La lunghezza degli acidi nucleici è molto più grande delle dimensioni dei compartimenti che li racchiudono ASSEMBLAGGIO DEL VIRUS TMV (Mosaico del tabacco) Ha 1 molecola di RNA a singolo filamento della lunghezza di 2mM La posizione dell’RNA dentro il capside è determinata dal legame dell’acido nucleico con le proteine. Viene assemblato in una forma filamentosa o a bastoncino L’acido nucleico viene ad associarsi progressivamente seguendo un andamento a spirale con le proteine del rivestimento. Parte da una forcina di nucleazione e prosegue in maniera bidirezionale. MATURAZIONE DEL FAGO λ Molto simile al fagoT4 ha un capside icosaedrico 1 molecola di DNA a doppio filamento della lunghezza di 55µ µM Il capside viene prima assemblato e poi riempito con l’acido nucleico Traslocazione e condensazione sono entrambi sfavorevoli dal punto di vista energetico. La traslocazione implica l’idrolisi dell’ATP. Della condensazione si sa molto poco, forse coinvolge proteine di impalcatura all’interno del capside. Il cromosoma dei batteri si chiama NUCLEOIDE Questa struttura non presenta un fuso mitotico e quindi in seguito alla replicazione la separazione dei due cromosomi si avvale dell’attacco alla membrana cellulare Nucleoide di E. coli che fuoriesce da una cellula lisata La struttura ad anse del nucleoide batterico assicura l’efficiente condensazione del DNA all’interno della piccola cellula. La lunghezza media di un’ansa è di 40 Kb. Come siano organizzate le proteine che tengono insieme i domini e come interagiscono con il DNA non è stato del tutto chiarito Proteine che legano il NUCLEOIDE di E. coli HU: Condensa il DNA H1: lega sequenze curve P: ha proprietà di legame al DNA Compattamento Nucleo-cromosoma + 2M NaCl histones radial loop chrosomosome model Mitosi chromatid 1µm mitotic chromosome 10 µm DNA loops + 2M NaCl istoni chromatid compact size DNA length compaction nucleus (human) 2 x 23 = 46 chromosomes 92 DNA molecules 10 µm ball 12,000 Mbp 4 m DNA 400,000 x mitotic chromosome 2 chromatids, 1 µm thick 2 DNA molecules 10 µm long X 2x 130 Mbp 2x 43 mm DNA 10,000 x DNA domain anchored DNA loop 1 replicon ? 60 nm x 0.5 µm 60 kbp 20 µm DNA 35 x Compaction by chromosome scaffold / nuclear matrix Livelli di compattamento della cromatina 10 1 80 6-7 1,200 -40 60,000 680 ~1.1x106 1.2x104 18 loops/ 1.2x104 miniband Ogni ansa è formata da una fibra che può contenere sia regioni da 10nm (meno condensate, più accessibili) sia regioni da 30nm (più condensate, meno accessibili) STRUTTURA DEL NUCLEOSOMA L’unità di base della struttura cromatinica. Primo Livello: Fibra da 10 nm ISTONI H1 Linker histone proteine piccole, basiche altamente conservate, H2A H2B helix Core histones variable H3 H4 conserved N Histone acetylation is a reversible modification of lysines in the N-termini of the core histones. Result: • reduced binding to DNA • destabilization of chromatin Elettroforesi degli Istoni SDS AU - + AUT + ++ + TTTT elettrodo: taglia + carica + idrofobicità taglia + carica Separazione: Taglia T TT T H3.1 T 135aa ++ + ++ + T T 4 135 aa H3 H4 H4 ++ + H4 H3 0 ++ + 4 3 2 1 0 H4 102aa 102 aa + H3.2 T - H4 TT T 1 H3.1 T 135aa 135aa 32 H3 elettrodo: H3.2 TT T H3 34 2 10 4 3 12 0 4 3 2 1 0 H4 102aa - Figure 13.1 La Nucleasi Micrococcale taglia il DNA su entrambi i filamenti Questo enzima non taglia sul nucleosoma ma solo tra particelle adiacenti. Si possono ottenere digesti parziali Dopo la digestione gli Istoni vengono rimossi I Prodotti vengono analizzati tramite elettroforesi Digestione spinta con Nucleasi Micrococcale 180-200bp Valore medio 154bp (fungo) Oscillazioni tra varie 260bp (riccio di mare) Specie 146bp Nucleo Centrale - Invariante 8-114bp DNA Linker - Variabile Attraverso il dominio histone-fold gli istoni prendono contatti a formare il core globulare. Le code N-terminali protrudono all’esterno dove prenderanno contatto con lo scheletro di fosfato del DNA Caratteristiche generali del nucleosoma Assemblaggio del nucleosoma: Tetramero H3/H4 e dimeri H2A/H2B si formano indipendentemente Il tetramero H3/H4 si lega al DNA I dimeri H2A/H2B si assemblano per ultimi Modello derivante dalla cristallografia del nucleosoma H2A: rosso H2B: giallo H3: viola H4: verde Struttura cristallografica del nucleosoma alla risoluzione di 8Å Luger, Mader, Richmond, Sargent & Richmond Nature 389, 251-260 (1997) Rotazione di 90° Rotazione di 90° Il nucleosoma presenta una simmetria diadica Le regioni histone-fold del tetramero interagiscono con le 60bp centrali Le regioni N-terminali interagiscono con i punti di entrata e di uscita del DNA Ciascun dimero H2A/H2B occupa le 30bp adiacenti alle 60 occupate dal tetramero Le code istoniche N-terminali prendono contatto con lo scheletro di fosfato protrudendo in posizioni specifiche Il DNA ricco in AT ha tendenza a curvarsi meglio in direzione del solco minore Invece le sequenza ricche in GC tendono a esporre il solco minore verso l’esterno Posizionamento Traduzionale Posizionamento rispetto ad un elemento di sequenza. La particolare sequenza può essere inclusa o esclusa dal nucleosoma Posizionamento Traslazionale Posizionamento rispetto alla fase dell’elica. La sequenza può trovarsi rivolta verso l’interno o verso l‘esterno sulla superficie del nucleosoma Il Posizionamento dei nucleosomi presenta risvolti importanti per quanto riguarda la trascrizione genica Proteine che posizionano i nucleosomi possono formare regioni nucleosome free. Proteine che legano fortemente il nucleosoma possono posizionarlo preferenzialmente in un sito Secondo Livello: Fibra da 30nm COME SI PASSA DALLA FIBRA DA 10nm ALLA FIBRA DA 30nm? Figure 13.6 Cromatosoma C N H1 H3 1 mM H3 5 mM Il complesso di un nucleosoma con l’istone H1 è chiamato “cromatosoma” e contiene 168bp di DNA + ottamero istonico + istone linker H1 L’istone linker verosimilmente dirige il posizionamento relativo di nucleosomi successivi e il profilo dei contatti nucleosoma-nucleosoma Zhou, Gerchman, Ramakrishnan, Travers, An, Leuba, van Holde, Zlatanova Muyldermans Nature 395, 402 (1998) PNAS 95, 3396 (1998) Accorciamento della lunghezza del DNA associato al nucleosoma L’istone H1 è esterno al nucleosoma e lega il DNA nei punti di entrata e uscita La parte globulare lega sia un tratto di DNA linker che una porzione centrale associata al core istonico. L’istone H1 contribuisce anche alla formazione delle strutture di ordine superiore: la fibra da 30 nm. Emergono due possibili classi di modelli per la fibra da 30nm: 1) Elica solenoidale (tecnicamente definita one-start), in cui i nucleosomi sono avvolti in maniera lineare. Evidenze a favore di questo modello: a) Diametro invariante rispetto alla lunghezza del DNA linker b) Aumentato compattamento per fibre con 6 o più nucleosomi c) Necessità di un DNA linker superavvolto (Robinson et al., 2006) 2) Nastro a zig-zag (definito two-start), in cui il nastro si piega e si superavvolge. Evidenze a favore di questo modello: a) Variazione del diametro della fibra al variare del linker b) Percorso a zig-zag dei nucleosomi c) DNA linker non strettamente piegato (Schalch et al., 2005) One-start: modello solenoidale della fibra da 30nm Polinucleosomi ricostituiti con lunghezze variabili del DNA linker Condizioni saline fisiologiche Presenza dell’istone H1 Tecnica della microscopia elettronica L’approccio non fornisce informazioni precise sul percorso del DNA linker ma la costanza delle dimensioni suggerisce che esso sia ripiegato all’interno della fibra in maniera continua e regolare. La compattazione è migliore in presenza dell’istone linker Two-start helix: modello a zig-zag della fibra da 30nm Tetranucleosoma ricostituito analizzato con la diffrazone alla risoluzione di 9Å LS: linker dritto LB: linker piegato La presenza di due differenti conformazioni del linker suggerisce che il dinucleosoma possa rappresentare meglio l’unità ripetitiva della struttura di ordine superiore Le analisi su questa struttura favoriscono il modello a zig-zag per il DNA linker. Non definisce chiaramente il ruolo dell’istone linker. Stabilizzazione della fibra da 30nm attraverso le code istoniche N-terminali Effetto barriera del nucleosoma sull’interazione DNA-proteine Esiste un meccanismo di competizione tra la formazione del nucleosoma e l’attacco di proteine che legano il DNA DNA 5S + TFIIIA = Trascrizione Istoni aggiunti dopo NON formano il nucleosoma DNA 5S + istoni = formazione del nucleosoma TFIIIA aggiunto dopo = Niente trascrizione Il Nucleosoma può bloccare l’accesso all’apparato trascrizionale Esperimenti di Roeder mostrano che il nucleosoma può bloccare TBP, fattori e polimerasi II. DNA usato è quello di Adenovirus. TATA TATA Nucleosomi aggiunti prima di TFIID, fattori e pol II TATA + II Fattori e pol II aggiunti prima, poi gli istoni + TATA Nessuna trascrizione Trascrizione Questo può avvenire in seguito alla replicazione II Dinamicità della cromatina Nonostante la stabilità del nucleosoma e dell’alto grado di compattezza nel nucleo la cromatina è sorprendentemente dinamica. Esistono vari modi di modificare la cromatina e rispondere alle necessità della cellula di regolare i processi biologici dall’espressione genica, alla riparazione del DNA, alla replicazione e ricombinazione. 1) Uso di varianti istoniche, in particolare varianti di H2A e H3. 2) Modificazioni epigenetiche degli istoni: acetilazione, metilazione ed altre. 3) Uso di sistemi di rimodellamento che cambiano la stabilità e/o la posizione del nucleosoma. VARIANTI ISTONICHE S viene fosforilata in seguito a danni al DNA §: differenze in questo loop prevengono l’assemblaggio di un nuc. contenente H2A e H2A.Z § # #: questo dominio contatta (H3-H4)2 e variazioni qui influenzano la stabilità del nucleosoma. Le varianti istoniche sono coinvolte in vari processi, sia nella espressione genica, sia nella riparazione del DNA, sia nella definizione di strutture eterocromatiche. Modificazioni delle code Istoniche N-terminali RUOLO DELL’ACETILAZIONE ISTONICA HAT HDAC •Decondensa la fibra da 30nm •Favorisce l’accesso dei fattori di trascrizione sulla cromatina •Agisce come segnale per il legame di proteine non istoniche Residui acetilati interagiscono con il Bromodominio Residui metilati interagiscono con il Cromodominio Modificazioni covalenti delle code ammino-terminali H3 R2 H4 S1 R3 H2A H2B K4 K9 S10 K5 K5 S1 E3 Metilazione K8 K14 K12 K9 R17 K18 K16 K23 R26K27 S28 K79 K20 K119 K12 K15 K20 Acetilazione Poly-ADP ribosilazione K24 K120 Fosforilazione Ubiquitinazione IL CODICE ISTONICO Quasi sempre le modificazioni istoniche sono evidenziabili in combinazione. La natura combinatoriale delle modificazioni istoniche rivela l’esistenza di una sorta di CODICE ISTONICO (“histone code”) che impone le caratteristiche regolative di un gene, estendendo l’informazione potenziale del codice genetico. Questi stati epigenetici devono essere stabiliti, mantenuti ed ereditati attraverso mitosi e meiosi (MEMORIA CELLULARE). Il fenotipo è però sempre VARIEGATO, poiché possono avvenire repentini cambiamenti di stato. Le regole del codice istonico •Modificazioni sullo stesso e/o su differenti istoni possono essere interdipendenti e generare varie combinazioni su qualunque nucleosoma •Distinte modificazioni delle code istoniche inducono interazioni con diverse proteine associate alla cromatina: •Diversi tipi di struttura di ordine superiore dipendono dalla concentrazione locale e dalla combinazione di nucleosomi modificati differenzialmente In pratica le modificazioni istoniche servono a definire particolari stati della cromatina.