Progetto definitivo/esecutivo per la riqualificazione della stazione di interscambio di piazzale Cialdini – Mestre Venezia
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(ex artt. 25 e 34 del D.P.R. 207/2010)
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Indice
1 . PREMESSA GENERALE..............................................................................4
1.1 Area di intervento.........................................................................................................4
1.2 Documentazione di progetto.......................................................................................4
1.3 Codifica degli elaborati................................................................................................5
2 . LO STATO DI FATTO.....................................................................................7
2.1 Inquadramento normativo...........................................................................................7
2.2 Morfologia degli elementi esistenti..........................................................................15
2.3 Stato di consistenza dei manufatti esistenti............................................................16
2.4 Le reti di distribuzione degli impianti e allacciamenti............................................16
2.5 I requisiti funzionali minimi.......................................................................................18
3 . SCELTE PROGETTUALI.............................................................................21
3.1 Trasformazione del piazzale in piazza pedonale.....................................................22
3.2 Inserimento nel territorio...........................................................................................23
3.3 Eliminazione delle barriere architettoniche.............................................................24
3.4 Le coperture pubbliche..............................................................................................25
3.5 Illuminazione pubblica...............................................................................................26
3.6 Edifici per servizi alla stazione di interscambio......................................................26
3.7 Strutture con costruzione a secco...........................................................................26
3.8 Utilizzo di materiali semplici.....................................................................................27
3.9 Impianti.......................................................................................................................27
3.10 Protezione dal fuoco della struttura esistente.......................................................27
4 . CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI/DESCRITTIVE DEI MATERIALI. 28
4.1 Opere strutturali in acciaio........................................................................................28
4.2 Impianti.......................................................................................................................28
5 . CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI IMPIANTI
...........................................................................................................................32
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6 . ILLUSTRAZIONE DEI CRITERI E DELLE SCELTE SPAZIALI,
TIPOLOGICHE, FUNZIONALI, ARCHITETTONICHE E TECNOLOGICHE.....33
7 . INDAGINI.....................................................................................................34
7.1 Basi cartografiche......................................................................................................34
7.2 Rilievi...........................................................................................................................36
7.3 Strutture .....................................................................................................................36
7.4 Interferenze.................................................................................................................36
8 . SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE......................40
9 . PARERI........................................................................................................41
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1 . PREMESSA GENERALE
1.1 Area di intervento
L'area di intervento per il progetto denominato “Nodo Cialdini” è situato nel centro storico di Mestre in Piazzale Cialdini. Tale
Piazzale, già oggetto di lavori per l’arrivo del tram, sarà sede del nuovo terminal di interscambio tra gli autobus extraurbani e il tram.
Si prevede quindi la trasformazione dell'area da piazzale, utilizzato come parcheggio di superficie in gestione ad AVM S.p.A., a vera
e propria piazza, dotata di servizi relativi identificati tra quelli necessari per far funzionare un terminal di interscambio di questo
genere.
L'area di progetto è situata al centro di un sistema di importanti assi cittadini, che conducono sia a Venezia sia nell’entroterra. La
vicinanza al centro di Mestre (Piazza Ferretto, Piazza XXVII Ottobre e Via Pio X), quindi ai centri commerciale e culturale della città,
contribuisce a dare a quest’area una dignità di servizio cittadino, collegando parti differenti del territorio al centro più importante
della città di Mestre.
L'area su cui insiste il progetto, sebbene sia a livello stradale, è per la maggior parte e a tutti gli effetti un lastrico solare, insistente
sull'area di un'autorimessa privata, pertinenza del condominio di Via Colombo.
Si prevede nel contempo la sistemazione, a livello di manutenzione ordinaria dell'area a verde posta sul limite nord-est dell'area di
intervento.
E' inevitabile che nel progettare un intervento di questo tipo si debbano fare alcune scelte tra diverse e possibili soluzioni,
conseguenza dello stato di fatto dell'area intervento e dei vincoli posti dai diversi piani e situazioni. Di seguito si analizzano lo stato
di fatto e in seguito le scelte progettuali determinate dall'analisi del luogo.
1.2 Documentazione di progetto
Le informazioni descrittive, tecniche e prestazionali inerenti al Progetto Esecutivo sono articolate per ciascuna specialità in più
documenti, relazioni ed elaborati grafici.
Nello specifico ogni relazione entra nel dettaglio di diversi argomenti così come si evince dal seguente breve riepilogo:
•
Relazioni Descrittive entrano nel merito della descrizione dell’intero intervento con particolare riferimento agli aspetti
ideativi, di fattibilità, funzionali e di progettazione integrata architettonica ed impiantistica;
•
Elaborati Grafici;
•
Capitolati Tecnici e Prestazionali – specificano i materiali utilizzati per la realizzazione, le modalità di posa in opera degli
stessi relativamente agli aspetti strutturali e civili; definiscono le specifiche tecniche di apparecchiature e materiali per
impianti elettromeccanici e speciali;
•
Computi metrici estimativi, Elenchi prezzi unitari, Analisi dei prezzi unitari, Quadri di incidenza manodopera;
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•
Cronoprogrammi;
•
Piano di sicurezza e coordinamento;
•
Relazione tecnica di prevenzione incendi e relativi elaborati.
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Si rimanda all’elenco elaborati di progetto per l’elencazione esaustiva e la nomenclatura dei singoli documenti.
1.3 Codifica degli elaborati
Si ricorda il metodo di codifica degli elaborati e degli elementi costituenti l’Elenco prezzi e il Computo Metrico in modo da rendere
immediati i rimandi contenuti nel presente testo.
La codifica degli elaborati segue la suddivisione in codici WBS Standard
CODIFICA ELABORATO
REVISIONE
PROGRESSIVO
TIPOLOGIA
AMBITO
CODIFICA PROGETTAZIONE
CATEGORIA
AREA/EDIFICIO
WBS
FASE
PROGETTO
CODICE PROGETTO
Il Codice progetto è CLD, la fase di Progettazione definitiva è codificata con il termine PES, le aree identificano gli edifici EDI, o
specificamente BAR per bar, UFF per uffici, PZZ per piazza o GEN per tavole generali. Inoltre alcuni documenti comuni alle Aree
convergono nell’Area comune GEN, come la presente relazione che è relativa sia a UFF che a BAR che a PZZ.
NB: Tutti i documenti hanno quindi in comune il prefisso CLD-PES. Nella denominazione dei files è stato volutamente omesso Il
codice completo per rendere la stringa del nomefile meno lunga e lasciato il N. progressivo e la descrizione.
Le Categorie di elaborati per le opere civili sono ARC con numero progressivo indicato con le cifre 100, IM.M per gli impianti
meccanici, IM.E per gli impianti elettrici, STR per le strutture. Se il documento riguarda tutte le categorie è indicato con ENN.
Successive indicazioni nella denominazione possono riguardare il piano di intervento o la tipologia di elaborato:
AB: Abaco
APU: Analisi Prezzi
CM: Computi Metrici Estimativi
CR: Cronoprogramma
CT: Capitolato Tecnico
IM: Incidenza Manodopera
DD: Dettagli/Particolari Costruttivi
DF: Documentazione Fotografica
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EE: Elenco Elaborati
EPU: Elenco Prezzi Unitari
GNT: cronoprogramma
IP: Studio di fattibilità ambientale
MA: schede materiali e arredi
PL: Planimetria Intervento
PN: Piante
PM: Piano di manutenzione
PS: Piano di Sicurezza e Coordinamento
QE: quadro economico
RR: Relazioni
SZ: Sezioni
VTA: Visul Tree Assesment
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2 . LO STATO DI FATTO
Lo stato di fatto dell'area, oltre che dalla morfologia degli elementi esistenti è definito anche dai vincoli urbanistici insistenti
sull'area. Questi sono enunciati attraverso il Piano di Recupero di iniziativa pubblica (approvato nel 2009), la Variante al P.R.G. del
Centro storico di Mestre (approvata nel 2007) e il PTCP (approvato nel 2010).
2.1 Inquadramento normativo
2.1.1
Il Piano di Recupero di iniziativa pubblica
Il Piano di Recupero è suddiviso in quattro comparti. L'area di intervento appartiene al comparto B.
Si riporta di seguito l'articolo relativo al COMPARTO B di detto P.d.R.
“In tale comparto è prevista al realizzazione di un edificio di mc 5000 prospiciente Piazzale Cialdini e via
Colombo, la cui copertura si raccorda con quella della nuova stazione di Tram/autobus. Tale edificazione,
costituisce per il Comune l'alienazione dei diritti edificatori ai proponenti il P.d.R., a compensazione del
valore delle aree in cessione al Comune e funzionali alla realizzazione di una porzione del tracciato del
Tram, nonché degli interventi attuati dai privati, che ricomprendono i seguenti principali interventi:
 la realizzazione del tratto di pista ciclabile esterna al perimetro del piano, lungo il fiume Osellino, fino
all'incrocio di Via Colombo;
 la realizzazione della copertura della stazione di interscambio e attrezzamento della stessa a verde
pensile praticabile;
 la realizzazione di spazi pubblici a supporto della fermata del Tram e dei mezzi pubblici su gomma;
 il recupero del verde esistente
 la realizzazione di un collegamento di attraversamento del tracciato del Tram, tra il garage interrato e
l'esistente parcheggio interrato del Condominio Colombo, mediante la realizzazione di un varco interrato,
tale da garantire in futuro l'accesso al citato parcheggio del Condominio Colombo, attraverso il costruendo
nuovo parcheggio, al fine dell'eliminazione della rampa di ingresso ed uscita su via Lazzari.
 E' prevista inoltre la pedonalizzazione del lastrico solare sopra il sedime del garage interrato, come area
di sosta per la fermata degli autobus e del tram.”
Il PdR è ad oggi vigente e costituisce norma di attuazione sebbene non sia stata ancora firmata la convenzione, presupposto per
l'attuazione del piano di recupero. Pertanto si è convenuto con la stazione appaltante di progettare in deroga allo strumento
urbanistico vigente presentando regolare permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici, ai sensi dell'art.14 del D.P.R. 6
giugno 2001, n. 380 e ss.mm.ii, in quanto tale intervento comporta una deroga relativamente al limite di densità edilizia.
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Illustrazione 1: – Estratto dal P.d.R Tavola 1.1 – Stato di fatto e divisione in comparti
Illustrazione 2: – Estratto dal P.d.R. Tavola 2.4 – Assetto fisico morfologico
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Illustrazione 3: – Estratto dal P.d.R. Tavola 6.2 – Viabilità, parcheggio e servizi al pubblicoNota: Si evince da questa planimetria quale
parte del giardino debba essere conservata e salvaguardata.
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2.1.2
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La Variante al Piano Regolatore Generale del centro storico di Mestre
Sono state prese in considerazione le interrelazioni fra la VPRG del Centro Storico di Mestre e l'area di interesse dell'intervento e alle
lavorazioni previste. Aree che sono a disposizione dell'amministrazione, mentre il parcheggio interrato è di proprietà privata, per il
quale esiste una servitù di passaggio su Via Lazzari.
L’area attualmente è destinata a parcheggio di superficie, attraversato da una rampa di accesso al parcheggio privato sotterraneo e
delimitata a nord da una piccola area di verde alberato. Sono già state realizzate le piattaforme di attesa per il passaggio delle due
linee del tram e l’attesa degli autobus, oltre alla linea a terra per il passaggio del tram. A ovest confina con un’area di proprietà
privata, attualmente adibita anch’essa a parcheggio di superficie. Da un’analisi del P.R.G. della terraferma si evidenziano le seguenti
opportunità:
- il verde attuale va conservato;
- è possibile edificare sull’area un volume max di 5000 mc;
- l’area è destinata ad attività di pubblica attività.
Illustrazione 4: – Estratto da V.P.R.G. del Centro Storico di Mestre. Vincoli
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Illustrazione 5: Estratto da V.P.R.G. del Centro Storico di Mestre. Destinazioni
d'uso
2.1.3
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Lo studio prende in considerazione il territorio circostante l’area di progetto per un’estensione di circa 500 m di raggio e
sovrappone la lettura della cartografia e delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA). In particolare si sono considerati i tematismi
sottoelencati che sono stati sovrapposti all'area di interesse dell'intervento e alle lavorazioni previste.
Dall'analisi dei tematismi si evince quanto segue:

riguardo al rischio idraulico di esondazione il rischio è medio;

riguardo ai beni culturali e di paesaggio ricade in una zona di interesse archeologico PTRC, per la presenza di fortificazioni
e possibile sito archeologico;

riguardo alla carta dei vincoli e della pianificazione territoriale l'area ricade nel Centro storico di storico a cui è attribuito un
vincolo paesaggistico secondo il D. Lgs. 42/2004;

riguardo al sistema ambientale rientra nel corridoio ecologico area vasta.

L'area di progetto risulta all'interno del perimetro del vincolo archeologico di Mestre, ma essendo la realizzazione e la
modifica dell'area insistente sul solaio dell'autorimessa sottostante non necessita di ulteriori verifiche determinate dalla
probabilità di trovare manufatti e oggetti archeologici.
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Illustrazione 6: – Estratto P.T.C.P. - Rischio esondazione.
Illustrazione 7: – Estratto P.T.C.P. - Beni culturali e di paesaggio
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Illustrazione 8: – Estratto V.P.R.G. Del Centro Storico di Mestre. Perimetrazione del centro storico.
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Illustrazione 9: – Estratto V.P.R.G. del Centro Storico di Mestre. Vincoli
ambientali
2.2 Morfologia degli elementi esistenti
Il continuo variare dello stato di fatto dell'area, a causa della concomitanza temporale tra la stesura del progetto e la realizzazione
delle linee del tram, ha prodotto diverse modifiche in corso di progettazione che in alcuni casi hanno determinato anche le effettive
scelte progettuali. Da quando si è iniziato a progettare sono state modificate le posizioni dei pali di trazione lungo tutto il perimetro
dell'area di intervento; è stato aggiunto il quadro elettrico della linea del tram e dei pannelli informativi, che devono essere
posizionati all'interno dell'area di progetto; sono cambiate le posizioni degli attraversamenti pedonali e della segnaletica relativa ai
semafori e alla viabilità lungo le strade limitrofe.
Infine, il funzionamento del tram e l'analisi dei flussi pedonali con il tram in esercizio ha comportato il cambiamento di alcune
limitazioni di percorribilità che erano state poste in fase di progettazione preliminare, come ad esempio il passaggio continuo di
pedoni lungo via Lazzari, che nel progetto preliminare (precedente fase di progettazione) era stato ostacolato attraverso una
pavimentazione in ciottoli. Ora viene rivisto e considerato importante, anche a causa della mancata realizzazione di alcuni passaggi
pedonali previsti e discussi precedentemente.
Analizzando l'immediato intorno dell'area, e gli stessi edifici che si affacciano su Piazzale Cialdini, si evince che l'altezza maggiore
degli edifici è pari a 26 m e che gli altri edifici sono di 6-7 piani fuori terra. Dal punto di vista territoriale, l'aerea di intervento è
posizionata immediatamente a ridosso del fiume Osellino, di cui va salvaguardato l'aspetto naturale e ambientale, rientrando così
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nel corridoio verde urbano e regionale, tra l'altro testimoniato anche dalla presenza dell'area a verde posta sul limite nord dell'area di
intervento.
2.3 Stato di consistenza dei manufatti esistenti
L'analisi e la verifica dello stato di consistenza dei manufatti su cui insiste il progetto, come previsto tra le indicazioni di indirizzo per
la stesura delle fasi di progettazione successive al progetto preliminare, è stata determinante per le scelte progettuali relative alle
opere strutturali e impiantistiche.
Il problema fondamentale riguardava la capacità di carico espressa dal manufatto del garages esistente, che attualmente prevede
un carico accidentale di 250 kg/mq ma del quale non si conoscevano gli spessori che caratterizzavano l'intero solaio.
Come dettagliatamente descritto dalla relazione di calcolo strutturale, si procede per differenti stadi di informazioni quali:

verifiche delle fonti documentali;

verifica tramite sondaggi dal piano di campagna all'estradosso del solaio;

rilievo della struttura esistente;

indagini pachometriche, di pull-out, sclerometriche e di carbonatazione.
Dall'analisi si evince la portata effettiva del solaio pari a circa 800kg/mq, la posizione esatta dei pilastri e delle travi dell'autorimessa
sottostante e le diverse capacità di carico degli stessi elementi, nonché della soletta in c.a.
Da una prima analisi visiva, ma non di minore importanza, è la resistenza al fuoco del solaio esistente, per la quale si rimanda al
parere dei vigili del fuoco nei successivi paragrafi. Infine si evidenziano alcune infiltrazioni d'acqua già rinvenute nello stato di
consistenza effettuato per i lavori per la realizzazione delle linee del tram.
2.4 Le reti di distribuzione degli impianti e allacciamenti
A seguito di numerose verifiche e richieste di atti ai diversi enti pubblici e non per la fornitura e l'allaccio ai servizi si evince, in linea
generale, che nonostante si prevedesse la realizzazione di una piazza con servizi dedicati, non sia stata fatta alcuna predisposizione
degli impianti all'interno di Piazzale Cialdini, il quale è interamente circondato dalle rotaie del tram.
Sono state prese in considerazione le seguenti linee:

acque meteoriche;

rete fognaria;

fornitura di acqua potabile;

fornitura energia elettrica ENEL;

fornitura energia elettrica per Illuminazione Pubblica;

fornitura Gas

rete TELECOM.
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2.4.1
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Acque Meteoriche
Il Piano di Recupero approvato nel 2009 prevedeva di dividere le linee delle acque meteoriche da quella delle acque nere, portando
le prime a scaricare nell'Osellino, come avviene per la linea delle acque meteoriche lungo la strada dedicata al trasporto su gomma,
al di là delle rotaie del tram rispetto allo stesso piazzale. Nella realizzazione delle linee del tram è mancato quell'adeguamento o
predisposizione di una linea delle acque meteoriche così come previsto dal Piano di Recupero.
Stando alle prescrizioni pervenute in fase di conferenza di servizi da parte di Veritas, il punto di consegna delle acque meteoriche è
il fiume Osellino poco distante in analogia a quanto già realizzato da PMV per il convogliamento delle acque meteoriche della
carreggiata stradale a ovest del lotto. E' necessario predisporre uno scavo teleguidato sotto la strada di transito del tram per
riconnettere il nuovo sistema di deflusso delle acque meteoriche con il pozzetto esistente che conferisce le acque all'Osellino. Tale
scavo avviene ad una quota media di circa 2 mt sotto il piano di calpestio (vedasi Capitolato Speciale di Appalto)
2.4.2
Rete Fognaria
Attualmente non vi è nessuna separazione tra la linea fognaria di acque nere e quella di acque meteoriche, che poi conducono
direttamente al collettore comunale, ma ne è richiesta la separazione dal P.d.R., approvato nel 2009, e quindi, in seguito ad una
verifica in loco fatta con Veritas, viene identificato come punto di allaccio il pozzetto posto all'incrocio tra Via Pio X e Via Colombo.
2.4.3
Fornitura di acqua potabile
Attualmente esiste un pozzetto di consegna delle acque meteoriche poste a ridosso del marciapiede tra la nuova strada per gli
autobus e Via Lazzari, dal lato del Centro Commerciale Le Barche.
Analogamente a quanto già esposto per il sistema di deflusso delle acque meteoriche, a causa della mancata la connessione del
piazzale con il punto di consegna, è necessario predisporre uno scavo teleguidato sotto la strada di transito del tram per
riconnettere il nuovo sistema di adduzione dell'acqua con il punto di consegna indicato da Veritas. Tale scavo avviene ad una quota
media di circa 1 mt sotto il piano di calpestio (vedasi Capitolato Speciale di Appalto).
2.4.4
Fornitura energia elettrica ENEL
In seguito al sopralluogo con i tecnici ENEL, si è individuato il punto di fornitura dell'energia elettrica all'incrocio tra la nuova viabilità
(tram/bus) e via Lazzari. Si deve effettuare uno scavo teleguidato per attraversare la carreggiata interessata dalle rotaie del tram,
non essendo presente alcuna torretta all'interno del perimetro disegnato dalle stesse rotaie del tram. Si prevede la fornitura di tre
diverse utenze (due all'interno dell'edificio degli uffici e una all'interno dell'edifico bar, rispettivamente di 20kw + 3 kw per gli uffici e
20 kw per il bar).
2.4.5
Fornitura energia elettrica per Illuminazione Pubblica
All'interno dell'area esiste un punto di consegna per la fornitura dell'energia elettrica necessaria a realizzare la rete di illuminazione
pubblica utile all'area oggetto di intervento.
2.4.6
Rete TELECOM
Attualmente, sebbene sia presente all'interno dell'area un armadio TELECOM e un pozzetto lungo il marciapiede di Via Colombo, si è
certi del non funzionamento delle linee, in quanto tranciate durante i lavori di realizzazione del tram. Di conseguenza la fornitura
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della linea telefonica può essere data solo dopo un accertamento congiunto tra PMV e TELECOM e comunque attraverso uno scavo
che consenta l'attraversamento della linea del tram.
2.4.7
Rete Italgas
In seguito alla riunione tecnica avvenuta presso gli uffici di Italgas e successivo sopralluogo, vista l'interferenza
della condotta del gas con gli scavi per la realizzazione delle acque meteoriche interne all'intervento si è
convenuto di realizzare un unico scavo per la sostituzione della condotta del gas, la ridistribuzione delle reti
ENEL e Telecom, attualmente posizionate, in difformità dalla legislazione vigente, troppo vicine alle condotte del
gas. Pertanto, nel procedere alla realizzazione dei sottoservizi sarà obbligo della stazione appaltante e/o della
ditta appaltatrice organizzare riunione di coordinamento in tal senso.
2.5 I requisiti funzionali minimi
Rispetto al progetto preliminare approvato (che prevedeva la realizzazione di tre edifici rivolti verso il centro del piazzale e con
servizi fruibili all'aperto), sono stati posti dalla stazione appaltante alcuni requisiti minimi da rispettare, soprattutto per quello che
riguarda le funzioni e l'organizzazione distributiva dell'edificio degli uffici, nonché delle strutture esistenti (si veda a tal proposito la
relazione strutturale).
A livello generale è richiesta la realizzazione dei soli edificio uffici e edificio bar, eliminando di fatto l'edicola, per la quale resta la
predisposizione. E' richiesta una copertura di protezione per consentire l'attraversamento dell'area in direzione est-ovest e l'accesso
alle funzioni dell'area. E' richiesto il passaggio in mezzo all'area verde per consentire l'accesso alle banchine del tram a tutte quelle
persone che provengono rispettivamente da Via Pio X, Viale San Marco e Via Colombo.
Per quanto riguarda l'edificio degli uffici si richiede di separare le funzioni legate alle due diverse società insistenti sullo stesso,
ACTV e Vela. Per ACTV si prevede un presidio del personale composto da un punto di sosta per il personale viaggiante; per Vela
un'agenzia di biglietteria composta da 5 punti vendita, una zona clienti, un ufficio per personale in back-office, una zona
guardaroba, uno spazio per 2 distributori automatici di biglietti all'esterno; e, infine, i servizi comuni alle due società composti da
vano tecnico impianti e servizi igienici.
2.5.1
Per il presidio del personale ACTV:
la sala sosta è destinata ad ospitare:

un tavolo (120x80 cm) con 4 posti a sedere;

2 distributori di bevande/snack (dimensioni di massima 2600x1100x1100 mm, potenza 550 W);

predisposizione per antenna TV;

armadio documenti.
L'accesso alla sala sosta deve avvenire:

dall'esterno con serratura comandata dalla tessera di servizio per il personale ACTV;
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
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dall'interno, per consentire al personale Vela di accedere ai distributori ed eventualmente ai servizi, mentre deve essere
interdetto l'accesso del personale ACTV all'area destinata a Vela.
2.5.2
Per l'agenzia/biglietteria Vela:
Viene fornito da PMV un layout dal quale sono desumibili le dimensioni di massima della postazione. La dotazione di ciascuna
postazione comprende:

8 prese di corrente tipo Schuko bipasso 2P+ T 16A;

4 prese rete dati;

1 microfono per comunicare con il pubblico.
Le postazioni sono separate dalla zona clienti da vetro antieffrazione minimo 4-4-1 mm dotato di foro per il passaggio del denaro e
dei titoli di viaggio.
Nella zona di attesa deve essere prevista la predisposizione per il sistema di gestione delle code (vedi agenzia di P.le Roma), lo
spazio per un punto di scrittura destinato al pubblico oltre che al posizionamento di moduli e materiale pubblicitario.
L'ufficio per il personale di back-office dovrà prevedere 2 postazioni di lavoro, una per il responsabile dell'ufficio con dotazione di
pc, stampante e telefono. La seconda postazione è saltuariamente occupata e deve essere provvista di alimentazione e presa rete
dati.
La zona guardaroba dovrà prevedere spazio per 3 stipetti a quadruplo scomparto di dimensioni di massima pari a 900x450x1800
mm.
I distributori automatici di biglietti posti in esterno hanno le seguenti caratteristiche:
Emettitrice ASCOM 5351
Dimensioni 100x60x200 cm
Peso 450 kg
Contadenaro
Il contadenaro ha dimensione massima 65x75x180 cm e pesa circa 600 kg.
L'accesso alla macchina avviene frontalmente, pertanto la sua posizione può essere prevista addossata alla parete, dalla quale deve
essere previsto uno spazio di almeno di 10 cm.
Servizi comuni ed impianti:
L'edificio è dotato di due servizi igienici distinti per sesso, accessibili sia dalla sala sosta ACTV che dagli uffici Vela.
Impianti di climatizzazione:
Gli impianti di climatizzazione (riscaldamento e condizionamento) devono essere regolabili separatamente per le zone:

postazioni vendita;

zona clienti;

ufficio per il personale in back-office;
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
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sala sosta ACTV.
Nel vano tecnico a servizio dell'intero edificio saranno alloggiati i contatori per l'energia e un rack per apparati di rete. Il rack dovrà
avere la possibilità di regolare la temperatura in modo da garantire un'adeguata climatizzazione specie per la stagione estiva.
I due impianti elettrici della sala sosta ACTV e uffici Vela devono attestarsi su contatori separati.
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3 . SCELTE PROGETTUALI
Le diverse scelte progettuali adottate nella stesura del presente progetto sono state determinate dallo stato di fatto, dalla difficoltà di
acquisire con certezza tutti i dati necessari alla definizione degli elementi nel progetto esecutivo, dai processi di flusso, dalla
presenza delle linee del tram lungo tutto il perimetro dell'area, oltre che dal rispetto dei requisti minimi, dei vincoli determinati dal
Piano di Recupero insistente sull'area e dal rispetto delle normative vigenti.
La vicinanza dell'area di intervento alle linee aeree produce alcuni rallentamenti in fase di esecuzione dei lavori dovuti da una parte
alla tensione elettrica presente nei tiranti del tram e, dall'altra, dalla volontà di non interrompere il servizio del tram.
Pertanto nel realizzare le pensiline lungo le banchine di attesa del tram si procederà per stralci, realizzando plinti e posa di travi di
fondazione separatamente, al fine di interrompere solo localmente l'utilizzo della banchina. Invece per la posa delle strutture verticali
e della copertura si dovrà procedere di notte, momento in cui è possibile staccare la corrente elettrica e lavorare in sicurezza.
Pertanto il progetto si sviluppa nel rispetto di alcune regole generali:

trasformazione di un piazzale/parcheggio in piazza interamente pedonale;

eliminazione delle barriere architettoniche;

realizzazione di due edifici per fornire i servizi al terminal di interscambio tram/autobus;

realizzazione di una copertura per garantire percorsi coperti di connessione tra le fermate e i servizi della stazione di
interscambio;

realizzazione di strutture a secco e leggere per garantire il rispetto dei massimali di carico concessi dal solaio su cui
insiste l'intero progetto;

utilizzo di materiali che ne consentano il facile trasporto e posa in opera;

realizzazione di impianti che rispondano alle normative vigenti in materia;

protezione dal fuoco della struttura esistente.
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3.1 Trasformazione del piazzale in piazza pedonale
La nuova destinazione d'uso prevista dal P.d.R. comporta la trasformazione dell'intero piazzale, attualmente accessibile al traffico
carrabile, in una piazza pedonale dedicata ai servizi connessi alla stazione di interscambio tram/autobus, quali una biglietteria e un
bar. Pertanto si decide di realizzare una pavimentazione uniforme, tipica dei luoghi pedonali del centro storico di Mestre, realizzata
in lastre di porfido bocciardato, dello spessore di 4 cm e dimensione 40x80 cm. Come segno delle direttrici di flusso pedonale e di
attraversamento della nuova piazza si pongono delle lastre di trachite grigio chiaro (bianca) creando particolari geometrie che
determinano poi il sedime degli edifici a servizi della stazione di interscambio. Viene conservata la parte a verde, posta come
vincolo dai diversi piani che interessano l'area, e se ne permette l'attraversamento realizzando due percorsi, rispettivamente in
direzione nord-sud ed est-ovest. Percorsi realizzati in listoni con un sistema di pavimentazione e rivestimento, composto da moduli
lineari precompressi in Adaxite, ottenuta da una miscela di quarzo, marmo ed altri elementi, rinforzata da due trefoli di acciaio
armonico.
Si predispone l'abbattimento di due alberi posti a ridosso del muro perimetrale dell'autorimessa, per due motivi: da una parte la
vicinanza al muro perimetrale, che con il tempo potrebbe subire danni derivanti dalla spinta delle radici dell'albero, dall'altra perché
insistenti sull'unico punto di contatto tra l'area pavimentata e quella naturale.
L'intervento di riqualificazione di Piazzale Cialdini e di realizzazione della stazione di interscambio tram/autobus interessa solo
marginalmente l'area verde presente nello stesso piazzale.
Su tale area insistono alcune piante tra cui:
9 alberi (platani) ed alcuni arbusti non autoctoni.
Il progetto si prefigge di riqualificare l'intera area, sia urbana sia naturale, al fine di dare alla città un nuovo spazio pedonale dotato di
servizi e di un'area verde riqualificata per garantirne il passaggio e l'accesso. Qui di seguito cito il regolamento del Verde Pubblico di
Venezia che all'art. 15.2 recita:
“Di norma gli abbattimenti di alberature pubbliche e private sottoposte a vincolo non sono ammesse. Gli abbattimenti di
alberature pubbliche possono tuttavia essere autorizzati nel caso di: 1. invasione di proprietà altrui con evidenti danni; 2.
incompatibilità con il sito d'impianto; 3. alberi morti; 4. alberi in condizioni fitopatologiche gravi e/o irreversibili; 5. alberi per la cui
situazione di crescita (anche degli apparati radicali), deriva deterioramenti degli spazi di pubblico passaggio. Gli abbattimenti
sono altresì ammessi nel caso di opere pubbliche e d'interesse pubblico. Sono abbattute, a tutela della pubblica incolumità, le
alberature che siano valutate a rischio di schianto improvviso, in ordine ad uno o più dei fattori applicabili alla classifica, quali ad
esempio non esaustivo: condizione fitopatologica; età dell'albero; altezza dell'albero; insufficiente o precario radicamento;
instabilità; incompatibilità con il sito di impianto, comportante instabilità; morte dell'albero, comportante rischio di caduta. In tali
casi è ammessa l'esecuzione di interventi di capitozzatura, e/o di riduzione drastica della chioma, qualora risolvano il pericolo
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derivante alla pubblica incolumità per il rischio di caduta della pianta, o di sue branche. Sono altresì abbattuti gli alberi i cui
apparati radicali superficiali provocano compromissione della sicurezza del pubblico transito, qualora non siano ufficialmente
perseguibili interventi alternativi.”
Si può quindi affermare che:

il progetto relativo a Piazzale Cialdini è un'opera pubblica e di pubblico interesse;

le due alberature, di cui si allegano le schede di Visual Tree Assessment, essendo molto vicine al muro perimetrale
dell'autorimessa interrata hanno causato una rottura della guaina protettiva e la conseguente infiltrazione d'acqua nei locali
sotterranei confinanti. Danni che nel tempo potrebbero poi incidere sulla struttura dell'edificio e della piazza stessa. Infatti la
struttura dell'autorimessa è composta da pilastri e travi in c.a., oltre che da muri perimetrali in c.a. Essendo quindi le travi
poggianti anche sul muro perimetrale, qualora questo ne subisca danni, l'intero solaio dell'autorimessa e dell'attuale
parcheggio (domani una piazza con servizi pubblici) verrebbe messo in condizioni di inagibilità. Quindi invasione di proprietà
altrui con evidenti danni.
Per quanto riguarda il pitosforo, presente nell'area verde, non essendo un'essenza autoctona se ne prevede l'eliminazione con la
sostituzione con specie a maggiore coerenza ecologica.
3.2 Inserimento nel territorio
L'area di intervento si trova all'interno del sistema viario pubblico urbano. Diventa più precisamente il nodo di interscambio tra gli
autobus pubblici extraurbani e il sistema pubblico urbano su tram. Quindi è il nodo di interconnessione tra l'entroterra, Mestre e
Piazzale Roma. Inoltre l'area si pone al margine del perimetro del centro storico di Mestre oltre che nel corridoio verde definito dal
PTCP. Proprio in virtù di quanto sopra esposto si realizza un progetto che prevede la pedonalizzazione del Piazzale, ripavimentato
con i materiali tipici del centro storico di Mestre, e si prevede la realizzazione di alcuni edifici per un totale di circa 800 mc contro i
5000 mc disponibili e previsti dal P.d.R.
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Illustrazione 10: – Progetto. Planimetria pavimentazioni e distributivo.
3.3 Eliminazione delle barriere architettoniche
Attualmente i marciapiedi realizzati lungo la banchina del tram sono stati realizzati ponendo particolare attenzione al rispetto della
normativa sull'eliminazione delle barriere architettoniche. Sebbene tutte le condizioni perimetrali dell'area consentono di
raggiungere, attraverso percorsi più o meno facili, tutte le quote dell'area, si è deciso in realtà di semplificare ancora di più la
situazione. Di fatto nel progetto non sono previsti gradini di sorta. Tutti gli attraversamenti pedonali sono a livello e solo tramite
rampe si copre il dislivello esistente. Se questo, come detto sopra, avviene lungo il perimetro dell'area, si è voluto dare all'intera
area la stessa conformazione. Pertanto il disabile che scende dal tram o dall'autobus non è costretto su percorsi obbligati e
dedicati, ma si muove liberamente all'interno dell'area. Lo stesso vale per l'accesso agli edifici previsti alla stessa quota della
pavimentazione esterna.
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Illustrazione 11: – Progetto. Eliminazione barriere architettoniche
3.4 Le coperture pubbliche
Per connettere tutte le diverse funzioni che insistono sull'area, quali la banchina di attesa del tram, le due banchine di attesa del bus
(una su via Pio X e l'altra su via Colombo), i servizi di biglietteria e il bar, si è pensato di realizzare una grande copertura, circa 230
mq, che consenta di passare da una parte all'altra della nuova piazza tramite un passaggio coperto. La grande copertura permette
di scegliere le diverse direzioni senza obbligare gli utenti a passare per percorsi stretti e obbligati.
Di fatto si è creata una piccola piazza coperta sulla quale si attestano i servizi dell'area.
La copertura è realizzata con pannelli tipo Riverclack verniciato RAL 9010, mentre i soffitti sono realizzati in pannelli ispezionabili in
alluminio, sempre verniciato RAL 9010. L'intera copertura è sostenuta da colonne in acciaio, di diametro di 20 cm, verniciate dello
stesso colore RAL 9010. Trattandosi di una copertura pubblica, a soffitto sono posizionati corpi illuminanti a led, alimentati dalla
rete dell'illuminazione pubblica.
Analogamente si prevede la realizzazione di due pensiline metalliche a coperture delle banchine del tram e del bus sul lato ovest del
piazzale sostenute da pilastri in acciaio di diametro 20 cm. La pensilina a ridosso del piazzale insiste parzialmente sul sedime del
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garage sottostante perciò – per la realizzazione dei pilastri di sostegno – è stato necessario creare una struttura di fondazione a
sviluppo orizzontale solidale con il graticco di fondazione degli edifici. Per quanto riguarda l'altra pensilina più a ovest i pilastri
saranno posati su plinti di fondazioni rimaneggiando parzialmente la banchina esistente.
3.5 Illuminazione pubblica
Il progetto prevede il potenziamento dell'illuminazione pubblica che attualmente è presente solo lungo via Colombo con quattro
lampioni. In particolare si prevede - come detto in precedenza - che le pensiline e la grande copertura abbiano adeguata
illuminazione connessa con l'illuminazione pubblica. Inoltre sono sostituiti i 4 lampioni lungo via Colombo ad ottica stradale e
aggiunti nuovi lampioni nello spazio aperto a sud del piazzale. Nello spazio verde lungo i nuovi percorsi di attraversamento sono
previsti lampioni a garantire adeguata illuminazione degli spazi aperti.
3.6 Edifici per servizi alla stazione di interscambio
La stazione di interscambio funziona con i servizi di biglietteria, di sosta del personale ACTV e la realizzazione di un piccolo bar.
Vista la difficoltà di costruzione dovuta all'insistenza su di un lastrico solare esistente, avente determinate caratteristiche di portata,
si è deciso di realizzare edifici che fossero di facile costruzione, quindi il metallo, prediligendo la costruzione a secco per facilità di
montaggio e per peso dei materiali. Gli edifici sono completamenti rivestiti di lamiera microforata in allumino verniciato di colore
RAL 9010 e adeguatamente coibentati e impermeabilizzati per garantire il comfort tecnico richiesto dalle normative vigenti. Alcune
porzioni dell'edificio sono invece completamente vetrate. Le parti vetrate riguardano soprattutto la parte dedicata alla sala di attesa
della biglietteria, lo spazio dedicato ACTV e la parte pubblica del bar. Questa trasparenza consente di godere contemporaneamente
sia dall'interno che dall'esterno dell'edificio dello spazio urbano e dello spazio naturale.
3.7 Strutture con costruzione a secco
Il sistema costruttivo del progetto è per la maggior parte a secco, ovvero con un ridotto impiego di manufatti che richiedono getti in
opera. In particolare per gli spazi aperti e per gli edifici si prevede:
–
pavimentazione posata su sistema di vespai alleggeriti tipo igloo;
–
sistemi di fondazioni in acciaio;
–
strutture portanti in acciaio da assemblare in opera;
–
pareti in pannelli di poliuretano espanso rivestiti in lamiera d'acciaio assemblabili in opera;
–
rivestimento con lamiera microforata;
–
coperture in lamiera zincata.
La costruzione a secco, come è prevedibile, permette di accorciare i tempi di realizzazione dell'opera non dovendo attendere i tempi
di asciugatura dei diversi materiali altrimenti utilizzabili.
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Inoltre la realizzazione degli edifici con metodi costruttivi a secco permette di considerare l'edificio facilmente trasformabile e
adattabile alle funzioni che si possano venire a creare negli anni. Pertanto le divisioni interne sono realizzate con pareti in
cartongesso a doppia lastra e acusticamente isolate, i pavimenti nella zona degli uffici è realizzata su pavimento flottante per
permettere una versatilità tale da adattare l'edificio alle diverse esigenze.
Questo tipo di costruzione permette di alleggerire i carichi sulla soletta esistente nonché il passaggio delle tubazioni necessarie per
gli scarichi (fognari e meteorici).
3.8 Utilizzo di materiali semplici
Il sistema costruttivo adottato permette di usare materiali facilmente trasportabili, perchè divisi in moduli aggregabili di piccola
dimensione, e sistemi di montaggio facili e veloci. Sistemi che consentono anche di ispezionare l'edificio in qualsiasi punto se ne
verifichi la necessità.
3.9 Impianti
Per quanto riguarda gli impianti si è deciso di eliminare la rete del gas, e di conseguenza consentire la climatizzazione
(riscaldamento e raffrescamento) a pompa di calore. Quindi un unico impianto per le due funzioni principali dell'edificio. Gli impianti
sono distinti per edificio e per funzioni interne differenti. Pertanto vi è un impianto di climatizzazione per l'edificio del bar e un
impianto distinto per tutte le attività presenti per l'edificio degli uffici.
Precisamente nell'edifico degli uffici si trovano due differenti impianti di climatizzazione: uno per la parte dedicata a Vela e ACTV,
separatamente controllati e contabilizzati, e uno per il vano tecnico informatico, il quale deve garantire una determinata temperatura
sia d'estate che d'inverno.
Mentre il bar ha utenze separate (sia dell'acqua, sia dell'energia elettrica e della fornitura del telefono)nell'edificio dedicati ad ACTV e
Vela l'utenza elettrica è separata, mentre quella dell'acqua, in virtù del fatto che il locale bagni è comune ai due, è unica.
Per quanto riguarda gli scarichi si prevede di realizzare una fossa biologica e una condensa grassi, nell'area verde a ridosso di Via
Pio X per poi andare ad allacciarsi alla fognatura su Via Pio X, come indicato da Veritas.
3.10 Protezione dal fuoco della struttura esistente
In seguito a cambiamento di destinazione d'uso, da piazzale a piazza con uffici e bar, si richiede di adeguare l'autorimessa
sottostante alle normative relative all'antincendio, producendo un nuovo CPI che tenga conto dei ferri esposti delle strutture in c.a.,
prevedendone la copertura con intonaco intumescente come illustrato nelle relazioni tecniche facenti parte del progetto esecutivo.
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4 . CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI/DESCRITTIVE DEI
MATERIALI
Nella presente relazione generale si anticipa sinteticamente quanto verrà dettagliato del capitolato speciale d'appalto parte tecnica
facente parte del progetto esecutivo (elaborato CLD.PES.GEN.ENN.PR.CSA.00040.01)
Le opere principali da realizzare sono le seguenti:

demolizione dello strato superficiale fino al raggiungimento della guaina di impermeabilizzazione posta sull'estradosso
della soletta esistente;

Opere strutturali in acciaio per determinare le fondazioni in appoggio degli elementi da realizzare;

adeguamento degli impianti meccanici ed elettrici e raggiungimento dei diversi punti di consegna degli stessi (ENEL,
TELECOM, Acqua, Illuminazione pubblica);

Realizzazione della pavimentazione esterna in porfido;

realizzazione delle strutture orizzontali e verticali in acciaio degli edifici;

realizzazione dei paramenti degli edifici;

realizzazione delle coperture degli edifici;

realizzazione degli interni degli edifici (impianti e tramezze);

realizzazione delle strutture verticali delle coperture/pensiline;

realizzazione delle coperture/pensiline;

posa degli impianti di illuminazione pubblica;

posa degli arredi esterni.
In linea generale si descrivono le considerazioni sulle caratteristiche dei materiali, per le quali però si demanda alle relative relazioni
sulle caratteristiche dei materiali suddivise tra architettonico, impianti e strutture.
4.1 Opere strutturali in acciaio
La realizzazione delle strutture di fondazione per la copertura/pensiline e degli edifici è realizzata con travi in acciaio tipo HEB 240,
adatte a garantire le sollecitazioni di taglio, compressione e flessione a cui sono soggetti i manufatti da realizzare.
4.2 Impianti
Per quanto riguarda gli impianti elettrici si prevede la realizzazione di apposite tubazioni che ne garantiscano l'efficienza secondo le
normative vigenti.
Per gli impianti meccanici bisogna distinguerli in due parti: a. acque meteoriche; b. scarichi fognari.
Per quel che concerne le acque meteoriche, non essendo variata la superficie impermeabile e quindi non essendo variato il carico
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delle stesse sull'area viene eseguita una nuova tubazione, adeguatamente dimensionata per garantire lo smaltimento delle stesse
acque meteoriche andando a connettersi con la linea esistente, come concertato con l'amministrazione pubblica e PMV stessa.
Illustrazione 12: – Progetto. Rete delle acque meteoriche
4.2.1
Rete acque meteoriche
Il progetto riguarda il sistema di raccolta e smaltimento delle acque riguardanti il piazzale di interscambio e degli edifici soprastanti.
Le scelte di progetto sono rivolte al dimensionamento dei dispositivi di raccolta delle acque meteoriche, al loro convogliamento e al
loro smaltimento finale. Punto di consegna delle acque meteoriche è il canale Osellino come da prescrizioni di Veritas spa servizio
idrico integrato giunte alla conferenza di servizi.
4.2.2
Le fognature
Differentemente gli scarichi fognari sono interessati dalla realizzazione di due fosse biologica e una condensa grassi, attraverso cui
devono collegarsi gli scarichi prima di immettersi nel collettore comunale. Ma a questo proposito si rimanda alle relazioni tecniche
sugli impianti.
4.2.3
Pavimentazione esterna
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La pavimentazione in porfido è composta da lastre di dimensione 40x80 cm e spessore 6 cm tale da avere una resistenza a
compressione media pari a 1600/1800 kg/cmq. Le lastre di porfido e la trachite grigio chiara per le linee di “disegno” della piazza
sono rispettivamente bocciardate e a spacco di cava.
4.2.4
Strutture edifici
Per la realizzazione degli edifici si prevede uno scheletro in acciaio formato per le parti orizzontali da HEB 120 per il solaio di
calpestio e IPE 200 per il solaio di copertura, congiunti tra loro da pilastri in acciaio 100x100 mm e adeguatamente dimensionati
per numero.
4.2.5
Paramenti verticali
La stratigrafia degli edifici è, procedendo dall'esterno verso l'interno, lamiera microforata 15/10 con fori da 4 mm e passo 6 mm in
alluminio verniciato; l'alluminio utilizato deve avere titoli al 99,5%, come previsto ed indicato dal capitolato del Comune di Venezia;
pannelli compositi tipo Isolpack WALL, prodotti con sistema in continuo e costituiti da due rivestimenti in lamiera metallica tra i
quali è interposto uno strato di schiuma isolante in poliuretano espanso iniettato ad alta pressione. I pannelli sono forniti in colore
grigio tipo RAL 7016. Sia il rivestimento esterno che quello interno sono dotati di micronervature. I pannelli hanno le seguenti
dimensioni: larghezza utile pannello pari a 1000 mm, passo delle micronervature delle lamiere pari a 33 mm e spessore del
pannello di 50 mm. Si continua con un pannello omogeneo di poliuretano espanso con cartonfeltro da 300 g/mq su ambo i lati e
densità di 35kg/mc, pannello di lana di roccia per isolamento termico e acustico semirigido per pareti e densità pari 50 kg/mc e
infine controtamponamento in cartongesso a doppia lastra, sorretto da struttura apposita con interasse di 40 cm, opportunamente
isolati.
Dove l'edificio risulta completamente vetrato si sono adoperati infissi con vetri di sicurezza antieffrazione della serie Schueco
modello AWS65 in alluminio. Tali infissi garantiscono una trasmittanza compresa tra 1,9 e 2,4 W/mqK. Le prestazioni dei
serramenti saranno riferite alle metodologie di prova in laboratorio ed alle relative classificazioni secondo la normativa europea:
permeabilità all'aria secondo UNI EN 12207, tenuta all'acqua UNI EN 12208 e Resistenza al vento secondo UNI EN 12210.
4.2.6
Coperture
Le coperture degli edifici sono realizzate anch'essa in lamiera, tipo RIVERCLACK® e quindi un sistema di copertura piana metallica
a giunti drenanti. Il giunto di drenaggio è la vera garanzia di tenuta del manto. Il primo presidio conico di tenuta in caso di copertura
completamente allagata, lascia filtrare nel condotto interno una quantità di acqua notevolmente inferiore alla portata idraulica del
condotto stesso, consentendone lo smaltimento verso la gronda. Il canale di drenaggio consente un flusso d’acqua crescente
proporzionale all'aumento del livello dell'acqua. L'unione degli elementi di copertura tra loro avviene senza alcun impiego di
guarnizioni e/o sigillanti. L'insieme del giunto costituisce la nervatura portante di RIVERCLACK®. La parte piana dell'elemento
RIVERCLACK® è dotata di rille trasversali irrigidenti. Il sistema di fissaggio in poliammide rinforzato, consente alle lastre
RIVERCLACK® di scorrere longitudinalmente per effetto delle dilatazioni termiche, senza provocare abrasioni e
contemporaneamente garantisce il taglio termico ed elettrico tra la copertura e la struttura sottostante. Anche gli strati di copertura
contengono un pannello di poliuretano espanso contenuto in una lamiera a 5 greche e densità pari a 40 kg/mc, e uno strato
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composto da pannelli di lana di roccia per arrivare al controssoffitto in cartongesso. Il RIVERCLACK® verrà fornito in colore RAL
9010
4.2.7
Realizzazione degli interni
Le pareti interne degli edifici sono realizzate interamente in cartongesso a doppia lastra fissate su appositi profili da cartongesso
posti ad una distanza di interasse pari a 40 cm. Ovviamente nelle zone dei bagni i locali e quindi le pareti sono completamente
rivestite in gres, un materiale lavabile e resistente. Il pavimento, flottante in alcune zone dell'edificio per uffici (precisamente la zona
di attesa del pubblico, la biglietteria, il guardaroba e il vano tecnico contenente il quadro rack), al fine di garantire una versatilità
dell'impianto elettrico.
Per quanto riguarda gli impianti (per i quali si rimanda alla relazione degli stessi) si utilizza un sistema a pompa di calore adatto a
garantire il comfort termico sia invernale che estivo. Per la parte elettrica si fissano alcune condizioni, restando confermate alcune
possibilità di intervento per garantire di utilizzare gli spazi in maniera diversa nel tempo. Si tratta quindi di rendere ispezionabili gran
parte dei controssoffitti e del pavimento, come sopra descritto. Sono altresì presenti impianti di accesso limitato tramite badge (uno
per i lavoratori Vela e uno per i lavoratori ACTV) che consentono di avere accessi diversificati e controllati. La zona comune dei
bagni è accessibile liberamente sia dai lavoratori Vela che da quelli ACTV, ma l'accesso agli spazi di Vela, dalla zona dei bagni, può
avvenire esclusivamente tramite badge. Si prevede, inoltre, un sistema di controllo video a circuito chiuso, come sistema di
sicurezza generale degli uffici.
4.2.8
Le pensiline/coperture
Le strutture verticali realizzate con tubi di diametro 200 mm sono dimensionati per sostenere la copertura e per sopportare le
sollecitazioni a cui le coperture sono soggette. E in ogni caso si rimanda alle relazioni delle opere strutturali. Le coperture delle
pensiline sono realizzate con lo stesso metodo tipo Riverclack, quindi un sistema di copertura piana metallica a giunti drenanti.
4.2.9
L'illuminazione pubblica
L'illuminazione pubblica sarà soddisfatta e da lampioni posti all'interno della piazza, così come da lampioni di altezza minore (circa
3 ml) posti all'interno dell'area naturale e, infine, da un sistema di illuminazione a plafoniere ad incasso realizzato sulla copertura
generale. Tutti corpi illuminanti saranno a led, per consentire un minor utilizzo di energia e rivolti esclusivamente verso il basso,
secondo la normativa regionale vigente in materia di inquinamento luminoso.
4.2.10 Arredi
Gli arredi tipo panchine, rastrelliere per biciclette e cestini sono realizzati in metallo al fine di avere la giusta robustezza e
consistenza adatta agli ambienti pubblici all'aperto.
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5 . CRITERI DI PROGETTAZIONE DELLE STRUTTURE E DEGLI
IMPIANTI
L'impossibilità di realizzare delle vere e proprie fondazioni, sia per gli edifici, sia per le pensiline di copertura, ha determinato al
scelta di ragionare con fondazioni a travi rovesce in appoggio alla struttura esistente, al fine di distribuire uniformemente il carico
sulla soletta e concentrarlo maggiormente in corrispondenza dei pilastri sottostanti. Pertanto si realizza una struttura principale con
travi in acciaio tipo HEB240 per poi realizzare le strutture secondarie per il sostegno degli edifici, che meglio sfruttano la possibilità
di distribuire il carico a causa della leggerezza della costruzione da realizzare.
Per quanto riguarda gli impianti invece, la difficoltà di reperire punti di allaccio alle diverse reti di sottoservizi ha portato alla
riduzione delle reti di utilizzo, eliminando di fatto la fornitura del gas. Per questo motivo si è scelto di procedere all'impianto con
pompa di calore, che consente un rapido riscaldamento e/o raffrescamento anche in situazioni di rigidità climatiche.
Per quanto riguarda gli impianti di smaltimento, la difficoltà realizzativa rispetto al deflusso delle acque meteoriche nel canale
dell'Osellino e l'invarianza idraulica determinata dalla conservazione quantitativa delle superfici impermeabili dell'area, portano alla
decisione, presa di comune accordo con PMV e Comune di Venezia, di utilizzare lo stesso punto di connessione attualmente in uso
e perfettamente funzionante.
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6 . ILLUSTRAZIONE DEI CRITERI E DELLE SCELTE SPAZIALI,
TIPOLOGICHE, FUNZIONALI, ARCHITETTONICHE E
TECNOLOGICHE
Le scelte espresse tramite il progetto esecutivo, differiscono in parte da quelle espresse dal progetto preliminare approvato, in
quanto, con la quasi conclusione della fase progettuale è stato richiesto di modificare il progetto prevedendo lo spostamento
dell'edificio degli uffici aumentandone le funzioni ad esso interne.
Dal punto di vista compositivo generale la piazza conferma la sua predisposizione ad essere attraversata in tutte le direzioni,
concentrando però nel proprio centro le funzioni previste per il funzionamento del terminal. Inoltre si è posta la condizione di
separare i due ambiti, urbano e naturale, attraverso il posizionamento dei due edifici, che si attestano sul limite urbano della piazza.
La tipologia è a schema libero basata sull'incrocio di assi diversi determinati dai flussi direzionali di percorso. Flussi che
determinano il disegno a terra della piazza e la forma della superfici su cui insistono i due edifici.
Le funzioni espresse rispondono a logiche distributive e di relazione tra gli spazi al fine di consentire l'accesso ai servizi dal centro
del sistema piazza e la separazione degli ambiti pubblici da quelli privati, o non aperti al pubblico. La copertura dei percorsi
pedonali per proteggere sia dalla pioggia o neve, ma anche dal sole nel periodo estivo, è conditio sine qua non del progetto stesso.
Di conseguenza il cambio di destinazione d'uso del piazzale, la realizzazione di nuovi manufatti insistenti su di un lastrico solare, il
cambiamento radicale dei carichi accidentali, ha portato alla progettazione di una struttura leggera che permettesse di invertire il
rapporto 2 a 1, rispettivamente del carico permanente con il carico accidentale. La costruzione a secco e la realizzazione di edifici
in materiale metallico consentono una rapida realizzazione dell'opera oltre alla considerevole diminuzione del carico permanente,
che così passa dagli attuali 500 kg/mq ai 300 kg/mq circa.
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7 . INDAGINI
A causa della particolarità del luogo di intervento sono state effettuate diverse indagini, ma le più significative ed importanti sono
risultate quelle topografiche, che hanno riscontrato discrepanze che a volte ha raggiunto i 2 ml tra il rilievo ricevuto dal
committente, come as built dei lavori appena conclusi relativi al tram, e la situazione reale.
7.1 Basi cartografiche
Il progetto si è svolto sulla base di diversi dati di entrata e su indagini ad-hoc. In particolare si è utilizzata la documentazione digitale
fornita dalla committenza per determinare la posizione e i limiti di progetto per quanto riguarda la posizione e geometria di:
–
rotaie del tram a terra;
–
linee aeree del tram;
–
posizione sottoservizi;
–
alberature ed elementi di arredo;
–
quote altimentriche e lineari dello stato di fatto;
–
sistema di smaltimento delle acque meteoriche.
In particolare si elencano i materiali digitali su cui si è impostato il progetto
mittente
Data di
Nome file
ricevimen
to
Oggetto
Note
PMV
01/11/12 G04V2601.dwg
Planimetria rotaie e linee
aeree tram realizzate
Da rilevo effettuato il disegno non
corrisponde esattamente a realizzazione
PMV
01/11/12 Plan_PRO.dwg
Planimetria banchine lato
ovest realizzate
Da rilevo effettuato il disegno non
corrisponde esattamente a realizzazione
PMV
17/12/12 G04V2601_Piano_elettr.pdf
Piano elettrificazione
Da rilevo effettuato il disegno non
corrisponde esattamente a realizzazione
PMV
17/12/12 G042884.pdf
Piano elettrificazione
Da rilevo effettuato il disegno non
corrisponde esattamente a realizzazione
PMV
01/03/13 G042884.pdf
Piano elettrificazione
Da rilevo effettuato il disegno non
corrisponde esattamente a realizzazione
PMV
01/03/13 as-built.dwg
As built banchina ovest
PMV
01/03/13 I02V2302 - Rilievo.dwg
Rilievo prima della
realizzazione delle banchine
Da rilevo effettuato il disegno non
corrisponde esattamente a realizzazione
PMV
01/03/13 I02V2303 - Planimetria
generale_v1.dwg
Planimetria esecutiva
banchine lato ovest
realizzate
Il progetto ha recepito il nuovo dato
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PMV
01/03/13 rilievoSTG_F-1.dwg
Rilievo della situazione prima Da rilevo effettuato il disegno non
della costruzione del tram
corrisponde esattamente a realizzazione.
Sono state considerate attendibili le quote
altimetriche
PMV
01/03/13 stato-sussistenza.pdf
Stato di sussistenza dei
luoghi del 14/02/2013
rilevata dalla ditta
costruttrice
VELA
01/05/13 piante_09 06 11.dwg
Lay out spazi Vela a Piazzale Il progetto ha recepito il dato
roma
PMV
08/07/13 IMPALCATO DEL PARCHEGGIO Impalcato del parcheggio
Il progetto ha recepito il nuovo dato
INTERRATO IN PIAZZALE
interrato di Piazzale CialdiniCIALDINI.pdf
Dati di progetto
VERITAS
23/07/13 Tavola 3.2-Model.pdf
Opere di invarianza idr. E
L'elaborato è parte del piano di recupero
smaltimento acq. Metroriche
PMV
30/07/13 G042728.pdf
Dettaglio pali tram
Il progetto ha recepito il nuovo dato
PMV
30/07/13 CPW00897.pdf
Dettaglio pali tram
Il progetto ha recepito il nuovo dato
PMV
09/09/13 scan-20130909101257.pdf
CPI
Il progetto ha recepito il nuovo dato
PMV
28/09/13 Requisiti di lay-out ed
impiantistici dell'edificio
destinato ad ospitare il presidio
ACTV e gli Uffici di vela
Requisiti per la
Il progetto ha recepito il nuovo dato
predisposizione della variate
richesta
PMV
10/10/13 Copia di Potenza installata
131009 rev2.xlsx
Tabelle delle potenza
impegnata
PMV
14/10/13 I03V2301 - Idro
Planimetria_v01.dwg
Progetto esecutivo della rete
acq. Meteoriche planimetria
PMV
14/10/13 I03V2302 - Idro
Particolari_v02.dwg
Progetto esecutivo della rete
acq. Meteoriche - particolari
PMV
14/10/13 I03V2300.pdf
Progetto esecutivo della rete
acq. Meteoriche – relazione
di calcolo
PMV
14/10/13 A20V2001Plan_sottoservizi.pdf
Sottoservizi
Non corrisponde a quanto realizzato
secondo quanto comunicato da PMV
Arch.
Stefano
Maurizio
24/10/13 Piazzale_cialdini_v2.dwg
Nuovi attraversamenti
pedonali
Il progetto ha recepito il nuovo dato
Il progetto ha recepito il nuovo dato
La posizioni altimetriche, le quote fondotubo e l'assetto delle reti non visibili sotto pavimento non sono state consegnate né dagli
enti competenti né dal committente. La documentazione fornita su cui si basa il progetto, ad eccezione della banchina ovest, fa
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riferimento a disegni esecutivi e non ad ad built. Il disegno As Built della rete dello smaltimento delle acque meteoriche presente
nella sede viaria del tram ad ovest del piazzale di recente realizzazione non è stata consegnata dal cliente perciò il progetto è stato
svolto sulla base della rete dei sottoservizi che sono state consegnate.
7.2 Rilievi
Ad integrazione di questi materiali forniti sono stati effettuati – ove possibile - diversi rilevamenti topografici che come accennato
hanno riscontrato alcune discrepanze anche rilevanti. Al fine di predisporre un progetto rispondente al vero si è provveduto quindi a:
–
rilevare la posizione del garage sottostate l'area di intervento;
–
rilevare la posizione dei manufatti in superficie;
–
correggere la planimetria dello stato di fatto base del progetto;
–
verificare in alcuni punti lo spessore e la consistenza dello stato di pavimentazione.
Si sottolinea comunque che per quanto riguarda la esatta posizione di quanto non rilevabile in superficie si fa riferimento
esclusivamente ai documenti forniti dal committente.
Tenendo come capisaldi i punti lungo la banchina del tram si sono verificate le posizioni degli elementi riconoscibili del piazzale,
quali le grate di areazione del garage, il muretto parapetto posto lungo il perimetro della rampa di accesso all'autorimessa
sotterranea, verificando da subito discrepanze macroscopiche e di rotazione e di traslazione degli elementi.
Solo il rilevo interno dell'autorimessa ha potuto permettere di posizionare gli elementi nella corretta posizione rilevando, tra il rilievo
di superficie e quello dell'interrato, discrepanze trascurabili dell'ordine di alcuni cm (valore massimo di 3 cm). Discrepanza
irrilevanti se considerate su lunghezze pari a 35-40 ml.
7.3 Strutture
Determinata l'esatta posizione geometrica e spaziale degli elementi si è passati alle indagini strutturali. Indagini molto importanti per
la determinazione dei carichi ammissibili e quindi delle variabili di progetto. Per questo si è proceduto a più riprese: prima con una
serie di sondaggi superficiali per capire lo spessore dello strato superficiale a partire dall'estradosso della soletta in c.a. Sottostante
e successivamente tramite rilievi pachometrici, di pull-out e sclerometrici e di carbonatazione, in possesso della staziona appaltante
PMV.
7.4 Interferenze
7.4.1
Interferenze aeree
Essendo l'area di intervento circondata dalla linea del tram, formata da binari, pali di trazione e cavi elettrici si è ritenuto
indispensabile verificarne l'esatta posizione, la determinazione delle distanze dei manufatti dai cavi e dalle linee del tram. L'altezza
dei cavi di circa 6-7 metri non ha permesso di realizzare un'unica pensilina di copertura e le stesse pensiline lungo le banchine di
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attese del tram si devono attestare ad una distanza dalla strada pari a 20 cm se aventi un'altezza di metri 3 da terra. Distanza che va
via via aumentando in maniera direttamente proporzionale alla riduzione dell'altezza da terra degli elementi da realizzare. Particolare
attenzione è stata posta nel realizzare le strutture per la copertura e la pensilina che, inglobando i pali di trazione - posti tra la
banchina e il piazzale -, sono concepite per avere la continuità della trave di bordo e realizzare quindi un foro in corrispondenza dei
pali stessi.
Illustrazione 13: – Progetto. Interferenze aeree.
7.4.2
Interferenze sotterranee
Le interferenze sotterranee sono rilevabili dalla planimetria dei sottoservizi fornita dal cliente e dalla planimetria del progetto delle
acque meteoriche della carreggiata stradale ad ovest del lotto. Stando alle comunicazioni di PMV la rete dello smaltimento delle
acque meteoriche presente nella sede viaria del tram ad ovest del piazzale di recente realizzazione non è stata modificata, perciò si
ritiene valido il disegno dei sottoservizi.
L'area di progetto è attraversata perimetralmente dal diverse reti di sottoservizi.
I canali di smaltimento delle acque meteoriche, rispettivamente est e ovest, del piazzale del piazzale verranno sostituiti in occasione
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della realizzazione del nuovo progetto.
Altre interferenze importanti sono quelle riguardanti le restanti reti di sottoservizi che, se ininfluenti nella parte “urbana” dell'area, si
fanno particolarmente interessanti nella zona a verde di progetto. Infatti è presente una tubazione del gas, attualmente posta sotto
l'attuale marciapede in betonelle, e questo comporta di valutare al meglio le pendenze di scarico delle fognature, dal nuovo
manufatto (tipo fossa settica e condensa grassi), oltre a dover prestare molta attenzione nell'esecuzione dello scavo per le condotte
fognarie e elettriche insistenti su questa piccola porzione di terreno. Si raccomanda una precisa valutazione in fase di esecuzione
della posizione degli apparati radicali degli alberi nel momento dello scavo per il posizionamento delle condotte sotterraneee
previste.
Sebbene si siano richieste informazioni riguardo alle altezze sottotubo delle diverse reti di sottoservizi, l'informazione sul piano di
imposta delle stesse è sconosciuto e pertanto andrà verificato in fase di esecuzione dell'opera.
Essendo il perimetro dell'area di intervento, ad eccezione di una piccola porzione lungo via Pio X, interessato dalle rotaie del tram,
qualora si dovesse procedere al collegamento ai sottoservizi al di là dell'anello tracciato dalle rotaie si dovrà eseguire uno scavo
teleguidato, per non inficiare il funzionamento del tram.
Illustrazione 14: – Progetto. Interferenze aeree
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Altra interferenza è determinata dalla presenza della rampa di accesso all'autorimessa, alla quale sia durante i lavori sia a progetto
ultimato dovrà esserne garantito sempre l'accesso.
Infine è forte l'interferenza determinata dalla presenza di alcune alberature a ridosso del perimetro dell'autorimessa. La vicinanza dei
fusti dei due alberi presenti (due platani) e la vicinanza al perimetro del garage da un lato e di un pozzetto dall'altro, sono condizioni
che pongono un rischio di schianto e ribaltamento medio oltre ad una condizione di sicurezza naturale di entrambi gli alberi
drasticamente ridotto. (A tal proposito si vedano le schede di Visual Tree Assessment relative ai due alberi di cui sopra, allegate
come documentazione al presente progetto esecutivo).
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8 . SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
Come già specificato nei precedenti paragrafi, uno dei capisaldi importanti del progetto è la completa eliminazione delle barriere
architettoniche al fine di garantire a tutti i fruitori dell'area le medesime possibilità di movimento e di utilizzo, sia all'interno sia
all'esterno degli edifici e dell'area stessa di intervento. Tutti i dislivelli sono risolti attraverso la realizzazione di pendenze del terreno
che no superano mai il 5%, nel pieno rispetto della legge regionale del Veneto. Nella maggior parte la pendenza è quella determinata
dalla necessità di indirizzare le acque meteoriche verso determinati punti.
Gli stessi edifici sono posti in linea con il piano di campagna adiacente sia per la parte pubblica degli stessi e sia per la parte per i
dipendenti delle diverse società che insisteranno su di essi.
Oltre ai dislivelli vi è stata l'attenzione nel risolvere il problema delle barriere architettoniche anche nella progettazione dei servizi
igienici, che sono conseguentemente accessibili a tutti indistintamente e divisi per sesso.
I locali, i corridoi e le postazioni di lavoro sono tale da garantire il libero movimento di tutti i lavoratori.
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9 . PARERI
In seguito alla presentazione del progetto in conferenza di servizi sono stati raccolti i pareri dei diversi enti interessati, che qui
verranno riportati. In base alle osservazioni espresse tramite i pareri sono conseguite modifiche, più o meno importanti al progetto,
che verranno successivamente descritte.
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Parere n. 1 – Veritas. Divisione Servizio idrico integrato
Risposte del progetto
Acquedotto Potabile
La conferma del punto di allaccio comporta la realizzazione della tubazione per la fornitura ai due edifici mediante uno scavo
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teleguidato, che deve essere eseguito parallelamente a Via Pio X sul limite nord dell'area e poi percorrere il margine ovest della
carreggiata dedicata al passaggio dei mezzi su gomma. Infatti la nova progettazione della rete delle acque meteoriche, che non potendo
più usare la rete mista esistente e dovendo scaricare nel fiume Marzenego, comporta la previsione di un cantiere abbastanza importante
al fine di realizzare uno scavo teleguidato per la posa delle tubazioni della rete delle acque meteoriche. A questo punto, per ridurre i
costi di un doppio impianto di cantiere si è preferito scegliere di attraversare i binari del tram, sempre nello stesso punto.
Fognature Nere
In fase di cantiere la stazione appaltante dovrà fare regolare domanda di allacciamento/autorizzazione allo scarico per la fognatura nera,
posto lungo via Pio X.
Il progetto viene già modificato, come da indicazioni di Veritas, prevedendo una fossa biologica tipo Varese e una vasca condensa
grassi, per il bar ed una fossa biologica tipo Varese per l'edficio degli uffici.
Ai piedi delle colonne discarico, viene predisposto un pozzetto di ispezione con tappo, come indicato dalla stessa Veritas.
Acque Meteoriche
Il progetto cambia radicalmente l'impostazione accordata precedentemetne con la stazione appaltante e mediante una diversa raccolta
dei carichi idrici ed un diverso sviluppo della rete sottostante si definisce un nuovo progetto dell'intero sistema al fine di arrivare al
fiume Marzenego, come indicato da Veritas.
Per maggiori dettagli e calcoli si faccia riferimento alla tavola 10213 negli eleaborati grafici, che qui riportiamo in dimensione ridotta.
In sostanza di realizzare una rete che, spostandosi dal limite definito dai muri perimetrali dell'autorimessa sottostante, raccoglie l'acqua
in due punti: a sud, lungo Via Lazzari per poi correre lungo Via Colombo e Via Pio X e attraverso uno scavo teleguidato raggiungere un
punto di raccolta posta nelle immediate vicinanze del fiume Marzenego e quindi scaricare nel fiume stesso; a nord per poi correre
lungo il marciapiede e il nuovo percorso pedonale sull'area verde e connettersi alla rete che arriva da sud prima dell'attraversamento
verso il fiume Marzenego.
Per gli elaborati grafici si faccia riferimento alla tavola 10213
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Parere n. 2 - Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di
Venezia e Laguna
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Risposte del progetto
Nessuna variazione.
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Parere n. 3 – Servizio Energia e Impianti Comune di Venezia
Risposte del progetto
In linea generale, dopo l'incontro avvenuto presso gli uffici comunali, si è rivisto il progetto di illuminazione, per rispondere a tutti i
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punti specificati dalle osservazioni espresse dall'ufficio di Illuminazione Pubblica. A cui si allega nuova relazione di calcolo e nuovo
progetto illuminotecnico.
Nello specifico andiamo ad analizzare i diversi punti espressi.
Punto 1.
Si è rivisto il progetto al fine di dare l'opportuna uniformità prevista dalle Leggi vigenti.
Punto 2.
la banchina interna, per la quale se ne richiede l'attenuazione, in realtà rientra in una categoria identificata come luoghi di lavoro per la
quale è prevista una illuminazione di quel tipo. Pertanto il progetto della banchina interna resta invariato (in accordo con l'ufficio
Illuminazione Pubblica del Comune di Venezia).
Punto 3.
Per quanto riguarda le certificazioni dei corpi illuminanti, non essendo la ditta scelta come modello in grado di fornirle in tempi brevi,
si è deciso di cambiare marca e modello, che si precisa siano essere mere indicazioni progettuali, in quanto la scelta vera e propria
verrà fatta dalla ditta appaltatrice in accordo con la direzione lavori e direzione artistica (se differenti) in fase di cantiere.
Punto 4.
Sebbene precedentemente non fossero questi gli accordi si prende atto della richiesta e si insriscono nel computo le relative
lavorazioni.
Punto 5.
In seguito alla specifica dei sistemi di dimmerizzazione in atto all'Ufficio Illuminazione Pubblica, se ne recepiscono le caratteristiche e
si specifica che i driver dei nuovi copri illuminanti sono compatibili con il sistema di dimmerizazione indicato.
Punto 6.
L'impianto non essendo promiscuo non prevede nessuna trasformazione in base a questo punto.
Per una più completa ed esaustiva risposta si rimanda alla relazione di calcolo illuminotecnica e precisamente al capitolo in seguito
alle osservazioni pervenute.
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Parere n. 4 – ENEL
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Risposte del progetto
La richiesta a ENEL per avere un preventivo di spesa è stata inoltrata via fax precisando che si trattava di allacciare tre contatori. Due per
l'edifico degli uffici e uno per il bar. Per i due contatori degli uffici sono sufficienti un contatore da 17 kw (per Vela) e uno da 3 kw (per
Actv). Per il bar invece è necessario avere un contatore da 20kw.
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Essendo che il contatore da 17 kw non è standard la stessa ENEL mi ha contattato per chieder di alzare il livello del contatore a 20 kw.
In seguito al sopralluogo avvenuto tra il progettista e il tecnico ENEL, dove è stato individuato il punto di allaccio per gli edifici, posto
al di fuori del perimetro delineato dalla rotaie del tram, si è ipotizzato di realizzare la linea di fornitura elettrica percorrendo il tratto di
strada dedicato alla fermata dei bus e quindi avvalersi del cantiere per lo scavo teleguidato per le acque meteoriche per realizzare il
passaggio anche della condotta elettrica. Ma si demanda, vista l'impossibilità di ENEL di realizzare un vero e proprio preventivo su
progetto esecutivo, alla richiesta da effettuarsi in fase di cantiere a carico della stazione appaltante.
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Parere n. 5 – AVM
Risposte del progetto
Nessuna variazione.
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Parere n. 6 – Condominio Colombo in Via Lazzari
Risposte del progetto
Come specificato dal parere dei VV.F qui sotto riportato si evince che non si deve prevedere la formulazione di un nuovo certificato di
prevenzione incendi e di conseguenza le osservazioni espresse dal condominio decadono automaticamente, ad eccezione del punto 6,
per cui si dovrà procedere con uno stato di consistenza dei luoghi prima di iniziare le opere di demolizione.
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Parere n. 7 – Vigili del Fuoco
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Risposte del progetto
Nessuna variazione.
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Parere n. 8 – Consorzio di Bonifica
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Risposte del progetto
Nessuna variazione.
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Parere n. 9 – Veritas Ambiente
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Risposte del progetto
Si prevede di utilizzare l'isola ecologica esistente in via Fapanni.
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Parere n. 10 – Edilizia Privata e Urbanistica
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Risposte del progetto
Viste le premesse e le considerazioni espresse dal Settore Edilizia Privata Terraferma e dal Settore dell'Urbanistica Terraferma si
presenterà regolare permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici, ai sensi dell'art.14 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e
ss.mm.ii. In quanto tale intervento comporta una deroga relativamente al limite di densità edilizia, previa raccolta dei pareri dalgi enti
preposti.
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Parere n. 11 – Espropri
Risposte del progetto
Nessuna variazione
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Parere n. 12 – Italgas
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Risposte del progetto
In seguito alla riunione tecnica avvenuta presso gli uffici di Italgas e successivo sopralluogo, vista l'interferenza della condotta del gas
con gli scavi per la realizzazione delle acque meteoriche interne all'intervento si è convenuto di realizzare un unico scavo per la
sostituzione della condotta del gas, la ridistribuzione delle retei ENEL e Telecom, attualmente posizionate, in difformità dalla
legislazione vigente, troppo vicine alle condotte del gas. Pertanto, nel procedere alla realizzazione dei sottoservizi sarà obbligo della
stazione appaltante e/o della ditta appaltatrice organizzare riunione di coordinamento in tal senso.
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Parere n. 13 – LAVORI PUBBLICI
CLD.PES.GEN.ENN.PR.RR.00010.01
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Risposte del progetto
La pavimentazione in porfido in lastre 40x80 cm è stata cambiata, passando da uno spessore di 4 cm ad uno spessore 6-8 cm.
CLD.PES.GEN.ENN.PR.RR.00010.01
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Parere n. 14 – MUNICIPALITA' DI MESTRE CARPENEDO
Risposte del progetto
Nessuna variazione.
CLD.PES.GEN.ENN.PR.RR.00010.01
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Progetto definitivo/esecutivo per la riqualificazione della stazione di interscambio di piazzale Cialdini – Mestre Venezia
CLD.PES.GEN.ENN.PR.RR.00010.01
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Parere n. 15 – VERDE PUBBLICO
Parere non pervenuto, ma successivamente alla conferenza di servizi istruttoria del 8 novembre 2013 e in seguito a sopralluogo,
confronti e varianti si allega nota fatta pervenire all'ufficio Verde Pubblico, in data 18 novembre 2013, con la quale si giustificano le
scelte progettuali.
AREA VERDE PIAZZALE CIALDINI – Nota
L'intervento di riqualificazione di Piazzale Cialdini e di realizzazione della stazione di interscambio tram/autobus interessa solo
marginalmente l'area verde presente nello stesso piazzale.
Su tale area insistono alcune piante tra cui:
9 alberi (platani) ed alcuni arbusti non autoctoni.
Il progetto si prefigge di riqualificare l'intera area, sia urbana sia naturale, al fine di dare alla città un nuovo spazio pedonale dotato di
servizi e di un'area verde riqualificata per garantirne il passaggio e l'accesso. Qui di seguito cito il regolamento del Verde Pubblico di
Venezia che all'art. 15.2 recita:
“Di norma gli abbattimenti di alberature pubbliche e private sottoposte a vincolo non sono ammesse. Gli abbattimenti di alberature
pubbliche possono tuttavia essere autorizzati nel caso di: 1. invasione di proprietà altrui con evidenti danni; 2. incompatibilità con il sito
d'impianto; 3. alberi morti; 4. alberi in condizioni fitopatologiche gravi e/o irreversibili; 5. alberi per la cui situazione di crescita (anche
degli apparati radicali), deriva deterioramenti degli spazi di pubblico passaggio. Gli abbattimenti sono altresì ammessi nel caso di opere
pubbliche e d'interesse pubblico. Sono abbattute, a tutela della pubblica incolumità, le alberature che siano valutate a rischio di schianto
improvviso, in ordine ad uno o più dei fattori applicabili alla classifica, quali ad esempio non esaustivo: condizione fitopatologica; età
dell'albero; altezza dell'albero; insufficiente o precario radicamento; instabilità; incompatibilità con il sito di impianto, comportante
instabilità; morte dell'albero, comportante rischio di caduta. In tali casi è ammessa l'esecuzione di interventi di capitozzatura, e/o di
riduzione drastica della chioma, qualora risolvano il pericolo derivante alla pubblica incolumità per il rischio di caduta della pianta, o di
sue branche. Sono altresì abbattuti gli alberi i cui apparati radicali superficiali provocano compromissione della sicurezza del pubblico
transito, qualora non siano ufficialmente perseguibili interventi alternativi.”
Si può quindi affermare che:
1.
il progetto relativo a Piazzale Cialdini è un'opera pubblica e di pubblico interesse;
2.
le due alberature, di cui si allegano le schede di Visual Tree Assessment, essendo molto vicine al muro perimetrale
dell'autorimessa interrata hanno causato una rottura della guaina protettiva e la conseguente infiltrazione d'acqua nei locali
sotterranei confinanti. Danni che nel tempo potrebbero poi incidere sulla struttura dell'edificio e della piazza stessa. Infatti la
struttura dell'autorimessa è composta da pilastri e travi in c.a., oltre che da muri perimetrali in c.a. Essendo quindi le travi
poggianti anche sul muro perimetrale, qualora questo ne subisca danni, l'intero solaio dell'autorimessa e dell'attuale
parcheggio (domani una piazza con servizi pubblici) verrebbe messo in condizioni di inagibilità. Quindi invasione di proprietà
altrui con evidenti danni.
Per quanto riguarda il pitosforo, presente nell'area verde, non essendo un'essenza autoctona se ne prevede l'eliminazione con la
sostituzione con specie a maggiore coerenza ecologica.
CLD.PES.GEN.ENN.PR.RR.00010.01
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Parere n. 16 – POLIZIA MUNICIPALE
Risposte del progetto
Nessuna variazione.
CLD.PES.GEN.ENN.PR.RR.00010.01
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