Nuove considerazioni sul II Principio della Termodinamica dr.ing. Alberto Sacchi Sviluppo Progetti Avanzati srl- R&D Dept. [email protected] SINTESI (Abstract) Una nuova versione del noto “Paradosso termodinamico di Feynman”, in cui è eliminata la dubbia validità della unidirezionalità di rotazione, conferma il II Principio della Termodinamica. A new version of "Thermodynamic Feynman Paradox ", without one direction rotation system, confirm II Thermodynamics Law. ESPERIMENTO MENTALE DI FALSIFICAZIONE Il secondo Principio della Termodinamica è, notoriamente, una legge di tipo statistico; ne è conferma il Teorema di Ricorrenza di Poincaré che asserisce che “Sia S un sistema dinamico con volume finito e sia P un punto di tale spazio; per ogni intorno D di P esiste un punto P’ appartenente a D che ritornerà in D in un tempo finito.” Il Secondo Principio della Termodinamica, nella sua versione classica, asserisce che in un sistema isolato è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo (formulazione di Clausius) o, nella formulazione di Kelvin-Planck «È impossibile realizzare una trasformazione ciclica il cui unico risultato sia la trasformazione in lavoro di tutto il calore assorbito da una sorgente omogenea» Nel corso delle famosissime lezioni di fisica tenute presso il Caltech negli anni 19611963 Richard Feynman, affrontando il secondo Principio della Termodinamica, propose il seguente paradosso volto alla sua falsificazione. Si immagini una specie di mulinello immerso in un gas a temperatura T e pressione p collegato, mediante un albero rotante ad una ruota ad arpionismo in grado di ruotare liberamente in un solo verso. L’agitazione termica molecolare porterà ad urti casuali sulle pale del mulinello che sarà in grado di portare in rotazione la ruota dentata in un solo verso a causa dell’arpionismo. (FIG.1). La ruota dentata potrà eventualmente essere rigidamente collegata ad un qualsiasi dispositivo atto a generare energia (ad esempio un alternatore, una dinamo o semplicemente un ventilatore). La spiegazione del paradosso fu fornita dallo stesso Feynman che chiarì come in realtà, il dispositivo nella sua versione reale non possa prescindere dagli attriti che, a regime, lo porterebbero ad assumere la medesima temperatura del gas. Tenuta presente la dimensione del cricchetto che, per evidenti ragioni non può essere che molecolare, alla temperatura del gas esso cesserebbe di funzionare. Da www.fisicamente.net – Il diavoletto di Maxwell ed il cricchetto di Feynman Da una attenta analisi dell’esperimento risulta impossibile la rotazione unidirezionale indipendentemente dall’arpionismo. Infatti gli urti su entrambe la facce di una qualsiasi delle “pale” della ruota risultano statisticamente uguali, sia in numero che in quantità di moto trasmessa. In tali condizioni la ruota non sarà soggetta ad alcuna coppia e, pertanto, non potrà ruotare. (FIG.1) Si supponga che le due superfici di ciascuna pala siano rispettivamente perfettamente elastica l’una e perfettamente anelastica l’altra (FIG.2) FIG.1 . Da www.fisicamente.net – Il diavoletto di Maxwell ed il cricchetto di Feynman Faccia perfettam. anelastica Faccia perfett. elastica FIG.2 L’energia cinetica trasferita dalle molecole urtanti le facce elastiche è ovviamente nulla; infatti si ha: angolo incidenza = angolo riflessione │vi│= │vr│ velocità incidente = velocità riflessa avendo assunto │vi│= │vr│ = v mrs = 3RT M velocità media con T = temperatura assoluta gas R = costante gas = 8,3143 J/(mol × K) M = massa molecolare gas ne deriva: ½ m│vi│2 = ½ m│vr│2 da cui Energia ceduta alla pala = 0 ossia l’azione degli urti molecolari sulla faccia elastica è nulla e non interviene sulla rotazione del dispositivo. Sulle facce anelastiche viene, al contrario, trasferita la totale energia cinetica delle molecole urtanti E = ½ m│vmrs│2 che verrà parzialmente convertita in calore ed in energia meccanica per la quota restante. E = ½ N m│vmrs│2 = Q + Cω. Q = calore fornito alla girante durante 1s = cp mp ( T –Tp) cp = calore specifico del materiale di cui è costituita la pala mp = massa della pala T = temperatura del gas Tp = temperatura della pala al momento dell’urto N = n° melecole incicenti la pala in 1s Cω = potenza meccanica fornita al sistema rotante ω = velocità angolare del rotore C = coppia CONCLUSIONE Questa la dimostrazione (valida in prima approssimazione e per tempi brevissimi) della falsificabilità del II Principio; infatti il sistema illustrato sembrerebbe poter estrarre ciclicamente lavoro meccanico da un gas omogeneo. In realtà a regime il calore Q = cp mp ( T –Tp) porterà T = Tp e quindi la velocità delle molecole incidenti │vi│ sarà identico a quella delle molecole della pala (che corrisponde a │vr│) ossia │vi│= │vr│=│vmrs│ riportando la situazione a cessione nulla di energia dal gas alla pala. Il sistema a regime non permette di estrarre ciclicamente calore da un gas in equilibrio trasformandolo in energia meccanica, come da II Principio della Termodinamica.