Set 1. 1. L’efficienza secondo Pareto implica il raggiungimento di una situazione nella quale è possibile solo aumentare il benessere di un individuo a scapito degli altri. VERO altrimenti sarebbe possibile un miglioramenti paretiano 2. Le curve d’indifferenza contengono combinazioni dei beni associati allo stesso livello di spesa. FALSO contengono le combinazioni dei beni associati allo stesso livello di utilità. 3. In concorrenza ogni impresa prende per dato il costo e la massimizza il prezzo. FALSO eguaglia il costo marginale al prezzo di mercato 4. L’isoquanto indica le combinazioni dei due fattori (L, K) con eguale produttività marginale. FALSO Indica le combinazioni dei fattori (L, K) che producono l’output (è l’isocosto). 5. La frontiera della produzione mostra come la domanda di un bene diminuisce all’aumentare del suo prezzo. FALSO è il tasso marginale di trasformazione indica a quante unità di un bene si deve rinunciare per ottenere un’unità addizionale di un altro bene. 6. Il surplus può essere calcolato direttamente dalla domanda di mercato e coincide con la variazione compensativa ed equivalente. FALSO le tre misure coincidono con utilità quasi-lineare, i.e. utilità marginale costante. Set 2. 1. 2. 3. 4. 5. 6. Solo le preferenze a punta unica assicurano l’esistenza di un equilibrio con voto a maggioranza VERO è il teorema Arrow-Black. Con dominio illimitato delle preferenze vale il teorema di impossibilità di Arrow. Se i singoli rivelano le proprie preferenze esiste una funzione del benessere che soddisfi i requisiti minimi di razionalità e democraticità. FALSO è l’opposto dell’enunciato del teorema di impossibilità di Arrow. La maggioranza semplice tiene conto dell’intensità delle preferenze individuali. FALSO si può attuare assegnando un punteggio da distribuire tra le preferenze, ma si viola il principio di ordinalità. È possibile avvicinarsi ad una situazione di ottimo paretiano attraverso il logrolling. FALSO tale comportamento porta ad un aumento della spesa non sempre del benessere collettivo. Vi è inoltre un incentivo a violare gli accordi. Il paradosso della maggioranza ciclica non dimostra che le preferenze individuali possono non essere transitive.. VERO le preferenze individuali sono per ipotesi transitive Il livello ottimo di diseguaglianza seguendo il criterio di Bentham è sempre minore del livello ottimale secondo Rawl. FALSO Rawls da un peso infinito al benessere del più svantaggiato, Bentham lo stesso peso a tutti. Set 3. 1. Il teorema del non decentramento suggerisce che si possono spesso ottenere miglioramenti paretiani con l’intervento pubblico VERO lo Stato con tasse e sussidi lascia inalterate le utilità ma accresce le entrate. 2. L’asserzione che lo Stato possa fare meglio del mercato è falsa anche nel contesto di mercati con scambio imperfetto di informazioni.. FALSO è il teorema fondamentale del non decentramento (di Greenwald e Stiglitz 3. In presenza di informazione imperfetta e qualità eterogenea, un equilibrio (privato) non é neppure Pareto-efficiente-vincolato. VERO i clienti informati producono esternalità positive e si può acrescere il benessere, riducendo il costo privato dell’informazione e quindi migliorare l’allocazione di mercato. 4. Seguendo il suggerimento di Coase è stato proposta la creazione di un mercato per lo scambio di diritti trasferibili. VERO si possono emettere più esternalità della dotazione acquistando i diritti, ma l’esternalità è vincolata al livello totale ottimo assegnato inizialmente 5. Coase mostra come un effetto esterno (nel consumo o nella produzione) richieda necessariamente un intervento correttivo tipo imposte-sussidi a là Pigou. FALSO è l’opposto dell’enunciato del teorema di Coase. 6. Con il criterio di Condorcet si può avere la tirannia della maggioranza, me ntre Borda la evita. VERO poiché attribuisce dei punti anche alle scelte di second best. Set 4. 1. L'analisi costi-benefici non considera le esternalità monetarie. VERO L'analisi costi-benefici considera solo le esternalità tecnologiche, non i trasferimenti di reddito. 2. Nel modello Solow in equilibrio un aumento del saggio risparmio s influenza la crescita FALSO un aumento di s influenza la crescita solo transitoriamente finché k=K/L cresce. 3. L’ordine di preferenza di progetti alternativi può variare col mutare tasso di sconto. VERO è possibile che il NPV (VAN) decresca più rapidamente come nel 3° grafico. 4. La scelta del saggio di sconto sociale è indifferente anche quando nel sistema economico sono presenti distorsioni. FALSO La scelta è indifferente con mercati competitivi rc = rk; con imposte rc •‚ rk e la scelta non è indifferente. Set 5. 1. Il reddito disponibile YD è sempre pari al reddito Y meno le imposte nette TD. FALSO se vale l’equivalenza ricardiana è pari a Y-G. 2. La trappola della liquidità (LM orizzontale) riporta il modello IS-LM al caso di economia reale. VERO rimanendo il saggio di interesse costante non c’è feedback dal mercato monetario su I. 3. Haavelmo contraddice la neutralità della spesa pubblica finanziata da imposte sul reddito TY. VERO si tratta del teorema del moltiplicatore unitario con bilancio in pareggio. 4. Un aumento di G pari a quello di TY non provoca variazioni del deficit D e dei consumi. VERO variando il gettito nella stessa misura della spesa anche D e C sono costanti, se c è costante. 5. Un aumento di G pari a quello dell’imposta sui consumi non si produce un aumento del reddito. VERO variando il reddito direttamente e nella stessa misura per l’aumento di G e TC. 6. Lo stabilizzatore automatico è la differenza tra l’effetto totale e discrezionale. FALSO è per definizione l’effetto automatico. Lo stabilizzatore indica la riduzione del moltiplicatore. Set 6. 1. Il “free lunch” implica una propensione marginale al consumo inferiore all’unità c < 1 FALSO solo una propensione marginale c > 1 fa aumentare molto Y e quindi tY. 2. Un aumento del deficit, é sempre indice di una politica fiscale di tipo espansivo FALSO potrebbe aumentare per una riduzione di Y dovuta a fattori esogeni (e.g. riduzione di I°). 3. L’equilibrio di breve periodo persiste nel tempo anche se il bilancio non è in pareggio. FALSO se il bilancio non è in pareggio aumentano gli stock di M e B e quindi varia Y di equilibrio. 4. Con trasferimenti costanti il moltiplicatore di lungo periodo della spesa pubblica non dipende dalle modalità di finanziamento ma è pari ad 1/t. VERO la variazione del servizio del debito è compensata da quella dei trasferimenti netti. 5. Con trasferimenti netti costanti la variazione del servizio del debito è superiore dato il maggiore tasso di interesse e ammontare del debito. FALSO solo nel caso di politica fiscale espansiva, se invece M aumenta il saggio di interesse si riduce. Set 7. 1. Quando dY/dB<0 (effetto ricchezza perverso) si ha instabilità nel lungo periodo. VERO la riduzione di Y al crescere di B provoca una deflazione permanente con deficit del bilancio. 2. Si ha stabilità se lo scostamento dell’endogena ha influenza negativa sul suo aggiustamento. VERO ad un valore superiore (inferiore) a quello di equilibrio corrisponde una riduzione (aumento). 3. Nel caso di equivalenza ricardiana non si pongono problemi di stabilità. VERO perché il deficit è equivalente ad un aumento delle imposte e quindi ad un pareggio di bilancio. 4. Se r > g la dinamica del debito diverge dal livello di equilibrio. VERO per d>d* la crescita di d per gli interessi r supera la riduzione dovuta alla crescita g di Y. 5. La regola monetarista implica una crescita ridotta della moneta per controllare l’inflazione. VERO in base alla teoria quantitativa de lla moneta PY = VM (M = k PY) dato il reddito. Set 8. 1. Se entrambi i giocatori hanno una strategia dominante, queste sono una soluzione del gioco. VERO Se una strategia domina le altre, il giocatore la usa sempre per migliorare la sua situazione 2. Nel dilemma del prigioniero comportamenti razionali degli individui fanno stare meglio tutti. FALSO La razionalità individuale, fa si che entrambe gli individui stanno peggio non cooperando. 3. La cooperazione prevale considerando il dilemma del prigioniero ripetuto almeno 1,000 periodi. FALSO l’induzione all’indietro mostra come la soluzione cooperativa al dilemma del prigioniero ripetuto è instabile perché paga sempre tradire. 4. Nell’equilibrio di Nash la strategia è ottimale per ogni giocatore, date le strategie degli altri giocatori. VERO è un accordo credibilmente auto-realizzantesi. Set 9. 1. La minaccia di agire differentemente dalla risposta ottima non è credibile VERO Se una strategia domina le altre, il giocatore la usa sempre per migliorare la sua situazione 2. Risultati collusivi sono sostenibili come equilibri non cooperativi in giochi ripetuti un numero finito di volte. FALSO Vale se le imprese giocano infinite volte Cournot. 3. Nell’equilibrio di Bertrand-Nash, ogni impresa massimizza il profitto scegliendo opportunamente la quantità. FALSO è il prezzo la variabile strategica. 4. Nell’equilibrio di Stackelberg il follower si comporta come in Cournot. VERO il follower osserva la produzione del leader e decide quanto produrre senza aspettare ulteriori reazioni essendosi il leader autovincolato (committed) al suo output. Set 10. 1. In concorrenza ogni impresa prende per dato il prezzo e la massimizza i profitti. . VERO eguaglia il costo marginale al prezzo di mercato 2. La concorrenza è sempre positiva, in teoria non esiste un eccesso di entrata FALSO se le imprese si comportano alla Cournot, anche con libera entrata (Th eccesso di entrata) 3. Per evitare perdite l’impresa pubblica deve necessariamente porre il prezzo pari al costo medio. FALSO con la tariffa a due parti è possibile coprire i costi fissi e scendere al di sotto del costo medio 4. La concorrenza potenziale non ha effetti sul comportamento delle imprese monopolistiche. FALSO la possibilità di entrata induce il monopolista ad essere più efficiente e ridurre i prezzi Set 11. 1. Con un canone fisso differenziato R°i si può operare una perfetta discriminazione di 1° grado. VERO eguagliando il prezzo al costo marginale ed il surplus netto S°i al prezzo R°i. 2. La discriminazione di terzo grado e le tariffe multiprodotto si riducono allo stesso modello. VERO lo stesso bene venduto in mercati diversi può essere equiparato a 2 beni distinti. 3. Sottoscrivendo il contratto “Alto” il cliente “Basso” gode sempre di un surplus positivo. FALSO ha un surplus nullo col suo contratto “B”ed uno negativo con quello “A” consumando troppo. 4. Con la tariffa a due parti si rinunzia a parte dei ricavi possibili colla tariffa non lineare. VERO essendo il canone fisso eguale per tutti e non differenziato A ha una rendita maggiore.