Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Comportamento meccanico dei nanomateriali: Aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Parma, 08-06-2011 1 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Introduzione: • Cos’è la meccanica dei solidi? • Cos’è il Metodo degli Elementi Finiti? • Perché applicare la nanomeccanica per lo studio del comportamento dei materiali nell’ingegneria? • Quali sono le difficoltà che si incontrano in questo tipo di studio? • Quali sono gli approcci numerici usati? • Quali sono le possibili applicazioni? Parma, 08-06-2011 2 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Meccanica dei solidi: La meccanica dei solidi (o meccanica dei materiali) è un ramo dell’ingegneria che si occupa di determinare la risposta dei materiali all’azione dei carichi esterni, nel dettaglio le tensioni, le deformazioni ed il comportamento a frattura. Si basa sul principio di continuità del materiale studiato. Metodo degli elementi finiti: fa parte dei metodi di simulazione della realtà (virtual modelling). Il metodo agli elementi finiti conserva gli aspetti salienti del fenomeno, decomponendo un problema complesso in un insieme di numerosi piccoli problemi tramite il processo di discretizzazione, risolvendoli e riassemblando le numerose soluzioni dei singoli problemi semplici al fine di ricostruire il problema iniziale. Parma, 08-06-2011 3 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Metodo degli elementi finiti: riduce il problema iniziale alla soluzione di un sistema lineare di equazioni facilmente risolvibili per via numerica. Il metodo agisce riducendo il numero dei gradi di libertà del sistema: da un numero infinito di parametri (continuo) ad un numero finito di parametri corrispondenti allo stato di alcuni punti (nodi degli elementi). Nel caso di problemi di meccanica dei solidi si ricostruisce il campo degli spostamenti. La configurazione di equilibrio di un solido corrisponde allo stato di minima energia del sistema. La posizione di tutti i nodi è determinata minimizzando l’energia del sistema. Per ciascun elemento viene scritta una matrice di rigidezza Kel, assemblando le N matrici si ottiene quella dell’intero sistema K, gli spostamenti incogniti si ottengono risolvendo il sistema Ku P (N eq.algebriche), dove u è il vettore degli spostamenti nodali e è il vettore delle forze sbilanciate. Parma, 08-06-2011 4 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Perché applicare la nanomeccanica nell’ingegneria: La prima caratteristica della nanomeccanica è quella di infrangere il postulato della continuità del materiale studiato. decade l’ipotesi che il materiale si a infinitamente divisibile. Di conseguenza è necessaria una simulazione quantistica, (ab initio o empirica), per considerare interamente gli effetti dei livelli degli elettroni in quasi tutte le simulazioni della nanomeccanica. Risultati sperimentali, non spiegabili con la meccanica dei materiali classica, trovano un’efficiente spiegazione con la nanomeccanica e lo studio a livello atomico Parma, 08-06-2011 F. Cèlarì et al. (2003) e Marlìere et al. (2003). 5 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Il problema della scala spaziale e temporale: Un’altra particolarità nella nanomeccanica riguarda la scelta della scala spaziale e temporale da adottare. La simulazione dei materiali su nanoscala richiede non solo un a modellazione atomica e molecolare, ma anche una modellazione del continuo (Kouris e Gao, 2002). un singolo modello non è sufficiente a descrivere interamente il comportamento del mezzo su nanoscala. Nasce il concetto di multiscale modelling. In figura è riportato l’esempio di un modello multiscala per stabilire una relazione tra la meccanica quantistica, la micromeccanica e le proprietà macroscopiche (resistenza-rigidezza) di un’acciao. Anche le scale temporali coinvolte sono differenti problema ancora irrisolto! Liu, et al., (2004) Parma, 08-06-2011 6 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Origine elettronica delle proprietà dei meccaniche dei materiali: Meccanica quantistica: - formulazione semi-empirica - formulazione ab initio Il tight-binding method è una formulazione semi-empirica molto diffusa, mentre i metodi ab initio si basano principalmente su due teorie :la density functional theory e la HartreeFock Theory. La simulazione quantistica dei nanomateriali in generale si basa sul calcolo dell’energia totale del sistema atomico. Equazione di Schrödinger: Ψ(, ) Ψ(, ), dove Ψ(, ) è l’autofunzione e è l’autovalore dell’energia del sistema, ed sono la La funzione Hamiltoniana è: () () () (, ) (), dove T è l’energia cinetica, mentre V è l’energia potenziale. coordinate degli elettroni e dei nuclei. Approssimazione di Born-Oppenheimer: La funzione Hamiltoniana approssimata diventa: Ψ() Ψ() () () (, ) non è più l’energia totale del sistema, ma l’energia degli elettroni Parma, 08-06-2011 7 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Formulazione semi-empirica: Tight-Binding Method E’ un metodo semi-empirico e come tale sono preferibili quando l’onere computazionale è notevole, ma va applicato con attenzione poiché la sua accuratezza è legata alla scelta dei parametri da usare. Si basa sul metodo della Combinazione Lineare degli Orbitali Atomici (LCAO), originariamente proposta da Bloch (1928) e poi rivista da Slater e Koster (1954). Equazione di Schrödinger per il T-BM: |"ψ$" |"ψ$", dove |"ψ$" è la funzione d’onda dell’elettrone scritta secondo la notazione di Dirac. |"ψ$" ∑*'+, &' "|() "$ Si assume che la funzione d’onda risultante: Risolvere l’equazione di Schödinger equivale a minimizzare il funzionale energetico: -.|H|.0 , -.|.0 dove -ψ|ψ0 1, per cui si può riscrivere: 2 3-4|5 6 7|408 0. : ; <=; In forma si scrive: 5 :'> -?' ||?' 0 è la transfer integral matrix e @'> -?' |?' 0 è la overlap integral matrix dove Parma, 08-06-2011 : 6 =A 0 A5 8 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Formulazione ab-initio: produce risultati accurati, anche se dipendenti dalle scelte effettuate, ad esempio la scelta delle funzioni base. Density Functional Theory (DFT): Negli anni ’60, Hohenberg e Kohn (1964) e Khon e Sham (1965) formularono la density functional theory, esprimendo l’energia totale del sistema mediante il funzionale della densità totale degli elettroni. L’energia di un sistema costituito da un certo numero di elettroni è scritta: T |ρ(D)| VF |ρ(D)| EHF |ρ(D)|, dove T e V sono rispettivamente l’energia cinetica degli elettroni e quella potenziale degli elettroni-nuclei e nucleo-nucleo. Nella formulazione vengono considerati solo gli elettroni più esterni (di valenza), mentre gli elettroni interni e i nuclei sono trattati insieme come ioni. EHF è il funzionale di scambio e dipende dall’approccio adottato. EHF I ρ(D) εHF Kρ(D)L dD Local Density Functional Theory (LSFT): εHF è l’energia di scambio per l’elettrone all’interno di una nube di elettroni a densità costante. Parma, 08-06-2011 9 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Per un sistema di N-elettroni, la funzione di densità degli elettroni è espressa tramite il modulo di Khon-Sham per l’orbitale di un solo elettrone ψ) : N N ρ(D) N|ψ) (D)|O N ψQ) (D)ψ) (D) )+, )+, LDFT è un’approssimazione piuttosto rozza del sistema molecolare, perchè assume una densità uniforme degli elettroni all’interno del sistema molecolare. Altri approcci: - Non-Local Functional Approach: dipendenza dell’energia del sistema anche da un gradiente di densità degli elettroni; - Car-Parinello Molecular Dynamic Method (CPMD); - Conjugate-Gradient Method. Altre formulazioni ab initio: - Augmented Plane Wave (APW); - Korringa-Kohn-Rostler (KKR) method; - Linearized-Muffin-Thin-Orbital (LMTO) method; - Full Potential Linearized Augmented Plane Wave (FPLAPW) method impiegato per esempio per determinare le proprietà elettriche e strutturali dei semiconduttori. Parma, 08-06-2011 10 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Ideal strength and stability: Un cristallo ideale, privo di difetti, soggetto ad un carico crescente diventa instabile ed il reticolo cristallino si rompe localmente quando il materiale raggiunge il suo limite elastico. La tensione corrispondente a questa instabilità di tipo elastico si dice Forza Ideale. Più le dimensione del sistema considerato sono piccole, più questa quantità diventa importante, e gioca un ruolo fondamentale nel campo delle deformazioni elastiche. Da esperimenti sui nanomateriali si è osservato che la forza ideale influenza anche la formazione di fratture e la nucleazione. La formulazione ab initio e la simulazione molecolare forniscono buoni risultati per la forza ideale. Anche la simmetria del sistema influenza la determinazione della forza ideale, in quanto la configurazione di equilibrio a livello atomico corrisponde sempre a strutture con un’elevata simmetria. Parma, 08-06-2011 11 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Plasticity and dislocation core: il comportamento meccanico dei solidi è legato alla presenza di diversi tipi di difetti (sempre presenti all’interno dei materiali reali) che possono cambiare sensibilmente le sue caratteristiche fisiche. Le dislocazioni sono i difetti più importanti! La teoria del continuo non è più valida in corrispondenza del cuore della dislocazione. L’introduzione di difetti cambia la struttura elettronica e di conseguenza l’energia del sistema. Interessa studiare come! Sono studiati con il metodo ab initio semiconduttori in diamante, in zinco, in GaN (figura) e in AlN. Lee, et al., (2000) Parma, 08-06-2011 12 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Molecular Dynamics (MD) Simulations of Materials Mechanics Parma, 08-06-2011 13 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Simulazione del comportamento a livello atomico. Utilizzato per problemi in cui le dimensioni del modello sono troppo grandi per una simulazione a livello quantistico, ma si deve mantenere una scala atomica del problema. MD inizialmente usata in termodinamica e in fisica chimica per calcolare le proprietà termochimiche medie di vari sistemi fisici: gas, liquidi, solidi. Parma, 08-06-2011 14 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Le due ipotesi base dell’MD simulations sono: 1) Le molecole o gli atomi sono descritti come un sistema di punti materiali interagenti, il cui movimento è descritto dinamicamente attraverso un vettore di posizioni e velocità istantanee. Interazioni tra atomi dipendono strettamente dalla distribuzione spaziale e dalle distanze tra gli atomi. 2) Non si hanno variazioni di massa nel sistema, quindi il numero di atomi all’interno del sistema rimane invariato. Il sistema viene trattato come un dominio isolato in cui l’energia viene conservata. Esistono tecniche non conservative (Berendsen, Schafer, Karpov). Parma, 08-06-2011 15 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 16 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Equazioni del moto di Lagrange Le equazioni del moto di un sistema di punti materiali interagenti (particelle o atomi), con s gradi libertà possono essere generalmente scritte nei termini di una Lagrangiana d ∂L ∂L − = 0 , α = 1,2,..., s dt ∂q&α ∂qα La simulazione MD si riferisce a un sistema di coordinate Cartesiane, dove l’equazione precedente viene semplificata: d ∂L ∂L − = 0 , i = 1,2,..., N & dt ∂ri ∂ri Parma, 08-06-2011 (1) 17 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela L’equazioni del moto di Lagrange per l’omogeneità del tempo e dello spazio, l’isotropia dei sistemi inerziali non devono dipendere dalla scelta dell’istante iniziale di osservazione, dall’origine del sistema di riferimento e dalla direzione degli assi, ma dal valore assoluto dei vettori velocità. Una possibile funzione per particelle non interagenti: N m r& 2 mi 2 2 2 L=∑ x&i + y& i + z&i ≡ ∑ i i i =1 2 i =1 2 N ( ) Considerando l’interazione tra particelle la Lagrangiana diventa: mi r&i2 L=∑ − U (r1 , r2 ,..., rN ) i =1 2 N Quindi l’equazione del moto in forma Newtoniana: Parma, 08-06-2011 18 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali mi&r&i = − Corbari Nicholas Scorza Daniela ∂U (r1 , r2 ,..., rN ) ≡ Fi ∂ri Con Fi forza interna esercitata sull’atomo i. Equazioni del moto di Hamilton Un’alternativa alla funzione Lagrangiana in termini di coordinate generalizzate e quantità di moto è la formulazione di Hamilton. Le variabili indipendenti sono quindi la coordinata generalizzata q e la quantità di moto canonica p. Considerando il differenziale completo della lagrangiana: Parma, 08-06-2011 19 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela ∂L ∂L ∂L dqα + dq&α + dt ∂t ∂qα ∂q&α ∂L ∂L = ∂qα + pα dq&α + dt ∂qα ∂t dL = = d ( pα dq&α ) + ∂L ∂L dqα − q&α dpα + dt ∂qα ∂t d ( pα dq&α − L ) = − ∂L ∂L dqα + q&α dpα − dt ∂qα ∂t L’hamiltoniana si scrive quindi: dH = − ∂L ∂L dqα + q&α dpα − dt ∂qα ∂t E H (p, q, t ) = ∑ q&α pα − L(p, q, t ) Parma, 08-06-2011 20 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Usando l’equazione Lagrangiana si può scrivere ∂L d ∂L = ∂qα dt ∂q&α = p& α Quindi dH = − p& α dqα + q&α dpα − ∂L dt ∂t Ma si può anche scrivere dH = ∂H ∂H ∂L dqα + dpα + dt ∂qα ∂pα ∂t Confrontando le due equazioni precedenti si ottengono le equazioni del moto di Hamilton: Parma, 08-06-2011 21 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali p& α = − ∂H ∂qα q&α = ∂H ∂pα Corbari Nicholas Scorza Daniela ∂H ∂L =− ∂t ∂t Per un sistema conservativo di N atomi interagenti in un sistema cartesiano si può scrivere H (r1 , r2 ,..., rN , p 1 , p 2 ,..., p N ) = ∑ i ri = pi pi + U (r1 , r2 ,..., rN ) 2mi ∂H ∂H , p& i = − ∂p i ∂ri Se sono note la funzione Hamiltoniana e lo stato iniziale degli atomi del sistema, si possono computare istantaneamente le posizioni e la quantità di moto in istanti successivi. Parma, 08-06-2011 22 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Potenziali Interatomici Se si vuole rappresentare l’interazione interatomica del sistema si devono considerare gli effetti meccanici quantistici. U (r1 , r2 ,..., rN ) = ∑U1 (ri ) + i ∑U 2 (ri , r j ) + i, j > i ∑U 3 (ri , r j , , rk ) + ... i, j > i, k > j Il primo termine rappresenta l’energia dovuta a una campo di forze esterno, gravitazionale o elettrostatico, in cui il sistema è immerso, il secondo termine l’interazione tra due coppie di particelle, il terzo tra tre particelle. Parma, 08-06-2011 23 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela 1.Bond stretching term; 2. Angle term; 3. Torsion term; 4. Out of plane term; 5. Bond -Bond term; 6. Angle - Angle term; 7. Bond - Angle term; 8. Angle - Angle - Torsion term; 9. Out of plane - Out of plane term; 10. Non bonded term; 11. Electrostatic term; etc…. Parma, 08-06-2011 24 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Per la scelta dei potenziali si devono considerare le seguenti caratteristiche: - Accuratezza nel riprodurre le caratteristiche d’interesse, - Trasferibilità devono poter essere usati per diverse caratteristiche, - Velocità computazionale calcoli veloci con potenziali semplici. Non esistono potenziali giusti o sbagliati, ci sono potenziali appropriati o meno per descrivere il fenomeno che si sta studiando. I potenziali possono essere divisi in due classi: Parma, 08-06-2011 25 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela 1) Pair Potentials tra coppie di atomi ( solo U2) (hard spheres, Lennard Jones, Morse) 2) Multi-Body Potentials multi atomici ( U3 e superiori) Pair-Potentials Hard/soft spheres è il più semplice potenziale senza nessuna interazione coesiva. Utile per indagini teoriche di alcun i problemi ideali. ∞ U (rij ) = 0 for for Parma, 08-06-2011 rij ≤ r0 rij > r0 -hard rij U rij = r0 ( ) −n -soft 26 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Lennard- Jones propongono questo potenziale per descrivere l’interazione tra coppie di atomi. σ 12 σ 6 U ri , r j = U (r ) = 4ε − , r = rij = ri − r j r r ( ) Con ε = energia di legame, σ = diametro di collisione Il minimo di questa funzione rappresenta lo stato di equilibrio per una coppia di atomi. Il primo termine del potenziale rappresenta la repulsione atomica, dominante per piccole distanze mentre il secondo termine rappresenta l’attrazione. Parma, 08-06-2011 27 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 28 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela La forza corrispondente tra due atomi può essere espressa come una funzione della distanza interatomica: ∂U ε F (r ) = − = 24 ∂r σ σ 13 σ 7 2 − r r Il potenziale di Lennard-Jones descrive bene l’interazione di van der Waals nei gas inerti e i sistemi molecolari (Ar, Kr, CH4, O2, H2, C2H4, etc..) Tentativo di utilizzo nei metalli (Halicioglu e Pound) che però non ha trovato applicazioni pratiche. Parma, 08-06-2011 29 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Potenziale di Morse , simile al potenziale di Lennard-Jones [ U (r ) = ε e 2 β ( ρ − r ) − 2e β ( ρ − r ) ] , [ F (r ) = 2εβ e 2 β ( ρ − r ) − 2e β ( ρ − r ) ] Con ρ = lunghezza di equilibrio, ε = energia di dislocazione, β = fattore di scala inverso della lunghezza Utilizzato quando l’interazione attrattiva deriva da un legame chimico. Potential Cut-Off Le funzioni potenziali come Lennard-Jones hanno un infinito range di interazione, si stabilisce quindi un raggio di cut-off Rc per cui le interazioni tra atomi separati da una distanza maggiore di Rc sono ignorate. Parma, 08-06-2011 30 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 31 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela AFEM (Atomic-scale Finite Element Method) La configurazione di equilibrio di un sistema di N atomi corrisponde allo stato di minima energia totale. Indicando con: Etot ( x ) = Etot ( x1 , x 2 ,...., x N ) , la funzione che definisce l’energia totale del sistema, lo stato di equilibrio è identificato dalla relazione: ∂Etot ( x) =0 ∂x Nel contesto della simulazione molecolare dinamica (MD) un potenziale interatomico deve essere considerato come uno strumento per determinare le forze agenti tra gli atomi. Parma, 08-06-2011 32 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Non ci si addentra in questo modo nella complessa descrizione della dinamica degli elettroni, ma per trovare la configurazione di equilibrio si utilizzano potenziali i cui valori dipendono dai parametri dei materiali e dalla mutua posizione degli atomi. Lo stato minimo di energia è: ∂Etot ∂U tot (x) = − Fi = 0 ∂x i ∂xi Attraverso un sviluppo in serie di Taylor si ottiene: ∂E Etot ( x) ≅ Etot ( x0 ) + tot ∂x Parma, 08-06-2011 2 1 T ∂ Etot (x − x 0 ) + (x − x0 ) 2 ∂x 2 x0 ( x − x0 ) + ...... − Fi ⋅ xi x0 33 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela ∂Etot ∂Etot ∂ 2 Etot ≅ + ( x − x 0 ) + ..... − F = 0 2 ∂x ∂x x 0 ∂x x 0 ∂ 2 Etot ∂x 2 x 0 (x − x 0 ) = ∂ 2U tot ∂x 2 x 0 (x − x 0 ) = F − ∂Etot = K (x − x 0 ) = P ∂x x 0 Con Matrice di Rigidezza ∂ 2U tot ∂xi ∂xi 1 ∂ 2U tot 2 ∂ U tot = K ij = ∂x i ∂x j 2 ∂xi −1∂x1 1 ∂ 2U tot 2 ∂xi − 2∂x1 .... Parma, 08-06-2011 1 ∂ 2U tot 2 ∂xi −1∂x1 0 0 .... 1 ∂ 2U tot .... 2 ∂xi − 2∂x1 0 .... 0 .... .... .... 34 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Quindi l’equazione che governa il problema è la seguente Ku=P È la stessa equazione che governa la modellazione continua FEM . Atomic-scale Finite Element Method, (AFEM) Un sottoinsieme di atomi è chiamato elemento e la composizione dell’elemento dipende dalla struttura atomica e dalla natura delle interazioni atomiche. Parma, 08-06-2011 35 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela AFEM è specifica per diversi materiali, mentre la modellazione FEM è generica per tutti i materiali, questo perché un AFEM element dipende dalla struttura atomica e dai potenziali interatomici diversi per ogni materiale. Spesso un AFEM element è composto da un insieme di atomi. Parma, 08-06-2011 36 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 37 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 38 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Sviluppi Multiscale computational methods Il convenzionale approccio continuo FEM funziona per problemi a micro e macro scala, ma non descrive il comportamento degli atomi che interagiscono vicendevolmente (multy-body interactions) Invece la simulazione atomica AFEM viene usata per cogliere il comportamento del materiale a livello atomico, ma è difficilmente implementabile per problemi di grandi dimensioni e con elevati gradi di libertà. I multi scale computational methods nascono dall’esigenza di studiare materiali e sistemi a diverse scale d’indagine Parma, 08-06-2011 39 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 40 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 41 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 42 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela (Immages From: Atomic-scale finite element method in multiscale computation with applications to carbon nanotubes, B. Liu, H. Jiang, Y. Huang, S. Qu, and M.-F. Yu) Parma, 08-06-2011 43 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Utilizzo a scala mesoscopica Uno dei campi della meccanica in cui la modellazione molecolare dinamica ha dato maggiormente i suoi frutti è la meccanica della frattura incluse la propagazione delle fessure e la dislocazione delle emissioni. Anton M. Krivtsov ha studiato attraverso la MD simulation la penetrazione di un proiettile in un piatto. Parma, 08-06-2011 44 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Parma, 08-06-2011 Corbari Nicholas Scorza Daniela 45 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela La MD ha trovato largo impiego anche nella rappresentazione di materiali cristallini. Sempre Anton M. Krivtsov per ottenere materiali composti da elementi mono cristallini con diversa porosità, non casuale, ma predefinita, senza avere enormi costi computazionali, ha utilizzato semplicemente un potenziale di Lennard-Jones per descrivere l’interazione dei grani a una scala mesoscopica. Parma, 08-06-2011 46 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Spallation in un elemento monocristallino. Il rettangolo mostra l’elemento prima dell’impatto. Spallation in un elemento policristallino con 1% di porosità. Parma, 08-06-2011 47 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Spallation in un elemento policristallino con 15% di porosità. Parma, 08-06-2011 48 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Applicazione dell’Atomic-scale Finite Element Method (AFEM): Il metodo agli elementi finiti non è applicabile in problemi su nanoscala. IL AFEM costruisce elementi finiti atomici, la cui formulazione si basa sui sull’energia potenziale di interazione atomica. Per un sistema di N atomi, l’energia immagazzinata nei legami atomici è data da: USTS ∑N )Y> UUxW 6 x) X, dove U è il potenziale interatomico e x) è la posizione dell’atomi i-esimo. L’energia totale è definita come: [ ESTS (x) USTS (x) 6 ∑N )+, F) · x) , dove x (x, , xO , … , xN )N e F[) è la forza esterna agente. Lo stato di minima energia corrisponde a minimizzare: e applicando lo sviluppo in serie di Taylor: T ^g E`a` ^E , `a` ( ) ( ) ( ) c c c " ESTS (x) b ESTS Ux X d Ux 6 x X Ux 6 x X " d ^H O H+H(e) ^E`a` ^H 0, (c) Ux 6 x X (e) ^H ^H H+H Scrivendo lo spostamento come u x 6 x (c) , possiamo scrivere Ku P, dove gE gU ^ ^ ^E ^U `a` `a` " " K d (e) d (e) e P 6 " `a` d (e) F[ 6 " `a`d (e) . ^H ^H H+H Parma, 08-06-2011 ^H ^H H+H ^H H+H ^H H+H 49 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Gli elementi AFEM sono specifici del tipo di materiale studiato, e dipendono non solo dal tipo di struttura atomica, ma anche dal tipo di interazioni atomiche. Nel’esempio riportato si considerano elementi AFEM tridimensionali per nanotubi in carbonio Ciascun elemento del modello AFEM è costituito da dieci atomi di carbonio. La matrice di rigidezza K dell’elemento ed il vettore delle forze sbilanciate P è dato: K ijikilS n ^g U`a` p ^Ho ^Ho qHq m , ^g U`a` n p O ^Hr ^Ho OsHq n , ^g U`a` p O ^Ho ^Hr qHOs (0)OsHOs t e P ijikilS u Corbari Nicholas Scorza Daniela ^U nF[) 6 `a` p ^Ho (0)OsH, qH, v Il AFEM procede in ogni iterazione: • Al calcolo della matrice di rigidezza e del vettore delle forze sbilanciate di ordine N. • Alla risoluzione dell’equazione Ku P, anch’essa di ordine N, dovuta alla matrice K sparsa. Parma, 08-06-2011 50 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Consideriamo il caso di un nanotubo in carbonio tipo armchair simulato con quattro schemi costituiti da un numero di atomi diversi, 400, 800, 1600 e 3200 atomi. Il nanotubo in carbonio è bloccato alle estremità e soggetto ad una forza laterale applicata in mezzaria di circa 8 nN. Nella figura a destra si mostra il numero di passi iterativi M e la deformazione in funzione al numero di atomi dello schema simulato. Sarebbe errato usare il FEM così com’è, in quanto comporterebbe errori computazionali. Si adotta un modello costitutivo locale per un potenziale atomico non-locale. Elementi di transizione assicurano una corretta interfaccia AFEM/FEM e soddisfano i seguenti requisiti: • devono possedere sia caratteristiche locali, che non-locali; • devono superare il patch test. Parma, 08-06-2011 51 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Nanotubo in carbonio armchair lungo 605 nm, costituito da 48200 atomi, estremità fissate con spostamento imposto in mezzeria pari a 81nm. Due modelli: • 48200 elementi AFEM • 800 AFEM + elem. FEM. Differenza nei risultati inferiore all’1%; tempo di elaborazione è di 24 minuti contro 13 s; memoria richiesta circa il 2% del modello AFEM (48000). • L’AFEM può tener conto simultaneamente delle multiple interazioni tra gli atomi, sia dei legami covalenti che delle forze di Van der Waals. • L’AFEM consente di determinare anche la frequenza ed i modi di vibrazione dei nanotubi. Parma, 08-06-2011 52 Comportamento meccanico dei nanomateriali:aspetti generali e modelli computazionali Corbari Nicholas Scorza Daniela Riferimenti bibliografici: • W. K. Liu, E. G. Karpov, S. Zhang and H. S. Park, Computer Methods in Applied Mechanics and Engineering, 193, 1529 (2004); • S. Hao, W. K. Liu, B. Moran, F. Vernerey and G. B. Olson, Comput. Meth. Appl. Mech. Eng. 193, 1865 (2004); • R. M. Martin, Electronic Structure: Basic Theory and Practical Methods, Cambridge University Press, Cambridge (2004); • H. J. C. Berendsen, J. P. M. Postma, W. F. van Gunsteren, A. DiNola and J. R. 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