COMUNE Dl MONTORO INFERIORE provincia di Avellino REVISIONE DEl PIANI Dl RECUPERO LEGGE 457/78 TITOLO IV LEGGE 219/81 DELIBERAZIONE CONSILIARE N.07 DEL 20/02/1998 L'Ingegnere Capo fJiott. lng. p· "t one RELAZIONE E NORME D'ATTUAZIONE ELABORATO MODIFICATO COSl COME DA DISPOSIZIONI DEL RESPONSABILE DELPROCEDIMENTO . DELIBERA CONSILIARE N.41 DEL 4/7/2002. SOSTITUISCE LA CORRISPONDENTE TAVOLA DATATA DICEMBRE 2001 . SETTEMBRE 2002 PROGETTO ARCH . ANTO~'C ATENA Via Monti 13 mo_,O Salerno STUDIO HABITAT ARCHITETTI ASSOCIATI A TTO ALFONSO PANTULIANO ~~ '---------- .'' 1 c=J co DV 0 TO 0 K JFJE KO JE (PROVINCIA DI A VELLINO) RlEVJISIONlE PIANO D RlECUPlER (Legge 457 /78,Legge 219/81) RELAZIONE Premessa A seguito di regolare incarico professionale conferito al sottoscritto Arch. Antonio Catena da Salerno, ed allo studip Habitat da Salerno degli Archh. Carmine Fiorillo e Alfonso Pantuliano dal- l'Amministrazione, Comunale di Montoro Inf., giusta Deliberazione di Giunta Municipale no 284 del 31/07/1998 ai sensi dell'art.27 della Legge 5/8/78 no 457, e stata predispostct la presente relazione, unitamente agli elaborati grafici, individuando perle zone ove peril degrado degli immobili, si rende necess3lrio il recupero del patrimonio edilizio esitente, congiuntamente a quello urbanistico, mediante un insieme sistematico di opere volte a tutelare la complessa e particolare conformaziorie.dell'ambiente costruito. Montoro, da mons-aureus, monte d 'oro per la fertilita del suolo e per la ricchezza delle sorgive, o da mons-taurus perche sorto a pie del monte, anticamente chiamato del Tari, cioe del toro. Le origini di Montoro sono antichissime: probabimente risalgono quale conseguenza dell'emigrazione dei Picentini che disfatti dai romani nel485 di Roma, si stabilirono in queste contrade. Ma gia prima le terre di Montoro erano state teatro di stragi tra Sanniti e Romani. Infatti i Romani sostaro a Montoro gia nel 321 a.C., quando ini- ziarono l'invasione del Sannio. In quella occasione "..... i sanniti di Caio Ponzio affrontaronono i Romani onde evitar loro di inoltrarsi, e questi,quasi tutti ,perirono con cruenta strage ..... ". (A .Caliani."Monete romane dissepolte in Irpinia",da Mattino1934). Montoro, nel 569 d.C. fu sotto la signoria di Zottone, generale di Auteri II, re dei Longobardi. Nel 987 divenne castaldato a se. Nel1268 fu donato da Carlo Io D 'Angio a Guglielmo Valdomonte. Con la divisione fatta del ducato di Benevento, nel1284, il feudo di Montoro passo al Principato di Salerno. Successivamente, dopo alterne vicende di donazioni e vendite piu o meno brevi, passo al regio fisco sino all'abolizione avvenuta il 2 Agosto 1806. ll mandamento di Montoro, ora diviso in due Comuni, Montoro Superiore e Montoro Infeiiore, fu unito fino al 1829 in una sola Universita. Fino al1861 fece parte del principato Citra, Provincia di Salerno. Attualmente e aggregato alia Provincia di Avellino. Ecclesiasticamente dipende dall'Arcidiocesi di-Salerno. A Montoro inferiore appartengono le frazioni: .-- - .· PIANO, perche nella pianura, circondata da una campagna esh·emamente fertile che si estende dal monte Scampata al territorio Macchioni. In questa frazione esisteva l'antico convento Agostiniano, oggi adibito a casa comunale ( restaurato a seguito dei noti eventi sismici del1980). Un'appendice di PIANO e la contrada P ARRELLE. PRETURO, o perche edificato sulla pietra dura del monte della Laura,o forse perche fu sede pretoriale.L'antico villaggio posto sulla Via nazionale Salerno-Avellino,ancora nel 971 apparteneva alia chiesa di S.Massimo a Salerno. BORGO, l'antico Suburbio, a pie del castello, ove nelle vicinanze si istallarono i primi abitanti di Montoro. Borgo fu sede del governatore dello Stato montorese. Fu anche sede della Catapania, ove convenivano i vari catapam uno per casale, che avevano la diretta sorveglianza sull'annona, i quali ritiravano i proventi dalle case del pane/ coi quali si gestiva la riparazione di chiese, strade, ed altro. MERCA TELLO, rione nei pressi della Frazione Borgo, cosiddetto peril mercato che vi si teneva, mercato istituito da Carlo IT d 'Angio, per concessione fatta a Bartolomeo Siginulfo, conte di Montoro n el 1305. In questo rione e ubicata l'antica cappella votiva di S.Margherita. PIAZZA DI P ANDOLA, cioe gran piazza, piatea p andula, cosi chiamata dai Greci, fieri avversari dei Goti. Questo luogo fu teatro di scontri feroci, appunto; tra i Goti ed i Greci. A tutt'oggi esiste ancora il Campo dei Greci. Questo villaggio apparteneva per meta allo Stato di Montoro e p er l'altra meta a quello di Mercato S.Severino, e solo nel 1816 fu aggregato a Montoro. La chiesa parrocchiale era quella di S. Vito per gli abitanti che naturalmente erano verso Mercato S. Severino, mentre gli appartenenti all'altra parte della frazione, andavano con la chiesa di S. Bartolomeo. Nel 1730 vi fu il privilegio parrocchiale e quindi la unificazione giurisdizionale ecclesiastica. MISCIANO, da miscere, miscuglio di case, o da misano, perle acque limpidissime e salubri di una sorgente situata nei pressi del villaggio. In vari incarti antichi viene anche definito Bisciano, dalle biscie che si annidano aile falde del monte Acquella, ove avvenne lo storico scontro tra le truppe rivoluzionarie e le truppe borboniche nel1820. FIGLIOLI, dal domicilio dei giovani Goti, nella guerra coi Greci, nella chlna del monte soprastante si trova il piccolo santuario di 5. Cipriano. S.BARTOLOMEO e S.FELICE sono due frazioni agricole i cui nomi provengono dai loro stessi santi protettori. VIGNA VETERANA, antica contrada, ora fa parte del villaggio S. Felice. Al soldato romano che aveva prestato a lungo servizio nelle milizie, venivano dati in dono dei Iotti di terra da coltivare. E 1 probalile che il nome dell 1antico villagio derivi appunto da cio. Esistono ancora i ruderi di una antica cappella dedicata a S.Maria di Costantinopoli. Non esistono piu i casali di Castello, di Pesculi, e di Fontana Vetere sulle colline del Borgo; come anche il Casale delle Potechelle, il rione mirandoli, Ia cui scomparsa e da attribuire aile carestie del 1639, aile pestilenze ed ai diversi terremoti, l ultimo dei quali risale al1694. Montoro e costituito da 14 frazioni e fino al1829 e stato governato da 1 una sola municipalita (Universita), ed hanna avuto un solo decurionato. (note bibliografiche:da A Galiani, Montoro nella storia e nel folklore, Tip. Rivellini,l947) . Montoro ancor oggi resta terra di antiche"" vestigia ed opere pre,stigiose, dall acquedotto Claudio, al castella longobardo, al1 epi1 1 scopio, ai santuari di S.Michele, dell h1coronata, ai monasteri Verginiano, Agostiniano e Francescano. 1 MON1'0JRO I\f!ElL 001~0 'flERRIT'OruAlLlE " ... MONTORO INFERIORE, come si Iegge dalla relazione di PRG, non trovando in nessuno dei settori trainanti dell 1economia locale un 1attivita trainante, l 1organizzazione stanziale vede disaggregarsi le sue componenti ed aumentare la conflittualita tra i diversi interessi ormai estremamente frammentati. La grave crisi che investe il settore agro-alimentare della Campania ha toccata ovviamente anche le piccole industrie di Montoro. Si e cosi spezzato quel rapporto verticale che legava soprattutto le industrie conserviere alia produzione agricola, anche v' e da rilevare che gia da qualche anno una serie di iniziative messe in piedi dall' amministrazione comunale e dalle stesse politiche regionali,compreso la costituzione del Distretto industriale di Montoro Inf. E Sup.,Solofra e Serino,hanno prodotto una inversione di tendenza nella direzione del riammagliamento e sviluppo di quel rapporto vitale esistente tra produzione e traformazione dei prodotti. Il fenomeno descritto si intreccia con il processo di trasformazione ampia e profonda che interessa l'area salernitana ed in particolare i comuni limitrofi . In questi Comuni,alla fase di contrazione e di rallentamento del settore agro-alimentare, conisponde una fase di crescita accentuata del settore terziario, condizionata dall'insediamento dell'Ateneo di Fisciano. I nuovi tipi di gravitazione e la dinamizzazione degli spostamenti infraregionali e interregionali hanna prodotto ,in passato un effetto di marginalizzazione del territorio . Cio si ripercuote immediatamente sull'assetto interno. ll Comune presenta, infatti una crescita edilizia poco ordinata, a carattere essenzialmente residenziale, con una tendenza sensibile alia ' disseminazione nelle zone agricole, non assistita da un adeguato sviluppo dei servizi, innanzitutto di quelli di scala tenitoriale. Le attivita sociali sono ancora basate sulla vecchia rete viaria in molti punti congestionata dalla eccessiva _c_o!:ltaminazione di usi diversi, poco selettiva e modernizzata solo in limitati tratti. Tale rete non e in grado di rispondere aile nuove esigenze di integrazione funzionale dei borghi ed alia necessita di inserimento di tutta l'area nei processi di modernizzazione delle provincie di Avellino e Salerno con un proprio e peculiare ruolo". L'Amministrazione Comunale sta tentando con evidente impegno di risorse, ad arginare,per quanta possibile tutti quei fenomeni involutivi conseguenti, proiettando le proprie energie verso una programmazione a tempi medi e lunghi. La permanenza e l'incentivazione alia residenzialita ed aile attivita produttive,appare uno dei punti cardini della politica territoriale dell'Amministrazione com unale. IL TERRJTORIO COMUNALE Montoro Inferiore e un medio centro al Confine tra le provincie di Avellino e Salerno. Occupa col suo terri to rio la parte pili interna della Vaile dell'Irno, laddove i rapporti con i percorsi trasversali appenninici sono pili netti ed univoci. Non a caso l'insieme dei borghi che compongono il Comune si suddivide in due tendenziali allineamenti, quello orientato dall'antico itinerario verso Avellino e coincidente con la Strada dei Due Principati. E' proprio l'aspetto geografico a determinare la complessita di significato del sistema insediativo di Montoro che e nello stesso tempo struttura a rete, propria degli spazi di transizione, e organizzazione stanziale diffusa, per risorse ambientali. L'area di Montoro Inferiore l ' ottimal~ e stata resa, sfruttamento delle peraltro, prossima alia linea di confine tra la Campania felix ed il Sannio agro-pastorale. II Comune di Montoro In£. occupa una supe;ficie di circa 2000 ha, che I comprende zone di altura, fino ad un'altitudine massima di 1000 mt/ sm, e zone di fondo valle sostanzialmente in piano, con altitudine media di 180 mt/ sm. Grandi boschi ed orti fertilissimi g~_~gono a coesistere in stretta contiguita. Attivita pastorali, agricole, commerciali ed industriali convivono conseguenzialmente in stretto contatto. ll Comune e di recente formazione risalente come detto al 1829 ed include le frazioni di Piano, Preturo, Borgo, San Felice Misciano, Piazza di Pandola, San Bartololmeo e Figlioli. La popolazione, pari a circa 10.000 abitanti, pone Montoro Inferiore nella fascia dei Comuni dimensionalmente medio-alti della provincia di Avellino. ASPETTO DEMOGRAFICO Dai dati espressi nella "Tabella A" allegata al P.R.G. in vigore, si evincono i dati relativi, per un arco temporale 1986-1995, agli abitanti residenti, ai nati, ai morti, agli emigrati, agli immigrati ed al rapporto abjnuclei familiari. Dall'esame della predetta tabella si evidenzia: • nel decennia la popolazione subisce una variazione sostanziale in termini assoluti passando dalle 8.930 unita dell'86 aile 9.399 del dicembre '95; • la suddetta situazione e determinata da un sostanziale saldo positivo nati-vivi/ morti e da un altrettanto sal do positvo tra emigrati/ immigrati. Nel decennia considerato si sono registrati 2.829 immigrati a fronte di 2.683 emigrati; • II dato piu significativo e derivato dalla composizione media del nucleo familiare. Si e passati da una composizione media di 3,30 persone per nucleo familiare nel1986 a 3,24 del1995. In cifre assolute si e passati da 2.704 nucl~i familiari per una popolazione di 8. 930 unita del 1986 a 2.899 nuclei familiari per una popolazione di 9.399 unita del 1995, con un incremento netto di 225 nuclei. Dal1995 al2000 il rapporto di crescita e di presenza di nuovi nuclei familiari e in costante ascesa. Nel complesso i dati riportati evidenziano per Montoro Inferiore una · realta simile a tante altre delle zone interne -della Campania, dove l'elemento caratterizzante della struttura della popolazione e determinata dal fenomeno emigrativ<:·- ~ In effetti anche se gli anni '80 si caratterizzano per un sostanziale equilibria del fenomeno emigrativo in cifre assolute, l'enorme crescita dei nuclei familiari, a pa1ita di popolazione, dimostra che il movimento emigrati/ immigrati ne modifica sostanzialmente la struttura. E' pur vero che i nuclei familiari di piu recente formazione ben difficilmente vanno oltre le quattro unita, seguendo una tendenza nazionale, rna il fenomeno evidenziato dimostra che la popolazione tende ad un progressivo invecchiamento dovuto presumibilmente al fatto che la emigrazione riguarda in media soggetti piu giovani di quelli che rientrano a Montoro Inferiore. I riflessi di questa situazione circa l'uso del patrimonio edilizio sono facilmente intuibili. CARATTERISTICHE DEL P ATRIMONIO EDILIZIO Da indagini effettuate sui luoghi risulta che per quanto riguarda la struttura dell'utenza, il dato caratteristico e la forte presenza di pensionati e lavoratori dipendenti rispetto alia totalita delle posizioni professionali dei capo-famiglia ed una non eccessiva presenza di imprenditori e liberi professionisti. In sostanza si puo affermare che la presenza sociale prevalente rilevante contadina, il che e operaia e artigiana ed in misura piu e strettamente legato alia condizione abitativa, in forte stato di degrado, nonostante il saldo positivo degli alloggi in proprieta rispetto a quelli in affitto. L'indice di affollamento fenomeno e abbastanza basso, pertanto questo e in parte spiegabile dalle caratteristiche della popolazione attiva e dal movimento migratorio che rallenta o si accentua in rapporto ai periodi congiunturali rna che com unque resta sem pre percentualmente alta. I dati dell'analisi forniscono una serie di elementi che evidenziano da un lato la estrema debolezza socio-econo"inica della popolazion7 residente, dall'altro alcune caratteristiche fondamentali dal punto di vista progettuale sul numero degli abitanti, sulle condizioni abitative. L'analisi relativa agli alloggi e indicativa della forte presenza di vani non abitabili in alcuni casi per lo stato._precario delle strutture, in altri perle pessime condizioni igieniche. A vendo l'obiettivo di confermare la destinazione prevalentemente residenziale degli isolati, la volumetria esistente puo essere recuperata con interventi sia di ristrutturazione edilizia che urbanistica/ in relazione anche alle circostanze locali e di previsione di P.R.G., mentre interventi di risanamento conservativo servono a conservare e ridistribuire la volumetria esistente con la possibilita anche di incrementi delle superfici utili per servizi igienici e servizi per adeguamento funzionale. Gli eventuali interventi di demolizione saranno legati ad edilici il cui recupero non sia tecnicamente ed economicamente conveniente, sempre chela struttura non sia di elevato valore architettonico. PROIEZIONI DEMOGRAFICHE F ABBISOGNO ABIT ATIVO. E CALCOLO DEL La tabella 11 A' 1 allegata al P.R.G . in vigore, ha fornito nel complesso una situazione di grande stabilita, per cui una proiezione 1 demografica all anno 2006 puo scaturire sia da considerazioni di carattere generale che dall 1applicazione di 1igide formule matematiche. In effetti se si considera che l 1incremento percentuale medio relativo agli ultimi dieci annie positivo e pari al + 0,72, utilizzando le usuali formule sul calcolo della popolazione si stima per l 1anno 2006 un incremento di popolazione per saldo naturale pari a 750 unita. Abbiamo sottolineato in precedenza che il saldo sociale derivato dal rapporto emigrati/ immigrati e positivo a conferma di migliorate condizioni economiche intervenute negli ultimi anni. In verita gia nel decennio precedente a quello preso m considerazione si erano avuti segnali positivi relativi ad una inversione di tendenza che fin dalla fine degli anni cinquanta aveva portato ad una diminuzione di popolazione di Montoro Inferiore come di tutti i centri dell 1intera Campania. Al fenomeno emigrativo di quanti si sono spostati al Nord italia se non addirittura all 1estero per cercare un lavoro, si e sempre associato, in particolar modo nella meta degli anni sessanta, una emigrazione dei ceti pili abbienti che h·ovarono oc5?pazione oppure una migliore qualita e quantita di servizi nei centri vicinori pili grandi. E 1 evidente quindi che il contenimento del fenomeno ernigrativo e scaturito da una rnolteplicita di fattori . Analizziamo sornrnariamente i fattori piu signilicativi che hanno deterrninato tale situazione, per poter stimare, nel limite del possibile, se nei prossimi anni questo fenorneno puo accentuarsi deterrninando una inversione di tendenza rispetto agli anni passati. Il contenimento dell 1emigrazione di n ecessita e scaturito essenzialrnente dalle mutate condizioni economiche internazionali. La minore offerta di lavoro da parte delle zone ricche al nord del paese o del nord Europa e, al tempo stesso, un notevole miglioramento delle economie delle aree meridionali hanna fortemente arginato il fenomeno emigrativo. Il meridione d'Italia potra essere interessato nei prossimi anni da un nuovo processo di industrializzazione, per effetto soprattutto del livello di saturazione, intervenuto nel nord del Paese. Di non minore importanza sono le scelte mbanistiche fatte in questi anni pili recenti da parte di municipalita, compresa la stessa Montoro Inferiore, di dotarsi di aree attrezzate per !'industria e l'artigianato riservate anche per l'insediamento di imprenditoria esterna. L'Universita di Fisciano, infine, con i servizi relativi compreso il miglioramento del collegamento viario, non potra non favoriTe il permanere della residenzialita, limitando, se non addirittura invertendo, la fuga di cui si e detto prima. Quest'insieme di fattori rende possibile stimare attendibilmente che nel prossimo decennia la popolazione nel comune possa subire un incremento di 400 unita dovuto al rientro degli emigrati, per cui la popolazione residente al2006 puo stimarsi in 1Q.549 abitanti (9.399 + 750 + 400) . Se ai 7.939 vani (11.628- 2573- 216- 900) residenziali censiti al1991 si sommano i 150 vani costruiti nel quadriennio 91/95, il patrimonio edilizio utilizzabile nel comune ammonta a circa 8.090 vani. In termini di vani fabbisogno pregresso e pari a 9.399 - 8.090 = 1310 vani. Con tale pareggio si assegna in linea teorica un vano ad abitante rna non si riequilibria il reale rapporto abitanti/vani. -- -- . In effetti parte del patrimonio abitativo e sottoutilizzato per effetto della riduzione dei nuclei familiari, mentre di contra si determina il fenomeno della coabitazione. All'analisi dei dati ISTAT 91 risulta che il 25 % delle famiglie erano intetessate da tale fenomeno per cui le abitazioni costruite nel decennia hanna solo in parte calmierato questa situazione . Peraltro nel decennia analizzato la composizione media familiare si e ridotta dal 3,30 dell'86 al 3,24 del 1995 e quindi per un corretto calcolo del fabbisogno pregresso ai vani stimati in precedenza va aggiunto un numero di vani che comporti un pareggio al 1995 del numero di abitazioni e dei nuclei familiari. Detto in cifre occorre un numero di vani pari a: (2899 - 2704) x 3,24=642 nuovi vani. In totale quindi il fabbisogno pregresso 1310 + 642 = 1952 vani. e stimato attendibilmente in Se a questi si aggiungono i 750 vani per !'incremento previsto, il fabbisogno abitativo all'anno 2006 e pari a 2702 vani. C'e inoltre da considerare !'incremento della popolazione dal 1986 ad oggi. A tale incremento "naturale" di popolazione ha fatto seguito una attivita edilizia sviluppatasi in maniera frammentaria sui territorio, e tale da delinearne la "vocazione naturale" dello sviluppo abitativo. Questo anche per la naturale disponibilita geomorfologica dei terreni. II tutto ovviamente a danno delle zone centrali dell'abitato ed il conseguente abbandono (o il parziale utilizzo) dei vani situati in ambiti difficilmente accessibili dalle auto e dagli stessi abitanti; D'altra parte una attivita edilizia cosi come dichiarato in precedenza, pur producendo nuovi vani, non e riuscita ad abbassare l'indice di affollamento che sale ancora tenendo present~ la gran quantita di locali terranei igienicamente non abitabili ed assolutamente manutenuti. Antiche abitazioni autocostruite sulla spinta del bisogno dello spazio in pili, realizzate con il vecchio sistema della pietra su pietrr;t legate da malta di carcara, sono state oggetto di vere "violenz e costruttive " che hanno determinate la cancellazione di episodi costruttivi di grande validita, come la copertura o l'eliminazione di ornie in pietra scolpita sostituite C~_!! _m armo bianco e tapparelle, pietre cantonali o di tompagno autoportanti scomparse sotto intonaci al quarzo verde pisello o rosso rubino, e cosi via. Ci sembra superfluo ricordare l'importanza del recupero tipo-morfologico del costruito, nella stessa misura di quanto ci sembra opportune esplicitare gli obbiettivi dei presenti Piani, tendenti, tra l'altro al "riequilibrio" delle potenzialita costruttive, economiche e sociali rispetto al capoluogo, e rispetto aile altre realta urbane considerate "pilota" in fatto di recupero del patrimonio inteso in senso lato(da quello sociale a quello economico e costruttivo). La revisione ed adeguamento del Piano di Recupero per le frazioni di Montoro Inferiore, redatto ai sensi delle norme previste nella Legge 457/78 ,tende al recupero del patrimonio edilizio esistente, per patrimonio edilizio e inteso anche lo spazio urbano pubblico e privato in esso contenuto. Cio significa che le categorie di intervento previste per gli immobili di cui al citato Piano si estendono anche aile zone limih·ofe al Piano stesso o in esso incluse. lLA DO~~AZJI N1E DR A TIRJEZZA1URJE K SO lPtrnlBUCO L'abitato di Montoro, per quanto riguarda le attrezzature cornuni, quali l'ufficio postale, le scuole dell' obbligo, la rivendita tabacchi, il posto telefonico, i bar, la f<umacia ecc ....... , e sufficienternente dotato: e invece carente, ad eccezione del consultorio familiare, di attrezzature di interesse comune: cinema, teatro, centri cornrnerciali, scuole professionali, studi professionali. E' carente inoltre di verde attrezzato, impianti sportivi e parcheggi. A TI1PJEZlA1UR1E OCOlA§TICIHDE A Montoro si registra una scuola materna, una scuola elernentare, una media inferiore ed una scuola secondaria superiore, tutte locate in edifici appositamente costruiti per l'istruzione e sono sufficientj per la popolazione scolastica. A TTREZZA TURE RELIGIOSE: La distribuzione delle attrezzature re~giose nel territorio montorese e cosi composta: Piano: Chiesa diS. Giovanni, Chiesa Madonna delle Grazie, Cimitero privato e Cimitero pubblico. Misciano: Chiesa di S. Stefano Borgo: Chiesa di S.Leucio e diS. Pantaleone. S. Felice: Chiesa diS. Felice. Preturo: Chiesa della Madonna del Carmelo. Piazza di Pandola: Chiesa di S.Vito Martire. Figlioli: Chiesa di S.Maria Santissima di Costantinopoli. S.Bartolomeo: Chiesa di S.Bartolomeo. ATTREZZA TURE COMMERCIAL!: Per quanto riguarda le attrezzature commerciali fisse al minuto, l'abitato di Montoro e sufficientemente dotato. Se adeguato numero delle attrezzature commerciali non lo e il e certamente la qualita del servizio. Esiste un Supermercato. A ITREZZATURE SANITARIE: Piano:Farmacia ed ambulatorio. Borgo:Farmacia ed ambulatorio. Piazza di Pandola:Centro soccorso 11 Misericordia 11 • A TTREZZATURE SPORTIVE: Piano:Campo sportivo comunale, e palazzetto dello sport. S.Felice:Impianto sportivo. Preturo:Campi sportivi pluriuso. Borgo: campi sportivi pluriuso LE INFRASTRUTTURE VIARIE: Dalla relazione di P.R.G. si evidenzia che 11 •••• per ovviare al problema della congestione e dell'iniluenza delle strade che attraversano ,i borghi di Montoro ed in particolare per razionalizzare i collegamenti h·a Figlioli, Piano, Peh·elle e Preturo, e necessaria integrare il sistema viabilistico in modo da selezionare i flussi di traffico, stabilendo precise gerarchie tra i diversi segmen~ _s!tadali. Ricomponendo insieme, in un unico disegno, tratti di strade di recente realizzazione coni vecchi percorsi, si possono individuare due assi portanti in grado di smaltire le utenze dovute alia mobilita extracomunale e di collegare i grandi servizi e le attrezzature di scala comunale e intercomunale (polo sportivo, polo scolastico, P .I.P. e Centro Commerciale) . Il primo di tali assi ristrutturati colleghera Borgo e San Felice allo svincolo Piazza di Pandola. n Secondo asse, partendo da tale svincolo, si sviluppera tangenzialmente ai borghi di San Bartolomeo, Figlioli, Piano e Preturo. Entrambi gli assi canalizzeranno il traffico infracomunale separandolo da quello interno ai borghi ed elimineranno il piu possibile Ie sovrapposizioni. Saranno cosi evitati quegli ampliamenti delle sezioni stradali essenziali per la conservazione del tessuto edilizio dei nuclei storici. Le aree destinate ai servizi ed aile attrezzature di scala territoriale potranno essere collocate in contiguita, rna non in stretta connessione con i borghi, realizzando cosi un'organica struttura di servizi, unificante dal punto di vista funzionale per la popolazione della valle, rna non deformante dal punto di vista del paesaggio urbano, ne tale da attribuire peso ad un'unica Iocalita. All'interno dell'aggregato residenziale dei borghi, nuovi tracciati, con piazzole ed aree di parcheggio, consentiranno di integrare i percorsi esistenti dando autonomia e standards adeguati alle singole frazioni, anche a que lie tra loro interconnesse" . STRUMOENT AZ I 1'\TE URBAhlli§TICA~ Esiste un Piano Regolatore approvato con Decreto del Presidente della Provincia di Avellino no 24/97 del16/02/98. Lo scopo e l'utilita dello strumento urbanistico di cui in allegato, tende principalmente al recupero formale/ funzionale ed arcl7itettom·co degli organismi edilizi compresi anche quelli danneggia9dal terremoto dell'80 e successive scosse, per i quali sono stati comunque previsti rna non attuati, interventi di . consolidamento, e comunque si spinge nella direzione dello sviluppo della qualita urbana ed edilizia nel suo complesso ~i?_tervenendo comunque anche in aree laddove il danno da sisma non e stato il solo colpevole della summenzionata condizione di degrado. I diversi sopralluoghi effettuati in sito, la stessa diretta conoscenza dei luoghi nei loro aspetti piu minuti, la storia ufficiale e quella raccontata dagli stessi abitanti, la cronologia abitativa del sito urbano, hanno portato gli scriventi a due conclusioni fondamentali che sono alia base dellavoro di cui trattasi. 1- Recupero del patrimonio edilizio esistente danneggiato e non dal sisma dell'80, mediante un insieme di interventi tali da conservarne i caratteri fondamentali sia degli immobili che dei luoghi in cui ricadono. 2-Sviluppo delle economie "vocazionali 11 dei siti. None chi non veda come la presenza, in questo paese, di fabbricati di alto livello storico/ ambientale e monumentale, si affianchi con tenace serenita a piccoli complessi abitativi minori il cui valore e da ricercarsi non pili nel singolo manufatto,ma nella complessa articolazione funzionale,e nelle stesse infinite interconnessioni esistenti tra un organismo e 11altro. Per quanto riguarda il presente Piano di Recupero si e adottata una metodologia di intervento specificamente destinata al recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico di Montoro, attese le sue immanenti condizioni culturali e socio economiche. In particolare, e nello stesso tempo sintetizzando i concetti metodologici posti alia base del presente lavoro, si puo addivenire aile seguenti tesi: a- la formulazione del P.R. e rivolta essenzialmente aile aree uTbanizzate inserite all 1interno dell 1ambito di studio e proposta, segnatamente per queUe zone dall 1abitato ragg~ungibili solo a piedi attraverso percorsi intricati e bellissimi, rna certamente poco funzionali ai bisogni della gente, dall 1 approviggionamento all 1uso stesso delle "case". b) La parcellizzazione delle proprieta, la stanza realizzata o autocostruita sulla base del bisogno in piu, il ,W.C. sull 1affaccio, od a sbalzo, la stessa impossibilita di realizzare quel vano in pili riutilizzando il sottotetto o la vecchia, inutilizzata stalla, man mano -- che i bisogni dei singoli nuclei familiari crescevano, hanno determinato a Montoro, come in alh·i Centri Antichi della valle dell1Irno, il parziale abbandono del vecchio nucleo urbano, producendo una espansione a grappolo nella direzione delle aree di sviluppo e di nuovi insediamenti. Cosicche negli agglomerati urbani antichi di Montoro Inf. in particolare, si presenta oggi con un tessuto urbano estremamente ricco e stratificato intorno al predetto nucleo originario, e, di contro, un tessuto frammentario realizzato da tante "macchie" colorate sul territorio che sono le case a due o tre piani . Le farniglie meno abbienti, di contra, vengono costrette a restare in alloggi che poco sanno di case e con in piu l'impossibilita del minima intervento, stante le prescrizioni del Piano Urbanistico Generale. inusitata particolarita tipologica dell'impianto edilizio, prima, urbana poi, e cioe la costante presenza di minuscoli vani realizzati all'esterno del nucleo abitativo originario, siano essi W.C., o piccoli depositi determinati dal soffocante bisogno del piccolo spazio in piu man mana che il nucleo familiare cresceva. Una tale formalizzazione del bisogno puo essere assunta quale ''invariante caratteriale" del "tipo edilizio" e tale da indurre gli scriventi a formulare l'ipotesi della "SUPERFETAZTONE DI PROGETTO" Assumere cioe, quale costante progettuale l'arnpliamento della spazio abitativo verso l'interno dei cortili o dei giardini, sugli sporti, sui balconi, nei sottotetti. A1 di la di specificazioni teoriche generali , il presente Piano di Recupero (di seguito denominate P.R.) vuole, proiettarsi nella direzione del pragmatismo gahleiano (teoria e prassi) realizzando commistione aulica tra economia dei processi di intervento ,e garanzia di permanenza dei caratteri immanenti del tessuto edilizio ed urbanistico stesso, trasferendo en tram be aile; massime espressioni disciplinari. Main concreto, e piu semplicemente cosa significa tutto cio se non la messa a punta di un processo innovative delle risorse vocazionali degli antichi siti di Montoro in grado di prddurre nuove economi~ alla luce delle nuove esigenze della gente. Significa ancora che l'attuazione del P.R. formalizza e garantisce nuove economie, nuovi posti di lavoro, nuove attivita imprenditoriali e turistiche, nuovo e piu idoneo modo di vivere ed abit~~e_ che vada ben al dila della ossessiva condizione di isolamento a cui si avvicina costruendo le "case sparse". Crediamo che esista una c)La geometria generativa del Piano si compone di una prima fase che e quella analitica attraverso l'indagine conoscitiva sullo stato di ogni singola unita abitativa e delle sue "caratteriali" fondamentali. La 'invarianti' costitutive dell'unita immobiliari ci consente di passare alia seconda fase cosidetta di 'accorpamento' delle "invarianti" che vanno a delimitarsi in distributive, funzionali, tipologiche,d'uso, morfologiche, determinazione e la stessa individuazione delle ,,..., che diventeranno successivamente, (ovvero nella terza fase) di globale visione d'insieme: ambientali, paesaggistiche e d 'immagine. I dati conseguenziali conducono, per cosi dire, naturalmente alia riformulazione di interventi e funzioni da determinarsi anche sulla base dei bisogni infrastrutturali e d 'uso di intere parti di tessuto urbano per le quali la categoria della Ristrutturazione Urbanistica definira le norme piu puntuali dell'intervento proposto. La individuazione di Comparti Minimi di Jntervento dara luogo alia possibilita di intervenire con la semplice Concessione Edilizia . :NVJENTAruO P A1'JRJIMONJf JED LIZKO: Per definire lo stato di conservazione ed il valore architettonico del patrimonio edilizio esistente e tendere a rendere omogene le valutazioni si e seguito il metodo della analisi diretta sulla base delle seguenti considerazioni: a) tetto -il manto di copertura e sconnesso -il manto di copertura e costituito da materiali inidonei b) prospetto -gl'intonaci sono scoppiati o molto scrostati o mancano del tutto -le lastre dei balconi e/ o dei ballatoi sono sbecciati (se in pietra) o malconci -i parapetti sono corrosi da ruggine (se in ferro), sbrecciati ( se in pieh·a), tarlati (se in legno) -le zoccolature lungo la linea di spiccato mancano o sono largamente sbrecciate(se in pietra) e malconservate (se in cemento) c) serramenti -mancano del tutto -sono molto danneggiati incurvanti, sconnessi gonfiati dall'umidita privi o quasi di verniciahua, senza vetri, senza ferramenta ecc. d) parti comuni Si considerano tali gli androni di ingressi, i portici, le scale, gli eventuali ascensori,i ballatoi di disimpegno ecc .... e se ne esaminano le seguenti situazioni: -le tinteggiature sono rovinate -i gradini sono sbrecciati, sconnessi o danneggiati -le pavimentazioni sono sconnesse o danneggiate -i parapetti e le ringhiere sono malsicuri, arrugginiti, danneggiati e) solai -lo stato di conservazione dei solai e piu o meno soddisfacente f) murature -presentano lesioni o cedimenti in genere -sono lesionate in corrispondenza delle aperture. Ciascun elemento percettivamente esaminato consente di dare una equilibrata valutazione dello stato di conservazione e di interesse architettonico ,andando cosi a definire i valori di soglia dell'indice di degrado D: • • • • • edilido molto degradato edificio degradato edificio parzialmente degradato edmcio discreto edilido buono La categoria della Ristrutturazione urbanistica si colloca nella direzione del "riequilibrio" dell'abitato rispetto aile zone recuperabili non a fini residenziali, rna di adeguamento 'A L CON TORNO' degli standards/ previsti dal DM 1444 del1968. Le categorie di intervento previste nella allegata normativa definiscono altresi gli ambiti unitari di intervento per le zone soggette a Ristrutturazione urbanistica, perle quali saranno redatti i plano volumetriciparticolareggia ti. Di seguito,in coda alia normativa di attuazione, vengono espressi i criteri e le norme particolari per gli ambiti soggetti alia Ristrutturazione Urbanistica. Il Piano in allegata propone il riequilibrio delle componentj urbanistiche/ economiche e sociali mediante una serie sistematica di interventi volti a tutelare la permanenza di caratteri immanenti del tessuto edilizio, rna nello stesso tempo a predisporre sul territorio quegli interventi architettonici ed urbanistici che congiuntamente agli altri proposti per gli altri ambiti urbani definiscano una equilibrata interdipendenza e complementarieta ~ 11 11 In altre parole gli ambiti soggetti alia categ01ia di Ristrutturazione urbanistica, se da un lato definiscono il ridisegno di una parte del tessuto urbano e viario, dall'altra individuano le possibili soluzioni di nuovi insediamenti. Una norma che riteniamo valida per tutti gli ambiti presenti all'in- e quella di definire COMPARTI MINIM! DI INTERVENTO ,in modo da permettere alia gia ampiamente frazionata proprieta immobiliare l'esecuzione di lavori previsti nelle categorie di intervento . In coda alia normativa di intervento vengono evidenziate le norme specifiche per gli ambiti a ristrutturazione urbanistica. terno dei Piani che si propongono, Arch.Antonio Catena co UNJE Dli liO)NTORO TINJFJERTIORJE (PROV.DI AVELLI 0) NORMATIVA DI ATTUAZIONE ART 1 - ll Piano di Recupero, di seguito denominate P.R., ai sensi dell'art.28 (1 o comma) della Legge 457/78, disciplina il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente, degli immobili, dei complessi edilizi, degli isolati e delle aree attraverso interventi, progettati ed eseguiti unitariamente, estese ad intere entita urbane definite Comparti Minimi d'Intervento (di seguito denominate CMI). I Comparti Minimi d'Intervento aggregano l'insieme delle unita immobiliari e le relative pertinenze, che risultano in un sistema funzionale ed in un sistema strutturale unitario, ovvero una o pitt unita edilizie perle quale un efficace recupero edilizio ed urbanistico richiede un intervento unitario. E' consentita la scissione dei Comparti Minimi di Intervento in senso verticale solo nei casi in cui il Comparto o il sub-Comparto identificabile anche con la singola unita abitativa nel senso della sua verticalita, e strutturalmente indipendente e formalmente autonoma ed unitaria, su dichiarazione asseverata del progettista incaricato . In ogni caso l'intervento edilizio, corrispondente alia categoria indicata, va esteso all'intera faGciata estema corrispondente verticalmente alia parte di immobile su cui si interviene, anche se investe proprieta non interessate all'intervento edilizio in essere. Tutto cio, al fine di salvaguardare la omogeneita estetica delle cortine edilizie. ART.2- Le presenti, ai sensi del tit. IV della Legge 5/8/78 n o 457, e nelle zone sottoposte a Piano di Recupero. ART.3- Il Piano di Recupero si attua con l'intervento edilizio diretto, mediante concessione edilizia,o,nei casi previsti, da D.I.A. rilasciata nei modi previsti dalla legislazione vigente e dal successive ART.4 ), in relazione agli interventi consentiti per i Comparti minimi d'inter- vento di cui alia tavola allegata ai grafici di Piano di Recupero. Nei casi in cui la concessione e rilasciata per interventi estesi ai comparti costituiti da pm unita edilizie, per lavori di RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA con ricostruzione D2J e solo nei casi in cui l'ntervento di ricostruzione prevede modifiche alia sagoma preesistente/ e necessaria la stipula di apposita convenzione trascritta a cura del Comune ed a spese degli interessati, mediante la quale i concessionari si impegnano ad eseguire tutti i lavori previsti, compresi quelli inerenti la sistemazione di aree libere pertinenti il gli ambiti soggetti alia RISTRUTTURAZIONE CMI. Per URBANISTICA / eprescritta fa stipula della predetta convenzione . ART.4) II Piano di Recupero e attuato: dai proprietari singoli o riuniti in consorzio; dal Comune nei seguenti casi: a) per gli interventi che esso intende eseguire direttamente peril recupero del patrimonio edilizio di proprieta ~egli Enti Pubblici, anche avvalendosi dell' I.A.C.P., nonche limitatamente agli interventi dj rilevante e preminente interesse pubblico, con interventi dir·etti mediante il convenzionamento coni privati; ~ b) per l'adeguamento delle urbanizzazioni; c) per gli interventi da attuare, medLa.n_te esproprio od occupazione temporanea d'urgenza, previa diffida, nei confronti delle unita minime d'intervento, in caso di inerzia dei medesimi. L'esproprio puo aver luogo dopa che il Comune abbia diffidato i proprietari dei CMI a dare corso aile opere previste dal Piano di Recupero, con inizio delle stesse in un termine non inferiore ad un anna. I1 Comune, sempre previa diffida, puo provvedere alia esecuzione delle opere previste dal Piano di Recupero, anche mediante oc- cupazione temporanea, con diritto di rivalsa nei confronti dei proprietari, delle spese sostenute. I1 Co-mune- puo affidm·e- la realizzazione- delle- opere di urbanizzazione pr:imaria e seconda1-ia ai proprietari singoii o riuniti in con- sorzjo d1e eseguono gJj jntervenb pTevjsti daJ Pjano dj -R ecupero. La C0117-rn:i<>siO:I7-e ediHzia on}ir-;aTi-a,o-ve- es:ista, e-p-reposta all'esame- delle richiesi:e concessioni delle autmizzazioni ediJizie e puo pTesCJ·jveTe peT ognj progetto paTticoJm·j jnterveJlti atti aJJa pju idone-a esecuzio-ne- de-i lavo-r:i a farsi, a garanzia della omo-gene-ita e completezza delFopera. ·' I \·. .J - ~ ·.,,, 1, , ,.... u ,·. ~> - .~··-;. i1 .: ,..--;.--,. ; " ,, .. ..,· (I 'I -~ ""• .1'-<C II ; ' ··"' ~" ·- -;- . - ---: It, .,... I, · . ,._- "' · '~. -,! , - - -~ ~ ......-:-. --,.-""'I' u ' <r f '.'.I ~ ,". 11 , ,.... 1- , ,I • ... "T ~ -;o--;o:; "~ """f .! 0 o: • o 11 .~ " ~"' U 01 ~ , .._ Il P.R. ai sensi d-eil'art.'l -d-ella L-egge 457/78, i..'l:dividua per ogni Civil l'insieme di interv~nti consentiti, sulla base d~ile condizioni di degrado e del valore architettonico, storico_. ed ambientale degli immobili -c ompresi negli stessi CMI. Tali insiemi di int~rv~nti sono definiti '' cat~gorie d ' int~rvento ', ~ di seguit o vengono specificate per ognuna di esse i criteri di in- dividuazione, le finalita -e le m:o-dalita -di -es-ecuzion-e d -ell'-opera di recupero. Il P .R. puo prescrivere norme specifiche per ogni CMI ad integra- zione di quanta previsto daila relati•,.ra cat-egoria d !int-erv-ento, in particolare rivolte alia {:Onservazione ~ valorizzazione di singoli elementi significativi ed alia disciplina dell'assetto planovolumetrico -ed urbanistic-o. B) ~~IANUTENZIONE STRAORDINARIA Cat-egoria di int-erv-enti r elativi agli immobili -di -qualsia-si valor-e architettonico, {:On gradD di {:Onservazione buono, discre-to, parzialmente degradato o con irrilevanti danni causati dal sisma. \,_-- Sono c-ons-entit-e 1-e opere -e le modifich-e n-ec-essari-e per r1nnovare, o sostih1ire parti anche strutturali d egli ~difici, nonche, ~r realizzare ed integrare i servizi ig ienici e tecnologici, con incren:tento di superfici stTettamente necessane all'adeguamento, -e s-empr-eche <-iueste possano esse-re- re-alizzate,.,- - ~ ~ .,.. l.......lVl.l. • 1'1 .,. 1' all'i.~te-1·no • • di corti, cortili o spazi inte-rni al 1. e mal suue snaGe pnnopau o 1 .. Ul t' l • arraccw. In particolare- sono conse-ntite-: 1- variazioni delFimpianto dishibutivo delle singoie unifa immobihari, con demolizione e ricostruzione di tramezzi, creazione di nuovo locali igie-nici e- di cucine-, se-mpre- che- non compmtino aume-nto de-llesuperfici utili; 2- con.sohdamento, sostituzione od integrazione delle sb·utture verticali de-i solai, dei collegamenti ve-rticali ed orizzontali, degli architravi e delle coperture anche a1 fine di conseguire radeguamenfo anbsismico, sempre che tali interventi non comportino aumento dei volumi e- delle superfici utili; 3- ripristino degli in1pianti tecnologici ed installazione di nuov1 impianti, anche -con ]a creazione dei volumj tecnkj jndjspensabj!J; e sempre- all'intero degi spazi comuni e mai sui prospetti e- facciate-, rifacimento od isolamento di opere per l'isolamento termico ed acustico, di opere vo]te a]]a conservazjone -ed a] risparmio -dell'-energia,il risanamento delle murature; 4- rifacimento o realizzazione degli infonaci ester~ delle finihue e degJi e]ementi architetton.ic.i de.lJe facciate, deUe p<uti comu.ni -e deHe sistemazioni esterne, tinteggiature anche con colori diversi da quelli esistenh, sempre che bene infegrati nell ~ambiente ci.rcosfanfe. C) RESTAURO E RISANAlVIENTO CONSERVATIVO In generale sono quegli inte n:enti rivolti a conservare l'orgarusmo e<.iilizio e ad assicurare la funzillnalita n1e,liante tln insiente .si- stematico di opere che. nel rispetto degli elementi tipologici, formali e ...... ...... \,_..• - t.,.... strutturali dell'orgarusmo stesso, n e consentano destinazioni d 'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il conJmlidamento. il 1:ip.ristin.o e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edilicio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle e~igenze dell'u~o , l'eli.mi.naz.ione degli ~ ~l em~nti ~stran~i all'orp;anismo v ~dili7.io. Sono consentiti gli interventi tendenti al ripristino ed alla valorizzazione delle caratteristiche architettoniche e della conformazione spaziale e distributiva, da perseguire con i metodi del restauro scientifico, con la eliminazione delle superfetazioni ed aggiunte m conh·asto con la comprensione storica dell'edificio. In particolare sono consentite: 1) le demolizioni di parti dell'edificio allorquando le stesse rappresentano superfetazioni, intasamenti, aggiunte in contrasto con l'impianto architettonico o col conseguimento dell'adeguamento an tisismico. 2) la ricostruzione di parti dell'edificio crollate o dernolite nei limiti di volume, sagoma planimetrica ed altimetrica preesistente ed assicurando una efficace integrazione delle parti ricostruite con quelle ristrutturate o restaurate. 3) la traslazione di tutti i solai privi di valore architettonico senza pero modificare il numero di piani macon la possibilita di utilizzare ai fini abitativi i locali sottotetto, purche l ' altez z ~ media sia pari a rnl. 2.40 e realizzazione di vani luce nel sottotetto nonche l'installazione di locali igienici illuminati ed areati artificialmente. 4) 1' Installazione di nuovi collegamenti verticali ed orizzontali di impianti tecnologici, anche con la creazione di volumi tecnici indispensabili, sempre che non siano in contrasto con la morfologia e la struttura dell'edificio. 5) la realizzazione di nuove aperture e di altre modifiche sulle facciate, sempreche non venga alterato ~~~nita1ieta e l'impianto stilistico del prospetto, e che siano salvaguardati gli elementi significativi sia costruttivi che di immagine complessiva(ornie,davanzali,infissi,decorazioni etc .. ). 6) L' ampliamento per adeguamento funzionale, nella misura del 15 % del volume per alloggi di quadratura inferiore ai 60 mq e del 10 % del volume per alloggi di quadratura da 60 mq. a 90 mq.- oltre i 90 mq. none consentito nessun ampliamento. L'eventuale arnpliamento,laddove possibile,dovra essere realizzato in perfetta ernpatia stilistica con l'impianto architettonico preesistente, e di conseguenza 1' ampliamento con aumento in altezza del solo tetto di copertura dovra considerare quale prescrizione, l'arretramento dal filo esterno del fabbricato consentendo la permanenza dell'esistente cornicione o romanelle, ed evidenziando la non visibilita prospettica e dal basso dell'ampliamento eventuale.Tale norma e applicabile sempreche non venga alterata l'unitarieta dell'impianto stilistico del prospetto, e che siano salvaguardati gli elementi significativi, nonche l'apparato decorativo. In ogni caso gli eventuali ampliamenti per adeguamento abitativo sono consentiti solo verso le corti,cortili e spazi privati interni, e mai lungo le strade principali di affaccio. D) RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA In generale e costituita da interventi rivolti a h·asformare gli orga- nismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto od in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il riplistino e la ~stituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, e la eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. ll Piano di Recupero individua due categorie di interventi di ristrutturazione: Dl) Ristrutturazione con ripristino tipologico; D2) Ristrutturazione con ricostruzione; D 1) RISTRUTTURAZIONE CON ~~PRISTINO TIPOLOGICO Interventi relativi ad immobili di edilizia corrente degradati o molto degradati o parzialmente crollati. E' consentito un insieme di opere che assicurino la funzionalita dell'edificio anche attraverso la trasformazione del suo impianto tipologico e strutturale. l)Sono consentite tutte le opere previste per la categoria " C) RISANAMENTO CO SERVATIVO'' ed inoltre e consentita la demolizione delle parti trasformazione dell'edificio; degradate o non integrabili nella 2) la ricostruzione di parti crollate o demolite o eventuali superfetazioni in contrasto con l'impianto tipologico di base nei limiti di quanto previsto dalla categoria "C) Risanamento conservativo". 3) la trasformazione dei prospetti esterni, del sistema di collegamenti e della dish·ibuzione delle unita immobiliari. E' prevista la ricostruzione dei volumi preesistenti al fine di ricomporre la cm·tina edilizia ed i rapporti col tessuto urbanistico originario. E' consentita la ricostruzione nell'ambito della sagoma planimetrica delle parti crollate o demolite, ed inoltre e consentito 1' ampliamento per adeguamento funzionale, nella misura del 20% del volume preesistente per alloggi di quadratura inferiore ai 60 mq, e del 15% per alloggi di quadratura compresa tra i 60 mq. e 90 mq. Tale ampliamento e consentito anche in altezza del C.M.I. nel rispetto dei diritti di terzi o co~anti. L 'eventuale ampliamento con aumento in altezza del tetto di copertura ai fini della abitabilita dovra considerare l'arreh·amento dal filo esterno del fabbricato consentendo la permanenza dell'esistente cornicione o romanelle, ed evidenziando la non: visibilita prospettica e dal basso dell'ampliamento eventuale. In ogni caso gli eventuali amento abitativo sono cohsentiti soloVe?so le ___:~----''-'---- corti,cortili e s_p~ zi privati interni, e mai lungo le strade principali di affaccio. La ricostruzione dovra avvenire nel rispetto della originaria organizzazione tipologica e ripristinando la sagoma originaria, (fatta eccezione del possibile ampliamento), il rapporto col tessuto edilizio circostante, gli elementi di rap porto con il sito (quali porticati, sovrapassi, androni etc.) . D2) RISTRUTfURAZIONE CON RICOSTRUZIONE. Interventi relativi ad immobili di edilizia corrente, molto d egradati, o parzialmente crollati, distrutti o demoliti. Oltre quanto previsto per le categorie Dl, e consentita la ricosh·uzione nell'ambito della della sagoma preesistente (con gli incrementi previsti dalla categoria Dl), nel rispetto degli allineamenti e delle altezze degli edifici circostanti. E) RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA Interventi relativi ad immobili di edilizia corrente, molto degradati, danneggiati in maniera gravissima, parzialmente crollati, distrutti o demoliti, nonche agli immobili la cui demolizione e resa necessaria per l'attuazione delle previsioni del P.R.G. o per l'adeguamento della rete viaria o la localizzazione dei servizi. E' prevista la sostituzione dell'esistente tessuto urbanistico ed edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti e della rete sh·adale ivi compresa la demolizione senza ricostruzione di edifici che sono in contrasto con quanto previsto nel PLANOVOLUMETRICO a cui tale categoria e soggetta. ll Piano di Recupero prescrive per ogni C.M.I., nei limiti delle previsioni del vigente P.R.G., i vincoli planovolumetrici, gli indici urbanistici ed edilizi, le norme specifiche a cui e sottoposta l'ambito urbano. Per interventi sottoposti alia categoria della "RlSTRUTTURAZIONE URBANISTICA" / e necessaria la stipula di apposita convenzione trascritta a cura del Comune ed a spese degli interessati, mediante la quale i concessionari si impegnano ad eseguire tutti i lavori previsti, .- compresi quelli inerenti la sistemazione di aree libere pertinenti 1' AMBITO. Per ogni ambito soggetto alia ristrutturazione urbanistica sono previste norme specifiche in appresso espletate. NOR.l\<1ilE §PIEC JFKCHlE PER. GlL AWllBlTI § · GGET'lfl AI.I. A 1. J§TRUTTU~AZ!ON1E UTRJBANI§TKCA'·': !! Tutti gli ambiti a RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA sono soggetti alia redazione di progetti esecutivi e sottoposti alia approvazione dell' Amministrazione Comunale che ne stabilisce lacongruita e la programmazione. . I 1- AMBITO 23 MISCIANO: Per tale ambito soggetto alia rish·utturazione urbanistica e previsto il consolidamento e restauro scientifico della porzione di fabbricato esistente (Palazzo Macchiarelli) con sistemazione delle aree libere retrostanti, la demolizione con ricostruzione della parte anteriore del Palazzo Macchiarelli nell' ambito della volumetria esistente risultante dalle demolizioni pur senza rispetto delle sagome preesistenti, con ampliamento della sede stradale se consentito dagli Organi della Soprintendenza BAAAS, la realizzazione di aree destinate ailo sport e tempo libero adiacente 1' attuale scuola sull' area materna con realizzazione di volumi pertinenziali interrati o seminterrati, oltre aile opere di arredo urbano, il tutto secondo le indicazioni previste dal planovolumetrico allegato. 2- AMBITO no 44 PIANO: E' prevista la demolizione senza ricostruzione dei volumi esistenti e la conseguente sistemazione dell' area a verde pubblico attrezzato e previsto il planovolumetrico in quanto per le demolizipni indicate non si prevede la ricostruzione. oltre aile opere di arredo urbano . Per tale area non 14 PIANO: ambito e previsto il 3- AMBITO no Per tale consolidamefito con ristrutturazione edilizia a prevalente ricostruzione della parte nord del comparto, mentre per la parte sud e consentita la demoli~ione con ricostruzione nell' ambito della volumetria esistente risultante daile demolizioni nel rispetto delle sagome preesistenti,il tutto secondo le indicazioni previste dal planovolumetrico . 4- AMBITO no 38 PIANO: E' consentita la demolizione con ricostruzione nell' ambito della volumetria esistente risultante dalle demolizioni pur senza rispetto delle sagome preesistenti, al fine di consentire 1' ampliamento della sede stradale ,il planovolumeh·ico . tutto secondo le indicazioni previste dal 5- AMBITO no 21 PIAZZA DI PANDOLA: E' consentita la demolizione delle parti edificate e la ricomposizione dei volumi e delle aree nei limiti delle volumetrie esistenti e della perimetrazione indicata nella tav.n°4. E' prevista la realizzazione di aree di parcheggio e percorsi pubblici con obbligo di allineamento stradale sui Corso Ascolese ed ampliamento della sede stradale su Via Aia, il tutto secondo le indicazioni previste dal planovolumetrico. 6- AMBITO no 18 FIGLIOLI: E' prescritta la demolizione dei volumi esistenti, la sistemazione dell' area a verde pubblico e il riassetto del nodo viario, il tutto secondo le indicazioni previste dal planovolumetrico . /