COMUNICATO STAMPA Si ringrazia per la divulgazione AL VIA LA STAGIONE DEL TEATRO DI LOCARNO IL 25 E 26 OTTOBRE Cambia lo spazio e il tempo, cambia la lingua e cambiano gli attori, ma “Qualcuno volò sul nido del cuculo “mantiene il dirompente anelito di libertà nella messinscena di Alessandro Gassmann al teatro di Locarno il 25 e 26 ottobre. Sul palco, nel ruolo che fu di Jack Nicholson, Daniele Russo, erede di una straordinaria tradizione teatrale, in grado di dare un’anima nuova e pulsante a un personaggio scolpito nella memoria. Con lui una compagnia di «pazzarielli», quella selezionata dalla produzione del Teatro Bellini di Napoli, cesellati con delicatezza e gusto comico. “Qualcuno volò sul nido del cuculo” è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle Mc Murphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di un ospedale psichiatrico statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Nel omonimo film, girato nel 1975, da Miloŝ Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto nella storia del cinema. Oggi torna in scena, rielaborato dallo scrittore Maurizio de Giovanni che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinato a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle Mc Murphy diventa quindi Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale Psichiatrico di Aversa. Alessandro Gassmann, con il suo talento registico caratterizzato da un’inconfondibile cifra stilistica elegante e al tempo stesso appassionata, firma una messinscena personalissima ma fedele alle intenzioni dell’originale. “La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli – scrive Alessandro Gassmann nelle note di regia - Dario (il mio McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà tragicamente ma riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente. Una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e fa riflettere. Prevendita e info: Organizzazione Turistica Lago Maggiore e Valli, tel. 091 759 76 60 oppure sul sito www.teatrodilocarno.ch Locarno, 20 ottobre 2016