MIRABELLA : ARTE, CULTURA E TRADIZIONE Relazione realizzata dalle alunne della classe 1ªE : Marinelli Sara, Testa Maria, Manganelli Vanessa, DʼAmore Jessica, Iantosca Daiana A cura della professoressa Ciriello Iris Mercoledì otto marzo, le classi 1aE e 1aB dell'Istituto ITE L. Amabile di Avellino, si sono recate a Mirabella Eclano per scoprire parte della sua cultura, storia e tradizione. È stato possibile visitare il Museo del Carro, il Museo dei Misteri, la Chiesa di San Bernardino e la Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore. Museo del Carro Il museo è situato all'interno di un edificio del 1100, un ex convento francescano nel quale oggi è possibile osservare i vari pannelli che compongono il Carro e una mostra di fotografie che ne documentano la storia dalla prima progettazione fino ai giorni nostri. Esso è un obelisco di sette piani, alto circa 25 metri, realizzato nel 1600, sulla cui cima vi è la statua della Madonna Addolorata. Il suo scheletro è costituito da una struttura di travi di legno rivestite da pannelli di paglia lavorata a mano, ricavata dal grano tenero dagli artigiani del paese dopo un'adeguata lavorazione. Per rivestire i pannelli sono utilizzati sette tipi di intrecci e la paglia viene selezionata in base al diametro dello stelo a seconda della decorazione. La Grande tirata del Carro è una manifestazione a carattere religioso che si svolge il terzo sabato di settembre a Mirabella in onore della Madonna Addolorata. Quest'attività folkloristica consiste nel trasporto dell'obelisco da sei coppie di buoi e da una moltitudine di uomini per le vie del paese e, precisamente, dalla zona di Santa Caterina fino al suo borgo. Aggrappati alle 38 funi di canapa che si diramano da esso, i "funaioli" tirano il Carro pronti a correre, ad allentarne la presa o a frenarne la corsa, pur di evitare l'evento più temuto: una rovinosa caduta considerata fonte di sventura dati gli eventi verificatisi nel 1881 e nel 1961, quando il Carro si abbattè al suolo annunciando la carestia che colpì l'Irpinia nel 1882 e il terremoto del 1962. Museo dei Misteri Sempre nel medesimo convento francescano nel quale si trova il Museo del Carro, vi è anche il Museo dei Misteri, allestito nelle sue scuderie. Al suo interno sono presenti le sculture in cartapesta realizzate nel 1875 dall'artista eclanese Antonio Russo. Si tratta di 80 figure a grandezza umana secondo l'altezza media di quel tempo, alle quali l'artista attribuiva tratti somatici di persone da lui conosciute, in base alla simpatia che provava nei loro confronti. Esse fanno rivivere le tappe della passione di Cristo. Nello stesso edificio è presente la cosiddetta "neviera", ossia una costruzione utilizzata appositamente per la raccolta della neve con la funzione di conservazione dei cibi. Chiesa di San Bernardino Il culto per il Santo da lungo tempo è radicato presso la comunità eclanese. La chiesa, in stile francescano, fu costruita in suo onore nel 1698, data la leggenda che narra del passaggio del Santo per il paese. Il catastrofico terremoto del 1732 distrusse quasi completamente la chiesa e dopo il restauro le decorazioni interne furono realizzate a partire dal 1740. All'interno della chiesa, sulle sue pareti, sono presenti varie raffigurazioni del Santo che fungono da insegnamento per farne conoscere la storia e diffonderne il significato dei miracoli al popolo. Sul basso soffitto in legno della Chiesa vi sono inoltre raffigurate le sette virtù dipinte a tempera e al centro un quadro che rappresenta l'ascesa al cielo di San Bernardino. Nella chiesa vi è anche un'altra stanza utilizzata per le riunioni; nella parte più alta si sedeva il priore, ossia il capo, con gli assistenti: presidente, vicepresidente e segretario; intorno, invece, sedevano i Confratelli. Oltre che per le riunioni, essa veniva anche utilizzata per le votazioni, le quali avvenivano per mezzo di un'urna in cui veniva depositato un legume a seconda della persona da eleggere favorita, oppure per esercizi spirituali, come quello che consisteva nel percorrere la stanza fino all'altare stando in ginocchio e colpendosi la schiena con un apposito strumento. Il pavimento della stanza è originario del '700. Esso è maiolicato e probabilmente proveniente da Vietri. La particolarità del pavimento è la sua decorazione "a specchio", ossia con un'immagine che si riflette ribaltandosi. Sempre in questa stanza vi è anche un quadro raffigurante San Bernardino con tre mitrie ai suoi piedi, poichè nel corso della sua vita egli rinunci per ben tre volte alla carica di vescovo. Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore Risale all'anno 1000 ed è senza dubbio la chiesa più importante di Mirabella. Fondata in epoca normanna, essa ha un impianto a navata unica sulla quale si aprono otto cappelle delimitate da balaustre in marmo; in seguito all'aggiunta di un transetto presenta oggi una pianta a croce latina. Nell'odierna chiesa si trovano diverse opere d'arte: dipinti del XVIII secolo, statue, tra cui quella argentea di San Prisco risalente al XV secolo, un altare decorato da bassorilievi e alcune tele. Vi sono inoltre il fonte battesimale di arte romanica del XII secolo, un crocifisso ligneo di epoca normanna ed il "Rotolo di Quintodecimo", un insieme di pergamene con miniature di epoca longobarda. Nella chiesa è presente anche il crocifisso di Cristo rappresentato in modo insolito: non vi è alcuna presenza di sangue, corona di spine e segni di sofferenza sul volto ed inoltre i suoi piedi non sono sovrapposti. L'ingresso del Museo di Arte Sacra si trova al lato sinistro della chiesa. Qui sono presenti vari oggetti sacri, tra cui una raccolta di pregevolissime sopravvesti del XVIII secolo di manifattura meridionale ricamate con fili d'oro, indossate dai Confratelli delle quattro locali associazioni laicali; sulle mozzette vi sono gli stemmi in argento dei santi titolari delle confraternite. Al di fuori della sala vi erano esposte le varie campane che venivano utilizzate nelle celebrazioni e in un altro ambiente una biblioteca contenente libri sacri scritti in lingua latina.