Milano Teatro Dal Verme Orquesta de la Comunidad de Madrid José Ramón Encinar direttore Javier Perianes pianoforte Celia Alcedo soprano Giovedì 23.IX.10 ore 21 de Falla ° 74 Torino Milano Festival Internazionale della Musica 03_24 settembre 2010 Quarta edizione SettembreMusica Manuel de Falla (1876-1946) Danza ritual del fuego da El amor brujo (L’amore stregone) ca. 5 min. Noches en los jardines de España (Notte nei giardini di Spagna) Impressioni sinfoniche per pianoforte e orchestra En el Generalife Danza lejana En los jardines de la Sierra de Córdoba ca. 23 min El sombrero de tres picos (Il cappello a tre punte) per soprano e orchestra Introducción La tarde Danza de la Molinera (Fandango) Las uvas Danza de los vecinos (Seguidillas) Danza del Molinero Danza del Corregidor Danza final (Jota) Orquesta de la Comunidad de Madrid José Ramón Encinar, direttore Celia Alcedo, soprano Javier Perianes, pianoforte ca. 30 min. L’immaginario iberico di Manuel de Falla La Spagna musicale, soleva dire Falla, è un’invenzione dei musicisti francesi: l’aveva scoperto durante il soggiorno a Parigi tra il 1907 e il 1914, dove si legò d’amicizia con il pianista Ricardo Viñes, massimo interprete delle composizioni di Debussy e Ravel. I nuovi orizzonti aperti dalla musica debussyana ebbero un’influenza benefica sulla sua maturazione: ne sono una prima testimonianza le impressioni sinfoniche Noches en los jardines de España abbozzate proprio in quegli anni e terminate nel 1915, una volta fatto rientro in patria. La forma libera, il pianoforte ‘immerso’ in un’orchestra onnipresente ma dalle tinte sfumate, l’impiego dello strumento solista in un ruolo concertante e quasi rapsodico, nell’abbondanza di tratti esornativi, fanno di questo trittico una preziosa musica d’atmosfera. Qui, il diretto ricorso a melodie e ritmi di matrice folclorica è mediato, e come allontanato, dall’indeterminatezza della trasfigurazione notturna: ne viene un percorso allusivo, misterioso, che dalle evocazioni di En el Generalife si snoda attraverso la malìa di una Danza lejana, per liberarsi infine nell’ebbrezza del brano conclusivo. La congiunzione tra ‘spagnolismo’ e musica della notte è uno degli elementi che Falla acquisì grazie alla conoscenza di capolavori come Iberia di Debussy e la Rapsodie espagnole di Ravel; la lezione che ne trasse doveva però agire in senso più ampio: quegli esempi gli rivelarono un mondo che egli percepì come profondamente autentico, proprio perché lontano dalla semplice stilizzazione della musica popolare iberica, ma dotato di una libertà inventiva che volle far propria. Era dunque necessario rivolgersi direttamente al repertorio folclorico per scomporlo nei suoi elementi costitutivi. È quanto avviene in El amor brujo, nato nel 1915 come ‘gitaneria’ per voce e orchestra da camera e trasformato, l’anno seguente, in un vero e proprio balletto destinato a un ampio organico orchestrale. Ora l’idioma andaluso – il cante jondo – smette di essere una facile risorsa lessicale per agire sulla struttura del linguaggio; i tratti della scrittura possono farsi così più netti, i caratteri ritmici, timbrici e armonici emergere in primo piano. Le stesse componenti emotive intorno a cui ruota la vicenda del balletto – amore, desiderio, paura – più che incarnarsi nelle psicologie dei personaggi, vengono rappresentate come forze naturali: è il sapore di una terra in cui affondano antiche cerimonie pagane, superstizioni, incantesimi rituali sentiti nella loro intensa realtà. Gli aspetti inquietanti e stregoneschi della cultura gitana sono rappresentati attraverso una musica ossessiva, ipnotica, sospesa in un ostinato scalpitare; il materiale melodico – con acciaccature e melismi che rimandano al cante jondo – non contempla frasi di ampio respiro, ma si contrae in brevi incisi che si propagano circolarmente. Ne è un esempio la Danza ritual del fuego, tra i numeri più noti del balletto, dove gli incastri tra gli spunti melodici, le scelte timbriche e il secco ribattere di formule provenienti da passi di danza raggiungono il grado d’incandescenza: un furore ritmico e coloristico di fascino ineguagliato. Il paesaggio dell’Andalusia domina anche ne El sombrero de trés picos, il balletto che Falla derivò da una precedente pantomima (El corregidor y la molinera, 1917) e che Djagilev fece rappresentare a Londra nel 1919, con la coreografia di Massine e le scene di Picasso, in uno dei più franchi successi di tutto il repertorio dei Ballets Russes. Il soggetto è tratto da un racconto di Pedro Antonio de Alarcón, qualcosa di simile a una commedia degli equivoci, con travestimenti, scambi d’identità tra i personaggi e immancabile lieto fine. Invaghito della bella moglie di un mugnaio, un anziano podestà ne fa arrestare il marito per meglio realizzare i propri scopi. Il mugnaio tuttavia sfugge alle guardie, fa ritorno a casa e, con il proposito di vendicarsi, riesce a scambiarsi d’abito con il podestà. Confusione generale e successivo chiarimento al termine del quale, con riferimento a una celebre tela di Goya (El Pelele), i popolani 2 sottolineano la sconfitta dell’uomo di potere lanciando in aria il fantoccio del podestà in abito ufficiale, con tanto di tricorno. L’origine letteraria del soggetto, la comicità schietta, luminosa, di una vicenda ambientata nel XVIII secolo, incidono profondamente sulla partitura del Sombrero. Abbandonati gli aspetti più oscuri dell’Amor brujo, muta anche la concezione del balletto: non più sintetico giustapporsi di danze, ma una distesa narrazione musicale, con temi che emergono allo scoperto solo al momento opportuno sostenuti da magnificenze d’orchestrazione, e su cui s’intessono richiami infine compendiati nella grandiosa Danza final (Jota), con la chiamata a raccolta di motivi già uditi. Non mancano spunti parodistici, come la citazione della Quinta beethoveniana e il ‘tema del destino’ che bussa alla porta del mugnaio al momento dell’arresto, o la caricatura di movenze settecentesche per la Danza del Corregidor. Un seducente fandango disegna il ritratto della mugnaia, cui corrisponde, più avanti, quello del consorte (la farruca); il ricorso alla voce umana è invece riservato al momento per eccellenza meditativo, allo smarrimento nostalgico del Nocturno, prima che i ritmi dell’intrigo riaffermino i loro diritti. Laura Cosso* *Insegna Arte scenica presso il Conservatorio di Milano. Ha scritto saggi su compositori del secondo dopoguerra (in particolare Maderna e Berio), sulla vocalità francese dell’Ottocento e sul rapporto tra musica, arti figurative e spettacolo. Autrice di un volume su Berlioz (Edizioni dell’Orso, Alessandria, 2002), ha recentemente pubblicato una nuova monografia berlioziana (Hector Berlioz, L’Epos, Palermo, 2008). 3 Introducción Casadita, casadita, cierra con tranca la puerta. Casadita, casadita, cierra con tranca la puerta; que aunque el diablo esté dormido a lo mejor se despierta! Que aunque el diablo esté dormido a lo mejor se despierta! Mogliettina, mogliettina, chiudi a chiave la porta. Mogliettina, mogliettina, chiudi a chiave la porta; che anche se il diavolo dorme, potrebbe svegliarsi! Che anche se il diavolo dorme, potrebbe svegliarsi! Danza del Molinero (Farruca) Por la noche canta el cuco advirtiendo a los casados que corran bien los cerrojos que el diablo está desvelado! Por la noche canta el cuco. Cucú! Cucú! Cucú! Nella notte canta il cuculo, avvertendo i mariti di chiudere bene i chiavistelli perché il diavolo è sveglio! Nella notte canta il cuculo. Cucú! Cucú! Cucú! 4 Orquesta de la Comunidad de Madrid Dalla sua creazione nel 1987, l’Orquesta de la Comunidad de Madrid si è distinta per la sua programmazione innovatrice, che ha sempre coniugato le opere contemporanee più all’avanguardia con il repertorio tradizionale. I suoi concerti settimanali dell’Auditorio Nacional de Música sono diventati un punto di riferimento e di incontro di un pubblico quanto mai vario e dinamico, interessato a conoscere tutte le correnti musicali e ad assistere alle prime esecuzioni assolute di opere nuove che vi vengono regolarmente eseguite. La sua presenza è richiesta in eventi musicali di diverso carattere: le numerose esibizioni in sale come Palau de la Música di Valencia, Palacio de Festivales di Santander, Teatro Arriaga di Bilbao, Auditorium Manuel de Falla di Granada, Gran Teatro di Cordova, o in festival come Autunno di Madrid, Andrés Segovia, Musica Contemporanea di Alicante, sono sempre state accolte con grande entusiasmo, così come le sue registrazioni radio-televisive. Fra le tournée internazionali, immancabilmente applaudite con calore, spiccano in particolare quelle alla Carnegie Hall di New York e al Teatro Bellas Artes di Città del Messico; grande risonanza ha avuto la sua versione del Martirio di San Sebastiano di Debussy del 2002, con la direzione di Lorin Maazel. Il lavoro del direttore principale, José Ramón Encinar, è completato dalla regolare collaborazione con direttori ospiti del calibro di King, Karabtchevsky, Frühbeck de Burgos, Penderecki, Latham Koenig, Maag, Barshai, Rilling, e dalla presenza al suo fianco di solisti come Aldo Ciccolini, Plácido Domingo, Shlomo Mintz, Pascal Rogé, Rolando Villazón, Isabelle van Keulen. Dal 1998 è orchestra in residenza al Teatro Lirico de la Zarzuela. L’Orchestra si avvale del generoso patrocinio del Consiglio della Cultura Madrileno ed è membro dell’Associazione spagnola delle Orchestre Sinfoniche. Violini I Víctor Arriola (C) Chung Jen Liao (AC) Tochko Vasilev (AC) Peter Shutter Pandeli Gjezi Alejandro Kreiman Andras Demeter Ernesto Wildbaum Constantin Gîlicel Reynaldo Maceo Ema Alexeeva Margarita Buesa Gladys Silot Anna Gureva Violini II Paulo Vieira (S) Mariola Shutter (S) Osmay Torres (AS) Igor Mikhailov Irune Urrutxurtu Emilia Traycheva Magaly Baró Robin Banerjee Amaya Barrachina Caroline Von Bismarck Alexandra Krivoborodov Vicente Cueva Viole Alexander Trotchinsky (S) Eva María Martín (S) Iván Martín (AS) Lourdes Moreno Vessela Tzvetanova Blanca Esteban José Antonio Martínez Dagmara Szydło Raquel Tavira Silvia Izquierdo Violoncelli John Stokes (S) Rafael Domínguez (S) Beate Altenburg (AS) Pablo Borrego Dagmar Remtova Edith Saldaña Benjamín Calderón Nuria Majuelo Contrabbassi Francisco Ballester (S) Luis Otero (S) Manuel Valdés Eduardo Anoz Jesús Higuero Victor Retuerta Juan Manuel Hernández Fernando Leria 5 Arpa Laura Hernández Flauti Pianoforte Francisco José Segovia Gonzalo Manzanares Cinta Varea (S) Mª José Muñoz (P) Vicente Cintero Assistenti dell’orchestra Oboi Ispettori Juan Carlos Báguena (S) Vicente Fernández (S) Ana Mª Ruiz Dimas Ruiz Clarinetti Justo Sanz (S) Pablo Fernández Salvador Salvador Fagotti Adrián Melogno Jaime López Eduardo Triguero Archivio Alaitz Monasterio Coordinatori della produzione Carmen Lope Segreteria tecnica Valentina Granados Francisco Más (S) Eduardo Alaminos Direttore amministrativo Trombe Direttore principale Joaquín Talens (S) Antonio Rodríguez(S) Ángel G. Lechago José Antonio Sánchez Cornette César Asensi (S) Eduardo Díaz (S) Faustí Candel Oscar Grande Tromboni José Álvaro Martínez (S) Francisco Sevilla (AS) Pedro Ortuño Miguel José Martínez Tube Vicente Castelló José Luis Ricart Percussioni Concepción San Gregorio (S) Oscar Benet (AS) Alfredo Anaya (AS) Eloy Lurueña Jaime Fernández Juan Carlos Pelufo Luis Manuel Cuartero 6 Roberto Ugarte José Ramón Encinar José Ramón Encinar, direttore José Ramón Encinar è nato a Madrid nel 1954. Dopo gli studi al Conservatorio si è perfezionato a Milano e a Siena con Franco Donatoni, di cui è stato assistente all’Accademia Chigiana. Ha diretto la maggior parte delle orchestre spagnole e con alcune di esse è in rapporto costante, come con l’Orchestra Sinfonica di Madrid e l’Orchestra Sinfonica di Galizia. All’estero si è presentato alla testa di diverse compagini internazionali, quali la Filarmonica del Messico, l’Orchestra Nazionale di Portorico, l’Orchestra Nazionale Argentina, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra Arturo Toscanini di Parma e molte altre. Dalla stagione 2000/2001 è direttore principale e direttore artistico dell’Orquesta y Coro de la Comunidad de Madrid. Nel campo dell’opera lirica si è distinto, oltre che per la sua dedizione alla musica contemporanea, per aver restituito al pubblico opere poco eseguite come La Clementina di Boccherini, La zapatera prodigiosa di Juan José Castro e Los amantes de Teruel di Bréton, nonché per aver diretto nuove produzioni di opere di Mozart, Salieri, Hindemith, Menotti, Stravinskij, Henze e Maderna in Spagna e all’estero. È egli stesso compositore: dal suo vasto catalogo spiccano in particolare alcuni titoli, come Cum plenum forem enthousiasmo, El aire de saber cerrar los ojos, Almost on stage, Io la mangio con le mani, Proyecto e Mise-en-scène. È stato insignito di numerosi premi e onorificenze ed è membro delle Accademie Reali di Belle Arti di Granada e di San Fernando. Si ringrazia l’Hotel Milano Scala per l’ospitalità offerta al Maestro José Ramó Encinar 7 Javier Perianes, pianoforte Javier Perianes è nato a Nerva, in Spagna, nel 1978. Vincitore del premio Rosa Sabater, del premio di Musica Contemporanea del Concorso Vianna da Motta a Lisbona e del primo premio sia al Concorso internazionale Premio Jaén, sia al Concorso della Fondazione Jacinto e Inocencio Guerrero, si è esibito in recital per la Gioventù Musicale spagnola e ha partecipato al ciclo Scherzo de Jóvenes Pianistas del Siglo XXI con un recital all’Auditorio Nacional di Madrid. Ha al suo attivo concerti e recital in collaborazione con le maggiori orchestre e istituzioni musicali spagnole, ma è altrettanto presente nei programmi delle manifestazioni e delle sale da concerto più prestigiose del mondo, includendo Palau de la Música di Barcellona, Palau de les Arts Reina Sofia e Palau de la Musica di Valencia, Carnegie Hall di New York, Concertgebouw di Amsterdam, Konzerthaus di Berlino, Conservatori di Mosca e Shanghai, Ravinia Festival, Gilmore Festival di Chicago, Festival La Roque d’Anthéron. Ha suonato sotto la guida di direttori illustri come Daniel Barenboim, Rafael Frühbeck de Burgos, Daniel Harding, Jesús López-Cobos, Lorin Maazel, Libor Pešek Vasili Petrenko, Josep Pons e Antoni Wit; ha collaborato con orchestre spagnole e internazionali, fra cui la Joven Orquesta Simón Bolívar del Venezuela diretta da Rafael Frühbeck de Burgos e Diego Matheuz, l’Orquestra de la Comunitat Valenciana diretta da Zubin Mehta, la BBC Symphony Orchestra diretta da Josep Pons. Nel prossimo futuro terrà recital e concerti di musica da camera a Barcellona, Tokyo, Vancouver, Zurigo e Hong-Kong, oltre a debuttare alla Wigmore Hall di Londra. Le sue incisioni, tutte accolte con entusiasmo dalla critica internazionale, includono Música Callada di Mompou, Impromptus e Klavierstücke di Schubert; l’ultima, del 2010, è dedicata alle sonate di Manuel Blasco de Nebra. 8 Celia Alcedo, soprano Celia Alcedo ha iniziato gli studi di canto e pianoforte a Santurce, dove è nata, proseguendoli poi al Conservatorio di Madrid dove si è diplomata. Ha interpretato numerosi oratori, opere e zarzuelas in diversi teatri, auditorium e festival nazionali e internazionali come Sociedad Filarmónica di Bilbao, Teatro Real e Auditorio Nacional di Madrid, Teatro Romano di Mérida, Konzerthaus di Berlino, Festival d’Autunno di Madrid, Festival Internazionale di Granada, Festival di Santander, Festival di musica antica di Ubeda e Baeza, Ludwigsburger Schlossfestspiele, Festival di Abu Gosh in Israele, fra gli altri. Ha interpretato molte prime assolute di opere di compositori spagnoli contemporanei, come ad esempio El Viaje a Simorg di Sánchez-Verdú nel 2007 al Teatro Real di Madrid: fra le sue numerose incisioni la più recente è l’opera Bonhomet y el cisne del compositore madrileno Eduardo Pérez Maseda. Lavora abitualmente con La Folia e con il Laboratorio de Interpretación Musical di Jesús Villa Rojo, formazioni con le quali ha inciso diversi cd come solista. Il suo interesse per la musica barocca l’ha anche portata a collaborazioni con gruppi come La Capilla Real de Madrid, Grupo Vocal Sebastián Durón, Sarabanda, oltre che con grandi musicisti come Gallardo, Ortega, Izquierdo, Cobo, Alonso, Corboz, Yepes. 9 Il FAI presenta i luoghi di MITO SettembreMusica Teatro Dal Verme Il Teatro prende il nome dall'antica famiglia dei Dal Verme, che nel XIX secolo abitava nei palazzi affacciati sulle vie San Giovanni sul Muro e Puccini. Nel 1864, di fronte a queste strade, venne eretto un precario stabile in legno dal Circo Ciniselli, che provocava continue proteste tra gli abitanti del quartiere. I Dal Verme, qualche anno dopo, decisero di acquistarlo per abbatterlo e di utilizzare l'area per erigervi un teatro che portasse il nome del casato. Il progetto fu affidato dal conte Francesco Dal Verme all'architetto milanese Giuseppe Pestagalli, il quale concepì un edificio capiente circa tremila posti e con le caratteristiche dell'architettura teatrale del pieno Ottocento: la consueta forma a ferro di cavallo, molto ampia, e due ordini di palchi, sormontati da una profondissima loggia che conteneva da sola circa millequattrocento persone. L'edificio fu inaugurato il 14 settembre 1872, dopo un anno e mezzo di lavori, con la rappresentazione degli Ugonotti di Giacomo Meyerbeer. Il teatro, destinato prevalentemente all'opera lirica, pur lasciando spazio anche alla prosa e a spettacoli popolari, vide il debutto del giovane Giacomo Puccini con Le Villi nel 1884 e la prima rappresentazione dei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo nel 1892. I bombardamenti del 1943 distrussero gli interni e la splendida cupola originaria, spogliata dagli occupanti tedeschi. Negli anni Cinquanta il teatro, trasformato in cinematografo già da alcuni anni, venne destinato per qualche tempo a ospitare le riviste musicali e saltuariamente i congressi politici. Nel 1964 gli architetti Ernesto Rogers e Marco Zanuso approntarono un progetto che ne prevedeva l'utilizzazione come nuova sede del Piccolo Teatro. L’intervento, però, non andò in porto, soprattutto a causa di difficoltà finanziarie. Nel 1981 il Comune e la Provincia di Milano divennero proprietari del Teatro e nel 1987 firmarono una convenzione con la RAI per la ristrutturazione e la trasformazione in auditorium. I lavori subirono una battuta d’arresto nel 1994 con lo scioglimento dell'Orchestra della RAI, che nel 1998 riconsegnò la struttura al Comune e alla Provincia. I lavori di ristrutturazione, avviati nel 1999, si sono conclusi con l’inaugurazione del 5 aprile 2001, che ha segnato la riapertura definitiva di questo importante teatro milanese. Si ringrazia 10 MITO SettembreMusica è un Festival a Impatto Zero® Il Festival MITO compensa le emissioni di CO2 con la creazione e tutela di foreste in crescita nel Parco Rio Vallone, in Provincia di Milano, e in Madagascar Una scelta in difesa dell’ambiente contraddistingue il Festival sin dall’inizio. Per la sua quarta edizione, MITO SettembreMusica ha scelto di sostenere due interventi dall’alto valore scientifico e sociale. Contribuire alla creazione e tutela di aree all’interno del Parco Rio Vallone, in Provincia di Milano, un territorio esteso su una superficie di 1181 ettari lungo il torrente Vallone che nel sistema delle aree protette funge da importante corridoio ecologico, significa conservare un polmone verde in un territorio fortemente urbanizzato, a nord-est della cintura metropolitana. In Madagascar, isola che dispone di una delle diversità biologiche più elevate del pianeta, l’intervento forestale è finalizzato a mantenere l’equilibrio ecologico tipico del luogo. Per saperne di più dei due progetti fotografa il quadrato in bianco e nero* e visualizza i contenuti multimediali racchiusi nel codice QR. Visualizza il filmato sui due progetti sostenuti dal Festival *È necessario disporre di uno smartphone dotato di fotocamera e connessione internet. Una volta scaricato il software gratuito da www.i-nigma.com, basta lanciare l’applicazione e fotografare il quadrato qui sopra. Il costo del collegamento a internet varia a seconda dell’operatore telefonico e del tipo di contratto sottoscritto. In collaborazione con 11 MITOFringe, tanti appuntamenti musicali che si aggiungono al programma ufficiale del Festival MITOFringe nel mese di settembre a Milano la trovi... … in metro Tutti i giovedì, venerdì e sabato MITOFringe arriva nella metropolitana milanese con tre concerti al giorno nelle stazioni Cordusio, alle ore 16, Cadorna, alle ore 17, e Duomo, alle ore 18. Fringe in Metro inaugura sabato 4 settembre alle ore 16.30 con tre ore di musica non stop nella stazione Duomo. In collaborazione con ATM. … in stazione Martedì 7 e martedì 21 settembre, alle ore 17.30, la nuova Stazione Garibaldi si presenta ai milanesi con due appuntamenti musicali. I concerti, il primo nel Passante di Porta Garibaldi e il secondo in Porta Garibaldi CentoStazioni, sono dedicati alla musica funky e jazz. In collaborazione con Ferrovie dello Stato e CentoStazioni. … nei parchi Tutte le domeniche del Festival, la festosa atmosfera delle bande musicali anima i parchi cittadini. Il 5 settembre alle 12 nei giardini pubblici Montanelli di Porta Venezia, il 12 settembre alle 12 al Parco Ravizza e il 19 settembre alle 11 al Parco Sempione. … nelle piazze e nelle strade della periferia milanese Nei weekend trovi MITOFringe nelle piazze e nelle strade della periferia milanese con concerti nelle zone Baggio (sabato 5 alle 20.45), San Siro (venerdì 10 alle 21), Casoretto (sabato 11 alle 21), Pratocentenaro (venerdì 17 ore 21) e Isola (domenica 19 ore 21). I cinque appuntamenti, realizzati in collaborazione con Unione del Commercio, sono riservati alla classica, al folk, al jazz e alla musica etnica. … nei chiostri, nelle strade e nelle piazze del centro Concerti nei chiostri e negli angoli più suggestivi di Milano guidano i cittadini alla scoperta di un patrimonio artistico e architettonico a molti sconosciuto. Lunedì 13 alle 17.30 nel chiostro di via Santo Spirito e lunedì 20 alle 18 nel chiostro della sede della Società Umanitaria. Tutti i lunedì inoltre eventi musicali nelle zone del centro: il 6 settembre alle 13 in Corso Vittorio Emanuele (ang. Via Passarella), il 13 alle ore 18.30 in via Fiori Chiari (ang. Via M. Formentini) e il 20 alle ore 13 in via Dante (ang. via Rovello). Il 7, 8 e 22 settembre, alle 18.30, MITOFringe dà appuntamento alle colonne di San Lorenzo per tre concerti dedicati alla musica classica ed etnica. … nelle Università Tre appuntamenti in un percorso musicale che invita i cittadini in tre luoghi storici della città. Martedì 14 alle 16.30 il tango nella sede dell’Università Statale, mercoledì 15 alle ore 17 all’Università Cattolica un appuntamento di musica classica e il 16 alle ore 12.30 al Politecnico di Milano un concerto di musica barocca. … in piazza Mercanti con artisti selezionati dal web Uno spazio ai nuovi talenti: musicisti ed ensemble selezionati tra quelli che hanno riposto all’invito sul sito internet del Festival inviando il loro curriculum e una proposta artistica, si alternano con set di 15-20 minuti sul palco per le libere interpretazioni allestito in Piazza Mercanti. Mercoledì 8 settembre, dalle 13 alle 15, il palco è riservato alle formazioni di musica corale, mercoledì 15 settembre, nello stesso orario, si esibiscono gli ensemble di musica da camera. Domenica 12 settembre, dalle ore 15, un pomeriggio dedicato ai bambini under 12 e alla gioia di suonare in famiglia. Il programma dettagliato è disponibile sul sito www.mitosettembremusica.it /programma/fringe.html 12 MITO SettembreMusica Promosso da Città di Milano Letizia Moratti Sindaco Massimiliano Finazzer Flory Assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri Assessore alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia Comitato di coordinamento Presidente Francesco Micheli Presidente Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Massimo Accarisi Direttore Centrale Cultura Antonio Calbi Direttore Settore Spettacolo Città di Torino Sergio Chiamparino Sindaco Vicepresidente Angelo Chianale Presidente Fondazione per le Attività Musicali Torino Anna Martina Direttore Divisione Cultura, Comunicazione e promozione della Città Angela La Rotella Dirigente Settore Spettacolo, Manifestazione e Formazione Culturale Enzo Restagno Direttore artistico Francesca Colombo Segretario generale Coordinatore artistico Claudio Merlo Direttore generale Realizzato da Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman Comitato di Patronage Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi Consiglio Direttivo Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada Collegio dei revisori Marco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita Organizzazione Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artistico Stefania Brucini Responsabile biglietteria Marta Carasso Vice-responsabile biglietteria Carlotta Colombo Responsabile produzione Federica Michelini Assistente Segretario generale Luisella Molina Responsabile organizzazione Letizia Monti Responsabile promozione Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione 14 Lo Staff del Festival Per la Segreteria generale Chiara Borgini con Eleonora Tallarigo Per la Comunicazione Livio Aragona Responsabile edizioni / Marco Ferullo Ufficio stampa Marta Francavilla Responsabile redazione web / Roberta Punzi Referente partner e sponsor / Uberto Russo Ufficio comunicazione con Elisabetta Villa e Francesca Carcucci / Cristina Castiglioni / Lorenza Giacardi Margherita Maltagliati / Valentina Meotti / Francesco Monti / Maddalena Pais Alberto Raimondo / Daniela Valle Per la Produzione Ludmilla Faccenda Responsabile logistica produzione / Nicola Giuliani, Matteo Milani Andrea Minetto Direttori di produzione con Grazia Bilotta / Francesco Bollani Niccolò Bonazzon / Angelica Buoncore / Stefano Coppelli / Paola Rimoldi e Elisa Abba / Claudio Bardini / Giacomo Carabellese Stefano Chiabrando / Diego Dioguardi / Consuelo Di Pietro / Laura Ginepri Marta Masnaghetti / Bianca Platania Per la Promozione Alice Fantasia / Federica Mulinelli e Lea Carlini Per la Biglietteria Monica Montrone Responsabile gestione del pubblico Andrea Rizzi Responsabile infopoint con Alberto Corielli / Giulia De Brasi Silvia Masci / Marida Muzzalupo / Chiara Sacchi e Arjuna Das Irmici via Dogana, 2 – Scala E, II piano 20123 Milano telefono +39.02.88464725 / fax +39.02.88464749 [email protected] / www.mitosettembremusica.it 15 www.mitosettembremusica.it Responsabile editoriale Livio Aragona Progetto grafico Studio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli, Anne Lheritier, Ciro Toscano 16 MITO SettembreMusica Quarta edizione È un progetto di Realizzato da Con il sostegno di I Partner del Festival partner istituzionale Sponsor Media partner Sponsor tecnici Il Festival MITO a Milano è a Impatto Zero®. Aderendo al progetto di LifeGate, le emissioni di CO2 sono state compensate con la creazione e tutela di foreste in crescita nel Parco Rio Vallone in Provincia di Milano, e in Madagascar Si ringrazia • per l’accoglienza degli artisti Fonti Lurisia COM.AL.CO. Sas Guido Gobino Cioccolato ICAM Cioccolato Galbusera S.p.A. • per l’abbigliamento dello staff • per il sostegno logistico allo staff GF FERRÉ BikeMi Arrivederci al 2011