ASL
informa
Pubblicazione trimestrale - Anno 2, numero 1 (1° trimestre 2008)
Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05
Notizie dall’ASL 4 del Tigullio
Cardiologia
Lavagna
Inaugurazioni
all’ASL 4 Chiavarese
Polo Sanitario
Val Fontanabuona
Prima donazione del sangue
del cordone ombelicale
La ASL 4 premiata
con 3
“Bollini Rosa”
Prevenzione e monitoraggio
dell’obesità e sovrappeso
nei bimbi dell’ASL 4
Chiavarese
Sommario
Pag. 3:
EDITORIALE a cura del Direttore Generale
Pag. 4:
La ASL premiata con 3 “Bollini Rosa”
Pag. 5:
Prevenzione e monitoraggio dell’obesità e
sovrappeso nei bimbi dell’ASL 4 Chiavarese
Pag. 6:
Inaugurate a Lavagna 2 nuove sale di Cardiologia
Pubblicazione di informazione socio - sanitaria
dell’Azienda Sanitaria Locale n° 4 “Chiavarese”.
Pag. 7:
Inaugurata a Cicagna la “nuova”
Casa della Salute
Sede legale:
Via G.B. Ghio 9, 16043 Chiavari (Genova)
www.asl4.liguria.it - [email protected]
Pag. 8:
Prima donazione del sangue
del cordone ombelicale
Direzione Aziendale:
Direttore Generale - Paolo Cavagnaro
Direttore Sanitario - Giuseppe Caristo
Direttore Amministrativo - Roberto Viale
Direttore Responsabile:
Marina Ballotta
Progetto grafico e impaginazione:
Annalisa Raggio
Segreteria di Redazione:
Cristina Gardella
Foto:
Archivio Ufficio Stampa
Stampa:
Industria Grafica Falciola s.a.s.
Corso Spezia, 9 10126 Torino
ASL 4 informa: Notizie dall’ASL 4 del Tigullio
Anno 2 - numero 1 (1°trimestre 2008)
Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05
Chiuso in tipografia: 14/05/2008
N°5.000 copie
2
Pag 10: L’Ufficio Stampa e la Comunicazione
Pag. 11: benAttivi:
promozione dell’attività fisica nella Terza Età
pubblici.
Editoriale
Paolo Cavagnaro, Direttore Generale ASL 4 Chiavarese
Rimane comunque il problema di fornire servizi di
In questo numero presentiamo, oltre agli articoli
primo livello ad anziani e bambini.
sulle iniziative relative ai progetti in divenire, due
In questa ottica, pertanto, verranno avviati i lavori
importanti eventi: l’inaugurazione delle “nuove sale
di ristrutturazione del Polo di Borzonasca e della
di interventistica cardiologica” e l’inaugurazione del
sede distrettuale di Villa Laura a Sestri Levante.
“Polo
Sanitario
di
Cicagna”,
due
traguardi
determinanti per la nostra ASL e per tutto il suo
In
territorio.
Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale di Lavagna
L’essenza
che
il
progetti consiste nell’evidenziare quello in cui, come
nazionale per attività e ricerca in una indagine
direttore generale, credo fermamente: l'effettiva
svolta nel 2007 dal quotidiano “Il Corriere della
integrazione tra ospedale e territorio.
Sera”; è di pochi mesi fa l'inaugurazione delle nuove
territorio,
così
nell’illustrare
ricordiamo
è stato segnalato al 7° posto su tutto il territorio
nostro
soddisfazione
ospedaliero,
tali
Il
della
ambito
differenziato,
sale di interventistica, che forniscono un ulteriore
necessita di risposte adeguate sia alle esigenze geo-
supporto a questo punto di eccellenza. Nel Centro
morfologiche
aritmologico è presente la Sincope Unit - unità
che
vasto
alle
e
peculiarità
socio-
demografiche.
specializzata per la valutazione e la terapia globale
Abbiamo un territorio esteso con relativamente poca
della sincope. Il Dipartimento è attrezzato per
popolazione, costituita per il 28% da cittadini
fornire
ultrasessantacinquenni, residenti in particolare nei
dall’emodinamica sulle 24 ore all’unità coronarica, al
comuni montani e dell’entroterra.
centro
Abbiamo
cercato
di
organizzare
l’assistenza
un’assistenza
per
lo
completa
scompenso
e
al
alla
paziente:
cardiologia
riabilitativa.
territoriale portando tutti i servizi di cure primarie di
primo livello il più possibile vicino alla popolazione.
I progetti in divenire sono molti, perché la salute è
Così è stato attivato un Polo Sanitario nel comune di
un bene che merita ogni attenzione e impegno e
Rezzoaglio, dove sono presenti il medico di medicina
posso garantire che tutti gli operatori della A.S.L. 4
generale, pediatri di libera scelta, il CUP per le
si
prenotazioni e tutti i servizi ambulatoriali necessari,
l'assistenza erogata dalle nostre strutture.
oltre alla guardia medica.
Rimandiamo quindi ai prossimi numeri gli ulteriori
Lo
scorso
gennaio,
ristrutturazione
del
terminati
i
lavori
poliambulatorio
di
prodigano
quotidianamente
per
migliorare
aggiornamenti.
della
Valfontanabuona, è stato inaugurato a Cicagna il
Polo Sanitario, dove sono presenti due medici di
medicina generale, il pediatra di libera scelta e tutti i
servizi ambulatoriali e diagnostici.
Da sempre le vallate, sono rimaste abitate per lo più
dai nostri “anziani”, in quanto le nuove coppie
tendono a trasferirsi nelle zone costiere, dove
l’offerta di lavoro è maggiore, anche se in questi
ultimi anni la ricerca di una vita più a contatto con la
natura ha tendenzialmente ripopolato alcune vallate,
anche
grazie
ad
iniziative
degli
amministratori
3
assistenza prevalentemente femminile e che sotto il
profilo architettonico sottolineino la centralità della
paziente.
«Con questa iniziativa - ha spiegato Francesca Merzagora,
Presidente e fondatrice di O. N. Da - intendiamo attirare
l'attenzione sul problema delle donne ricoverate
in ospedale, sulle loro necessità di cure specifiche
e sulle difficoltà che derivano dal forzato distacco
dalla famiglia».
I prestigiosi riconoscimenti sono stati assegnati a
Roma, a palazzo Madama, giovedì 18 ottobre
2007, alla presenza di Livia Turco, Ministro della
Salute.
I tre bollini rosa, il massimo, sono stati assegnati a
19 ospedali: tra di essi la ASL 4 Chiavarese e
l'Ospedale Galliera di Genova.
La ASL 4 PREMIATA CON 3
“BOLLINI ROSA”
In particolare le strutture liguri si sono distinte
per le eccellenze di alcuni reparti e
l'organizzazione interna, come indicato nella
motivazione:
• Reparto di ostetricia, ginecologia all'avanguardia con
Una 'Guida Michelin' della salute, per segnalare agli
italiani gli ospedali che dedicano maggiore attenzione alle
donne. L'iniziativa arriva dall' Osservatorio nazionale sulla
salute della donna, meglio noto come O.N.Da, e prevede
l'assegnazione di singolari bollini rosa a tutti quegli
ospedali che mostrano di essere women friendly, cioè a
misura di donna, riconoscendo i meriti di chi
maggiormente si dedica allo studio e alla cura delle
patologie femminili, nonché all'assistenza delle donne
ricoverate, ma anche a chi affida alla gestione femminile
settori crescenti di attività.
In particolare, l'attribuzione di un bollino rosa riconosce
la presenza di almeno un reparto di ostetricia e
ginecologia o di un reparto che curi una specifica
patologia con forte orientamento femminile.
L'attribuzione di due bollini rosa è prevista invece per le
strutture ospedaliere che oltre ai requisiti precedenti
abbiano in atto programmi di ricerca specifici su patologie
femminili e nei cui Comitati etici vi siano almeno tre
donne.
L'attribuzione di tre bollini rosa è invece prevista per gli
ospedali con le caratteristiche
sopra descritte, che riservino particolare attenzione alle
esigenze delle donne di diverse etnie, che prevedano
donne in posizioni apicali, personale di
info
Struttura Semplice Qualità e Accreditamento
Resp. Dott.ssa Cristina Giordano
Tel. 0185 329505 - 0185 329544
Fax 0185 329533
E-mail: [email protected]
4
attenzione alle patologie femminili e alla loro
prevenzione, partoanalgesia, patologie maligne
trattate con massimo sforzo conservativo possibile
attraverso approccio multidisciplinare;
• Reparto di cardiologia di riferimento per la Regione
Liguria;
• Struttura complessa di malattie infettive, con studi
avanzati su HIV;
• Centro di studi di ricerca d'eccellenza a livello
nazionale e internazionale, 46 pubblicazioni
scientifiche;
• 9 donne in posizione apicale, 6 (tot 13) donne nel
comitato etico;
• Prevalenza personale infermieristico femminile
81,51%, in ostetricia/ginecologia e senologia al 100%
femminile;
• Servizio cucina con menù personalizzato;
• Mediatore culturale, prestampati multilingue;
•
Strutture architettoniche: rooming in, parto in
acqua, spazi dedicati ai corsi preparto, Nido virtuale
via Internet , percorso di miglioramento
all'accoglienza.
Viva soddisfazione è stata espressa da Paolo
Cavagnaro, Direttore Generale della ASL 4, da
Adriano Lagostena, Direttore Generale dell'Ospedale
Galliera di Genova e da Sua Eccellenza Monsignor
Angelo Bagnasco, Presidente dell'Ente.
Poiché l’educazione alimentare è frutto di buone scelte
fatte al supermercato, in cucina e a tavola, non va
trascurato il ruolo centrale della famiglia, che viene
coinvolta direttamente nel Progetto.
Tali constatazioni hanno fatto emergere la
necessità di promuovere e diffondere, nei soggetti
I modelli dietetici appresi in età evolutiva, una maggiore coscienza critica
nell’infanzia tendono a alimentare e l’importanza di adottare uno stile di
essere mantenuti fino vita più attivo e più sano.
all’età adulta: chi è
obeso
da
bambino, Poiché l’educazione alimentare è frutto di buone scelte
difficilmente riesce a fatte al supermercato, in cucina e a tavola, non va
riacquistare un corretto trascurato il ruolo centrale della famiglia, che viene
equilibrio alimentare una coinvolta direttamente nel Progetto.
volta cresciuto. La scuola Tali constatazioni hanno fatto emergere la necessità di
può rappresentare quindi promuovere e diffondere, nei soggetti in età evolutiva,
un luogo strategico in cui una maggiore coscienza critica alimentare e l’importanza
fare
p r e v e n z i o n e , di adottare uno stile di vita più attivo e più sano.
soprattutto se si riesce a
creare un raccordo con l’ambiente familiare, in un Per questo motivo la ASL 4, nell’anno 2007 - 2008
indispensabile sinergismo educativo.
attraverso le Strutture di Igiene e Sanità Pubblica,
PREVENZIONE E MONITORAGGIO
DELL’OBESITA’ E SOVRAPPESO NEI
BIMBI DELL’ASL 4 Chiavarese
Pediatria Ospedaliera e Territoriale e Dietologia, ha
In questo inizio di millennio nel nostro Paese il 30% dei elaborato e proposto un progetto denominato “chi ben
bambini è in sovrappeso e il 10% circa risulta obeso e tale comincia ...” finalizzato alla prevenzione dell’obesità
dato risulta in crescita.
infantile e all’acquisizione di corretti stili di vita,
mediante un’alimentazione sana ed un’adeguata attività
Inoltre le malattie cardiovascolari (aterosclerosi, infarto motoria.
miocardio, ictus, ecc.) e i tumori maligni rappresentano
ancora le prime cause di morte e inabilità nel mondo Nell’anno scolastico in corso saranno valutati gli alunni
occidentale.
frequentanti le classi 1e della scuola secondaria di primo
Le più recenti acquisizioni ci fanno prevedere grado e 3e della scuola primaria e di tutto il territorio
conseguentemente un esponenziale incremento della dell’ASL 4 Chiavarese.
Sindrome
Metabolica
(obesità,
ipertensione, Il progetto si propone di rilevare alcuni dati
ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, diabete, ecc.) antropometrici (peso, altezza, BMI e circonferenza
nella nostra popolazione, così come in altre Regioni addominale), mediante misurazione diretta da parte degli
Europee e degli USA.
operatori delle diverse strutture interessate, e degli stili
di vita, mediante questionari somministrati alle famiglie
Poiché i costi personali, familiari e sociali di questa ed ai ragazzi stessi.
situazione saranno elevatissimi l’unica risposta
ragionevole sta nel potenziare la prevenzione, in Il progetto si inserisce nel piano di Prevenzione Regionale
particolare a livello scolastico e familiare, cioè là dove e Nazionale, e proseguirà nell’ambito del programma
più grande è l’area degli interventi efficaci possibili ma interministeriale “Guadagnare Salute“ promosso dal
non ancora organicamente attuati.
Ministero della Pubblica istruzione e dal Ministero della
La spinta fornita ogni giorno dai mass media verso Salute denominato “OKKIO ALLA SALUTE”.
l’assunzione di stili di vita non salutari, in particolare Il Progetto ha come obiettivo la sorveglianza nutrizionale
nell’alimentazione, sembra irresistibile.
dei bambini delle scuole primarie.
info
Struttura Semplice Pediatria Territoriale
Resp. Dott. Giuseppe Napoli
Tel. 0185 329640
Struttura Complessa Pediatria e Neonatologia
Resp. f.f. Dott.ssa Carla Beluschi
Tel. 0185 329644
Struttura Semplice Dietologia e Nutrizione
Resp. Dott. Fabrizio Gallo
Tel. 0185 329994
Struttura Complessa Igiene e Sanità Pubblica
Resp. Dott. Antonio Manti
Tel. 0185 329037
5
INAUGURATE A LAVAGNA 2 NUOVE
SALE DI CARDIOLOGIA
Sono state inaugurate lunedì 10 dicembre 2007, presso il
Dipartimento di Cardiologia dell'Ospedale di Lavagna,
diretto dal Dottor Michele Brignole, due nuove sale di
interventistica cardiovascolare, realizzate grazie ai
contributi di Regione Liguria, Fondazione Ca.Ri.Ge,
Comitato Assistenza Malati del Tigullio.
Il numero di infarti nel
territorio della ASL 4, a
causa dell'innalzamento
dell'età media degli
abitanti, è in costante
aumento:
in tale contesto diventa
elemento fondamentale
la tempestività
dell'intervento.
Tempo 1° contatto –
apertura vaso
Anno 2005
90 minuti (70-119)
Anno 2006
75 minuti (60-104)
Le sale sono al servizio sia dell'interventistica
Durante il primo periodo di attività sono già stati curati,
cardiovascolare, che fa capo a cardiologia, che
con l'ausilio di apparecchiature all'avanguardia, tra cui un
dell'interventistica vascolare periferica, legata al reparto
angiografo completamente digitalizzato, molti infarti con
di radiologia, diretto dalla Dottoressa Ottavia Brunetti.
esito positivo.
S.C. Cardiologia Lavagna
(Terapia Intensiva - Centro Aritmologico)
Direttore: Dott. Michele Brignole
0185/329569 (segreteria)
6
Procedure
Anno 2006
Coronarografia diagnostica
478
Angioplastica coronarica
289
Studio elettrofisiologico
152
Ablazione transcatetere
109
Impianto pacemaker
128
Impianto defibrillatore (ICD)
66
Impianto resincronizzatore
27
TOTALE
1249
info
0185/329568 (UTIC)
0185/329532 (Centro Aritmologico)
0185/306506 (FAX)
e-mail: [email protected] [email protected]
INAUGURATA A CICAGNA LA “NUOVA”
CASA DELLA SALUTE
E’ stata inaugurata lunedì 14
gennaio 2008, dopo la recente
ristrutturazione, la Casa della
Salute di Cicagna, comunemente
chiamata “Ospedaletto”.
Il significato che il Ministero della
Salute attribuisce alla Casa della Salute è quello di
“struttura funzionale” all’interno del Distretto
Sociosanitario, che raggruppa, anche logisticamente,
attività profondamente integrate nell’ambito delle cure
primarie e garantisce attività di prevenzione e continuità
assistenziale con l’ospedale.
Nella Casa della Salute operano
p e rs o n al e am m in i s t r at i vo ,
personale infermieristico, della
riabilitazione, dei servizi sociali,
studi associati dei medici di
medicina generale e specialisti
ambulatoriali.
congiuntamente
Il personale sanitario è incaricato di svolgere le seguenti
attività:
•
Centro prelievi: dal lunedì al venerdì - dalle ore 8.00
alle ore 9.00 anche con accesso diretto senza
prenotazione;
•
S.S. Cure Domiciliari: assistenza infermieristica
domiciliare, visite specialistiche geriatriche
ambulatoriali e domiciliari su richiesta del medico di
famiglia, per consulenza e/o prescrizioni di presidi e
materiale da medicazione, vigilanza su Residenze
Protette/Comunità Alloggio da parte del Geriatra in
collaborazione con la Struttura di Igiene Pubblica;
•
Attività consultoriale: ambulatorio pediatrico visite di
prevenzione, vaccinazioni obbligatorie, medicina
scolastica, ambulatorio ostetrico-ginecologico/
prevenzione tumori femminili, consulenza
dell'Assistente Sociale, rapporti con le scuole di ogni
ordine e grado su problematiche inerenti gli alunni e
il contesto scolastico/progetti di Educazione Sanitaria
su tematiche scelte dalla scuola e/o famiglie
(psicologo - assistente sociale - pediatra - infermiera
professionale);
•
Area farmaceutica: distribuzione materiale da
medicazione, prodotti dietetici, etc;
•
Attività di salute mentale: attività specialistica
ambulatoriale e domiciliare;
•
Attività di igiene pubblica: tessere sanitarie,
certificazioni medico legali (patente, porto d'armi,
etc.), visita necroscopica, commissione edilizia,
vaccinazioni;
•
Ambulatorio infermieristico: misurazione della
pressione, stick glicemia, elettrocardiogramma,
iniezioni muscolari, medicazioni, cateterismo
vescicale, flebo.
La struttura rinnovata è una palazzina, situata nel centro
della Fontanabuona, attiva cinque giorni la settimana per
fornire servizi e prestazioni sanitarie ed
attività
ambulatoriali in modo da agevolare gli abitanti della
“valle”.
La struttura continuerà a crescere, è già in programma la
realizzazione di una ambulatorio chirurgico per piccoli
interventi.
L’ambito territoriale sociale a cui si riferisce
l’”Ospedaletto” di Cicagna comprende un numero di circa
8.521 abitanti, utenti dei comuni di Cicagna, Coreglia
Ligure, Favale di Malvaro, Lorsica, Moconesi, Neirone,
Nella struttura vengono svolte varie
Orero e Tribogna.
attività specialistiche: cardiologia,
chirurgia, diabetologia, ginecologia
(visite e ecografie), oculistica,
odontoiatria,ortopedia,
otorinolaringoiatria, pediatria,
pneumologia, psichiatria, radiologia (tradizionale e
ecografie), urologia, dermatologia, medicina dello sport,
igiene pubblica.
La struttura Distrettuale della Val Fontanabuona ha
ottenuto la certificazione di qualità e l’accreditamento
istituzionale.
info
Polo Sanitario Val Fontanabuona
Via Pian Mercato, 16 Cicagna
Tel. 0185 92391
Distretto Socio-Sanitario 15
Via G.B. Ghio, 9 - Chiavari
Tel. 0185 329423
Resp. Dott.ssa Elisabetta Barbiroglio
7
PRIMA DONAZIONE DEL SANGUE DEL
CORDONE OMBELICALE
Da qualche mese, presso la
Struttura Complessa di Ostetricia
e Ginecologia di Lavagna, c’è
una possibilità in più per le
mamme che danno alla luce i
propri bimbi: possono donare il
sangue del cordone ombelicale e
aiutare chi ha bisogno.
Nella notte di giovedì 8 febbraio
2008 c’è stata la prima
donazione nella ASL 4
Chiavarese: una giovane mamma
ha deciso di compiere un gesto
semplice ma di grande
generosità verso coloro che,
grazie all’utilizzo delle cellule
staminali progenitrici, possono
sperare di guarire da leucemie e
linfomi.
Il cordone ombelicale e la
placenta, che normalmente
vengono buttati via, contengono
sangue ricco di cellule staminali, e una donna che decide
di donare quel sangue offre a tante persone malate una
speranza in più di guarire e tornare alla vita!
Un sempre maggior numero di malattie (leucemia,
malattie metaboliche, talassemie,...), possono essere
curate con il trapianto delle cellule staminali
ematopoietiche.
L'utilizzo di queste cellule, nel prossimo futuro, potrà
fornire un valido ausilio nella terapia delle patologie
neoplastiche associata a chemioterapia, nel trattamento
di numerose patologie ereditarie e rappresenterà la base
della moderna terapia cellulare e tissutale e delle terapia
genetica. In futuro, il sangue del cordone ombelicale
potrà rappresentare una fonte di cellule importantissima
per curare le lesioni vascolari o cerebrali, il diabete, il
morbo di Parkinson e la distrofia muscolare ecc....
Dal 1988 al 2003 in tutta Europa grazie al trapianto di
questo tipo di cellule staminali, sono stati possibili 1331
trapianti, di cui 1.107 da donatori senza legame familiare
con i malati. Nel 64% dei casi il trapianto è stato eseguito
su bambini. Più di 150 tra bambini e adulti sono stati
curati in Italia e nel mondo da sangue placentare donato
da mamme italiane.
COSA SONO LE CELLULE STAMINALI?
Le cellule contenute nel cordone ombelicale
e nella placenta sono cellule indifferenziate,
precursori (cioè progenitrici) dei globuli rossi,
dei globuli bianchi e delle piastrine, e
risultano molto simili a quelle presenti nel midollo osseo.
Queste cellule, chiamate in termini medici "staminali",
sono in grado di colonizzare il midollo osseo e di
riprodursi, dando origine ai diversi elementi del sangue.
Le cellule staminali costituiscono una tra le più
importanti scoperte biomediche e vi è un interesse
crescente in relazione alle applicazioni ed al numero di
malattie che sono e potranno essere curate in futuro
grazie ad esse.
Il 40 - 50% dei pazienti che necessitano di un trapianto di
8
midollo osseo, non dispone di un donatore compatibile.
Il sangue placentare può sostituire il trapianto di midollo
osseo nella cura di varie malattie del sangue (leucemie,
linfomi, anemia mediterranea, e altre ancora).
Nel mondo sono state quindi istituite vere e proprie
banche per la raccolta del sangue placentare, in modo da
garantire alle persone malate maggiori possibilità di
incontrare donatori compatibili.
Per conservare adeguatamente il sangue placentare sono
stati creati in tutto il mondo appositi centri: le Banche di
sangue placentare.
Se non si evidenziano problemi per la donazione, i dati
del cordone vengono immessi in una banca mondiale, che
raccoglie oltre 80.000 donatori. Se un bambino ammalato
di una delle patologie curabili con il trapianto di sangue
cordonale risulta compatibile con il sangue cordonale da
voi donato, allora si procederà al trapianto.
IL PRELIEVO E LA CONSERVAZIONE
Per "donazione del sangue placentare" si intende la
donazione di sangue di provenienza dalla placenta o dal
cordone ombelicale. Si tratta di un'operazione semplice e
rapida, che non procura alcun rischio né sofferenza al
neonato.
Il prelievo avviene direttamente in sala parto, subito
dopo la chiusura e la recisione del cordone ombelicale,
poco prima dell'espulsione della placenta quando il
neonato è già affidato alle cure dell'Ostetrica e del
Pediatra.
Un operatore, con un ago, preleva dalla vena ombelicale
il sangue rimasto nel cordone e nella placenta.
In pochi secondi, il sangue ricco di cellule staminali,
viene raccolto in una sacca sterile (mediamente dai 50 ai
100 millilitri).
L'unità raccolta viene inviata alla "Banca del Sangue del
Cordone" (BASCO) presso la quale, nelle 24 ore
successive, si procederà alle analisi cliniche che devono
essere eseguite secondo standard di qualità prestabiliti.
Se ritenuto idoneo, il sangue viene congelato e
conservato in azoto liquido a -196° (crioconservazione),
in attesa di richiesta. I dati relativi all' unità di sangue
vengono registrati in una banca dati computerizzata.
Dopo sei mesi la neo mamma viene sottoposta a un esame
di controllo, che non è altro che un prelievo di sangue
necessario per garantire la sicurezza del sangue donato.
Essa dovrà, inoltre, fornire un certificato del pediatra,
che attesti lo stato di salute del bambino. Dopo questo
arco di tempo, il sangue è pronto per essere utilizzato e
resta a disposizione della Banca per una decina di anni.
Il prelievo può essere effettuato sia dopo il parto
naturale sia dopo il taglio cesareo. L'anestesia epidurale
non costituisce alcuna controindicazione alla donazione.
IL NOSTRO CENTRO
Presso il punto nascita
dell'Ospedale di Lavagna si è
organizzato un centro
satellite che fa riferimento
alla Banca di Genova.
Le modalità di prelievo, di
controllo e di trasporto delle
unità di sangue fanno riferimento alle linee guida
Nazionali e seguono i protocolli della BASCO di Firenze,
presso cui gli operatori si sono formati, e della BASCO di
Genova che è il nostro centro di raccolta.
VANTAGGI E LIMITI DEL TRAPIANTO CON SANGUE
CORDONALE
Vantaggi:
1. pronta disponibilità (nel caso della
donazione di midollo osseo, una volta
individuato un donatore compatibile
passano 3 - 5 mesi prima che il trapianto
possa avere luogo: un'attesa che può
essere fatale per il ricevente);
2. ridotto rischio di trasmissione di malattie infettive;
3. rischio dimezzato di GVHD (reazione di rigetto verso
l'ospite) dovuto alla minore maturità immunologica delle
cellule cordonali rispetto a quelle del midollo osseo;
4. facilità di raccolta, con ridotti rischi sia per la madre
sia per il neonato.
I limiti del sangue cordonale sono legati alla sua stessa
natura:
1. ridotto volume di sangue (di solito intorno ai 70 cc di
sangue), per cui il numero di cellule che è possibile
trapiantare è insufficiente per intervenire su bambini
oltre i 40 Kg o su adulti (nuovi studi però danno speranza
anche in questa direzione);
2. minore velocità di attecchimento;
3. possibilità di trasmettere cellule staminali
emopoietiche con anomalie genetiche non evidenziate
nei primi 6 mesi di vita.
CONSENSO ALLA DONAZIONE
Nei primi 6 mesi dopo la donazione del sangue del
cordone ombelicale, nei centri di raccolta rimangono a
disposizione dei professionisti i dati per risalire al nome
del donatore.
Questo permette di eliminare la sacca senza rischi per i
riceventi, se al controllo dei 6 mesi viene evidenziato,
tramite gli esami di screening, qualche tipo di anomalia
genetica o infettiva.
La mamma che intende donare deve essere disponibile a:
1. Firmare il modulo per il consenso informato alla
donazione.
2. Sottoporsi al momento del parto ad un prelievo di
sangue utilizzato per le analisi infettivologiche di
legge e per la verifica di compatibilità.
3. Essere ricontattata a sei mesi dal parto per dare
notizie sulle condizioni del bambino ed essere
disposta ad un ultimo prelievo di sangue per
escludere eventuali infezioni virali contratte negli
ultimi mesi di gravidanza.
4. Rinunciare ad ogni diritto sul sangue placenteo
donato.
COME E’ INIZIATO
Nel 2004 - 2005, gli alunni di 3a media della Scuola “Don
Gnocchi” di Lavagna hanno elaborato, stampato e
venduto un libro di favole genovesi “FRA SGHEMBE FASCE
E MAGICI CARUGI” che è stata la prima iniziativa mirata a
finanziare la donazione del cordone ombelicale.
Tale progetto, dal nome “GRAZIE MAMMA”, attuato con
la collaborazione del Soroptimist Club del Tigullio, ha
visto l’organizzazione di convegni e momenti informativi
per la popolazione.
Si è creato un fondo, grazie ad alcune donazioni e
all’aiuto della “Galleria Agheiro” di Lavagna, che ha
venduto a tale scopo quadri donati da artisti locali, per la
formazione del personale dedicato e per la promozione e
la sensibilizzazione alla donazione.
Il progetto che sponsorizza la donazione del sangue
placentare è nato nell' ambito di un più vasto programma
per la sensibilizzazione alla donazione di organi e tessuti.
In alcuni abitanti della Liguria, inoltre, è stato
riscontrato un ceppo genetico particolarmente raro,
quindi di difficile reperimento in caso di necessità: il
progetto si allarga quindi alla possibilità di raccogliere
cellule staminali con gruppi HLA rari, che possano
avere un'importanza "mondiale" di scambio.
Sono stati organizzati numerosi meeting dedicati al
personale sanitario, ed eventi divulgativi per la
popolazione, con il coinvolgimento anche dei più giovani.
Si stanno inoltre
raccogliendo fondi per
l'approfondimento del
progetto, grazie alla
vendita di un libro di
favole scritte dai bimbi
delle scuole medie statali
di Lavagna: "La farfalla e
l'elefante".
Il trapianto di midollo osseo spesso risulta essere l'unica
possibilità di sopravvivenza per le persone affette da
leucemia o da altre malattie del sangue, in particolare
bambini che potrebbero conseguire una completa
guarigione se solo avessero la possibilità di incontrare un
donatore compatibile.
Poiché risulta difficile reperire donatori adulti volontari,
anche per l'impegno (ricovero ospedaliero e anestesia
generale) loro richiesto, invitiamo tutti i genitori di
aderire a questa iniziativa che potrà forse in un futuro
non troppo lontano, garantire alle persone malate una
possibilità di guarigione.
info
Tutte le future mamme che desiderano donare il sangue cordonale al momento del parto possono rivolgersi a:
S.C. Ostetricia e Ginecologia
Resp. Prof. Danilo Dodero
S.S. Ostetricia e Perinatologia
Dott.ssa Maura Grimaldi
SALA PARTO
Sig.ra Laura Robles Capo Ostetrica
Tel. 0185 329653
Centro Trasfusionale
Resp. Dott. Romeo Adami
Tel. 0185 329595
Dott. Gaetano Florio
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L’UFFICIO STAMPA E
LA COMUNICAZIONE
L’impressionante capacità che abbiamo
oggi di trasmettere messaggi a grandi
distanza in modo istantaneo, richiamando
simultaneamente significati simili in milioni
di persone diverse, ci è così familiare che finiamo spesso
per considerarla cosa naturale. Rispetto al passato, ciò che
facciamo oggi, quando leggiamo un giornale, guardiamo la
televisione ecc., rappresenta una trasformazione nel
comportamento comunicativo umano di proporzioni
veramente straordinarie. Gli studi sulla comunicazione
hanno evidenziato quanto la crescita vertiginosa dei mass
media ci influenzi individualmente o collettivamente, ma è
ancora campo di ricerca comprendere “in quale misura”:
manuali su manuali affrontano e studiano la
comunicazione, attraverso analisi sociologiche, filosofiche,
storiche e politiche.
Lasciandoci alle spalle miriadi di testi e manuali, noi ci
interessiamo a come le Istituzioni hanno iniziato a
percepire la “comunicazione” . I passaggi sono stati lenti e
sono iniziati con la legge sulla trasparenza degli atti
amministrativi, primo passo delle Istituzioni verso i
cittadini, sino ad arrivare alle legge 150 del 2000, con la
quale le Istituzioni definivano al loro interno gli Uffici e le
Figure Professionali con il compito di comunicare ed
informare i cittadini.
L'Ufficio Stampa della ASL 4 Chiavarese è stato
ufficialmente costituito, in conformità alla legge n.
150/2000 “Disciplina delle attività di informazione e di
comunicazione delle pubbliche amministrazioni”, nel mese
di marzo 2004. L'Ufficio Stampa è un settore della Struttura
Complessa Attività Contrattualistica e Relazioni Esterne,
inserita nel Dipartimento Giuridico Amministrativo.
In applicazione del recente dettato normativo in materia di
comunicazione ed informazione (oltre alla legge 150/2000,
il DPR n. 422/2001 “Regolamento recante norme per la
determinazione dei titoli per l'accesso alle attività di
informazione e comunicazione delle pubbliche
amministrazioni” e la Direttiva 7 febbraio 2002, emanata
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento
della Funzione Pubblica “Attività di comunicazione delle
pubbliche amministrazioni”), all'Ufficio Stampa sono stati
affidati i seguenti compiti:
- Redazione di comunicati stampa riguardanti l'attività
dell'azienda e del suo vertice istituzionale, allo scopo di
informare e promuovere i servizi offerti ai cittadini;
- Programmazione e realizzazione di trasmissioni televisive
e radiofoniche trasmesse da emittenti a carattere sia locale
che regionale;
- Organizzazione di conferenze, incontri, eventi stampa e
convegni;
- Realizzazione della rassegna stampa quotidiana, inserita
in apposita sezione del portale aziendale;
- Gestione e aggiornamento del portale internet aziendale,
in stretta collaborazione con il webmaster, facente capo al
Dipartimento Informativo e Tecnologico;
- Studio grafico e predisposizione di materiale informativo
(pieghevoli, locandine, manifesti, ecc.), sia ad uso interno
che rivolti all'esterno;
- Tenuta dell'archivio informativo (articoli di quotidiani e
periodici, registrazioni audio/video che riguardano
Strutture aziendali).
L'Ufficio Stampa si pone pertanto quale struttura
trasversale, che coadiuva le comunicazioni e le relazioni
10
dei professionisti dell'Azienda (Primari e Dirigenti) nel
rapporto con la stampa e i media, al fine di evitare notizie
frammentarie, occasionali, episodiche e, spesso, incoerenti
rispetto alla “mission” aziendale.
CARTA DEI DOVERI DEL GIORNALISTA DEGLI UFFICI STAMPA
Il giornalista, all’interno delle amministrazioni pubbliche,
opera nella piena consapevolezza di salvaguardare due
principi fondamentali consacrati dalla legge che regola le
attività di informazione e di comunicazione nelle pubbliche
amministrazioni. Si tratta del diritto delle istituzioni
pubbliche ad informare e dell’altrettanto importante
principio, questa volta diretto ai cittadini, di essere
informati. Ciò in ossequio alla norma costituzionale che
consente a tutti, e quindi ad amministrazioni pubbliche e a
privati cittadini, "di esprimere liberamente il proprio
pensiero, con la parola, lo scritto, ed ogni altro mezzo di
diffusione". L’ufficio stampa di una pubblica
amministrazione va quindi considerato come la fonte
primaria dell’informazione verso il cittadino e il giornalista
che vi opera, è tenuto severamente ad osservare non solo
le norme stabilite per il pubblico dipendente, ma anche
quelle deontologie fissate dalla legge istitutiva dell’Ordine
dei giornalisti e quelle enunciate nei vari documenti
ufficiali dell’Ordine stesso e che regolano eticamente la
professione.
L’ufficio stampa nel quale il giornalista opera va
considerato come luogo nel quale si concretizza lo scambio
informativo tra l’Istituzione e i cittadini.
Tale scambio agisce nelle due direzioni: da un lato il
giornalista "racconta" l’Ente, il suo modo di funzionare,
dall’altro è portatore, all’interno dell’Ente, delle esigenze
dei cittadini rispetto all’Istituzione di riferimento.
In questa funzione, il giornalista deve, in armonia con il
dettato legislativo, dividere nettamente il compito degli
altri soggetti previsti dalle norme di legge in materia di
informazione e comunicazione da quello di operatore
dell’Ufficio stampa, evitando situazioni di confusione nelle
quali il dovere di informare in maniera obiettiva ed
accurata può finire col configgere con le esigenze di
una informazione personalistica e subordinata
all’immagine.
Compito peculiare del giornalista che opera nelle Istituzioni
è favorire il dialogo tra Ente ed utente, operando per la
perfetta conoscenza delle norme, per la piena trasparenza
dell’attività amministrativa, per il miglioramento dei
servizi e la rimozione degli ostacoli che si frappongono alla
loro piena fruibilità: egli pertanto favorisce il dialogo e
organizza strumenti di ascolto, utilizzando la propria
specificità professionale non solo per rendere riconoscibile
l’Istituzione ai cittadini ma per farla da essi comprendere e
rispettare. Naturalmente dovrà avere particolare
attenzione nell’osservare il dettato della legge sulla
"privacy", anche se non sempre le regole deontologiche dei
dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono in accorso
con quelle fissate per i giornalisti.
Il giornalista deve operare nella consapevolezza che la
responsabilità verso i cittadini, non può essere subordinata
ad alcuna ragione particolare o di parte e annovera tra i
suoi doveri d’ufficio l’obbligo di difendere la propria
autonomia e la propria credibilità professionale.
S. C. Attività Contrattualistica
e Relazioni Esterne
Resp. Dott.ssa Geronima Caffarena
Settore Ufficio Stampa
Capo Ufficio Stampa: Dott.ssa Marina Ballotta
Tel. 0185 329320 Fax 0185 329211
E-mail: [email protected]
info
Promozione dell’Attività Fisica
nella Terza Età
E’ ormai universalmente riconosciuto che un’adeguata
attività fisica è essenziale per il mantenimento della salute
e dell’efficienza dell’organismo, oltre che un insostituibile
strumento per prevenire l’insorgenza di molte malattie.
L’età avanzata non deve costituire una giustificazione per
non svolgere attività fisica, anzi sono proprio gli anziani
quelli che maggiormente si avvantaggiano dal mantenersi
attivi fisicamente: un trentenne può anche star bene
facendo una vita sedentaria, mentre ciò è meno probabile
per un settantenne, molto più a rischio di sviluppare
disabilità funzionali e malattie cardiocircolatorie.
GlaxoSmithKline ha deciso di realizzare, in tutta Italia, un
programma per la promozione dell’attività fisica nella Nell’interesse della collettività, la GlaxoSmithKline ha
assunto l’impegno di contribuire a sviluppare anche nel
popolazione anziana: il progetto benAttivi.
territorio della ASL 4 Chiavarese, in collaborazione con le
L’invecchiamento non è una malattia. La vita ha nei Istituzioni, una generalizzata cultura dell’attività fisica,
processi legati al trascorrere degli anni i limiti fisiologici mediante la diffusione di conoscenze sui suoi vantaggi
della propria estensione. Ma tali limiti possono restringersi presso la pubblica opinione, e una capillare opera di
per comportamenti e stili di vita non salutari fra i quali è formazione professionale nei confronti degli operatori
da annoverare la sedentarietà. L’inattività fisica socio-sanitari che maggiormente possono favorirne la
contribuisce in modo significativo ad accentuare il declino promozione e, in ambito medico, la prescrizione.
delle riserve funzionali dell’organismo e a ridurre le Nell’ambito di questo progetto, l’Ufficio Stampa ha
elaborato alcuni opuscoli informativi con indicazioni e
capacità di adattarsi alle esigenze ambientali.
indirizzi utili che si possono reperire presso:
Molti anziani non accettano la prospettiva di una sempre
•
Farmacie;
minore partecipazione alla vita e alcuni tentano di
•
Distretti Socio-Sanitari;
resistere, talora in modo accanito, all’invecchiamento.
•
Comuni.
Altri, la maggioranza, accettano con rassegnazione una
sorte che sembra loro inevitabile.
La salute non è una condizione statica, bensì una dinamica
capacità di adattarsi positivamente ai processi di
invecchiamento e ai cambiamenti personali e ambientali
cui si va inevitabilmente incontro con il passare degli anni.
Mantenersi in buona salute e sostenere il proprio benessere
significa valorizzare al massimo le proprie possibilità
fisiche e psichiche vivendo il più possibile una vita attiva e
socialmente partecipe.
Una vita sedentaria costituisce un importante fattore di
rischio per la salute delle persone, soprattutto nella terza
età, quando sono più probabili disabilità funzionali e
malattie cardiovascolari.
info
Dettagliate informazioni sullo sviluppo del Progetto benAttivi sul territorio nazionale
e sulle modalità per aderirvi possono essere richieste a:
GlaxoSmithKline spa - Programma “Salute & Società” - Progetto benAttivi, Via A. Fleming 2, 37135 Verona
Telefono 045/9218310
Fax 045/9218197
e-mail [email protected]
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il progetto in 5 punti
DIPARTIMENTO INFORMATIVO E TECNOLOGICO
Direttore: Ing. Franco Greco
PER INFORMAZIONI
Tel. 0185/329305
e-mail: [email protected]