Introduzione Maria Luisa Famà Corso di formazione “L’alimentazione nel mondo antico” Museo Archeologico Regionale “Lilibeo” di Marsala Introduzione Maria Luisa Famà L’alimentazione nel mondo antico è il tema che abbiamo scelto per il Progetto Scuola Museo 20132014, organizzato dal Museo Archeologico Regionale “Lilibeo” di Marsala, con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale – Ambito territoriale di Trapani ed in particolare della prof.ssa Maria Lisa Figuccia, docente comandata per l’Autonomia scolastica, e della dott.ssa Antonella Coppola, dirigente scolastico coordinatore della RE. MA. PE (Rete delle Scuole di Marsala e Petrosino). Il progetto si è articolato in due parti: un corso di formazione per i docenti ed un laboratorio didattico rivolto agli studenti delle Scuole Superiori, nell’ambito del quale si sono svolte anche visite guidate (sul tema) nei musei archeologici di Mozia e Marsala. L’argomento del progetto è scaturito dall’intento di completare un percorso formativo, avviato negli anni 2011 e 2012, che era stato dedicato al vino nel mondo antico, e più precisamente alla Civiltà del bere, un ambito archeologico - culturale che nella provincia di Trapani ha profonde radici storiche e le cui diramazioni fino ai giorni nostri hanno determinato in gran parte la stessa identità del territorio. Allora, ci fu possibile chiudere il progetto con la pubblicazione a stampa di una piccola monografia, dal titolo Simboli e immagini del simposio (Progetto Scuola Museo 2011-2012 “Dal Museo al Parco”, a cura di M. L. Famà, Paceco 2012) ma oggi, per la diminuita disponibilità di risorse finanziarie, possiamo concludere quest’ultimo progetto solo con un contributo in versione digitale che accoglie i testi e i power point delle lezioni del corso di formazione. Era dunque naturale che, dopo il vino, dedicassimo la nostra attenzione all’alimentazione del mondo antico, un ambito di studi e ricerche assai vasto, che abbiamo comunque affrontato non soltanto dalla prospettiva archeologica, con particolare riguardo all’economia e alle abitudini alimentari di Mozia e Lilibeo, ma anche con il contributo delle fonti letterarie e dei ricettari dell’antichità classica, nonché della storia dell’arte, dal Medioevo all’età moderna. Per il necessario collegamento con l’attualità abbiamo infine esteso il programma alle scienze moderne dell’alimentazione e ai prodotti agricoli siciliani della tradizione. La nutrizione e la propagazione della specie sono i due fondamenti della vita ed il genere umano durerà finché l’istinto della conservazione e quello della riproduzione potranno essere soddisfatti. Al primo sono legate non solo le condizioni geografiche e climatiche dei diversi territori ma anche gli sviluppi storici e culturali così variegati da rendere la nutrizione, e quindi l’alimentazione, un ambito particolarmente importante e significativo per comprendere le differenze, potremmo quasi dire “basilari”, tra le diverse società. L’alimentazione, infatti, non afferisce esclusivamente alla sfera della sopravvivenza dell’uomo ma sostanzialmente al piacere, al gusto e non secondariamente anche alle credenze religiose e al valore simbolico che ogni cultura ha attribuito e attribuisce ancora a molti dei più importanti prodotti della terra. Per quanto riguarda i cibi dell’alimentazione primaria, nelle culture cerealicole europee il prodotto più emblematico è il pane che ha in sé una forte valenza sacrale, tant’è vero che in molte regioni del Mediterraneo non lo si può rovesciare sulla tavola (sarebbe come mettere una persona a testa in giù). Ma questo stesso alimento primario assume in sé anche svariati simboli religiosi: cito ad esempio per la Sicilia i pani di S. Giuseppe e i pani pasquali, ma se volessi riferire altri esempi nel territorio italiano la lista sarebbe molto lunga. Anche ad altri alimenti, vegetali e carnei, sono stati attribuiti valori e prerogative simboliche legate ai culti o a particolari fasi di transizione nella vita dell’uomo. Pagina 1 di 2 Introduzione Maria Luisa Famà L’archeologia è una fonte di conoscenza particolarmente importante perché le testimonianze che ci sono rimaste, dalla preistoria ai giorni nostri, dell’universo alimentare dell’uomo, nel suo sviluppo e nelle sue forme, ci aiutano a rintracciare le origini della nostra cultura, particolarmente ricca e stratificata nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. I ricettari dell’antichità classica ci forniscono, poi, dati di estrema importanza per la comprensione dei rapporti tra gli alimenti, ed in particolare sugli “equilibri” che nelle antiche cucine si creavano tra il dolce e il salato, spesso con soluzioni che ci lasciano perplessi. Il gusto e le predilezioni dei nostri antichi antenati, se da un lato possono stupirci per i risultati che a noi sembrano spesso poco apprezzabili - pensiamo in particolare al famoso e tanto rinomato garum -, dall’altro ci restituiscono ricette che ancora oggi, quasi senza nessuna variante, ritroviamo sulle nostre mense. I cibi raffigurati nelle innumerevoli pitture prodotte da artisti che lavoravano per la chiesa o su committenza di famiglie aristocratiche, sono inoltre una fonte preziosissima per la conoscenza dei costumi ed anche degli stessi alimenti che erano stati prediletti a partire dal Medioevo nel corso dei secoli. Ma la storia dell’arte ci fa conoscere anche le simbologie del cibo nella pittura religiosa, cosi come le differenze tra le classi sociali. L’analisi della dieta mediterranea, giustamente considerata “patrimonio immateriale dell’umanità”, ci aiuta a comprendere meglio la fortuna di cui godiamo noi “europei del mare” rispetto ai popoli del nord di questo grande vecchio continente, privi di un preziosissimo patrimonio alimentare che oggi più di prima va conservato e rivalutato anche ai fini della rieducazione alimentare dei nostri giovani. Infine, i prodotti agricoli siciliani della tradizione ci offrono un quadro così ricco e vario, da costituire quasi una sorta di dizionario del buono e del bello che poteva essere scritto solo nella nostra Isola, non a caso definita universalmente come la perla del Mediterraneo. Per concludere questa breve introduzione non possiamo fare a meno di sottolineare che il Progetto Scuola Museo è stato realizzato nell’ambito delle attività di Educazione Permanente dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e della Identità Siciliana, con il sostegno della dott.ssa Assunta Lupo, del Servizio Valorizzazione del patrimonio culturale pubblico e privato (U.O. 24) del Dipartimento dei BB. CC. e dell’I. S. che ringraziamo per la sua cortese collaborazione. Pagina 2 di 2