Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) DERIVATA di una funzione Sia f : A → R e x*∈A punto di accumulazione di A ∆f f ( x ) − f ( x*) = è il RAPPORTO INCREMENTALE ∆x x − x* Il rapporto incrementale di f calcolato in x* rappresenta il coefficiente angolare della secante passante per i punti P0 e P Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Se esiste ed è finito il lim x → x* allora f f ( x ) − f ( x*) x − x* è derivabile in x*; il valore finito del limite si chiama DERIVATA di f in x* e si indica con f ′( x*) o df dx x* Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Significato GEOMETRICO della derivata f derivabile in x* x→x* ⇒ s→t ⇓ f ( x ) − f ( x*) = m s → mt x − x* x→x* ⇓ f ( x ) − f ( x*) → f ′( x*) x − x* ⇓ f ′( x*) = mt Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) La derivata di f in x* rappresenta il coefficiente angolare della retta tangente alla curva nel punto P*=(x*,f(x*)) Sia f : A → R e x* ∈ A Se f è derivabile in x*, la curva y=f(x) è dotata di retta tangente nel punto P*=(x*,f(x*)) e l’equazione di tale retta è y = f ( x*) + f ′( x*)( x − x*) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ESEMPIO C=C(q) Costo che un’impresa deve sostenere per produrre una certa quantità q di merce (costo in funzione della quantità) C ( q ) − C ( q*) Rapporto incrementale di C(q) cioè rapporto tra la variazione del costo di q − q* produzione e la variazione della quantità prodotta, quando l’impresa passa da una produzione q* ad una produzione q (tasso di variazione dei costi) C ′( q*) = C ( q ) − C ( q*) = lim q→ q* q − q* Variazione di C relativa ad una variazione “infinitesima” di q (costo marginale in q*) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Sia f : A → R e x*∈ A punto di accumulazione di A Si dice che f è differenziabile in x* se ∃a∈R: lim x → x* f ( x ) − f ( x*) − a ( x − x*) =0 x − x* a(x-x*) si chiama DIFFERENZIALE di f in x* NB : f differenziabile ⇒ ⇒ lim [ f ( x ) − f ( x*) − a ( x − x*)] = 0 ⇒ x → x* ⇒ lim [ f ( x ) − f ( x*)] = lim a ( x − x*) = 0 x → x* x → x* f differenziabile ⇒ f continua Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) f differenziabile in x* ⇔ f derivabile in x* ⇒ f differenziabile in x * ⇒ ∃a ∈ R : f ( x ) − f ( x*) − a( x − x*) =0⇒ lim x → x* x − x* f ( x ) − f ( x*) ⎡ f ( x ) − f ( x*) ⎤ =a⇒ ⇒ lim ⎢ − a⎥ = 0 ⇒ lim x → x* ⎣ x → x* x − x* x − x* ⎦ ⇒ f derivabile in x * e f ′(x*) = a ⇐ f derivabile in x * ⇒ f ( x ) − f ( x*) x − x* − f ′( x*) =0⇒ lim x → x* x − x* x − x* f ( x ) − f ( x*) − f ′( x*)( x − x*) ⇒ lim =0⇒ x → x* x − x* ⇒ f differenziabile in x * e a = f ′(x*) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Se f è differenziabile in x* ⇓ lim x → x* f ( x ) − { f ( x*) + f ′( x*)( x − x*)} =0 x − x* Da un punto di vista geometrico questo significa che se f è differenziabile in x*, nei punti “vicini” ad x*, la curva è ben approssimata dalla retta ad essa tangente in (x*,f(x*)) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Sia f : A → R e x* ∈ A f derivabile in x* 8 f differenziabile in x* ⇓ f continua in x* NB: f continua in x*⇒f derivabile in x* Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ESEMPIO 1 f(x)=⏐x⏐ lim x = 0 ⇒ f(x) = x è continua in x* = 0 x→ 0 x −0 ∆f lim ∃ infatti = lim Λx → 0 ∆ x x→ 0 x − 0 x ⎧1 x > 0 x x ⇒ lim+ = 1 ≠ lim− = −1 =⎨ x → 0 x → 0 x ⎩- 1 x < 0 x x f(x)=⏐x⏐ è continua in x*=0 ma non è derivabile in quel punto Il punto x*=0 si chiama punto angoloso Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ESEMPIO 2 f (x) = lim x→ 0 3 x 2 x 2 = 0 ⇒ f(x) = 3 3 x 2 è continua in x* = 0 3 ∆f x2 − 0 1 lim = lim = lim 3 ∃ infatti x→ 0 x→ 0 Λx → 0 ∆ x x−0 x 1 1 lim+ 3 = +∞ ≠ lim− 3 = −∞ x→ 0 x→ 0 x x f (x) = 3 x 2 è continua in x*=0 ma non è derivabile in quel punto Il punto x*=0 si chiama cuspide Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Calcolo della derivata di alcune funzioni elementari 1) Sia f(x)=c f:ℜ→ℜ f ( x ) − f ( x *) c−c = ∀ x * ∈ R , lim = lim x → x* x → x* x− x* x − x* 0 = lim =0 x → x* x− x* f è derivabile ∀x*∈R e la sua derivata è zero ∀x*∈R; resta quindi definita una nuova funzione f’:ℜ→ℜ, derivata di f : f’(x)=0 ∀x∈R Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) 2) Sia f(x)=x f:ℜ→ℜ f ( x ) − f ( x *) x− x* = ∀ x * ∈ R , lim = lim x → x* x → x* x− x* x− x* = lim 1 = 1 x → x* f è derivabile ∀x*∈R La funzione f’:ℜ→ℜ, derivata di f è f’(x)=1 ∀x∈R Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) 3) Sia f ( x ) = x f:ℜ→ℜ n f ( x ) − f ( x *) x − (x * ) ∀ x * ∈ R , lim = = lim x → x* x → x* x− x* x− x* ( x − x *)( x n − 1 + x n − 2 x * + ... + ( x *) n − 1 ) = n ( x *) n − 1 = lim x → x* x− x* n f è derivabile ∀x*∈R La funzione f’:ℜ→ℜ, derivata di f è f ′( x ) = nx n − 1∀x∈R n Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) NB: una funzione f:A→R si dice derivabile (differenziabile) in A se è derivabile (differenziabile) ∀x*∈A Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) In maniera analoga alla precedente, in base a definizione, si possono calcolare le derivate delle altre funzioni elementari e compilare la seguente tabella riepilogativa delle derivate di funzioni elementari Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) TABELLA DELLE DERIVATE DI ALCUNE FUNZIONI ELEMENTARI f(x) c x n x c a x x f’(x) x∈R 0 nx cx n−1 c −1 x ∈ R , n ∈ Z − {0 } x ∈ R , c ∈ R − {0 } + * x x ∈ R , a ∈ R − {1} x x∈R a ln a e e sen x cos x cos x − sen x 2 1 cos x tgx + * x∈R x∈R x ∈ R − {π 2 + k π , k ∈ Z } Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) REGOLE di derivazione (ricavate utilizzando la definizione di derivata) Siano f,g:A→R e derivabili in x* • f ± g è derivabile in x * e ( f ± g )' ( x *) = f ' ( x *) ± g ' ( x *) • f ⋅ g è derivabile in x * e ( f ⋅ g )' ( x *) = f ' ( x *) g ( x *) + f ( x *) g ' ( x *) f(x) è derivabile in x * e • se inoltre g ( x *) ≠ 0 , g(x) ′ f ' ( x *) g ( x *) − f ( x *) g ' ( x *) ⎛ f(x) ⎞ ⎟ ( x *) = ⎜ 2 [g ( x * )] ⎝ g(x) ⎠ Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ESEMPIO d d sen x tgx = = dx dx cos x 2 2 cos x + sen x = = 2 cos x 1 = 2 cos x Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) DERIVATA di funzione inversa Sia f:I→R, f invertibile e continua in I. Se f è derivabile in x* e f’(x*)≠0, allora la sua inversa è derivabile in y*=f(x*) e ′ ( f ) (y*) -1 = 1 f'(x*) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ESEMPIO 1 d = log y = d x dy e dx x = log y = 1 e log y 1 = y = Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) In maniera analoga alla precedente, utilizzando la regola di derivazione della funzione inversa, si possono aggiungere alla tabella delle derivate di funzioni elementari le seguenti derivate Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) TABELLA DELLE DERIVATE DI ALTRE FUNZIONI ELEMENTARI f(x) log a x log x f’(x) 1 x log a 1 x 1 arcsen x 1− x 1 arccos x − arctg x 1 2 1+ x x ∈ R* , a ∈ R*+ − {1} x ∈ R* 2 1 − x2 x <1 x <1 x∈R Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) DERIVATA di funzione composta Sia definita la funzione fog:I→R e sia x*∈I. Se g è derivabile in x* e f è derivabile in y*=g(x*), allora fog è derivabile in x* e (f ′ D g ) (x*) = f ' ( g ( x *)) g ' ( x *) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ESEMPIO Sia h ( x ) = ⇒ f ( y) = sen x y e g ( x ) = sen x h ( x ) = f ( g ( x )) d dx sen x = f ' ( g ( x )) g ' ( x ) = 1 cos x = 2 sen x Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ELASTICITA’ In molti modelli economici, per esempio quando si studia la quantità di merce domandata in funzione del prezzo, prezzo è più significativo considerare, piuttosto che gli incrementi assoluti delle variabili dipendente e indipendente, gli incrementi relativi (o percentuali) di queste: x− x* x* per due motivi: motivi e f(x) − f(x*) f(x*) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) 1) l’incremento percentuale evidenzia meglio l’importanza delle variazioni considerate. Per es. se x rappresenta un prezzo, una aumento x-x*=100 ha un significato molto diverso a seconda che il prezzo iniziale sia x*=500 o x*=10000 (aumento del 20 % nel primo caso e del 1% nel secondo) 2) gli incrementi relativi sono numeri puri cioè non dipendono dalle unità di misura usate. Per es. se si considera la variazione del prezzo x-x*=100, il significato di tale incremento è diverso a seconda che tale prezzo sia calcolato in lire oppure in dollari mentre non importa quale sia l’unità di misura usata se consideriamo l’incremento relativo (il prezzo è aumentato del 10%) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Si chiama ELASTICITA’ D’ARCO per una funzione f in un punto x*, il rapporto tra gli incrementi relativi f ( x ) − f ( x *) f ( x ) − f ( x *) x * f ( x *) = x− x* x− x* f ( x *) x* Se x→x* ⇒ elasticità puntuale di f in x* x* f ' ( x *) E f ( x *) = f ' ( x *) = f ( x *) f ( x *) x* Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ESEMPIO Sia q=q(p) la funzione di domanda di un bene rispetto al prezzo p p E q ( p ) = q' ( p ) q( p) • Se Eq(p)=-2 significa che in corrispondenza di un aumento del prezzo del 10% si ha una diminuzione della domanda del 20% • Se Eq(p)=-1/5 significa che in corrispondenza di un aumento del prezzo del 10% si ha una diminuzione della domanda del 2% Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) DERIVATA E PUNTI DI MAX E DI MIN Sia f:I→R, x* punto interno di max (o min) relativo, f derivabile in x* ⇓ f ' ( x *) = 0 NB: x* punto interno di I significa, per definizione, che ∃ I(x*,r)⊂ I Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Dimostrazione x* punto di max rel. ⇒ ∃ I(x*,r)⊂ I tc ∀x∈ I(x*,r) f(x)≤f(x*) f(x) - f(x*) se x > x* e x ∈ I(x*,r) ≤0 x − x* f(x) - f(x*) se x < x* e x ∈ I(x*,r) ≥0 x − x* f(x) - f(x*) f(x) - f(x*) ⇒ lim + ≤ 0 e lim − ≥0 x →( x *) x →( x *) x − x* x − x* f(x) - f(x*) f(x) - f(x*) Poiché f lim + = lim − x →( x *) derivabile in x*⇒ x→( x *) x − x* x − x* f(x) - f(x*) ⇒ lim =0 x → x* x − x* Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) NB: L’annullarsi della derivata prima in un punto interno di massimo o minimo relativo è condizione necessaria ma non sufficiente Es : f ( x ) = x f '( x ) = 3 x 3 2 f :R→ R f ' (0) = 0 Come si vede dal grafico x* non è né di massimo né di minimo relativo Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Alla luce del precedente risultato, i punti di massimo o minimo relativo si possono trovare: • in corrispondenza di punti interni in cui si annulla la derivata prima • in corrispondenza di punti di non derivabilità • in corrispondenza degli estremi dell’intervallo di definizione Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) x 0 , x 1 , x 2 , x 3 , x 4 , x 5 sono possibili massimi e minimi relativi x0 p.to di max rel (estremo dell'intervallo) x1 p.to di min rel (p.to di non derivabilità) x2 p.to di max rel (in cui f' (x2 ) = 0) x3 nè di max nè di min rel x4 nè di max nè di min rel (p.to di non derivabilità) x5 p.to di min rel (estremo dell'intervallo) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) MASSIMI E MINIMI ASSOLUTI Poiché un punto di massimo (minimo) assoluto è anche punto di massimo (minimo) relativo, i punti di massimo (minimo) assoluto,se esistono, si possono trovare facendo un confronto fra i valori assunti dalla funzione in corrispondenza dei possibili punti di massimo (minimo) relativo Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Tornando al grafico precedente: confrontando i valori { f ( x 0 ), si vede che assoluto e f ( x 1 ),......, f ( x 5 )} f ( x 2 ) è il massimo f ( x 5 ) è il minimo assoluto di f Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) TEOREMA di Rolle Sia f:[a,b]→R, f continua in [a,b] e derivabile in (a,b) con f(a)=f(b) ⇓ ∃c ∈ (a, b) : f '(c ) = 0 Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Dimostrazione Per il T. di Weierstrass ⇒ f dotata di massimo e di minimo I caso: il max M e il min m si hanno in corrispondenza degli estremi dell’intervallo Poiché f(a)=f(b)⇒m=M⇒f(x) costante⇒f’(x)=0 ∀x∈(a,b); II caso: almeno uno dei due tra il max M e il min m si ha in corrispondenza di un punto interno. Per fissare le idee sia x* p.to di max interno di [a,b]. Poiché la funzione è derivabile in (a,b) lo è in x* ⇒f’(x*)=0 Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) TEOREMA di Lagrange Sia f:[a,b]→R, f continua in [a,b] e derivabile in (a,b) ⇓ f (b) − f (a) ∃c ∈ (a, b) : = f '(c ) b−a Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) TEOREMA di Cauchy Siano f,g:[a,b]→R, f,g continue in [a,b] e derivabili in (a,b). Se g’(x)≠0 ∀x∈(a,b) ⇓ f (b) − f (a) f '(c ) ∃c ∈ (a, b) : = g (b) − g (a) g'(c ) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) DERIVATA E CRESCENZA E DECRESCENZA Sia f:(a,b)→R, f derivabile in (a,b) f crescente in (a,b) ⇔ f’(x)≥0 ∀x∈(a,b) f decrescente in (a,b) ⇔ f’(x)≤0 ∀x∈(a,b) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Dimostrazione ⇒ f crescente in (a,b) ⇒ f ( x1 ) − f ( x0 ) ∀ x 0 , x 1 ∈ ( a , b ), ≥ 0⇒ x1 − x0 f ( x ) − f ( x0 ) ⇒ lim ≥ 0 ⇒ f ' ( x ) ≥ 0 0 x→ x x − x0 0 ⇐ ∀ x 0 , x 1 ∈ ( a , b ), ∃ c ∈ ( x 0 , x 1 ) : f ( x1 ) − f ( x0 ) = f ' (c ) x1 − x0 Poichè f'(x) ≥ 0 ∀ x ∈ ( a , b ) ⇒ f ' ( c ) ≥ 0 ⇒ f ( x1 ) − f ( x0 ) ⇒ ≥ 0 ⇒ f crescente in (a,b) x − x0 Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Dato un p.to x* che potrebbe essere di max o di min relativo, (f’(x*)=0 o x* p.to di non derivabilità o x* estremo dell’intervallo) come si fa a stabilire se esso è veramente di massimo o di minimo relativo? Si analizza il comportamento di f nell’intorno del punto Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Se f è cont. in x* e deriv. in I(x*)-{x*} ⎧f' (x) positiva (negativa) nell' intorno sinistro di x * ⎨ ⎩f' (x) negativa (positiva) nell' intorno destro di x * ⇓ x* f’ ++++++++++ - - - - - - - - - - ( x* f’ - - - - ++++ ⇓ x* p.to di max (min) relativo ) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) f’ positiva (negativa) nell’intorno di x*-{x*} ⇓ x* f’ +++++++++ +++++++++ ( x* f’ - - - - - - - - - - - ⇓ x* p.to di crescenza (decrescenza) Se f’(x*)=0 ⇒ x* p.to di flesso a tangente orizzontale ) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) NB: Se x* è un estremo (ad es. quello inferiore), il segno della derivata nell’intorno destro permette di stabilire se il punto è di max (o di min) relativo f’ x* +++++++++++++++++++ ( f’ x* - - - - - - - - - - - ) ⇓ x* p.to di minimo (massimo) relativo Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Sia f : I → R , f dotata di derivata prima e seconda continue in I ( f ∈ C 2 ( I ) ) . Si dimostra che: f convessa (concava) in I ⇔ f’’(x)≥0 (≤0) ∀x∈l ⇔ f’ crescente (decrescente)∀x∈l La derivata seconda fornisce informazioni determinanti per stabilire se un punto di f, x*, in cui f’(x*)=0 sia un punto di max o di min relativo Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Se f è dotata di derivata prima e seconda continue nel punto x* ⎧f' (x*) = 0 ⇒ ⎨ ⎩f' ' (x*) > 0 x* p.to di min relativo ⎧f' (x*) = 0 ⇒ ⎨ ⎩f' ' (x*) < 0 x* p.to di max relativo Se f’’(x*)=0? Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Sia f : I → R , f dotata in x* di derivate continue fino all’ordine n. Sia f'(x*) = f''(x*) = f (x*) = 0 (n- 1 ) e f (x*) > 0 (< 0) n ⇓ • se n • se n è pari, x* p.to di min (max) relativo è dispari, x*p.to di crescenza (decrescenza), x* p.to di flesso a tangente orizzontale Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Esempio 1) f ( x ) = x x* = 0 f ' (0) = 0 f '' (0) = 2 > 0 2 2) f ( x ) = x x* = 0 f ' (0) = 0 f '' (0) = 0 3 f ''' (0) = 6 > 0 3) f ( x ) = − x x* = 0 f ' (0) = 0 f '' (0) = 0 4 f ' ' ' ( 0 ) = 0 f ( 0 ) = − 24 < 0 4 Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Definizione f : I → R Un p.to x*∈I in cui f sia derivabile si dice p.to di flesso se in corrispondenza di esso la funzione cambia la sua convessità (a sinistra concava e a destra convessa o viceversa) La tangente alla curva in un p.to di flesso si chiama tangente di flesso Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) In base a definizione, è evidente che se x* è di flesso ed f è dotata di derivata seconda in x* allora f’’(x*)=0 NB: non vale il viceversa. Esempio: per f ( x ) = x si ha f ' ' ( 0) = 0 4 ma x* = 0 non è di flesso Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Sia f : I → R, f ∈ C 2 ( I ) Come stabilire se x*∈I in corrispondenza del quale f’’(x*)=0 sia un p.to di flesso? x* f’’ +++++++++ - - - - - - - - - - ( x* f’’ - - - - ++++ ) ⇓ x* p.to di flesso x* f’’ ++++++++++ +++++++++ ( x* f’’ - - - - - - - - ⇒ x* non è p.to di flesso ) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Esempio 2 x x + + 400 , x > 0 La funzione f ( x ) = 100 50 rappresenta il costo totale di una certa merce in funzione della quantità prodotta x. f ( x) 1)Scrivere l’espressione del costo medio g ( x ) = x 2)Calcolare il minimo e tracciare un grafico qualitativo di g. 3)Calcolare poi l’elasticità di f e controllare che nel p.to di min essa è uguale ad 1. Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) 1 400 f ( x) x = + + , x>0 1) g ( x ) = 100 50 x x 2) D om g = R*+ = {x ∈ R : x > 0} lim g ( x ) = +∞; lim g ( x ) = +∞ x →0+ x → +∞ 1 400 x 2 − 40000 g' ( x ) = − 2 = 100 x 100 x 2 g’ 0 g ' ( x ) = 0 per x = ±200 200 - - - - - - 0 ++++++ 0 200 800 g ' ' ( x ) = 3 g’’ ++++++++++++ x ⇒ 200 di min Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) x 1 + f '( x) 50 50 E x ( ) = = 3) f f ( x) x 1 400 + + 100 50 x x 1 4+ 50 = 1 E f ( 200 ) = 1 2+ +2 50 In x*=200 il costo marginale coincide con il costo medio. Questo significa che se si ha un aumento della quantità del 10%, ad esempio, si avrà un aumento del costo pari anch’esso al 10% Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) ASINTOTI Sia f:R→R lim f ( x ) = ±∞ x→ x* ⇓ x=x* è ASINTOTO VERTICALE Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Sia f:R→R lim f ( x ) = L ' (lim x → +∞ x → −∞ f ( x ) = L'' ) ⇓ y=L’ (L’’) è ASINTOTO ORIZZONTALE destro (sinistro) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Una retta y=mx+n si definisce asintoto obliquo destro (sinistro) di f se { f ( x ) − [mx (lim {f ( x ) − [mx lim x → +∞ x → −∞ ⇓ + n ]} = 0 + n ]} = 0 ) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) y=mx+n è asintoto obliquo destro (sinistro) di f(x) 8 f (x) = m e lim [ f ( x ) − mx ] = n lim x → +∞ x → +∞ x f (x) ⎛ ⎞ = m e lim [ f ( x ) − mx ] = n ⎟ ⎜ xlim → −∞ x → −∞ x ⎝ ⎠ Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Esempio x 1 400 + + Vediamo se la funzione g ( x ) = , x 100 50 precedentemente considerata, è dotata di asintoto obliquo destro. g( x ) 1 1 400 1 = lim + + 2 = lim x → +∞ x x → +∞ 100 50 x 100 x 1 1 400 x ⎞ 1 ⎛ x lim g ( x ) − + + − x = lim ⎜ ⎟= x → +∞ x → +∞ ⎝ 100 50 100 x 100 ⎠ 50 ⇒ La funzione è dotata di asintoto obliquo y=(1/100)x+(1/50) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) TEOREMA di de l’Hopital Teorema 1 Siano f,g:(a,b)→R, x*∈(a,b). Sia 1) f,g derivabili in (a,b)-{x*}, f ( x ) = lim g ( x ) = 0 2) lim x→ x* x→ x* 3) g’(x) ≠0 ∀x∈(a,b)-{x*}, f ' ( x ) 4) ∃ lim x→ x* g'( x ) f (x) f '( x ) lim ⇒ lim = x→ x* x→ x* g(x) g'( x ) Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Teorema 2 Siano f,g:(a,b)-{x*}, →R, 1) f,g derivabili in (a,b)-{x*}, 2) lim f ( x ) = ±∞ e lim g ( x ) = 3) g’(x) ≠0 ∀x∈(a,b)-{x*}, 4) ∃ lim f ' ( x ) x → x* x→ x* x→ x* g'( x ) f (x) f '( x ) lim ⇒ lim = x→ x* x→ x* g(x) g'( x ) ±∞ Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) NB: per i Teoremi di de l’Hopital non vale il viceversa Consideria mo f ( x ) = 2 x + sen x e g ( x ) = 2 x − sen x lim f ( x ) = lim g ( x ) = +∞ x → +∞ x → +∞ f e g sono derivabili e f '( x ) 2 + cos x lim = lim x → +∞ g ' ( x ) x → +∞ 2 − cos x ∃ f (x) Cosa si può dire di xlim ? → +∞ g(x) Nulla a priori sen x 2+ 2 x + sen x x Infatti xlim = lim =1 → +∞ x → +∞ sen x 2 x − sen x 2− x Corso di Matematica Generale - Facoltà di Economia - Università degli Studi di Macerata (Mammana Michetti) Esempio: Calcolare x − + x 1 1 1 e 0 ⎫ ⎧ = lim = lim ⎨ + x ⎬ x x→ 0 x→ 0 x (1 − e ) 0 ⎩x 1−e ⎭ f '( x ) −e +1 = g'( x ) 1 − e x − xe − ex +1 lim x→ 0 1 − e x − xe x x f ''( x ) − ex = g ''( x ) − e x − e x − xe x −1 = −2− x x 0 = 0 1 1 lim = x→ 0 2+ x 2 f (x) f '( x ) f ''( x ) 1 lim = lim = lim = x→ 0 g ( x ) x→ 0 g ' ( x ) x→ 0 g'' ( x ) 2