Smart Cities and Communities Decreto Direttoriale n°84/Ric del 2 marzo 2012 Idee progettuali per le «Smart Cities and Communities» nelle Regioni Convergenza (Puglia, Sicilia, Calabria e Campania), progetti di ricerca dedicati allo sviluppo di Città Intelligenti SINERGREEN - SMARGREEN Il progetto SINERGREEN (Smart Intelligent Green Energy) è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal MIUR nell’ambito del Programma Operativo Nazionale PON “Ricerca e Competitività 2007–2013”. Il progetto è una componente del cluster S.R.S. (SINERGREEN-RES NOVAE-SEM) e ha l’obiettivo di combinare opportunamente l’impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili con l’applicazione di una rete di nuove tecnologie in ambito energetico ed informatico (la cosiddetta smart grid) al fine di rendere ottimale l’utilizzo di tali risorse, contribuendo così a ridurre i costi energetici e contenere l'impatto ambientale. SINERGREEN si configura a sua volta come la convergenza di due progetti di ricerca e sviluppo denominati SINERGRID (Smart Intelligent Energy Community Grid) e SMARGREEN (Smart & Green Energy). Questi progetti, pur mantenendo la propria autonomia funzionale, si integrano in modo complementare nella definizione di soluzioni tecnologiche e gestionali smart in campo energetico. IL CONTRIBUTO DI SPIN-OFF CINFAI Il sottoprogetto SMARGREEN riguarda un innovativo sistema di produzione di energia da solare termodinamico che consente di trasformare energia solare in energia elettrica in maniera potenzialmente pulita grazie all’abbinamento a due diversi sistemi a combustione esterna: un dimostratore di motore di Stirling e un motore di tipo ORC (Organic Rankine Cycle). Il sistema considera anche la parte di stoccaggio nell’ottica di un utilizzo dell’energia accumulata in surplus. Spin-off CINFAI ha avviato le sue attività nel contesto del progetto Sinergreen-Smargreen, fornendo consulenza scientifica e tecnica per l’allestimento del dimostratore Stirling (sotto illustrato) nell’area sperimentale e coordinando la fase di sperimentazione stessa presso il Campo Prove dell’Università degli Studi di Enna Kore. A valle della fase di sperimentazione, Spin-off CINFAI sta seguendo ulteriori attività di ricerca e approfondimento (analisi delle misure, elaborazione dati e modellistica) in vista sia delle proiezioni dei risultati ottenuti su iniziative che traguardano l’Expo “Future Energy” di Astana (2017) sia di possibili sviluppi imprenditoriali. Campo Prove di Enna Kore: il sistema prototipale sperimentale IL SISTEMA SOLARE TERMODINAMICO DIFFUSO IL CAMPO SOLARE Il sistema di produzione di energia è caratterizzato dalla presenza di vari componenti: • un campo solare con collettori termici per la captazione dell’energia rinnovabile del Sole ; • un generatore di acqua calda, per la produzione di 550 kWt/h alla temperatura di 95°C +/- 5% ed alla pressione di 1 bar ; • un turbogeneratore prototipale per la produzione di energia elettrica per una potenza di 50 kWel (un motore di tipo ORC e uno di tipo STIRLING); • una torre evaporativa; • un compressore d’aria per i cuscini dei serbatoi inerziali; • un sistema per il monitoraggio ed il telecontrollo; • un quadro elettrico di controllo e comando. Il campo solare termodinamico è composto da due collettori parabolici con dimensioni in lunghezza di 26,06 ml, in larghezza di 2,37 ml ed in altezza di 2,55 ml, montati su una struttura di sostegno in acciaio zincato a caldo. I collettori sono stati installati in modo tale da evitare ombreggiamenti reciproci e pertanto ciascuno di essi in larghezza occupa uno spazio pari a circa 4,75 ml; lo spazio libero tra le due file garantisce altresì lo spazio di manovra per la manutenzione dei collettori stessi. Gli specchi sono in vetro temprato e caratterizzati da un sistema di movimentazione per l’inseguimento solare in maniera tale da massimizzare la resa di captazione solare durante l’intero arco della giornata. In caso di forte vento è previsto l’abbassamento verso terra degli specchi in modo da evitare rotture, posizione utilizzata anche per pulire gli specchi. Specchi solari (particolare) Specchi solari (retro) LA SPERIMENTAZIONE CON LA PAL Campo Prove Campo Prove (in primo piano) e impianto di illuminazione (in secondo piano) L’attività di sperimentazione, svolta in collaborazione con il Comune di Enna, ha visto l’implementazione di un impianto di illuminazione stradale, non energivoro (lampade a LED), dotato di idoneo sistema di telemetria per poter monitorare in real-time le armature stradali e i relativi consumi. La sperimentazione sul Sistema Solare Termodinamico diffuso ha permesso di raggiungere interessanti risultati per quanto concerne la produzione di energia da fonte rinnovabile in sistemi di piccola taglia. Notevoli sono inoltre i vantaggi ambientali che l’impianto consente di raggiungere: l’apporto di energia da fonte rinnovabile consente un risparmio significativo di energia da fonte fossile e quindi una riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Motore di tipo ORC (Organic Rankine Cycle) Il dimostratore di Stirling Il dimostratore Stirling utilizzato per la sperimentazione in campo è composto da tre parti principali: - il focolare, dotato di sistema per recupero e scambio termico; - il motore vero e proprio, che riceve calore dal focolare e lo cede ad un circuito di acqua calda; - uno scambiatore a recupero termico, economizzatore per la maggiore produzione di acqua calda. Principio di funzionamento del sistema cogenerativo Stirling Nel focolare, la fiamma prodotta da gas metano (o da altro combustibile), genera il flusso di aria calda a circa 1000–1200 °C, che va a lambire lo scambiatore caldo del motore. In tal modo, il gas di ciclo (elio) all’interno dei cilindri viene portato a temperature comprese fra 600 e 800 °C. La potenza termica di energia primaria in ingresso prodotta dal gas metano (al focolare) è di circa 200 kWt, l’energia elettrica prodotta dal motore è di circa 35 kWe, mentre l’energia termica recuperata (ceduta dal motore e dal recuperatore al gas del focolare) è di circa 150 kWt. La temperatura dell'acqua calda in uscita dal sistema, e inviata al dissipatore/aerotermo, è compresa tra 50 e 85 °C. Vista d’insieme focolare, motore, recuperatore IL FOCOLARE Sistema focolare: vista d’insieme (in alto a destra e sinistra), lato motore Stirling (in basso a sinistra), lato bruciatore (in basso a destra) Il sistema focolare è costituito da un forno rivestito da refrattari per il contenimento della fiamma e dei gas ad alte temperature (900–1250 °C). Nella camera di combustione, gli scambiatori del motore vengono lambiti dai gas caldi combusti. Per cedere al motore il calore alla massima temperatura disponibile, il forno è dotato di un opportuno sistema di scambio rigenerativo: i fumi in uscita vanno a preriscaldare l’aria comburente che arriva nella camera di combustione già oltre i 500 °C e poi con la combustione raggiunge i 1200 °C. Un secondo scambiatore a recupero è installato sul flusso fumi in uscita, in modo da abbassare ulteriormente la loro temperatura e recuperare energia termica, ad esempio per il riscaldamento di acqua per un’eventuale utenza termica. IL MOTORE Vista del motore lato scambiatore caldo Il motore ha una configurazione di tipo ALFA, a 4 cilindri con doppio effetto, dotato di un particolare cinematismo che mantiene pressoché costante a 90° lo sfasamento fra uno stantuffo e l’altro. Gli stantuffi vengono utilizzati a doppio effetto con un collegamento di tipo serie; fra uno stantuffo e l’altro è inoltre installato il sistema di raffreddamento del gas in compressione ed il sistema di rigenerazione del calore. Al suo interno è presente elio compresso a pressioni di circa 15 bar nelle parti fredde e di circa 40 bar nelle parti calde. Il rendimento della macchina ideale, tenendo conto della presenza del rigeneratore, è quello di un ciclo di Carnot. Tuttavia nel ciclo reale di Stirling il rendimento è inferiore a quello ideale a causa degli effetti di attrito (tra pistoni e cilindri), di conduzione di calore (attraverso le pareti dei cilindri o del rigeneratore), dell’impossibilità di ottenere due isocore o della non completa restituzione del calore assorbito da parte del rigeneratore. Schema di funzionamento Criterio di funzionamento del motore Gli stantuffi vanno a comprimere ed espandere il gas di ciclo; la differenza di lavoro fra queste due trasformazioni viene ceduta all’albero motore e successivamente al generatore elettrico. Nel seguito sono descritte le fasi di ciclo svolte dal motore. 1. Espansione Partendo dalla condizione di gas caldo e già compresso, nell’espanderlo, il maggior lavoro viene ottenuto se il gas rimane alla temperatura più alta possibile: poiché l’espansione tende a raffreddare il gas, occorre che quest’ultimo sia riscaldato per mantenere la temperatura costante, corrispondente alla più alta disponibile. Attraverso lo scambiatore caldo il gas viene riscaldato durante l’espansione, di conseguenza lo stantuffo viene messo in movimento sotto l’azione della spinta motrice. 2. Rigenerazione con raffreddamento del gas e riscaldamento del rigeneratore A fine espansione, il gas caldo a bassa pressione deve essere preparato per la successiva fase di compressione: l’opportuno movimento degli stantuffi fa sì che venga spostato dal cilindro caldo a quello freddo passando attraverso il rigeneratore. Quest’ultimo consiste in una massa metallica con opportuna capacità termica, che viene riscaldata dal gas caldo in transito, provocando pertanto una diminuzione di temperatura sullo stesso gas. In questa fase non si hanno particolari spinte sugli stantuffi. Motore a 4 cilindri a doppio effetto 3. Compressione Il modo di comprimere un gas con il minor lavoro viene ottenuto quando lo stesso gas viene tenuto alla temperatura più bassa possibile. Essendo la compressione un processo che tende a riscaldare il gas, occorre pertanto che nel comprimere si vada a raffreddare, mantenendo la temperatura costante. Il gas, alla temperatura più bassa disponibile (quella di scambio con l’acqua di raffreddamento del motore), viene compresso dal cilindro nello scambiatore freddo. In questa fase lo stantuffo cede lavoro di compressione al gas. 4. Rigenerazione con riscaldamento del gas e raffreddamento del rigeneratore A fine compressione il gas attraversa il rigeneratore verso il cilindro caldo, trovandosi il rigeneratore nello stato di caldo viene raffreddato ed il gas compresso riscaldato. In questa fase non si hanno particolari spinte sugli stantuffi. A fine rigenerazione, il gas si trova nella fase calda e compressa, può pertanto ripetere il ciclo con la fase di espansione già descritta. Dettaglio dei cilindri del motore Laboratorio mobile