SCHEDE ARTISTICHE FestambienteSud 2016, un weekend di jazz internazionale sotto la direzione di Paolo Fresu dal 21 al 24 luglio i protagonisti saranno Bojan Z, Lars Danielsson, Caecile Norby, Paolo Angeli, Alborada String Quartet, Omar Sosa e lo stesso Paolo Fresu. Programma 21-­‐24 luglio a cura di Paolo Fresu: GIOVEDÌ 21 LUGLIO Ore 20, LA CANTINA DEL MEDITERRANEO, ingresso libero Evento di apertura del festival, a seguire musica e degustazioni. (programma in via di definizione) VENERDÌ 22 LUGLIO Ore 18.30, ALBORADA STRING QUARTET, ingresso libero Ore 21, BOJAN ZULFIKARPASIC solo, 12 euro SABATO 23 LUGLIO Ore 18.30, PAOLO ANGELI solo, ingresso libero Ore 21, LARS DANIELLSON new quartet “LIBERETTO II”, 20 euro DOMENICA 24 LUGLIO Ore 18.30, LARS DANIELLSON & CECILE NORBY duo, 12 euro Ore 21, OMAR SOSA & PAOLO FRESU “EROS”, 20 euro PRESENTAZIONE DEGLI ARTISTI ALBORADA STRING QUARTET Nato nel 1996, il Quartetto d'archi Alborada ha un repertorio che privilegia la musica barocca e la musica del Novecento con particolare attenzione agli autori minimalisti e uno spazio per le composizioni originali per l’ensemble. Fin dall'inizio l’attività del quartetto si è sviluppata in due direzioni distinte ma tra loro correlate: da un lato l’attività quartettistica alimentata dalla ricerca e dallo studio in funzione di un continuo arricchimento del repertorio, dall’altro le collaborazioni a progetti attivi nel panorama della musica jazz contemporanea. Tra questi il trio jazz di Teo Ciavarella, i solisti Eugenio Colombo e Michel Godard, Enzo Favata, David Linx, Diederik Wissels e Paolo Fresu. Attualmente il quartetto collabora con Paolo Fresu, Stefano Battaglia, Dhafer Youssef. BOJAN ZULFIKARPASIC solo Ha iniziato la sua carriera sulla scena jazz di Belgrado, dove ha ricevuto un premio Yogoslavia, nel 1989, come il miglior giovane musicista jazz. Nel 1986 ha studiato con Clare Fischer a theBlue Lake Fine Arts Camp in Michigan. Influenzato dalla musica tradizionale balcanica, suona in un'orchestra militare durante il servizio militare nella ex Jugoslavia, esperienza che ha influenzato tutta la sua attività musicale successiva. Si trasferisce a Parigi nel 1988, dove entra a contatto con Noël Akchoté, Julien Lourau, Magia Malik, Marc Buronfosse, Henri Texier e altri rinomati musicisti francesi. Nel 1993, ha registrato l'album di debutto con il suo Bojan Z Quartet con Label Bleu, seguita da Yopla. Nel 1999, è stato impegnato in un progetto multi-­‐etnico Koreni (Roots), con musicisti come Karim Ziad dall'Algeria, Kudsi Erguner dalla Turchia, e Vlatko Stefanovski dalla Macedonia. Il suo album solista di pianoforte Solobsession (2001) gli ha portato più ampio riconoscimento a livello mondiale. Su Transpacifik (2003) ha iniziato a collaborare con musicisti di jazz americani Scott Colley e Nasheet Waits, collaborazione ancora presente in Xenophonia (2006) con Ben Perowsky e Ari Hoenig, così come il francese Remi Vignolo. Uusa spesso la combinazione di pianoforte acustico con il piano elettrico Fender Rhodes, spesso giocando simultaneamente, e di recente è affermato di essere l'inventore del "Xenophone", uno strumento ibrido, basato sul piano elettrico Fender Rhodes personalizzato. Nel 2002 a Bojan Zulfikarpasic è stato concesso il titolo di Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese, ha ricevuto il premio Django Reinhardt come musicista dell’anno dall’accademia del Jazz francese e nel 2005 il Premio Jazz come miglior musicista di jazz europeo. PAOLO ANGELI solo Nato nel 1970, inizia a suonare la chitarra a 9 anni. Cresce a Palau in un ambiente musicale estremamente stimolante. Diplomato Nautico, nel 1989 si trasferisce a Bologna. È durante l’occupazione universitaria del 1990 che nasce il Laboratorio di Musica & Immagine: variopinto ensemble di 14 musicisti che – scardinando le barriere tra i generi musicali e praticando composizione e improvvisazione collettiva – si pone all’attenzione dei principali festival europei di musica innovativa. Nello stesso periodo è tra i fondatori della Scuola popolare di musica Ivan Illich e dell’etichetta indipendente Erosha. Folgorato dall’incontro con Giovanni Scanu – chitarrista di Luras scomparso all’età di 95 anni – apprende le forme e i moduli del canto a chitarra gallurese e logudorese. Dall’incontro-­‐scontro tra avanguardia extra-­‐colta e tradizione popolare nasce la chitarra sarda preparata: strumento orchestra a 18 corde – ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria – dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Con questa singolare propaggine – costruita nel CROM di Francesco Concas – Paolo rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale. Ha suonato con Fred Frith, Jon Rose, Otomo Yoshide, Antonello Salis, Hamid Drake, Evan Parker, Pat Metheny, Ned Rothemberg, Elliot Sharp, Nuno Rebelo, Lukas Simonis, Andy Ex, Verian Weston, Robert Dick, Lukas Ligeti, Phillip Greenlief, Shoko Hikage, Alex MacSween, Gino Robair, Tim Perkins, Frank Schulte, Carlo Actis Dato, Gianni Gebbia, Alberto Masala, Gavino Murgia, Audrey Chen, Mike Evans, Neil Feather, Katt Ernandez, Dan Breen, Janet Fader, Camel Zekri; con la conduzione di Fred Frith, Elliot Sharp, Butch Morris, Giancarlo Schiaffini. LARS DANIELLSON new quartet “LIBERETTO II” Contrabbassista svedese, violoncellista, compositore ed arrangiatore. Lars Danielsson nato nel 1958, è un musicista con interessi particolarmente ampi. Al conservatorio di Gothenburg ha studiato violoncello classico, per poi passare al basso ed al jazz. Come contrabbassista lui ha un suono unico, arrotondato, molto potente. Il "Lars Danielsson Quartet", con Miles Davis, David Liebman, Bobo Stenson e Jon Christensen ha ricevuto molti riconoscimenti e premi durante i 18 anni della sua esistenza. Il Quartetto è stato un banco di prova per il lavoro di Danielsson come compositore e arrangiatore, che ha esteso nel corso degli ultimi anni per includere entrambi: orchestra sinfonica e la musica da big band. Lars Danielsson ha lavorato con: Randy e Michael Brecker, John Scofield, Jack DeJohnette, Mike Stern, Billy Hart, Charles Lloyd, Terri Lyne Carrington e Dave Kikoski. È stato anche membro del "Trilok Gurtu Group". Come produttore, Lars Danielsson ha lavorato con Cæcilie Norby, Jonas Johansen, il Concerto dell'Orchestra Radio danese e Viktoria Tolstoy. Nel 2007, ha ricevuto una commissione per un pezzo con la Gothenburg Symphony Orchestra con se stesso come solista insieme a Leszek Mozdzer. Ha anche ricevuto una commissione dal NDR Big Band e Wolfgang Haffner per la scrittura di un pezzo per il JazzBaltica Festival 2007. Inoltre, ha lavorato con la St. Petersburg Symphony Orchestra in collaborazione con Vytas Sondeckis e Bugge Wesseltoft. Il suo album del 2008 "Pasodoble" è stato un grande successo, seguito da un'altra collaborazione con Leszek Mozdzer l’album "Tarantella" nel 2009. Uscito nel 2012, "Liberetto", scopre nuovi spazi musicali e la libertà della musica tra il jazz da camera, classica e musica popolare europea. "Squadra vincente non si cambia". Questo vecchio detto sportivo potrebbe essere applicato anche alla musica: quando delle anime gemelle e dei musicisti perfettamente assortiti s’incontrano è bene che restino uniti. L’album "Liberetto II", dello straordinario contrabbassista e violoncellista svedese Lars Danielsson ne è la prova lampante. Tre anni fa ha fondato un quartetto con Magnus Ostrom, ex batterista dell’E.S.T., il chitarrista inglese John Parricelli e il pianista armeno Tigran, spesso sostituito dal vivo da altri ottimi pianisti come Jonas Östholm e Gregory Privat. Questo ensemble è stato capace di interpretare le sue composizioni e realizzare le sue idee musicali con una precisione che probabilmente nessuno aveva mai raggiunto in passato. La rivista STERN aveva definito il debutto Liberetto del 2012 "un’energia poderosa" che si scatena da un fulcro di serenità. Con "Liberetto II", Danielsson e il suo quartetto portano quest’energia ancora oltre, esplorando nuove dimensioni musicali ai confini tra musica da camera, jazz, musica classica e musica popolare europea. La melodia è sempre al centro dell’attenzione e il modo in cui la sviluppano e la manipolano si trova in parti uguali nella tradizione formale della musica classica europea e nella libertà estemporanea del jazz, come suggerisce il neologismo utilizzato come titolo. Il trait d’union non è solo un’astrazione intellettiva, come spesso accade in molti esperimenti di crossover: “la comprensione della musica e esclusivamente una questione di onestà. Se pensi troppo quando stai suonando, la narrazione, l’autenticità e l’essenza della musica possono andare persi. Questo è il motivo per cui viene così naturale suonare e ascoltare il jazz, perché tutto ciò di cui hai bisogno è aprire il tuo cuore, assorbire la musica e godersela. In senso stretto questo è vero per ogni tipo di musica, perché la musica viene sempre dal cuore, non dalla testa”. Questo è il credo di Danielsson. LARS DANIELLSON & CECILE NORBY duo La coppia da sogno del Jazz. Il suono del contrabbasso fa partire la musica -­‐ tenero, surreale e riecheggiante. Solo un musicista come Lars Danielsson è capace di introdurre una melodia in maniera così magica. Poi Caecilie Norby si unisce e canta “Both Sides Now” ballata eterna di Joni Mitchell, nel suo modo così irresistibilmente sensuale, forte di blues e totalmente incantevole. Già dalle primissime note Norby e Danielsson trasportano l’ascoltatore in un viaggio nel loro universo musicale privato, incapace di lasciare indifferenti. Per tanti anni Norby e Danielsson sono stati una coppia di coniugi che musicalmente ha percorso strade separate: Norby è stata un’eccezionale cantante funk e jazz in Danimarca, finché non ha deciso di partire per l’America, molto prima che altre cantanti scandinave seguissero il suo esempio. È così diventata la prima artista donna europea ad essere messa sotto contratto dall’etichetta Blue Note, un traguardo che l’ha portata a lavorare con star internazionali come Mike Stern e Chick Corea. Anche Lars Danielsson, svedese, ha avuto una notevole carriera internazionale lavorando al fianco di artisti del calibro di Charles Lloyd e Brecker Brothers; ma ha soprattutto lavorato per crescere come artista (e come produttore), divenendo un membro di lunga data della famiglia ACT, ed è oggi considerato uno dei più rilevanti musicisti jazz europei. Proprio di recente Danielsson ha ricevuto il prestigioso ECHO Jazz 2015 come miglior contrabbassista dell’anno in Germania. Anche Norby ha trovato casa presso la ACT a partire dal 2011. Suo marito è stato coinvolto da vicino nella produzione di entrambi i suoi album pubblicati con l’etichetta. In cambio, lei ha apportato il suo know-­‐how musicale nelle produzioni di Danielsson, come ad esempio nel recente album “Liberetto II”, uscito nel 2014. Adesso i due artisti hanno intrapreso una nuova avventura insieme, mettendo insieme questo duetto intimo, “Just The Two Of Us.” Danielsson spiega: “È stata una grande sfida. Per un bassista, la voce è lo strumento più esigente con il quale si possa lavorare in duo. Bisogna procedere con estrema delicatezza quando arriva l’intonazione e il ritmo. Può funzionare solo fra due persone che si conoscono molto bene e che hanno un sesto senso per la direzione che la musica sta per prendere. Caecilie sa come rispondere all’istante al mio suono, non avrei potuto fare una cosa simile con nessun altro.” OMAR SOSA & PAOLO FRESU “EROS” EROS. Esistono formazioni in grado di cambiare, oggi, il modo di sentire la musica. Quando parliamo del duo composto da Paolo Fresu e Omar Sosa, per sentire non intendiamo soltanto il mero ascolto, ma una questione di cuore, anima, empatia. È ormai una delle formazioni più conosciute e amate, sia in Italia che all’estero, capace di creare ponti sonori e concettuali tra due mari e due continenti e di affinare, concerto dopo concerto, la propria proposta musicale. Proprio per dare un ulteriore segno di tale maturità artistica, a quasi quattro anni di distanza dal grande successo di “Alma”, il duo ha inciso “Eros” (Tǔk Music, distribuzione Ducale), concept-­‐album dedicato al tema e alle sue declinazioni essenziali. I due protagonisti dell'avventura hanno scelto di comporre brani originali motivati dal "sacro" totem emozionale che spinge la bellezza verso il divino. Dall’Anima all’Eros con un passo che scava ancora più in profondità, con energia, poesia e la spiritualità che sempre accompagna il lavoro del duo. Fresu e Sosa danzano; danzano in modo sicuramente latino attorno al vincente mix di jazz, musica cubana, Africa e world music che sono riusciti a creare. E se Fresu è ormai quell'importante icona della musica contemporanea che tutti riconoscono è sorprendente un Sosa sempre più stimolante e con orizzonti spalancati. PAOLO FRESU. Inizia lo studio dello strumento all'età di 11 anni nella Banda Musicale del proprio paese natale e dopo varie esperienze di musica leggera scopre il jazz nel 1980 ed inizia l'attività professionale nel 1982 registrando per la RAI sotto la guida del M° Bruno Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz. Nel 1984 si diploma in tromba presso il Conservatorio di Cagliari e nello stesso anno vince i premi “RadioUno jazz”, “Musica jazz” e “RadioCorriere TV” come miglior talento del jazz italiano. Nel 1990 vince il premio “Top jazz” indetto dalla rivista Musica jazz come miglior musicista italiano, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco (premio “Arrigo Polillo” per il disco 'Live in Montpellier'), nel 1996 il premio come miglior musicista europeo attraverso una sua opera della Académie du jazz di Parigi ed il prestigioso “Django d’Or” come miglior musicista di jazz europeo e nell’anno 2000 la nomination come miglior musicista internazionale. Solo i primi, in una lunga serie di riconoscimenti che proseguono nel presente musicale tra i quali spiccano le cittadinanze onorarie di Nuoro, Junas (Francia) e Sogliano Cavour e la Laurea Honoris Causa dell’Università La Bicocca di Milano. Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi 30 anni. Ha registrato oltre trecentocinquanta dischi di cui quasi un centinaio a proprio nome o in leadership ed altri con collaborazioni internazionali, spesso lavorando con progetti 'misti' come Jazz-­‐Musica etnica, World Music, Musica contemporanea, Musica Leggera, Musica antica, etc. e collaborando con immensi nomi della musica contemporanea. Molte sue produzioni discografiche hanno ottenuto prestigiosi premi sia in Italia che all'estero. Nel 2010 ha aperto la sua etichetta discografica Tŭk Music. Dirige il Festival “Time in jazz” di Berchidda. Ha coordinato, inoltre, numerosi progetti multimediali collaborando con attori, danzatori, pittori, scultori, poeti, ecc. e scrivendo musiche per film, documentari, video o per il Balletto o il Teatro. Oggi è attivo con una miriade di progetti che lo vedono impegnato per oltre duecento concerti all’anno, pressoché in ogni parte del globo. Vive tra Parigi, Bologna e la Sardegna. OMAR SOSA. Il mix vincente di jazz, musica cubana e world music con forti radici africane fa di Omar Sosa un nuovo straordinario ambasciatore del pianismo contemporaneo e figura tra le più innovative e stimolanti del jazz d’inizio secolo. Partendo da una preparazione classica l’artista ha allargato i suoi orizzonti musicali prendendo spunto, oltre che dalla musica della sua Cuba, dalle musiche etniche africane e dalle molte sintesi nate nel Centro e Sud America. Molti stilemi tipici del jazz, soprattutto lo spirito di ricerca, rappresentano comunque una componente centrale del suo stile. In Promise, la cui prima è stata presentata a Sacile (PN) a fine 2008, Sosa ospita Paolo Fresu, lirico più che mai e perfettamente in sintonia con lo sfaccettato universo musicale del pianista cubano. Non era difficile prevedere che una sensibilità a suo modo “etnica” come quella del trombettista sardo trovasse un terreno d'incontro con Sosa, senza il minimo sacrificio d'identità da parte di alcuno. COME PARTECIPARE A FESTAMBIENTESUD 2016: Abbonamenti per i tre concerti serali delle 21: • Ordinario 43 € • Ridotto giovani 25 € (solo presso il botteghino 0884562299) Vendite online su www.bookingshow.it. Info e botteghino edicola “lo scarabocchio” 0884562299. Per l’alloggio si possono trovare indicazioni sul sito ufficiale. www.festambientesud.it -­‐ [email protected]