ELIO VITTORINI (1908-1966) - BIOGRAFIA

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ELIO VITTORINI (1908-1966) - BIOGRAFIA Elio Vittorini nato in Sicilia ma dal 1930 residente a Firenze e poi a Milano, fino al 1936 egli
collaborò con il regime fascista, pur collocandosi in posizione assai indeipendente e "di sinistra",
mentre negli anni successivi si dedicò soprattutto alla propria attività di narratore e di organizzatore
culturale. Negli anni Trenta erano stati pubblicati i suoi primi racconti (il romanzo sull'adolescenza
Il garofano rosso, pubblicato parzialmente sulla rivista «Solaria» nel 1933-1934, e poi in volume
nel 1948) mentre è del 1941 il suo romanzo più celebre, Conversazione in Sicilia (già edito sulla
rivista «Letteratura» nel 1938-1939). I suoi interessi per la letteratura statunitense lo spinsero a
realizzazione di un'ampia antologia, Americana (1941), con traduzioni da numerosi autori allora
poco conocsciuti: ma l'antimericanismo sempre più forte da parte del regime impose una serie di
aggiustamenti, e l'antologia fu ripubblicata (1942) con numerose correzioni riguardo alle note
filoamericane di Vittorini e con una Prefazione più neutra del critico Emilio Cecchi. Dopo
l'armistizio dell'8 settembre 1943, Vittorini si impegnò nella sua lotta resistenziale a Milano esperienza sulla quale scrisse il romanzo Uomini e no, 1945 - e nel dopoguerra si collocò per
qualche anno nell'ambito del Partito Comunista, collaborando con il quotidiano del partito «l'Unità»
e fondando nel 1945 la rivista «Il Politecnico», chiusa alla fine del 1947 per contrasti con Palmiro
Togliatti e la dirigenza del partito. La sua attività culturale rimase comunque notevole, specie per la
collaborazione con l'Einaudi, per la quale dal 1951 curò la collana dei «Gettoni», dedicata alla
nuova narrativa. A questa esperienza si collega quella della nuova rivista «Il Menabò», fondata nel
1959 e diretta assieme a Italo Calvino (che a lungo lo affiancò nell'attività einaudiana). Sul versante
della narrativa, dopo aver pubblicato altri due romanzi degli anni Quaranta (Il Sempione strizza
l'occhio al Frejus, 1947 e Le donne di Messina, 1949), Vittorini non portò a compimento altri
progetti importanti: il suo romanzo Le città del mondo fu edito soltanto postumo nel 1969. Dei suoi
numerosi interventi politico-culturali uscì una silloge nel 1957 (Diario in pubblico), mentre nel
1967, sotto il titolo Le due tensioni, vennero raccolti appunti e riflessioni e sul rapporto tra varie
forme letterarie. Attualmente della figura di Vittorini viene valorizzato soprattutto il costante e
polemico impegno per il rinnovamento culturale italiano, che fu condotto in maniera non sempre
coerente ma certamente efficace. Rispetto alle direttive culturali del Partito Comunista, Vittorini
diede risalto da un lato alle voci più spontanee (e per questo spesso non inquadrate
ideologicamente) fra quelle rivelatesi nell'immediato dopoguerra; dall'altro, fu sempre attento ai
motivi di conflitto politico-sociale, come dimostrano i suoi romanzi pubblicati a partire dal 1945,
purtroppo però caratterizzati da soluzioni alquanto schematiche, come nel caso del racconto su piani
rigidamente divisi in Uomini e no. La produzione più efficace da un punto di vista letterario resta
quella del periodo fra le due guerre, e in particolare Conversazione in Sicilia: in questo racconto del
ritorno nell'isola dell'immigrato Silvestro, il realismo descrittivo e psicologico lascia spazio
progressivamente a una trasfigurazione mitico-simbolica della terra d'origine, sentita vicina alle
radici primitive dell'umanità. Gli "astratti furori" del protagonista, che denuncia sin dall'inizio del
racconto la sua impotente volontà di agire (contro l'oppressione fascista), si mutano
progressivamente in concrete prospettiva politiche grazie agli incontri avvenuti sia durante il
viaggio attraverso tutta l'Italia, sia nel paese natale (seguendo la madre infermiera e visitando i
lavoratori locali). In realtà, il protagonista non fa una scelta tra marxismo, idealismo e
cattolicesimo, ma sente comunque la necessità di «aspirare a nuovi e più alti doveri», che
riguarderanno di lì a pochi anni tutta l'Italia della Resistenza e del dopoguerra.
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