Persinsala Teatro
Valentina Doati
aprile 10, 2011
Sono tinte di rosa le Cime tempestose andate in scena al
Teatro alle Colonne: il famoso amore tra Catherine e Heathcliff
ha il volto di tre donne.
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Cime tempestose è un classico della letteratura: il fascino della storia
narrata da Emily Brontë ha seminato suggestioni nell’arte cinematografica
(ne fu vittima anche Luis Buñuel, autore di un adattamento nel 1953) e
musicale (da ascoltare Wuthering Heights, canzone con cui Kate Bush
debuttò nel 1978). Il teatro, al contrario, è rimasto quasi impermeabile alla
tentazione di ispirarsi alla struttura a cornice del romanzo: il racconto in
prima persona di Lockwood al proprio arrivo nei pressi di Wuthering
Heights lascia il posto alla narrazione della governante, Nelly Dean, che
ripercorre la storia di Catherine e Heathcliff fin dalla loro infanzia. È la
storia di un amore indissolubile, più forte di qualsiasi contrasto, che
sopravvive persino alla morte.
Proprio sull’amore eterno e sul tormento delle due anime dei protagonisti
si concentra il lavoro di adattamento che Raffaella Boscolo, anche regista
e interprete, ha relizzato per il teatro: la voglia di creare uno spettacolo da
questo romanzo dimostra una determinazione caparbia quasi quanto
quella dei caratteri dei protagonisti. La scrittura della Brontë, infatti,
sembra essere più adatta alle possibilità offerte dal cinema: prevale la
descrizione degli elementi fisici – oltre a quella dei sentimenti; inoltre, la
forma narrativa porta alla descrizione anche delle azioni. Il teatro, invece,
per sua stessa natura, si fonda sull’agire degli interpreti. Lo spettacolo,
dunque, mostra un limite comune alla maggior parte delle riduzioni dai
romanzi ed è segno che l’operazione è insidiosa: il raddoppiamento tra
piano verbale e piano dell’azione rischia di risultare ridondante nel
momento in cui le parole descrivono il proprio agire. All’eccessivo spazio
concesso alla narrazione, la Boscolo rimedia con una messinscena non
naturalistica, ottenendo un risultato efficace. Volutamente, quindi, lo
spettacolo non è la rappresentazione dell’opera letteraria, ma riflette le
suggestioni che lo sguardo della regista-lettrice ha raccolto nel romanzo.
La riduzione, che a una prima impressione sembra sbilanciata sulla prima
parte, con il maggiore spazio concesso al racconto degli anni dell’infanzia
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e dell’adolescenza, è giustificata da un diverso equilibrio scenico: infatti, la
prima parte è più dinamica, sono in scena tutte e tre le attrici e si ha lo
sdoppiamento delle azioni che moltiplicano i piani di rappresentazione
(come nella scena in cui il fantasma di Catherine scrive sul muro il proprio
nome, mentre Lockwood racconta della notte spiritata trascorsa a
Wuthering Heights). La seconda parte, al contrario, è tutta concentrata
negli occhi e nella tensione espressa dalla Boscolo: l’interpretazione è
intensa e densa di emozioni, che però restano come trattenute sul
palcoscenico. Manca qualcosa che le spinga verso la platea: probabilmente
lo sguardo esterno del regista, ed è un rischio comune agli attori che
dirigono se stessi.
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Insieme alla Boscolo sul palco si muovono due giovani interpreti: la figlia,
Alice Violaine, e Martina Merlini. La freschezza e l’esuberanza delle
ragazze rende ancora più incisiva la coerenza anagrafica con i protagonisti
del racconto. L’inesperienza non crea imbarazzo nel padroneggiare i
movimenti scenici: Alice, in particolare, ha una figura elegante sebbene
ancora acerba.
La penombra, infine, creata dalle candele e dalle luci sommesse,
conferisce all’atmosfera un tono intimo, misterioso, evocativo di
quell’elemento gotico di cui è pervaso il romanzo.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro alle Colonne
corso di Porta Ticinese, 45 – Milano
fino a sabato 9 aprile
Compagnia scheriANIMAndelli
TEATROalleCOLONNE presenta:
Cime tempestose
dal romanzo di Emily Brontë
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regia Raffaella Boscolo
con Raffaella Boscolo, Alice Violaine, Martina Merlini
consulenza musicale Ulisse
(durata dello spettacolo 70 minuti)
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