lez 6 - Laringotracheite infettiva

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LARINGOTRACHEITE INFETTIVA
Malattia comparsa negli anni ’20, in Italia negli anni ’80 e riemersa negli ultimi 3-4 anni.
Dà una forma respiratoria, la sede primaria del virus infatti è la laringe + trachea.
Il pollo e il fagiano sono le specie- target.
EZIOLOGIA
Fam. Herpesviridae (sottofam. Alphaherpesvirinae)
Gen. Iltovirus
Gallid Herpesvirus -1 (GaHV-1).
Virus a DNA, simmetria icosaedrica, dotato di envelope (il quale ha delle proiezioni che permettono l’attacco del virus alle
cellule).
Dimensioni del virione completo: 195- 250 nm.
Il virus ha un aspetto a “uovo fritto”.
La replicazione virale avviene nel nucleo della cellula infetta, i virioni si ripiegano a livello nucleare e ci rimangono come
corpi inclusi intranucleari eosinofilici.
L’envelope viene assunto quando il virus esce dalla cellula e prende con sé parte della membrana cellulare.
Sierotipo unico.
Virulenza variabile da forme lievi a forme molto gravi con mortalità del 30-40% con forme di laringotracheite emorragica.
EPIDEMIOLOGIA
La malattia è presente in tutto il mondo.
Specie sensibili:
Il pollo è l’ospite naturale (boiler e ovaiole)
Segnalata anche nel fagiano
Sensibile all’infezione sperimentale il tacchino
Isolato dal pavone.
Età: tutte le età, soprattutto dai 3 ai 9 mesi, sintomatologia caratteristica.
Trasmissione:
Aerogena: tramite secreti/ escreti, goccioline di aerosol.
Pollina: resiste alcune settimane (descritti focolai in corrispondenza con la distribuzione di pollina sui terreni)
NO trasmissione verticale!!
LATENZA: soggetti PORTATORI (è tipico di tutti gli Herpesvirus).
Essendo un Herpesvirus ha tropismo per il sistema nervoso e può rimanere fino a 16 mesi nel ganglio del trigemino, il
ganglio che assicura l’innervazione del tratto respiratorio superiore (il virus vi perviene 4-7 gg dopo l’infezione).
16 mesi è praticamente tutta quanta la carriera di un volatile.
Questo cosa significa?
Che l’animale non si infetterà più, ma che il virus diventa latente e può essere ri- escreto a intermittenza per molte
settimane -> la riattivazione del virus è dovuta a concomitanza con i fattori stressanti (inizio della deposizione, ecc…).
I gruppi che ri- eliminano in genere non mostrano sintomi, sono soggetti apparentemente sani.
Tali soggetti fungono fa fonte imprevista di infezione per i gruppi non infetti.
Il virus sopravvive anche al di fuori dell’ospite (solo se protetto da materiale organico): in carcasse, muco…
NB: il virus ri- escreto può essere infettante quanto quello iniziale e può causare morte nei polli che non hanno mai avuto
contatto con il virus della laringotracheite, anche se non causano malattia nei portatori- eliminatori.
La ri- eliminazione può avvenire anche a seguito del vaccino.
Periodo di incubazione: 6- 12 gg.
Forme clinicamente gravi:
Morbilità 95-100%; mortalità 10-20% (ma anche 70%, dipende dalla virulenza del ceppo)
Forme lievi o in apparenti:
Morbilità 5%; mortalità 0,1- 2%.
SINTOMATOLOGIA CLINICA
Forme gravi:
-
Gravi dispnea, respirazione a becco aperto e collo allungato (possono anche emettere sibili), tipico
atteggiamento da “fame d’aria”
Espettorato di muco frammisto a sangue, cercano di eliminarlo con la tosse (l’espettorato si trova nella lettiera e
sul muro)
Calo dell’ovodeposizione per lo stress
Abbattimento
↓ assunzione di acqua
Occhio lucido
Distribuzione degli animali vicino alle finestre
Forme lievi:
-
Congiuntivite
Sinusite
Infiammazione delle prime vie respiratorie
LESIONI ANATOMO- PATOLOGICHE
Congiuntiviti e sinusiti (forme lievi)
Laringite e tracheite con:
Essudato catarrale- emorragico e coaguli di sangue nel lume
Pseudomembrane difteriche se l’epitelio sottostante è necrotico (la presenza di membrane tracheali difteroidi fa
sì che questa malattia venga messa in DD con il Difterovaiolo aviare, dove però le membrane non si staccano).
Quando l’essudato caseoso si organizza in laringe lascia un piccolo pertugio per respirare -> sibilo.
DIAGNOSI
Forma acuta:
La sintomatologia delle forme gravissime (espettorare sangue) è considerabile patognomonica.
Forma lieve:
Simile alle altre forme respiratorie -> non c’è nulla di patognomonico, è indispensabile la diagnosi di laboratorio.
Diagnosi di laboratorio:
Esame istologico della mucosa respiratoria.
Il materiale da inviare al laboratorio va prelevato da laringe e trachea.
Nelle prime fasi vedo corpi inclusi intranucleari eosinofili (assumono una disposizione a rosetta).
Si possono osservare anche nell’essudato a livello di cellule epiteliali desquamate.
La sensibilità di questo test è scarsa, perché bisogna farlo nelle prime fasi.
Isolamento del virus:
-
Uovo embrionato SPF con inoculo sopra la membrana corion- allantoidea.
(CAM o Membrana Corion- Allantoidea- buona sensibilità).
Prima di fare l’inoculo si elimina la camera d’aria naturale: la camera d’aria viene aspirata e se ne crea una nuova
facendo un buco dall’altra parte, cosicchè la membrana corion- allantoidea si stacca dal guscio e lì si inietta il virus.
Dopo 5 gg si apre ‘uovo e si vedono i Pocks, aree addensate con centro necrotico.
Dal momento che una volta che inoculo il virus questo cresce soprattutto sulla CAM, le lesioni nelle uova embrionate
sono localizzate soprattutto qui.
Si formano infatti delle tipiche placche iperplastiche rotondeggianti, opache, con una depressione centrale a causa
della necrosi dell’epitelio (Pocks).
Sui Pocks poi posso fare una Pcr o un esame istologico.
-
Colture cellulari primarie (CEL -> liver, epatociti; CEK -> kidney, cellule renali) estratte dall’embrione di pollo.
Buona sensibilità.
In colture cellulari il virus produce effetto citopatico e presenza di corpi inclusi acidofili già dopo 12 ore
dall’infezione.
Evidenziazione (conferma) del virus: (rapida)
-
PCR, evidenzia il DNA virale
Immunofluorescenza su sezioni di trachea ( positiva solo nei primi gg p.i. come per i corpi inclusi)
Microscopia elettronica (EM) da trachea (necessari titoli 3,5 logs + virus).
Sierologia: viene usata soprattutto per animali non vaccinati.
-
Agar gel precipitazione (AGP), SN, ELISA.
CONTROLLO DELLA LARINGOTRACHEITE
Non esistono trattamenti.
Biosicurezza.
VACCINO
Vaccinazione con vaccini vivi attenuati (attenuati con passaggi su embrioni o colture cellulari).
Residuano patogenicità.
Da fare su soggetti > 1 mese.
Danno una certa reazione vaccinale (infiammazione locale transitoria solitamente a livello sinusale o congiuntivale).
Hanno tendenza a ri- virulentarsi -> comparsa di nuovi ceppi patogeni (nei boiler i focolai che si sono avuti sono stati
causati dalla pollina sparsa proveniente da pollastre vaccinate).
Ancora non si sa quanti passaggi servano per rivirulentare il virus.
Somministrazione individuale in un solo occhio (per creare meno disagi possibili all’animale).
Fatto in aree ad alto rischio (in Italia questa malattia non è molto frequente, si vaccina solo in aree a rischio di focolaio).
Solo in animali a lunga vita (i broiler di solito non si vaccinano, le ovaiole sì) -> 2 interventi: dopo il 1° mese e prima
dell’entrata in deposizione.
Attenzione ad introdurre soggetti vaccinati o che hanno superato la malattia in un gruppo indenne.
I vaccini possono andare in latenza: non bisogna mescolare gli animali vaccinati alla popolazione sana perché i primi
eliminano e si può avere rivirulentazione.
Per es. non mettere ovaiole vaccinate vicino a boiler non vaccinato perché può insorgere un focolaio.
La vaccinazione eseguita correttamente induce una valida protezione mucosale contro l’infezione nella trachea con
produzione di IgA e IgG fin dal 3° giorno per incrementare fino al 7° giorno dalla somministrazione.
La laringotracheite infettiva è una malattia soggetta a DENUNCIA OBBLIGATORIA e provvedimenti sanitari secondo l’
O.M. 29 Novembre 1980.
C’E’ POSSIBILITA’ DI ERADICAZIONE?
Aspetti
-
favorevoli:
Singolo sierotipo
Diffusione limitata
Assente la trasmissione trans ovarica
Non c’è evidenza di un reservoir fra le specie selvatiche
Sarà però necessario:
Una marker vaccinale
Un test ELISA in grado di distinguere fra risposta a ceppi di campo e risposta a ceppi vaccinali
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