Il Palazzo della Marra Il Palazzo della Marra fu acquistato per 3000 ducati da Niccolò Fraggianni dall’allora proprietario Ottavio Filangeri, il quale aveva ereditato il palazzo dalla famiglia della Marra che nel frattempo si era estinta. Morto Niccolò, nel 1799, senza eredi maschi, il palazzo passò in eredità al nipote Pietro de Petris, figlio di Geldippa, la quale aveva sposato il barone Lorenzo de Petris nel 1736. Il Palazzo si erge vicino al mare ed è, nel contesto meridionale, un singolare palazzo, sia dal punto di vista architettonico che decorativo. Il palazzo attualmente è a pianta rettangolare (foto pianta pal.) fiancheggiato da una stradina sul lato Est (vico della Marra) e una strada sul lato Sud (via Cialdini, anticamente via delle Carrozze. Il lato Ovest confina con un orrendo palazzo a sei piani, mentre il lato Nord è chiuso da un cancello e guarda il mare. L’atrio è quadrangolare (foto aerea del cortile) con una leggera convergenza dei lati sud e nord. Sul lato nord si dispiega un’ampia scalinata (foto scalinata) con logge per ogni piano, in tutto tre, l’ultimo però fatto costruire all’inizio del secolo scorso, dall’ultimo proprietario del palazzo, Donato Ceci. La loggia inferiore è sormontata da tre archi a tutto sesto che immettono in due diversi ambienti, la scala e un corridoio che porta al giardino. Le logge dei piani superiori, sono costituite da balaustre con colonnine; gli archi sono sorretti da colonne con plinti a foglie d’acanto stilizzate. La loggia del secondo piano, porta al di sotto delle colonne, lo stemma scolpito della fam. della Marra (foto a colori dello stemma della Marra) (lambello rosso con banda doppio merlata d’azzurro in campo d’argento. DESCRIZIONE ARTISTICO-ARCHITETTONICA DEL PALAZZO Dalle notizie storiche sappiamo che in questo sito vi era una costruzione precedente di cui non abbiamo informazioni. Della precedente costruzione rimane un arco ogivale (foto arco)che immette nel giardino e alcune sale del lato est del pian terreno con volte a botte. Il palazzo subisce una prima trasformazione nella metà del 1500 forse già col primo proprietario, Gentile, ma sarà la famiglia Orsini che interverrà in maniera decisiva sull’assetto del palazzo. Essi costruiscono un palazzo completamente nuovo (foto aerea del pal.) rispetto alla tradizione barlettana, come se l’Orsini avesse voluto riprodurre nella nostra città qualcosa che aveva già visto nelle grandi città del centro, forse prima di tutto a Roma (Immagini di Pal Venezia a Napoli e Pal della Cancelleria a Roma). Nasce così un palazzo i cui giochi prospettici di luci e ombre, vuoti e pieni (foto androne) che saranno poi ereditati e amplificati dalla fam. Della Marra nel secolo successivo; viene amplificato il gioco coloristico dell’androne buio in contrapposizione con il luminosissimo atrio e la mezzombra della loggia. FACCIATA La facciata è decorata alla maniera barocca salentina. (foto facciata) Fu la fam. dei della Marra che commissionò la decorazione, non solo della facciata, ma di tutto il palazzo. Furono chiamate maestranze appositamente dal Salento per decorare questo palazzo e il capo mastro va ricercato in un certo Cesare Penna attivo in quegli anni a Lecce. La facciata si presenta divisa in due parti da un fregio marcapiano decorato con fiori, frutti, e 21 putti che suonano tamburelli o scherzano e ballano. Intervallano la scritta Della Marra. La parte bassa è decorata con un bugnato molto aggettante. Al centro campeggia un grande arco d’ingresso fiancheggiato da due semicolonne con capitelli compositi. Ai lati del superbo arco tondo vi è la vecchiaia che drizza il suo arco contro la giovinezza che si atteggia con disprezzo. Il balcone principale, è sostenuto da cinque mensole terminanti con mostri alati assai corrosi, di cui alcuni azzannano la preda , altri sono teste di cani e grifi terminanti con le fauci aperte. Le due porte finestre sono divise da colonne con capitelli con testine umane . Ai fianchi delle luci, si elevano due fauni e due faune affrontanti (foto partic. Fauni) I fauni con baffi e pizzo sono coronati di alloro, le faune sono una giovane e procace, coperta di grossi frutti, come i fauni nelle parti vitali, e l’altra una vecchia e svenevole, semicoperta da una reticella. Tutti hanno le estremità terminanti in foglie. Da notare che si intervallano fauni e faune vecchi e giovani, come a riprendere lo stesso tema della parte alta dell’arco d’ingresso (Allegoria della giovinezza e della vecchiaia) . E’ da osservare come i frontoni delle due invetriate siano spezzati al vertice e nell’architrave proprio alla maniera seicentesca; questi sono intramezzati da una maschera, un po’ più in alto, aquile con ali spiegate che sembrano sostegno dei piedritti dei quattro archi ogivali. Sulla semicolonna centrale si erge lo stemma della fam. Della Marra. Notare il balcone che non è simmetrico rispetto alla facciata. ANDRONE Entrando, notiamo subito una volta convessa, decorata con affreschi di scuola napoletana risalenti al XVII secolo, al centro, campeggia lo stemma della fam. Fraggianni (foto stemma). (Descrizione degli affreschi…) Anche la scalinata presenta degli affreschi risalenti allo stesso periodo. Sulle volte a botte delle scalinate vi erano le rappresentazioni dei 12 mesi dell’anno, ma purtroppo sono rimaste solo le rappresentazioni di Luglio (foto) donna con fascio di spighe, e Settembre (foto) donna con frutti. Tra le figure laterali, vi sono scene campestri e vedute dei dintorni di Napoli e Posillipo. Al primo piano , sul frontone di una porta a destra,(foto stemma)si trova ripetuto in pietra, lo stemma della fam. Fraggianni e in pittura (foto stemma) sotto la volta di un corridoio prospiciente il giardino. SALE