INTRODUZIONE AL CORSO DI Analisi e Politiche Microeconomiche

INTRODUZIONE AL CORSO DI
Analisi e Politiche Microeconomiche
a.a 2015-2016, I° semestre
9 cfu per EPOS, 6cfu per FinAss
Docente Prof. Maurizio Bovi
In questo Corso impareremo a conoscere
 un discreto numero di elementi di
Microeconomia
 alcuni importanti teoremi e applicazioni di
Teoria dei Giochi
Quanto sopra ci consentirà di
 impostare interventi ragionati di
Politica Economica
Vale la pena di evidenziare i sottotitoli dei due libri di testo:
“Le persone sono diverse” (J. Hey)
“Comportamenti, Istituzioni, Evoluzione” (S. Bowles)
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COSA STUDIA LA SCIENZA ECONOMICA E PERCHE’ STUDIARLA?
I soggetti studiati dalla Scienza Economica siamo noi.
Da qui la sua importanza e, forse, il vostro interesse.
Più in dettaglio, la Scienza Economica (da imparare in questo Corso) cerca di spiegare:
come ci comportiamo e perché
(Economia Positiva)
come dovremmo comportarci e perché
(Economia Normativa)
come e perché le azioni individuali conducono a certi risultati sociali
(la Società è una summa degli individui che la compongono)
come intervenire se le azioni individuali conducono a risultati sociali indesiderabili
(Politica Economica)
Scendiamo ancor più in dettaglio per porci una domanda fondamentale:
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COSA STUDIA LA MICROECONOMIA E PERCHE’ STUDIARLA?
La Microeconomia studia il NOSTRO comportamento di fronte a SCELTE VINCOLATE ma
LIBERE.
Per
ATTIVITÀ
ECONOMICA
si
intende
essenzialmente
lo
SCAMBIO
VOLONTARIO(=LIBERO) di beni e servizi.
PERCHE’ SI SCAMBIA?
Se fossimo tutti identici in termini di preferenze/gusti/bisogni e di dotazioni iniziali di risorse
(tempo libero, capitale umano e finanziario,…), non esisterebbe attività economica.
Ma sappiamo benissimo che ognuno di noi è diverso dagli altri: abbiamo diverse preferenze e
diverse risorse.
Dato che siamo diversi esisterà sempre la convenienza a porre in essere uno scambio che
apporti vantaggi a tutti gli individui che vi prendono parte.
Pensate ad un mondo senza scambi: dovremmo accontentarci di quello che siamo in grado di
produrre con quello che abbiamo. Saremmo come dei naufraghi su un’isola deserta e
selvaggia.
La convivenza è dura, ma gli eremiti assoluti sono una esigua minoranza.
Inoltre, si può far in modo di migliorare la convivenza.
PERCHE’ GLI SCAMBI DEVONO ESSERE VOLONTARI?
Le nostre scelte devono essere LIBERE. Solo in questo caso l’attività economica migliora le
condizioni di tutti i partecipanti.
Pensateci:
se sono libero di fare o non fare uno scambio, è ovvio che lo faccio solo se mi conviene.
anche un furto è uno scambio, ma non è volontario ed è ovvio che esso non aumenta il
benessere di tutti i partecipanti (NB i ricavi dei furti non entrano a far parte del PIL).
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Insomma: l’attività economica migliora il nostro benessere. La “FELICITA’” comprende
ovviamente anche altre cose (Amore, Salute, Amicizia,…), ma il concetto di “miglioramento” è
chiaro.
In merito, la pubblicità suggerisce:….per tutto il resto c'è Mastercard
IN CHE MODO SI SVOLGONO GLI SCAMBI?
L’attività economica si svolge nel MERCATO: un “mercato” non è un posto fisico, bensì è
l’insieme dei compratori e venditori che, attraverso le loro effettive (o anche potenziali)
interazioni, determinano il prezzo di un prodotto. Insomma, il mercato è un processo di
fissazione dei prezzi tramite scambi volontari.
I prezzi di mercato, dunque, contengono molta informazione:
 Se, ad esempio, un prodotto ha un prezzo molto elevato ciò ci informa che quel
prodotto è molto richiesto, ovvero che piace a (è preferito da) molti.
 Se, ad esempio, un prezzo continua ad aumentare ciò ci informa che c’è uno squilibrio
tra domanda e offerta.
Dato il contenuto informativo dei prezzi, si intuisce che è meglio che non ci sia qualcuno che
possa determinarli a suo piacimento: solo il prezzo concorrenziale contiene informazione
“democratica”.
Ci sono vari tipi di mercato distinti per l’influenza degli agenti sui prezzi di equilibrio (dom=off):
Mercati concorrenziali

Dato l'elevato numero di compratori e di venditori, nessuno può influenzare il prezzo;
Mercati non concorrenziali

I produttori, individualmente o congiuntamente, possono influenzare il prezzo;
Dato che solo il prezzo concorrenziale conduce all’efficienza, allora lo Stato interviene tramite
l'Autorità Garante della Concorrenza (Antitrust)
Comunque noi ci occuperemo soprattutto del comportamento dei consumatori
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Avevamo infatti cominciato con:
studieremo il NOSTRO comportamento di fronte a SCELTE VINCOLATE ma LIBERE.
Libere e vincolate? Sembra un ossimoro, ma non lo è.
Le scelte (tra due beni, tra lavoro e tempo libero, ecc.) sono libere, ma siamo costretti a
scegliere:
le nostre preferenze sono infinite, i nostri mezzi sono limitati.
Pensate a quando si entra in un negozio: quasi mai si riesce a comprare tutto quello che ci
piace.
In termini più filosofici:
Perché agiamo? R. Per soddisfare i nostri bisogni e ottenere i nostri fini preferiti.
Come agiamo? R. Con i nostri mezzi limitati (il tempo, il denaro,…)
Insomma: siamo liberi di scegliere, ma siamo anche costretti a scegliere perché non
possiamo avere tutto.
Dato che si deve scegliere, si deve avere un criterio di scelta.
La microeconomia ci aiuta a capire come risolvere al meglio il problema delle scelte vincolate.
Nel Prologo del libro di testo del Bowles, potete leggere:
L’economia è lo studio del comportamento umano come rapporto fra obiettivi dati e mezzi
limitati...L. Robbins (1935, p.16)
Per seguire al meglio questo Corso, aumentando le probabilità di superarne l’esame
(esclusivamente scritto), dovete conoscere alcune tecniche matematiche (di base).
Soprattutto, da quanto ci dice Robbins, massimizzazioni vincolate, ma anche differenziali e
derivate, analisi del grafico di una funzione e teoria dei giochi. Infatti, Robbins non poteva che
riferirsi all’Economia (standard) di “R. Crusoè” e cioè all’Economia come intesa fino alla prima
metà del 1900 .
Alcuni di questi strumenti li utilizzeremo e, quindi, li ripasseremo a lezione.
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L’utilità di quello che impareremo in questo Corso è oggettiva e indiscutibile.
Ovviamente, però, solo voi potete dire se lo ritenete anche interessante: si tratta di preferenze
soggettive e, come dicevano i latini, “de gustibus non est disputandum”.
In proposito la microeconomia studia, non impone, le preferenze: se ci piace di più
l’ananas rispetto al carciofo, la microeconomia ne prende atto. Ciò poiché altrimenti si
perderebbe la libertà di scelta che, ripeto, è fondamentale per il nostro benessere
(quantomeno quello materiale).
La Microeconomia di cui ho detto finora (probabilmente l’unica che avete studiato finora) è
“standard” nel senso che trascura il fatto che le scelte individuali (walrasiane), potrebbero
avere degli effetti sul benessere altrui. Infatti si parla di economia di “R. Crusoè”.
Notate che in quest'isola “deserta” oggetto dell’interesse dell’Economa “standard” gli altri ci
sono. Però le azioni di ciascuno sono studiate come se gli altri non ci fossero. Si tratta di un
deserto nel senso che non ci sono né interazioni sociali né istituzioni.
Ecco dunque che ora necessita ricordare le altre due parti del Corso:
(…)
come e perché le azioni individuali conducono a certi risultati sociali
(la Società è una summa degli individui che la compongono)
come intervenire se le azioni individuali conducono a risultati sociali indesiderabili
(Politica Economica)
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ESEMPIO DI COMPORTAMENTI INDIVIDUALI => RISULTATI SOCIALI:
Secondo A. Smith, l'ambizione individuale serve al bene comune. Di conseguenza un
gruppo di persone - la Società (=noi) - ottiene il massimo risultato quando ogni
componente del gruppo (=loro) fa ciò che è meglio per sé stesso (=io):
Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro
desinare (ie un buon risultato sociale), ma dalla considerazione del loro interesse personale.
Non ci rivolgiamo alla loro umanità, ma al loro egoismo; parliamo dei loro vantaggi, mai
delle nostre necessità. (1776, La Ricchezza delle Nazioni, Adam Smith).
Nella parte Micro “tradizionale” che faremo analizzeremo individui egoisti e razionali
(cioè, almeno in parte, anche noi) e come i loro/nostri comportamenti portano
all'ottimo sociale (concetto di cui parleremo molto). Purtroppo, però, così facendo
talvolta non si raggiunge l'ottimo sociale. Anzi, certe volte agire in modo razionalmente
egoista è controproducente addirittura anche per noi stessi.
COMPORTAMENTI INDIVIDUALI RAZIONAL_EGOISTICI = RISULTATI SOCIALI SUB OTTIMALI
Il gioco del “Dilemma del Prigioniero”.
Il gioco(=interazione tra individui) può essere descritto come segue. Due criminali vengono
accusati di aver commesso un reato. Gli investigatori arrestano entrambi e li chiudono in due
celle diverse, impedendo loro di comunicare (gioco non cooperativo). Ad ognuno di loro
vengono date due scelte: confessare l'accaduto, oppure non confessare. Il PM, inoltre, spiega
loro che (=> quindi entrambi non solo sono razionali, ma sono anche informati):
 se solo uno dei due confessa, chi ha confessato evita la pena; l'altro viene però
condannato a 7 anni di carcere.
 se entrambi confessano, entrambi vengono condannati a 6 anni.
 se nessuno dei due confessa, entrambi vengono condannati a 1 anno (diciamo perché,
comunque, erano già colpevoli di spaccio di droga).
Insomma l'unico modo per essere liberi è confessare sperando che l'altro non confessi.
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Questo gioco può essere descritto con la seguente matrice:
confessa
non confessa
confessa
(6,6)
(0,7)
non confessa
(7,0)
(1,1)
Ognuno dei due cerca egoisticamente e razionalmente di minimizzare la propria
condanna e calcola:
SE CONFESSO:
SE NON CONFESSO:
Mi faccio 0 o 6 anni
Mi faccio 1 o 7 anni
Per entrambi i prigionieri (poiché, come impareremo, il gioco è simmetrico), la miglior
strategia è CONFESSARE.
Infatti:
confessando ciascun prigioniero rischia 0 anni (PRIMO CASO = l'altro non confessa) o 6
anni (SECONDO CASO = l'altro confessa).
non confessando, invece, nel PRIMO CASO (= l'altro non confessa) si rischia 1 anno
(CHE E' PEGGIO DEGLI 0 ANNI CHE SI AVREBBERO CONFESSANDO) o, nel SECONDO
CASO (= l'altro confessa), si rischia 7 anni (CHE E' PEGGIO DEI 6 ANNI CHE SI
AVREBBERO CONFESSANDO).
Morale: i due - egoisti, informati e razionali - confessano e si fanno 6 anni di carcere.
Dunque, c'è un dilemma:
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Il DILEMMA consiste nel fatto che la soluzione migliore per entrambi sarebbe
cooperare (=> altruismo, non egoismo) e non confessare (1 anno di carcere invece di
6), ma questa situazione non è una soluzione del gioco poiché ciascun prigioniero non
si fida dell'altro (chissà perché!).
Dunque, SE NELLA SOCIETA' C'E' EGOISMO E SFIDUCIA, può essere utile l’intervento del
Governo, da cui la Politica Economica: Quando lo Stato e non il Mercato? Quali
Politiche?...
Qui si parla di prigionieri, ma è fondamentale capire che la situazione
“COMPORTAMENTI INDIVIDUALI => RISULTATI SOCIALI”
è enormemente più frequente e cruciale da studiare di quanto si pensi.
Ecco un esempio tipico:
LORO
INQUINANO
NON INQUINANO
INQUINO
Vivo in un mondo inquinato senza
pagare il costo di non inquinare
Vivo in un mondo non inquinato
senza pagare il costo di non
inquinare
NON INQUINO
Vivo in un mondo inquinato ma
pago il costo di non inquinare
Vivo in un mondo non inquinato
ma pago il costo di non inquinare
IO
Altri esempi:
la raccolta differenziata,
lo sfruttamento delle risorse naturali,
...
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Quanto sopra suggerisce anche un'importante distinzione tra diversi tipologie di beni studiati
sia dalla Teoria dei Giochi che dalla Politica Economica (e anche da noi):
Bene non Escludibile = consumabile contemporaneamente da più persone (es. un
concerto, il mare, questa lezione,…).
Bene Rivale = il suo consumo da parte di un agente riduce il consumo da parte di un
altro agente. Ovvero, il bene è scarso: se lo consumi tu io, contestualmente, non posso
farlo (es. un panino, una bici).
La seguente tabella (presa dal libro di Bowles) mostra come si possono classificare i
beni secondo le accoppiate “rivalità/escludibilità”
Beni pubblici spuri. Ci interessano poco. I beni non rivali, ma dai quali gli utenti
possono essere facilmente esclusi (l'opposto dei beni di proprietà comune), possono
essere chiamati beni pubblici spuri poiché essi sono “pubblici” solo per certe categorie
di consumatori e poiché l'esclusione, solo parziale, NON ne aumenta il valore. Alcuni
esempi: 1) cinema 2) parcheggi privati.
Beni/Risorse di proprietà comune. Ci interessano molto. Essi condividono le
caratteristiche della difficoltà di esclusione con i beni pubblici e le caratteristiche di
rivalità con i beni privati. Es. le risorse naturali.
Beni pubblici: Ci interessano molto. Essi sono sia non escludibili che non rivali (es. la
difesa nazionale), distinguendosi per entrambe le caratteristiche dai
Beni privati: sono tutti gli altri. Interessano l’Economia “standard”.
Notate che in un bene escludibilità e rivalità possono esistere con varie gradazioni e
possono anche variare nel tempo e nei contesti istituzionali.
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PERCHE' E' IMPORTANTE LA SUMMENZIONATA DISTINZIONE?
Il più grande cambiamento della moderna società globalizzata è che i beni di proprietà
comune stanno diventando la regola, non l’eccezione: dall’energia all’acqua,
dall’ambiente alla sicurezza, dalle foreste agli oceani.
La qualità della nostra vita dipende sicuramente dalla quantità disponibile di
beni/servizi privati (alimentari, Sanità, scooter, TV,…), ma dipende molto più dai
“common bads” come i gas serra, lo sfruttamento delle risorse naturali o la fiducia dei
mercati finanziari (la recente crisi finanziaria può anche essere letta come una tragedia
del bene collettivo “fiducia”).
Dobbiamo pertanto trovare la soluzione alla convivenza tra la libertà individuale nel
consumare i beni e la salvaguardia dei beni comuni.
Non possiamo certo eliminare la Libertà o distruggere la Natura!
Anche di ciò si occupa la Scienza Economica (e, nel nostro piccolo, anche noi).
M. BOVI
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CONCLUSIONE
PROBABILMENTE QUESTO CORSO NON VI AIUTA A TROVARE (UN NUOVO) LAVORO.
ALMENO NON DIRETTAMENTE.
TUTTAVIA:

Vi aiuta a capire alcuni importanti problemi del Mondo in cui tutti noi viviamo

Migliora le vostre capacità decisionali in campo lavorativo

Aumenta le vostre capacità di comprensione e di critica delle informazioni che trovate
sui mass media.
INSOMMA:
Vi aiuta ad essere cittadini-lavoratori-elettori-consumatori…più informati e consapevoli
SCUSATE SE E’ POCO….
M. BOVI
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