In pochi anni l`Estonia è passata da piccolo paese del

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Walter Ruffinoni
Come la pubblica amministrazione può semplificarci la vita passando al digitale
http://www.huffingtonpost.it/walter-ruffinoni/pubblica-amministrazione-digitale-_b_12615828.html
24 ottobre 2016
In pochi anni l'Estonia è passata da piccolo paese del blocco sovietico a uno dei più innovativi al mondo,
all'avanguardia anche nell'e-government. Oggi gli estoni possono accedere a oltre 4mila servizi grazie al
microchip contenuto nella loro carta d'identità.
In qualunque momento e ovunque si trovino, possono consultare le loro cartelle cliniche, richiedere un
permesso di pesca e perfino registrare una società. La dichiarazione dei redditi è compilata online dal 98%
dei cittadini con un processo che richiede solo pochi minuti. Il sistema ha permesso di dimezzare il
personale dell'autorità competente e ridurre al contempo l'evasione fiscale. Anche il processo elettorale è
passato al digitale: oggi un terzo dei voti è espresso per via telematica, senza recarsi ai seggi e senza code.
Anche in Austria lo stato ha dato l'esempio: gli atti legali, le proposte di legge e tutte le procedure
governative sono passate al digitale abbandonando la carta, per creare un governo più efficiente e
rispettoso dell'ambiente.
La digitalizzazione austriaca ha messo l'accento sulla creazione di un ambiente favorevole alla nascita di
nuove imprese. Ogni azienda può infatti inviare le informazioni relative ai lavoratori e richiedere
finanziamenti attraverso un servizio online, risparmiando così lunghe code agli uffici.
Il portale di riferimento per i servizi ai cittadini è invece il pluripremiato help.gv.at che applica da più di
quindici anni il principio dello sportello unico. In altre parole, per qualsiasi bisogno, il cittadino ha un punto
di riferimento online cui rivolgersi senza dover saltare fra mille uffici alla ricerca di informazioni e moduli da
compilare per le diverse pratiche.
La situazione in Italia. Chiunque si sia recentemente rivolto alla pubblica amministrazione si sarà reso conto
che le cose stanno cambiando anche da noi. Se hai richiesto un passaporto quest'estate, ad esempio, avrai
potuto prenotare un appuntamento sull'agenda online creata per evitare le interminabili code in Questura.
Allo stesso modo, molte prestazioni economiche possono oggi essere richieste online sul sito dell'Inps.
Il nuovo codice dell'amministrazione digitale, entrato in vigore lo scorso 14 settembre, introduce una serie
di novità nella transizione digitale della pubblica amministrazione italiana. Vediamo le principali.
Reintroduce la definizione di documento informatico: un atto sottoscritto con firma elettronica avanzata
avrà valore probatorio. Per tutti i cittadini che sceglieranno questo formato digitale, cesserà l'obbligo di
conservare per anni i documenti, un impegno che rimarrà invece in capo alle amministrazioni.
Anche i pagamenti diventeranno più semplici: gli organismi pubblici dovranno infatti accettare i sistemi
elettronici, compreso l'uso del credito telefonico, come principale mezzo di pagamento per ogni tipo di
transazione.
Un altro passo avanti per snellire i rapporti degli italiani con gli enti pubblici è la possibilità di eleggere un
domicilio elettronico: cittadini e imprese, dotati di un indirizzo di posta elettronica certificata, potranno
indicarlo come canale unico di comunicazione. Tutti gli enti pubblici saranno allora obbligati a comunicare
con loro soltanto via email. Il domicilio digitale permetterà così di eliminare la notifica con raccomandata.
Il protagonista della nuova amministrazione è però lo Spid, una vera e propria identità digitale. Questo
mezzo unico di autenticazione permetterà di accedere a un numero crescente di servizi online: servizi
sanitari, fascicolo Inps, conto corrente online, ma anche di pagare le tasse, le multe, i bolli e le rette
scolastiche. Entro la fine dell'anno prossimo tutti i servizi annessi alla pubblica amministrazione digitale
saranno inclusi nel sistema.
A dicembre poi diventerà effettivo il piano "pubblica amministrazione senza carta" che sostituirà montagne
di documenti e fogli con moduli da compilare online, documenti conservati sul cloud e firme digitali. Si
stima che questa misura da sola potrà generare un risparmio di 3,2 miliardi di euro l'anno.
Come abbiamo visto, la digitalizzazione sta trasformando i rapporti dei cittadini con l'amministrazione
pubblica per renderli più immediati, accessibili e trasparenti grazie alle nuove tecnologie. Occorre però
ricordare che questo nuovo accesso informatico ai servizi pubblici rende sempre più urgente colmare il
"digital divide", il divario tra gli italiani che sono a loro agio con le nuove tecnologie e chi ancora le teme.
Nei prossimi anni saranno quindi determinanti gli sforzi del governo e dei grandi gestori di rete per fare
della connessione a banda larga un servizio universale garantito a tutti i cittadini. Altrettanto importanti
saranno anche le iniziative per la diffusione della cultura digitale in tutte le fasce della popolazione. Perché
non possiamo permetterci di escludere nessun cittadino da questa rivoluzione.
Ci sono tuttavia dei punti fondamentali di cui tenere conto, perché le opportunità del codice della pubblica
amministrazione possano essere realizzate pienamente.
Il primo è dare al processo una governance chiara e centralizzata: un processo di questa portata necessita
infatti di una guida che ne coordini lo sviluppo e riunisca i maggiori esperti del settore. La recente nomina
del Commissario al Digitale della Presidenza del Consiglio, Diego Piacentini, e la sua decisione di lanciare un
bando per costruire il team di supporto è sicuramente un buon inizio. È fondamentale allo stesso tempo
che tale scelta non si traduca in un appesantimento burocratico, ma che diventi piuttosto un'occasione per
collegare ad un volto e a una struttura governativa un progetto che è fondamentale per il futuro di tutti i
cittadini.
Va assicurato, inoltre, un monitoraggio costante del processo di digitalizzazione perchè, anche in questo
caso, costi e tempistiche siano definiti all'insegna dell'efficienza e dell'accountability.
Infine, non basta sviluppare un'offerta sempre più ampia, ma occorre anche rafforzare la domanda. Questo
può accadere ampliando l'accesso alla rete con infrastrutture adeguate e allo stesso tempo investendo sulla
formazione, per consentire a tutti di cogliere a pieno le opportunità e le sfide che la rivoluzione digitale ci
offre.
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