RASSEGNA WEB SOCIALE.CORRIERE.IT Data pubblicazione: 25/10/2015 HiQPdf Evaluation 10/25/2015 PHOTO NEWS PRIMO PIANO ITALIA MONDO STORIE OPINIONI AGENDA BANDI REPORTAGE CALENDARIO | 10 ROMA | La Lazio ospitati i rifugiati di 25 28 29 Anzio e Nettuno leggi | 10 MILANO | «Armonia tra le Nazioni». A | 10 Expo l’incontro per la pace di Armonicum leggi ROMA | La notte della coperta, solidarietà e musica per i senzatetto leggi Tutti gli eventi > 25 ottobre 2015 Le aziende puntano sull’ecologia e aumentano i posti di lavoro di Alessandra Arachi ROMA - È il caso di dirlo: è un’oasi verde, come la speranza che trasmette al nostro Paese. La green economy ha un trendpositivo che non ha mai smesso di crescere. Un dato per capire: in Italia oggi è un’azienda su quattro che investe nel green , un business che si basa su un patto di sostenibilità ambientale. Ebbene, circa la metà delle assunzioni totali del 2015 sono state fatte dalle imprese green . Un piccolo grande miracolo economico. Lo racconta il sesto rapporto sull’impresa «verde» realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere. Le aziende green eccellono in tutto. Nell’innovazione: hanno un tasso più che doppio rispetto alle imprese normali (21,9% contro il 9,9%). Nell’occupazione: assumono circa il 45% del totale dei dipendenti delle imprese, con picchi del 60% nel settore manifatturiero e, addirittura, il 70% nella ricerca e lo sviluppo. Quindi l’export: le aziende green esportano quasi il doppio delle altre aziende (18,9% contro il 10,7%). E l’impresa Crudolio di Giuseppe Matticari è un esempio calzante. Per via dell’ export . Ma a dire il vero anche sul fronte occupazionale. Nata a Vicenza come start up quattro anni fa appena, la Crudolio ha raggiunto oggi un fatturato di 4 milioni di euro, il 65% di questo all’estero. Leader negli oli biologici con spremitura a freddo (in prima linea gli oli di lino e di canapa), anche la Crudolio quest’anno ha compiuto il suo piccolo miracolo. «Nel 2015 abbiamo potuto assumere quattro persone» dice Giuseppe Matticari, il titolare. E spiega: «Questo vuol dire che in un anno abbiamo raddoppiato il fatturato e anche i dipendenti, visto che eravamo in cinque». Bandi 30 | ITALIA | «Fammi vedere», il cinema per raccontare il mondo dei rifugiati leggi 10 30 | 31 10 PAVIA | Beni confiscati, gestione e riutilizzo sociale. Master di I livello leggi 10 | VERONA | Bando Fondo Gianesini: quattro borse di studio da 25 mila euro leggi Tutti i bandi > RASSEGNA WEB SOCIALE.CORRIERE.IT Data pubblicazione: 25/10/2015 Miracolo a Vicenza. Ma anche a Roma, HiQPdf Evaluation 10/25/2015 lì da dove Francesco Gullo con la sua Romambiente è arrivato fino a Pompei per bonificare dall’amianto il sito archeologico. Si occupa di bonifiche la Romambiente, ma anche di raccolta e smaltimento di rifiuti e pochi sanno che l’Italia oggi è leader europeo nel riciclo industriale: con 25 milioni di tonnellate di rifiuti industriali recuperati siamo primi, sopra i 23 milioni della Germania. «Il recupero delle materie prime industriali è un grande risparmio energetico e una benedizione ambientale», dice Ermete Realacci, deputato del Partito democratico e presidente di Symbola. E spiega: «Grazie a questo noi risparmiamo 15 milioni di tonnellate equivalente di petrolio». Anche l’impresa di Francesco Gullo quest’anno ha aumentato il suo fatturato e i suoi dipendenti: «In media del 18% tutte e due le cose», spiega il titolare di Romambiente. E racconta: «Noi quest’anno siamo arrivati ad avere 32 dipendenti. L’ultima assunzione è di una settimana fa, un magazziniere di 22 anni con la sindrome di Down. Bravissimo». Bisogna scorrere le tante pagine del rapporto di Symbola e Unioncamere per sentirsi sempre più rincuorati e scoprire un’eccellenza tutta milanese: insieme con Vienna Milano è la città con più di un milione di abitanti con la raccolta differenziata più alta d’Europa. Ma, sfogliandolo, il rapporto ci fa capire quanto l’Italia stia correndo in prima linea per la conferenza mondiale di Parigi sul clima, la Cop21, quella che ancora una volta ha in agenda la diminuzione di due gradi della temperatura della terra. «La Cop21 è una chiamata che il mondo non può perdere», commenta Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere. E aggiunge: «È un’occasione per confermare un ruolo decisivo nella lotta ai cambiamenti climatici, con l’Italia in prima fila». @CorriereSociale DOPO AVER LETTO QUESTO ARTICOLO MI SENTO... 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