Editoriale Giornalidea s.r.l. - Piazza della Repubblica, 19 - 20124 Milano Anno 25 n. 1 Gennaio 2016 armamese INTERVISTA “Orizzonte Salute”, il consiglio scritto del farmacista PERSONALE Il lavoro occasionale con i voucher ATTUALITÀ Ssn, riflession sul futuro GESTIONE “Offerta speciale” dell’anno nuovo Annarosa Racca e Salvatore Butti Focus La farmacia che si muove INTERVISTA La corretta educazione sanitaria al cliente Il CONSIGLIO SCRITTO del farmacista IL PRESIDENTE DI FEDERFARMA, ANNAROSA RACCA, E IL DIRETTORE DELLA BUSINESS UNIT GENERICS E OTC DI TEVA ITALIA, SALVATORE BUTTI, SI CONFRONTANO SU “ORIZZONTE SALUTE”, LA NUOVA E PIÙ DIFFUSA RIVISTA DI EDUCAZIONE SANITARIA IN FARMACIA. COME VALORIZZARE LA FARMACIA, PRIMO PRESIDIO SANITARIO SUL TERRITORIO di Lorenzo Verlato 8 armamese n. 1 - 2016 È l’ultimo nato, ma è anche il più diffuso. Perché di giornali offerti al pubblico attraverso la farmacia ce ne sono già tanti, ma “Orizzonte Salute” fin da subito è la rivista di educazione sanitaria più distribuita, grazie a una tiratura di oltre 320.000 copie. Teva, azienda leader in Italia e a livello mondiale nella produzione di farmaci equivalenti, la invia, infatti, in più copie a circa 4.000 farmacie di tutt’Italia, ponendosi così al primo posto nella classifica dei giornali destinati a promuovere la prevenzione, l’educazione sanitaria, la salute e il benessere. Il fatto, poi, che questi arrivino dalle mani del farmacista, diventando così il consiglio scritto del professionista sanitario più ben voluto dalla popolazione, aggiunge all’iniziativa un indubbio valore aggiunto. Per saperne di più abbiamo messo a confronto il presidente di Federfarma, Annarosa Racca, con il direttore della Business Unit Generics e Otc di Teva Italia. ■ Dottor Butti, perché un’azienda come Teva decide di realizzare una rivista di educazione sa- nitaria destinata sì al pubblico, ma veicolata dalla farmacia? Riteniamo che un’azienda leader come la nostra abbia anche l’obbligo morale e sociale di informare il paziente riguardo ai temi di salute, prevenzione e aderenza e, allo stesso tempo, crediamo opportuno veicolare il tutto proprio attraverso il primo presidio sanitario presente sul territorio, cioè la farmacia e, nel caso specifico, grazie al farmacista. ■ Dottoressa Racca, lei condivide questa iniziativa che, peraltro, si inserisce all’interno di una concezione più ampia del ruolo del farmacista, ovvero quello di informatore sanitario? La condivido e la sostengo, perché la gente ha sempre bisogno di essere informata in modo preciso e corretto. Spesso, invece, ci si rivolge a internet e si ottengono informazioni non del tutto esatte, anzi, il più delle volte fuorvianti. Il nostro compito è proprio quello di aiutare il cittadino, consigliandolo nel modo più pertinente, proprio come fa “Orizzonte e paziente passa ora anche da un nuovo giornale Salute”, una rivista seria, scritta da giornalisti specializzati. Per questi motivi, noi farmacisti non abbiamo timore di essere in qualche modo sostituiti nel nostro ruolo: si tratta, infatti, di un’integrazione, nonché di un valore aggiunto, una specie di consiglio scritto che accompagna e integra quello espresso al banco della farmacia. Probabilmente l’arrivo di ogni nuovo numero della rivista diventerà un appuntamento gradito per il cliente della farmacia, basti pensare alla continua richiesta d’informazioni da parte degli anziani o delle mamme. Infine, considerato che noi farmacisti non siamo, in genere, grandissimi comunicatori, una rivista di questo tipo diventa importante come supporto per informare in maniera efficace e performante il cliente-paziente. ■ Riguardo ai contenuti, qual è, dottor Butti, il taglio editoriale che volete conferire a “Orizzonte Salute”? Oltre agli usuali temi sanitari, che verranno sempre affrontati con competenza seppur in modo divulgativo, la rivista al suo interno vuole porsi in modo molto interattivo riguardo a comunicazione, salute, prevenzione e benessere (anche, per esempio, attraverso rubriche di maggior respiro, come quella attinente alle sane ricette, o ludiche, per un salutare relax). Ma ciò che ci sta maggiormente a cuore è il focus sull’aderenza alla terapia, riguardo al quale abbiamo portato a termine -e stiamo sviluppando- numerosi progetti, insieme con i farmacisti e con i medici. ■ Dottoressa Racca, il tema dell’aderenza farmaceutica è molto caro a Federfarma. In questo, senso si tratta anche di una rivoluzione del ruolo del farmacista e della farmacia, che va oltre l’accezione di dispensatore di farmaci e diviene armamese n. 1 - 2016 9 Il CONSIGLIO SCRITTO luogo di servizi. Qual è la sua opinione in merito a questo nuovo compito della farmacia rispetto alle cure primarie? I miei primi anni di presidenza a Federfarma sono stati orientati proprio a cercare di conferire maggiore professionalità alla farmacia. Uscivamo, infatti, da un periodo in cui il farmaco era considerato più che altro un bene di consumo e allora il nostro primo obiettivo è stato proprio quello di “formare” la farmacia dei servizi, sostenuta sia dal ministro di quegli anni, Ferruccio Fazio, sia dalla nostra ministra Beatrice Lorenzin, che ha creduto da subito in questo progetto, firmando anche nei mesi scorsi l’atto di indirizzo per la nuova Convenzione. La farmacia dei servizi è progredita nel tempo, puntando su compiti soltanto all’apparenza semplici, come facilitare i cittadini riguardo alla prenotazione o sviluppare le offerte della telemedicina e promuovere campagne di screening. Ciò che ha maggiormente innovato il ruolo della farmacia, però, 10 armamese n. 1 - 2016 del farmacista è stato proprio riconoscere il suo compito all’interno dell’assistenza domiciliare e rispetto alla cronicità del paziente. In particolare, sottolineando quanto possa la farmacia far risparmiare al Servizio sanitario nazionale, sia in termini economici, sia migliorando l’aderenza alla terapia. Senza tralasciare, infine, i risvolti positivi che si ottengono da questo ruolo nelle cure primarie in termini di qualità e di allungamento della vita. Noi dobbiamo, innanzitutto, aiutare le persone a usare i farmaci nel modo corretto. ■ Torniamo a “Orizzonte Salute”. Dottor Butti, i farmacisti come hanno accolto questa nuova iniziativa? Avete già ricevuto i primi segnali di apprezzamento? Possiamo affermare che i primi riscontri, in questo senso, sono andati oltre le nostre aspettative. All’uscita del primo numero ci sono arrivate telefonate, lettere ed e-mail che plaudivano all’iniziativa, addirittura foto che documentano la grande esposizione fatta in farmacia con le copie della rivista e anche i nostri agenti ci confermano che l’iniziativa sta riscuotendo un successo maggiore delle attese. Peraltro, la prova più evidente è che continuano ad arrivarci richieste di aumentare il numero di copie rispetto a quelle inviate. ■ E lei, dottoressa Racca, come giudica “Orizzonte Salute”? Io credo di essere stata tra i primi a complimentarmi con il dottor Butti. Da farmacista, sono rimasta positivamente colpita innanzitutto dal formato della rivista, molto funzionale e pratico da tenere sul banco della farmacia. Inoltre, anche i caratteri sono stati pensati per poter essere letti agevolmente dall’utente, persino da chi ha problemi alla vista come, per esempio, gli anziani. Molto pulita e accattivante, poi, l’impaginazione, per nulla chiassosa e come tale adatta a una rivista seria di educazione sanitaria, così CONSIGLI DI EDUC AZION NUTRIZIONE L’integrazione in gravidanza E SANITARIA RICERCHE Indagine Doxa: se il paziente non segue la terapia INTERVISTA MALANNI STAGIONA LI Influenza: vero o falso? Numero 2 • Anno 2 Gennaio/Marzo 2016 come gli articoli, chiari e competenti. Riguardo al numero di copie da distribuire e al criterio da seguire in merito, credo che i colleghi dovranno indirizzare le riviste in conformità alla clientela e a seconda dei differenti contenuti e approfondimenti. CONSIGLI DI EDUC AZION TERAPIE Il dovere di curarsi E SANITARIA FARMACI EQUIVALENTI Occhio ai falsi miti CARO PAZIENTE Prima o dopo i pasti? Numero 1 • Anno I Ottobre/Dicembre 2015 ■ “Orizzonte Salute” è ora la rivista di educazione sanitaria più diffusa in Italia, ma una tiratura così alta, dottor Butti, è stata pensata solo in occasione del suo lancio? Non è una tiratura spot, anzi, non è escluso che il numero di copie stampate venga addirittura aumentato. Infatti, nel tempo e a seconda delle richieste, si potrebbero allargare sia la distribuzione, cioè il numero delle farmacie che la riceveranno, sia il numero delle copie distribuite. Le dirò, a titolo esemplificativo, che già il prossimo numero della rivista, il primo del 2016, verrà stampato in 400.000 copie circa, anche perché riteniamo opportuno diffonderla negli studi medici. ■ Quindi, il paziente troverà “Orizzonte Salute” anche nelle sale d’attesa del medico? Sì, proprio perché crediamo sia importante non interrompere il rapporto esistente tra medico e farmacia, perché la valorizzazione dei servizi sanitari territoriali implica, da una parte una maggiore collaborazione tra professionisti, e dall’altra una maggior coinvolgimento del paziente. Quest’ultimo va, anche grazie alla rivista, correttamente informato e il suo benessere deve diventare per tutti l’obiettivo centrale. Per quanto ci riguarda, ne consegue che il paziente potrà leggere nello studio medico la copia della rivista in sala d’attesa ma, per portarla a casa, dovrà rivolgersi alla farmacia di fiducia. Cover.indd 1 04/12/15 09:23 ■ Questa iniziativa testimonia la vicinanza della sua azienda alla farmacia. Che cosa si aspetta, a questo punto, dal farmacista? E inoltre, avete in serbo altre sorprese? Questa iniziativa vede proseguire la strategia di Teva, che considera il farmacista come primo interlocutore, oltre che primo presidio sanitario sul territorio. Diventa, dunque, per noi fondamentale proporre sempre nuove iniziative, che supportino e facilitino le attività del farmacista nella sua relazione con i pazienti. Tutte le indagini statistiche, infatti, decretano la farmacia come il centro sanitario di riferimento a cui il paziente si rivolge. Sempre in quest’ottica, per esempio, in Italia Teva sostiene attivamente l’associazione “A casa lontani da casa”, con lo scopo di aiutare chi è costretto ad allontanarsi dalle proprie radici per seguire le migliori terapie mediche specialistiche. ■ E che cosa, dottoressa Racca, si aspettano i farmacisti da un’azienda come Teva? Teva è un grande partner della farmacia e il farmacista crede fermamente nel farmaco equivalente. Cover.indd 1 16/09/15 15:51 L’informazione riguardo ai farmaci equivalenti rappresenta, infatti, il nostro lavoro quotidiano e ciò su cui peraltro puntiamo. L’alleanza con Teva, pertanto, è strategica e, dunque, speriamo cresca sempre più, nell’ottica poi d’incrementare sia il risparmio per la spesa farmaceutica, sia il livello di innovazione. Vorrei concludere con un’ultima considerazione: sottolineare come, negli ultimi anni, Federfarma abbia considerato estremamente strategico il rapporto con le industrie farmaceutiche, e sempre più importante la collaborazione con l’industria del farmaco equivalente. Alle industrie, infatti, ci accomuna un medesimo compito, ovvero l’eliminazione della concezione di farmaco come semplice bene di consumo. Vorremmo che i pazienti comprendessero la “serietà” del farmaco, anche attraverso un’informazione che punti sulla ricerca, sull’importanza dei medicinali, sulla necessità di una maggiore aderenza alle terapie, sul ruolo della farmacia nelle cure primarie. ■ armamese n. 1 - 2016 11