REVISIONE DEl PIANI Dl RECUPERO

annuncio pubblicitario
COMUNE Dl MONTORO INFERIORE
provincia di Avellino
REVISIONE DEl PIANI Dl RECUPERO
LEGGE 457/78 TITOLO IV LEGGE 219/81
DELIBERAZIONE CONSILIARE N.07 DEL 20/02/1998
L'Ingegnere Capo
fJiott. lng. p· "t
one
RELAZIONE E NORME D'ATTUAZIONE
ELABORATO MODIFICATO COSl COME DA DISPOSIZIONI DEL
RESPONSABILE DELPROCEDIMENTO . DELIBERA CONSILIARE N.41 DEL
4/7/2002.
SOSTITUISCE LA CORRISPONDENTE TAVOLA DATATA DICEMBRE
2001 .
SETTEMBRE 2002
PROGETTO
ARCH . ANTO~'C ATENA
Via Monti 13 mo_,O Salerno
STUDIO HABITAT ARCHITETTI ASSOCIATI
A
TTO ALFONSO PANTULIANO
~~
'----------
.''
1
c=J
co
DV
0
TO 0 K JFJE KO JE
(PROVINCIA DI A VELLINO)
RlEVJISIONlE PIANO D RlECUPlER
(Legge 457 /78,Legge 219/81)
RELAZIONE
Premessa
A seguito di regolare incarico professionale conferito al sottoscritto
Arch. Antonio Catena da Salerno, ed allo studip Habitat da Salerno
degli
Archh.
Carmine
Fiorillo
e
Alfonso
Pantuliano
dal-
l'Amministrazione, Comunale di Montoro Inf., giusta Deliberazione
di Giunta Municipale no 284 del 31/07/1998 ai sensi dell'art.27 della
Legge 5/8/78 no 457,
e
stata predispostct la presente relazione,
unitamente agli elaborati grafici, individuando perle zone ove peril
degrado degli immobili, si rende necess3lrio il recupero del
patrimonio edilizio esitente, congiuntamente a quello urbanistico,
mediante un insieme sistematico di opere volte a tutelare la
complessa e particolare conformaziorie.dell'ambiente costruito.
Montoro, da mons-aureus, monte d 'oro per la fertilita del suolo e per
la ricchezza delle sorgive, o da mons-taurus perche sorto a pie del
monte, anticamente chiamato del Tari, cioe del toro.
Le origini di Montoro sono antichissime: probabimente risalgono
quale conseguenza dell'emigrazione dei Picentini che disfatti dai
romani nel485 di Roma, si stabilirono in queste contrade.
Ma gia prima le terre di Montoro erano state teatro di stragi tra
Sanniti e Romani.
Infatti i Romani sostaro a Montoro gia nel 321 a.C., quando
ini-
ziarono l'invasione del Sannio.
In quella occasione "..... i sanniti di Caio Ponzio affrontaronono i
Romani onde evitar loro di inoltrarsi, e questi,quasi tutti ,perirono
con cruenta strage ..... ".
(A .Caliani."Monete romane dissepolte in Irpinia",da Mattino1934).
Montoro, nel 569 d.C. fu sotto la signoria di Zottone, generale di
Auteri II, re dei Longobardi.
Nel 987 divenne castaldato a se.
Nel1268 fu donato da Carlo Io D 'Angio a Guglielmo Valdomonte.
Con la divisione fatta del ducato di Benevento, nel1284, il feudo di
Montoro passo al Principato di Salerno.
Successivamente, dopo alterne vicende di donazioni e vendite piu o
meno brevi, passo al regio fisco sino all'abolizione avvenuta il 2
Agosto 1806.
ll mandamento di Montoro, ora diviso in due Comuni, Montoro
Superiore e Montoro Infeiiore, fu unito fino al 1829 in una sola
Universita.
Fino al1861 fece parte del principato Citra, Provincia di Salerno.
Attualmente e aggregato alia Provincia di Avellino.
Ecclesiasticamente dipende dall'Arcidiocesi di-Salerno.
A Montoro inferiore appartengono le frazioni:
.-- - .·
PIANO, perche nella pianura, circondata da una campagna
esh·emamente fertile che si estende dal monte Scampata al territorio
Macchioni.
In questa frazione esisteva l'antico convento Agostiniano, oggi
adibito a casa comunale ( restaurato a seguito dei noti eventi sismici
del1980).
Un'appendice di PIANO e la contrada P ARRELLE.
PRETURO, o perche edificato sulla pietra dura del monte della
Laura,o forse perche fu sede pretoriale.L'antico villaggio posto sulla
Via nazionale Salerno-Avellino,ancora nel 971 apparteneva alia
chiesa di S.Massimo a Salerno.
BORGO, l'antico Suburbio, a pie del castello, ove nelle vicinanze si
istallarono i primi abitanti di Montoro.
Borgo fu sede del governatore dello Stato montorese.
Fu anche sede della Catapania, ove convenivano i vari catapam uno
per casale, che avevano la diretta sorveglianza sull'annona, i quali
ritiravano i proventi dalle case del pane/ coi quali si gestiva la
riparazione di chiese, strade, ed altro.
MERCA TELLO, rione nei pressi della Frazione Borgo, cosiddetto
peril mercato che vi si teneva, mercato istituito da Carlo IT d 'Angio,
per concessione fatta a Bartolomeo Siginulfo, conte di Montoro n el
1305.
In questo rione
e ubicata l'antica cappella votiva di
S.Margherita.
PIAZZA DI P ANDOLA, cioe gran piazza, piatea p andula, cosi
chiamata dai Greci, fieri avversari dei Goti.
Questo luogo fu teatro di scontri feroci, appunto; tra i Goti ed i Greci.
A tutt'oggi esiste ancora il Campo dei Greci.
Questo villaggio apparteneva per meta allo Stato di Montoro e p er
l'altra meta a quello di Mercato S.Severino, e
solo nel 1816 fu
aggregato a Montoro.
La chiesa parrocchiale era quella di S. Vito per gli abitanti che
naturalmente erano verso Mercato S. Severino, mentre gli appartenenti all'altra parte della frazione, andavano con la chiesa di S.
Bartolomeo.
Nel 1730 vi fu il privilegio parrocchiale e quindi la unificazione
giurisdizionale ecclesiastica.
MISCIANO, da miscere, miscuglio di case, o da misano, perle acque
limpidissime e salubri di una sorgente situata nei pressi del villaggio.
In vari incarti antichi viene anche definito Bisciano, dalle biscie che si
annidano aile falde del monte Acquella, ove avvenne lo storico
scontro tra le truppe rivoluzionarie e le truppe borboniche nel1820.
FIGLIOLI, dal domicilio dei giovani Goti, nella guerra coi Greci,
nella chlna del monte soprastante si trova il piccolo santuario di 5.
Cipriano.
S.BARTOLOMEO e S.FELICE sono due frazioni agricole i cui nomi
provengono dai loro stessi santi protettori.
VIGNA VETERANA, antica contrada, ora fa parte del villaggio S.
Felice.
Al soldato romano che aveva prestato a lungo servizio nelle milizie,
venivano dati in dono dei Iotti di terra da coltivare.
E 1 probalile che il nome dell 1antico villagio derivi appunto da cio.
Esistono ancora i ruderi di una antica cappella dedicata a S.Maria di
Costantinopoli.
Non esistono piu i casali di Castello, di Pesculi, e di Fontana Vetere
sulle colline del Borgo; come anche il Casale delle Potechelle, il rione
mirandoli, Ia cui scomparsa
e da attribuire aile carestie
del 1639, aile
pestilenze ed ai diversi terremoti, l ultimo dei quali risale al1694.
Montoro e costituito da 14 frazioni e fino al1829 e stato governato da
1
una sola municipalita (Universita), ed hanna avuto un solo decurionato.
(note bibliografiche:da A Galiani, Montoro nella storia e nel folklore, Tip. Rivellini,l947) .
Montoro ancor oggi resta terra di antiche"" vestigia ed opere pre,stigiose, dall acquedotto Claudio, al castella longobardo, al1 epi1
1
scopio, ai santuari di S.Michele, dell h1coronata, ai monasteri
Verginiano, Agostiniano
e Francescano.
1
MON1'0JRO I\f!ElL 001~0 'flERRIT'OruAlLlE
" ... MONTORO INFERIORE, come si Iegge dalla relazione di PRG,
non trovando in nessuno dei settori trainanti dell 1economia locale
un 1attivita trainante, l 1organizzazione stanziale vede disaggregarsi le
sue componenti ed aumentare la conflittualita tra i diversi interessi
ormai estremamente frammentati.
La grave crisi che investe il settore agro-alimentare della Campania
ha toccata ovviamente anche le piccole industrie di Montoro.
Si
e cosi
spezzato quel rapporto verticale che legava soprattutto le
industrie conserviere alia produzione agricola, anche v' e da rilevare
che gia da qualche anno una serie di iniziative messe in piedi
dall' amministrazione
comunale
e
dalle
stesse
politiche
regionali,compreso la costituzione del Distretto industriale di
Montoro Inf. E Sup.,Solofra e Serino,hanno prodotto una inversione
di tendenza nella direzione del riammagliamento e sviluppo di quel
rapporto vitale esistente tra produzione e traformazione dei prodotti.
Il fenomeno descritto si intreccia con il processo di trasformazione
ampia e profonda che interessa l'area salernitana ed in particolare i
comuni limitrofi .
In questi Comuni,alla fase di contrazione e di
rallentamento del
settore agro-alimentare, conisponde una fase di crescita accentuata
del settore terziario, condizionata dall'insediamento dell'Ateneo di
Fisciano.
I nuovi tipi di gravitazione e la dinamizzazione degli spostamenti
infraregionali e interregionali hanna prodotto ,in passato un effetto
di marginalizzazione del territorio .
Cio si ripercuote immediatamente sull'assetto interno.
ll Comune presenta, infatti una crescita edilizia poco ordinata, a
carattere essenzialmente residenziale, con una tendenza sensibile alia
'
disseminazione nelle zone agricole, non assistita da un adeguato
sviluppo dei servizi, innanzitutto di quelli di scala tenitoriale.
Le attivita sociali sono ancora basate sulla vecchia rete viaria in molti
punti congestionata dalla eccessiva _c_o!:ltaminazione di usi diversi,
poco selettiva e modernizzata solo in limitati tratti.
Tale rete non
e
in grado di rispondere aile nuove esigenze di
integrazione funzionale dei borghi ed alia necessita di inserimento di
tutta l'area nei processi di modernizzazione delle provincie di
Avellino e Salerno con un proprio e peculiare ruolo".
L'Amministrazione Comunale sta tentando con evidente impegno
di risorse, ad arginare,per quanta possibile tutti quei fenomeni
involutivi conseguenti, proiettando le proprie energie verso una
programmazione a tempi medi e lunghi.
La permanenza e l'incentivazione alia residenzialita ed aile attivita
produttive,appare uno dei punti cardini della politica territoriale
dell'Amministrazione com unale.
IL TERRJTORIO COMUNALE
Montoro Inferiore
e un medio centro al Confine tra le provincie di
Avellino e Salerno.
Occupa col suo terri to rio la parte pili interna della Vaile dell'Irno,
laddove i rapporti con i percorsi trasversali appenninici sono pili
netti ed univoci.
Non a caso l'insieme dei borghi che compongono il Comune si
suddivide in due tendenziali allineamenti, quello orientato dall'antico
itinerario verso Avellino e coincidente con la Strada dei Due
Principati.
E' proprio l'aspetto geografico a determinare la complessita di
significato del sistema insediativo di Montoro che e nello stesso
tempo struttura a rete, propria degli spazi di transizione, e
organizzazione stanziale diffusa, per
risorse ambientali.
L'area di Montoro Inferiore
l ' ottimal~
e stata resa,
sfruttamento delle
peraltro, prossima alia linea
di confine tra la Campania felix ed il Sannio agro-pastorale.
II Comune di Montoro In£. occupa una supe;ficie di circa 2000 ha, che
I
comprende zone di altura, fino ad un'altitudine massima di 1000
mt/ sm, e zone di fondo valle sostanzialmente in piano, con altitudine
media di 180 mt/ sm.
Grandi boschi ed orti fertilissimi g~_~gono a coesistere in stretta
contiguita.
Attivita pastorali, agricole, commerciali ed industriali convivono
conseguenzialmente in stretto contatto.
ll Comune
e di recente formazione risalente come detto al 1829 ed
include le frazioni di Piano, Preturo, Borgo, San Felice Misciano,
Piazza di Pandola, San Bartololmeo e Figlioli.
La popolazione, pari a circa 10.000 abitanti, pone Montoro Inferiore
nella fascia dei Comuni dimensionalmente medio-alti della provincia
di Avellino.
ASPETTO DEMOGRAFICO
Dai dati espressi nella "Tabella A" allegata al P.R.G. in vigore, si
evincono i dati relativi, per un arco temporale 1986-1995, agli abitanti
residenti, ai nati, ai morti, agli emigrati, agli immigrati ed al rapporto
abjnuclei familiari.
Dall'esame della predetta tabella si evidenzia:
• nel decennia la popolazione subisce una variazione sostanziale in
termini assoluti passando dalle 8.930 unita dell'86 aile 9.399 del
dicembre '95;
• la suddetta situazione
e
determinata da un sostanziale saldo
positivo nati-vivi/ morti e da un altrettanto sal do positvo tra emigrati/ immigrati.
Nel decennia considerato si sono registrati 2.829 immigrati a fronte
di 2.683 emigrati;
• II dato piu significativo
e derivato
dalla composizione media del
nucleo familiare.
Si e passati da una composizione media di 3,30 persone per nucleo
familiare nel1986 a 3,24 del1995.
In cifre assolute si
e
passati da 2.704
nucl~i
familiari per una
popolazione di 8. 930 unita del 1986 a 2.899 nuclei familiari per una
popolazione di 9.399 unita del 1995, con un incremento netto di 225
nuclei. Dal1995 al2000 il rapporto di crescita e di presenza di nuovi
nuclei familiari
e in costante ascesa.
Nel complesso i dati riportati evidenziano per Montoro Inferiore una
· realta simile a tante altre delle zone interne -della Campania, dove
l'elemento caratterizzante
della struttura della popolazione
e
determinata dal fenomeno emigrativ<:·- ~
In effetti anche se gli anni '80 si caratterizzano per un sostanziale
equilibria del fenomeno emigrativo in cifre assolute, l'enorme crescita
dei nuclei familiari, a pa1ita di popolazione, dimostra che il
movimento emigrati/ immigrati ne modifica sostanzialmente la
struttura.
E' pur vero che i nuclei familiari di piu recente formazione ben
difficilmente vanno oltre le quattro unita, seguendo una tendenza
nazionale, rna il fenomeno evidenziato dimostra che la popolazione
tende ad un progressivo invecchiamento dovuto presumibilmente al
fatto che la emigrazione riguarda in media soggetti piu giovani di
quelli che rientrano a Montoro Inferiore.
I riflessi di questa situazione circa l'uso del patrimonio edilizio sono
facilmente intuibili.
CARATTERISTICHE DEL P ATRIMONIO EDILIZIO
Da indagini effettuate sui luoghi risulta che per quanto riguarda la
struttura dell'utenza, il dato caratteristico
e
la forte presenza di
pensionati e lavoratori dipendenti rispetto alia totalita delle posizioni
professionali dei capo-famiglia ed una
non eccessiva presenza di
imprenditori e liberi professionisti. In sostanza si puo affermare che
la presenza sociale prevalente
rilevante contadina, il che
e operaia e artigiana ed in misura piu
e
strettamente legato alia condizione
abitativa, in forte stato di degrado, nonostante il saldo positivo degli
alloggi in proprieta rispetto a quelli in affitto.
L'indice di affollamento
fenomeno
e
abbastanza basso, pertanto questo
e in parte spiegabile dalle caratteristiche della popolazione
attiva e dal movimento migratorio che rallenta o si accentua in
rapporto ai periodi congiunturali rna che com unque resta sem pre
percentualmente alta.
I dati dell'analisi forniscono una serie di elementi che evidenziano da
un lato la estrema debolezza socio-econo"inica della popolazion7
residente, dall'altro alcune caratteristiche fondamentali dal punto di
vista progettuale sul numero degli abitanti, sulle condizioni abitative.
L'analisi relativa agli alloggi
e indicativa della forte presenza di vani
non abitabili in alcuni casi per lo stato._precario delle strutture, in altri
perle pessime condizioni igieniche.
A vendo l'obiettivo di confermare la destinazione prevalentemente
residenziale degli isolati, la
volumetria
esistente
puo essere
recuperata con interventi sia di ristrutturazione edilizia che
urbanistica/ in relazione anche alle circostanze locali e di previsione
di P.R.G., mentre interventi di risanamento conservativo servono a
conservare e ridistribuire la volumetria esistente con la possibilita
anche di incrementi delle superfici utili per servizi igienici e servizi
per adeguamento funzionale.
Gli eventuali interventi di demolizione saranno legati ad edilici il cui
recupero non sia tecnicamente ed economicamente
conveniente,
sempre chela struttura non sia di elevato valore architettonico.
PROIEZIONI
DEMOGRAFICHE
F ABBISOGNO ABIT ATIVO.
E
CALCOLO
DEL
La tabella 11 A' 1 allegata al P.R.G . in vigore, ha fornito nel complesso
una
situazione
di
grande stabilita,
per cui
una
proiezione
1
demografica all anno 2006 puo scaturire sia da considerazioni di
carattere
generale
che
dall 1applicazione
di
1igide
formule
matematiche.
In effetti se si considera che l 1incremento percentuale medio relativo
agli ultimi dieci annie positivo e pari al + 0,72, utilizzando le usuali
formule sul calcolo della popolazione si stima per l 1anno 2006 un
incremento di popolazione per saldo naturale pari a 750 unita.
Abbiamo sottolineato in precedenza che il saldo sociale derivato dal
rapporto emigrati/ immigrati e positivo a conferma di migliorate
condizioni economiche intervenute negli ultimi anni.
In verita
gia
nel
decennio
precedente
a
quello
preso
m
considerazione si erano avuti segnali positivi relativi ad una
inversione di tendenza che fin dalla fine degli anni cinquanta aveva
portato ad una diminuzione di popolazione di Montoro Inferiore
come di tutti i centri dell 1intera Campania.
Al fenomeno emigrativo di quanti si sono spostati al Nord italia se
non addirittura all 1estero per cercare un lavoro, si e sempre associato,
in particolar modo nella meta degli anni sessanta, una emigrazione
dei ceti pili abbienti che h·ovarono oc5?pazione oppure una migliore
qualita e quantita di servizi nei centri vicinori pili grandi.
E 1 evidente quindi che il contenimento del fenomeno ernigrativo
e
scaturito da una rnolteplicita di fattori .
Analizziamo sornrnariamente i fattori piu signilicativi che hanno
deterrninato tale situazione, per poter stimare, nel limite del
possibile, se nei prossimi anni questo fenorneno puo accentuarsi
deterrninando una inversione di tendenza rispetto agli anni passati.
Il contenimento
dell 1emigrazione
di n ecessita
e
scaturito
essenzialrnente dalle mutate condizioni economiche internazionali.
La minore offerta di lavoro da parte delle zone ricche al nord del
paese o del nord Europa e, al tempo stesso, un notevole
miglioramento
delle
economie
delle
aree
meridionali
hanna
fortemente arginato il fenomeno emigrativo.
Il meridione d'Italia potra essere interessato nei prossimi anni da un
nuovo processo di industrializzazione, per effetto soprattutto del
livello di saturazione, intervenuto nel nord del Paese.
Di non minore importanza sono le scelte mbanistiche fatte in questi
anni pili recenti da parte di municipalita, compresa la stessa Montoro
Inferiore, di dotarsi di aree attrezzate per !'industria e l'artigianato
riservate anche per l'insediamento di imprenditoria esterna.
L'Universita di Fisciano, infine, con i servizi relativi compreso il
miglioramento del collegamento viario, non potra non favoriTe il
permanere
della residenzialita,
limitando, se non
addirittura
invertendo, la fuga di cui si e detto prima.
Quest'insieme di fattori rende possibile stimare attendibilmente che
nel prossimo decennia la popolazione nel comune possa subire un
incremento di 400 unita dovuto al rientro degli emigrati, per cui la
popolazione residente al2006 puo stimarsi in 1Q.549 abitanti (9.399 +
750 + 400) .
Se ai 7.939 vani (11.628- 2573- 216- 900) residenziali censiti al1991 si
sommano i 150 vani costruiti nel quadriennio 91/95, il patrimonio
edilizio utilizzabile nel comune ammonta a circa 8.090 vani.
In termini di vani fabbisogno pregresso
e pari a 9.399 - 8.090 = 1310
vani.
Con tale pareggio si assegna in linea teorica un vano ad abitante rna
non si riequilibria il reale rapporto abitanti/vani.
-- --
.
In effetti parte del patrimonio abitativo
e sottoutilizzato
per effetto
della riduzione dei nuclei familiari, mentre di contra si determina il
fenomeno della coabitazione.
All'analisi dei dati ISTAT 91 risulta che il 25 % delle famiglie erano
intetessate da tale fenomeno per cui le abitazioni costruite nel
decennia hanna solo in parte calmierato questa situazione .
Peraltro nel decennia analizzato la composizione media familiare si
e ridotta
dal 3,30 dell'86 al 3,24 del 1995 e quindi per un corretto
calcolo del fabbisogno pregresso ai vani stimati in precedenza va
aggiunto un numero di vani che comporti un pareggio al 1995 del
numero di abitazioni e dei nuclei familiari.
Detto in cifre occorre un numero di vani pari a:
(2899 - 2704) x 3,24=642 nuovi vani.
In totale quindi il fabbisogno pregresso
1310 + 642 = 1952 vani.
e stimato attendibilmente in
Se a questi si aggiungono i 750 vani per !'incremento previsto, il
fabbisogno abitativo all'anno 2006
e pari a 2702 vani.
C'e inoltre da considerare !'incremento della popolazione dal 1986 ad
oggi.
A tale incremento "naturale" di popolazione ha fatto seguito una attivita edilizia sviluppatasi in maniera frammentaria sui territorio, e
tale da delinearne la "vocazione naturale" dello sviluppo abitativo.
Questo anche per la naturale disponibilita geomorfologica dei terreni.
II tutto ovviamente a danno delle zone centrali dell'abitato ed il
conseguente abbandono (o il parziale utilizzo) dei vani situati in
ambiti difficilmente accessibili dalle auto e dagli stessi abitanti;
D'altra parte una attivita edilizia cosi come dichiarato in precedenza,
pur producendo nuovi vani, non
e riuscita
ad abbassare l'indice di
affollamento che sale ancora tenendo present~ la gran quantita di
locali terranei igienicamente non abitabili ed assolutamente
manutenuti.
Antiche abitazioni autocostruite sulla spinta del bisogno dello
spazio in pili, realizzate con il vecchio sistema della pietra su pietrr;t
legate da malta di carcara, sono state oggetto di vere "violenz e
costruttive " che hanno determinate la cancellazione di episodi
costruttivi di grande validita, come la copertura o l'eliminazione di
ornie in pietra scolpita sostituite C~_!! _m armo bianco e tapparelle,
pietre cantonali o di tompagno
autoportanti scomparse sotto
intonaci al quarzo verde pisello o rosso rubino, e cosi via.
Ci sembra superfluo ricordare l'importanza del recupero tipo-morfologico del costruito, nella stessa misura di quanto ci sembra opportune esplicitare gli obbiettivi dei presenti Piani, tendenti, tra l'altro al "riequilibrio" delle potenzialita costruttive, economiche e sociali
rispetto al capoluogo, e rispetto aile altre realta urbane considerate
"pilota" in fatto di recupero del patrimonio inteso in senso lato(da
quello sociale a quello economico e costruttivo).
La revisione ed adeguamento del Piano di Recupero per le frazioni
di Montoro Inferiore, redatto ai sensi delle norme previste nella
Legge 457/78 ,tende al recupero del patrimonio edilizio esistente,
per patrimonio edilizio
e inteso
anche lo spazio urbano pubblico e
privato in esso contenuto. Cio significa che le categorie di intervento
previste per gli immobili di cui al citato Piano si estendono anche aile
zone limih·ofe al Piano stesso o in esso incluse.
lLA DO~~AZJI N1E DR A TIRJEZZA1URJE
K SO lPtrnlBUCO
L'abitato di Montoro, per quanto riguarda le attrezzature cornuni,
quali l'ufficio postale, le scuole dell' obbligo, la rivendita tabacchi, il
posto telefonico, i bar, la f<umacia ecc ....... ,
e sufficienternente dotato:
e
invece carente, ad eccezione del consultorio familiare, di
attrezzature di interesse comune: cinema, teatro, centri cornrnerciali,
scuole professionali, studi professionali. E' carente inoltre di verde
attrezzato, impianti sportivi e parcheggi.
A TI1PJEZlA1UR1E OCOlA§TICIHDE
A Montoro si registra una scuola materna, una scuola elernentare,
una media inferiore ed una scuola secondaria superiore, tutte locate
in edifici appositamente costruiti per l'istruzione e sono sufficientj
per la popolazione scolastica.
A TTREZZA TURE RELIGIOSE:
La distribuzione delle attrezzature
re~giose
nel territorio montorese
e
cosi composta:
Piano: Chiesa diS. Giovanni, Chiesa Madonna delle Grazie, Cimitero
privato e Cimitero pubblico.
Misciano: Chiesa di S. Stefano
Borgo: Chiesa di S.Leucio e diS. Pantaleone.
S. Felice: Chiesa diS. Felice.
Preturo: Chiesa della Madonna del Carmelo.
Piazza di Pandola: Chiesa di S.Vito Martire.
Figlioli: Chiesa di S.Maria Santissima di Costantinopoli.
S.Bartolomeo: Chiesa di S.Bartolomeo.
ATTREZZA TURE COMMERCIAL!:
Per quanto riguarda le attrezzature commerciali fisse al minuto,
l'abitato di
Montoro
e sufficientemente
dotato. Se adeguato
numero delle attrezzature commerciali non lo
e
il
e certamente la qualita
del servizio. Esiste un Supermercato.
A ITREZZATURE SANITARIE:
Piano:Farmacia ed ambulatorio.
Borgo:Farmacia ed ambulatorio.
Piazza di Pandola:Centro soccorso 11 Misericordia 11 •
A TTREZZATURE SPORTIVE:
Piano:Campo sportivo comunale, e palazzetto dello sport.
S.Felice:Impianto sportivo.
Preturo:Campi sportivi pluriuso.
Borgo: campi sportivi pluriuso
LE INFRASTRUTTURE VIARIE:
Dalla relazione di P.R.G. si evidenzia che 11 •••• per ovviare al problema
della congestione e dell'iniluenza delle strade che attraversano ,i
borghi di Montoro ed in particolare per razionalizzare i collegamenti
h·a Figlioli, Piano, Peh·elle e Preturo, e necessaria integrare il sistema
viabilistico in modo da selezionare i flussi di traffico, stabilendo
precise gerarchie tra i diversi segmen~ _s!tadali.
Ricomponendo insieme, in un unico disegno, tratti di strade di recente realizzazione coni vecchi percorsi, si possono individuare due
assi portanti in grado di smaltire le utenze dovute alia mobilita
extracomunale e di collegare i grandi servizi e le attrezzature di scala
comunale e intercomunale (polo sportivo, polo scolastico, P .I.P. e
Centro Commerciale) .
Il primo di tali assi ristrutturati colleghera Borgo e San Felice allo
svincolo Piazza di Pandola. n Secondo asse, partendo da tale
svincolo, si sviluppera tangenzialmente ai borghi di San Bartolomeo,
Figlioli, Piano e Preturo.
Entrambi gli assi canalizzeranno il traffico infracomunale separandolo da quello interno ai borghi ed elimineranno il piu possibile Ie
sovrapposizioni.
Saranno cosi evitati quegli ampliamenti delle sezioni stradali essenziali per la conservazione del tessuto edilizio dei nuclei storici.
Le aree destinate ai servizi ed aile attrezzature di scala territoriale
potranno essere collocate in contiguita, rna non in stretta connessione
con i borghi, realizzando cosi un'organica struttura di servizi,
unificante dal punto di vista funzionale per la popolazione della
valle, rna non deformante dal punto di vista del paesaggio urbano, ne
tale da attribuire peso ad un'unica Iocalita.
All'interno dell'aggregato residenziale dei borghi, nuovi tracciati, con
piazzole ed aree di parcheggio, consentiranno di integrare i percorsi
esistenti dando autonomia e standards adeguati alle singole frazioni,
anche a que lie tra loro interconnesse" .
STRUMOENT AZ I 1'\TE URBAhlli§TICA~
Esiste un Piano Regolatore approvato con Decreto del Presidente
della Provincia di Avellino no 24/97 del16/02/98.
Lo scopo e l'utilita dello strumento urbanistico di cui in allegato,
tende principalmente al recupero formale/
funzionale ed arcl7itettom·co degli organismi edilizi compresi anche quelli danneggia9dal terremoto dell'80 e successive scosse, per i quali sono stati comunque previsti rna non attuati, interventi di . consolidamento, e comunque si spinge nella direzione dello sviluppo della qualita
urbana ed edilizia nel suo complesso ~i?_tervenendo comunque anche
in aree laddove il danno da sisma non e stato il solo colpevole della
summenzionata condizione di degrado.
I diversi sopralluoghi effettuati in sito, la stessa diretta conoscenza
dei luoghi nei loro aspetti piu minuti, la storia ufficiale e quella
raccontata dagli stessi abitanti, la cronologia abitativa del sito urbano, hanno portato gli scriventi a due conclusioni fondamentali che
sono alia base dellavoro di cui trattasi.
1- Recupero del patrimonio edilizio esistente danneggiato e non dal
sisma dell'80, mediante un insieme di interventi tali da conservarne i
caratteri fondamentali sia degli immobili che dei luoghi in cui
ricadono.
2-Sviluppo delle economie "vocazionali 11 dei siti. None chi non veda
come la presenza, in questo paese, di fabbricati di alto livello
storico/ ambientale e monumentale, si affianchi con tenace serenita a
piccoli complessi abitativi minori il cui valore e da ricercarsi non pili
nel singolo manufatto,ma nella complessa articolazione funzionale,e
nelle stesse infinite interconnessioni esistenti tra un organismo e
11altro.
Per quanto riguarda il presente Piano di Recupero si e adottata una
metodologia di intervento specificamente destinata al recupero del
patrimonio edilizio ed urbanistico di Montoro, attese le sue
immanenti condizioni culturali e socio economiche. In particolare, e
nello stesso tempo sintetizzando i concetti metodologici posti alia
base del presente lavoro, si puo addivenire aile seguenti tesi:
a- la formulazione del P.R. e rivolta essenzialmente aile aree uTbanizzate inserite all 1interno dell 1ambito di studio e proposta,
segnatamente per queUe zone dall 1abitato ragg~ungibili solo a piedi
attraverso percorsi
intricati e bellissimi, rna certamente poco
funzionali ai bisogni della gente, dall 1 approviggionamento all 1uso
stesso delle "case".
b) La parcellizzazione delle proprieta, la stanza realizzata o
autocostruita sulla base del bisogno in piu, il ,W.C. sull 1affaccio, od a
sbalzo, la stessa impossibilita di realizzare quel vano in pili
riutilizzando il sottotetto o la vecchia, inutilizzata stalla, man mano
--
che i bisogni dei singoli nuclei familiari crescevano, hanno determinato a Montoro, come in alh·i Centri Antichi della valle dell1Irno, il parziale abbandono del vecchio nucleo urbano, producendo
una espansione a grappolo nella direzione delle aree di sviluppo e di
nuovi insediamenti. Cosicche negli agglomerati urbani antichi di
Montoro Inf. in particolare, si presenta oggi con un tessuto urbano
estremamente ricco e stratificato intorno al predetto nucleo
originario, e, di contro, un tessuto frammentario realizzato da tante
"macchie" colorate sul territorio che sono le case a due o tre piani .
Le farniglie meno abbienti, di contra, vengono costrette a restare in
alloggi che poco sanno di case e con in piu l'impossibilita del minima
intervento, stante le prescrizioni del Piano Urbanistico Generale.
inusitata particolarita tipologica dell'impianto edilizio, prima, urbana poi, e cioe la costante presenza di
minuscoli vani realizzati all'esterno del nucleo abitativo originario,
siano essi W.C., o piccoli depositi determinati dal soffocante bisogno
del piccolo spazio in piu man mana che il nucleo familiare cresceva.
Una tale formalizzazione del bisogno puo essere assunta quale
''invariante caratteriale" del "tipo edilizio" e tale da indurre gli
scriventi
a formulare l'ipotesi della
"SUPERFETAZTONE
DI
PROGETTO"
Assumere cioe, quale costante progettuale
l'arnpliamento della spazio abitativo verso l'interno dei cortili o dei
giardini, sugli sporti, sui balconi, nei sottotetti.
A1 di la di specificazioni teoriche generali , il presente Piano di
Recupero (di seguito denominate P.R.) vuole, proiettarsi nella
direzione del pragmatismo gahleiano (teoria e prassi) realizzando
commistione aulica tra economia dei processi di intervento ,e
garanzia di permanenza dei caratteri immanenti del tessuto edilizio
ed urbanistico stesso, trasferendo en tram be aile; massime espressioni
disciplinari.
Main concreto, e piu semplicemente cosa significa tutto cio se non la
messa a punta di un processo innovative delle risorse vocazionali
degli antichi siti di Montoro in grado di prddurre nuove economi~
alla luce delle nuove esigenze della gente. Significa ancora che
l'attuazione del P.R. formalizza e garantisce nuove economie, nuovi
posti di lavoro, nuove attivita imprenditoriali e turistiche, nuovo e
piu idoneo modo di vivere ed abit~~e_ che vada ben al dila della
ossessiva condizione di isolamento a cui si avvicina costruendo le
"case sparse".
Crediamo che esista una
c)La geometria generativa del Piano si compone di una prima fase
che e quella analitica attraverso l'indagine conoscitiva sullo stato di
ogni singola unita abitativa e delle sue "caratteriali" fondamentali. La
'invarianti'
costitutive dell'unita immobiliari ci consente di passare alia seconda
fase cosidetta di 'accorpamento' delle "invarianti" che vanno a
delimitarsi in distributive, funzionali, tipologiche,d'uso, morfologiche,
determinazione e
la stessa
individuazione
delle
,,...,
che diventeranno successivamente, (ovvero nella terza fase) di
globale visione d'insieme: ambientali, paesaggistiche e d 'immagine.
I dati conseguenziali conducono, per cosi dire, naturalmente alia riformulazione di interventi e funzioni da determinarsi anche sulla
base dei bisogni infrastrutturali e d 'uso di intere parti di tessuto
urbano per le quali la categoria della Ristrutturazione Urbanistica
definira le norme piu puntuali dell'intervento proposto.
La individuazione di Comparti Minimi di Jntervento dara luogo alia
possibilita di intervenire con la semplice Concessione Edilizia .
:NVJENTAruO P A1'JRJIMONJf
JED LIZKO:
Per definire lo stato di conservazione ed il valore architettonico del
patrimonio edilizio esistente e tendere a rendere omogene le
valutazioni si
e seguito il metodo della analisi diretta sulla base
delle
seguenti considerazioni:
a) tetto
-il manto di copertura e sconnesso
-il manto di copertura e costituito da materiali inidonei
b) prospetto
-gl'intonaci sono scoppiati o molto scrostati o mancano del tutto
-le lastre dei balconi e/ o dei ballatoi sono sbecciati (se in pietra) o
malconci
-i parapetti sono corrosi da ruggine (se in ferro), sbrecciati ( se in
pieh·a), tarlati (se in legno)
-le zoccolature lungo la linea di spiccato mancano o sono largamente
sbrecciate(se in pietra) e malconservate (se in cemento)
c) serramenti
-mancano del tutto
-sono molto danneggiati incurvanti, sconnessi gonfiati dall'umidita
privi o quasi di verniciahua, senza vetri, senza ferramenta ecc.
d) parti comuni
Si considerano tali gli androni di ingressi, i portici, le scale, gli
eventuali ascensori,i ballatoi di disimpegno ecc .... e se ne esaminano
le seguenti situazioni:
-le tinteggiature sono rovinate
-i gradini sono sbrecciati, sconnessi o danneggiati
-le pavimentazioni sono sconnesse o danneggiate
-i parapetti e le ringhiere sono malsicuri, arrugginiti, danneggiati
e) solai
-lo stato di conservazione dei solai e piu o meno soddisfacente
f) murature
-presentano lesioni o cedimenti in genere
-sono lesionate in corrispondenza delle aperture.
Ciascun elemento percettivamente esaminato consente di dare una
equilibrata valutazione dello stato di conservazione e di interesse
architettonico ,andando cosi a definire i valori di soglia dell'indice di
degrado D:
•
•
•
•
•
edilido molto degradato
edificio degradato
edificio parzialmente degradato
edmcio discreto
edilido buono
La categoria della Ristrutturazione urbanistica
si colloca nella
direzione del "riequilibrio" dell'abitato rispetto aile zone recuperabili
non a fini residenziali, rna di adeguamento 'A L CON TORNO' degli
standards/ previsti dal DM 1444 del1968.
Le categorie di intervento previste nella allegata normativa definiscono altresi gli ambiti unitari di intervento
per le zone
soggette a Ristrutturazione urbanistica, perle quali saranno redatti
i plano volumetriciparticolareggia ti.
Di seguito,in coda alia normativa di attuazione, vengono espressi i
criteri e le norme particolari per gli ambiti soggetti alia
Ristrutturazione Urbanistica.
Il Piano in allegata
propone il riequilibrio delle componentj
urbanistiche/ economiche e sociali mediante una serie sistematica di
interventi volti a tutelare la permanenza di caratteri immanenti del
tessuto edilizio, rna nello stesso tempo a predisporre sul territorio
quegli interventi architettonici ed urbanistici che congiuntamente agli
altri proposti per gli altri ambiti urbani definiscano una equilibrata
interdipendenza e complementarieta ~
11
11
In altre parole gli ambiti soggetti alia categ01ia di Ristrutturazione
urbanistica, se da un lato definiscono il ridisegno di una parte del
tessuto urbano e viario, dall'altra individuano le possibili soluzioni di
nuovi insediamenti.
Una norma che riteniamo valida per tutti gli ambiti presenti all'in-
e quella di definire
COMPARTI
MINIM! DI INTERVENTO ,in modo da permettere alia gia
ampiamente frazionata proprieta immobiliare l'esecuzione di lavori
previsti nelle categorie di intervento .
In coda alia normativa di intervento vengono evidenziate le norme
specifiche per gli ambiti a ristrutturazione urbanistica.
terno dei Piani che si propongono,
Arch.Antonio Catena
co
UNJE
Dli
liO)NTORO TINJFJERTIORJE
(PROV.DI AVELLI 0)
NORMATIVA DI ATTUAZIONE
ART 1 - ll Piano di Recupero, di seguito denominate P.R., ai sensi dell'art.28 (1 o comma) della Legge 457/78, disciplina il recupero del
patrimonio edilizio ed urbanistico esistente, degli immobili, dei
complessi edilizi, degli isolati e delle aree attraverso interventi,
progettati ed eseguiti unitariamente, estese ad intere entita urbane
definite
Comparti Minimi d'Intervento (di seguito denominate
CMI).
I Comparti Minimi d'Intervento aggregano l'insieme delle unita
immobiliari e le relative pertinenze, che risultano in un sistema
funzionale ed in un sistema strutturale unitario, ovvero una o pitt
unita edilizie perle quale un efficace recupero edilizio ed urbanistico
richiede un intervento unitario.
E' consentita la scissione dei Comparti Minimi di Intervento in senso
verticale solo nei casi in cui il Comparto o
il sub-Comparto
identificabile anche con la singola unita abitativa nel senso della sua
verticalita,
e strutturalmente indipendente e formalmente
autonoma
ed unitaria, su dichiarazione asseverata del progettista incaricato .
In ogni caso l'intervento edilizio, corrispondente alia categoria
indicata,
va
esteso
all'intera
faGciata
estema
corrispondente
verticalmente alia parte di immobile su cui si interviene, anche se
investe proprieta non interessate all'intervento edilizio in essere.
Tutto cio,
al fine di salvaguardare la omogeneita estetica delle
cortine edilizie.
ART.2- Le presenti, ai sensi del tit. IV della Legge 5/8/78 n o 457, e
nelle zone sottoposte a Piano di Recupero.
ART.3- Il Piano di Recupero si attua con l'intervento edilizio diretto,
mediante concessione edilizia,o,nei casi previsti, da D.I.A. rilasciata
nei modi previsti dalla legislazione vigente e dal successive ART.4 ),
in relazione agli interventi consentiti per i Comparti minimi d'inter-
vento di cui alia tavola allegata ai grafici di Piano di Recupero.
Nei casi in cui la concessione e rilasciata per interventi estesi ai
comparti costituiti da pm unita
edilizie, per lavori di
RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA con ricostruzione D2J e solo nei
casi in cui l'ntervento di ricostruzione prevede modifiche alia
sagoma preesistente/ e necessaria la stipula di apposita convenzione
trascritta a cura del Comune ed a spese degli interessati, mediante la
quale i concessionari si impegnano ad eseguire tutti i lavori previsti,
compresi quelli inerenti la sistemazione di aree libere pertinenti il
gli ambiti soggetti alia RISTRUTTURAZIONE
CMI. Per
URBANISTICA / eprescritta fa stipula della predetta convenzione .
ART.4) II Piano di Recupero
e attuato:
dai proprietari singoli o riuniti in consorzio;
dal Comune nei seguenti casi:
a) per gli interventi che esso intende eseguire direttamente peril recupero del patrimonio edilizio di proprieta
~egli
Enti Pubblici, anche
avvalendosi dell' I.A.C.P., nonche limitatamente agli interventi dj
rilevante e preminente interesse pubblico, con interventi dir·etti
mediante il convenzionamento coni privati; ~
b) per l'adeguamento delle urbanizzazioni;
c) per gli interventi da attuare, medLa.n_te esproprio od occupazione
temporanea d'urgenza, previa diffida, nei confronti delle unita
minime d'intervento, in caso di inerzia dei medesimi.
L'esproprio puo aver luogo dopa che il Comune abbia diffidato i
proprietari dei CMI a dare corso aile opere previste dal Piano di
Recupero, con inizio delle stesse in un termine non inferiore ad un
anna.
I1 Comune, sempre previa diffida, puo provvedere alia esecuzione
delle opere previste dal Piano di Recupero, anche mediante oc-
cupazione temporanea, con diritto di rivalsa nei confronti dei
proprietari, delle spese sostenute.
I1 Co-mune- puo affidm·e- la realizzazione- delle- opere di urbanizzazione pr:imaria e seconda1-ia ai proprietari singoii o riuniti in con-
sorzjo d1e eseguono gJj jntervenb pTevjsti daJ Pjano dj -R ecupero.
La C0117-rn:i<>siO:I7-e ediHzia on}ir-;aTi-a,o-ve- es:ista,
e-p-reposta all'esame-
delle richiesi:e concessioni delle autmizzazioni ediJizie e puo
pTesCJ·jveTe peT ognj progetto paTticoJm·j jnterveJlti atti aJJa pju
idone-a esecuzio-ne- de-i lavo-r:i a farsi, a garanzia della omo-gene-ita e
completezza delFopera.
·'
I \·.
.J
-
~
·.,,,
1,
, ,....
u
,·.
~>
-
.~··-;.
i1
.:
,..--;.--,.
; "
,, .. ..,·
(I
'I
-~ ""•
.1'-<C II
;
'
··"'
~"
·-
-;- . - ---:
It, .,...
I,
· . ,._- "' · '~.
-,!
,
-
- -~
~ ......-:-. --,.-""'I'
u ' <r f '.'.I
~
,".
11
, ,.... 1-
,
,I
• ...
"T ~
-;o--;o:;
"~
"""f
.!
0
o:
•
o
11
.~
"
~"'
U
01
~
, .._
Il P.R. ai sensi d-eil'art.'l -d-ella L-egge 457/78, i..'l:dividua per ogni Civil
l'insieme di
interv~nti
consentiti, sulla base
d~ile
condizioni di
degrado e del valore architettonico, storico_. ed ambientale degli
immobili -c ompresi negli stessi CMI.
Tali insiemi di
int~rv~nti
sono definiti
'' cat~gorie d ' int~rvento ', ~
di
seguit o vengono specificate per ognuna di esse i criteri di in-
dividuazione, le finalita -e le m:o-dalita -di -es-ecuzion-e d -ell'-opera di
recupero.
Il P .R. puo prescrivere norme specifiche per ogni CMI ad integra-
zione di quanta previsto daila relati•,.ra cat-egoria d !int-erv-ento, in
particolare rivolte alia {:Onservazione
~
valorizzazione di singoli
elementi significativi ed alia disciplina dell'assetto planovolumetrico
-ed urbanistic-o.
B)
~~IANUTENZIONE
STRAORDINARIA
Cat-egoria di int-erv-enti r elativi agli immobili -di -qualsia-si valor-e architettonico, {:On gradD di {:Onservazione buono, discre-to, parzialmente degradato o con irrilevanti danni causati dal sisma.
\,_--
Sono c-ons-entit-e 1-e opere -e le modifich-e n-ec-essari-e per r1nnovare, o
sostih1ire parti anche strutturali d egli ~difici, nonche, ~r realizzare
ed integrare i servizi ig ienici e tecnologici, con incren:tento di
superfici stTettamente necessane all'adeguamento, -e s-empr-eche
<-iueste
possano esse-re- re-alizzate,.,- -
~
~
.,..
l.......lVl.l.
•
1'1
.,.
1'
all'i.~te-1·no
•
•
di corti, cortili o spazi inte-rni al
1.
e mal suue snaGe pnnopau o
1 ..
Ul
t' l
•
arraccw.
In particolare- sono conse-ntite-:
1- variazioni delFimpianto dishibutivo delle singoie unifa immobihari, con demolizione e ricostruzione di tramezzi, creazione di nuovo
locali igie-nici e- di cucine-, se-mpre- che- non compmtino aume-nto de-llesuperfici utili;
2- con.sohdamento, sostituzione od integrazione delle sb·utture verticali de-i solai, dei collegamenti ve-rticali ed orizzontali, degli
architravi e delle coperture anche a1 fine di conseguire radeguamenfo
anbsismico, sempre che tali interventi non comportino aumento dei
volumi e- delle superfici utili;
3- ripristino degli in1pianti tecnologici ed installazione di nuov1
impianti, anche -con ]a creazione dei volumj tecnkj jndjspensabj!J; e
sempre- all'intero degi spazi comuni e mai sui prospetti e- facciate-,
rifacimento od isolamento di opere per l'isolamento termico ed
acustico, di opere vo]te a]]a conservazjone -ed a] risparmio -dell'-energia,il risanamento delle murature;
4- rifacimento o realizzazione degli infonaci
ester~
delle finihue e
degJi e]ementi architetton.ic.i de.lJe facciate, deUe p<uti comu.ni -e deHe
sistemazioni esterne, tinteggiature anche con colori diversi da quelli
esistenh, sempre che bene infegrati nell ~ambiente ci.rcosfanfe.
C) RESTAURO E RISANAlVIENTO CONSERVATIVO
In generale sono quegli inte n:enti rivolti a conservare l'orgarusmo
e<.iilizio e ad assicurare la funzillnalita n1e,liante
tln
insiente .si-
stematico di opere che. nel rispetto degli elementi tipologici, formali e
......
......
\,_..•
-
t.,....
strutturali dell'orgarusmo stesso, n e consentano destinazioni d 'uso
con essi compatibili.
Tali interventi comprendono il conJmlidamento. il 1:ip.ristin.o e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edilicio, l'inserimento degli
elementi accessori e degli impianti richiesti dalle e~igenze dell'u~o ,
l'eli.mi.naz.ione degli
~
~l em~nti ~stran~i
all'orp;anismo
v
~dili7.io.
Sono consentiti gli interventi tendenti al ripristino ed alla valorizzazione delle caratteristiche architettoniche e della conformazione
spaziale e distributiva, da perseguire con i metodi del restauro
scientifico, con la eliminazione delle superfetazioni ed aggiunte m
conh·asto con la comprensione storica dell'edificio.
In particolare sono consentite:
1) le demolizioni di parti dell'edificio allorquando le stesse
rappresentano superfetazioni, intasamenti, aggiunte in contrasto con
l'impianto architettonico o col conseguimento dell'adeguamento
an tisismico.
2) la ricostruzione di parti dell'edificio crollate o dernolite nei limiti
di volume, sagoma planimetrica ed altimetrica preesistente ed
assicurando una efficace integrazione delle parti ricostruite con
quelle ristrutturate o restaurate.
3) la traslazione di tutti i solai privi di valore architettonico senza
pero modificare il numero di piani macon la possibilita di utilizzare
ai fini abitativi i locali sottotetto, purche l ' altez z ~ media sia pari a rnl.
2.40 e realizzazione di vani luce nel sottotetto nonche l'installazione
di locali igienici illuminati ed areati artificialmente.
4) 1' Installazione di nuovi collegamenti verticali ed orizzontali di
impianti tecnologici, anche con la creazione di volumi tecnici
indispensabili, sempre che non siano in contrasto con la morfologia e
la struttura dell'edificio.
5) la realizzazione di nuove aperture e di altre modifiche sulle facciate, sempreche non venga alterato ~~~nita1ieta e l'impianto stilistico
del prospetto, e che siano salvaguardati gli elementi significativi sia
costruttivi che di immagine complessiva(ornie,davanzali,infissi,decorazioni etc .. ).
6) L' ampliamento per adeguamento funzionale, nella misura del
15 % del volume per alloggi di quadratura inferiore ai 60 mq e del
10 % del volume per alloggi di quadratura da 60 mq. a 90 mq.- oltre i
90 mq. none consentito nessun ampliamento.
L'eventuale arnpliamento,laddove possibile,dovra essere realizzato in
perfetta ernpatia stilistica con l'impianto architettonico preesistente, e
di conseguenza 1' ampliamento con aumento in altezza del solo tetto
di copertura
dovra considerare quale prescrizione, l'arretramento
dal filo esterno del fabbricato
consentendo la permanenza
dell'esistente cornicione o romanelle, ed evidenziando la non
visibilita prospettica e dal basso dell'ampliamento eventuale.Tale
norma e applicabile sempreche non venga alterata l'unitarieta
dell'impianto stilistico del prospetto, e che siano salvaguardati gli
elementi significativi, nonche l'apparato decorativo. In ogni caso gli
eventuali ampliamenti per adeguamento abitativo sono consentiti
solo verso le corti,cortili e spazi privati interni, e mai lungo le strade
principali di affaccio.
D) RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA
In generale
e costituita
da interventi rivolti a h·asformare gli orga-
nismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono
portare ad un organismo edilizio in tutto od in parte diverso dal
precedente.
Tali interventi comprendono il riplistino e la
~stituzione
di alcuni
elementi costitutivi dell'edificio, e la eliminazione, la modifica e
l'inserimento di nuovi elementi ed impianti.
ll Piano di Recupero individua due categorie di interventi di ristrutturazione:
Dl) Ristrutturazione con ripristino tipologico;
D2) Ristrutturazione con
ricostruzione;
D 1) RISTRUTTURAZIONE CON
~~PRISTINO
TIPOLOGICO
Interventi relativi ad immobili di edilizia corrente degradati o molto
degradati o parzialmente crollati.
E' consentito un insieme di opere che assicurino la funzionalita dell'edificio anche attraverso la trasformazione del suo impianto
tipologico e strutturale.
l)Sono consentite tutte le opere previste per la categoria " C)
RISANAMENTO CO SERVATIVO''
ed inoltre e consentita la
demolizione
delle
parti
trasformazione dell'edificio;
degradate
o
non
integrabili
nella
2)
la ricostruzione di parti crollate o demolite o eventuali
superfetazioni in contrasto con l'impianto tipologico di base nei limiti
di quanto previsto dalla categoria "C) Risanamento conservativo".
3) la trasformazione dei prospetti esterni, del sistema di collegamenti e della dish·ibuzione delle unita immobiliari.
E' prevista la ricostruzione dei volumi preesistenti al fine di
ricomporre la cm·tina edilizia ed i rapporti col tessuto urbanistico
originario.
E' consentita la ricostruzione nell'ambito della sagoma planimetrica
delle parti crollate o demolite, ed inoltre
e consentito 1' ampliamento
per adeguamento funzionale, nella misura del 20% del volume
preesistente per alloggi di quadratura inferiore ai 60 mq, e del 15%
per alloggi di quadratura compresa tra i 60 mq. e 90 mq.
Tale
ampliamento
e
consentito anche in altezza del C.M.I. nel
rispetto dei diritti di terzi o co~anti.
L 'eventuale ampliamento con aumento in altezza del
tetto di
copertura ai fini della abitabilita dovra considerare l'arreh·amento dal
filo esterno del fabbricato consentendo la permanenza dell'esistente
cornicione o romanelle, ed evidenziando la non: visibilita prospettica
e dal basso dell'ampliamento eventuale. In ogni caso gli eventuali
amento abitativo sono cohsentiti soloVe?so le
___:~----''-'----
corti,cortili e s_p~ zi privati interni, e mai lungo le strade principali di
affaccio. La ricostruzione dovra avvenire nel rispetto della originaria
organizzazione tipologica e ripristinando la sagoma originaria, (fatta
eccezione del possibile ampliamento), il rapporto col tessuto edilizio
circostante, gli elementi di rap porto con il sito (quali porticati,
sovrapassi, androni etc.) .
D2) RISTRUTfURAZIONE CON RICOSTRUZIONE.
Interventi relativi ad immobili di edilizia corrente, molto d egradati, o
parzialmente crollati, distrutti o demoliti.
Oltre quanto previsto per le categorie Dl,
e
consentita la
ricosh·uzione nell'ambito della della sagoma preesistente (con gli
incrementi previsti dalla categoria Dl), nel rispetto degli allineamenti
e delle altezze degli edifici circostanti.
E) RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA
Interventi relativi ad immobili di edilizia corrente, molto degradati,
danneggiati in maniera gravissima, parzialmente crollati, distrutti o
demoliti, nonche agli immobili la cui demolizione
e resa
necessaria
per l'attuazione delle previsioni del P.R.G. o per l'adeguamento della
rete viaria o la localizzazione dei servizi.
E' prevista la sostituzione dell'esistente tessuto urbanistico ed
edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la modificazione del disegno dei lotti e
della rete sh·adale ivi compresa la demolizione senza ricostruzione
di
edifici che
sono
in
contrasto
con
quanto
previsto
nel
PLANOVOLUMETRICO a cui tale categoria e soggetta.
ll Piano di Recupero prescrive per ogni C.M.I., nei limiti delle
previsioni del vigente P.R.G., i vincoli planovolumetrici, gli indici
urbanistici ed edilizi, le norme specifiche a cui
e sottoposta l'ambito
urbano.
Per interventi sottoposti alia categoria della "RlSTRUTTURAZIONE
URBANISTICA" /
e
necessaria la stipula di apposita convenzione
trascritta a cura del Comune ed a spese degli interessati, mediante la
quale i concessionari si impegnano ad eseguire tutti i lavori previsti,
.-
compresi quelli inerenti la sistemazione di aree libere pertinenti
1' AMBITO.
Per ogni ambito soggetto alia ristrutturazione urbanistica sono previste norme specifiche in appresso espletate.
NOR.l\<1ilE §PIEC JFKCHlE PER. GlL AWllBlTI § · GGET'lfl AI.I. A
1. J§TRUTTU~AZ!ON1E UTRJBANI§TKCA'·':
!!
Tutti gli ambiti
a RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA sono
soggetti alia redazione di progetti esecutivi e sottoposti alia approvazione dell' Amministrazione Comunale che ne stabilisce lacongruita e la programmazione.
. I
1- AMBITO
23 MISCIANO:
Per tale ambito soggetto alia rish·utturazione urbanistica
e previsto il
consolidamento e restauro scientifico della porzione di fabbricato
esistente (Palazzo Macchiarelli) con sistemazione delle aree libere
retrostanti, la demolizione con ricostruzione della parte anteriore del
Palazzo Macchiarelli nell' ambito della volumetria esistente risultante
dalle demolizioni pur senza rispetto delle sagome preesistenti, con
ampliamento della sede stradale se consentito dagli Organi della
Soprintendenza BAAAS, la realizzazione di aree destinate ailo sport e
tempo libero
adiacente 1' attuale scuola
sull' area
materna con
realizzazione di volumi pertinenziali interrati o seminterrati, oltre
aile opere di arredo urbano, il tutto secondo le indicazioni previste
dal planovolumetrico allegato.
2- AMBITO no
44
PIANO:
E' prevista la demolizione senza ricostruzione dei volumi esistenti e
la conseguente sistemazione dell' area a verde pubblico attrezzato
e previsto
il
planovolumetrico in quanto per le demolizipni indicate non si
prevede la ricostruzione.
oltre aile opere di arredo urbano . Per tale area non
14 PIANO:
ambito e previsto il
3- AMBITO no
Per tale
consolidamefito con ristrutturazione
edilizia a prevalente ricostruzione della parte nord del comparto,
mentre per la parte sud
e consentita la demoli~ione con ricostruzione
nell' ambito della volumetria esistente risultante daile demolizioni
nel rispetto delle sagome preesistenti,il tutto secondo le indicazioni
previste dal planovolumetrico .
4- AMBITO no
38
PIANO:
E' consentita la demolizione con ricostruzione nell' ambito della
volumetria esistente risultante dalle demolizioni pur senza rispetto
delle sagome preesistenti, al fine di consentire 1' ampliamento della
sede
stradale
,il
planovolumeh·ico .
tutto
secondo
le
indicazioni
previste
dal
5- AMBITO no 21 PIAZZA DI PANDOLA:
E' consentita la demolizione delle parti edificate e la ricomposizione
dei volumi e delle aree nei limiti delle volumetrie esistenti e della
perimetrazione indicata nella tav.n°4. E' prevista la realizzazione di
aree di parcheggio e percorsi pubblici con obbligo di allineamento
stradale sui Corso Ascolese ed ampliamento della sede stradale su
Via Aia, il tutto secondo le indicazioni previste dal planovolumetrico.
6- AMBITO no 18 FIGLIOLI:
E' prescritta la demolizione dei volumi esistenti, la sistemazione
dell' area a verde pubblico e il riassetto del nodo viario, il tutto
secondo le indicazioni previste dal planovolumetrico .
/
Scarica