I Del Rio al Meeting, gringos caserecci

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SPETTACOLI
15
28 agosto
“Suonare al Meeting
ci rende contenti:
è bello esibirsi
davanti a persone
che stanno bene”
Il combo tex-mex dei Del Rio: questa sera in Piazzale Fellini
I Del Rio al Meeting,
gringos caserecci
Appuntamento stasera alle 22 in Piazzale Fellini con le atmosfere Tex Mex
della band emiliana. Colore e solarità nel rock del quartetto di Reggio
Sono in 5 e hanno la grinta dei
gringos a cavallo delle frontiere
tra il lontano west e il Messico.
In canna alla loro pistola un rock
energico e solare. Cordialità e
forza allo stesso tempo: queste le
carte che i Del Rio, gruppo nato
nelle pianure dell’Emilia, giocheranno stasera alle 22 sul palco di Onda su Onda a Piazzale
Fellini. Il quintetto è composto
da Fabio Mora (voce), Marco
Ligabue (chitarra), Tony Farinelli (basso), Alle Bartoli (elettronica) e Cesare Barbi (batteria).
Marco Ligabue, fondatore del
gruppo nel 2001 insieme a Fabio
Morelli, si racconta.
Il vostro piatto forte è rock
in salsa tex mex…
“Esatto. Suoniamo soprattutto
i nostri pezzi, tutti in una base
decisamente rock. Uno dei punti
di incontro tra tutti noi è la comune passione per il Messico, e
tentiamo di riportarne le atmosfere usando suoni tipici come le
trombe, o voci registrate. ‘Mariachi del venerdì’, uno dei nostri pezzi, parla del sogno di
un'altra terra, e vuole richiamare
proprio le luci e i colori latini. Il
Messico mi ricorda l’arancione e
vogliamo tingere la nostra musi-
ca proprio di quel colore, come
dice ‘Strega’, la canzone che dà
il titolo al nostro primo singolo”.
Come vi siete incontrati?
“Ci siamo proprio cercati! Ci
siamo conosciuti tra i ristoranti
tex mex della nostra zona. Un
anno e mezzo fa, io e Fabio, il
cantante, abbiamo deciso di formare un gruppo, con altri professionisti che conoscevamo. Così
abbiamo registrato il singolo
‘Strega’. Il nostro primo album
uscirà a gennaio”.
I temi a voi cari?
“ Il colore e la solarità. Per noi
la musica è una grande forma di
energia positiva che vogliamo
contagiare al nostro pubblico”.
A chi vi ispirate?
“Un gruppo che sentiamo molto vicino sono i Los Lobos, diventati famosi per ‘La bamba’,
ma che hanno composto centinaia di altri brani meravigliosi.
Per quanto riguarda la scena
rock più moderna, spaziamo
molto da Ben Harper a Jeff
Buckley, fino agli Audioslave.
Usiamo molto funk sulla tradizione dei Red Hot Chili Pepper”.
Avete scelto di usare anche
suoni sintetizzati elettronicamente: perché?
“Il rock ha sempre bisogno di
andare avanti. Pensa alla musica
di Elvis, e a quanto sia cambiata
pochi anni dopo con Jimi Hendrix. Secondo noi l’evoluzione
del futuro può essere proprio l’aprire il rock ai suoni elettronici.
Per questo abbiamo incluso nella formazione un esperto come
Alle Bartoli, ex Dj”.
Cosa vi aspettate stasera?
“Siamo molto contenti. So che
c’è sempre molta gente alle serate del Meeting, e per noi è stimolante suonare davanti a persone
che stanno bene, per contagiare
le nostre passioni”.
Cosa avete in programma?
“Una decina di nostri pezzi,
alcune cover e alcune canzoni
tradizionali messicani. Renderemo un piccolo tributo a personaggi per noi fondamentali come i Clash, Van Morrison e
Louis Armstrong”.
Chiara Rizzo
DOMANI
Sala A3, 11.15
Abbattere muri,
costruire ponti
Per il ciclo di incontri “Libertà
vo’ cercando ch’è sì cara” partecipano Pat Cox, Presidente del
Parlamento Europeo; Giuseppe
Pisanu, Ministro dell’Interno. Introduce Mario Mauro, Deputato
al parlamento Europeo
Sala A1, 17.00
Percorsi per
l’Italia prossima
ventura
Partecipano: Massimo d’Alema,
Presidente Democratici di Sinistra; Gianfranco Fini, Vice presidente del consiglio dei Ministri.
Introduce Raffaello Vignali, Vice
Presidente Fondazione per la
Sussidiarietà
Sala A3, 19,00
Protestantesimo
in America
Partecipano: Lorenzo Albacete,
editorialista del New York Times;
Archie Spencer, Titolare di Cattedra di Teologia, Ministro Battista.
Apparizione a sorpresa della Fantomatik Band
Irrompono menestrelli,
e il Meeting si scatena
L’esibizione a sorpresa dei maremmani della Fantomatik Orchestra
Non era mai successo al Meeting.
Ieri pomeriggio, i 12 elementi della
‘Fantomatik orchestra’ hanno fatto
partire all’improvviso le loro trombe
e i tamburi, con il loro funky ispirato
ai Blues Brothers. Distinti signori e
scatenati giessini hanno cominciato
a ballare. Poi il fatto eccezionale. La
‘Fantomatik Orchestra’ propone
spettacoli itineranti. Quando la band
si è mossa, spostandosi ai bordi della
piscina est e poi verso altri padiglioni, il pubblico si è accodato in un
lungo serpentone danzante e li ha seguiti. “Oggi sono venuto al meeting
apposta per loro”, ci racconta Carlo
di Milano, uno dei distinti signori di
cui sopra, mentre saltella battendo le
mani. Un suo omonimo di Udine,
qualche anno più giovane, si confida
ad un amico:“Proprio bravi! Final-
mente qualcosa di diverso dalla solita minestra”.
Ma la vera star del pomeriggio è
Benedetta, una quindicenne che ha
improvvisato un twist e non si è fermata per un attimo. Stefano Scalzi, il
principale membro della band ha la
parlata schietta dei toscani della Maremma, la sua terra: “ Noi vogliamo
portare la musica fuori dai salotti,
dalle differenze di classe e di età. E
poi di venire al meeting ero proprio
curioso”. Citando Pietro Grossi
continua: “ Vengo da una terra di anarchici e mi sento un cane sciolto:
mi dava fastidio vedere alla tv che
veniste sempre legati a questo o a
quel politico. Ma qui non c’è la politica, ci sono delle facce belle. Per voi
mi piace suonare”.
C.R.
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