Ci siamo chiesti che cosa rappresenta la casa x noi? FOTO 1 Siamo figli del nostro tempo , immersi in un mondo frenetico e meccanizzato dove tutto è sempre più veloce e specialmente nelle città tutto è sempre meno a misura d’uomo La casa è il luogo dove si và a riposare , il luogo dove si provvede alla preparazione del cibo, riparo dal freddo dalle intemperie e dove si assolve agli altri bisogni del nostro corpo fisico. Ma non è solo questo ! L’aspetto della nostra casa parla di noi! Parla del nostro ordine o del ns. disordine interiore , della ns. creatività , della ns. intelligenza …parla del nostro essere. Il soggetto di un quadro , la disposizione di un oggetto, di un mobile , possono svelare i tratti più interessanti del nostro carattere. Altre volte, invece le nostre case sono soltanto “esibite” rappresentando un’immagine di quello che vorremo essere ma che in realtà non siamo . La casa come un grande specchio riflette sulle persone l’energia .della quale è caricata. E Se noi invece….considerassimo la casa come possibilità…? il luogo dove possiamo riscoprire e alimentare noi stessi ,? Allora casa può diventare angolo silenzioso dove ci ritroviamo a meditare , a pregare.FOTO2 Luogo sacro, dove riconnettersi col proprio io. Luogo privilegiato, dove abbiamo l’ opportunità di esplicitare ed Inverare noi stessi , FOTO 3 dove anche il più piccolo oggetto ha la sua importanza e trova il suo posto e tutto questo diventa condivisibile attraverso le relazioni interpersonali. . FOTO.4. FOTO5 Distinguiamo i nostri bisogni come appartenenti alla sfera fisica …… cura e protezione del corpo, a quella animica ,……. A cui appartiene il nostro mondo emozionale e a quella spirituale,…. crescere ed evolvere interiormente ed esternare i nostri talenti.(Inverare appunto) Tutti questi bisogni devono venire accolti in un ambiente armonico e artistico. Recenti studi di epigenetica , ci confermano di come ,pur senza alterazioni della sequenza del dna, l’ambiente influisca sui geni apportando modificazioni che possono essere ereditabili e reversibili. L’ambiente quindi sollecita il funzionamento dei neuroni agendo sui geni, favorendone o reprimendone l’espressione …. ( nel linguaggio antroposofico, come indicato da R. Steiner , padre della biodinamica, si potrebbe dire che l’ambiente agisce sul nostro corpo eterico o c.vitale al quale , come nelle piante, viene affidata la memoria , la forza di crescita e riproduzione.) Se è vero che siamo quello che mangiamo è vero anche che siamo quello che abitiamo. , Quello che abbiamo intorno ci alimenta. Ci può dare o prendere forza. Il nostro ambiente ci viene incontro e dialoga con noi suscitando emozioni ,pensieri ed impulsi volitivi. Non attori muti ma protagonisti che modificano e plasmano il loro ambiente. La casa, l’abitare rappresenta l’umanità che si organizza ,si struttura nello spazio , acquista coscienza di sé , dà forma alla propria vita intervenendo sulle “cose” modificandole in base al proprio progetto esistenziale. La progettazione dell’ambiente deve mirare a promuovere le esigenze e gli impulsi più profondi di chi lo abiterà . Sappiamo già che sono importanti: sito, orientamento, materiali (che vedremo dopo)ed impianti fatti con determinate modalità .. Però FOTO6 : L’importanza dell’illuminazione, dei colori , delle forme ,del ritmo dell’ambiente costruito è un altro aspetto fondamentale./ Questi sono alcuni strumenti per intervenire sulla nostra casa./ Con il termine (SAD) Seasonal affective disorder si definisce la patologia depressiva derivante dalla mancanza di luce solare. Importante che la luce possa entrare e possa essere goduta , per quanto possibile in tutte le fasi del giorno (Sarà importante la posizione e l’orientamento della casa) . La luce artificiale invece deve essere articolata e AMPIAMENTE differenziata per offrire diverse possibilità in base all’utilizzo. FOTO7 LUCE LETTURA- LUCE AMBIENTE- SEGNAPASSI- LUCE PER EFFETTUARE LAVORI DI PRECISIONE PREPARAZIONE ECC, FOTO.8. Legati alla luce i colori che possono essere usati per accogliere , per rappresentare momenti biografici ,stati animici , per stimolare o per calmare. Se pensiamo al rosso ecco che ci viene incontro col suo carattere baldanzoso , accelerando i battiti del nostro cuore donandoci calore. mentre una superfice azzurra ci calma e ci accoglie ,ci rende passivi, consolati, sereni. un giallo ci stimola come l’arancio , con la sua allegria. FOTO9Come per i suoni ( parliamo sempre di lunghezze d’onda , ricordiamo le onde di forma di cui parlava Pasquale) anche la luce e i colori vengono modificati , veicolati nel movimento dalle forme. I ritmi sono importanti perché scandiscono tutta la nostra vita , dal respiro, battito cardiaco, giorno -notte stagioni etc. e possiamo ritrovarli in un corridoio che ci conduce in una zona notte e ci prepara alla notte , in un taglio di colore ,una scala a chiocciola ,in una sequenza di elementi ritmici etc. FOTO10 R. Steiner , che ha dato impulsi anche nel campo dell’architettura (Architettura organica Vivente) ci dice che in un ambiente costruito con determinate forme, figure e colori , in cui l’anima si riconosce , si esprimono i più degni: pensieri sentimenti ed impulsi. Quindi, FOTO 11 semplificando e considerando la casa come essere tripartito Dove si devono svolgere delle attività: di pensiero (riconnetterci,inverare noi stessi etc),di sentimento di relazioni , attività vere e proprie attraverso azioni e atti volitivi. Abbiamo detto che In base alle sue forme , ai suoi ritmi. Ai suoi colori e alle QUALITA’ dei materiali utilizzati può reprimere o promuovere queste attività. E poi ci sono i materiali veri e propri di cui e fatta.. FOTO12Materiali da costruzione ( riflessioni) Gli edifici e l’ambiente costruito utilizzano la metà dei materiali estratti dalla crosta terrestre , producendo 450milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione Pensiamo…più di un quarto dei rifiuti prodotti al MONDO! La sempre crescente varietà e complessità di materiali utilizzati in edilizia ne rendono difficile il riutilizzo ed il riciclo. Foto 13 Un materiale per essere considerato Ecologico deve AVERE QUESTI REQUISITI a basso impatto energetico/ambientale in fase di estrazione, (acquisizione e manifattura.modalità legate al trasporto, ) in fase di utilizzo ( non rilasciare sostanze nocive per l’uomo e l’ambiente) in fase di smaltimento con il riutilizzo e la riciclabilità. Dobbiamo considerare il ciclo di vita “totale” del materiale. Convenzionalmente, il materiale da costruzione viene considerato in base al costo primario . Non viene considerato il costo totale del ciclo di vita : produzione, utilizzo e destinazione , impatto sull’uomo e sull’ambiente, costi di smaltimento. E’ non guardare al di là del proprio naso! Con la rivoluzione industriale ( circa fine del XIX sec.) con l’avvento del petrolchimico nelle abitazioni sono entrati nuovi materiali trasformando l’ambiente in artificiale e aggressivo. Un’altra problematica è foto 14 la Sick building syndrome ( sindrome dell’edificio malato ) come è stata riconosciuta dall’OSM ( organizzazione mondiale della sanità) è una problematica di numerosi edifici. Sostanze di sintesi, sigillatura degli ambienti per il contenimento dei consumi energetici ,scarsa ventilazione e traspirabilità , emissioni dei materiali con cocktail di sostanze indesiderate nell’aria dell’ambiente interno ( V.O.C.) creano un inquinamento denominato INDOOR. Tutto ciò può provocare disturbi che vanno dalla stanchezza all’insonnia, nervosismo, svogliatezza ,fino ad arrivare all’abbassamento delle difese immunitarie Riassumendo un materiale deve avere proprietà bio-compatibili . Compatibile con la vita Foto 15 Il Legno Uno dei materiali che merita una considerazione a parte è il legno. (Ricordiamo la misurazione dei biofotoni nei corpi ,la luce ultradebole, sicuramente avremmo la possibilità di misurarla in un campione di legno) Camminare in un bosco, respirandolo … è sempre un esperienza vivificante. Si entra in un microcosmo pulsante di vita, di suoni , di colori, dove il singolo è in reciproca relazione col tutto in un armonico spazio costruito dalla natura.foto16 Il bosco potrebbe essere scenario immaginario perfetto preso ad esempio come struttura accogliente che cura e protegge la vita. Non una barriera impenetrabile ma tessuto vivente e, seppur autonomo, dialogante con il mondo circostante: la casa ideale, dove il legno è l’interprete principale. Foto17Biologico e rinnovabile x eccellenza! Ogni m3 di legno impiegato in edilizia equivale ad 1 tonnellata di CO2 stoccata per tutta la durata del manufatto. Il legno infatti assorbe carbonio. Il legno è caratterizzato da elevata igroscopicità e permeabilità, ottimo isolamento, buona inerzia termica che lo rendono salubre e traspirante attenuando le escursioni termo igroscopiche e migliorando la qualità dell’aria all’interno dell’edificio. . La sua igroscopicità garantisce ( p.e. in luoghi pubblici con picchi di affollamento ) l’assorbimento veloce dell’umidità prodotta, rilasciandola poi molto lentamente. foto 18 Tutto ciò, fa si che senza incremento dei costi si può raggiungere un risparmio energetico di almeno il 20% Rispetto al latero - cemento con pari trasmittanze termiche . Oggi che le nuove tecnologie si coniugano con l’esperienza, abbiamo il know-how necessario per realizzare case compatibili con la vita, che respirano, che trattengono l’umidità e il calore quando serve, che ci donano refrigerio e aria salubre. Foto19La produzione del legno deve provenire da boschi protetti da leggi forestali (GFS-PEFC) che ne consentono l’utilizzo solo se ne è garantita la stabilità, e su cui si investono risorse: tagli mirati, rispetto delle diversità di specie, nuove piantumazioni. Il bosco è un bene da proteggere. In un’ora ,nel bosco trentino , crescono circa 60 m 3 di legno sufficienti per la costruzione di un abitazione. E nel sito della Geco ho trovato una bellissima frase: . “ Il bosco produce “in silenzio”. Linda Provenzano Segue intervento del responsabile per la regione Lazio della ditta Geco. Bibliografia: Christofer Day La casa come luogo dell’anima Citazioni : R. Steiner, Maria Airoldi, architetto. Conferenze . la settimana mondiale del cervello . Prof. Diego Centoze