ha affermato lo scrittore inglese G. Graham(1904 – 1991) «Si
diventa credenti come si diventa innamorati. La fede coglie dei segni che non si toccano, ma
è certa di essi». Come non si va a chiedere all’innamorato la dimostrazione razionale del
suo amore, così non si può chiedere al credente la prova scientifica della sua fede. La
religione sostiene che non si conosce solo attraverso il metodo logico – matematico, a
torto considerato troppo spesso come l’unico valido, ma anche attraverso il metodo
intuitivo – simbolico.
SCIENZA E FEDE
Come la religione anche la scienza cerca delle spiegazioni al mistero della vita. Rispetto al mondo
della religione il sapere scientifico è regolato da leggi precise e inderogabili. Questo tuttavia non
esclude che anche gli scienziati si trovino spesso di fronte a situazioni che la ragione non basta a
spiegare. Gli scienziati riconoscono che nell’universo ci sia una dimensione di mistero, cioè un
qualcosa di sconosciuto che crea un profondo interesse in chi ricerca.( vedi le Testimonianze ). Il
mistero è qualcosa di inesprimibile ma che l’uomo arriva a concepire. Però non può essere risolto
dalla conoscenza delle leggi che regolano l’universo: resta il problema di chi o che cosa faccia
esistere l’universo con le sue proprietà. Proprio quelle stesse leggi che regolano l’universo
rimandano a qualcosa di più grande di loro. Il mondo, la vita è mistero perché non ha in se stessa
la risposta ultima del proprio essere. Quindi la percezione del mistero non è un limite che
impoverisce la ragione umana, ma piuttosto è un’apertura che attraversa l’esperienza del limite,
ma la supera mediante una conoscenza che trascende la realtà intelligibile e sensibile delle leggi
naturale. E’ un “di più” e non un “di meno”.
La contrapposizione fra religione e scienza, considerata da molti come inevitabile a partire dal XVII
sec. in poi (secolo in cui nasce il moderno metodo scientifico- sperimentale per opera di Newton e
Galileo) in realtà non ha ragione di essere. Scienza e religione sono due ambiti di conoscenza
diversi e che hanno competenze diverse. Possiamo sinteticamente dire che la scienza ci dice il
“come” e la religione il “perché” o ancora che la religione e la scienza sono due mappe per
orientarsi nella realtà, ma non offrono i medesimi tipi di orientamento. Le scienze offrono
strumenti per analizzare e fare, la religione per essere, vivere e morire.
AGNOSTICISMO. ATESIMO. RELIGIOSITA’
Possiamo considerare i tentativi umani di rispondere alle grandi domande della vita come
riconducibili ad alcuni atteggiamenti fondamentali:
1) Agnosticismo: posizione di chi pensa che non si possano dare risposte a queste domande e
che dunque non valga la pena di cercare risposte, ma occorra vivere la vita limitandosi ai
suoi aspetti terreni
2) Ateismo: secondo questa posizione intellettuale, la vita ha avuto inizio da se stessa, da una
semplice evoluzione biologica, non esiste un Dio né un progetto, ma tutto è regolato dal
caso e non c’è una esistenza dopo la morte
3) Religiosità: posizione di chi crede nell’esistenza di qualcosa di diverso e superiore all’uomo
che ha dato origine al mondo e alla vita secondo un progetto razionale e buono
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IL MISTERO DELL’ORIGINE.
Da dove viene l’uomo? La fede nella creazione è alla base della religione ebraico-cristiana.
Un’interpretazione letterale (e dunque scorretta!) della Bibbia farebbe pensare, a prima vista, a un
universo formato in un intervallo di tempo assai ridotto e alla creazione immediata e completa
delle specie viventi, soprattutto dell’uomo e della donna. Questo però fu contraddetto nel XIX sec
da una serie di scoperte scientifiche inaugurate da Charles Darwing che dimostrarono come
l’uomo, nella sua forma attuale, fosse l’esito di lunghi cambiamenti avvenuti in un arco di tempo
lunghissimo. A partire dalla fine dell’ 800 cominciarono a contrapporsi due posizioni: il
creazionismo e l’evoluzionismo. La prima propendeva per una interpretazione letterale del testo
biblico disinteressandosi totalmente dei risultati scientifici, mentre la seconda seguiva il discorso
evolutivo delle scienze naturali senza considerare gli elementi di compatibilità con una corretta
interpretazione della Bibbia. In realtà La Bibbia non è affatto in contraddizione con le scoperte
scientifiche. Difficoltà nel dialogo sono venute sia dalla scienza che dalla religione: non si può far
dire alla scienza quello che non può dire sulle origini del mondo e dell’uomo, né si può far dire alla
Bibbia ciò che non vuol dire sugli inizi del mondo e dell’uomo perché non rientra nel suo
messaggio religioso. La vera alternativa non è dunque tra evoluzione e creazione, ma fra due
diverse visioni del mondo in evoluzione: una voluta da Dio creatore, l’altra autosufficiente, capace
di crearsi e trasformarsi da sé. Non c’è una contrapposizione fra lettura scientifica e rivelazione
cristiana, ma fra una visione atea e materialista e una religiosa e aperta alla causa trascendente
della realtà.
VOCABOLARIO:
1) Agnosticismo: (vedi sopra) Dal greco “a – gnosis” = “non conoscenza”
2) Ateismo: (vedi sopra) Dal greco “a – teòs” = “senza Dio”
3) Creazionismo: visione del mondo basata su una scorretta interpretazione letterale del
testo biblico soprattutto della Genesi e che si oppone alla teoria evoluzionista. E’ una
posizione rifiutata dalla Chiesa Cattolica
4) Evoluzionismo: visione del mondo che fa dell’intera natura un grande processo storico in
continua mutazione nel quale non sarebbe possibile riconoscere l’esistenza di una origine
né di un fine
5) Inizio: domanda di livello scientifico su come ha avuto origine la vita e l’universo cercando
di ricostruirne i momenti salienti sulla base di scoperte ed esperimenti
6) Materialismo: visione del mondo fondata sul principio che tutto ha una natura solamente
materiale dal quale è esclusa ogni forma di vita spirituale.
7) Meraviglia: dal latino “mirari”= “guardare con attenzione”, da cui l’italiano “ammirare”. O
anche dal latino “mirabilis” = “ammirevole” ed è il sentimento improvviso e spontaneo di
ammirazione per la bellezza o il valore di una cosa o persona
8) Mistero: dal greco “mystèrion”= cosa segreta. Fenomeno che non si riesce a spiegare
chiaramente o razionalmente o che è tenuto nascosto. E’ una presenza che l’uomo avverte
ma che non riesce a spiegare con le sue forze. Nell’antichità greco romana e mediorientale,
i misteri erano culti religiosi fondati su dottrine segrete e trasmesse ai devoti attraverso dei
riti di iniziazione.
9) Origine: domanda di livello filosofico sul senso e sul perché c’è stato un inizio della vita e dl
mondo e sul fine verso il quale la vita dell’uomo è orientata
10) Stupore: dal latino “stupor” = senso di grande sorpresa provocato da qualcosa di nuovo e
inatteso
11) Religione: deriva dal latino con due possibili significati
 “re – ligare” = “legare” e indica il collegamento fra due mondi diversi, uno terrenomateriale e uno non terreno-spirituale
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
“re – legere” = “raccogliere” e indica una raccolta di preghiere, riti, usanze e leggi
morali proprie di ogni religione che servono per evocare, pregare e ringraziare le
potenze che non appartengono al nostro mondo materiale
12) Trascendente: dal latino “trans – scandere”= “salire” indicaciò che è al di fuori del mondo
naturale e non può essere percepito con i sensi ma solo intuito dalla ragione
13) Fede:dal latino “fides” = “fiducia” indica la scelta e l’atteggiamento interiore di chi ripone la
sua fiducia nell’esistenza di un Dio o di qualcosa di superiore all’uomo; indica anche
l’adesione personale e libera ad una religione
TESTIMONIANZE:
1) P. Odifreddi (matematico ateo di Torino vivente): “le domande da affrontare sono ovvie:
Da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo?. Di solito gli scienziati si accontentano di
dichiarare che queste domande o non hanno senso o non hanno risposta. Ma il loro stesso
lavoro li contraddice, poiché da esso affiorano a volte risposte che non sono né ovvie né
note”
2) Aristotele (filosofo greco del III° s. a.C.): “Gli uomini hanno cominciato a
filosofare(conoscere) a causa della meraviglia. Mentre da principio restavano meravigliati
di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi
problemi sempre maggiori solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità
pratica”
3) Platone (filosofo greco del III° sec. a C.): “E’ tipico del filosofo essere pieno di stupore: il
principio della filosofia non è altro che questo”
4) Albert Einstein: (fisico tedesco, ateo, 1879 – 1955, premio Nobel) “Io non credo in un Dio
personale e non ho mai negato questo fatto. Ma se qualcosa in me può essere chiamato
religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin
qui potuto rivelare” . “per me la comprensibilità del mondo è un miracolo o un eterno
mistero. A priori ci si potrebbe aspettare un mondo caotico e del tutto inafferrabile da parte
del pensiero. Ci si potrebbe attendere che il mondo si manifesti come soggetto allel leggi
solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Al contrario, il tipo di ordine
che, per esempio, è stato dato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere
completamente diverso: anche se la teoria è fatta dall’uomo, il successo di una tale impresa
presuppone un alto grado di ordine nel mondo oggettivo. E’ qui che compare il sentimento
del “miracolo” che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza”
5) Luca Granieri: (matematico, vivente) “Ogni ricerca religiosa, filosofica ma anche scientifica
nasce dal tentativo dell’uomo di capire qualcosa di se stesso e del mondo che lo circonda,
alla ricerca di un senso e di un significato delle cose. Dunque scienza e fede nascono
entrambe dalla stessa condizione esistenziale dell’uomo che riconosce in sé e in ciò che lo
circonda un mistero, qualcosa che richiede una spiegazione”.
6) V. Andreoli: (psichiatra, vivente) “Il credere, prima che un’esigenza indotta da una
religione, è un bisogno dell’uomo. Il bisogno di credere è umano, è di questa terra”
7) E.O. James: (studioso di storia delle religioni contemporaneo) “La religione, nell’uno o
nell’altro dei suoi numerosi aspetti, è un fenomeno universale, in pratica sembra essere
antico quanto la stessa razza umana”
PER RIFLETTERE….
 Quali sono le tue domande di senso più significative? Prova a farne un breve elenco
 Sei d’accordo con quanto affermano gli studiosi citati ?
 Di fronte a che cosa provi stupore o meraviglia? Tra le cose riportate in queste pagine
cosa ti ha attirato di più?
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