Marzo 2010 L’espressione dell’Amore e della Fratellanza nell’Arrampicata Evolutiva Un’esperienza di Arrampicata Evolutiva permette di fondere qualità molto diverse. Potremmo dire che, per salire in parete, occorre una volontà determinata; la capacità di trovare soluzioni creative alle difficoltà che si incontrano sulla via; l’utilizzo anche più metodico della mente, in quanto occorre saper prevedere dove ci condurrà un certo movimento, per non trovarsi poi in una situazione da cui non è possibile uscire, se non aggrappandosi alla corda; un ordine rituale nei movimenti, preciso ed attento. Per rendere l’esperienza completa sono necessarie anche qualità quali il movimento armonioso che sappia coniugare la forte tensione dei muscoli con la necessità di leggerezza, mentre, coltiviamo internamente l’aspirazione a salire verso l’Alto ed a fonderci con un punto più elevato, al di sopra di noi. La vibrazione dell’Amore e della Fratellanza entrano in gioco nel cuore del rapporto tra chi fa sicura e chi sale. Se l’Amore è “la tendenza insita profondamente in ogni forma, in ogni essere all’unione, al completamento e all’integrazione” (La Sala Batà, I Sette Temperamenti Umani, p. 29), questo aspetto si esprime, nel nostro lavoro, nella partecipazione empatica di chi fa sicura con chi chi sale e con il lavoro interno che egli si prefigge. Il rapporto che si instaura tra chi sale e chi fa sicura non può essere agitato, ma è necessario che sia sereno, calmo. Non può essere movimentato dal piano emotivo che offusca la mente, ma deve essere caratterizzato da attenzione, sensibilità, intuito, comprensione. Chi sale e ancora, di più chi fa sicura, deve sentire l’intelligenza del cuore. Quando ci si trova a far sicura ad un compagno che si trova in difficoltà e chiede aiuto, occorre ricordarsi che l’Amore è accompagnare l’altro nelle proprie difficoltà sostenendolo, ma non sostituendosi ad esso. Va dunque sempre rispettato il libero arbitrio. Arrampicare utilizzando la consapevolezza, significa tenere nella mente e nel cuore il compagno con cui si arrampica e l’obiettivo di gruppo che si vuole realizzare. È necessario che nel corso dell’esperienza ci sia un’accettazione piena di quanto accade, la mancanza di giudizio e di criticismo e che vi sia costruttività, ossia la sicurezza interiore che tutto lavora per il buon esito dell’esperienza ed infine, la fiducia in quello che si sta facendo insieme. Quando nel rapporto incontriamo la superficialità, oppure l’incertezza, l’indecisione, la mancanza di definizione, si rischia di creare una situazione pericolosa, soprattutto per chi sale. Il rapporto che www.dhyana.it 1 Marzo 2010 si crea tra chi arrampica e chi fa sicura, per essere funzionale ed evolutivo, deve riuscire ad attivare il cuore del Rapporto e, quindi, l’Amore nella sua qualità più alta e vibrante. Durante l’arrampicata si crea infatti un legame sottile tra i due protagonisti, l’uno più attivo, chi arrampica, e l’altro più passivo, che fa sicura; la mente dei due deve riuscire, attraverso l’Amore, a fondersi trovando un’unità nuova che permette di raggiungere una sintesi che possa sostenere nel progetto comune, quello di raggiungere la Vetta In questo processo, la Fratellanza è data dalla creazione di giusti e retti rapporti umani e in questo senso l’Arrampicata Evolutiva rappresenta la metafora esperienziale della costruzione di questi legami. Proviamo ad immaginare: davanti a noi un susseguirsi di fessure, spigoli di roccia, placche apparentemente lisce, in un insieme di roccia e cielo, splendida metafora del percorso che ogni uomo si trova a dover affrontare per ricongiungere la terra sulla quale cammina e sulla quale tenta di elevarsi, con l’immenso spazio che si apre sopra di lui. Poi ancora, immaginiamo di cogliere intimamente la consapevolezza che un percorso così: in nessun modo potrà essere affrontato, se non con il sostegno di un compagno ed immaginiamo di legare la nostra vita alla sua, perché è insieme che possiamo affrontare questa prova. www.dhyana.it 2