Ammonium carbonicum …i percorsi della mente e del fisico Intossicazione da ammoniaca L’ammoniaca, anche sotto forma di carbonato, provoca una gastroenterite tossica, qualora sia introdotta in grandi quantità nell’intestino, attraverso l’ingestione. I sintomi che ne risultano sono: febbre, dolore e vomito, respirazione difficile, polso piccolo, convulsioni epilettiformi, sovente anche convulsioni tetaniche, ma non con diarrea. A livello polmonare, l’ammoniaca induce aumento della frequenza respiratoria, con secrezione mucosa, che si stacca con facilità, fino ad arrivare a quadri acuti di polmonite, a dosi maggiori. La pelle mostra un aumento del calore, con sudorazione Sintomi tossici grandi quantità di ammoniaca, prese per lo stomaco e per inalazione, oltre alla intensa reazione locale, danno luogo a fenomeni generali. La respirazione diventa straordinariamente frequente; dopo un grande aumento della pressione sanguigna, si verifica una rapidissima diminuzione; il polso è frequente, piccolo, compaiono convulsioni tetaniche, la temperatura si abbassa, il volto si fa pallido, le mucose cianotiche, gli occhi incavati e cinti di aloni neri. La coscienza, di regola, rimane libera, ma più tardi il collasso è profondo, viene la sonnolenza e il sopore. L’uso prolungato di piccole quantità di ammoniaca carbonato provoca facilmente cachessia Qualsiasi è la strada… L’intossicazione acuta è in grado di provocare alterazione delle membrane neuronali, con un meccanismo mediato, in gran parte, dall’azione del glutammato nel cervello L’inalazione di dosi massicce produce malattie delle basse vie aeree e dell ’ interstizio polmonare, il cui sintomo principale consiste nella respirazione corta Esame autoptico su 91 decessi L’esame autoptico ha messo in evidenza le seguenti patologie: ulcerazioni cutanee infezioni polmonari fibrosi del polmone bronchiectasie Ammoniaca e cuore L ’ intossicazione acuta di ammoniaca può manifestarsi con lesioni del miocardio, caratterizzate da un aumento della troponina, del CK e della sua frazione MB L ’ ammoniaca è stata anche associata alla malattia di Alzheimer, vista la sua produzione ubiquitaria, nell’organismo e la sua capacità di attivare i recettori NMDA (glutamatergici) e GABAergici Fegato e cervello L’avvelenamento da ammoniaca provoca una epatite acuta o sub-acuta (dipende dalla dose), analoga a quella del tetracloruro di carbonio (CCL4). In ambedue i casi si verifica un aumento di attività dell’AMP deaminasi e adenosindeaminasi nella frazione citoplasmatica del fegato e anche del cervello, a livello di corteccia, cervelletto, striato e ippocampo. Recettori NMDA L’attivazione dei recettori NMDA svolge un ruolo essenziale nell’azione farmacologica della sostanza: ciò è stato dimostrato nel cervello dei ratti, a seguito di una dose tossica letale Tra gli interessi suscitati dai recettori NMDA troviamo la loro stretta correlazione funzionale con il sistema linfocitario. Tali recettori, infatti, sono espressi anche dalle cellule T, a livello delle quali svolgono una importante azione di controllo sulla attivazione NMDA e LES Riprendendo l’osservazione che i pazienti con LES (lupus sistemicus) hanno una progressiva perdita delle esperienze cognitive, senza alcuna evidenza di infiammazione o malattia vascolare del sistema nervoso centrale, alcuni ricercatori hanno cercato e trovato una reazione crociata tra gli anticorpi anti-Dna (presenti nel siero di molti malati) e i recettori NMDA Tale fenomeno può condurre, in condizioni sperimentali analoghe, a un danno cerebrale, soprattutto nella zona dell ’ ippocampo, da cui dipendono le conseguenti alterazioni cognitive NMDA e convulsioni Gli Autori del XIX secolo misero bene in evidenza la capacità dell ’ ammoniaca di produrre convulsioni. Anche in questo caso, il ruolo dei recettori NMDA, nella genesi del disturbo, sembra determinante. La dimostrazione è stata indiretta: ratti infanti, infettati con streptococcus pneumoniae, sviluppano una meningite batterica, con convulsioni che compaiono circa 18 ore dopo l’infezione Epilessia e autoimmunità Uno studio condotto su 82 pazienti con differenti tipi di epilessia (a confronto con 49 persone in un gruppo di controllo sano) ha, inoltre, sottolineato l’importanza della autorisposta anti-Dna e anti-NMDA, arrivando a ipotizzare una patogenesi autoimmune dell’epilessia Tali osservazioni permettono di comprendere il meccanismo con il quale si possono instaurare delle alterazioni cerebrali non trombotiche e non vasculitiche NMDA e CMV Secondo alcuni autori, l ’ infezione da cytomegalovirus (CMV) sarebbe connessa alla alterazione dei recettori NMDA risulta di estremo interesse l’osservazione per la quale una infezione da CMV possa indurre una autorisposta di questo tipo, come dimostrato a proposito di lupus eritematosus sistemicus (LES) Anti-Dna e anti-NMDA mostrano una reazione crociata Ammoniaca e cervello È stata anche dimostrata una forte produzione di radicali liberi nel cervello di ratti esposti al tossico, con un meccanismo di inibizione della superossidodismutasi nel mitocondrio di neuroni non sinaptici. Tale meccanismo è correlato alla attivazione di recettori NMDA Apprendimento e memoria L'apprendimento e la memoria sono processi dinamici, che influiscono molto sul comportamento. I meccanismi, che sono alla base di tali processi, vengono influenzati dai recettori NMDA (N-metil-Daspartato), i quali possono rispondere in modo speciale ad eventi contemporanei su entrambi i lati di una sinapsi. Lavorando come 'rivelatori di coincidenze', i recettori NMDA possono aiutare i neuroni a formare fra loro connessioni più forti o più deboli. Tale fenomeno è chiamato “plasticità sinaptica”, in quanto capace di modulare la forza delle connessioni sinaptiche sulla base dell’esperienza. Eccitotossina (glutammato) I recettori NMDA sono implicati nella trasmissione glutamatergica delle fibre nervose. Il glutammato è un neurotrasmettitore eccitatorio, coinvolto in numerosi processi fisiopatologici, tra i quali l’apoptosi dei neuroni (una condizione analoga è stata invocata nella malattia di Helzheimer). A concentrazioni normali, infatti, il glutammato è necessario per lo svolgimento di numerose funzioni cerebrali, quali l ’ apprendimento e la memoria, mentre ad alte concentrazioni provoca una ipereccitazione delle cellule nervose, tale da condurre anche alla loro morte. In questi casi, il glutammato si comporta come una tossina e, pertanto, è denominato eccitotossina neurotrasmissione Il glutammato, dunque, esercita la sua azione legandosi a specifici recettori, i quali sono di due tipi: NMDA e non-NMDA. Il glutammato si lega al recettore in particolari siti di legame. Da ciò dipende la eccitazione delle cellule, in quanto si verifica un flusso di ioni all’interno di queste, aumentando la carica elettrica delle loro membrana. La conseguenza dell’aumento di potenziale elettrico permette, in ultima analisi, il rilascio di molti neurotrasmettitori nelle terminazione neuronale Recettori del glutammato Gli NMDA possiedono qualità particolari: permettono il rilascio di grandi quantità di Ca2+ (tali ioni sono importanti mediatori degli effetti del glutammato); la loro apertura viene bloccata da un singolo ione Mg2+ (il quale è rimosso solo quando la carica elettrica all’interno delle cellula nervosa supera un determinato valore). Recettori del glutammato Una differenza sostanziale divide gli NMDA e i non-NMDA: questi ultimi si aprono ogni volta che il glutammato si lega, mentre i primi richiedono anche l’aumento della carica elettrica all’interno della cellula. Di norma, il glutammato è rilasciato dal primo neurone della sinapsi e si lega al recettore (NMDA o non.NMDA) della cellula nervosa che riceve il segnale. Poiché i non.NMDA non sono bloccati, il legame del glutammato, da solo, è in grado di aprire tali recettori, permettendo agli ioni positivi di entrare nella cellula Le pompe ioniche, presenti all’interno del neurone, rimuovono alcuni di questi ioni, prevenendo un aumento troppo veloce della carica elettrica interna. Le pompe ioniche funzionano solo quando esiste una sufficiente quantità di energia nella cellula. Proprio per l ’ attività delle pompe, molte molecole di glutammato devono legarsi ai non-NMDA, prima che la carica cellulare aumenti fino al valore che permetta la rimozione di Mg2+ dagli NMDA. Qualora si verifichi tale rimozione, gli NMDA permettono a Ca2+ di entrare all’interno del neurone Alzheimer Nella malattia di Helzheimer la bassa quota energetica della cellula non permette alle pompe ioniche di prevenire il rapido aumento di voltaggio all’interno della cellula, da cui consegue la rimozione di Mg2+ e il prematuro sblocco dei recettori NMDA. Ne risulta un aumento del flusso di Ca2+ all’interno del neurone. Tale fenomeno attiva diverse molecole, che sono in grado di degradare proteine essenziali e membrane, da cui deriva un forte incremento di radicali liberi nel citoplasma e l’eventuale morte della cellula Apoptosi Dolore neuropatico I recettori NMDA svolgono una importante funzione nella trasmissione nocicettiva di vari tipi di dolore neuropatico e infiammatorio, come si verifica, ad esempio, nella sciatalgia e nelle allodinie da esposizione e ipersensibilità al freddo, così come nelle varie forme di dolore neuropatico cronico, anche di quello conseguente a un danno periferico. Il dolore neuropatico, dunque, sarebbe l’espressione di un unico meccanismo patogenetico, che coinvolgerebbe i recettori NMDA, i quali determinerebbero una ipereccitazione centrale Debolezza muscolare Contrariamente al pensiero comune, anche la debolezza muscolare e la conseguente atrofia, almeno nei pazienti critici, non sembra dovuta a inattività, ma piuttosto a disordini neuromuscolari, che sono la diretta espressione di una polineuropatia, il cui processo è legato ancora ai recettori NMDA Sul nervo ottico Analoghe osservazioni sono state descritte a proposito della perdita dei gangli retinici, dai quali dipendono alcune forme patologiche, quali: glaucoma, ischemia retinica per occlusione dell ’ arteria centrale, neuropatia ischemica anteriore ottica, neurite ottica, trauma e AIDS. In questi casi, la neurotossicità è correlata ai recettori NMDA Hahnemann Questo farmaco è molto utile, a suo modo, per l’uso curativo antipsorico nelle malattie croniche, soprattutto nei casi dove sono rilevanti o concomitanti i seguenti sintomi: forza di pensiero ridotta; vertigine, stando seduti e leggendo; cefalea prolungata; cefalea, come se volesse esplodere alla fronte; cefalea, con nausea; cefalea martellante; sete; prurito anale; varici anali; mestruazioni troppo scarse; sterilità, con mestruazioni troppo scarse; mestruazione troppo breve e troppo scarsa; leucorrea; leucorrea copiosa, acre, escoriante; raffreddore cronico; raffreddore secco; dispnea; asma; tosse; tosse, con raucedine, mentre il corpo è caldo; tosse, da solletichio nella gola, con espettorazione; tosse, durante il giorno; tosse, di notte; fitte alla schiena, tossendo; dolore nell’articolazione del polso, precedentemente dislocato. In generale Questo farmaco può essere vantaggiosamente ripetuto alternandone l’uso con altri rimedi. Odorare una soluzione di canfora può lenire il suo effetto troppo forte Mente 9 Per molti pomeriggi, le prende una debolezza, con angoscia, tanto da non potersi controllare e non sapere cosa fare; la sera questa condizione la abbandona. 10 Forte compressione del cuore; non sapeva cosa fare. 11 La mente è irrequieta e si sente strana (2° giorno). 12 Non trova pace in nessun luogo e non le riesce niente (4° giorno) (Ng.). 13 Gli sembra di non essere. in sè Memoria 32 La testa è senza pensieri. 34 Molto smemorato, distratto, non riesce a collegare (9° giorno). 35 Molto distratto; facilmente si perde, quando racconta una storia, passando da un treno di pensieri a un altro, con espressioni che non avrebbe desiderato usare (8° giorno). 36 Distrazione ansiosa, tanto da non sapere come finire il discorso, quando parla. 38 Parla in maniera scorretta, si sbaglia nel parlare e confonde le parole quando racconta. 39 Facilità a sbagliare, nello scrivere e nel fare i calcoli (9° giorno). 40 Confusione e intorpidimento della testa (dopo ¼ ora). Cefalea 64 Cefalea, pulsazione alla fronte, come se dovesse scoppiare. 65 Una tempesta nella bozza frontale, come se tutto volesse fuoriuscire (2° giorno) (Ng.). Cefalea trafittiva 74 Fitte nella tempia sinistra, come per uno strumento smussato. 75 Fitte, come da aghi, sopra l’occhio destro. 76 Fitte sopra l’occhio sinistro, così violente, da contrarre spesso gli occhi, dopo i pasti (4° giorno) (Tr.). 77 Fitte perforanti dietro la protuberanza frontale destra, in profondità nel cervello, durante il pranzo (2° giorno) (Ng.). Cuoio capelluto 85 Prurito alla testa, con grande sensibilità dei tegumenti, grattando (10° giorno) (Ng.). 86 Forte prurito nell’occipite. al cuoio capelluto, soprattutto 87 Sensazione come se i capelli volessero drizzarsi, con formicolio in tutta la testa e sensazione di freddo nella stessa zona; dopo l’ingresso nella stanza, dall’aria aperta (Ng.). 88 I capelli sono dolenti, quando vengono toccati. 89 La cute della testa e i capelli sono vivamente sensibili, passandoci sopra con la mano; il movimento lo fa rabbrividire (la 1° sera). Orecchie 123 Un’eco nelle orecchie, come di uno sparo distante, per 5, 6 volte in un’ora. 124 Ronzio nell’orecchio sinistro (Ng.). 125 Allucinazione uditiva, crede di sentir suonare una campana (Ng.). 126 Nella notte, ronzio nell’orecchio sinistro (2° giorno). 127 Quotidianamente, dopo mezzanotte, fruscio nell’orecchio (destro), sul quale è coricato, nel letto (Ng.). 128 Ronzio davanti alle orecchie, come se fossero dure di udito e vi fosse davanti qualcosa (dopo 17 giorni). Naso 143 Soffia frequente. del muco sanguinolento, di 144 Soffiando il naso, fuoriesce sangue dalla narice sinistra (2° giorno) (Ng.). 145 Epistassi (8° giorno). 146 Epistassi, dopo i pasti (2° giorno). Volto 153 Calore al volto, in caso di affaticamento mentale. 154 (Ng.). Calore alla testa e al volto, con guance rosse 155 Arrossamento della guancia sinistra (Ng.). Denti 192 Violento mal di denti, con calore nello stesso lato della testa (dopo 12 giorni). 193 Violento mal di denti, non appena si mette a letto, per tutta la notte, che non si riesce a lenire in nessuna posizione (Ng.). 194 Mal di denti di notte; il giorno dopo, una guancia tumefatta; poi naso gonfio e macchie rosse sul viso e sul collo. 196 Dolore di quasi tutti i denti, soprattutto durante la masticazione; a causa del dolore non poteva parlare, non poteva lasciare entrare aria nella bocca, per cui il dolore divenne insopportabile. 197 I denti fanno male, quando li serra, durante la masticazione. 198 Un incisivo anteriore inferiore diventa molto sensibile, quando vi morde sopra, al terzo giorno delle regole (Ng.). 199 Mal di denti, giorno e notte, soprattutto durante (e dopo) i pasti, lenito da panni caldi e pressione sul punto, durante le regole (Ng.). Denti 200 Mal di denti tirante, anche durante le regole (Ng.). 201 Mal di denti tirante, durante le regole, che scompare mangiando (dopo 6 ore). 202 Mal di denti tirante, come nella mandibola, fino all’orecchio e nella guancia, solo mangiando e mordendovi sopra (Ng.). 212 Dolori lancinanti al dente, ininterrottamente, per 8 giorni. 213 Dolore lancinante nei molari, mordendo; poteva masticare solo con gli incisivi (immediatamente e al 2° giorno). 214 Un dolore lancinante violento, in un dente cariato superiore, toccandolo con la lingua. Denti 220 Debolezza nei molari; mordendovi sopra sembrano allentati in maniera visibile. 221 I denti sono deboli e come troppo lunghi (S.). 222 Spesso, i denti sembrano troppo lunghi, come a causa di acidi. 223Un dente, che prima era stato spesso dolente, sembra essere più lungo e diventa doloroso (2° giorno) (Ng.). Bocca 227 inferiore. Vescicole brucianti, nel lato interno del labbro 228 All’interno del labbro inferiore, una vescicola dolorosa, bianca. 229 La bocca, all’interno, si copre di vescicole, senza dolore (Ng.). 230 Vescicole sulla lingua, soprattutto ai margini di questa. 231 Vescicola sulla punta della lingua, che impedisce di parlare e mangiare, con dolore bruciante. 232 Vescicola purulenta sulla lingua, con dolore pungente, bruciante, soprattutto al margine e sotto la lingua. Gola 242 Durante la deglutizione, la gola fa male, come se la tonsilla destra fosse gonfia. 243 Gonfiore delle tonsille, che impedisce la deglutizione, soprattutto la mattina e la sera. 244 Sensazione come se qualcosa si fosse fermato in gola, per cui viene impedita la deglutizione, la mattina e la sera, con pressione che spinge al vomito (S. Ng.). 245 Le sembra che qualcosa si sia fermato in gola, a destra e che impedisca la deglutizione (dopo 6 minuti). Saliva 259 Per molti giorni, deve sputare molta saliva. 260 Afflusso frequente di saliva acquosa in bocca; deve sputare continuamente (Ng.). Sapore 267 Sapore rancido, acidulo, in bocca. 268 Dopo aver bevuto latte, sapore di acido. 269 Il sapore del cibo è acidulo e metallico. Eruttazione 270 Eruttazione continua. 271 Frequente eruttazione soppressa. 272 Molte eruttazioni a vuoto, soprattutto il primo giorno. 273 Frequente eruttazione di aria, la sera e dopo pranzo (5° giorno) (Ng.). Stomaco 277 Pirosi frequente. Appetito 291 (Ng.). Fame e appetito moltiplicati (1°, 2° giorno) 292 Fame e appetito molto forti (dopo 18 giorni). 293 Fame vorace (dopo 2 ore). 294 A pranzo, fame aumentata; eppure, dopo aver mangiato poco è subito sazia (4°, 6° giorno) Dispepsia 295 Durante il pranzo, calore al volto e anche dopo. 300 Dopo il pasto, senso di nausea nello stomaco. 301 Ogni giorno, subito dopo pranzo, nausea e tendenza al vomito, per circa un’ora. 302 Subito dopo il pasto, senso di disagio, con pressione allo stomaco e alla fronte, per alcune ore (dopo 4 ore). 303 Dopo il pasto, oppressione e pressione allo stomaco. 304 Dopo ogni consumo di cibo, forte pressione nella fossetta epigastrica, poi nausea e vomito di tutto ciò che si è mangiato; in seguito, sapore acido in bocca; per 5 giorni (dopo 16 giorni). Stomaco 311 Pressione dei vestiti sullo stomaco. 312 Pressione nello stomaco. 313 Pressione nello stomaco dopo il pasto. 314 Pressione dello stomaco dopo cena (dopo 12 ore). 315 Pesantezza opprimente nella fossetta epigastrica. 316 Pressione dello stomaco, con nausea e sensibilità nella fossetta epigastrica. 317 Pressione e contrazione nello stomaco (e nel torace), con disgusto e nausea (4° giorno) (Ng.). 318 Pressione nello stomaco già di mattina, che si evolve in nausea e vomito. Evacuazione 362 Durante i primi giorni ritiene le feci, ma poi seguono evacuazioni morbide; in tutte le persone che fanno parte dell’esperimento (Ng.). Evacuazione 363 Stitichezza (i primi 4 giorni) (Tr.). 364 Evacuazione ritardata, dura, compatta, composta da pezzi, che riesce a far uscire solo con sforzo (Ng.). 365 Evacuazione dura, dolorosa, con punture come aghi nell’ano (Ng.). 366 Evacuazione dura, come ricoperta da striature di sangue (dopo 22 ore). Addome 373 Durante l'evacuazione, un dolore a morsa nell'addome, che irradia verso la zona lombare e l’intestino retto e migliora piegando il corpo; scompare del tutto dopo l'evacuazione (28° giorno) (Tr.). 374 Colica, prima e dopo una evacuazione morbida. Prostata 376 Dopo una evacuazione copiosa, secrezione di fluido, simile a latte, dalla prostata. Emorroidi 377 Durante e dopo l’evacuazione, fuoriuscita di sangue. 378 Le varici del retto protrudono molto, durante l’evacuazione e sono dolenti a lungo, dopo, tanto da non poter camminare (dopo 7 giorni). 379 Le varici del retto protrudono anche al di fuori dell’evacuazione; coricandosi, però, rientrano. 380 Si formano varici anali, con dolore da escoriazione e umide. 381 La notte non riesce a dormire a causa del bruciore anale; per questo motivo e per un forte stimolo a evacuare dovette alzarsi dal letto. 382 Prurito all’ano. Minzione 384 Forte pressione dell’urina sulla vescica, con tagli all’interno. 385 Pressione continua a urinare, anche di notte, con fuoriuscita ridotta dell’urina (tra il bruciore) (Ng.). Minzione 386 Deve alzarsi di notte per urinare. 387 Minzione notturna, per più volte, a volte anche abbastanza abbondante (Ng.). Enuresi 388 Il bambino lascia uscire l’urina involontariamente nel sonno, la notte (verso il mattino) (1° e 2° notte e dopo 16 giorni). Litiasi 393 Urina bianca, sabbiosa, per molti giorni (dopo 9 giorni). Genitale 401 Dolore tirante nei testicoli. 402 A volte senso di tensione nei testicoli, migliorato tenendoli in alto. 403 Aumentata pesantezza dei testicoli; dovette usare un sospensorio. 404 Dolore strangolante nei testicoli e nei dotti spermatici, con sensibilità dei testicoli stessi, quando vengono sfiorati; spesso stimolato da erezioni, senza causa scatenante. Genitale 405 Erezioni involontarie continue, la mattina (13° giorno). 410 Eccitazione molto forte verso il coito, senza particolari pensieri di piacere e quasi senza erezione (dopo 5 giorni). Genitale 415 Forte prurito al pube. 416 Escoriazione delle pudenda e dell’ano, dolenti soprattutto quando urina. 417 Gonfiore, prurito e bruciore al pube femminile (dopo 12 giorni). 418 Prurito continuo al monte di Venere, che ritorna sempre dopo il grattamento (Ng.). Ciclo 432 Durante le regole, violente coliche, con morsa, pressione e tensione tra le scapole. 433 Lacerazione violenta nell'addome, durante le regole, peraltro comparse con un giorno di anticipo (S.). 434 Durante le regole, forte dolore nella zona lombare. 435 Durante il periodo mensile, raffreddore violento (9° giorno). 436 Durante le regole, grande senso di abbattimento di tutto il corpo, soprattutto delle cosce, con sbadigli, mal di denti, dolori ai lombi e brividi di freddo (Ng.). Leucorrea 437 Forte leucorrea (dopo 2, 7, 8, 9 giorni). 438 Leucorrea acquosa, bruciante (13°, 14° giorno). Rinite 439 Starnuti frequenti, la mattina nel letto. 440 Starnuti frequenti, violenti (5° giorno) (Ng.). 448 Raffreddore fluente (dura 4 giorni). 449 Forte raffreddore fluente, con senso di lacerazione nella guancia sinistra (Ng.). 450 Raffreddore fluente più violento, con tosse. 451 Gocce di acqua dal naso, senza raffreddore (Ng.). 452 Le scorre continuamente il naso, con un liquido acido, che brucia il labbro superiore, durante il flusso mensile (43° giorno) (Ng.). Raucedine 455 Raucedine e sensazione di ruvidezza nella gola (Ng.). 456 Raucedine; può parlare solo con difficoltà, dato che la ruvidezza aumenta (2° giorno). 457 Raucedine forte e frequente. 458 Raucedine, tanto che non può pronunciare una sola parola a voce alta (dopo 16 giorni). Tosse 464 La sera nel letto, deve tossire per ¼ d’ora. 465 Tosse notturna. 466 Il bambino tossisce violentemente tutte le mattine, intorno alle 3, 4. 467 Nel mezzo della notte, tosse violenta, secca. 468 Tosse, con costrizione toracica (6° giorno) (Ng.). 469 Tosse, con costrizione toracica, la sera nel letto, per 1/2 ora. 470 Tosse, con la più grande violenza, dal profondo del torace. 479 Tosse secca, soprattutto di notte, come da una piuma o da polvere nella gola (Ng.). Tosse 482 La mattina, nel letto, tosse continua, con espettorazione di muco, che aggredisce il torace e la testa. 483 Tosse, con espettorazione di muco, con piccoli puntini di sangue (dopo 8 giorni). 484 Tosse, con espettorazione di muco sanguinolento, pesantezza al torace e respiro corto, soprattutto salendo per la montagna (6°, 18° giorno) (Ng.). 485 Espettorazione sanguigna, quando si schiarisce la gola. 486 Dopo raucedine e sapore di sangue in bocca, tosse, con espettorazione di sangue rosso chiaro, tra bruciore e pesantezza sul torace, calore e arrossamento nel volto e tremore per tutto il corpo (4° giorno) (Ng.). Torace 498 Pesantezza del torace, come da accumulo di sangue (4°, 5°, 7° giorno) (Ng.). 499 Pesantezza e costrizione del torace, quando cammina all’aria aperta (Ng.). 500 Ha un peso sul torace, come se si trattasse di tonnellate, con dolore; desidera solo di poter tossire, per sentirsi sollevata (7° giorno) (Ng.). Seno 510 Quando si piega, fitte nel torace, migliorate quando si mette in posizione eretta (16° giorno) (Ng.). 511 piega. Fitte nella mammella destra, quando si 512 Quando cammina, fitte nella mammella destra (S.). 513 Sotto la mammella destra, nelle costole inferiori, la mattina, quando si solleva nel letto, 20, 30 fitte in sequenza, anche al di fuori dei movimenti respiratori; ugualmente in altre ore del giorno. 514 Fitte nella mammella sinistra, che si estendono per una lunga parte della notte e non permettono di giacere sul lato sinistro. Braccio 557 Sensazione di paralisi e pesantezza nel braccio destro; non ha forza in esso e deve lasciarlo pendere verso il basso; contemporaneamente, la mano è gonfia e fredda, per ½ ora (dopo 2 ore). 558 Il braccio destro sembra avere un peso di tonnellate ed essere senza forze. 559 Il braccio destro diventa debole e freddo per alcuni giorni, tanto che sembra addormentato e morto; poi vi ricompare un formicolio. 560 Nella notte (alle 3, 4) stira involontariamente il braccio fuori dal letto e si sveglia, perchè è dolente, freddo, rigido e pesante come piombo, nell’articolazione del gomito; lei riesce a riportarlo nel letto solo con l’altra mano, perché è troppo rigido e fa male, in maniera lacerante, nell’articolazione dell’ascella, del gomito e della mano. Crampo 561 Crampo nel braccio destro, che tirava il braccio indietro, per tre volte di seguito; poi calore del corpo e urina torbida di colore biancastro. Gamba 594 Irrequietezza nelle gambe. 595 Ha dei sussulti nella gamba, verso sera. Piedi 635 Piedi freddi. 636 La sera, gelo ai piedi, soprattutto andando a letto. Generale 656 Ogni sera, alle 7, irrequietezza evidente, che sveglia il bambino dal sonno; si agita in modo irrequieto e grida, finché alle 10 sopraggiunge un buon sonno per tutta la notte; durante l’irrequietezza la testa è come gonfia e rovente, la mattina seguente la testa è cosparsa di macchie, come se volesse erompere la scarlattina (Gr.). 657 Tutta la parte superiore del corpo è rossa, come ricoperto con scarlattina. 658 Eruzione cutanea miliare nella parte destra del collo e nell'avambraccio. All’aperto 670 Camminando all’aria aperta si accalda facilmente (Stf.). 671 Dopo aver camminato all’aria aperta, mal di testa violento, che perdura tutta la sera. 672 All’aperto sembrano comparire o peggiorare molti disturbi (Ng.). Astenia 691 La mattina, quando si alza dal letto, spesso non riesce a stare in piedi dalla stanchezza (dopo 48 ore). 692 Spossatezza indescrivibile, spesso non riesce a stare seduta e deve stare sdraiata tanto è stanca, per ore (dopo 24 ore). 694 Camminando all’aria aperta, spossatezza e cattivo umore; era come se tremasse, a causa della debolezza. 698 La mattina e presto, grande spossatezza e abbattimento del corpo, come se avesse lavorato troppo; migliora camminando all’aria aperta. 699 Senso di abbattimento in tutto il corpo, rilassatezza e voglia di piangere, la mattina, subito dopo essersi alzata. 701 Soprattutto nelle ore serali, grande abbattimento e debolezza negli arti, specialmente alle ginocchia e alle gambe, tanto da doversi coricare (1° e 2° giorno) (Hb.). Sonno 720 Sonno molto leggero, di notte; si sveglia ad ogni più piccolo rumore (Ng.). 721 Sonno irrequieto, che ristora poco, tutte le notti; si agita. 722 Il sonno è irrequieto e interrotto; dorme poco e si sveglia spesso. 723 Sonno irrequieto, con risvegli frequenti, per molte notti, soprattutto durante la mestruazione (Ng.). Sogni 739 Sogni ansiosi. 740 Tutte le notti sogni, che finivano in maniera paurosa, per cui si svegliava la mattina alle 3. 741 Sogni paurosi di pericolo e bisogno (Ng.). Notte 755 Nausea, per tutta la notte, tanto che non riusciva a dormire (dopo 8 ore). 756 Pressione allo stomaco, di notte. 757 Violente coliche, per due notti consecutive, che migliorarono solo con la eliminazione di forti flatulenze. Freddo 772 Sensazione di gelo, frequentemente, verso sera e finché va a letto. 776 Attacchi serali di brivido; spesso con i capelli si drizzano, mani e unghie bluastre, battito dei denti e scuotimento; a volte anche con conseguente calore notturno e sudore mattutino (Ng.). 777 La sera nel letto, brividi di freddo, dalle 9 alle 12, che si alternano a calore e grande irrequietezza (dopo 10 giorni). 779 Alternativamente brividi e calore, con sensibilità al freddo; nausea, sete, pressione sul torace, con fitte nel lato sinistro, lacerazione alla fronte e intorpidimento della testa; si alternano arrossamento e pallore delle guance, pressione nello stomaco, con tendenza al eruttazione, forte raffreddore e insonnia; per più giorni (durante la mestruazione) (Ng.). Sudorazione 785 Sudori notturni perduranti. 786 Suda quasi tutte le notti e la mattina è molto caldo. 787 Sudore al mattino. 788 Sudore verso il mattino (1° giorno) (Ng.). 789 Sudore di mattina, nelle articolazioni (dopo 16 giorni). Sintomi da CMV Febbre e delirio, letargia, disorientamento, malessere, cefalea (più comuni) Rigidità del collo, fotofobia, deficit nervi cranici (meno comuni) Nessun deficit neurologico focale Sintomi gastrointestinali: diarrea, colite, ulcerazione esofagea (12-15% dei pazienti) Sintomi respiratori (polmonite in < 1%) Retinite