comunicato stampa CINE-CONCERTO Istituto Giapponese di Cultura e Accademia Filarmonica Romana presentano CINE-CONCERTO Taki no shiraito/Il filo bianco della cascata giovedì 5 novembre 2015 ore 20.30 Roma, Accademia Filarmonica Romana - Sala Casella (via Flaminia, 118) proiezione del film muto TAKI NO SHIRAITO/IL FILO BIANCO DELLA CASCATA di Kenji Mizoguchi (Giappone, 1933, B/N 110’, DVD ©National Film Center, Tokyo) con accompagnamento musicale dal vivo per ensemble di shakuhachi, shamisen, koto, arpa, violino, percussioni e elettronica Musiche di: Misato MOCHIZUKI per ensemble e elettronica direttore di esecuzione: M°Yoichi Sugiyama con Harrie Starreveld, shakuhachi ♫ Makiko Goto, koto ♫ Hideaki Tsuji, shamisen Aldo Campagnari, violino ♫ Giraldi Augusta, arpa ♫ Pietro Pompei, percussioni Christophe Mazzella, elettronica ♫ Yoichi Sugiyama, direttore di esecuzione in collaborazione con National Film Center, Tokyo che ha fornito la copia DVD e concesso i diritti del film Taki no shiraito Biglietti posto unico 10 euro + prevendita Info biglietti: tel.06 3201752 - [email protected] il progetto Obiettivo della serata è presentare alcuni aspetti della cultura giapponese attinti dal mondo del cinema e della musica attraverso l’accostamento di elementi tradizionali e contemporanei e la partecipazione di musicisti occidentali e asiatici. Il progetto prevede la proiezione di un film muto del 1933, Taki no shiraito/Il filo bianco della cascata, diretto da Kenji Mizoguchi - tra le firme più autorevoli della storia del cinema giapponese degli anni ‘50 - accompagnato dalla musica ispirata al film composta nel 2007 da una delle compositrici più note nel panorama musicale contemporaneo, Misato Mochizuki. Le musiche originali della compositrice, per ensemble ed elettronica, edite dalla Breitkopf & Härtel con il titolo Le fil blanc de la cascade (2007), saranno eseguite con strumenti tradizionali giapponesi e occidentali da un ensemble internazionale formatosi per l’occasione, diretto dal maestro Yoichi Sugiyama. Il cine-concerto è stato eseguito in prima mondiale dall’Ensemble Contrechamps insieme a Harrie Starreveld, Makiko Goto e Hideaki Tsuji all’Auditorium del Museo del Louvre nel giugno 2007 con il titolo “Cinéma muet en concert” nell’ambito del Festival Agorà. il film TAKI NO SHIRAITO/IL FILO BIANCO DELLA CASCATA di Kenji Mizoguchi (Giappone, 1933, B/N, 110’ DVD) sottotitoli in italiano interpreti: Takako Irie (Taki no shiraito), Tokihiko Okada (Kinya Murakoshi), Reiko Taki (Nadeshiko), Ichiro Sugai (Gozo Iwabuchi) Celebre film muto di Mizoguchi ispirato a un racconto di Izumi Kyoka, narra la commovente storia d’amore di Taki no shiraito, illusionista specializzata in giochi d’acqua, al seguito di una compagnia teatrale itinerante (da cui il titolo Il filo bianco della cascata che fa riferimento ©National Film Center, Tokyo all’illusione ottica creata dagli zampilli). Innamoratasi di Kinya Murakoshi, un giovane samurai orfano caduto in disgrazia e costretto a lavorare come vetturino, lo esorta a trasferirsi a Tokyo per portare a termine gli studi di giurisprudenza, assicurandogli il denaro necessario che inizia a inviargli per corrispondenza all’interno di lettere vibranti di affetto e premure, fino a un gelido inverno in cui lavoro e denaro scarseggiano… il regista Kenji MIZOGUCHI (1898-1956) Tra le figure più autorevoli del cinema giapponese degli anni ’50, Mizoguchi ha rivolto la sua attenzione di regista al ruolo della donna nella società e nella cultura del proprio paese, identificandola spesso come vittima sacrificale in un sistema che tende a privilegiare e preservare l’onore dell’uomo. Tanti i suoi capolavori, tra i quali meritano di essere ricordati Il filo bianco della cascata (Taki no shiraito, film muto del 1933), Gion no shimai ("Le sorelle di Gion", 1936), i tre film Leone d'argento alla Mostra del cinema di Venezia Vita di O-Haru, donna galante (Saikaku Ichidai Onna, 1952), I racconti della luna pallida d'agosto (Ugetsu Monogatari, 1953) e L'intendente Sansho (Sansho Dayu, 1954) oltre a Chikamatsu monogatari (Gli amanti crocifissi, 1954) e Akasen chitai (La strada della vergogna, 1956), suo ultimo lavoro. la compositrice Misato MOCHIZUKI Nata a Tokyo nel 1969, Misato Mochizuki è un’affermata compositrice, attiva in Europa e in Giappone. Dopo la laurea in composizione presso l'Università Nazionale di Belle arti e Musica di Tokyo, vince il primo premio in composizione presso il Conservatoire National Supérieur di Parigi (1995), integrando nei due anni successivi la sua preparazione con il programma di "Composizione e Computer Music" presso l’Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique (IRCAM). Nel suo personalissimo accostamento della sensibilità musicale tradizionale occidentale e asiatica, ha sviluppato uno stile di composizione che armonizza ritmi magici e suoni insoliti con grande libertà formale e stilistica. Il catalogo delle sue opere (pubblicate da Breitkopf & Härtel) comprende oggi circa 40 lavori, tra cui 15 composizioni sinfoniche e 12 pezzi per ensemble, molti dei quali eseguiti e premiati in festival internazionali. Tra le produzioni più importanti figurano il concerto per orchestra “Insula Oya” eseguito alla Suntory Hall di Tokyo (2007), il cine-concerto al Museo del Louvre con la musica per il film muto Le fil blanc de la cascade/Taki no shiraito di Kenji MIzoguchi (2007) e il concerto monografico al Festival d'Automne a Parigi (2010). Compositore in residence al Festival international de musique de Besançon tra il 2011 e 2013, dal 2007 insegna alla Meiji Gakuin University di Tokyo. Ha tenuto corsi di composizione a Darmstadt, Royaumont, a Takefu, presso il Conservatorio di Amsterdam etc. e scrive di musica e cultura nella sua rubrica trimestrale per il giornale Yomiuri Shimbun. i musicisti Harrie Starreveld (shakuhachi) Olanda / Makiko Goto (koto) Giappone / Hideaki Tsuji (shamisen) Giappone / Aldo Campagnari (violino) Italia / Augusta Giraldi (arpa) Italia / Pietro Pompei (percussione) Italia / Cristophe Mazzella (elettronica) Francia / Yoichi Sugiyama (direttore di esecuzione) Giappone Harrie STARREVELD shakuhachi Ha studiato flauto con Koos Verheul al Conservatorio Sweelinck di Amsterdam e oggi è internazionalmente considerato uno dei maggiori interpreti di musica contemporanea per flauto. Ha lavorato con compositori come Carter, Donatoni, Ferneyhough, Yun, Boulez, Crumb, Harvey, Tan Dun, Loevendie, Weddington e Ton de Leeuw. Dal 1982 è membro del Nieuw Ensemble; insieme a René Eckhardt (pianista) e a Harry Sparnaay (clarinetto basso) ha formato lo Het Trio. Come solista ha eseguito un gran numero di concerti per flauto e ha suonato con importanti direttori d’orchestra come Ernest Bour, Hans Vonk, Arturo Tamayo e Reinbert de Leeuw. Dal 1980 insegna flauto al Conservatorio Sweelinck di Amsterdam e Brema e tiene masterclass in tutto il mondo. Collabora con diverse orchestre ed ensemble, tra cui la Residentie Orchestra (Den Haag), la Radio Chamber Orchestra (Hilversum), l’Ensamble Schoenberg, la New Sinfonietta Amsterdam, l’Orchestra della RAI, la Chicago Chamber Orchestra e il gruppo di percussioni The Hague. Nel 1993 vince il prestigioso Premio Edison per il suo CD CNM Ton de Leeuw. Da citare anche la sua collaborazione con il compositore Philip Manoury presso gli studi di musica elettronica dell'IRCAM di Parigi. Oltre al flauto, l’ottavino e al flauto basso, Starreveld suona il flauto contrabbasso ed è uno dei primi flautisti al mondo a utilizzare il flauto contralto prodotto dalla ditta olandese Kingma e Brannen. E’ tra i pochi occidentali esperti anche di shakuhachi, flauto dritto giapponese di bambù, strumento che gli ha permesso di approfondire la cultura e il repertorio musicale giapponese tradizionale e contemporaneo. Makiko GOTO koto Ha iniziato lo studio del koto con la madre all’età di 9 anni e ha proseguito sotto la guida di Kazue e Tadao Sawai alla Sawai Koto School, da dove si è congedata con il grado di shihan (massimo livello). Nel 1986 si trasferisce alle Hawaii per insegnare presso il Dipartimento di Musica Etnica dell’Università hawaiana dove fonda anche una sede della Sawai Koto School. Suona il koto tradizionale a 13 corde e il koto basso (a 17 corde o 21corde), muovendosi a proprio agio sia nei repertori tradizionali sia in quelli contemporanei. Dal 1992 vive nei Paesi Bassi, motivo per cui viene frequentemente invitata a prime esecuzioni di brani per koto di compositori contemporanei europei, a partecipare a formazioni e gruppi (duo, trio, ensemble di musica elettronica, teatro, danza, etc.) e a tenere lezioni e dimostrazioni presso conservatori, università e organizzazioni varie. Per lei hanno composto affermati compositori contemporanei, come il peruviano Jimmy López (Varem, 2004, per koto solo e orchestra), la tedesca Annette Schlünz (Blaulaub , 2007/2008, per flauto dritto e koto-basso solisti, orchestra e liveelettronica) e la giapponese Malika Kishino (Concerto per koto e orchestra, 2013). Ha insegnato presso la EKO-Haus der Japanischen Kultur e.V. di Düsseldorf e il Tenri Japanisch-Deutschen KulturWerkstatt a Colonia. Nel 2013 ha dato il via al Sawai Universal Children Multicultural Exchange Workshop, progetto di scambio culturale attuato nelle scuole materne ed elementari europee. Hideaki TSUJI shamisen Nato in Giappone, inizia la sua formazione in chitarra classica all'età di 15 anni. Frequenta la Bunei Music School e successivamente la Takamatsu Music University per poi proseguire gli studi musicali in Francia a partire dal 1993, presso prestigiose istituzioni musicali, come il Conservatorio Nazionale di Lione, l‘Ecole nationale de music d’Aulnay sous bois e il conservatorio di Strasburgo, dove completa con successo i corsi di Pablo Márquez. Parallelamente inizia a studiare shamisen con il maestro Toshinori Kyogoku. Nel 2002, fonda il gruppo Iônah per il quale compone la maggior parte delle musiche. Si è esibito come solista in diversi ensemble di musica contemporanea, partecipando a concerti presso il Museo del Louvre di Parigi, la Philharmonie di Lussemburgo, la Muziekgebouw aan 't IJ di Amsterdam, il festival Carmelo Bernaola in Spagna. Alle interpretazioni di musica contemporanea affianca la partecipazione a diversi progetti di musica tradizionale, alcuni dei quali ospitati al Teatro dell'Opera di Lione, al festival Tres Culturas in Spagna, al Musée du quai Branly di Parigi, alla Japan Expo di Parigi, ecc. Ha frequentato masterclass tenute da chitarristi del calibro di Alberto Ponce, Leo Brouwer, Alvalo Pierri, Pablo Marquez, Roberto Aussel, Olivier Chassain, Michel Sadanowsky, Arnaud Dumont. Attualmente insegna chitarra presso il Conservatorio di Strasburgo e tiene conferenze e corsi di perfezionamento in varie parti del mondo. Aldo CAMPAGNARI violino Diplomato in violino sotto la guida di Pierantonio Cazzulani e Armando Burattin è stato primo violino di spalla nell'Orchestra Giovanile Italiana; ha suonato sotto la direzione di Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, György Győriványi Ráth, Giuseppe Sinopoli e collaborato con l'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Dopo il perfezionamento con Massimo Quarta a Bologna e presso il Conservatorio Superiore di Musica di Lugano è stato tra i fondatori del Quartetto Prometeo, uno dei gruppi cameristici italiani di maggior rilievo internazionale, con il quale ha vinto numerosi premi in prestigiosi concorsi internazionali (Primo premio assoluto a Praga, Bordeaux, ARD Monaco) e, nel 2012, il Leone d’Argento alla Biennale Musica di Venezia. Con il quartetto Prometeo - attualmente residente all’Accademia Filarmonica Romana – ha inciso i concerti dei quartetti per archi di R. Schumann per la rivista Amadeus, e registrato per le etichette ECM (pagine di Scodanibbio), Kairos (integrale dei Quartetti di Sciarrino), Brilliant Classic (integrale dei Quartetti di Hugo Wolf) e Limen. Oltre all’attività cameristica come solista in recital per violino solo, in duo col pianoforte e in trio, Campagnari è anche violinista di Alter Ego, gruppo romano con cui sperimenta la musica di oggi, collaborando con i maggiori compositori italiani contemporanei e col quale, oltre che con il Prometeo, ha più volte partecipato alla Rassegna di nuova musica di Macerata. Attualmente insegna violino presso l’Istituto Musicale Vittadini di Pavia e quartetto d' archi al Conservatorio Superiore di Lugano. Augusta GIRALDI arpa Intraprende gli studi di arpa sotto la guida di Ofelia Guglielmi diplomandosi con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Musica di Roma “S. Cecilia”. Dopo il perfezionamento con Judith Liber (Prima arpa della Israel Philarmonic), Olga Mazzia (Prima arpa della Filarmonica e del Teatro alla Scala) e Cinzia Maurizio (Prima arpa Accademia Nazionale di S. Cecilia) frequenta i corsi di specializzazione per professori d'orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala e della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, fino al suo ingresso nel 2002 al “Conservatoire Superieur de Musique” di Ginevra dove studia con Catherine Eisenoffer. Nel 2010 partecipa alla V edizione del “RIO HARP FEST” a Rio de Janeiro. Dal 2005, collabora con l’Orchestra Roma Sinfonietta, partecipando a tutte le tournée dirette dal Maestro Ennio Morricone e con l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di S. Cecilia. Ha partecipato alla registrazione per la EMI di CD dedicati a Respighi, Rossini, Mahler e Mascagni. Docente di Arpa presso la Juniorchestra, progetto educativo dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia rivolto ai bambini, è coordinatrice e insegnante dell’Ensemble di Arpe della Juniorchestra. Nel 2012, in collaborazione con la Salvi Harps e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ha organizzato la rassegna ARPISSIMA presso il Parco della Musica di Roma, con la partecipazione di più di cento arpisti/e provenienti da Scuole di Musica e Conservatori di tutta Italia. Collabora con diverse orchestre italiane e internazionali e partecipa a diversi progetti che mirano all'inserimento dell'arpa in orchestra jazz. Dal 2012, unica strumentista sul palco, accompagna l'attrice Ottavia Piccolo nello spettacolo “Donna non rieducabile”. Pietro POMPEI percussioni Si laurea in strumenti a percussione presso il conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila, coltivando poi la sua passione per la musica contemporanea e l’improvvisazione nelle masterclass tenute da Roberto Gatto, Mircea Ardeleanu, David Friedmann, Andrea Dulbecco e Amadinda quartet. Ha lavorato a fianco di grandi compositori e interpreti, quali Steve Reich, Bent Sorensen, Giorgio Battistelli, Sofia Gubaidulina, Gavin Briars, Greorgy Kurtag, Gabriele Mirabassi e importanti maestri di musica per il cinema, come Ennio Morricone, Nicola Piovani, Carlo Crivelli, Pasquale Catalano, Plaid. Suona stabilmente nell’ensemble Brunello Baroque Experience, nell’Orchestra d’Archi Italiana e nella Venice Baroque Orchestra, con la quale ha partecipato a tournée in Sud-America, Europa e Stati Uniti. Collabora anche con gruppi cameristici come il Blue Chamber Orchestra, ars Ludi, Ready Made ensemble, Roma Termini Orchestra e dal 2010 stabilmente con la PMCE dell’Auditorium di Roma (Parco della Musica Contemporanea Ensemble). Ha fondato uno studio di registrazione e produzione musicale attraverso il quale coltiva la sua passione per la composizione, la tecnologia e la musica applicata ai media. Dal 2010 insegna strumenti a percussione pre-accademici presso il conservatorio “O. Respighi” di Latina. Christophe MAZZELLA elettronica/ingegneria del suono Nato in una famiglia di musicisti francesi, ha avuto modo di accostarsi fin da bambino alla musica classica, jazz, rock e alle chansons, iniziando a 5 anni lo studio per pianoforte fino al diploma al Conservatorio di La Rochelle, cui hanno fatto seguito quello di ingegneria ottenuto presso la prestigiosa scuola ENSEEIHT di Tolosa e di perfezionamento musicale al Conservatorio della medesima città. Nel 1994 è entrato al Conservatorio National Supérieur de Musique de Paris (CNSM) dove ha studiato non solo pianoforte, composizione, analisi, orchestrazione, storia della musica e direzione artistica ma ha anche esplorato il mondo della produzione musicale nei suoi aspetti teorici e pratici: attrezzature, microfoni, console, software e tecniche di registrazione, editing, mixaggio, adattate ai diversi stili musicali. Collabora alla realizzazione di CD con le più importanti etichette europee come Sony Classical, Stradivarius, Aeon, Kairos, Arion, Neos. Come ingegnere del suono è stato chiamato più volte a collaborare con importanti festival e istituzioni, tra cui il Festival d'Automne di Parigi, IRCAM e il Conservatorio di Parigi. La sua attività include anche altri settori artistici, come audiovisivo, teatro e danza. Yoichi SUGIYAMA direttore di esecuzione Nato a Tokyo nel 1969 ha studiato direzione con Emilio Pomarico e Morihiro Okabe, composizione con Franco Donatoni, Sandro Gorli e Akira Miyoshi. È attivo come direttore e compositore in Europa e in Giappone. Da quando ha diretto l’opera Prometeo di Luigi Nono con l’Ensemble Modern Orchestra nel 2000, è stato impegnato in molti festival internazionali: Wien Modern, Festival d’Automne (Paris), Milano Musica, Festival Verdi (Parma), Settembre Musica e Suntory Summer Festival. Ha collaborato con numerose orchestre di prestigio, come l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, Arena di Verona, New Japan Symphony Orchestra, Tokyo Philarmonic Orchestra, Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra, Orchestre de Chambre de Genève, Tokyo Sinfonietta, Izumi Sinfonietta, Klangforum Wien, Nieuw Ensemble, Ensemble Contrechamps, Remix Ensemble, Kammerensemble Neue Musik Berlin, Alter Ego, Ensemble dell’Accademia della Scala etc. Le sue composizioni sono state eseguite in diversi festival internazionali: Biennale di Venezia, Milano Musica, Tiroler Festspiele, Angelica Festival (Bologna), REC Festival, Takefu International Music Festival, Zagreb Biennale etc. Nel 2015 ha ricevuto il Keizo Saji Prize dalla Suntory Foundation for Arts e, nello stesso anno, è stato invitato come theme composer dal Japan Festival di New York. Attualmente risiede a Milano, dove insegna alla Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”. gli strumenti giapponesi shakuhachi (flauto diritto giapponese realizzato con la canna di bambù) Dotato di cinque fori, quattro anteriori e uno posteriore, il modello più diffuso misura 54,5 cm, ma se ne trovano di dieci taglie diverse, con una lunghezza che varia dai 39 ai 91 cm. Lo shakuhachi comune produce come nota di base Re4 e ha un’estensione di oltre due ottave e mezza. Inizialmente utilizzato nella liturgia zen, ha trovato diffusione anche in ambito secolare, come strumento solista o in ensemble insieme a koto e shamisen come espressione del genere sankyoku protagonista della musica del periodo Edo (1603-1867). shamisen (strumento a 3 corde della famiglia dei liuti) Importato dalla Cina nel periodo Muromachi (XV - XVI sec.) è costituito di una cassa rotondeggiante ricoperta di pelle di serpente e di tre corde, originariamente pizzicate con le dita e in seguito con un plettro, detto “bachi”. Utilizzato da musicisti ciechi nell’accompagnamento di brano vocali, nella musica per il teatro e nell’accompagnamento di ballate popolari, divenne lo strumento fondamentale nelle rappresentazioni di teatro kabuki e bunraku. koto (strumento musicale cordofono appartenente alla famiglia della cetra, derivato da uno strumento cinese). Introdotto in Giappone durante il periodo Nara (710-784) è costituito da una cassa armonica, lunga circa 2 metri e larga tra i 24 ed i 25 cm e da 13 corde di uguale diametro e tensione, poggiate su di un ponticello mobile e pizzicate con un plettro simile a un'unghia. Esistono versioni moderne dello strumento anche a 17 e 21 corde.