Triduo in preparazione alla festa di San Francesco “Francesco e l’educazione” 30 settembre 2011 Canto d’invocazione allo Spirito Santo Saluto del celebrante Preghiamo: sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio… Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi (3, 12-17) Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti! La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. Canto Salmo 1 (Da recitare a cori alterni) Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte. Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere. Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde; perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti. Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina. Canto Dal vangelo secondo Matteo (18, 15-18) Se il tuo fratello commette una colpa, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. Canto Dai fioretti di San Francesco (FF 1829) Il devotissimo servo del Crocifisso messer santo Francesco, per l' asprezza della penitenza e continuo piagnere, era diventato quasi cieco e poco vedea. Una volta tra l'altre si partì del luogo dov'egli era e andò ad un luogo dov' era frate Bernardo, per parlare con lui delle cose divine; e giugnendo al luogo, trovò ch'egli era nella selva in orazione tutto elevato e congiunto con Dio. Allora santo Francesco andò nella selva e chiamollo: « Vieni -disse- e parla a questo cieco ». E frate Bernardo non gli rispuose niente, imperò che essendo uomo di grande contemplazione avea la mente sospesa e levata a Dio; e però ch'egli avea singolare grazia in parlare di Dio, siccome santo Francesco più volte avea provato, e pertanto desiderava di parlare con lui. Fatto alcuno intervallo, sì lo chiamò la seconda e la terza volta in quello medesimo modo; e nessuna volta frate Bernardo l'udi, e però non gli rispuose, nè andò a lui. Di chi santo Francesco si parti un poco isconsolato e maravigliandosi e rammaricandosi in se medesimo, che Frate Bernardo, chiamato tre volte, non era andato a lui. Partendosi con questo pensiero, santo Francesco, quando fu un poco dilungato, disse al suo compagno: «Aspettami qui »; ed egli se ne andò ivi presso in uno luogo solitario, e gittossi in orazione, pregando Iddio che gli rivelasse il perchè frate Bernardo non gli rispuose. E stando così, gli venne una voce da Dio che disse così: «O povero omicciuolo, di che se' tu turbato? debbe l' uomo lasciare Iddio per la creatura? Frate Bernardo, quando tu lo chiamavi, era congiunto meco; e però non potea venire a te, nè risponderti. Adunque non ti maravigliare, se non ti potè rispondere; però ch'egli era sì fuori di sè, che delle tue parole non udiva nulla ». Avendo santo Francesco questa risposta da Dio, immantanente con grande fretta ritornò inverso frate Bernardo, per accusarglisi umilemente del pensiero ch'egli avea avuto inverso di lui. E veggendolo venire inverso di sè, frate Bernardo gli si fece incontro e gittoglisi a' piedi, e allora santo Francesco il fece levare suso e narrogli con grande umiltà il pensiero e la turbazione ch'avea avuto inverso di lui, e come di ciò Iddio gli avea risposto. Onde conchiuse cosi: « Io ti comando per santa ubbidienza, che tu faccia ciò ch'io ti comanderò ». Temendo frate Bernardo che santo Francesco non gli comandasse qualche cosa eccessiva, come solea fare, volle onestamente ischifare quella obbidienza; ond' egli rispuose cosi: « Io sono apparecchiato di fare la vostra ubbidienza, se voi mi promettete di fare quello ch'io comanderò a voi ». E promettendoglielo santo Francesco, frate Bernardo disse: « Or dite, padre, quello che voi volete ch'io faccia». Allora disse santo Francesco: «Io ti comando per santa ubbidienza che, per punire la mia prosunzione e l'ardire del mio cuore, ora ch'io mi gitterò in terra supino, mi ponga l'uno piede in sulla gola e l'altro in sulla bocca, e così mi passi tre volte e dall'uno lato all'altro, dicendomi vergogna e vitupero; e specialmente mi di': Giaci, villano figliuolo di Pietro Bernardoni, onde ti viene tanta superbia, che se' vilissima creatura? ». Udendo questo frate Bernardo, e benchè molto gli fusse duro a farlo, pure per la ubbidienza santa, quanto potè il più cortesemente, adempiè quello che santo Francesco gli avea comandato. E fatto cotesto, disse santo Francesco: « Ora comanda tu a me ciò che tu vuoi ch' io ti faccia, però ch' io t' ho promesso obbidienza ». Disse frate Bernardo: « Io ti comando per santa obbidienza ch' ogni volta che noi siamo insieme, tu mi riprenda e corregga de' miei difetti aspramente». Di che santo Francesco forte si maravigliò, però che frate Bernardo era di tanta santità, ch' egli l' avea in grande reverenza e non lo riputava riprensibile di cosa veruna. E però d' allora innanzi santo Francesco si guardava di stare molto con lui, per la detta obbidienza, acciò che non gli venisse detto alcuna parola di correzione verso di lui, il qual egli conoscea di tanta santità; ma quando avea voglia di vederlo ovvero di udirlo parlare di Dio, il più tosto che poteva si spacciava da lui e partivasi. Ed era una grandissima divozione a vedere con quanta carità, riverenza e umiltà santo Francesco padre si usava e parlava con frate Bernardo figliuolo primogenito. A laude e gloria di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen. -RiflessioneSegno Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore! - Ottieni alla nostra comunità, lo Spirito d’amore, di umiltà, di operosità, di servizio disinteressato e generoso. Preghiamo. - Maestro buono, insegnaci ad amare Te nei nostri fratelli e a far loro del bene nel tuo nome. Preghiamo. - Per il mistero del tuo corpo e del tuo sangue, accresci in noi la fortezza, la fiducia e l’amore. Preghiamo. - Donaci l’umiltà del cuore, perché ci rendiamo disponibili all’aiuto fraterno nel timore di Cristo. Preghiamo. Padre Nostro Orazione:Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e, con l'aiuto della tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e regni glorioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen. Canto finale “Francesco e la preghiera” 1 ottobre 2011 Canto d’invocazione allo Spirito Santo Saluto de celebrante Preghiamo: Dio onnipotente ed eterno, luce dei credenti, riempi della tua gloria il mondo intero, e rivèlati a tutti i popoli nello splendore della tua verità. Per il nostro Signore… Dai padri della chiesa Canto Salmo 41 (da recitare a cori alterni) Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?». Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa. Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. In me si abbatte l'anima mia; perciò di te mi ricordo dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar. Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati. Di giorno il Signore mi dona la sua grazia, di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera al Dio vivente. Dirò a Dio, mia difesa: «Perché mi hai dimenticato? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?». Per l'insulto dei miei avversari sono infrante le mie ossa; essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?». Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. Canto Dal Vangelo secondo Matteo (6, 5-15) Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. Canto Dalla vita seconda di Tommaso da Celano (FF 682) Questo il suo comportamento in casa. Quando invece pregava nelle selve e in luoghi solitari, riempiva i boschi di gemiti, bagnava la terra di lacrime, si batteva con la mano il petto; e lì, quasi approfittando di un luogo più intimo e riservato, dialogava spesso ad alta voce col suo Signore: rendeva conto al Giudice, supplicava il Padre, parlava all'Amico, scherzava amabilmente con lo Sposo. E in realtà, per offrire a Dio in molteplice olocausto tutte le fibre del cuore, considerava sotto diversi aspetti Colui che è sommamente Uno. Spesso senza muovere le labbra, meditava a lungo dentro di sé e, concentrando all'interno le potenze esteriori, si alzava con lo spirito al cielo. In tale modo dirigeva tutta la mente e l'affetto a quell'unica cosa che chiedeva a Dio: non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato in preghiera vivente. -RiflessionePreghiamo insieme il Cantico delle Creature (FF 263) Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfane, et nullu homo ène dignu Te mentovare. Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo quale è iorno et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi' Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi' Signore, per sor'Acqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi' Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba. Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore et sostengo infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterrano in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si', mi' Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po' skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate e benedicete mi' Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. Preghiamo insieme e diciamo: Signore ascolta la nostra preghiera: - Dio, Padre di tutti, fa’ che viviamo nell’amore del Cristo a lode e gloria del tuo nome. Preghiamo. - Maestro buono, fa’ conoscere ai giovani la via che hai tracciata per ciascuno di loro, perché, realizzando la loro vocazione, siano veramente felici. Preghiamo. - Signore fa’ che il nostro sguardo sia sempre rivolto a Te, perché possiamo rispondere prontamente alla tua chiamata. Preghiamo. - Salvaci dalle insidie e dalle seduzioni del male, difendici da ogni pericolo nel cammino verso la patria del cielo. Preghiamo. Padre nostro Orazione: Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e, con l'aiuto della tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e regni glorioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen. Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno! Canto Salmo 23 (da recitare a cori alterni) Del Signore è la terra e quanto contiene, l'universo e i suoi abitanti. È lui che l'ha fondata sui mari, e sui fiumi l'ha stabilita. Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo. Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. Canto finale “Francesco e la vita cristiana” 2 ottobre 2011 Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria. Canto Canto d’invocazione allo Spirito Santo Saluto del celebrante Preghiamo: o Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fa’ che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre Persone. Per il nostro Signore… Dalla prima lettera di san Giovanni (2, 15-17) Dal Vangelo secondo Giovanni (15, 1-8) «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Canto - - Dalla lettera ai fedeli di San Francesco (FF 200202) E tutti quelli e quelle che si diporteranno in questo modo, fino a quando faranno tali cose e persevereranno in esse sino alla fine, riposerà su di essi lo Spirito del Signore, ed egli ne farà sua abitazione e dimora. E saranno figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo. Siamo sposi, quando l'anima fedele si congiunge a Gesù Cristo per l'azione dello Spirito Santo. E siamo fratelli, quando facciamo la volontà del Padre suo, che è in cielo. Siamo madri , quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l'amore e la pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri. Oh, come è glorioso e santo e grande avere in cielo un Padre! Oh, come è santo, consolante, bello e ammirabile avere un tale Sposo! Oh, come è santo, come è delizioso, piacevole, umile, pacifico, dolce e amabile e sopra ogni cosa desiderabile avere un tale fratello e figlio, il quale offrì la sua vita per le sue pecore e pregò il Padre per noi, dicendo: " Padre santo, custodisci nel tuo nome quelli che mi hai dato. Padre, tutti coloro che mi hai dato nel mondo erano tuoi e tu li hai dati a me. E le parole che desti a me, le ho date a loro; ed essi le hanno accolte e veramente hanno riconosciuto che io sono uscito da te ed hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro e non per il mondo. Benedicili e santificali. E per loro io santifico me stesso affinché siano santificati nell'unità come lo siamo noi. E voglio, o Padre, che dove io sono ci siano anch'essi con me, affinché vedano la mia gloria nel tuo regno". A colui che tanto patì per noi, che tanti beni ha elargito e ci elargirà in futuro, a Dio, ogni creatura che vive nei cieli, sulla terra, nel mare e negli abissi, renda lode, gloria, onore e benedizione, poiché egli è la nostra virtù e la nostra fortezza. Egli che solo è buono, solo altissimo, solo onnipotente, ammirabile, glorioso e solo è santo, degno di lode e benedetto per gli infiniti secoli dei secoli. Amen. -RiflessioneSegno Preghiamo insieme e diciamo: Tu sei la nostra vita, Signore! - Dio misericordioso, che mediante il battesimo ci hai fatti rinascere ad una vita - nuova, fa’ che di giorno in giorno diventiamo sempre più conformi alla tua Immagine. Preghiamo Benedetto sii Tu, o Padre del Signore nostro Gesù Cristo che ci hai rigenerato a una speranza viva mediante il battesimo del tuo Figlio. Preghiamo Insegnaci a fare sempre ciò che è vero giusto e santo davanti a Te, e a cercare Te in ogni parola e in ogni avvenimento. Preghiamo Nel Cristo hai rinnovato l’uomo, creato a tua immagine, rendici conformi all’immagine del tuo Figlio. Preghiamo Padre nostro Orazione: Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e, con l'aiuto della tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e regni glorioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen. Canto finale