Apocalisse in Abruzzo, la Calabria si mobilita

Giornaledicalabria.it
Apocalisse in Abruzzo, la Calabria si mobilita
6 aprile 2009
Violenta scossa di terremoto nella notte: oltre 150 i morti, migliaia gli sfollati
CATANZARO. Una grande solidarietà umana con l’Abruzzo, regione colpita dal sisma, è stata
espressa dal presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, da Saronno (Varese) dove si trova
per presentare una iniziativa turistica della regione. Ad un secolo dal disastroso sisma di Reggio e
Messina - ha detto il presidente Loiero - rimane fortissima la sensibilità di noi calabresi a questo
tipo di calamità. I soccorsi dalla nostra regione sono già partiti - ha aggiunto - noi sappiamo
purtroppo di cosa c’é bisogno in momenti come questi. Intanto sono pronti ad intervenire anche con
un contingente di operai idraulico-forestali se il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso
dovesse ritenere fattibile la loro utilizzazione. Lo afferma in una nota l’assessore alla Forestazione
della Regione Calabria, Mario Pirillo. Di concerto - aggiunge - con il sistema di protezione civile
regionale potremo eventualmente mettere a disposizione uomini e mezzi per aiutare una comunità
duramente colpita da un evento imprevedibile e per ciò stesso devastante. Tutto questo mentre i
vigili del fuoco della Calabria sono in stato di allerta ma per il momento nessun mezzo è stato
inviato in Abruzzo per partecipare ai soccorsi per il terremoto. Il direttore regionale dei vigili del
fuoco della Calabria, Guido Parisi, ha reso noto che per il momento sicuramente verranno utilizzati
mezzi e personale di regioni più vicine all’Abruzzo. La Calabria, così come la Sicilia, sono infatti
zone sismiche di rilievo e difficilmente verranno utilizzati i mezzi per mandarli in Abruzzo. Anche
dalla Calabria partono intanto volontari in soccorso delle popolazioni dell’Abruzzo. Venti volontari
della protezione civile appartenenti alla cooperativa Malgrado tutto stanno per partire con tendoni e
delle cucine mobili per gli sfollati. I volontari, che sono operativi già da questa notte, stanno
aspettando il nulla osta dalla direzione nazionale della protezione civile per dare il cambio ai
volontari che si trovano già sul posto da questa notte. I terremoti non sono prevedibili. Ad esserne
convinto è il docente di sismologia del dipartimento di fisica dell’Università della Calabria, Ignazio
Guerra, secondo il quale l’aumento del gas Radon non è indicativo per poter prevedere
scientificamente che ci sarà un sisma. Affermare - sostiene Guerra - che domani ci sarà un
terremoto in un posto qualsiasi non significa nulla. Prevedere significa poter dire l’ora, il punto
preciso e le caratteristiche energetiche. Questo significa una previsione di un terremoto ed al
momento tutto ciò è impossibile farlo. Se tutte le volte che c’è uno sciame sismico dovessimo
lanciare l’allarme, diventeremmo come il pastore nella favola a lupo a lupo. Questi fenomeni ci
sono, ma non hanno un carattere di sistematicità tale da prendere dei provvedimenti. Per il
prof.Guerra gli effetti di una previsione sbagliata di un terremoto provocano effetti peggiori di un
terremoto. Se si afferma che in una città ci sarà un terremoto che distruggerà tutto, una persona che
ci ha messo una vita a comprare una casa se la trova immediatamente deprezzata. Il docente
dell’Università della Calabria ha anche affrontato il tema della presenza del gas Radon
nell’atmosfera. Il signor Giuliani - ha detto Guerra - non è un sismologo, ma è un tecnico
dell’istituto nazionale di astrofisica che lavorava sotto il Gran Sasso nel laboratorio istituto
nazionale di Fisica nucleare. Lui ha messo a punto un dispositivo per rilevare il radon, ma i dati
raccolti da questa apparecchiatura dovrebbero essere sempre valutati da un sismologo. Ci sono state
infatti episodi in cui si è verificato l’aumento di radon e non ci sono stati terremoti. Altre volte c’é
stato il terremoto, ma senza l’aumento del gas radon. Quindi questa analisi è tanto imperfetta che è
la stessa cosa che affidarsi ai numeri del lotto.(06-04-09)