LA STORIA DELL’UNIVERSITA’ DI TORINO E I SUOI STUDENTI ILLUSTRI L'Università degli Studi di Torino è una tra le più antiche università italiane, istituita a Torino nel XV secolo. È considerata, secondo uno studio della Shanghai Jiao Tong University, la quinta del Paese per prestigio. L’antipapa Benedetto XIII istituì in Torino uno “Studium” con bolla del 1404. La bolla è conservata nell’Archivio Storico della Città di Torino. Benedetto XIII si distinse anche per la sua legislazione antigiudaica (Etsi doctoribus gentium), che venne però cancellata da papa Martino V, su richiesta di una delegazione inviatagli dal celebre sinodo ebraico di Forlì, del 1418. La sua salma riposa a tutt'oggi nel Castillo Palacio del Papa Luna, nell'Illueca La fondazione avvenne su richiesta del principe Ludovico di Savoia-Acaia. L'Università di Torino fu istituita nel 1404 per iniziativa del principe Ludovico di Acaia, regnante Amedeo VIII, primo Duca di Savoia La crisi politico-militare dell'area lombarda seguita alla morte improvvisa di Gian Galeazzo Visconti convinse alcuni docenti delle Università di Pavia e Piacenza a proporre a Ludovico di Savoia-Acaia la creazione di un nuovo Studium generale. Fu scelta la città di Torino in quanto sede vescovile e crocevia della rete di collegamenti tra la Francia, la Liguria e la Lombardia. La nuova università nacque ufficialmente nel 1404 con la bolla di Benedetto XIII, papa di Avignone, seguita nel 1412 dal diploma dell'Imperatore Sigismondo, nel 1413 dalla bolla dell'antipapa pisano Giovanni XXIII, probabilmente da un'altra del 1419 del papa di Roma Martino V e da una serie di privilegi papali. Siamo in un periodo di epidemie e crisi per cui l’attività dello Studio fu limitata. All’inizio la sede fu in un modesto edificio all’angolo tra le vie attuali Garibaldi e San Francesco d’Assisi. Iniziò a prendere una forma moderna, sul modello dell'Università di Bologna, con la riforma di Emanuele Filiberto, ma non si sviluppò molto fino alla riforma di Vittorio Amedeo II, che affidò a Francesco d'Aguirre il compito di modernizzare e laicizzare l'Università e ne fece un modello di riferimento per molte altre università, tra le quali la Sorbona di Parigi che, secondo Filippo Cordova, fu riformata da Napoleone seguendo il modello voluto da Vittorio Amedeo e Francesco d'Aguirre per l'Università di Torino. Nell'Ottocento l'università crebbe molto, fino a diventare una delle più prestigiose in Italia e uno dei punti di riferimento del positivismo italiano, con docenti come Cesare Lombroso, Carlo Forlanini e ArturoGraf. Nel Novecento l'Università di Torino fu uno dei centri dell'antifascismo italiano. Nel dopoguerra l'incremento del numero di studenti e lo sviluppo edilizio sono stati imponenti ma l'università ha perso molta della sua centralità, fino a quando alla fine del secolo il ruolo scientifico dell'ateneo ha ricevuto nuovo impulso da collaborazione con altri centri di ricerca nazionali e internazionali, con gli enti locali e con il ministero dell'istruzione. Alla fine degli anni novanta le sedi di Alessandria, Novara e Vercelli si sono rese autonome, costituendo la nuova Università degli Studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro". Lo stemma rappresenta il potere della famiglia Savoia sulla cultura: esso raffigura infatti il sole (Dio) che dà luce all'aquila (simbolo dei Savoia) che domina sul toro (la città) e quest'ultimo sdraiato sui libri (la cultura come anche la Bibbia). Il Palazzo dell'Università è un edificio settecentesco di Torino e si erge nell'isolato tra Via Verdi e via Po. 1 Fu edificato per volere di Vittorio Amedeo II di Savoia il quale ad inizio del XVIII secolo progettò una grande riforma dell'università di Torino. Il progetto fu di Michelangelo Garove e la costruzione dell'edificio fu completata nel 1720. Tra il 1715 ed il 1726 contribuì al palazzo anche Filippo Juvara. La facciata su via Verdi è in cotto mentre quella su via Po è uniforme rispetto agli altri edifici della storica via. L'elemento più spettacolare dell'edificio è il cortile interno con doppio loggiato. Di particolare pregio è anche il neoclassico portale di ingresso su via Verdi. Nel porticato si trovano: La Minerva La bella statua di Minerva del 1858, eseguita da Vincenzo Vela su incarico del sovrano portoghese Pedro V di Portogallo[3] e destinata ad essere collocata davanti all'Accademia di Belle Arti di Lisbona, fu acquisita per la città nel 1895 dopo lunghe trattative; la statua restaurata nel 2003 fu trasferita dalla Galleria Civica d'Arte Moderna al cortile interno del Palazzo dell'Università La targa che ricorda il conseguimento del diploma di laurea di Erasmo da Rotterdam. Dopo una breve permanenza in Inghilterra, dal 1506 al 1509 Erasmo visse in Italia. o In un primo periodo trascorso a Torino, il 4 settembre 1506 si laureò in teologia presso la locale Università Nel porticato i busti di personaggi che hanno partecipato allo sviluppo dell’Ateneo torinese come Tommaso Valperga di Caluso, Vincenzo Gioberti, Amedeo Avogadro di Quaregna, Alessandro Riberi, Giovanni Plana, Amedeo Peyron, Cesare Alfieri di Sostegno, Luigi Cibrario, Francesco Ruffini. Fin dalla sua costruzione è stato la sede dell'università di Torino. Oggi ne ospita gli uffici, la sede del Rettorato. Ed è sede anche dell’Archivio Storico dell’Ateneo e della Biblioteca “Arturo Graf” della Facoltà di Lettere e Filosofia. Associazione Premio Tesi di Laurea su Torino Via Chambery, 91/5 – 10142 Torino tel. 011/7701929 – segreteria permanente [email protected] www.arpnet.it/laurea L’Associazione Premio Tesi di Laurea su Torino è stata costituita nel 1996 con lo scopo di promuovere la conoscenza e la ricerca sulla città attraverso l’istituzione di un premio per una tesi di laurea che abbia per tema Torino e il suo territorio. La Premiazione avviene alla Fiera del Libro con il Patrocinio della Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino. L’Associazione incentiva lo studio del patrimonio umanistico della città e della sua realtà socioeconomica, sviluppandone una visione pluralistica; promuove la ricerca scientifica, stimolando una progettazione che riqualifichi la situazione urbana. Dal 1996 al 2010 le opere partecipanti sono state 750: vengono da Università italiane ed estere (Nantes, Bonn, Bucarest, Lussemburgo, Città del Messico, Cracovia) e da quasi tutte le facoltà scientifiche ed umanistiche. Ogni anno il Premio costituisce un’importante rassegna della realtà storica, culturale, letteraria, sociale, architettonica ed economica di Torino. Queste tesi sono le idee, le ricerche, i progetti di tanti giovani che vengono rappresentate dall’Associazione con varie iniziative: conferenze, mostre, incontri. Ha organizzato mostre: 19 architetti di Torino (1996), Arte e Architettura (2000), ArchiTO (2004) e nel 2 2005 Un PO…di tesi e La Venaria Reale attraverso le sue immagini storiche; nel 2006 Viaggio al 2 termine della notte sulla tragedia di Chernobyl e nel 2008 la storia dell’Università e del Politecnico nella mostra Fiera delle tesi di laurea. Ha sviluppato incontri per la promozione delle periferie con conferenze nelle biblioteche civiche: la tesi di quartiere e su temi sociali Immigrati ieri e oggi. Svolge itinerari guidati fra arte, storia e natura in “Gran Tour”. Ha promosso la collana di saggi Tesi di laurea su Torino attraverso gli editori Beppe Grande e Ananke in vendita in tutte le librerie. Ogni anno realizza l’esposizione di tesi nei negozi di via Roma. Organizza la consegna al Sindaco della Città di Torino della tesi di laurea vincitrice del Premio, nelle annuali manifestazioni di San Giovanni. Ha costituito con le donazioni dei laureati partecipanti al Premio un archivio delle tesi di laurea su Torino presso la Biblioteca Nazionale Universitaria. Questa raccolta, iniziata nel 1996, comprende tutt’oggi oltre 500 opere. Tali lavori possono essere rintracciati alla voce ”Torino tesi laurea”. In tal modo gli studi di questi giovani laureati diventano patrimonio pubblico e mezzo per ulteriori studi e ricerche. Nel 2011 ha pubblicato il libro “Laurea in Italia 150”. L’Associazione è aperta ai laureati di qualsiasi facoltà che abbiano svolto una tesi su Torino e a chi vuole promuovere la cultura sulla nostra città 3