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∂   2009 ¥ 10
∂ – Rivista di Architettura
2009 ¥ 10 · Muratura massiva
Traduzioni in italiano
Inserto ampliato in italiano
Traduzione:
Rossella Mombelli
E-Mail: [email protected]
1
‡ Grundlagen zur EnEV 2009
‡ Zeitgemäße Architektur aus Backstein
‡ Farbige Keramik macht Schule
∂
Zeitschrift für Architektur + Baudetail · Review of Architecture · Revue d’Architecture
Serie 2009 · 10 · Mauerwerk, Putz, Farbe · Wallings, Rendering, Coloration
Potete trovare un’anteprima con immagine di tutti progetti cliccando su:
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della facciata in laterizio non rivestita dei primi edifici industriali inglesi l’immagine adeguata a rappresentare il progresso e l’industrializzazione. Con la Chiesa di
Friedrichwerdersche, l’Accademia di Architettura e l’Altes Museum, Schinkel dà origine
al nocciolo dell’attuale Isola dei musei di
Berlino, ma impone anche un’architettura in
laterizio nella cultura architettonica che si
diffonde oltre i confini della città.
Pagina 1004
Editoriale
Muratura: una tecnologia legata alla terra
o della contemporaneità?
Ovunque si posi lo sguardo, in ogni luogo
l’architetto usa materiali contemporanei e di
moda: plastiche in colori accesi, metalli brillanti, traforati o a rete, vetro in tutte le possibili varianti, da trasparente ad opaco, stampato con motivi ornamentali o direttamente
sotto forma di “smart materials” i cui requisiti
si conformano alla necessità. In un panorama così vasto di materiali High-Tech, la vecchia muratura in laterizio in mattoni cotti non
perde il suo fascino. Oggi come in passato,
questo materiale da costruzione secolare
simboleggia la stabilità e la durata nel tempo
per il formato maneggevole a misura d’uomo, per la massività e spesso anche per la
sensualità e le qualità materiche che porta
con sé. A lungo, obbiettivo della produzione
industriale era di produrre mattoni di identica dimensione; oggi, invece, prevale la rugosità e l’individualità, l’imperfezione, il crudo –spesso realizzato tramite tecnologie di
cottura artigianali- . Utilizzando questi metodi, emerge la materialità e la parete ottiene
una particolare vivacità generata dal gioco
di luci e di ombre. La parete in muratura di
laterizio nell’architettura attuale –a parte il
suo inviolabile significato assunto nell’architettura residenziale- non sta vivendo un vero
e proprio boom, ma gode da secoli di un costante gradimento e seduce proprio nelle ultime ore, con progetti stupefacenti. Oltre ad
esempi attuali di pareti in muratura a vista di
laterizio, ma anche in blocchi di calcestruzzo o pietra naturale, anche gli intonaci con
una vasta gamma cromatica hanno un ruolo
decisivo. Questo numero della rivista dedica
una particolare attenzione all’edificio scolastico della Westminster Accademy a Londra,
le cui facciate sono composte di lastre in ceramica smaltate. Un modello di facciata che
stupisce il visitatore, quanto la qualità architettonica degli ambienti e il particolare concetto cromatico che caratterizza l’involucro
esterno e gli interni.
Christian Schittich
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Solo una muratura in laterizio?
Come si possono far cantare i mattoni
Frank Kaltenbach
Nella scena architettonica attuale è diventata caratterizzante la presenza di nuovi materiali, l’uso di superfici personalizzate ad elevato contenuto innovativo e l’applicazione di
forme organiche. Di conseguenza, l’immagine offerta dalla tecnologia in laterizio sia per
l’aspetto dimensionale legato alla normativa
sia per la scelta limitata di superfici risulta
poco interessante per gli architetti. Ma veramente, il potenziale tecnico e formale della
muratura massiva è stato completamente
sfruttato? Al giorno d’oggi, sono richiesti alla
muratura massiva requisiti che la contraddistinguano da altre tecnologie in maniera inconfondibile. Non si predilige più l’elemento
industriale di forma regolare a produzione
standardizzata posato con fughe perfette,
bensì si privilegiano le micro e macro difformità da elemento ad elemento, imputabili al
processo di produzione e di lavorazione tradizionale artigianale. Chi usa in maniera creativa il laterizio non è costretto a confrontarsi
con la sua essenza. Come materiale faccia
a vista, il laterizio è rimasto a lungo nascosto
dietro l’intonaco o la pietra che assumevano
a loro volta un ruolo rappresentativo. Solo
architetti come Karl Freidrich Schinkel all’inizio del XIX secolo vedono nella ripetitività
Non solo a Berlino, al posto di vecchi quartieri, sopra rovine e basamenti di muratura
massiva tradizionale, si realizzano importanti
interventi architettonici in punti chiave della
metropoli. Mentre Herzog e de Meuron, ad
Amburgo, utilizzano la copertura del Kaispeicher come giunto di separazione e piattaforma connettiva alla Elbphilarmonie completamente in vetro, Peter Zumthor nel
Kolumba Museum di Colonia e David Chipperfield nella “riproposizione compensativa”
di August Stülers del Neues Museum a Berlino rinunciano a mantenere qualsiasi distanza dalla sostanza storica. Prototipi di tale
tendenza sono le ricostruzioni, poi non così
rare, del Dopoguerra, come le addizioni di
Hans Döllgast nella Alte Pinakothek di Monaco di Baviera ma anche le innumerevoli
chiese. Addizionare volumi architettonici in
muratura sembra implicare che la linea di
separazione tra vecchio e nuovo debba essere ineluttabilmente in vetro.
Come deve essere oggi un edificio massivo?
Distinta, rappresentativa e al contempo pregnante, quasi arcaica appare la facciata in
mattoni a vista del Neues Museum che nonostante sia stato costruito ex novo, racconta la storia della demolizione e contemporaneamente e possiede un aspetto
contemporaneo. L’osservatore, solo percependo la sensazione di solidità emanata dalla facciata, riesce ad immaginare che le pareti esterne di facciata sono in muratura
tradizionale. I muri profondi un metro, realizzati in laterizio, portano i solai e la copertura
ma regolano anche la temperatura interna
dell’edificio senza ulteriori isolanti termici sia
2
Traduzioni in italiano
in estate che in inverno e, cosa fondamentale per un museo, mantengono stabile il livello di umidità nell’aria. Chipperfield non solo
riprende la disposizione e l’ordine delle finestre della facciata dell’edificio preesistente
traducendole nella sua lingua, ma utilizza i
medesimi blocchi dell’edificio originario. Lo
storico “Reichsformat” (formato classico del
mattone 25 ≈ 12 ≈ 6.5) è materiale da demolizione facilmente recuperabile e la superficie dell’elemento pulita ha una propria
caratterizzazione che non si riscontra nei
mattoni di produzione industriale. Si è creata
una tonalità rosata abbinabile all’intonaco e
alla cornice delle finestre storiche in pietra
arenaria. Contemporaneamente al Neues
Museum, Chipperfield ha costruito con lo
stesso team di progettazione la Galleria
Kupfergraben. Anche in questo edificio, gli
architetti hanno selezionato mattoni da recupero in “Reichsformat”, ma in contrapposizione con il Neues Museum, la Galleria doveva avere un aspetto palesemente
moderno. Le facciate sono per questo ripartite da mensole in calcestruzzo armato in fasce orizzontali alte 6 metri tamponate con
muratura o vetro. Invece, di realizzare fughe
geometriche con un’impostazione a fasce,
che rivelerebbe chiaramente la muratura
massiva, i mattoni sono stati spruzzati in modo tale da realizzare una superficie omogenea ed espressiva dove la muratura rimane
percepibile. (vd. Detail 5/2009, pg 457)
Per la Mittelpunktsbibliothek nel quartiere
di Köpenik a Berlino, gli architetti Bruno
­Fioretti Marques inizialmente prevedono un
muro a doppio strato. In un secondo tempo,
predominano i vantaggi di una tecnologia
monolitica e dato che il sistema non presenta complessità costruttive, i costi risultano
comparabili. Le normative per il risparmio
2009 ¥ 10   ∂
energetico vengono rispettate costruendo
una parete di 64 cm di spessore sul lato
sud-est e su quello ovest, mentre la copertura e il prospetto nord sono stati coibentati
molto bene. L’aspetto massivo è enfatizzato
dalla posizione a filo interno delle finestre.
Solo nel caso degli architravi delle finestre,
gli architetti accettano un compromesso. La
realizzazione di un architrave verticale o di
un arco con un simile spessore di muro
avrebbe implementato notevolmente i costi.
È stato, invece, usato un elemento prefabbricato.
I mattoni del Kolumba Museum a Colonia realizzati su misura
Un involucro morbido e un nucleo rigido?
L’opera più rimarchevole e più laboriosa realizzata in muratura degli ultimi anni è sicuramente il Museo Diocesano Kolumba a Colonia. Voglio costruire solo una volta nella
vita con il mattone, disse Peter Zumthor al
produttore dei laterizi, ma voglio sfruttare
l’intero potenziale di questo materiale.
Un’opera massiva in laterizio di aspetto arcaico senza giunti. La colorazione e la materialità del mattone e della malta dovevano
fondere l’intero edificio in un unico corpo:
esternamente un guscio a trama opaca,
all’interno una superficie rivestita in terrazzo
a specchio, che ricorda lo specchio d’acqua
nelle Terme di Vals. Nelle Terme, Zumthor
mura il gneis blu-verde di Valser in sottili strisce in tre differenti altezze per avvicinarsi il
più possibile ad una grotta rocciosa. Il principio della parete in muratura composita, in
questo caso pietra naturale e calcestruzzo,
si è evoluto ulteriormente nel Kolumba. L’architetto evita qualsiasi elemento di giunzione
con l’esistente, si connette direttamente con
il formato più diverso dei mattoni della rovina
esistente della chiesa Kolumba realizzata diversi secoli prima e forgia un “mattone di
Kolumba” estremamente piano per compensare le diverse altezze dell’esistente senza
bisogno di fughe di malta particolarmente
larghe. Punto di partenza delle riflessioni di
Zumthor è il contenuto stesso del Museo
Diocesano. Le opere di passato e futuro non
avrebbero dovuto essere allestite per epoche ma attraverso i secoli il criterio doveva
basarsi sulla relazione diretta tra opere per
far emergere l’immutabile e il mutevole del
Creato. Proprio questo fa Zumthor quando,
non solo prevede di conferire identità propria al muro che ha sviluppato ex novo, ma
adatta la remota tecnologia costruttiva alle
proprie esigenze contemporanee, fondendo
i resti murari delle fondamenta romane, gli
archi acuti gotici o i pavimenti e i frammenti
murari realizzati dalle macerie del Dopoguerra. Una difficoltà è stata data dalla ricerca del colore giusto del mattone che armonizzasse con i resti delle mura storiche.
Dopo alcuni tentativi con diversi colori di
mattoni, finalmente avevamo sul tavolo il
campione di colore giusto. A causa di
un’anomalia nel processo di cottura, durante
il quale per errore era stato introdotto ossigeno nella camera di combustione, si è determinata la tonalità cromatica verde-grigio
desiderata: il compito successivo della fornace fu poi quello di riprodurre il processo
avvenuto casualmente su 300.000 mattoni.
Il guscio composito e il pullover
Per conservare le fondamenta romane in
maniera ottimale, era necessario preservarle
dalle intemperie pur provvedendo alla circolazione dell’aria. Nell’edificio che protegge i
resti romani realizzato a Coira, Zumthor aveva pensato ad una facciata in legno che lasciava passare l’aria. A Colonia, Zumthor
percepisce l’area dello scavo come un padiglione di 800 mq di superficie nell’edificio
del museo. Geometrico e contemporaneamente indefinitamente deformabile, quasi
come un quadro di Paul Klee oscillano i punti di vuoto sulla superficie, esternamente come ombre, internamente come luce che filtra. Sebbene aperti, non diventano mai
aperture e rimangono parte della parete. Il
muro spesso 62 cm a due strati , il muro
“pullover o filtro” è composto internamente
ed esternamente da “mattoni di Kolumba”
spessi 16 mm. Nell’intercapedine si celano i
pilastri tondi ad una certa distanza dai pilastri in muratura antica. I muri sono stabilizzati
da corree orizzontali. Le pareti esterne completamente chiuse, al contrario, sono massive e prive di strato isolante, monolitiche. Per
mantenere il valore di coibentazione richiesto, il mattone a vista doveva essere combinato con un mattone multiforo a determinare
un muro composito. Dato che non esisteva
sul mercato un mattone simile che corrispondesse al modulo in altezza del mattone di
Kolumba, venne fatto su misura anche un
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mattone di riempimento di Kolumba.
I mattoni pieni hanno due larghezze differenti. Il principio composito di un guscio esterno
di pregio e un riempimento era noto già
presso i Greci come “Emplekton” ed è descritto da Vitruvio nel II Libro del Trattato
sull’Architettura. Nelle regole architettoniche
tedesche questa soluzione non è nemmeno
presa in considerazione. Per questo motivo,
al fine di ottenere una certificazione, la collaborazione tra malta, muratura a vista e mattoni pieni è stata testata sul banco di prova
misurando le deformazioni su un campione
di 2 metri di altezza con metodi sperimentali.
Se il muro omogeneo del Kolumba sembra
un setto portante di muro costruito a livello
dei resti murari esistenti, la struttura portante
dell’edificio è uno scheletro in acciaio in cui i
pilastri di 30 cm di diametro sono inserti in
trivellazioni ad alta precisione nella muratura
in rovina dello storico muro della chiesa. Il
coronamento delle rovine in stato di degrado
è stato irrigidito tramite una correa in calcestruzzo armato in cui sul lato esterno il mattone Kolumba vi è murato. Al di sopra della
correa si dispongono i pilastri in acciaio a
prolungamento degli inserti innestati nel
nuovo muro. Solo nel padiglione alto 12 metri al di sopra delle fondamenta romane lasciate libere, i pilastri in acciaio isolati sono
stati gettati con 3 cm di malta.
I solai vengono portati da un reticolo di travi
alte da 40 a 60 cm in acciaio con un rivestimento di malta spesso 10 cm. I solai portanti
in calcestruzzo sarebbero stati troppo pesanti e una volta legati alla struttura durante
il ritiro si sarebbero verificate tensioni a livello della muratura avendo come conseguenza fenomeni fessurativi. E’ necessario inserire giunti di dilatazione. Per ottenere una
tonalità cromatica esattamente uguale alla
facciata, Zumthor volle utilizzare la malta di
fugatura della muratura. La qualità del mattone Kolumba non sta nello sviluppo di una
muratura o di un rivestimento in malta con
potere isolante, ma nel dialogo tra involucro
materico strutturale e superfici degli spazi
interni volutamente prive di trame immerse
in un grigio neutro che creano un adeguato
sfondo per le opere d’arte. Sebbene negli
spazi espositivi non si veda la muratura
massiva, lo si percepisce nel microclima interno. A causa dell’elevato rischio fessurativo, per gli spazi alti 14 metri si è optato per
un intonaco di cemento duro. La muratura
composita traspirante spessa 60 cm è rivestita con un intonaco fine di argilla nella
stessa tonalità grigio Kolumba anche della
parete in muratura. Nonostante l’omogeneità
delle superfici, alla fine il corpo di fabbrica
possiede notevole varietà di spazi e di sensazioni di luce.
Opera muraria, un’opera unica oppure “just
another brick in the wall”?
La produzione speciale di un mattone oggi è
sicuramente un caso unico per i costi e la
Traduzioni in italiano
3
complessità realizzativa. L’esigenza di una
facciata in muratura che conferisce all’edificio una inconfondibile identità si riscontra
anche in altri modi. Mentre David Chipperfield nella Galleria al Kupfergraben limita
al minimo la differenziazione dei singoli mattoni preselezionandoli, Andreas Meck
nell’Oratorio do Neuried a Monaco di Baviera accentua invece la peculiarità di ogni elemento. Utilizzando una combustione tradizionale in forno a torba ogni mattone esce
diverso. Come già Alvar Aalto nel 1949 nella
Baker House al MIT a Cambridge, con Meck
i mattoni che presentano imperfezioni della
produzione non vengono scartati ma inseriti
tra i mattoni perfetti. Quello che da lontano
soprattutto in controluce si delinea come
ombreggiatura puntiforme su una superficie
lucida e riflettente in clinker, da vicino sembra una caricatura deformante volgare di un
muro massivo. I giunti di dilatazione che si
estendono verticalmente sull’intera altezza
della facciata sono realizzati in silicone e
opacizzati con sabbia.
clinker chiaro e conferiscono un certo calore
e materialità a tutto il complesso.
Le facciate in mattoni sono proposte nel frattempo anche dagli architetti di grido. Il permesso di costruire rilasciato già nel 2007 per
il fabbricato di ampliamento della Tate Moderne a Londra è stato ritirato a causa di ripensamenti sul materiale di facciata. La torre alta 70 metri composta di container
sovrapposti vetrati è stata ripensata e impostata con facciate in laterizio in quanto messa a confronto con la preesistenza, un’enorme centrale di produzione energetica in
mattoni convertita già nel 2000 in un museo
d’arte dagli stessi architetti. Nel frattempo
anche la torre ha ottenuto i permessi nella
versione con una facciata dalla superficie inclinata prismatica. Siamo impazienti di vedere l’ampliamento della Tate, prima facciata
in laterizio realizzata da Herzog e de Meuron. La torre in mattoni inclinata dovrebbe
essere terminata entro l’Olimpiade estiva
2012.
La muratura può avere un significato politico?
Pagina 1026
Casa di vacanza presso Saki
L’artista cinese Ai Wei Wei ha dato un’interpretazione non sentimentale alla muratura:
per lui costruire in muratura è semplicemente costruire con il materiale più economico
che si ha a disposizione. Le abitazioni del
centro residenziale distribuite su due livelli
hanno un carattere estremamente razionale
e pulito ed emergono tra banali palazzi periferici. Solo nello studio di un fotografo, Ai
Wei Wei ha sovrapposto alla parete strutturale una nota artistica. Ha introdotto la muratura come fosse un pixel di un’immagine in
formato elettronico che genera una zona
chiara in un motivo fotografico astratto in
facciata. L’oggetto diventa elemento esistente immanente dell’architettura della corte interna dove i muri lisci sembrano vibrare. Il
dramma della demolizione definitiva di un intero quartiere storico per far luogo a nuovi
quartieri di edifici in altezza trova un’espressione nei progetti d’arte e negli edifici di
Wang Shu. La biblioteca di Ningbolo, scultoreo edificio in calcestruzzo, sembra sgusciare da un involucro in laterizio. Tuttavia rimane il dubbio che la pelle di mattoni sia
incompiuta o sta per essere compiuta. L’edificio può essere letto come cesura di una
tradizione tramandata o come perdita di valori.
Quanto può essere sottile il tappeto di
­mattoni?
Non tutti gli architetti mirano a realizzare un
aspetto massivo della muratura. Mostrano
una pelle sottile in tutta la sua fragilità sotto il
motto: la pesantezza diventa leggerezza.
Mentre gli edifici residenziali dello studio
giapponese Sanaa per lo più dipinti di bianco rinnegano ogni sensazione di materialità,
le abitazioni urbane di Seijo sono rivestite in
La casa di vacanza si trova nella località di
Honjo nei pressi della cittadina di Saki,
nell’isola meridionale di Kyushu in Giappone. Pareti non intonacate e particolari costruttivi ridotti all’osso, la casa rispecchia il
carattere semplice e lineare dell’intorno. Le
unità spaziali interne si inseriscono in un guscio esterno: soggiorno, cellula cucina, camera, bagno sono cinti da un passaggio di
80 cm di larghezza che in maniera simile alle case tradizionali giapponesi è un luogo di
passaggio tra interno ed esterno. Le aperture ricavate nelle pareti esterne sono vetrate
e dotate di elementi scorrevoli di chiusura.
L’involucro esterno ha la funzione di protezione dalle intemperie e di ombreggiamento
per le ampie porte scorrevoli dello strato interno in muratura. Tre volumi geometrici di
altezze diverse sovrastano il volume residenziale conferendo all’interno diversi volumi mentre all’esterno sono strutture tridimensionali. La costruzione modulare, concetto
base della progettazione della casa, caratterizza l’edificio fino a coinvolgere ogni particolare. Impostata sull’elemento più piccolo,
il blocco cavo in cemento di 390 ≈ 190 ≈
190 mm, la costruzione genera la composizione delle unità spaziali e dell’intero blocco
dell’edificio. I blocchi sono posti in opera
4
Traduzioni in italiano
con un’armatura d’acciaio e riempiti in cemento; i pilastri e le parti dell’attico sono state realizzate in opera con l’ausilio di casseforme in tecnologia simile. L’edificio, sotto la
sottile trama di fughe, sembra monolitico.
Sul lato esterno i blocchi in cemento sono
stati rivestiti da una pittura trasparente e
idrorepellente. L’aspetto della muratura arcaica e pulita, segue la razionalità della forma dell’edificio. Anche negli interni si applica il concetto di rinunciare al superfluo
epurando l’aspetto formale e inserendo una
gamma materica minima e purista: calcestruzzo a vista per i soffitti e per gli aggregati del volume, tavole lignee a pavimento, tatami nelle camere.
Planimetria generale
scala 1:10.000
Piante ∙ Sezioni
scala 1:200
1
2
3
4
5
6
7
8
Ingresso
Passaggio anulare
Camera da letto
Soggiorno
Cucina
Bagno
Galleria
Vuoto
Assonometria
Sezione verticale ∙ Sezione orizzontale
scala 1:20
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Copertura:
strato di ghiaia 50 mm
strato di coibentazione, polistirene 40 mm
impermeabilizzazione sintetica a due strati
solaio in c.a.120 –150 mm
Pareti:
blocchi cavi in cemento 390/190/190
pittura idrorepellente
armatura Ø 10 mm
con riempimento in cemento
Pavimento passaggio:
c.a. lisciato 500 mm
impermeabilizzazione
autolivellante cementizio 50 mm
strato intermedio
Lamiera in acciaio 1,6 mm rivestita
Pavimento galleria:
tavole in abete cerato 18 mm
compensato 12 mm
listello di appoggio
magatello 60/140 mm
solaio in c.a. 140 mm
Elemento scorrevole
griglia parainsetti
in polipropilene su telaio di legno
Porta scorrevole
vetro monolitico di sicurezza
Float 8 mm in telaio di legno
Pavimento soggiorno:
tatami 40 mm
lastre in calcestruzzo armato 250 mm
impermeabilizzazione
autolivellante cementizio
strato intermedio
Porta scorrevole in grigliato di legno
Pagina 1030
Scuola per infermieri a Niort
Nel volume di ampliamento della scuola per
infermieri realizzato nella cittadina francese
2009 ¥ 10   ∂
di Niort, le superfici in blocchi di pietra naturale enfatizzano i volumi bianchi dell’edificio.
La pietra calcarea di provenienza regionale
che caratterizza l’immagine dell’intera cittadina è introdotta in questo caso in maniera
molto peculiare: come involucro che cinge
trasparente a luce ed aria la tromba della
scala di sicurezza e come muratura massiva
con getto in calcestruzzo per la facciata della sala convegni. Nel caso della scala, la
pietra è stata fissata tramite incollaggio. Gli
effetti di luci ed ombre enfatizzano l’effetto
plastico del corpo di fabbrica cilindrico. In
contrapposizione viene invece vista la texture della parete in pietra naturale della sala
convegni. La facciata verso strada si relaziona con il muro di cinta in pietra calcarea, tradotta in una tipologia costruttiva diversa: solo il lato esterno è composto in mattoni di
pietra calcarea, sul lato posteriore è stata
gettata una parete in calcestruzzo armata
spessa circa 20 cm dove nella cassaforma
sono state posate ad una certa distanza i
mattoni in modo tale che il calcestruzzo si ripartisse nelle intercapedini. Le pietre sono
materiale di recupero da demolizioni e non
sono state ulteriormente lavorate prima della
posa in opera. Miscelate in loco, sono state
disposte strato dopo strato. Il materiale di riempimento non doveva essere troppo fluido
al fine di evitare che la parte frontale della
pietra venisse coperta e il disegno delle fughe non fosse lineare. La struttura a rete
monocromatica mette in relazione le pietre
naturali nelle forme pulite del complesso
edificato.
Sezioni • Pianta
Scala 1:400
1
2
3
4
5
Ingresso
Aula didattica
Scala d’emergenza
Auditorium
Passaggio, esistente
Sezioni particolareggiate
Muratura composita getto in opera/pietre
Scala 1:20
Schema delle cassaforme, 4 fasi
Scala 1:20
1 Parete in muratura composita:
materiale di recupero pietra calcarea
circa 150 mm
cls. armato colato
con pietra calcarea macinata grossa
sabbie colorate, cemento bianco 200 mm
termoisolante in lana minerale 120 mm
cartongesso 13 mm
2 Serramento in lamiera di acciaio
zincato a spruzzo, piegata 3 mm
3 Vetrata isolante
vetro stratificato di sicurezza 8 mm +
camera + vetro monolitico di sicurezza 4 mm
4 Listello di copertura in frassino
5 Davanzale in frassino, resistente alle intemperie
con trattamento termico 60/20 mm
6 Intradosso finestra in compensato
impiallacciato di frassino 30 mm
7 Antone in compensato
impiallacciato frassino 30 mm
8 Rivestimento in lamiera di acciaio
smaltato 2 mm
9 Cornicione in c.a. 350 mm
10 Copertura:
strato di ghiaia 40 mm
guaina bituminosa a più strati
termoisolante 120 mm
solaio in c.a. 160 mm
isolante acustico 50 mm
controsoffitto in cartongesso
con foratura acustica 13 mm
11 Pavimento sala convegni:
linoleum incollato 3 mm
solaio in c.a. 200 mm
Pagina 1034
Edificio residenziale e commerciale a
Neu-Ulm
L’edificio residenziale e commerciale si contestualizza e al contempo si isola per le facciate e il corpo di fabbrica. Gli architetti decidono di introdurre il mattone in laterizio, il
materiale che si ripete sulle facciate del
quartiere, inserendolo in trame differenziate.
Il tema storico del bow window in pietra arenaria e i bordi delle finestre delle case vicine
sono interpretate dagli architetti con profonde fasce in elementi in calcestruzzo prefabbricato. Mentre lo spigolo anteriore delle pietre della muratura, i bordi delle finestre e i
balconi che aggettano verso il cortile si collocano paralleli all’allineamento stradale, le pareti in muratura esterna si piegano. Variando
la direzione dei piani sulla facciata erano necessari tagli diversi da muro a muro in formato speciale; all’angolo dell’edificio si verificano gli incastri di diverse geometrie. La luce
incidente genera una mutante plastica che
visivamente articola la lunghezza del corpo
di fabbrica in tre sezioni. A cielo coperto
l’edificio assume un aspetto unitario anche
per le fughe e gli elementi prefabbricati in
calcestruzzo che sono dello stesso colore
rosso dei mattoni. Gli spazi ad ufficio conservano un bianco neutro offrendo interessanti
vuoti e prospettive. Dall’interno il mattone in
laterizio è presente attraverso le ampie finestre sulla facciata delle case vicine.
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Planimetria generale
Scala 1:4000
Piante • Sezioni
Scala 1:500
1
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3
4
5
6
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8
9
10
11
12
13
Hall d’ingresso appartamenti
Hall ingresso uffici
Negozi
Deposito rifiuti
Garage
Deposito biciclette
Ufficio
Reception
Sala riunione
Cucina
Appartamento
Duplex
Terrazza sulla copertura
Sezioni
Scala 1:20
1 Guaina impermeabilizzante sintetica
monostrato stabile agli UV 2 mm
termoisolante EPS 200 mm
barriera al vapore
solaio in c.a. 220 mm
tinteggiatura a spatola
2 Tavoloni in legno per pavimento 260/60 mm
3 Scossalina in zinco al titanio 0,7 mm
4 Parete di rivestimento in laterizio
muratura ad una testa
faccia esterna liscia
giunti della muratura 10 mm
malta dei giunti pigmentata rossa
isolante in fibra minerale 100 mm
parete in c.a. 220 mm
5 Parete di rivestimento in laterizio
muratura incrociata
6 Imbotte finestra in elemento prefabbricato di
cemento pigmentato rosso, bisellato,
fissato ad architrave in c.a.
tramite mensola in acciaio
7 Serramento in plastica Uw=1,4 W/m²K
vetrazione isolante float 6 mm +
camera 12 mm con veneziana + float 6 mm
8 Parapetto:
piatto d’acciaio ¡ 40/8 mm
Traduzioni in italiano
9
10
11
12
13
barre in piatto d’acciaio ¡ 40/6 mm
zincato a fuoco, verniciato nero
Parquet 10 mm
Pavimento loggia:
doghe in legno 80/40
contro listelli in larice
nastro in neoprene fonoassorbente
guaina impermeabilizzante
termoisolante XPS 70 mm
impermeabilizzazione bituminosa 5 mm
Protezione anticaduta
tubolare in acciaio Ø 30/3 mm
zincato a fuoco
rivestito nero
Doghe in legno 80/40
contro listelli in larice
nastro in neoprene fonoassorbente
Elemento balcone prefabbricato
calcestruzzo impermeabile pigmentato rosso,
giunto termoisolante dell’armatura
Sezione orizzontale
Scala 1:20
Schema in pianta del formato mattoni
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Parete di rivestimento in laterizio
disposizione a una testa, giunti 10 mm
malta per fugatura pigmentata rossa
isolante in fibra minerale 100 mm
parete in c.a. 220 mm,
tinteggiato a spatola
Contorno finestra in elemento prefabbricato di
cemento su quattro lati, pigmentato rosso
Serramento in plastica Uw=1,4 W/m²K
vetrazione isolante float 6 mm +
camera 12 mm con veneziana + float 6 mm
Protezione anticaduta:
piatto d’acciaio ¡ 40/8 mm
zincato a fuoco, rivestito nero
Elemento balcone prefabbricato
pigmentato rosso
Clinker in formato standard 240/115/55 mm
Clinker in formato speciale
A 240/115/170/55 mm
Clinker in formato speciale
B 240/115/150/55 mm
Clinker in formato speciale
C 240/115/205/55 mm
in ∂
Tutti i libri della serie in DETAIL in hardcover, formato 23 x 29,7 cm
5
Pagina 1040
Casa per studenti ad Austin
La nuova casa per studenti è sotto molti
punti di vista il risultato di una collaborazione
internazionale. L’architetto cileno Alejandro
Aravena, El Comendator, lavora per la prima
volta al di fuori dell’America Latina negli Stati
Uniti. Inoltre, insieme alle persone si muovono anche materiali e tecniche di lavorazione
tra i due mondi. Il mattone ad esempio, materiale che peculiarizza l’intero edificio, proviene da Reynosa, cittadina messicana di
confine, ed è stato prodotto secondo i metodi tradizionali a mano. Mentre la facciata in
vetro verso il cortile interno è stata realizzata
in vetrate fisse secondo gli standard americani e gli spazi interni che esse cingono sono climatizzati. Si determina di conseguenza
una differenza di temperatura tra interno ed
esterno che esige la posa di una barriera al
vapore sul lato esterno. L’aspetto arcaico
del corpo di fabbrica richiama l’architettura
monastica: l’architetto vede nell’uso dell’edificio –dormire, studiare, mangiare- una corrispondenza con il progetto di un monastero
con celle e grandi spazi. Sulla base di questa idea progettuale sorge un corpo di fab-
∂
Edition
Una vecchia centrale elettrica che diventa un centro culturale, un antico fienile che si trasforma
in abitazione. Spesso gli edifici intorno a noi non conservano più la loro funzione originaria ed
offrono i propri spazi ad usi completamente nuovi. In questi casi la creatività e l’originalità da sole
non sono sufficienti a realizzare un buon intervento; occorre anche la capacità di avvicinarsi
all’esistente con grande sensibilità e riguardo.
Altri libri della serie:
‡ Involucri edilizi
‡ Case unifamiliari
‡ Architettura solare
‡ Alta densità abitativa
‡ Interni
Ristrutturazioni, Christian Schittich, 2006, 176 pagine con numerosi disegni e foto, formato 23 x 29,7 cm, ISBN: 978-3-7643-7638-3
€ 65.– + costo di spedizione e imballaggio (+7% IVA se dovuta)
Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG • Hackerbruecke 6 • D-80335 Muenchen • Germania • Tel.: +49 89 38 16 20-0 • E-Mail: [email protected]
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6
Traduzioni in italiano
brica monolitico dove gli spazi comuni sono
concentrati nel basamento ed orientati verso
il cortile. Gli spazi più privati, le unità, sono
al di sopra e si relazionano al contrario con
finestre verso l’intorno. Dal monolite, l’architetto ritaglia una corte complessa che con i
suoi confini plasmati tridimensionalmente
assomiglia ad una piazza urbana. Le facciate verso il cortile con fasce colorate di vetro
si pongono in netto contrasto con i mattoni
in laterizio grezzo della facciata di vuoti e
pieni della pelle esterna. I mattoni provengono dall’area portuale del Rio Grande e sono
stati pressati in forme di legno a mano, poi
cotti dopo otto giorni, raffreddati in otto giorni e selezionati a mano. Solo seguendo questo procedimento si ottiene la desiderata irregolarità.
Planimetria generale
Scala 1:12.500
Sezioni • Piante
Piano terra
Piano terzo
Scala 1:750
1
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Caffetteria
Cucina comune
Cucina
Mensa
Ufficio
Negozio
Approvvigionamento farmaci
Camera studente
Lounge
Lavanderia
opertura in lamiera aggraffata d’acciaio zincata
C
strato di separazione
guiana in PE
pannello in gesso rivestito in fibra di vetro 15 mm
strato termoisolante in EPS 127 mm
lamiera grecata in acciaio 45 mm
trave reticolare in profili d’acciaio 455 mm
profilo omega in acciaio 20 mm
pannello in cartongesso 15 mm
Vetrata a controllo solare
vetro di sicurezza 6 mm metallizzato in ­alluminio
anodizzato bronzo + camera 12 mm +
vetro monolitico di sicurezza 6 mm
infisso in alluminio 140/65 mm
Pannello antincendio in alluminio
isolato 50 mm
Moquette 5 mm
lamiera grecata con getto di cls. 75 mm
termoisolante estruso 100 mm
profilo in acciaio I 310/100 mm
profilo in acciaio [ 152/75 mm
profilo omega in acciaio 20 mm
lamiera in acciaio zincata 2 mm
Muratura in laterizio
fascia continua 100/200/65 mm
ancoraggio in acciaio inox
ventilazione 50 mm
freno al vapore
pannello in gesso rivestito in fibra di vetro 15 mm
profilo in acciaio ‰ 152/75 mm
strato termoisolante 152 mm
pannello in cartongesso 15 mm
Malta espansa in PE
Pannello in calcestruzzo 50/300/600 mm
sabbia/letto di malta 50 mm
materassino drenante
guaina bituminosa
massetto in pendenza
c.a. 230 mm
Sezione verticale • Sezione orizzontale
Scala 1:20
2009 ¥ 10   ∂
Sezione verticale
Scala 1:20
1
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Muratura in laterizio
fascia intermedia ad una testa 100/200/65 mm
ancoraggio in acciaio inox
strato di separazione
griglia 6 mm
profilo in acciaio L 75/57 mm
Profilo in acciaio L 125/125 mm
Tubolare in acciaio | 150/150 mm
Guaina impermeabilizzante sintetica
compensato 15 mm
isolante estruso
in pendenza min. 80 mm
lamiera grecata con getto in cls. 75 mm
trave reticolare in profili d’acciaio 455 mm
cartongesso 15 mm
Pannello in fibra di cemento 12,5 mm
giunti sigillati, verniciati
freno al vapore
rivestimento in tavole di legno 19 mm
profilo in acciaio ‰ 90/45 mm
isolante termico con fibra di vetro 90 mm
pannello di cartongesso tinteggiato 15 mm
Vetrazione a controllo solare
vetro di sicurezza 6 mm con metalizzazione in
­alluminio anodizzato bronzo +
intercapedine 12 mm +
vetro di sicurezza monolitico 6 mm
infisso in alluminio 140/65 mm
Muratura in laterizio ad una testa
fascia intermedia 100/200/65 mm
ventilazione
freno al vapore, pannello in cartongesso
rivestito in fibra di vetro 15 mm
profilo in acciaio ‰ 90/45 mm
strato termoisolante 90 mm
pannello in cartongesso 15 mm
Moquette 5 mm
solaio nervato in c.a. 125 + 440 mm
Pagina 1046
Scuola a Londra
cali sottili e le altezze differenti conferiscono
alle fasce colorate una struttura movimentata. L’edificio rallegra l’intorno in minima parte. Fieri dell’architettura sono i quasi 1200
studenti che frequentano una delle migliori
scuole pubbliche del paese. La qualità del
plesso è sia nella direzione scolastica particolarmente progressista, sia nella scelta dei
corsi –da matematica, a cucina fino alla falegnameria, ma anche architettura. Gli architetti si immaginavano una piazza mercato
che esercitasse attrazione anche su tutta la
comunità. L’ampia agorà è il cuore dell’edificio: un’ampia hall distribuita su tre livelli con
una celestiale scala le cui rampe mettono i
corridoi aperti in relazione visiva con le aule
dotate di pareti vetrate. Un vantaggio in
questo tipo di disposizione è che tutti gli
spazi del plesso rimangono ben in vista. Il
vandalismo è stato in tal modo annullato. Il
corridoio si articola con nicchie che consentono lezioni flessibili o la distribuzione in piccoli gruppi; banchi e panche sono in legno
massivo e in acciaio e non possono essere
spostati a causa del peso enorme. Moquette, calcestruzzo a vista e pannelli leggeri da
costruzione in legno fanno da sfondo pur lasciando intatto l’effetto dei colori e della grafica. Elementi particolari sono i pannelli riflettenti gialli e verdi disposti sotto la copertura
in vetro della hall. Sono composti di pannelli
porte in disuso il cui retro è stato tinteggiato
di bianco per trasmettere la luce diurna in
profondità negli spazi. Degno di nota è anche l’impianto sportivo: mentre la palestra
multifunzione e le aule di danza si collocano
in un edificio separato in legno, gli spazi per
lo sport all’aperto si collocano al di sotto del
tratto della circonvallazione. Con la scuola
scintillante in verde, i volumi di luce chiari
che si notte illuminano le facciate, si è creato
un nuovo centro per l’urbanità dove chi vi
abita ha imparato a pensare.
Planimetria generale
Scala 1:5000
Sezioni • Piante
Scala 1:750
Nei quartieri occidentali di Londra, nei dintorni di Harrow Road, lo spazio urbano è
punteggiato da deprimenti palazzi costruiti
in altezza negli anni ’60, ed è caratterizzato
da un tratto di ferrovia e dalla circonvallazione. La percentuale di residenti immigrati è
particolarmente elevata, il livello di scolarizzazione molto basso. Le scuole non esercitano alcuna attrattiva sui giovani. La
Westminster Academy, plesso costruito ex
novo, ha modificato completamente la situazione dell’area: i colori accesi che vanno dal
giallo al verde della facciata in ceramica
portano in primo piano l’edificio. Ad un’osservazione approssimata, dalla pregiata superficie vitrea si proiettano seducenti riflessi.
La disposizione contrapposta di fughe verti-
1
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Portinaio
Ingresso
Biblioteca
Caffetteria
Auditorio
Deposito
Sala polifunzionale
Amministrazione
Teatro
Sala gruppi
Lezioni pratiche
Nicchie per lo studio
Aula
Terrazza
Sala musica
Sala insegnanti
Sala comune
Mensa
Sezione orizzontale
Scala 1:5
Sezione verticale
Scala 1:20
∂ 2009 ¥ 10
Traduzioni in italiano
1 Parete:
pannelli in terracotta vetrificata
a doppia cottura 30 mm
su struttura non a vista in alluminio
lana minerale rivestita 100 mm
barriera al vapore in EPDM
muratura in laterizio 200 mm
2 Vetrazione fonoassorbente 41 dB
vetro di sicurezza 10 +
intercapedine 15 mm +
stratificato di sicurezza 13 mm
3 Connessione al setto tagliafuoco
montante facciata in alluminio
pannello in cartongesso 12,5 mm
schiuma in PU
4 Vetrazione isolante Light box
vetro di sicurezza 8 +
intercapedine 20 mm +
stratificato di sicurezza 11.5 + 11.5 mm
pellicola colorata in PVB in diversi colori
tubo fluorescente
pannello in alluminio
verniciato in poliestere a polvere 3 mm
5 Pannello per avvisi
6 Copertura in vetro di sicurezza 6 +
intercapedine 21 mm +
stratificato di sicurezza 10,8 mm
7 Pannello sandwich coibentato 50 mm
8 Pannello in lana di legno leggero
tinteggiato 30 mm
strato termoisolante 30 mm
9 Pannello in calcestruzzo 50 mm
manto di protezione
termoisolante stabile a compressione 180 mm
guaina impermeabilizzante bitume-polimero
massetto in pendenza max. 250 mm
10 Scossalina in alluminio 2 mm
11 Vetrazione isolante
vetro a protezione solare
vetro di sicurezza 8 +
intercapedine 20 mm +
stratificato di sicurezza 11,5 + 11,5 mm
12 Rivestimento riscaldamento in alluminio 2 mm
13 Moquette su pavimento doppio
14 Tubi fluorescenti su pannello leggero in lana
di legno
15 Light box retroilluminato, vetro di sicurezza
con vinile incollato sul lato interno
16 Tubi fluorescenti stabili alle intemperie in profilo
di alluminio
Sezione
scala 1:20
1 Copertura in vetro
vetro di sicurezza 6 mm +
intercapedine 21 mm +
stratificato di sicurezza 10,8 mm
2 Pannello in alluminio isolato 50 mm
3 Copertura
inverdimento intensivo
telo antiradice
pellicola filtrante
materassino drenante
isolante termico stabile a compressione 160 mm
guaina impermeabilizzante bitume-polimero
massetto in pendenza max. 250 mm
4 Pannello da costruzione leggero
in lana di legno, tinteggiato 30 mm
strato termoisolante 30 mm
5 Scossalina in alluminio 2 mm
6 Parete
pannello in terracotta vetrificata
doppia cottura 30 mm
su struttura non a vista in alluminio
guaina in EPDM
c.a. 200 mm
7 Vetrina in vetro acrilico 8 mm
pannello di particelle MDF 24 mm
8 Vetrazione isolante
vetro di sicurezza 8 mm +
intercapedine 20 mm +
stratificato di sicurezza 10,8 mm
9 Copertura riscaldamento
alluminio 2 mm
10 Rivestimento in tavole di larice
maschio e femmina
barriera al vento
termoisolante
lana minerale 60 mm
guaina impermeabilizzante
muratura 100 mm
11 Pannello in calcestruzzo 50 mm
guaina filtrante
‡ Bühne frei für die Kultur
‡ Detail-Ehrenpreis für Sverre Fehn
‡ Oslo: Oper für alle
∂
Musik und Theater · Music and Theatre · Musique et théâtre · Serie 2009 · 3
Zeitschrift für Architektur + Konzept · Review of Architecture · Revue d’Architecture
Konzept
termoisolante stabile a compressione 180 mm
guaina bitume-polimero
massetto in pendenza max. 250 mm
12 Moquette su pavimento galleggiante
13 Convettore a pavimento
Grafica
Oltre ai colori della facciata e ai pannelli riflettenti dell’atrio principale, nella Westminster Academy la grafica possiede un ruolo
portante. Per la scuola, che viene concepita
come azienda, era necessario trovare una
Corporate Identity per la quale il Corporate
Design con logo, scritte e colore danno un
contributo fondamentale. All’ingresso del
plesso scolastico, saltano all’occhio subito i
principi aziendali Enterprise (azienda), Global Citizenship (cosmopolitismo) e Comunication dipinte in grande sulle balaustrate
dell’atrio. Proprio alle spalle dell’ingresso, il
logo della Westminster Academy decora
sull’intera altezza un muro di calcestruzzo a
vista alto circa cinque metri davanti al quale
si trova il banco della reception giallo. Sulla
carta geografica del mondo che copre l’intera altezza dello spazio allestita nei colori
giallo e verde ogni studente trova il paese di
provenienza. Il tema è affrontato anche nelle
nicchie per lo studio denominate con i nomi
delle città che gli studenti stessi devono
scegliere. Lungo i corridoi, citazioni da Goethe a Malcom X richiamano alla memoria il
senso dello studio. Le pareti in vetro delle
singole aule e la biblioteca sono serigrafati
con edifici di diverse città. Nella palestra, i
pittogrammi di Otl Aicher risvegliano il desiderio di far sport.
∂
Service
∂ Abbonamento
Dodici riviste all’anno.
NUOVO: Ora con due edizioni speciali DETAIL Green
Uno sguardo sui vantaggi del tuo abbonamento:
‡ traduzione dei testi più importanti e degli articoli inediti in italiano tramite download
‡ notevole risparmio rispetto all’acquisto di singoli numeri
‡ un buono di € 20,– valido un anno per il download di articoli e informazioni da DETAIL Online-Services
‡ riceverai le riviste direttamente a casa tua
‡ non perderai più nessun numero
Temi delle riviste del 2009
1/2 Coperture
3
Konzept: Musica e teatro
4
Edifici a basso costo
5
Materiali + superfici + DETAIL Green
6
Collegamenti (scale, rampe, ingressi)
7/8
9
10
11
12
Vetro
Konzept: riqualificazione di edifici scolastici
Muratura
Ristrutturazioni, rifunzionalizzazioni + DETAIL Green
Tema particolare (Sono possibili eventuali modifiche.)
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7
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Traduzioni in italiano
Pagina 1053
Edificio per uffici Etrium Colonia
A Colonia, nel quartiere urbano di Müngersdorf si trova il parco industriale e l’area paesaggistica di Triotop dove ha sede la centrale tedesca per 150 persone di un gruppo
olandese. L’edificio ottempera agli standard
di casa passiva, interpretandone una filosofia aziendale che punta ad un’immagine legata al comfort e all’efficienza energetica.
Caratterizzante è la scelta del colore rosso,
un presupposto imposto dal committente
per relazionarsi agli edifici in mattoni dell’intorno. La scelta del materiale per realizzare
la facciata cade, in seguito alla valutazione
di numerose alternative, su un sistema a
cappotto in considerazione dei requisiti fisico tecnici dell’involucro dell’edificio. La superficie cangiante è stata ottenuta utilizzando un granulato vitreo, realizzato tramite una
speciale tecnologia a getto di granulato di
vetro in colori che andavano dal rosso
all’arancio su una superficie ancora umida.
Una peculiarità sta tra l’altro anche nel pannello isolante monostrato di elevato spessore: l’isolante a cappotto con uno spessore di
28 cm supera gli spessori certificati e di
conseguenza, la possibilità di avere un permesso si mette in atto solo con l’assunzione
di responsabilità da parte del produttore di
sistemi. I pannelli di polistirene espanso battentati sono incollati sull’intera superficie alle
pareti in calcestruzzo e fissati con viti nei
punti particolarmente sollecitati dalla forza
del vento. Per impedire il divampare di un
incendio a causa di un isolante infiammabile, sono state disposte verticalmente lungo il
corpo scala liste di lana minerale e orizzontalmente sopra gli architravi delle finestre a
filo con l’isolante. L’atmosfera accogliente e
stimolante degli interni è creata da pareti
bianche, dalla moquette verde e dalla superficie in legno. Uffici e terrazze concepiti
come spazi ricreativi si aprono sull’atrio inserito al centro del volume, di pianta quadrata con lato di 38,50 metri e una superficie
utile di 3752 m² frazionabile in maniera flessibile. La forma compatta dell’edificio, un involucro ad elevata coibentazione, impermeabile all’aria e un impianto di ventilazione
meccanico, tramite il quale gli spazi in inverno vengono raffrescati e in estate riscaldati,
ha condotto ad un fabbisogno energetico
primario di 116 kWh/m² e un fabbisogno
­termico di riscaldamento inferiore a
10 kWh/m². A compensazione, si inserisco-
2009 ¥ 10   ∂
no una pompa di calore ad acqua sotterranea con scambiatore di calore, collettori solari, fotovoltaici e utilizzo di acqua piovana.
Oltre ad un atrio che non costituisce soltanto
un luogo centrale d’attrazione nell’edificio,
ma provvede a fornire luce diurna e raccoglie aria viziata che in estate viene smaltita
attraverso la copertura e in inverno è convogliata allo scambiatore di calore.
L’edificio è stato classificato in classe oro
per il concetto particolarmente efficiente di
risparmio energetico e di sostenibilità; necessita una quantità cinque volte inferiore di
energia di riscaldamento e possiede un fabbisogno di energia primaria inferiore del
70% rispetto ad un fabbricato costruito con
tecnologie convenzionali.
Planimetria generale
Scala 1:4000
Piante • Sezioni
Scala 1:750
1
2
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6
7
8
9
10
Ingresso
Ingresso secondario
Foyer/esposizione
Disimpegno
Ufficio
Terrazza
Sala riunioni
Archivio
Deposito
Server
Sezione orizzontale • Sezione verticale
Scala 1:20
1 V
etrazione isolante a tre lastre 44 mm
Ug=0,60 W/m²K, g=50%, T1=70%
con profilo perimetrale ad isolamento rinforzato
su montanti e traversi in alluminio
| 50/50/3 mm
2 Pannello in alluminio 50 mm U= 0,17 W/m²K
lamiera in alluminio su due lati 3 mm
pannello isolante sottovuoto
strato isolante e lana minerale 40 mm
3 Protezione e deflessione solare:
lamelle a scorrimento 60 mm
lunghezza massima 5000 mm
4 Nastri isolanti in lana minerale 100 mm
5 Sistema a cappotto parete esterna
U=0,12 W/m2K:
intonaco di rivestimento rosso
colorato in pasta 10 –12 mm
superficie splittata
con vetro granulare rosso arancio
intonaco con rete in fibra di vetro 3 – 5 mm
EPS battentato incollato
in prossimità degli angoli
ulteriormente fissato a vite 280 mm
strato di colla 5 –10 mm
c.a. 240 mm
intonaco interno 15 mm
6 Pannello portante intonaco
lastra ai silicati di calcio 10/540 mm
7 Nastri antincendio
in lana minerale 270/200 mm
8 Moquette verde 10 mm
massetto ai solfati di calcio 35 mm
strato di separazione
pannello di compensato 18 mm
base dei pilastri in c.a. 240 mm
9 Elemento di troppo pieno in pannello
di truciolare smaltato 19 mm
10 Pianerottolo in elementi prefabbricati di c.a.
2540/1630/150 mm
tinteggiatura grigio cemento, splittato di finitura
30 –50 mm
Principio impiantistico
Scala 1:750
Rapporto Area/Volume: 0,41 m-1
Blu: aria di alimentazione raffrescata
Rosso: aria di alimentazione riscaldata
Arancio: aria viziata
Verde: Aria fresca
Pompa di calore a calore di acqua freatica
Pannelli fotovoltaici, solare termico
Sezione verticale
particolare tetto - atrio
scala 1:20
1 Substrato vegetale 80 mm
telo filtrante
elemento drenante con
raccolta acqua per accumulo
traspirante
con sistema di canalizzazione 40 mm
materassino di protezione e di accumulo stabile
alla perforazione 5 mm
guaina impermeabilizzante sintetica 1,8 mm
isolante in pendenza EPS battentato
280 – 540 mm
barriera al vapore 280 mm
su primer bituminoso
2 Canale di raccolta acque piovane
profilo in alluminio estruso
3 Vetrata a controllo solare
a due camere, vetro stratificato 44 mm
struttura a T 120/80/10 mm
4 Proiettore ad incasso
5 Rilevatore fumi fino al pavimento del 2° piano
6 Trave principale in profilo d’acciaio
¡ 300/200/10 mm
7 Pannello in lamiera di alluminio
termo isolata 50 mm
8 Canale di scolo in acciaio inox
100/150 mm
griglia a pettine 150 mm
9 Doghe in legno Bangkirai 195/25 mm
magatelli 90/90 mm
materassino di protezione 3 mm
strato di separazione e livellamento
10 Rivestimento in legno in MDF
impiallacciato, con foratura fonoassorbente
Pagina 1058
Casa unifamiliare a Mollis
Mollis è una piccola comunità di 300 abitanti
nel Cantone Glarus cinto dalle possenti cime
delle Alpi Glaronesi. La movimentata topografia locale è stata sfruttata dagli architetti
per sviluppare il progetto di un edificio ad L,
la cui ala sud viene inghiottita dalla pendenza del terreno. Nel volume si collocano al
piano interrato le cantine, mentre nell’ala occidentale completamente fuori terra di distribuisce il residenziale. Al contrario di una
classica villa unifamiliare, al piano terra si
collocano gli spazi privati come le camere
dei genitori e quelle dei figli. L’ampio spazio
∂   2009 ¥ 10
Traduzioni in italiano
comune con cucina, soggiorno e sala da
pranzo si colloca, invece, al piano primo.
L’edificio è stato realizzato in muratura di laterizio ad elevata foratura. Per garantire la
stabilità sismica dell’edificio, entrambe le
pareti frontali sono state gettate in calcestruzzo. Il verde terra delle facciate intonacate si avvicina alla vegetazione circostante.
Lo stesso colore si trova anche all’interno a
rivestimento della pavimentazione, mentre le
pareti e i solai sono bianchi.
Planimetria generale
scala 1:1500
Sezioni
Piante
scala 1:250
1
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13
Appartamento da locare
Impianti
Cantina
Atrio d’ingresso/guardaroba
Camera bambini
Camera da letto
Spogliatoio
Bagno
Soggiorno
Dispensa
Cucina
Sala da pranzo
Loggia
Sezione loggia
scala 1:50
Sezioni facciata
scala 1:20
1
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3
4
5
6
7
Rampa scala
getto in opera verniciata
guaina bituminosa
EPS 100 mm
isolamento fonoassorbente 17– 8 mm
guaina in PE
getto in opera 160 mm, intonacato
Intonaco minerale 15 mm
termoisolante EPS 180 mm
muratura in laterizio 120 mm
termoisolante EPS 60 mm
intonaco 10 mm
Ghiaia 80 mm
strato di separazione/telo antiradice
geotessile 10 mm
guaina impermeabilizzante bitume-polimero
a due strati
termoisolante poliuretanico 160 mm
barriera al vapore
solaio in c.a. 200 mm
Pannello a tre fogli tinteggiato smontabile 30 mm
Elemento prefabbricato
in fibra di cemento coibentato 90 mm
Intonaco minerale tinteggiato 12 mm
termoisolante XPS 180 mm
muratura in laterizio 175 mm
intonaco di base 15 mm
intonaco di gesso tinteggiato 5 mm
Finitura superficiale 3 mm
massetto cementizio 60 mm
strato di separazione in guaina PE
pannello in fibra minerale 20 mm
EPS 60 mm
solaio in c.a. 220 mm
Pagina 1062
Casa d’abitazione a Norimberga
Alle spalle dell’edificato costruito ai margini
del parco urbano di Norimberga “Rosenau”,
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l’architetto fa realizzare per la sua famiglia
una villa sul terreno di un’ex officina di un
fabbro. L’abitazione copre circa un terzo dei
450 m² di superficie del terreno. Tre muri tagliafuoco delimitano la superficie sotto la
quale si estende la cantina. Verso ovest
l’edificio di nuova edificazione si arretra di
tre metri rispetto alla parete tagliafuoco per
consentire un’illuminazione longitudinale; la
parete isolata di diverse altezze riceve un
volto nuovo dall’acciaio corten ad altezza
dell’edificio di nuova costruzione, intonaco
come sfondo per una scultura e legno di larice a diaframma del deposito rifiuti. Gli
­spazi al piano terra sono orientati verso il
cortile. Al piano superiore, l’atrio porta luce
naturale nella cucina e nella biblioteca e
crea un’area all’aperto dal carattere particolarmente intimo tramite lamelle in alluminio
orizzontali. L’intonaco minerale riveste il corpo di fabbrica massivo in muratura di blocchi in silicato di calcio: la struttura realizzata
tirando la spazzola orizzontalmente determina un vivace gioco di luci e ombre. In questo caso, sull’isolante incollato a malta, è
stato steso un intonaco armato a granulometria fine rinforzato con una rete in fibra di vetro. Su questo lato, l’intonaco è stato steso a
granulometria grossa a due passate e poi
tinteggiato con colori ai silicati in grigio. Anche le persiane pieghevoli davanti alle ampie aperture delle finestre sono intonacate
per conferire un’immagine monolitica dell’intero volume. Dietro si nasconde un pannello
isolante espanso con funzione di elemento
portante per intonaco. Solo l’area d’ingresso
viene enfatizzata dall’intonaco bianco liscio
tirato lucido con il feltro. In corrispondenza
di alcune specchiature delle sei persiane a
filo, lastre in vetro satinato portano luce
all’interno anche quando chiuse, mentre se
aperte la riflettono nella direzione desiderata. All’interno, tutte le persiane sono rivestite
in lamiera di alluminio traforata dietro al vetro
satinato.
Planimetria generale
Scala 1:5000
Sezioni • Piante
Scala 1:250
1
2
3
4
5
6
7
Atelier
Lounge
Camera ospiti
Deposito
Archivio
Sauna
Attività domestiche
Balcone
Cabina armadio
Camera da letto
Soggiorno
Pranzo
Biblioteca
Atrio
Cucina
Sezione verticale • Sezione orizzontale
Scala 1:10
1 Ghiaia 50 mm
guaina impermeabilizzante sintetica
termoisolante 200 mm
barriera al vapore bituminosa
c.a. 180 mm
stucco spatolato 5 mm
2 Intonaco spazzolato 4 mm
rivestimento in malta
armata con rete in fibra di vetro
pannello in polistirene espanso 8 mm
pannello in OSB 12 mm
lamiera in alluminio anodizzata 1,5 mm
in telaio di profilato di alluminio L 30/30 mm
3 Vetrazione isolante
vetro di sicurezza 4 + intercapedine 16 mm +
vetro di sicurezza 4 mm
U= 1,1 W/m²K
telaio in rovere
4 Colore ai silicati grigio argilla
intonaco minerale 5+5 mm:
intonaco coprente armato granulometria 1,5 mm
rete in fibra di vetro resistente agli alcali
maglia 4/4 mm
intonaco armato granulometria 1,0 mm
lamelle in lana minerale
120 mm su malta adesiva
muratura in blocchi di silicato di calcio
250/250/175 mm
con strato sottile di malta di allettamento
intonaco di gesso 15 mm
in resine colorate siliconiche, bianco
5 Stratificato di sicurezza 2≈ 3 con pellicola b
­ ianca
telaio in legno duro 15/27 mm
lamiera traforata in alluminio anodizzato 1,5 mm
6 Stucco spatolato 3 mm
massetto 55+20 mm
con riscaldamento a pavimento
materassino fonoassorbente 12 mm
termoisolante 30 + 40 mm, c.a. 180 mm
Sezione orizzontale • Sezione verticale • Atrio
scala 1:10
1
2
3
4
Ghiaia 50 mm
guaina impermeabilizzante sintetica
termoisolante 200 mm
barriera al vapore bituminosa
c.a. 180 mm
rifinitura 5 mm
Colore ai silicati grigio argilla
traspirante
intonaco minerale 2≈ 5 mm:
intonaco di rivestimento passato con panno
granulometria 1,5 mm
rete in fibra di vetro maglia 4/4 mm
resistente agli alcali
intonaco armato granulometria 1,0 mm
lamelle in lana minerale
180 mm su malta adesiva
c.a. 200 mm
intonaco di gesso 15 mm passato con panno
con resine colorate siliconiche
Vetrazione isolante
vetro di sicurezza 4 + intercapedine 16 mm +
vetro di sicurezza 4 mm
U= 1,1 W/m²K
Larice siberiano
impregnato in autoclave 30/120 mm
tubolare in alluminio | 60/60 mm
materassino protettivo
termoisolante in pendenza
160 – 200 mm
barriera al vapore
9
10
5
Traduzioni in italiano
solaio in c.a. 200 mm
Parquet in rovere affumicata
trattato ad olio 13 mm
massetto 45 + 20 mm
con riscaldamento a pavimento
materassino fonoassorbente 12 mm
termoisolante 30 mm
c.a. 200 mm
2009 ¥ 10   ∂
tenimento energetico) limitandosi al fabbisogno energetico primario. Se una parete
esterna ha una qualità energetica relativamente cattiva, è necessario integrare un impiantistica vantaggiosa sotto il punto di vista
dell’energia primaria ad esempio a biomassa. Ne deriva un fabbisogno energetico primario più basso.
re è la qualità energetica. È possibile
impiegare anche murature monolitiche a seconda del gruppo di materiali di appartenenza per gli standard della casa passiva.
Nel caso dello standard della casa passiva i
valori U necessari delle pareti esterne sono
<0,15 W/(m²K)
Murature isolate con sistemi a cappotto
Pagina 1080
Pareti esterne ad efficienza energetica
Pareti a cappotto o blocchi isolanti
­monolitici?
Heike Böhmer, Dirk Fanslau-Görlitz,
Julia Zedler
L’aggiornamento del Regolamento per il risparmio energetico è entrato in vigore il 1°
ottobre 2009 e apporta nuove restrizioni circa i requisiti alla tecnologia impiantistica e
costruttiva nell’edilizia residenziale tedesca.
Anche dal punto di vista della sostenibilità, è
logico analizzare e mettere a confronto diverse costruzioni ex novo in muratura in base alla loro efficienza. In linea di principio, la
scelta verte su una vasta gamma di tipologie
murarie: dalle costruzioni massive, a quelle
monolitiche a quelle a due strati o monostrato con cappotto, fino alle costruzioni leggere
come ad esempio le tecnologie a montanti e
traversi o a telaio. Nel caso di strutture massive si può distinguere ulteriormente tra materiali come laterizi, calcestruzzo cellulare,
calcestruzzo alleggerito o cemento .
Requisiti di isolamento termico nel 2009
L’efficienza energetica di un edificio fondamentalmente deriva dallo scambio tra le caratteristiche dell’involucro edilizio e l’efficienza dell’impiantistica tecnica. Migliore è uno
dei componenti, “peggiore” può essere l’altro per l’ottemperanza ad un certo livello
energetico. La scelta della tipologia di muro
esterno è decisiva per la qualità energetica
dell’involucro edilizio.
Esigenze nell’edilizia residenziale
Le esigenze nel residenziale vengono fissate secondo l’EnEV (Regolamento per il con-
Tipica costruzione di parete esterna
In edilizia residenziale, nel settore delle pareti esterne sono state sperimentate diverse
tipologie di costruzioni. Sia monolitiche senza isolamento supplementare, sia pluristrato
con isolante. Si aggiungono anche strutture
per la ventilazione e rivestimenti, strutture
murarie a doppio strato. I due sistemi costruttivi fondamentali sono quelli che prevedono pareti esterne monolitiche o monostrato con sistema a cappotto.
Sistema di parete monolitico
Le pareti esterne monolitiche sono costruzioni massive realizzate con un unico materiale edile. Per la posa nell’edilizia multipiano
sono ad esempio gli elementi in laterizio a
garantire i necessari requisiti con un peso
proprio elevato ( >200 kg/m²).Di norma sul
lato interno, il perimetrale in muratura viene
finita con circa 1,5 cm di intonaco in gesso
di calce ed esternamente con 2 cm di intonaco leggero minerale. In alternativa, sul lato
esterno è possibile stendere il così detto intonaco termoisolante per implementare la
qualità energetica della struttura muraria. Le
pareti esterne monolitiche vengono realizzate senza isolante esterno e senza nucleo
isolante e accanto ai requisiti termoisolanti
devono soddisfare le funzioni di stabilità, antincendio, fono assorbenza e protezione dalle intemperie. Tipico gruppo di materiali per
le pareti esterne monolitiche sono ad esempio i blocchi in laterizio, in gasbeton e cemento alleggerito. In considerazione del Regolamento per il risparmio energetico 2009
diventa decisiva la valutazione dei requisiti
energetici delle pareti esterne le caratteristiche di termoisolazione della muratura. Minore è la capacità di termo isolamento, miglio-
Sono composte ad esempio da strati di muratura massivi interni con strato isolante sul
lato esterno. Solitamente sono impiegate nel
caso di spessori contenuti. È fondamentale
la realizzazione di uno strato con classe di
peso specifico apparente >0,9 per garantire
la fono assorbenza nell’edificio.
Efficienza energetica
Si definisce che le murature monostrato isolate richiedono uno spessore decisamente
più limitato rispetto alle murature monolitiche
esterne semplici, in particolar modo se richiesti elevati requisiti energetici. Oltre a recuperare superfici utili, la muratura esterna
con sistema a cappotto in confronto ad altre
tipologie di pareti esterne presentano costi
energetici inferiori per cui è da definire lo
sfruttamento delle superfici e anche l’ottimizzazione dei costi energetici in rapporto alla
superficie su un periodo di utilizza dell’edificio ad esempio di 15 anni.
Termoisolamento estivo
Le temperature riscontrabili negli edifici residenziali dal punto di vista fisico-tecnico dipendono dalla efficace capacità di accumulo delle superfici perimetrali che delimitano
lo spazio interno. Più elevata è la capacità di
accumulo, inferiore sono le temperature interne . L’effettiva capacità di accumulo dipende dal peso specifico apparente. Più
elevato è il peso specifico apparente di un
elemento edile, maggiore è anche la sua capacità di accumulo. La muratura monolitica
ha, se ottimizzata sotto l’aspetto della tecnologia isolante, un peso specifico apparente
limitato influisce sul comportamento termico
estivo. Le pareti esterne avendo un limitato
peso specifico possiedono una limitata capacità di accumulo termico.
Gli edifici residenziali con pareti esterne
­monolitiche vengono classificate come
­“tecnologia costruttiva media” nella DIN
4108-2. Una parete monostrato con isolamento ed maggiore peso specifico possiede
in rapporto ad una parete esterna monolitica
un capacità di accumulo decisamente
­maggiore.
Conclusione
Nella valutazione di tipologie di muratura sostenibili e relative conseguenze sui requisiti
degli edifici residenziali ogni singolo aspetto
non va trattato in modo isolato. Per una valu-
∂   2009 ¥ 10
Traduzioni in italiano
11
tazione di edifici residenziali deve essere
presa in considerazione la totalità di tutti i requisiti per una base di valutazione. Le pareti
esterne essendo parte della tecnologia edilizia hanno un notevole influsso sulle caratteristiche fondamentali degli edifici residenziali
al pari dell’isolamento termico, della fono assorbenza e dell’efficienza delle superfici utili.
Selezionando adeguate tipologie di pareti
esterne le caratteristiche che derivano da
questi requisiti, devono soddisfare l’aspetto
sostenibile per implementare la sostenibilità
dell’edificio residenziale.
Pagina 1070
I fondamenti dei sistemi di isolamento
compositi a cappotto. Nuovi sviluppi in vista del nuovo Regolamento tedesco in
materia di risparmio energetico EnEV
2009
Matthias Pätzold
Il 1° ottobre 2009 entrerà in vigore il Regolamento per il risparmio energetico (EnEV). Il
Regolamento prescrive ai progettisti nuovi
metodi di calcolo e restrittivi valori limite per
il dimensionamento dei valori di isolamento
dell’involucro edilizio: il fabbisogno energetico primario di edifici costruiti ex novo e ristrutturati a confronto con il ENEV 2007 devono essere inferiori del 30%. Il sistema a
cappotto in Germania copre il mercato del
nuovo al 58% e quello della ristrutturazione
al 75 %. Il sistema a cappotto è composto
dai seguenti componenti: Una parete portante ad esempio una parete in muratura, un
termoisolante che viene incollato o incollato
e fissato con viti, una rete d’armatura nell’intonaco e uno strato d’intonaco di finitura. I
sistemi a cappotto sono applicati anche in
combinazione di tecniche costruttive come
in legno, in acciaio.
Vantaggi del sistema a cappotto
• Il cappotto è semplice da lavorare direttamente in cantiere.
• I costi di produzione sono relativamente
contenuti. Inoltre, la semplicità del sistema
sta nel fatto che il taglio del materiale non
è un’operazione che va fatta in laboratorio
ma può avvenire direttamente in cantiere.
Non sono necessarie macchine, officine e
operai qualificati. Al contrario delle facciate ventilate che hanno un costo di circa
145 €/m², il sistema a cappotto con pannelli in polistirolo incollati si aggira intorno
agli 85 €/m².
• La mancanza di uno strato di ventilazione
fa risparmiare da 4 a 10 cm di spessore
della parete.
Svantaggi del sistema a cappotto
• Le possibilità di finitura sono limitate.
• Battendo le nocche sulla parete si percepisce il classico suono vuoto.
• Se viene applicato un intonaco sottile, diminuisce la resistenza meccanica
• La presenza di funghi e alghe può compromettere visivamente la superficie
• Difetti di progettazione e di applicazione
possono generare problemi di infiltrazioni
di umidità di pareti che non possono essere ventilate, umidità che in maniera invisibile penetra nell’isolante e negli elementi
costruttivi e che hanno come conseguenza un degrado e una diminuzione delle
prestazioni isolanti.
• La presenza di componenti compositi rende più complessa la suddivisione tra i materiali di scarto e di conseguenza lo stoccaggio e il riciclaggio.
Termoisolante
In base alla DIN 4108 sono definiti termoisolanti materiali edili con una capacità di conduzione termica ¬ inferiore a 0,1 W/mK. Per
gli elevati requisiti tecnici richiesti in facciata, come ad esempio la pressione del vento,
la limitata capacità di assorbimento e la limitata infiammabilità, solo una parte dei termoisolanti presenti sul mercato possono essere utilizzati per i sistemi a cappotto.
isolanti organici sintetici
• poliuretano espanso (PUR)
• isolante a base di resine fenoliche (PF)
• polistirolo espanso (EPS e XPS)
isolanti organici naturali
• pannelli in fibra morbida di legno
• sughero
isolanti inorganici
• schiume minerali
• lana minerale di vetro o di pietra
Sviluppo di isolanti
Attualmente gli sviluppi dei materiali nel settore degli isolanti mirano ad attenuare o ad
eliminare alcuni svantaggi del sistema a
cappotto. Le lastre in schiuma minerale con
una conducibilità termica di ¬=0,045 W/mK
non coibentano quanto il polistirolo espanso
o la lana minerale, inoltre, viene a mancare il
tipico suono vuoto e la costruzione è stabile.
Le lastre sono fragili nella lavorazione. Da alcuni mesi, una lastra isolante in fibra morbida di legno ha ottenuto una certificazione
che mostra tramite un processo di produzione che l’acqua incolla le fibre a causa del
disciogliersi della lignina. Le lastre sono particolarmente leggere da trasportare e da
maneggiare nel montaggio. La tendenza a
costruzioni murarie più spesse in futuro potrebbe essere frenata impiegando materiali
isolanti migliori. Nella produzione di EPS
bianco, per migliorare i requisiti termoisolanti
viene introdotta grafite nella misura del 2-3
% che conferisce alle lastre il tipico colore
nero-bianco maculato (¬=0,32 W/mk) o la
tonalità di grigio (¬=0,32 W/mk). La graffite
riduce le differenze di temperature nel materiale termoisolante assorbendo gli infrarossi.
Un’ulteriore miglioramento dell’effetto di coibentazione è determinato anche nelle lastre
in schiuma espansa a base di resina fenolica con un ¬ di soli 0,022 W/mK. Un materiale di nuova generazione deve essere anche
concorrenziale dal punto di vista economico.
Il prodotto di partenza è la materia organica
non lavorata e la bachelite fenoplasto (resina
fenolica). È traspirante ma a confronto con
l’EPS e la lana minerale richiede una maggior attenzione nella lavorazione. A paragone con i pannelli isolanti sotto vuoto (VIP)
che se intaccati nell’involucro in alluminio
perdono grande parte dei loro requisiti, sono
semplici da lavorare e anche meno soggetti
a degrado. I VIP hanno ottenuto dal luglio
2007 una certificazione generica e sono i
materiali isolanti più efficaci ma anche i più
cari in assoluto sul mercato. Isolanti speciali
come i termoisolanti traslucidi sono componenti del sistema a cappotto dal profilo prestazionale insolito ma attualmente si tratta di
materiali di raro utilizzo.
Fissaggio: incollaggio o viti?
Il materiale isolante utilizzato per la maggiore nei sistemi a cappotto è il polistirolo, un
materiale che può essere incollato stabilmente al fondo fino a 22 metri di altezza. Su-
12
Traduzioni in italiano
perati questi limiti è necessario un fissaggio
a vite. Le lastre in lana minerale, in linea di
principio, sono sempre incollate e fissate a
vite. Un’eccezione è costituita da un pannello a lamelle larghe 20 cm in lana minerale.
Le lastre o le lamelle isolanti devono essere
posate con giunti verticali giustapposti in
maniera simile ad una struttura muraria in laterizio per impedire crepe nell’intonaco.
I pannelli in lana minerale sono da posare
con orientamento orizzontale delle fibre, nel
caso di andamento verticale è necessario
prestare particolare attenzione. Se il fondo
non è piano e la superficie è soggetta al carico del vento, l’isolante è da fissare con viti
ed eventualmente da ancorare con un sistema di guide.
I nuovi tipi di viti hanno anche un valore U
migliorato e possono correggere la distanza
del materiale termoisolante dal supporto. Di
solito vengono utilizzate da 4 a 6 viti al metro
quadro.
2009 ¥ 10   ∂
tivo di un raffrescamento lento della faccia
esterna dei muri, rallenta la formazione di
­rugiada sulla superficie e la conseguente
formazione di alghe.
Raccordi
I davanzali delle finestre, i così detti profili di
contorno, sono stati studiati specificatamente in alluminio, plastica, acciaio e acciaio
inox. Nella zona del basamento dei profili in
alluminio o in acciaio inox inseriti nell’isolante impediscono l’umidità di risalita dall’isolante perimetrale a contatto con la terra
nell’isolante della facciata.
12. Il via libera per l’uso di un colore scuro
da parte del produttore dipende dall’orientamento della facciata al sole, dall’ombreggiamento o dalla capacità di riflessione dell’intorno che porta ulteriore riscaldamento in
facciata.
Rivestimento
Intonaco di finitura: organico o minerale?
Negli intonaci in resina sintetica di recente
produzione, la percentuale di resina sintetica non è così elevata come anni fa. Anche
gli intonaci minerali e gli intonaci ai silicati
traspiranti possiedono una percentuale di
resine sintetiche per migliorare la stabilità e
la durata nel tempo del colore. Particolare
vantaggio dell’intonaco a base di resina sintetica è l’impermeabilità all’acqua, la tenuta
alla pioggia battente ed un’elevata deformabilità. La tecnologia Quick-Set-Technologie ®
sul mercato da 10 anni, consente che l’intonaco sia stabile alla pioggia battente a distanza di sole 4 ore dalla posa o che possa
essere lavorato a temperature esterne comprese tra 0-5° C. Gli intonaci siliconici si distinguono per limitati fenomeni fessurativi e
sono relativamente cari. Su un intonaco armato minerale è necessario stendere un intonaco di rivestimento minerale o anche un
intonaco organico se l’intonaco è in resina
siliconica. L’intonaco armato organico può
essere rivestito solo con un sistema organico. Lo strato di rivestimento viene steso come sistema d’intonaco di 7 mm di spessore.
Sono disponibili colori ai silicati, a dispersione e a base di resine siliconiche da applicare allo strato finale d’intonaco. Nelle facciate
di colore particolarmente scuro, per contrastare l’eventuale “sbiadimento” dei pigmenti
si può stendere un ulteriore rivestimento.
Come i sistemi d’intonaco, anche le tinteggiature hanno additivi per limitare la formazione di funghi e alghe.
Mentre il Regolamento per il Risparmio energetico in Germania l’EnEV 2009 è entrato in
vigore da ottobre, si sta già lavorando
all’EnEV 2012 che dovrebbe aiutare a limitare il fabbisogno energetico degli edifici nuovamente del 30%. Per questo in futuro il ruolo del sistema a cappotto sarà sempre più
preponderante. E’ dovere quindi dell’industria e della ricerca migliorare e sviluppare
le possibilità di riciclaggio del cappotto.
Agli architetti è assegnato invece il compito
di inserire il sistema in maniera formale.
Impedire la formazione di alghe
Una delle misure adottate per impedire la
formazione di alghe è di aggiungere additivi
chimici e fungicidi. I più recenti sviluppi e la
riscoperta di antiche tecniche offe oggi
provvedimenti idonei. Da tempo sono disponibili rivestimenti o intonaci con il così detto
“effetto a foglia di loto” che determina la formazione di perle d’acqua in combinazione
con particelle di polvere. Un effetto simile
all’idrofobizzazione si verifica negli intonaci
e dei rivestimenti con percentuale di ossido
di titanio secondo il principio della foto catalizzazione. Un’elevata capacità di accumulo
del termoisolante in combinazione con un intonaco minerale a spessore che ha l’obbiet-
Colorato in pasta o tinteggiato?
A seconda delle esigenze o dell’aspetto formale si prevede di colorare in pasta o di
stendere una tinteggiatura. Gli intonaci scuri
possono accelerare a causa di un rapido riscaldamento, l’asciugatura dell’umidità su
un lato lambito dal sole, ma l’incidenza diretta delle radiazioni solari possono provocare
fenomeni fessurativi. La possibilità di fenomeni fessurativi causati dal riscaldamento
della facciata vengono indicati dal produttore tramite il valore del fattore di riflessione
diffusa. Nella gamma dal nero con valore albedo da zero a salire, a seconda del tipo di
intonaco e di armatura è possibile avere tonalità cromatiche scure fino ad un valore di
Fonti delle illustrazioni:
pag. 2: Iwaan Baan, Amsterdam
pag. 3: Toshiyuki Yano/
Nacása & Partners Inc., Tokyo
pag. 4 destra: Michael Heinrich,
Monaco di Baviera
pag. 5: Cristobal Palma/cristobalpalma.com
pag. 6 Tim Soar, Londra
pag. 8 sinistra: Manos Meisen, Düsseldorf
pag. 8 destra: Ralph Feiner, CH-Malans
pag. 9: Mila Hacke, Berlino
pag. 11: Bisotherm GmbH, Mülheim-Kärlich
pag. 12 in alto: Ziegel-Kontor Ulm GmbH, Ulm
pag. 12 in basso: Bisotherm GmbH, MülheimKärlich
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