CONSERVATORIO DI MUSICA “LICINIO
REFICE” DI FROSINONE
Biennio Specialistico della scuola di Canto
Indirizzo Cameristico
TESI DI DIPLOMA ACCADEMICO DI SECONDO LIVELLO IN
DISCIPLINE MUSICALI
I LIEDER DI RICHARD
STRAUSS
Studente:
MIN KYUNG YANG
Relatore: Prof.ssa. Barbara Lazotti
Correlatore: Prof. Giampiero Bernardini
Anno Accademico 2008-09 – Sessione autunnale
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Indice
Introduzione
Cap. 1 -Biografia di Richard Strauss
Cap. 2 - Evoluzione del Lied romantico: Schubert, Schumann, Brahms,
Wolf.
Cap. 3 – I Lieder di Richard Strauss
Cap. 4 – Testi e traduzioni dei Lieder di Strauss
Conclusione
Riferimenti bibliografici
Appendice I – Elenco di tutti i Lieder di Richard Strauss
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INTRODUZIONE
Durante il corso di studi biennali di canto, che volge al termine, ho avuto
modo di studiare diverse composizioni di musica vocale da camera
rimanendo colpita dalla bellezza dei Lieder.
Come afferma Hans Castorp, nel romanzo La Montagna Incantata di
Thomas Mann1:
«Il Lied è la canzone della nostalgia, appartiene a una zona di sentimenti
che difficilmente si lasciano dire, promette una nuova parola magica, che
dovrebbe schiudere l’enigma del mondo, ma che le labbra non riescono a
pronunciare.»2
Proprio questa caratteristica, il Lied ha suscitato in me il desiderio di uno
studio più accurato del genere. Di conseguenza ho deciso di prendere in
esame alcuni Lieder composti da Richard Strauss, studiando così i diversi
testi, le diverse tematiche, i diversi sentimenti che suscitano alla mente e i
diversi periodi in cui sono stati composti.
Thomas Mann (Lubecca 1875-Zurigo 1955) scrittore tedesco. Dimostra fin da giovane
vocazione letteraria. Inizialmente in polemica con le posizioni progressiste, si schiera in
seguito in difesa della democrazia. Nel 1929 gli viene conferito il Premio Nobel per la
letteratura. Nel 1933, all’ascesa di Hitler, decide di emigrare in Svizzera e durante la
guerra si schiera ufficialmente contro il regime nazista.
1
Riprodotto in: Claudio Magris, Lieder, a cura di Vanna Massarotti-Piazza, Garzanti,
Milano 1982, pag.VII
2
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CAPITOLO PRIMO
Biografia di Richard Strauss
Richard Strauss nacque a Monaco di Baviera l’11 giugno 1864 da Franz
Joseph, virtuoso musicista e membro dell’orchestra Reale di Monaco e
insegnante alla Reale scuola di Musica, e da Josephine Pschorr, donna
colta e amante della musica.
Cresciuto in un ambiente ricco di stimoli culturali, a soli quattro anni
cominciò a suonare il pianoforte sotto la guida di August Tombo, arpista
dell’orchestra di Corte, e due anni dopo iniziò a studiare con Walter Benno
violino.
Dal 1870 iniziò a studiare alla Königliche Musikschule dove il
Kapellmeister, Friedrich Wilhelm Meyer, gli diede lezioni fino al 1880 di
tutte le discipline musicali: teoria, composizione e strumentazione.
Nel 1872 incontra Ludwig Thuile, con il quale stringe un’amicizia molto
importante e che, negli anni futuri, lo arricchirà con diversi stimoli e
sollecitudini intellettuali.
Nel 1881 compone una Serenata per 13
strumenti a fiato e dà alle stampe la
Festmarsch op.1 dedicata “Al caro Zio, il
Singor Georg Pschorr”, fratello della madre.
Nello stesso anno affronta il giudizio del
pubblico, poiché vengono eseguiti da due
grandi maestri, Walter Benno e Hermann
Levi,
rispettivamente
maggiore op.2 e la Sinfonia in Re minore.
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Quartetto
in
LA
Nell’autunno del 1882, conseguita la maturià, si iscrisse all’Università di
Monaco dove seguì per breve tempo i corsi di Filosofia, Estetica e Storia
dell’Arte e fece amicizia con le sorelle, entrambe pianiste, Eugenie e Sophie
Menter che lo coinvolsero in una tournée a Vienna. Così il 5 dicembre, la
capitale austriaca ascoltò il Concerto per violino op.8 eseguito da Strauss
al pianoforte e dal suo maestro, Benno Walter, al violino.
Durante il 1883-84, a Berlino strinse amicizia con artisti figurativi, come lo
scultore Reinhold Begas, i pittori Carl Beckem, Anto von Werner e Adolf
von Menzel.
Nel 1885, durante il soggiorno a Meiningen, durante il quale fu direttore
d’orchestra del teatro, Strauss compose la Burleske in re minore per
pianoforte e orchestra, dedicata ad Hans von Bülow che conosce proprio in
quell’anno e che fu tra i primi a riconoscere il talento del giovane
musicista. Inoltre compone i cinque Lieder op. 15 e il Concerto per corno
in mib op.11 dedicato al padre. Nello stesso tempo strinse amicizia con il
primo violino Alexsander Ritter e iniziò a frequentare i circoli di Liszt a
Weimar e conosce Johannes Brahms.
Von Bülow lo assume come Direttore d’Orchestra a
Meiningen, come unico direttore della Cappela di corte,
incarico che detiene fino al 1886.
Nel 1886, dopo aver offerto in dono al duca Georg II il
Quartetto per pianoforte in Dom e un Bardengesang per coro maschile e
orchestra, lasciò la direzione di Meiningen e partì per un viaggio in Italia
tanto desiderato. Durante il viaggio visitò Bologna, Firenze, Roma, Napoli,
Sorrento, Amalfi, Capri, tutti luoghi che gli fornirono suggerimenti per la
sua composizione sinfonica: Aus Italien.
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Nel 1886, il ritorno a Monaco fu particolarmente ricco di avvenimenti:
ebbe la nomina di terzo direttore d’orchestra alla Hofoper di Monaco;
durante gli anni successivi 1887-88 concluse due album di Lieder (op.19 e
op.22) e la Sonata op. 18 in mi b maggiore per violino e pianoforte.
Nel 1887 conobbe la sua futura moglie Paola de Ahna (Pauline)
studentessa di canto alla Musikakademie, che passerà da allieva a
interprete. Sempre nello stesso anno, a Lipsia, conobbe Gustav Mahler in
occasione dell’esecuzione della Sinfonia in fa minore op.12.
Nel 1888 farà un secondo viaggio in Italia, sia per dirigere due concerti che
per piacere.
L’anno successivo, nell’estate 1889, Strauss
ebbe l’incarico di maestro sostituto al festival
di Bayreuth e, nell’ottobre dello stesso anno,
fu nominato Kapellmeister al Teatro di Corte
di Weimar. Qui mantenne la carica per cinque
anni fino al 1894. In questo periodo riformò la
compagnia
dell’opera,
ampliando
il
suo
repertorio e promuovendo spettacoli di grande
qualità, soprattutto la riproposizione delle
opere di Gluck, Mozart e l’allestimento delle
opere wagneriane.
Nel frattempo prosegue intensamente l’attività compositiva, il settore
preferito era il poema sinfonico: Tod und Verklaerung e Macbeth.
Dal novembre 1892 al luglio 1893, a seguito del manifestarsi di alcuni
problemi di salute, visitò la Grecia, l’Egitto, la Sicilia rimanendo incantato
dalle numerose opere d’arte. Durante questo soggiorno, scrisse due atti
dell’opera lirica Guntram di ambiente medievale cavalleresco-mistico del
quale aveva scritto anche il libretto.
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Il 10 settembre 1894 sposa Pauline de Ahna3 donna sempre molto critica
nei confronti del marito, tuttavia prima interprete dell’Opera Guntram,
eseguita nello stesso anno. Contemporaneamente dirige il Tannhäuser di
Wagner a Bayreuth
Dal 1 ottobre 1894 il maestro fu
per
quattro
anni
direttore
d’orchestra al Teatro di Monaco.
Anche in questo caso si impegnò
per il completo rinnovamento
scenico e musicale delle opere del
suo
idolo,
periodo
Mozart.
A
questo
appartengono
alcune
delle più importanti e belle pagine
orchestrali:
lustige
Till
Eulenspiegels
Streiche,
Zarathustra,
Also
Don
sprach
Quixote
e
l’autobiografico Ein Heldenleben.
Inoltre compone i Lieder op. 27.
Tra il 1895 e il 1896 diresse i
concerti
della
filarmonica
di
Berlino; in seguito diresse varie tournée in Ungheria, Russia, Olanda,
Inghilterra, Francia, confermando la sua fama di compositore e direttore
d’orchestra.
Pauline, nata nel 1863, era una donna di grande temperamento, dotata di bella voce e di
notevole talento teatrale; caratterialmente però era una donna capricciosa, ostinata ed
aggressiva, venale, attratta dai gioielli.
3
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Nel 1898 si trasferì con la famiglia a Berlino e assunse la direzione di
primo direttore presso l’Opera di corte prussiana, incarico che terrà per
ben 20 anni fino al 1918.
Durante gli anni a Berlino costituì la Berlin
Tonkünstlerorchester (complesso strumentale da lui
diretto dal 1901 al 1903), con il quale viaggiò nei
principali Paesi europei.
La fondamentale iniziativa del Maestro fu quella di fondare nel 1898 la
“Società dei Compositori Tedeschi” con lo scopo di tutelarne i diritti
d’autore. Dal 1901 al 1909 fu presidente dell’Associazione Generale dei
Musicisti Tedeschi fondata da Liszt quarant’anni prima. Per un breve
periodo di tempo diresse anche la rivista “Der Morgen” e preparò una
revisione del Traité d’instrumentation di Hector Berlioz.
Nell’agosto 1903 ricevette dall’Università di
Hidelberg la laurea honoris causa in Filosofia,
cui seguirono quelle conferitegli nel 1914
dall’Università di Oxford e nel 1924 dalla
Musickhochschule di Vienna. Per riconoscenza
il Maestro dedicò all’Università il lavoro corale
Taillefer. Durante l’inverno del 1904 ebbe luogo
una tournée negli Stati Uniti d’America in
compagnia della moglie.
Nel 1904 iniziò lo studio della Salome di Oscar Wilde intraprendendo una
corrispondenza con Romain Rolland per ottenere chiarimenti sulla
pronuncia francese poiché voleva musicare l’opera su testo in lingua
~8~
francese. Tutto il lavoro fu concluso in un anno, sia nella versione francese
che in quella tedesca curata dalla poetessa Hedwig Lachmann. La prima
rappresentazione ci fu a Dresda il 9 dicembre 1905 con un clamoroso
successo e altrettanto scandalo. Sulla scia di questo successo (e forse di
questo scandalo) l’opera arrivò in Italia dopo pochissimi giorni e, nel 1907
giunse a Parigi.
Lo stesso autore esprime a Pauline un giudizio molto acuto su queste
esecuzioni, scrivendo che:
«a Milano il direttore aveva suonato una sinfonia senza cantanti, mentre a
Torino l’orchestra [diretta da lui stesso] aveva accompagnato i cantanti
permettendo al pubblico d’intendere ogni loro parola»4
L’opera oltre a essere motivo di scandalo riscosse grande
successo e apprezzamento da parte dei musicisti a lui
contemporanei, che commentarono così:
Gustav Mahler disse: «Salome è un lavoro molto forte, di grande genialità,
uno dei più grandi capolavori del nostro tempo».
Ferruccio
Busoni
definisce
l’opera
«insuperabile
nell’armonia
e
nell’orchestrazione».
Nel 1908 il maestro iniziò una nuova opera in un atto, Elektra, su testo di
Hugo von Hofmannsthal5, che aveva conosciuto a Parigi nel 1900, con il
quale inizia una lunga collaborazione e facendo numerosi concerti in giro
per l’Europa.
4
Cesare Orselli, Richard Strauss, L’Epos, Palermo 2004, p. 45
Hugo von Hofmansthal (Vienna 1874-Rodaun 1929) Scrittore austriaco. Fu per molti
anni amico di S. George e collaboratore di R. Strauss. Le sue poesie e drammi lirici sono
scritti in uno stile ricco di struggenti immagini e pervaso da una languida musicalità. Per
Strauss scrive: Il cavaliere della rosa, e Arianna a Nasso. Con quest’ultimo nasce una
nuova forma di dramma musicale, in cui il testo letterario ha una sua autonoma validità
poetica.
5
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Per il Maestro, Hofmannsthal scrive Der Rosenkavalier (1909-10),
Ariadne auf Naxos (1911-12), il balletto Die Josephlegende (1912-14) per i
Ballets Russes di Djaghilev, il ripensamento mitologico Die Aegyptische
Helena (1927) e la commedia Arabella (1933).
Parallelamente ai lavori teatrali, continua un’ampia produzione di Lieder
mentre volge al termine quella sinfonica. A Garmisch, nel 1915 viene
compiuto l’ultimo grandioso Poema Sinfonico Eine Alpensinfonie.
Nel 1917 assume la cattedra di composizione superiore alla Hochschule für
Musik di Vienna. Nel 1918 va in scena Der Bürger als Edelmann, una
libera riduzione di Hoffmasthal dell’opera di Molière Il borghese
gentiluomo, per il quale utilizzò una riduzione delle musiche usate per la
prima versione di Ariadne auf Naxos. E negli stessi anni compone pagine
bellissime di Lieder.
In seguito al successo delle sue opere, fu nominato Direttore
Generale della Hofoper; per questa carica si trasferì a
Vienna e durante questi anni divenne membro onorario
della Gesellschaft der Musikfreunde, della filarmonica e dell’Accademia
Viennese delle Belle Arti.
Nel 1920 si recò in Argentina, in Brasile dove con la Weiner
Philarmoniker, ottenne molti successi. Nel 1923 compirà gli stessi viaggi
ma con l’Opera di Stato. A causa delle numerose incomprensioni con
Schalk lasciò nel 1924 la carica di manager teatrale.
In occasione dei suoi sessant’anni, Vienna rappresentò tutte le opere e il
nuovo balletto in ambiente viennese Schlagobers (Panna montata).
Nel 1928, all’opera di Dresda, venne eseguita Die Aegyptische Helena
opera che segna il ritorno alla collaborazione con Hofmannsthal.
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Negli anni della maturità, pur malato ai reni, non smette mai di
approfondire gli studi delle grandi opere di Verdi, Bizet, Wagner e dei
contemporanei come Debussy, Ravel ma continua la critica a Puccini e si
stacca dagli studi moderni di dodecafonia e della Neue Musik tedesca.
Nel 1930 compone un interludio e un concertato per l’Idomeneo di Mozart.
Dal 1932 al 1933 soggiornò in Italia non solo perché era affascinato da
questo paese ma anche per curarsi i gravi problemi polmonari.
Durante il periodo bellico, rivestì la carica di presidente della “Camera
Musicale del Reich”, ma i rapporti con l’ambiente politico, Goebbels e
Goering, divennero tesi quando decise di scrivere l’opera Die schweigsame
Frau con il librettista, non ariano, Stefan Zwieg. Per evitare uno scandalo
l’opera venne presentata comunque il 24 giugno 1935 a Dresda ma nessun
gerarca era presente di conseguenza l’0pera venne tolta dal cartellone.
Nel 1936 fu in Italia per dirigere a Genova la prima di Arabella.
In seguito ai problemi razziali con Zwieg, cambiò librettista: Joseph
Gregor, con il quale scrisse: Freedenstag e Die Liebe Danae.
Durante il secondo conflitto mondiale,
rimase
distaccato
dagli
eventi,
pur
rimanendo in contatto con il regime. Per il
Giappone alleato con la Germania compose
nel 1940 un inno di celebrazione e un poema
sinfonico per coro organo e orchestra.
I rapporti con il Reich, andarono sempre peggiorando fino a svanire del
tutto, per i suoi ottant’anni vennero proibiti i festeggiamenti che si
limitarono alla sola Dresda. Dopo il crollo del regime dovette abbandonare
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la Germania e vivere a Baden vicino a Zurigo con la moglie malata e con
ristrette condizioni economiche.
Le ultime opere furono un Duetto-concertino per clarinetto fagotto e arpa
e un Singspiel Der Esels Scatten rimasto incompiuto.
Nel 1948 concluse gli ultimi Lieder per soprano e orchestra su testi di
Hermann Hesse e di Eichendorff. Nel dicembre dello stesso anno subì un
delicato intervento chirurgico.
Ormai malato grave di angina pectoris e uremia, morirà l’8 settembre
1949 a Garmisch. L’anno successivo, non avendo superato il dolore del
distacco, morirà anche la moglie Pauline.
“Ebbe termine così una vita che non aveva avuto altro scopo che servire la
musica. Tutta l’esistenza di Strauss è dominata da due componenti
fondamentali: la cura dell’eredità artistica, nella sua qualità di direttore, ed
i contributi decisivi che ha porto alla vita musicale del suo tempo. Meingen,
Weimar, Monaco, Berlino e Vienna, ed a queste bisogna certamente
aggiungere anche Dresda, furono le città che videro la creazione delle sue
opere.”6
Hausswald, Gunter, Richard Strauss, in La Musica, a cura di Alberto Basso, Utet,
Torino 1966, pp. 528.
6
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