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25 ottobre 2015
Le aziende puntano sull’ecologia e
aumentano i posti di lavoro
di Alessandra Arachi
ROMA - È il caso di dirlo: è un’oasi verde, come la speranza che trasmette al
nostro Paese. La green economy ha un trendpositivo che non ha mai smesso di
crescere. Un dato per capire: in Italia oggi è un’azienda su quattro che investe
nel green , un business che si basa su un patto di sostenibilità ambientale.
Ebbene, circa la metà delle assunzioni totali del 2015 sono state fatte dalle
imprese green . Un piccolo grande miracolo economico. Lo racconta il sesto
rapporto sull’impresa «verde» realizzato dalla Fondazione Symbola e da
Unioncamere.
Le aziende green eccellono in tutto. Nell’innovazione: hanno un tasso più che
doppio rispetto alle imprese normali (21,9% contro il 9,9%). Nell’occupazione:
assumono circa il 45% del totale dei dipendenti delle imprese, con picchi del
60% nel settore manifatturiero e, addirittura, il 70% nella ricerca e lo sviluppo.
Quindi l’export: le aziende green
esportano quasi il doppio delle altre
aziende (18,9% contro il 10,7%). E
l’impresa Crudolio di Giuseppe
Matticari è un esempio calzante. Per via
dell’ export . Ma a dire il vero anche sul
fronte occupazionale. Nata a Vicenza
come start up quattro anni fa appena, la
Crudolio ha raggiunto oggi un fatturato
di 4 milioni di euro, il 65% di questo
all’estero. Leader negli oli biologici con
spremitura a freddo (in prima linea gli
oli di lino e di canapa), anche la Crudolio
quest’anno ha compiuto il suo piccolo
miracolo. «Nel 2015 abbiamo potuto
assumere quattro persone» dice
Giuseppe Matticari, il titolare. E spiega:
«Questo vuol dire che in un
anno abbiamo raddoppiato il
fatturato e anche i dipendenti,
visto che eravamo in cinque».
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Data pubblicazione: 25/10/2015
Miracolo a Vicenza. Ma anche a Roma,
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lì da dove Francesco Gullo con la sua Romambiente è arrivato fino a Pompei
per bonificare dall’amianto il sito archeologico. Si occupa di bonifiche la
Romambiente, ma anche di raccolta e smaltimento di rifiuti e pochi sanno che
l’Italia oggi è leader europeo nel riciclo industriale: con 25 milioni di tonnellate
di rifiuti industriali recuperati siamo primi, sopra i 23 milioni della Germania.
«Il recupero delle materie prime industriali è un grande risparmio
energetico e una benedizione ambientale», dice Ermete Realacci,
deputato del Partito democratico e presidente di Symbola. E
spiega: «Grazie a questo noi risparmiamo 15 milioni di tonnellate
equivalente di petrolio».
Anche l’impresa di Francesco Gullo quest’anno ha aumentato il
suo fatturato e i suoi dipendenti: «In media del 18% tutte e due le
cose», spiega il titolare di Romambiente. E racconta: «Noi
quest’anno siamo arrivati ad avere 32 dipendenti. L’ultima
assunzione è di una settimana fa, un magazziniere di 22 anni con la
sindrome di Down. Bravissimo».
Bisogna scorrere le tante pagine del rapporto di Symbola e Unioncamere per
sentirsi sempre più rincuorati e scoprire un’eccellenza tutta milanese: insieme
con Vienna Milano è la città con più di un milione di abitanti con la raccolta
differenziata più alta d’Europa.
Ma, sfogliandolo, il rapporto ci fa capire quanto l’Italia stia correndo in prima
linea per la conferenza mondiale di Parigi sul clima, la Cop21, quella che ancora
una volta ha in agenda la diminuzione di due gradi della temperatura della
terra.
«La Cop21 è una chiamata che il mondo non può perdere»,
commenta Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere. E aggiunge:
«È un’occasione per confermare un ruolo decisivo nella lotta ai
cambiamenti climatici, con l’Italia in prima fila».
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