GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA Via Suor Niccolina Infermiera, 20/22 – 59100 Prato Tel. 0574/801611 e-mail: [email protected] NOTA INFORMATIVA SULL’ESAME ENDOSCOPICO: ESOFAGO-GASTRO-DUODENOSCOPIA Gentile paziente, le viene proposto di eseguire un’indagine endoscopica, nota col nome di Gastroscopia. Prima di decidere se sottoporsi o meno a questo esame ne parli col suo medico curante e legga attentamente questo documento. A COSA SERVE Come credo le sarà stato spiegato dal medico curante, tale indagine serve per visualizzare l'Esofago, lo Stomaco ed il Duodeno, possibili sedi di patologie di varia natura che possono essere agevolmente diagnosticate con tale metodica. In particolare può servire a: 1) Dare un'interpretazione diagnostica a sintomi quali dispepsia (difficoltà digestiva), disfagia (difficoltà alla deglutizione o al passaggio del cibo), dolori addominali, sanguinamento tipo melena (feci nere), presenza di sangue occulto nelle feci, anemia ecc.. 2) Precisare lesioni visualizzate o sospettate da altre indagini (Radiologiche, ecografiche, TAC, ecc.) 3) Completare l'indagine ispettiva sia con prelievi di campioni di tessuto (che verranno poi analizzati al microscopio) sia con la ricerca (prima e/o dopo terapia) dell'Helicobacter Pylori. 4) Seguire l'evoluzione di varie patologie (gastrite correlata o non correlata all’Helicobacter) displasia (sviluppo anomalo dei tessuti), ulcere gastriche e duodenali, esofagiti, esofago di Barrett, follow-up (seguire nel tempo) dopo interventi chirurgici o dopo polipectomia endoscopica ecc... COSA SI SENTE L'esame in oggetto non provoca assolutamente dolore; vi può essere un modesto fastidio a livello del faringe al momento dell'introduzione dello strumento, che viene tuttavia attenuato o spesso annullato dalla somministrazione di un anestetico spray, spruzzato in bocca prima dell'esame (a tal proposito sarà opportuno essere informati su eventuali precedenti allergie ad anestetici come per esempio in occasione di anestesia dentaria). La collaborazione da parte sua è fondamentale per la buona riuscita dell'esame e per ridurre al minimo il fastidio da lei avvertito. Al termine della procedura la gola potrà essere lievemente dolente. Si potrà sentire un 1 di 2 cod. az. 01019INF01_rev3_18/10/2013 COME SI SVOLGE La procedura viene effettuata mediante una sonda, chiamata endoscopio, che è costituita da un tubo flessibile, lungo circa 90 cm e del diametro di 9 mm, rivestito da materiale anallergico e provvisto di fibre ottiche o da una mini-telecamera posta all’apice. Sul monitor viene trasmessa l’immagine, ripresa dalla microcamera, che viene studiata dal medico endoscopista. Le verrà chiesto di sdraiarsi sul fianco sopra il lettino, dopodiché il medico inserirà l’endoscopio dalla bocca e lo farà scendere lentamente attraverso l’esofago, fino allo stomaco. La procedura dura circa 2-3 minuti. modesto gonfiore allo stomaco e all’addome a causa dell’aria che è stata introdotta attraverso l’endoscopio, ma questo passerà presto. Nella maggior parte dei casi non è necessaria l’esecuzione di sedazione attraverso la somministrazione di farmaci per via endovenosa. BIOPSIE (PRELIEVO DI CAMPIONI DI TESSUTO) In base alla patologia riscontrata durante l’esame, potrebbe essere necessario eseguire il prelievo di un campione di tessuto (biopsia) attraverso una pinza che viene fatta passare attraverso l’endoscopio: questa metodica è assolutamente indolore perché la parete interna dei visceri non ha sensibilità dolorifica; l’unico inconveniente è l’allungamento della durata dell’esame. In condizioni normali il minimo sanguinamento prodotto dalla biopsia non ha rilevanza clinica. POSSIBILI COMPLICANZE La possibilità di emorragia importante dopo esecuzione di biopsie si verifica in media in 0.5 — 1 caso su 1000. Altra possibile complicanza della metodica endoscopica è la perforazione, evenienza pressoché nulla negli esami diagnostici, che può manifestarsi per la presenza di anomalie quali diverticoli esofagei (sempre comunque evitabili con introduzione 'a vista' dell'endoscopio). RESPONSABILITÀ DEL PAZIENTE Come risulta dal protocollo di sterilizzazione degli strumenti non è necessaria l'esecuzione di esami preliminari per ricercare eventuali portatori di patologie infettive, ma è buona norma che il paziente, che sia a conoscenza di essere affetto da qualche patologia potenzialmente contagiosa (HIV, epatite B e epatite C) lo segnali per evitare contagi accidentali nei confronti del personale medico-infermieristico. E’ opportuno che il paziente, prima di sottoporsi all’esame, segnali anche eventuali patologie note: in particolare quelle emorragiche, o comunque, se ha notato facile tendenza ai sanguinamenti (per esempio gengivali) o facile comparsa di ematomi cutanei (lividi). E’ importante che il paziente informi il medico endoscopista della mancata sospensione dei farmaci anticoagulanti o antiaggreganti (Aspirina, Antiinfiammatori, Coumadin ecc..). Prima dell’esecuzione della gastroscopia dovrà firmare il modulo di consenso dal quale risulterà che le sono state spiegate modalità e scopi dell’esame, possibili complicanze e opzioni alternative. Prima dell’esame, qualora lei ritenesse che le informazioni ricevute (in forma orale o scritta) non siano sufficienti a chiarire alcuni suoi dubbi, potrà chiedere chiarimenti al medico prima di firmare il modulo di consenso. ALTERNATIVE Esame radiografico (RX) dell’apparato digerente: tale metodica, tuttavia, ha una sensibilità ed una specificità inferiori rispetto alla gastroscopia; essa inoltre non consente di intervenire direttamente, nel caso si rilevino anomalie. Se la gastroscopia viene effettuata solo per l’Helicobacter Pylori, si ricorda che il test delle feci costituisce valida alternativa. 2 di 2