cultura&spettacoli
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L’INTERVISTA LA CASA DEL VENTO
Dal primo amore per il folk
al matrimonio con Patti Smith
TORINO
di Vincenzo Nicolello
Luca Lanzi, con la sua voce roca,
certamente inconfondibile, è uno
dei fondatori de La Casa del Vento, band aretina di musica e impegno, dalle peculiari sonorità folk.
Un gruppo collocabile nell’universo dell’“underground”, ma seguito da una folta schiera di appassionati. Soprattutto da quando,
un bel giorno, il loro tranquillo anonimato è stato rotto dall’arrivo
di una mail. A scrivergli era nientemeno che Patti Smith, che li voleva al suo fianco per suonare in
“Banga”, l’ultimo album dell’artista statunitense. Da quel giorno
molte cose sono cambiate per il
gruppo toscano e il loro sogno di
accarezzare il successo passando
dalla porta principale non è così
più remoto. Abbiamo incontrato
Luca Lanzi a Torino e gli abbiamo
rivolto qualche domanda.
Luca, perché Casa del Vento?
«Noi siamo una casa, con le porte sempre aperte a tutti quanti amino la musica. Ma questo significato si è un po’ adattato al nome
della band. Di sicuro siamo molto ospitali da tutti i punti di vista:
non siamo per nulla calcolatori e
soprattutto non abbiamo paranoie
quando altri artisti arrivano al nostro fianco, mentre nel nostro ambiente spesso questa paura è presente. Se incontriamo qualcuno
che ci emoziona ed è bravo perché
non dobbiamo ascoltarlo e aiutarlo a crescere?».
Quale obiettivo vi siete posti
quando avete scelto di fare musica?
«Il nostro è comunque un progetto underground e la scelta di essere popolari è fatta nella direzione
di poter percorrere la strada che
più ci piace senza condizionamenti
o difficoltà. Facciamo i musicisti
per passione e per emozionarci».
Siete stati la band di apertura
nei concerti di Patti Smith, che
poi vi ha chiamato per collaborare a “Banga”. E’stata più forte l’emozione di essere stati scelti per suonare con lei o sentirla
dire che siete stati tra i pochi ad
aver compreso perfettamente il
messaggio musicale che voleva
trasmettere?
«Con lei è stato tutto molto bello e
spontaneo. Ci ha visto suonare in
un meeting di Emergency a cui eravamo invitati. Dopo averci ascoltati è venuta a complimentarsi, chiedendoci un contatto. Dopo
tre giorni ci è arrivata una mail in
cui ci comunicavano che la Smith
avrebbe voluto collaborare con
noi. Da lì è scoppiato l’amore. Siamo stati la sua band in Italia per tre
concerti, insieme al suo chitarrista
Lanny Kaye. Poi ci ha proposto di
registrare due canzoni di “Ban-
CHI SONO
TRE LUSTRI DI MUSICA AD AREZZO
re lustri di costante lavoro per una band che ha fatto dell’impegno sociale il fulcro attorno al quale fare ruotare la propria creatività. Questo è La Casa del Vento, gruppo la cui storia è scandita da 12 tra album e progetti speciali. A dar man forte al nucleo
storico, insieme dal lontano ‘99, un nugolo di musicisti, attori e artisti di vario genere. Tra i tanti, Patti Smith, che ormai da alcuni anni
li ha eletti tra le proprie assolute preferenze italiane. Un sodalizio nato nel 2010, quando il gruppo aretino ha condiviso il palco con la “sacerdotessa del rock” in quattro concerti (Firenze, Milano, Bolzano e
Parigi) a sostegno di Emergency. Un’unione suggellata l’anno successivo dall’uscita di “Seeds in the wind” (Semi nel vento), cinque
canzoni “di pace, tenerezza, giustizia e poesia”. E straordinario documento musicale che l’associazione umanitaria ha pubblicato dando una prima dimensione discografica all’incontro artistico e umano
tra La Casa del Vento e la Smith, come sempre accompagnata dal
suo ormai storico chitarrista Lenny Kaye. Artisti che, dopo aver collaborato alla realizzazione di “Seneca” e “Costantine’s Dream” – due
brani inclusi in “Banga”, l’ultimo album della voce di “Because the night” – si sono ritrovati il 26 luglio scorso, prima all’interno della Basilica di San Francesco di Arezzo per un reading ispirato all’opera di
Piero Della Francesca, nella stessa serata a Montevarchi (Arezzo), dove la cantante Usa ha condiviso il concerto de La Casa del Vento per
il “Festival Oriente/Occidente”. Un’avventura live che si è ripetuta
ancora pochi giorni dopo (31/8) in piazza del Campo a Siena. Per
non perdere il filo di questa trama, Lenny Kaye partecipa anche nella “title track” di “Giorni dell’Eden”, ultimo album del gruppo toscano, che Mescal ha pubblicato lo scorso 20 novembre. Oltre al sopracitato guitar-man, in questa produzione ritroviamo il sempre fedele Francesco “Fry” Moneti (Mcr), oltre al rapper marocchino
Youss Yakuza, a Francesco Chimenti (Sycamore Age), a Daniele
Sanzone (A67) e a Violante “Viola” Placido.
T
Sopra La Casa del Vento con Vincenzo Nicolello, in occasione di un recente
show case alla Fnac di Torino. In alto un momento del reading ispirato all’opera di Piero Della Francesca che il gruppo toscano ha tenuto con Patti Smith
nella basilica di San Francesco di Arezzo nel luglio scorso.
ga”. Ci ha mandato i brani al mattino e noi al pomeriggio li abbiamo suonati, senza alcuna prova.
Ha dimostrato una grande fiducia
nei nostri confronti, al punto che
quando ha registrato la sua voce ha
utilizzato la prima traccia realizzata. Siamo entrati subito in sintonia con lei ed evidentemente lei ha
fatto lo stesso, tanto da confermarlo anche nel corso di un’intervista».
Cosa vi ha lasciato questa esperienza?
«Sicuramente una buona dose di
autostima, che è andata a curare le
nostre moltissime ferite e a cancellare alcune critiche ricevute in
passato. La musica è la musica,
non bisogna pensare molto, basta
sapersi emozionare.»
Dopo “Banga”è uscito anche un
vostro lavoro, a cui ha collaborato lo stesso Lanny Kaye. Un
album che rimane impresso anche dopo il primo ascolto. Cosa
è cambiato nel vostro modo di
fare musica?
«Semplicemente ci siamo sforzati
di essere anche orecchiabili proponendo musiche e testi più immediati».
Un album che offre tantissime
collaborazioni... .
«Man mano che scrivevamo i pezzi e le canzoni crescevano abbiamo individuato alcuni artisti che
potevano dare forza al disco. A prima vista possono sembrare “marchette”, un modo per avere più visibilità, ma in realtà non è andata
così. Per gli Az 67, ad esempio, la
decisione di invitarli è arrivata dopo averli conosciuti e apprezzati
musicalmente. Ci è piaciuta l’idea
di poter collaborare con ragazzi
che provengono e fanno cultura in
una delle zone più problematiche
d’Italia, il quartiere Scampìa di
Napoli. Per Violante Placido invece avevamo un testo in inglese, e
lei da sempre canta in quella lingua. Con la sua voce suadente ha
dato un valore aggiunto al nostro
lavoro».
Avete puntato molto su sonorità
rock, con chiare influenze
“prog”. Non avete tradito la vostra vocazione folk?
«Ci siamo molto ispirati, per esempio, ai Pearl Jam. In “Icarus”,
per esempio, abbiamo usato le
stesse tonalità. Nell’album c’è anche una cover di “Just Breath” degli stessi Jam. Anche l’incontro
con Patty Smith ci ha permesso di
essere meno schematici e più musicali nei testi. Di sicuro siamo
partiti da giri di accordi molto simili, su cui abbiamo applicato melodie diverse. In molti pezzi aleggia questo approccio. Forse anche
il fatto di aver utilizzato testi in inglese può aver dato la sensazione
di esserci avvicinati a certe sonorità. Se a questo aggiungiamo il
fatto che mia moglie è inglese e
conosce molto bene la poetica britannica, riusciamo a dare un’idea
di quali siano state le nostre scelte in questo disco».
alCinema
Gianni Alderighi
pompieremovies.com
TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE
Regia: Giulio Manfredonia. Attori: Antonio Albanese, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese, Davide Giordano, Lunetta Savino.
Genere: commedia. Durata: 90 minuti
Produzione: Italia 2012. Voto: 5.5/10
etto La Qualunque dopo la “salita in politica” infila la discesa insieme
alla sua giunta, sciolta e incarcerata nelle carceri calabresi. Più a Nord
(Est), Rodolfo Favaretto coltiva il sogno della secessione, vagheggiando l'Austria e trafficando clandestini. Denunciato da uno dei suoi braccianti neri, creduto morto e buttato in mare, Rodolfo viene arrestato. Lontano dall'Italia invece Frengo Stoppato fugge alla giustizia e a una madre
ingombrante e devota, che lo sogna casalingo e beato. Convinto da una
telefonata materna ad abbandonare il suo rifugio new age, Stoppato viene condannato e rinchiuso per detenzione e spaccio di stupefacenti. Sarà
un sottosegretario, autorevole e maneggione, a rimetterli in libertà e al
C
Il mondo dentro a un film
servizio di un presidente del Consiglio di poche parole e smodato appetito.
Cetto, Rodolfo e Frengo finiranno per comprometterne potere ed equilibrio.
Non fa (mai) ridere la nuova commedia di Giulio Manfredonia interpretata da Antonio Albanese, Antonio Albanese e Antonio Albanese. Perché il
(bravo) comico brianzolo questa volta si fa in tre per ribadire la ridondante
indecenza di chi ci governa senza mai eguagliare i referenti reali. Limite già
esibito in “Qualunquemente”, dove la risata era biliosa e trattenuta, una
smorfia insomma che non si distendeva mai in sorriso. Di fatto non c'è nulla da ridere, la realtà che i grotteschi personaggi di Albanese incarnano è
raccapricciante e sempre in bilico tra comicità e orrore. Anche questa volta la finzione è impotente di fronte al compito di rappresentare la cronaca
politica italiana, affollata ieri, oggi e domani di “papi” e “papi-girls”. A questo giro però, già svilito dalla ripetizione di maschere ben sedimentate negli occhi del pubblico tra cinema e Tv, le cose vanno peggio. E la ragione,
quella più tangibile almeno, è da ricercarsi nella realtà, ancora una volta un
passo avanti, ancora una volta più immaginosa di un'invenzione
Lunedì 24 Dicembre 2012
Extra
Agenda di eventi fuori porta
MARTEDI’25 DICEMBRE
KAMIKAZE QUEENS
Vengono da Berlino, la città europea più culturalmente viva del momento. Infiammano i palchi di tutti i club
che toccano a suon di psychorockabilly e hanno un nome che è tutto un programma: Kamikaze Queens. Una band di caratura internazionale che sbarca in Italia
per la prima volta per presentarci il loro trascinante mix
di suoni tra lo psychobilly e il punk, integrato con spruzzate di garage, glam e gothic, mettendo in campo tutta la loro forza creativa per riempire qualsiasi tipo di
dance floor. Saranno allo United Club di Torino.
SABATO 29 DICEMBRE
PUNKREAS
A un anno di distanza dalla pubblicazione di “Paranoia
Domestica Live”, il Dvd dal vivo per festeggiare vent’anni di carriera, i Punkreas tornano sulla scena musicale
con un nuovo album di inediti. Il disco, in uscita a quattro anni di distanza dall’ultima fatica in studio, si intitola “Noblesse Oblige” ed è stato registrato agli studi
della Cellar Door Station. Dopo la fatica discografica la
band torna in tour, facendo tappa all’Hiroshima Mon
Amour di Torino.
LUNEDI’31 DICEMBRE
CAPODANNO A TORINO
Uno show che coniugherà tecnologia alle esibizioni
di performer e ballerini, in un magico gioco di elementi
coreografici e visivi. Dopo il conto alla rovescia e il brindisi di mezzanotte tutta la piazza sarà simbolicamente colorata con le bandiere francesi a testimoniare una volta di più i legami che uniscono Torino alla Francia. Stesso filo conduttore per il concerto di Capodanno, aperto dallo straordinario fisarmonicista jazz Richard Galliano con un'interpretazione personale della
“Marsigliese”, a cui seguirà un medley dei più grandi
successi di Edith Piaf. Gli occitani Lou Dalfin saranno i
maestri di cerimonia di una straordinaria e inedita formazione, che vedrà alternarsi sul palco, oltre allo stesso Galliano, Stefane & Iza Mellino, già storici componenti de Les Négresses Vertes. Appuntamento in piazza San Carlo.
THE BONE MACHINE
Tre ragazzi di Aprilia insieme dal ’99 propongono un
divertente, ironico, grottesco e provocatorio mix di generi mescolati tra loro in modo molto originale e ai quali si accostano testi in italiano che trasudano humour
nero e una sottile critica alla società contemporanea.
Si presentano dal vivo con un tipico abbigliamento “fifties” e delle maschere della Lucha Libre (il wrestling
messicano, che spesso era accompagnato da eventi
rock’n'roll), dentro il loro mondo c’è tutto: Elvis, il
rock’n'roll, il punk, il macabro, l’horror, il sesso, riff travolgenti e ritornelli provocatori. Faranno festa in attesa del nuovo anno allo United Club di Torino.
VENERDI’4 GENNAIO
NOBRAINO
Irriverenti e beffardi, i Nobraino tornano a macinare
chilometri, questa volta portando in giro per l’Italia il
quarto album della band. Il tour, nonostante le uscite
discografiche, è un continuum dove vecchio e nuovo
si confondono. La scaletta del concerto è in continua
evoluzione. Oltre ai brani già editi, il gruppo propone
anche pezzi mai registrati. All’Hiroshima Mon Amour
di Torino.
ZIBBA
Sarà sul palco del Teatro Marenco di Ceva per una serata organizzata dalla Consulta giovanile. Dopo il successo dell’album “Come i passi sulla neve”, il cantautore ligure si presenta in “solo” per celebrare la recente affermazione al Premio Tenco. Sarà un’ottima occasione per ascoltare le piacevoli sonorità di questo sorprendente personaggio.
NELLE SALE
ALBA
CINE4 CITYPLEX (0173/363.021) Lo hobbit: un viaggio inaspettato
(3D) lunedì 24 alle ore 21. Ralf spaccatutto (3D) lunedì 24 alle 21. Tutto
tutto niente niente lunedì 24 alle 20 e 22. Colpi di fulmine lunedì 24 alle 20 e alle 22.15. MORETTA (0173/364.936) Dalla parte degli angeli
martedì 25 e mercoledì 26 alle ore 21.
BRA
VITTORIA (0172/412.771) Lo hobbit: un viaggio inaspettato lunedì 24
alle ore 21; martedì 25 alle 18 e 20.30; mercoledì 26 alle ore 15, 18.10 e
21.30 . Colpi di fulmine lunedì 24 alle ore 20.15 e 22.30; martedì 25 e mercoledì 26 alle ore 16.15, 18.15, 20.15, 22.30. IMPERO (0172/412.317) I
due soliti idioti lunedì 24 alle ore 20.20 e 22.30. The grey lunedì 17 e martedì 18 alle ore 22.30. Tutto tutto niente niente lunedì 24 alle ore 20.20
e 22.30. Ralph Spaccatutto lunedì 24 alle ore 20.20 e 22.30.
DOGLIANI
MULTILANGHE (0173/742.321) Lo hobbit: un viaggio inaspettato (3D)
lunedì 24, martedì 25 e mercoledì 26 alle ore 15.05, 18.10 e 21.15; giovedì 27 e venerdì 28 alle ore 18.10 e 21.15. Colpi di fulmine lunedì 24, martedì 25 e mercoledì 26 alle ore 15.55,18.10, 20.20 e 22.30; giovedì 27 e venerdì 28 alle ore 18.10, 20.20 e 22.30. I due soliti idioti lunedì 24, martedì
25 e mercoledì 26 alle ore 15.15, 17.05, 18.55, 20.45, 22.35; giovedì 27 e
venerdì 28 alle ore 18.55, 20.45, 22.35.
CHERASCO
GALATERI (339/16.73.987) Chiuso per manutenzione.