Il MUSCOLO - WordPress.com

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Il Movimento
Elementi di conoscenza dei
meccanismi del movimento motorio
Il Movimento
• Il movimento è il
risultato del lavoro
motorio
stimolato
e/o controllato dalle
funzioni cerebrali
Assi e Piani del Corpo
Asse Longitudinale dal centro del capo fino alla
congiunzione dei talloni (fig. 1 asse A) Asse
Sagittale passa dal petto al dorso (fig. 3 asse C).
Asse Trasverso passa da una spalla all’altra (fig. 2
asse B). I Piani sono formati dall’incontro di due
assi. Piano Sagittale (asse Longitudinale e asse
Sagittale), Frontale (asse Longitudinale e asse
Trasverso), Trasverso (asse Sagittale e asse
Trasverso). Quindi il piano Sagittale determina la
destra e la sinistra, quello Frontale l’avanti e il
dietro e quello Trasverso l’alto e il basso.
Le posizioni del corpo
I movimenti del busto
I movimenti del busto
I Movimenti degli arti superiori
I Movimenti degli arti superiori
I movimenti degli arti inferiori
Terminologia settoriale
ABBASSARE azione lenta dell’ arto o parte del corpo dall’alto verso il basso
ABDURRE allontanare un segmento corporeo rispetto l’asse longitudinale
ADDURRE avvicinare un segmento corporeo rispetto l’asse longitudinale
AFFONDO ampio spostamento in avanti di un arto inferiore con il ginocchio
molto piegato e l’altra gamba protesa all’indietro in linea con il busto
ANDATURA spostamento del corpo sul terreno o su un attrezzo
ANTAGONISTI muscoli con azione opposta nel movimento di un segmento
corporeo
ARCO atteggiamento breve del corpo in flessione posteriore
ATTREZZO mezzo per esercizi. Può essere grande piccolo, convenzionale
occasionale
BALZO azione di stacco dal suolo su di un piede ed arrivo sull’altro piede
CIRCONDUZIONE circonferenza descritta da un estremo del corpo con
l’altro fisso
CORSA serie di balzi
DECUBITO corpo disteso al suolo: PRONO in posizione dorsale, SUPINO in
posizione frontale, LATERALE sul fianco
DISTANZA spazio creato tra due persone in fila
DISTENDERE allungamento di gruppi muscolari e articolazioni
DIVARICARE allontanare gli arti inferiori uno dall’altro simultaneamente
ELEVARE azione lenta del corpo o degli arti, che si portano a 90° tra di loro
ESTENDERE allontanare due segmenti corporei vicini
FALCATA distanza compresa tra due successivi appoggi del piede sinistro
intercalato da un appoggio del piede destro
FLESSIONE avvicinamento di due segmenti del corpo
FILA disposizione delle persone una dietro l’altra
IMPUGNARE presa della mano/i con l’attrezzo o altra persona
INCLINARA deviare il busto, tenuto teso, dall’asse verticale
INTERVALLO spazio tra persone disposte in riga
OSCILLARE movimento pendolare di un segmento corporeo avente per
punto fisso un’articolazione
PASSO distanza tra due impugnature
PIEGATA in attitudine di appoggio tenere un atteggiamento breve
RIGA persone poste una di fianco all’altra
SLANCIO movimento veloce di un segmento corporeo mantenuto in
atteggiamento lungo
TORSIONE movimento sul piano frontale di un segmento con una parte
fissa
TRASLOCAZIONE spostarsi da un punto ad un altro non deambulando
Apparati del movimento
Apparato
scheletrico:
fornisce
supporto al corpo con punti di
attacco ai muscoli. Racchiude il
midollo.
Apparto Muscolare: Muove il corpo
e i visceri, Mantiene la postura.
Produce calore.
Apparato Nervoso: capta gli stimoli esterni e interni. Coordina e trasmette
messaggi sensitivi e motori. Integra l’attività di altri sistemi.
Apparato Tegumentario: regola la traspirazione e la temperatura. Espelle
sostanze nocive. Recepisce gli stimoli esterni e produce movimenti.
Tipi di Ossa
Il Tessuto Osseo
Le ossa sono organi duri, resistenti, flessibili ed elastici.
Hanno un colore bianco-giallo e sono spugnose nei primi
anni di vita, poi compatte per il crescente peso per
l’apporto dei Sali minerali di cui sono composte. In età
adulta l’osso è formato da Sali minerali 60%, Osseina
27% e Acqua 13%. L’osso nella sua forma è composto
dal Periosto, la membrana ricoprente ricca di vasi
sanguigni contenente gli Osteoblasti (formano il nuovo
osso). Antagonisti degli Osteblasti sono gli Osteoclasti,
grosse cellule che hanno il compito di distruggere il
materiale osseo in eccesso. Il Tessuto osseo è formato
dagli osteociti, dall’osseina (proteina) e Sali minerali;
può essere spugnoso e compatto. Il Midollo osseo crea
continuamente parte delle sostanze che compongono il
sangue: i Globuli Rossi e alcuni tipi di Globuli Bianchi.
Ossa del Cranio e della Testa
Ossa Rachide e Gabbia Toracica
Arti Superiori
Arti Inferiori
Effetti del Movimento sulle Ossa
L’apparato osseo presente nel periodo giovanile una
caratteristica importante: la Plasticità. Infatti
nell’accrescimento le ossa si modelleranno in
conseguenza degli stimoli ricevuti. Ciò è possibile
perché il processo di ossificazione è in corso. Il
movimento può essere anche pericoloso, perché la
malleabilità dello scheletro rende possibili il crearsi di
deformazioni, che una volta acquisite sono permanenti.
Questi danni ci sono se si esagera con esercizi di
forza con pesi e sovraccarichi. Le ossa reagiscono
come tutti i tessuti del corpo umano: deboli
sollecitazioni provocano l’attività vitale, eccitazioni
medie la stimolano, quelle forti la danneggiano e quelle
violente la arrestano.
L’esercizio fisico stimola la crescita delle ossa in
lunghezza e in larghezza. La pressione esercitata dal
peso e la trazione dei muscoli sulle ossa favoriscono la
moltiplicazione delle cellule ossee.
La pratica sportiva attiva e migliora la circolazione
sanguigna nel periosto; l’osso viene nutrito
maggiormente e divente più forte e resistente.
Le ossa di una persona che svolge regolarmente una
buona motricità presenta una superficie ricca di
creste e curvature molto marcate che saranno molto
resistenti, al contrario la sedentarietà porterà ad
avere una superficie liscia e le ossa saranno più fragili.
Le creste e le curvature sono molto utili a tendini e
legamenti perché ne favoriscono l’ancoraggio.
Il Tessuto Muscolare
Il Tessuto Muscolare può essere liscio, cardiaco e
scheletrico. La muscolatura liscia è presente negli
organi interni(tubo digerente, arterie e vene) e la sua
attività dipendente dal sistema nervoso autonomo, è
involontaria. Il muscolo cardiaco ha una contrazione
involontaria intensa e rapida, controllata dal proprio
sistema di autostimolazione. Il Muscolo Scheletrico è
volontario, la sua contrazione quindi dipende dalla
nostra volontà.
Il sistema muscolare garantisce il movimento, perché i
muscoli
collegati
alle
ossa
attraverso
dei
Tendini(robuste strutture di tessuto connettivo), con
le loro contrazioni e decontrazioni sinergiche lo
causano.
Il muscolo scheletrico è costituito da più fasci a loro volta
formati da numerose fibre muscolari. Queste sono disposte
parallele tra loro e si prolungano con le fibre dei tendini.
La fibra muscolare è suddivisa in Miofibrille, che, se
osservate al microscopio, appaiono formate da strisce
chiare e scure alternate tra loro. Questo perché le
miofibrille sono costituite da due diversi tipi di filamenti:
Molecole di Actina, quelle più sottili e Molecole di Miosina
quelle più spesse.
Le fibre muscolari si dividono in Rosse dotate di scarsa
affaticabilità presenti soprattutto nei movimenti lenti e
prolungati. Il colore è dovuto alla presenza di Mioglobina,
sostanza capace di immaganzinare e trasportare ossigeno.
Figre Bianche che intervengono nei movimenti rapidi e
intensi. Si affaticano velocemente. Le Fibre Intermedie
hanno caratteristiche Intermedie tra le Rosse e le Bianche,
intervengono negli sforzi di durata e intensità moderate
Forme di Muscoli
I Muscoli si distinguono anche per la forma e sono
distinti in LUNGHI, CORTI, PIATTI, CIRCOLARI e
SFINTERI.
Chiamasi Ventre muscolare la parte più grossa del
muscolo, quella veramente attiva, mentre gli estremi,
detti capi, o i margini si inseriscono direttamente sulle
ossa o continuano nei tendini.
I Tendini si attaccano alle ossa e e insieme ai legamenti e
ai muscoli stessi formano le articolazioni.
Le inserzioni sulle ossa dei muscoli sono di solito due, ma
ve ne sono alcuni che da un lato suddividono l’estremità
in 2 3 4 capi, ognuno dei quali può collegarsi con ossa
diverse.
I Muscoli per le poro inserzioni si chiamano scheletrici
quando si attaccano alle ossa, invece cutanei o pellicciai
se attaccati alla pelle
La Contrazione Muscolare
Le contrazioni del muscolo possono essere di vario tipo,
a seconda del lavoro che debbono sopportare.
La Contrazione Isotonica è la più frequente e si esprime
con l’accorciamento delle fibre muscolari, che
provocano uno spostamento dei settori ossei sui quali
quei muscoli sono attaccati
La Contrazione Isometrica è quando la tensione del
muscolo aumenta senza l’accorciamento delle fibre. Si
esercita con spinte e trazioni contro resistenze fisse
La Contrazione Pliometrica è lo sfruttamento della forza
elastica della muscolatura e dei legamenti. Si effettua
prima un movimento e poi un altro contrario, in modo
che la forza contraria venga restituita dopo,con
aumento di velocità e intensità del lavoro da eseguire.
La Contrazione Muscolare
La Contrazione Muscolare
Il Tono Muscolare
I Muscoli Scheletrici non si trovano mai in uno stato di
completo rilassamento, presentando, sempre a livello
delle fibre muscolari, anche a riposo, un lieve stato di
tensione. Questo fenomeno viene chiamato Tono
Muscolare, che non è mai identico, infatti si attenua
notevolmente con il sonno, mentre si ingrandisce nei
momenti di tensione, soprattutto agonistica.
In condizioni normali il tono induce nel sistema
muscolare uno stato di perenne allarme che gli
permette di esprimere assai velocemente qualsiasi
azione, aumentando lo stato di tensione.
I muscoli Posturali in particolare hanno un tono
muscolare rilevante, perché con la loro contrazione
permettono la posizione eretta, il contenimento delle
viscere e l’esplicazione dei movimenti automatici come
il cammino.
Muscoli della Testa e del Collo
Effetti del Movimento sui Muscoli
L’attività fisica anche e soprattutto sull’apparato
muscolare ha grande influenza: sul Tono Muscolare, le
dimensioni del muscolo, la rapidità di contrazione, la
capacità di far durare una contrazione. Il lavoro
fisico, anche blando, ma ripetuto a settimanalmente
determina un mantenimento delle capacità muscolari e
se il lavoro aumenta le migliora. Fondamentalmente il
lavoro fisico determina un aumento della sezione
trasversale dei muscoli, quindi della loro forza, dicasi
Ipertrofia. In base al lavoro che si esegue, nel tempo,
il muscolo cambia la forma e la lunghezza. Un lavoro in
allungamento, il ventre muscolare assume una forma
allungata, al contrario con un lavoro in accorciamento,
il muscolo diventa più tozzo e corto (Polpacci ciclisti).
L’allenamento migliora la capacità di sostenere sforzi
muscolari prolungati. Quando si sottopone il muscolo
ad un lavoro di blanda intensità, ma di lunga durata,
avviene un aumento della capilarizzazione, cresce il
numero dei canali che portano ossigeno, quindi
aumenta la capacità di resistere al lavoro più a lungo.
L’allenamento aumenta la capacità del muscolo di
trattenere una maggiore quantità di energia, il
glicogeno, da cui il glucosio, necessario per la
contrazione muscolare.
Infine l’esercizio migliora la trasmissione degli
stimoli nervosi. La ripetizione degli esercizi,
soprattutto di quelli ad elevata velocità, rende più
rapidi e precisi i passaggi degli stimoli nervosi
dall’apparato nervo centrale e/o periferico ai settori
muscolari di riferimento.
I Legamenti
I Legamenti sono delle strutture fibrose che completano le
articolazioni e ne permettono la stabilità insieme ai muscoli, ai
tendini e alle strutture ossee.
Le Articolazioni
Il punto cruciale dove si sviluppa il movimento è
l’articolazione.
L’articolazione è lo snodo dove muscoli, tendini,
legamenti e ossa lavorano in perfetta sinergia per
provocare movimenti semplici e complessi
Le Articolazioni del nostro corpo si suddividono in
riferimento alla loro capacità di produrre movimento,
in tre categorie.
Articolazioni Mobili, Semi-Mobili e Fisse
Le Articolazioni Mobili
sono la maggior parte
delle articolazioni del
corpo umano: unendo
alle estremità i vari
segmenti
ossei,
permettono
ampi
movimenti.
Sono
presenti negli arti
superiori e inferiori.
Permettono movimenti
di flesso-estensione,
abduzione, adduzione,
circonduzione
e
rotazione.
Le
Articolazioni
semimobili
permettono
movimenti minimi, anche
se in varie direzioni.
Uniscono due o più ossa
vicine
tramite
un
elastico
tessuto
cartilagineo, come nel
Rachide le articolazioni
tra vertebre successive
e tra vertebre e coste e
sterno.
Le Articolazioni Fisse non permettono movimenti se non
piccolissimi come le suture che uniscono le ossa del
cranio, le articolazione del bacino e del sacro.
Effetti del Movimento sulle
Articolazioni
Il Movimento irrobustisce le capsule articolari: rende
più forti le nostre articolazioni contro distorsioni e
lussazioni, agendo sui muscoli interessati e sui
legamenti.
Conserva la mobilità fisiologica: è necessario per
mantenere mobili le articolazioni, utilizzarle al
massimo della loro potenzialità. Se le articolazioni
rimangono immobili a lungo (traumi, ingessature ecc.) il
recupero della loro mobilità è a volte lungo e doloroso
e richiede l’utilizzo di particolari forme di movimento.
Articolazione del Ginocchio
L’articolazione del ginocchio è molto complessa, ma è
anche quella con cui più facilmente veniamo a contatto
nel periodo della crescita. A volte è dolorosa, a volte
instabile, ma ci permette, per i grandi muscoli che
intervengono in essa e per la grande mobilità, le
prestazioni fisiche più importanti.
Per la sua posizione mediana, l’articolazione del ginocchio
necessita da un lato di una buona stabilità, utile per
trasmettere ed assorbire tutte le sollecitazione che
arrivano e, dall’altro, di una buona mobilità che
permetta di rispondere adeguatamente alle richieste
motorie importanti che deve svolgere.
Il Ginocchio è formato da tre articolazioni: femoretibiale e femore-rotulea e tibio-peronale superiore.
Articolazione Femore-Tibiale
Condili Femorali: Sono la parte inferiori del femore a
contatto con i menischi, il piatto tibiale e la rotula. La
figura dei condili ricorda una puleggia, o meglio, parte
di essa, oppure può ricordare il carrello dell’aereo. I
condili femorali sono di forma quindi convessa.
Piatto Tibiale: è la formazione che accoglie sopra di se i
menischi e su cui i condili femorali si appoggiano e si
muovono. La forma è concava in entrambi i lati
separati da una cresta smussata antero-posteriore.
Entrambe le ossa hanno moltissime rugosità e appigli per
tendini e legamenti.
I Menischi
Femore e Tibia sono ossa che, se messe a contatto stretto, per i
carichi da sopportare, non potrebbero nelle attuali condizioni
resistere molto. L’articolazione per proteggersi e far si che il
movimento, soprattutto quello di flesso-estensione, sia
produttivo e ripetibile quasi all’infinito ha tra loro i Menischi.
I Menischi sono due formazioni che compensano la non perfetta
corrispondenza delle superfici articolari, sono di fibra
cartiolaginea e di forma semilunari, con due corna ciascuno che
ne garantisce l’ancoraggio al piatto tibiale. I menischi non sono
liberi tra i due capi articolari, ma contraggono connessioni molto
importanti da un punto di vista funzionale. I tendini e i legamenti
si inseriscono ai menischi attraverso connessioni cartilaginee o
fibrose che determinano la struttura della capsula articolare.
I Legamenti Crociati
I
legamenti
crociati
sono
posti
nel
centro
dell’articolazione.
Legamento Crociato Antero-Posteriore (1) si attacca al
piatto tibiale a quello femorale sul condilo esterno.
Legamento Crociato Postero-interno (2) sta dietro quello
antero-posteriore e si attacca al piatto tibiale nella
zona posteriore e poi si attacca al femore tra i due
condili.
Legamento Menisco-Femorale (3) si attacca al corno
posteriore del menisco esterno e si attacca quasi
subito al legamento crociato postero-interno.
I Legamenti Collaterali
Oltre ai legamenti crociati ci sono anche i legamenti
Collaterali, che rinforzano la capsula dai lati interno
ed esterno. Garantiscono la stabilità laterale del
ginocchio durante l’estensione tendendosi, mentre in
flessione sidetendono.
Legamento Collaterale Interno (LLI) si attacca alla tibia
nella parte mediale e alla parte posteriore
dell’epicondilo.
Legamento Collaterale Esterno (LLE) si attacca alla
parte esterna del Perone e sopra ai centri di
curvatura del condilo esterna femorale.
Movimenti Legamenti Collaterali
La complessità del Ginocchio
Cinesiologia Muscolare
L’apparato Locomotore permette al corpo umano di stare in
equilibrio e di esprimere dei gesti motori: lo scheletro
fornisce il sostegno ai muscoli che, grazie alla
contrazione,
producono
movimento
mentre
le
articolazioni rendono possibile il movimento tra le ossa.
Anche il movimento umano sottostà alle leggi della fisica; la
scienza che studia le attività muscolari è la Cinesiologia e
si occupa di spiegare i gesti dell’uomo attraverso i
movimenti, le contrazioni e le sinergie muscolari.
Analizziamo alcuni muscoli.
Muscoli del Collo
Sternocleidomastoid
eo
Forma triangolare,
parte dall’osso
occipitale del cranio e
si divide in due e va
alla clavicola e allo
sterno. Solleva la
parte alta della
gabbia toracica, la la
flessione della testa
in avanti e di lato e la
rotazione. Altri
muscoli sono:
Platisma, Scaleni,
Lungo del collo,
grande complesso,
grande retto della
nuca.
Muscoli del Torace
Grande pettorale
Dimensioni notevoli, va dalla
faccia anteriore dello
omero poi si divide in
molte
fasce
che
a
ventaglio
vanno
alla
clavicola, allo sterno, alle
costole e alla parte
terminale del muscolo
grande obliquo. Produce
un allargamento delle
coste nella inspirazione e
porta il braccio e la spalla
in avanti e all’interno.
Altri muscoli: Piccolo
Pettorale,
Succlavio,
Grande Dentato.
Muscoli del Torace
Intercostali
Si dividono in interni ed
esterni. Sono fasce di
muscolari che vanno dal
margine inferiore di una
costola
al
margine
superiore
di
quella
sottostante. Contraendosi
diminuiscono lo spazio tra
le costole e quindi sono
muscoli espiratori.
Muscoli del Torace
Trapezio
E’ il più superficiale del
dorso,è
triangolare,
parte
dall’osso
Occipitale del cranio e
dalle apofisi spinose
delle vertebre dorsali e
termina sul margine
posteriore
della
clavicola e della scapola.
Permette di sollevare la
spalla , inclinare la testa
e girare la faccia.
Altri
muscoli:
Gran
Dorsale,
Romboide,
Diaframma
Muscoli dell’Addome
Grande Retto
Si inserisce sulle coste
e sullo sterno (apofisi
xifoidea) e termina
con
un
robusto
tendine sul pube.
Abbassa la gabbia
toracica, la flessione
laterale del busto, il
basculamento
del
bacino.
Altri muscoli: Grande e
Piccolo
Obliquo,
Trasverso, Quadrato
dei Lombi, Ileo-Psoas.
Muscoli della Spalla
Deltoide
Dimensioni notevoli a
forma triangolare,
dalla clavicola e dalla
spalla
all’omero.
Porta in abduzione il
braccio fino a 90°.
Altri
Muscoli:
Sovraspinoso,
Sottospinoso,
Grande e Piccolo
Rotondo,
Sottoscapolare.
Muscoli del Braccio
Bicipite Brachiale
Si attacca in alto con due
tendini alla scapola e in
basso con un tendine al
radio; solleva la spalla e
flette l’avambraccio sul
braccio.
Tricipite Brachiale
Tre fasce: uno dalla scapola
e due dall’omero che si
uniscono in un unico
tendine sull’ulna; porta il
braccio all’indietro ed
estende l’avambraccio sul
braccio
(movimento
opposto del bicipite).
Muscoli dell’Anca
Grande Medio
Piccolo Gluteo
Tutti questi muscoli si
attaccano in alto
alla faccia esterna
del Bacino e vanno
ad inserirsi in basso
nella
parte
superiore
del
Femore. Permettono
di
portare
(estensione)
indietro la coscia.
Muscoli della Coscia
Quadricipite Femorale
Notevoli dimensioni formato
da quattro fasce che si
attaccano in alto al bacino
e al femore e in basso in
un
unico
tendine
al
margine superiore della
tibia. Permette di portare
la coscia in avanti, in fuori
e estendere la gamba.
Altri muscoli: Tensore
della fascia lata, Sartorio,
Bicipite
femorale,
Adduttori (tre: dal Pube
all’interno del femore.
Adducono la gamba).
Muscoli della Gamba
Tibiale Anteriore
Va dalla Tibia al metatarso.
Permette la flessione del
piede verso l’alto.
Tricipite Surale
Tre grosse fasce dal femore
(gemelli) e dal peronetibia per terminare nel
Tendine di Achille sul
Calcagno. Permette la
flessione del piede e della
gamba sulla coscia. Altri
muscoli: Peroneo, Popliteo.
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