UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BASILICATA FACOLTA’ DI ECONOMIA Corso di laurea in Economia Aziendale a.a. 2012/2013 STATISTICA (LEZIONI 6 E 7) DOCENTE: MASSIMO CRISTALLO RAPPORTI STATISTICI Tra le tecniche di elaborazione dei dati statistici, assumono notevole importanza i rapporti statistici. Questi rapporti si istituiscono tra grandezze omogenee o tra grandezze eterogenee che sono in relazione logica tra loro, almeno una delle quali è di natura statistica. ESEMPIO Si vuole confrontare la variazione del prezzo del Pane (A) in due epoche t1 e t2, con la variazione del prezzo di Tartufo (B) nelle stesse due epoche t1 e t2. Non ha senso confrontare la differenza (A2-A1) con la differenza (B2B1), in quanto il livello dei prezzi dei due beni è diverso. Si potrebbe, invece, confrontare il rapporto [(A2-A1)/A1] con il rapporto [(B2-B1)/B1]. Numeri indici semplici I numeri indici semplici sono particolari rapporti statistici che misurano l’intensità di un fenomeno in un dato periodo o in dato luogo rispetto all’intensità dello stesso fenomeno in un periodo diverso oppure rispetto ad un luogo diverso. Il denominatore di questi rapporti si chiama base; i numeri indici possono essere, a loro volta, a base fissa o a base mobile, a seconda che il denominatore del rapporto è costante o variabile. E’ possibile trasformare i numeri indici da una base fissa ad un’altra fissa, da una base fissa a una base mobile o da una base mobile ad una base fissa. Il numero indice rappresenta in generale uno strumento fondamentale per valutare la diversità temporale o spaziale delle intensità. NUMERI INDICI (ESEMPIO) Si supponga di avere una serie storica in relazione ai tempi 0, 1, 2, 3, …, n, in ciascuno dei quali si sono osservate le intensità x0, x1, x2, …, xn, tutte positive. Se il generico rapporto xi/xj è pari a 1, allora ciò sta a significare che il fenomeno si è mantenuto costante nei due tempi i e j. Diversamente, se xi/xj è maggiore di 1 allora diremo che il fenomeno ha subito una variazione positiva al tempo i rispetto al tempo j, mentre se xi/xj è minore di 1 diremo che vi è una variazione negativa. APPLICAZIONI TRASFORMAZIONI DI NUMERI INDICI: ¢ da una base fissa ad un’altra ¢ da una base fissa ad una mobile ¢ da una base mobile ad una fissa Numeri indici composti Alcuni problemi sorgono quando avendo costruito più serie di numeri indici semplici, che si riferiscono a fenomeni affini, si desideri sintetizzarli in un’unica serie. Si pone allora il problema della scelta di una funzione aggregatrice che sintetizzi le diverse serie di numeri indici semplici in un’unica serie. ESEMPIO Si supponga che, al tempo di riferimento 0, si abbiano le serie di n prezzi p0i, con i=1, 2, …, n, e delle corrispondenti quantità q0i, con i=1, 2, …, n, riferite entrambe a n prodotti, e che si dispone, altresì, dei prezzi p1i e delle corrispondenti quantità q1i anche per il tempo 1. Con i dati disponibili si potrebbe calcolare il seguente indice sintetico: n ∑ p1i q1i i =1 n ∑ p 0i q 0i i =1 Numeri indici composti Qualora si vogliono calcolare indici sintetici dei prezzi o delle quantità, per aggregare i numeri indici semplici si deve ricorrere alla media aritmetica ponderata. A seconda di come si sceglie il sistema di ponderazione, si perviene agli indici di Laspeyres o a quelli di Paasche. Indice dei prezzi di Laspeyres (la ponderazione avviene utilizzando le quantità al tempo iniziale) s IL = ∑ p it ⋅ q i0 i =1 s ∑ p i0 ⋅ q i0 i =1 Indice dei prezzi di Paasche (la ponderazione avviene utilizzando le quantità al tempo t) s IP = ∑ pit ⋅ q it i =1 s ∑ p i0 ⋅ q it i =1 Indice dei prezzi di Fisher è la media geometrica degli indici di Laspeyres e di Paasche s IF = s ∑ pit ⋅ q i0 i =1 s ∑ pi0 ⋅ q i0 i =1 ∑ pit ⋅ q it ⋅ i =1 s ∑ pi0 ⋅ q it i =1 ALTRI RAPPORTI STATISTICI ¢ Rapporti di composizione (o di parte al tutto) = esprimono la percentuale di un fenomeno rispetto al “complesso”. ¢ Rapporti di derivazione = sono ottenuti dal rapporto tra l’intensità o la frequenza di un fenomeno con quella di un altro fenomeno che ne è il presupposto necessario (di solito si ha come numeratore un fenomeno di flusso, cioè riferito ad un intervallo di tempo, mentre come denominatore si ha un fenomeno di stato, cioè riferito ad un dato istante).