08 - 04 - 2013
TOXOPLASMI
Prof. Iannello
Oggi parliamo un po’ di un argomento che è venuto fuori nelle lezioni precedenti, parlando. Oggi parliamo
un po’ di quelli che possono essere veicoli di infezioni, in effetti son venuti fuori… di batteri avete parlato
di virus, no? Oggi vediamo un po’ un tipo di microrganismo, che viene trasmesso attraverso l’intervento di
tutta una serie di ospiti, e in particolare attraverso il gatto.
Oggi parliamo del toxoplasma. Prima di Pasqua avevamo inquadrato la struttura dei batteri, la struttura dei
protozoi, la struttura dei funghi. Avevamo fatto qualche esempio di organismi appartenenti a questi grandi
gruppi di organismi viventi. Allora, il toxoplasma è un protozoo. Io, in genere, a lezione sono solita fare
toxoplasma e plasmodio, che sono quelli che hanno il ciclo vitale un po’ più complesso, e che tra l’altro si
assomiglia molto; gli altri sono semplicissimi; cioè siccome a lezione non possiamo fare tutto, preferiamo
fare questi che sono più complicati e degli altri ne possiamo parlare comunque anche più in là. Allora,
intanto il toxoplasma abbiamo detto che è un protozoo, e quindi una grossa cellula eucariota, e fa parte di
un gruppo che viene definito apicoplexa, perché? Perché , vedete che appunto queste cellule hanno
un’estremità piuttosto appuntita rispetto alle altre, e quindi vengono raggruppate in questa casella di
classificazione, proprio perché hanno questo tipo di morfologia. Allora qual è il ciclo vitale del toxoplasma?
E, anche qua, ci sono sia su tutti i libri di testo che in rete , tutta una serie di schemi di riproduzione di
questo e di altri protozoi, in cui sono rappresentati in modo più o meno chiaro ( ma sono tutti fatti
benissimo questi schemi) quelli che sono gli ospiti di questo protozoo di cui stiamo parlando. Vedete che
qua sono rappresentati tutta una serie di animali. Ora cosa centrano tutti questi animali nella trasmissione
di un protozoo da un individuo a un altro. Questo (schema) è uno dei più vecchi , ma secondo me è uno dei
più chiari da un punto di vista grafico. Comunque il toxoplasma , come d’altra parte i plasmodi… allora la
patologia dovuta al toxoplasma è ovvio che si chiami toxoplasmosi, sicuramente ne avrete sentito parlare.
Mentre la patologia causata dai plasmodi, che abbiamo detto sono degli altri protozoi, simili per certi versi
al toxoplasma per le modalità con cui svolgono il loro ciclo vitale, è la malaria, le varie forme chimiche di
malaria. La caratteristica del toxoplasma e anche dei plasmodi, su cui faremo lezione, penso, venerdì
prossimo, è quella di avere un ciclo vitale che si svolge attraverso un’alternanza di una fase sessuata e di
una fase asessuata. Questo vale sia per il toxoplasma che per il plasmodio. E questi cicli riproduttivi del
toxoplasma si svolgono in ospiti diversi. Allora l’ospite in cui avviene il ciclo sessuato del toxoplasma è il
gatto e , comunque, tutti i felini. Di solito si parla del gatto come trasmissione normale perché.. a parte che
le persone non si tengono animali, tipo il leopardo, qui è più facile parlare del gatto comune come agente
di trasmissione e anche come ospite che mantiene , in fondo, il toxoplasma nell’ambiente. Però non è solo
il gatto l’ospite definitivo , ma tutti i felini. Il toxoplasma è diffuso in tutto il mondo. Non è uno di quegli
agenti infettivi che hanno una zona geografica ben delimitata. Il toxoplasma esiste dappertutto. Ed infatti
c’è una grandissima parte della popolazione mondiale che ha o ha avuto una grave infezione da
toxoplasma, che però di solito è abbastanza benigna. Cioè uno può anche avere contratto la toxoplasmosi
senza neanche accorgersene. Cioè la malattia può passare completamente inosservata, non dà gravi
problemi dal punto di vista clinico. Ma la toxoplasmosi può diventare estremamente grave in condizioni
come la immunodeficienza acquisita, cioè l’infezione da HIV, l’AIDS, oppure può dare degli effetti devastanti
sul prodotto del concepimento, quando la madre contrae per la prima volta durante la gravidanza,
l’infezione da toxoplasma. Quindi, I motivi principali per cui questo protozoo che è comunque patogeno,
può dare delle patologie gravissime sono questi, cioè paziente immuno compromesso e donna in
gravidanza, non per la madre ma per il prodotto del concepimento. Non so se avete parlato col professor
Bonina delle infezioni da virus che possono essere contratti durante la gravidanza e danno delle patologie
materno fetali. Tipo il virus della rosolia, il citomegalovirus ecc. Quindi il gatto è l’ospite cosiddetto
definitivo di questo protozoo, ed è appunto nel gatto che si svolge il ciclo sessuato di riproduzione. Il ciclo
asessuato invece, si svolge in tutta una serie di ospiti, i cosiddetti ospiti intermedi, tra cui c’è anche l’uomo.
Ora se voi notate , in tutti questi schemi c’è l’uomo e tutta una serie di animali da cortile. L’uomo è
rappresentato in questo schema perché il toxoplasma può dare dei problemi anche nel paziente
trapiantato; qua sono rappresentati anche una donna e una bambino in fasce. Questo schema che vi dicevo
è il più vecchiotto , ma anche il più chiaro, rappresenta una donna in gravidanza, e qui vedete un gatto, e
poi tutta una serie di altri animali che sono comunque ospiti intermedi. E allora come si svolge il ciclo
riproduttivo del toxoplasma? Il ciclo sessuato si svolge quindi nell’ospite definitivo, nell’intestino. E il gatto
quindi emette con le feci delle cisti, che vengono emesse nell’ambiente esterno, e possono contaminare il
terreno. Il gatto può evidentemente contaminare qualunque tipo di territorio, cioè il giardino, gli orti,
qualunque cosa. Se noi andiamo a coltivare delle insalate in un orto dove ci sono dei gatti, queste insalate
saranno comunque a rischio di contaminazione da queste cisti emesse dai gatti. Allora queste cisti stanno
nel suolo. Si parla comunque di strutture microscopiche. E non dovete fare confusione tra queste cisti che
sono quelle che si trovano nel terreno e derivano dalla riproduzione sessuata nell’intestino del gatto, con
un altro ciclo vitale che viene chiamato anche cisti ma che però non ha nulla a che fare con queste . Infatti
una delle prime confusioni che si possono fare è tra queste cisti che vengono comunque emesse dal gatto
e che contaminano il terreno, e vanno incontro a un processo di maturazione e possono venire ingerite
accidentalmente.Quindi il gatto può contaminare il suolo,le cisti possono contaminare erba ,insalate ,tutto
quello che volete,il giardino ,le nostre piante ecc e se noi andiamo a fare giardinaggio e dopo nn ci laviamo
le mani ,mangiandoci le unghie possiamo essere contaminati ma la stessa cosa può succedere mangiando
dell’insalata lavata male per esempio possiamo ingerire accidentalmente delle cisti.Sia noi specie umana
,anche donna in gravidanza e tutti questi ospiti chiamati intermedi perché nel nostro organismo e di tutti
questi organismi ospiti si svolge il ciclo asessuato quindi quando queste cisti vengono ingeriti ,si
riproducono ,liberando i protozoi in fase attiva che possono riprodursi ,attraversano l’epitelio intestinale e
rappresentano la fase invasiva del protozoo che si riproduce per scissione binaria come i batteri cioè una
fase asessuata di riproduzione. Quindi abbiamo il gatto,ospite definitivo,ciclo asessuato nell’intestino
,emissione di feci con cisti che derivano dalla riproduzione sessuata nel terreno,contaminazione
accidentale sia di questi animali che poi vedremo che sono importanti sia dell’uomo, in questo caso donna
perché il problema sarà se la donna è in gravidanza e sviluppo per via asessuata del toxoplasma che in
questa forma che si riproduce velocemente e quindi dà origine ad altri protozoi che invadono l’ospite
,passano in circolo e possono localizzarsi in tutti gli organi apparati e organi.In questa forma che si
riproduce attivamente il protozoo prende il nome di Tachizoita,il prefisso tachi indica qualcosa che è veloce
per es.tachicardia,trachipnea (ritmo cardiaco veloce,atti respiratori più frequenti del normale) ,il contrario
di tachi è bradi per es .bradicardia,bradipnea quindi il contrario di tachizoita sarà il bradizoita ,quindi
mentre il tachizoita invade l’organismo e vanno a localizzarsi a livello di tanti organi e tessuti,anche a livello
dell’occchio in particolare a livello della retina portando a delle infezioni e si localizza anche questo come
tanti aqltri microorganismi nel sistema monocito-fagocitario o reticolo-endoteliale come lo volete chiamare
e va a localizzarsi in organi ricchi di queste cellule per es.fegato,milza,linfonodi e parassita queste cellule
cioè macrofagi e cellule epiteliali e la conseguenza di questa infezione sono piccole zone di necrosi che poi
possono causare una vera e propria patologia. Mentre i Tachizoiti fanno questi tipo di circuito nel nostro
organismo e in quello degli ospiti intermedi ,il nostro sistema immunocompetente reagisce e si viene a
istaurare nei confronti di questo protozoo una risposta di tipo cellulo-mediato importante nella difesa e una
di tipo umorale cioè si vengono a formare degli anticorpi specifici per il toxoplasma.La risposta immune ha
il compito di proteggerci dalle infezioni oltre a tutta una serie di funzione quindi a questo punto il
toxoplasma viene un po’ costretto dalla risposta immune a nascondersi tra i tessuti e da qua viene fuori
quell’altra forma vitale di toxoplasma che smette di riprodursi in maniera vertiginosa come i tachizoiti e va
a nascondersi in particolari tessuti ,in particolare nei muscoli e nel cervello in forma di bradizoite,cioè la
forma che si riproduce lentamente quindi abbiamo tachizoiti che si riproducono velocemente e invadono
l’organismo invece il bradizoite è sempre una forma vitale che smette di riprodursi e tende a persistere ,in
questi particolari tessuti abbiamo detto muscolo quindi include anche il cuore e questo è importante nei
trapianti d’organo e il cervello, sottoforma di cisti,eccole le vediamo rappresentate sono queste qua ,questi
sono disegni presi da fotografie fatte al microscopio .Quindi i bradizoiti rimangono silenti come se
dormissero nei nostri tessuti anche per tantissimo tempo però sono sempre in grado eventualmente a
ricominciare a riprodursi e trasformarsi nuovamente in Tachizoiti .Non vi confondete con i termini di cisti
perché le cisti emesse dal gatto derivano dalla riproduzione sessuata e vengono emesse con le feci, queste
cisti di cui stiamo parlando adesso sono sempre cisti microscopiche che sono presenti nei tessuti e
contengono stipati “come delle acciughe in un barile “ questi bradizoiti che sono metabolicamente inattivi e
al momento opportuno possono ricominciare a riprodursi e dare origine a quella che si chiama infezione
endogena,cioè ci può essere una reinfezione dovuta a questi bradizoiti che a un certo punto per motivi che
potrebbero essere una terapia immuno soppressiva ,un infezione con HIV,motivi x possono iniziare a
riprodursi. Questi motivi che vi ho detto cioè HIV e terapia immuno soppressiva evidentemente incidono
sulla risposta immune che è importante per la nostra difesa e se viene a diminuire la risposta cellulamediata il paziente può essersi infettato con il toxoplasma quindici anni prima e non aveva avuto nessun
sintomo ma ha i toxoplasmi a livello dell’encefalo e dei muscoli e se gli viene l’HIV che si manifesta con AIDS
e immunosoppressione grave il rischio qual è?i toxoplasmi ,che non avevano dato problemi per anni,
possano ricominciare a riprodursi in forma di tachizoiti e dare encefaliti ,nel soggetto normale ciò non
succede mai.A questo punto il toxoplasma che è un patogeno per definizione si può comportare da
opportunista approfittando della situazione dell’ospite e infettarlo e ciò è un esempio di reinfezione
endogena ,anche i micobatteri si comportano allo stesso modo,i plasmodi danno origine a degli ipnozoiti
che poi danno origine a ricadute della malaria.endogeno significa che sono degli microrganismi che noi ci
portiamo dietro ,con cui conviviamo per tanto tempo e a un certo punto danno infezione senza che sia
intervenuto un toxoplasma dall’esterno ,l’infezione è data da quelli che sono rimasti nei tessuti.
Domanda :il toxoplasma scegli proprio il gatto e nn un'altra specie ,lo fa per una questione di opportunità?
Risposta:si certo ,ciò è venuto fuori dopo anni di convivenza di protozoi ,specie animali ed è la stessa cosa
che si verifica nei plasmodi che hanno anch’essi cicli di riproduzione sessuata in un ospite definitivo e
asessuato in altri ospiti soprattutto nell’uomo e nel tempo il plasmodio è andato a selezionare tra centinaia
e centinai di specie di zanzare la zanzara Anopheles per svolgere il suo ciclo sessuato ,un altro protozoo
scegli per trasmettersi un altro tipo di zanzara ,altri agenti infettivi sono trasmessi dalle zecche per esempio
le ricchezzie ,da pidocchi e altri animale che nel tempo si sono adattati e hanno raggiunto condizioni adatte
per lo sviluppo dei protozoi quindi nell’intestino del gatto ci sono le condizioni ottimali per questo sviluppo.
Qualcuno è andato a guardare nella salita dei flebotomi e c’erano delle componenti per la sopravvivenza
dei promastigoti della leishmania e quindi il flebotomo è un vettore naturale della leishmania ed è quello
che lo trasmette all’uomo ,al cane . e nella saliva ci sono componenti che permettono di sopravvivere
all’interno dei macrofagi,cioè il promastigote che infetta il macrofago resiste all’ambiente ostile del
macrofago e in esso di svilupparsi in un'altra forma e in tutto questo perché c’è questa componente nella
ghiandola salivare.l’esempio del toxoplasma è un esempio di agente infettivo trasmesso da vettori ,da
ospiti però ce ne sono tantissimi altri ,quelli che vi ho detto sono poche come ad esempio gli artrovirus che
sono trasmessi dagli artropodi.
Se l’infezione accidentale con cibo o acqua contaminata da feci di gatto avviene in una donna che nn aveva
mai avuto contatto con il toxoplasma ed è in gravidanza specialmente nei primi mesi possiamo avere delle
conseguenze dannose cioè ci sarà il passaggio del toxoplasma attraverso la placenta e infettare il prodotto
del concepimento .Ci sono infatti delle normative che prevedono che prima di intraprendere una
gravidanza ci si vada a controllare per vedere se in passato c’è stata un infezione da toxoplasma ,rosolia ecc
in modo da stare più o meno tranquilli e non venire a contatto per la prima volta con queste durante la
gravidanza.
Gli animali da cortile cosa c’entrano? Noi andiamo dal macellaio e compriamo la carne ,la carne è fatta da
muscoli poi facciamo il roast beef o l’hamburger cotto poco al forno o sulla griglia e se accidentalmente ci
sono dei bradizoiti nei muscoli ,nella carne che si infetta naturalmente perché è molto diffuso in natura
allora questa seconda via di ingestione di questo protozoo,(non fate confusione tra le cisti che contaminano
il terreno e queste che contengono i bradizoiti) e se la temperatura interna del muscolo tipo l’esempio
classico il roast beef cioè l’arrosto molto cotto fuori e quasi crudo all’interno cioè se all’interno la
temperatura non raggiunge i 60°C allora i bradizoiti possono sopravvivere al passaggio nel forno, fino ad
una certa temperatura resistono e quindi questa è un’altra via di infezione importante. Stesso discorso per
gli hamburger poco cotti, carne poco cotta in generale quindi questa è la seconda via di trasmissione del
toxoplasma. Nella prima è coinvolto il gatto perché contamina l’ambiente, nella seconda via di infezione
sono coinvolti tutti questi grandi animali da cortile che fanno un po’ la base della nostra alimentazione
quindi a questo punto ci possiamo contaminare in questi due modi . Il gatto in natura come fa ad infettarsi?
Se ci fate caso qui ci sono topolini cioè piccoli animali di cui i gatti potrebbero anche divertirsi ed andare a
caccia. Allora se questi animali hanno nei loro muscoli i bradizoiti, il gatto si infetta anche attraverso questa
via alimentare, in questo caso il gatto si comporta da ospite intermedio, cioè si infetta mangiando la carne
di questi piccoli animali che anche loro sono infettati naturalmente dal toxoplasma. Abbiamo visto questo
tipo di ciclo vitale, vi spiegate come mai in natura allora il toxoplasma è presente perché è un contaminante
ambientale praticamente che si è adattato proprio come dicevamo prima a svolgere un ciclo sessuato in un
ospite adatto. Se avete capito le fasi principali del ciclo vitale del toxoplasma, quando poi parliamo di
plasmodi potreste fare una sorta di parallelo mentale tra quello che fa un toxoplasma e quello che fa un
plasmodio perché in effetti ci sono molti punti comuni nel ciclo vitale di questi due protozooi che sono
entrambi importantissimi in patologia umana. I plasmodi sono agenti di una delle patologie infettive più
diffuse a livello mondiale ancora adesso e letale di solito. Quindi qui è raffigurata una donna in gravidanza e
qui è raffigurato qualcuno che può ricevere un trasfusione per esempio,i tachizoiti passano in circolo
oppure l’uomo giusto per contrapporlo ad un’infezione congenita che potrebbe ricevere un trapianto di
organo è necessario fare una terapia immunosoppressiva. Se il ricevente o il donatore dell’organo hanno i
bradizoiti cioè hanno avuto un’infezione da toxoplasma allora il rischio qual è? Per il donatore purtroppo
se si tratta di un trapianto di un organo importante non è un problema del donatore, è un problema per chi
lo riceve l’organo in cui ci potrebbe essere il toxoplasma in forma di bradizoita perché quella è una
situazione artificiale che evidentemente non ha niente a che fare con quello che succede in natura che però
può essere alla base di un’infezione trasmessa dall’organo trapiantato. Quindi a rischio potenziali riceventi
di trapianto o trasfusioni, la donna in gravidanza il feto o l’embrione che innocentemente possono essere
infettati da questo microorganismo. Animali domestici anche qui il rischio è di poter trasmettere
assolutamente involontario i bradizoiti all’uomo. C’è gente che passa la vita a studiare il comportamento
dei topi e qualcuno è andato a chiedersi qual era l’effetto di un’infezione da toxoplasma in un topo che poi
costituisce la vittima del gatto e allora si è visto che i topi infettati dal toxoplasma diventano incoscienti
cioè perdono il senso del pericolo infatti diventano una preda più facile per il gatto allorchè un vostro
collega l’anno scorso ha avuto una bellissima idea cioè ha detto che questa può essere una strategia del
toxoplasma per passare nell’ospite definitivo e concludere il proprio ciclo sessuato, perché altrimenti il
toxoplasma è destinato a sparire. Se il toxoplasma rimanesse nell’ospite intermedio, con la scomparsa degli
ospiti intermedi infettati scomparirebbe pure lui. Il ciclo sessuato è importante affinchè il toxoplasma
continui ad esistere ed è la stessa situazione dei plasmodi, cioè i plasmodi hanno bisogno della zanzara per
riprodursi in modo sessuato e quindi devono pungere l’ospite intermedio una volta per iniettargli gli
sporozoiti che poi vediamo cosa sono e la seconda volta devono aspirare dall’ospite intermedio i gametociti
con cui svolgere il loro ciclo sessuato, quindi anche le zanzare hanno bisogno di due ospiti praticamente.
Questa zona appuntita del protozoo serve per entrare nelle cellule da infettare. I tachizoiti hanno una
forma ad arco, i bradizoiti molto più piccoli e un po’ rotondeggianti. Abbiamo parlato dell’iceberg, cioè
tante malattie infettive si comportano in questo modo, cioè ci rendiamo conto che c’è una patologia
infettiva soltanto quando ci sono dei sintomi ben evidenti però in effetti corrisponde a tutta quella zona
sommersa dell’iceberg. Se uno si fa un controllo di anticorpi e in particolare di antitoxoplasma si trova un
titolo di Igg anche significativo senza mai ricordarsi aver mai avuto una patologia infettiva che l abbia
disturbato tanto da dover ricorrere alla cure del medico cioè possono essere dei sintomi molto sfumati che
possono passare inosservati quindi iceberg significa questo e si applica questa immagine non solo al
toxoplasma ma anche ai micobatteri volendo perché anche loro danno un’infezione che può essere
inapparente e serve ad immunizzare però gli individui che poi si ammalano di tubercolosi sono molto di
meno rispetto a quelli infettati da micobatteri quindi è un qualcosa che si applicata un po’ a tutto. Questo
qui è quello che può fare un toxoplasma, quei famosi bradizoiti che sono microscopici cioè danno le cisti
microscopiche però qua vi è un proprio danno nel parenchima cerebrale, vedete qua c’è veramente un
danno, era sicuramente un caso di encefalite da toxoplasma in un paziente immuno compromesso. Allora a
questo punto cosa c’entra la cicogna? Dunque la cicogna, che in tedesco si chiama storch, questa sigla che
fino ad un paio di anni fa era solo torch senza la s, è una vecchia sigla sotto cui sono raggruppati agenti
infettivi che sono causa di patologie materno- fetali, e che venivano chiamati agenti torch appunto senza s,
con un po’ di fantasia è venuta fuori la parola con cui si dice cicogna. Non credo sia una coincidenza e poi
tra l’altro cosa voleva dire questa sigla originale? T vuole dire toxoplasma, O è others, R virus della rosolia, C
citomegalovirus, H herpes. Negli others era compreso il treponema, agente eziologico della sifilide oltre a
tutte una serie di altri agenti. Qualcuno ha pensato bene di levare da questi “ altri” il treponema e metterlo
qui ed è venuta fuori la parola storch che in effetti si riferisce alla cicogna ma non credo sia una
coincidenza, forse è un sistema per mettere in rilevanza il treponema perché la sifilide è una di quelle
patologie che sono state molto trascurate dal punto di vista dell’informazione, della sanità pubblica ecc..
per cui ad un certo punto siccome il treponema quando viene contratto in gravidanza può dare aborti,
grossissimi problemi al prodotto del concepimento, è un modo per mettere molto in evidenza che tra
questi agenti che possono essere trasmessi per via materno-fetale ci può essere il treponema, cioè la
sifilide congenita, che è nota da moltissimi secoli. Tra gli “altri” ci potete mettere diversi virus anche l’HIV,
l’isteria, ecc… Il fatto che il toxoplasma si va a localizzare nel sistema nervoso centrale questo è stato
infettato evidentemente durante la vita intrauterina, questo vuol dire danno congenito, cioè questo
bambino aveva dei problemi enormi, se riesce a sopravvivere problemi neurologici sicuramente.
Prof. Bonina
Quando un virione entra all’interno della cellula, inizia un periodo che prende il nome genericamente di
fase di latenza. Tale fase non ha nulla a che vedere con la latenza virale delle infezioni di un organismo
intero, in questo caso si parla soltanto delle interazioni virus cellula. Questa fase di latenza ha un aspetto
importantissimo: la carica virionica iniziale tende a sparire completamente una volta che il virus è entrato
dentro la cellula ed in questo momento inizia quel periodo che prende il nome di periodo di eclissi. Durante
questo periodo noi non abbiamo nessuna possibilità di mettere in evidenza particelle virioniche all’interno
della cellula infetta. Il periodo di eclissi cessa nel momento in cui dentro la cellula cominciano a comparire i
primi virioni della progenie virale. La latenza invece noi la definiamo in questo caso quando il periodo di
eclissi cessa, i virioni si accumulano dentro la cellula e cominciano poi a uscire fuori dalla cellula e diventare
virioni extracellulari. (Sulle slide il periodo in cui il virus si trova all’interno della cellula è indicato con una
linea gialla, quello del virus extracellulare con una linea viola). Questo è un concetto generico che vale per
tutti i virioni. Ma si può avere una netta distinzione a seconda delle varie famiglie di virus.
Nel caso del polio virus, quelle due linee coincidono quasi, perché nel momento in cui osserviamo la fine
della fase di eclissi, con una cellula piena di polio virus, la cellula immediatamente si rompe e tutti i polio
virus fuoriescono. L’esempio opposto è il caso dell’herpes: il virus erpetico, al termine della fase di eclissi,
rimane intrappolato dentro la cellula e non fuoriesce, anzi, va ad infettare le cellule vicinali con un
meccanismo di trasmissione “cell to cell”, quindi la fase extracellulare in questo caso è molto rara.
Al momento della nascita noi ci vacciniamo contro il polio virus quindi stimoliamo il nostro sistema
immunocompetente a sintetizzare degli anticorpi. Dato che questo virus viaggia principalmente al di fuori
delle cellule gli anticorpi lo possono facilmente neutralizzare, quindi la vaccinazione ha successo. Ma non
esiste alcun vaccino contro l’herpes. Noi possiamo avere soggetti con altissimi titoli anticorpali, e con allo
stesso modo lesioni erpetiche.
C’è un esempio intermedio tra polio virus da una parte (quindi extracellulare con nostra risposta
anticorpale) e herpes simplex dell’altro (intracellulare, che causa una risposta cellulo mediata). Questo
esempio intermedio è l’ortomixovirus, il virus influenzale, perché è vero che fuoriesce dalle cellule però va
molto lentamente, con un fenomeno di gemmazione chiamato BUDDING, che permette per un periodo di
tempo di mantenere in vita la cellula. In tal caso è valida una risposta mista perché sono utili sia gli anticorpi
che la risposta cellulo mediata, che va a riconoscere la cellula infettata da ortomixovirus, modificata per la
presenza di peplomeri, l’emoagglutinina e la neuroamminidasi, che si dispongono sulla sua membrana e
che vengono riconosciuti dal sistema immunocompetente che organizza una risposta mediata da cellule
killer. Nel caso però dell’ortomixo noi abbiamo il così detto fenomeno della polarizzazione cioè a differenza
dei paramixovirus, gli orto, fanno del budding nel lato della membrana da dove sono entrati, ciò comporta
che gli anticorpi in circolo non sono estremamente efficaci, ma c’è una classe di immunoglobuline
importantissima nel caso dell’infezione da virus influenzale, che è la IgA secretoria. le IgA secretorie sono
anticorpi che non si trovano nel torrente circolatorio ma nei lumi delle nostre cavità, e allora possono
bloccare il virione che fuoriesce dalle cellule.
Il professore parla dei suoi studi sul fenomeno di budding dell virus dell’HIV per presentare una slide di
fotografia al microscopio elettronico che dimostra un budding classico. La cellula è un monocita, e sono
presenti i virioni dell’HIV, che effettuano il budding. L’immagine dal microscopio elettronico viene colorata
al pc, per evidenziare in verde le proteine, la componente esterna di membrana in bianco e una
componente turchese che è rappresentata dalla GP 120 e 41, quindi i peplomeri distribuiti all’esterno della
membrana. L’immagine successiva mostra una sezione di membrana di un monocita, sula quale sta
avvenendo un budding in successione: una porzione con semplice membrana cellulare, senza virioni, con
presenza però di peplomeri (in questo caso amaranto); la fase successiva mostra il nucleocapside migrato
dentro la gemma membranosa; poi la porzione ancora legata alla membrana si strozza fino a staccarsi,
liberando il virione maturo.
Ancora immagini di pazienti con infezione erpetica dovuta ad Herpes Simplex di tipo 1 (HSV-1). In un
soggetto normale, l’Herpes Simplex comporta piccole lesioni alle labbra, ma se il soggetto è affetto da HIV
la mescolanza tra la sua situazione immunologica e virologica (nel paziente affetto da HIV non si tratta solo
di immunodepressione, ma l’HIV presenta un TAT che è il gene della trans attivazione che non permette
solo maggiore replicazione di HIV ma anche di altri virus eventualmente presenti), si osservano lesioni
vescicolari multiple e nel tempo queste iniziano ad essere strettamente ricorrenti, fino a creare una
situazione di progressiva cronicizzazione di tali lesioni che arrivano sino alla ulcerazione. Quindi nel pazienti
immunodeficienti il quadro dell’infezione da Herpes Simplex è totalmente diverso rispetto a quello di un
paziente non affetto da HIV. Tali vescicole si trovano persino all’interno del palato (un virus erpetico
normalmente non lo fa). Inoltre sono possibili un altro tipo di lesioni, definite “leucoplachie villose”. Sono
lesioni biancastre a palizzata sul bordo linguale. L’analisi di queste lesioni mostra, oltre a infiltrati infettanti,
una coilocitosi delle cellule spinose dell’epitelio linguale (cellule a pallone). Queste cellule si deformano,
arrivando a presentare dei nuclei picnotici. Queste lezioni, all’analisi accurata (tecniche istochimiche o
microscopia elettronica) , mostrano la presenza del virus di Epstein - Barr. Quindi probabilmente il soggetto
aveva già latente all’interno del proprio organismo il virus Epstein-Barr, è poi sopravvenuto l’HIV che lo ha
slatentizzato provocando la sintomatologia.
Altro capitolo, quando di parla di coinfezione, riguarda il sarcoma di Kaposi. Il sarcoma di Kaposi viene
riconosciuto per via di lezioni sulla punta della lingua e sul palato, che sono di natura eritematosa e
violacea. In questi casi l’immunoistochimica mostra cellule in attiva proliferazione (sarcoma, quindi un
tumore). Il sarcoma è causato da Herpesvirus di tipo 8 (HHV8) con una metodologia simile a quella della
leucoplachia villosa. L’HHV8 è presente nell’organismo, latante, acquisito nel corso della vita. Un evento
come l’HIV, portando all’attivazione di una serie di cofattori slatentizza il virus HHV8 provocando
l’insorgenza del sarcoma di Kaposi .
ANNA GANGEMI