∂ 2009 ¥ 10 ∂ – Rivista di Architettura 2009 ¥ 10 · Muratura massiva Traduzioni in italiano Inserto ampliato in italiano Traduzione: Rossella Mombelli E-Mail: [email protected] 1 ‡ Grundlagen zur EnEV 2009 ‡ Zeitgemäße Architektur aus Backstein ‡ Farbige Keramik macht Schule ∂ Zeitschrift für Architektur + Baudetail · Review of Architecture · Revue d’Architecture Serie 2009 · 10 · Mauerwerk, Putz, Farbe · Wallings, Rendering, Coloration Potete trovare un’anteprima con immagine di tutti progetti cliccando su: http://www.detail.de/Archiv/De/HoleHeft/220/ErgebnisHeft della facciata in laterizio non rivestita dei primi edifici industriali inglesi l’immagine adeguata a rappresentare il progresso e l’industrializzazione. Con la Chiesa di Friedrichwerdersche, l’Accademia di Architettura e l’Altes Museum, Schinkel dà origine al nocciolo dell’attuale Isola dei musei di Berlino, ma impone anche un’architettura in laterizio nella cultura architettonica che si diffonde oltre i confini della città. Pagina 1004 Editoriale Muratura: una tecnologia legata alla terra o della contemporaneità? Ovunque si posi lo sguardo, in ogni luogo l’architetto usa materiali contemporanei e di moda: plastiche in colori accesi, metalli brillanti, traforati o a rete, vetro in tutte le possibili varianti, da trasparente ad opaco, stampato con motivi ornamentali o direttamente sotto forma di “smart materials” i cui requisiti si conformano alla necessità. In un panorama così vasto di materiali High-Tech, la vecchia muratura in laterizio in mattoni cotti non perde il suo fascino. Oggi come in passato, questo materiale da costruzione secolare simboleggia la stabilità e la durata nel tempo per il formato maneggevole a misura d’uomo, per la massività e spesso anche per la sensualità e le qualità materiche che porta con sé. A lungo, obbiettivo della produzione industriale era di produrre mattoni di identica dimensione; oggi, invece, prevale la rugosità e l’individualità, l’imperfezione, il crudo –spesso realizzato tramite tecnologie di cottura artigianali- . Utilizzando questi metodi, emerge la materialità e la parete ottiene una particolare vivacità generata dal gioco di luci e di ombre. La parete in muratura di laterizio nell’architettura attuale –a parte il suo inviolabile significato assunto nell’architettura residenziale- non sta vivendo un vero e proprio boom, ma gode da secoli di un costante gradimento e seduce proprio nelle ultime ore, con progetti stupefacenti. Oltre ad esempi attuali di pareti in muratura a vista di laterizio, ma anche in blocchi di calcestruzzo o pietra naturale, anche gli intonaci con una vasta gamma cromatica hanno un ruolo decisivo. Questo numero della rivista dedica una particolare attenzione all’edificio scolastico della Westminster Accademy a Londra, le cui facciate sono composte di lastre in ceramica smaltate. Un modello di facciata che stupisce il visitatore, quanto la qualità architettonica degli ambienti e il particolare concetto cromatico che caratterizza l’involucro esterno e gli interni. Christian Schittich Pagina 1006 Solo una muratura in laterizio? Come si possono far cantare i mattoni Frank Kaltenbach Nella scena architettonica attuale è diventata caratterizzante la presenza di nuovi materiali, l’uso di superfici personalizzate ad elevato contenuto innovativo e l’applicazione di forme organiche. Di conseguenza, l’immagine offerta dalla tecnologia in laterizio sia per l’aspetto dimensionale legato alla normativa sia per la scelta limitata di superfici risulta poco interessante per gli architetti. Ma veramente, il potenziale tecnico e formale della muratura massiva è stato completamente sfruttato? Al giorno d’oggi, sono richiesti alla muratura massiva requisiti che la contraddistinguano da altre tecnologie in maniera inconfondibile. Non si predilige più l’elemento industriale di forma regolare a produzione standardizzata posato con fughe perfette, bensì si privilegiano le micro e macro difformità da elemento ad elemento, imputabili al processo di produzione e di lavorazione tradizionale artigianale. Chi usa in maniera creativa il laterizio non è costretto a confrontarsi con la sua essenza. Come materiale faccia a vista, il laterizio è rimasto a lungo nascosto dietro l’intonaco o la pietra che assumevano a loro volta un ruolo rappresentativo. Solo architetti come Karl Freidrich Schinkel all’inizio del XIX secolo vedono nella ripetitività Non solo a Berlino, al posto di vecchi quartieri, sopra rovine e basamenti di muratura massiva tradizionale, si realizzano importanti interventi architettonici in punti chiave della metropoli. Mentre Herzog e de Meuron, ad Amburgo, utilizzano la copertura del Kaispeicher come giunto di separazione e piattaforma connettiva alla Elbphilarmonie completamente in vetro, Peter Zumthor nel Kolumba Museum di Colonia e David Chipperfield nella “riproposizione compensativa” di August Stülers del Neues Museum a Berlino rinunciano a mantenere qualsiasi distanza dalla sostanza storica. Prototipi di tale tendenza sono le ricostruzioni, poi non così rare, del Dopoguerra, come le addizioni di Hans Döllgast nella Alte Pinakothek di Monaco di Baviera ma anche le innumerevoli chiese. Addizionare volumi architettonici in muratura sembra implicare che la linea di separazione tra vecchio e nuovo debba essere ineluttabilmente in vetro. Come deve essere oggi un edificio massivo? Distinta, rappresentativa e al contempo pregnante, quasi arcaica appare la facciata in mattoni a vista del Neues Museum che nonostante sia stato costruito ex novo, racconta la storia della demolizione e contemporaneamente e possiede un aspetto contemporaneo. L’osservatore, solo percependo la sensazione di solidità emanata dalla facciata, riesce ad immaginare che le pareti esterne di facciata sono in muratura tradizionale. I muri profondi un metro, realizzati in laterizio, portano i solai e la copertura ma regolano anche la temperatura interna dell’edificio senza ulteriori isolanti termici sia 2 Traduzioni in italiano in estate che in inverno e, cosa fondamentale per un museo, mantengono stabile il livello di umidità nell’aria. Chipperfield non solo riprende la disposizione e l’ordine delle finestre della facciata dell’edificio preesistente traducendole nella sua lingua, ma utilizza i medesimi blocchi dell’edificio originario. Lo storico “Reichsformat” (formato classico del mattone 25 ≈ 12 ≈ 6.5) è materiale da demolizione facilmente recuperabile e la superficie dell’elemento pulita ha una propria caratterizzazione che non si riscontra nei mattoni di produzione industriale. Si è creata una tonalità rosata abbinabile all’intonaco e alla cornice delle finestre storiche in pietra arenaria. Contemporaneamente al Neues Museum, Chipperfield ha costruito con lo stesso team di progettazione la Galleria Kupfergraben. Anche in questo edificio, gli architetti hanno selezionato mattoni da recupero in “Reichsformat”, ma in contrapposizione con il Neues Museum, la Galleria doveva avere un aspetto palesemente moderno. Le facciate sono per questo ripartite da mensole in calcestruzzo armato in fasce orizzontali alte 6 metri tamponate con muratura o vetro. Invece, di realizzare fughe geometriche con un’impostazione a fasce, che rivelerebbe chiaramente la muratura massiva, i mattoni sono stati spruzzati in modo tale da realizzare una superficie omogenea ed espressiva dove la muratura rimane percepibile. (vd. Detail 5/2009, pg 457) Per la Mittelpunktsbibliothek nel quartiere di Köpenik a Berlino, gli architetti Bruno ­Fioretti Marques inizialmente prevedono un muro a doppio strato. In un secondo tempo, predominano i vantaggi di una tecnologia monolitica e dato che il sistema non presenta complessità costruttive, i costi risultano comparabili. Le normative per il risparmio 2009 ¥ 10 ∂ energetico vengono rispettate costruendo una parete di 64 cm di spessore sul lato sud-est e su quello ovest, mentre la copertura e il prospetto nord sono stati coibentati molto bene. L’aspetto massivo è enfatizzato dalla posizione a filo interno delle finestre. Solo nel caso degli architravi delle finestre, gli architetti accettano un compromesso. La realizzazione di un architrave verticale o di un arco con un simile spessore di muro avrebbe implementato notevolmente i costi. È stato, invece, usato un elemento prefabbricato. I mattoni del Kolumba Museum a Colonia realizzati su misura Un involucro morbido e un nucleo rigido? L’opera più rimarchevole e più laboriosa realizzata in muratura degli ultimi anni è sicuramente il Museo Diocesano Kolumba a Colonia. Voglio costruire solo una volta nella vita con il mattone, disse Peter Zumthor al produttore dei laterizi, ma voglio sfruttare l’intero potenziale di questo materiale. Un’opera massiva in laterizio di aspetto arcaico senza giunti. La colorazione e la materialità del mattone e della malta dovevano fondere l’intero edificio in un unico corpo: esternamente un guscio a trama opaca, all’interno una superficie rivestita in terrazzo a specchio, che ricorda lo specchio d’acqua nelle Terme di Vals. Nelle Terme, Zumthor mura il gneis blu-verde di Valser in sottili strisce in tre differenti altezze per avvicinarsi il più possibile ad una grotta rocciosa. Il principio della parete in muratura composita, in questo caso pietra naturale e calcestruzzo, si è evoluto ulteriormente nel Kolumba. L’architetto evita qualsiasi elemento di giunzione con l’esistente, si connette direttamente con il formato più diverso dei mattoni della rovina esistente della chiesa Kolumba realizzata diversi secoli prima e forgia un “mattone di Kolumba” estremamente piano per compensare le diverse altezze dell’esistente senza bisogno di fughe di malta particolarmente larghe. Punto di partenza delle riflessioni di Zumthor è il contenuto stesso del Museo Diocesano. Le opere di passato e futuro non avrebbero dovuto essere allestite per epoche ma attraverso i secoli il criterio doveva basarsi sulla relazione diretta tra opere per far emergere l’immutabile e il mutevole del Creato. Proprio questo fa Zumthor quando, non solo prevede di conferire identità propria al muro che ha sviluppato ex novo, ma adatta la remota tecnologia costruttiva alle proprie esigenze contemporanee, fondendo i resti murari delle fondamenta romane, gli archi acuti gotici o i pavimenti e i frammenti murari realizzati dalle macerie del Dopoguerra. Una difficoltà è stata data dalla ricerca del colore giusto del mattone che armonizzasse con i resti delle mura storiche. Dopo alcuni tentativi con diversi colori di mattoni, finalmente avevamo sul tavolo il campione di colore giusto. A causa di un’anomalia nel processo di cottura, durante il quale per errore era stato introdotto ossigeno nella camera di combustione, si è determinata la tonalità cromatica verde-grigio desiderata: il compito successivo della fornace fu poi quello di riprodurre il processo avvenuto casualmente su 300.000 mattoni. Il guscio composito e il pullover Per conservare le fondamenta romane in maniera ottimale, era necessario preservarle dalle intemperie pur provvedendo alla circolazione dell’aria. Nell’edificio che protegge i resti romani realizzato a Coira, Zumthor aveva pensato ad una facciata in legno che lasciava passare l’aria. A Colonia, Zumthor percepisce l’area dello scavo come un padiglione di 800 mq di superficie nell’edificio del museo. Geometrico e contemporaneamente indefinitamente deformabile, quasi come un quadro di Paul Klee oscillano i punti di vuoto sulla superficie, esternamente come ombre, internamente come luce che filtra. Sebbene aperti, non diventano mai aperture e rimangono parte della parete. Il muro spesso 62 cm a due strati , il muro “pullover o filtro” è composto internamente ed esternamente da “mattoni di Kolumba” spessi 16 mm. Nell’intercapedine si celano i pilastri tondi ad una certa distanza dai pilastri in muratura antica. I muri sono stabilizzati da corree orizzontali. Le pareti esterne completamente chiuse, al contrario, sono massive e prive di strato isolante, monolitiche. Per mantenere il valore di coibentazione richiesto, il mattone a vista doveva essere combinato con un mattone multiforo a determinare un muro composito. Dato che non esisteva sul mercato un mattone simile che corrispondesse al modulo in altezza del mattone di Kolumba, venne fatto su misura anche un ∂ 2009 ¥ 10 mattone di riempimento di Kolumba. I mattoni pieni hanno due larghezze differenti. Il principio composito di un guscio esterno di pregio e un riempimento era noto già presso i Greci come “Emplekton” ed è descritto da Vitruvio nel II Libro del Trattato sull’Architettura. Nelle regole architettoniche tedesche questa soluzione non è nemmeno presa in considerazione. Per questo motivo, al fine di ottenere una certificazione, la collaborazione tra malta, muratura a vista e mattoni pieni è stata testata sul banco di prova misurando le deformazioni su un campione di 2 metri di altezza con metodi sperimentali. Se il muro omogeneo del Kolumba sembra un setto portante di muro costruito a livello dei resti murari esistenti, la struttura portante dell’edificio è uno scheletro in acciaio in cui i pilastri di 30 cm di diametro sono inserti in trivellazioni ad alta precisione nella muratura in rovina dello storico muro della chiesa. Il coronamento delle rovine in stato di degrado è stato irrigidito tramite una correa in calcestruzzo armato in cui sul lato esterno il mattone Kolumba vi è murato. Al di sopra della correa si dispongono i pilastri in acciaio a prolungamento degli inserti innestati nel nuovo muro. Solo nel padiglione alto 12 metri al di sopra delle fondamenta romane lasciate libere, i pilastri in acciaio isolati sono stati gettati con 3 cm di malta. I solai vengono portati da un reticolo di travi alte da 40 a 60 cm in acciaio con un rivestimento di malta spesso 10 cm. I solai portanti in calcestruzzo sarebbero stati troppo pesanti e una volta legati alla struttura durante il ritiro si sarebbero verificate tensioni a livello della muratura avendo come conseguenza fenomeni fessurativi. E’ necessario inserire giunti di dilatazione. Per ottenere una tonalità cromatica esattamente uguale alla facciata, Zumthor volle utilizzare la malta di fugatura della muratura. La qualità del mattone Kolumba non sta nello sviluppo di una muratura o di un rivestimento in malta con potere isolante, ma nel dialogo tra involucro materico strutturale e superfici degli spazi interni volutamente prive di trame immerse in un grigio neutro che creano un adeguato sfondo per le opere d’arte. Sebbene negli spazi espositivi non si veda la muratura massiva, lo si percepisce nel microclima interno. A causa dell’elevato rischio fessurativo, per gli spazi alti 14 metri si è optato per un intonaco di cemento duro. La muratura composita traspirante spessa 60 cm è rivestita con un intonaco fine di argilla nella stessa tonalità grigio Kolumba anche della parete in muratura. Nonostante l’omogeneità delle superfici, alla fine il corpo di fabbrica possiede notevole varietà di spazi e di sensazioni di luce. Opera muraria, un’opera unica oppure “just another brick in the wall”? La produzione speciale di un mattone oggi è sicuramente un caso unico per i costi e la Traduzioni in italiano 3 complessità realizzativa. L’esigenza di una facciata in muratura che conferisce all’edificio una inconfondibile identità si riscontra anche in altri modi. Mentre David Chipperfield nella Galleria al Kupfergraben limita al minimo la differenziazione dei singoli mattoni preselezionandoli, Andreas Meck nell’Oratorio do Neuried a Monaco di Baviera accentua invece la peculiarità di ogni elemento. Utilizzando una combustione tradizionale in forno a torba ogni mattone esce diverso. Come già Alvar Aalto nel 1949 nella Baker House al MIT a Cambridge, con Meck i mattoni che presentano imperfezioni della produzione non vengono scartati ma inseriti tra i mattoni perfetti. Quello che da lontano soprattutto in controluce si delinea come ombreggiatura puntiforme su una superficie lucida e riflettente in clinker, da vicino sembra una caricatura deformante volgare di un muro massivo. I giunti di dilatazione che si estendono verticalmente sull’intera altezza della facciata sono realizzati in silicone e opacizzati con sabbia. clinker chiaro e conferiscono un certo calore e materialità a tutto il complesso. Le facciate in mattoni sono proposte nel frattempo anche dagli architetti di grido. Il permesso di costruire rilasciato già nel 2007 per il fabbricato di ampliamento della Tate Moderne a Londra è stato ritirato a causa di ripensamenti sul materiale di facciata. La torre alta 70 metri composta di container sovrapposti vetrati è stata ripensata e impostata con facciate in laterizio in quanto messa a confronto con la preesistenza, un’enorme centrale di produzione energetica in mattoni convertita già nel 2000 in un museo d’arte dagli stessi architetti. Nel frattempo anche la torre ha ottenuto i permessi nella versione con una facciata dalla superficie inclinata prismatica. Siamo impazienti di vedere l’ampliamento della Tate, prima facciata in laterizio realizzata da Herzog e de Meuron. La torre in mattoni inclinata dovrebbe essere terminata entro l’Olimpiade estiva 2012. La muratura può avere un significato politico? Pagina 1026 Casa di vacanza presso Saki L’artista cinese Ai Wei Wei ha dato un’interpretazione non sentimentale alla muratura: per lui costruire in muratura è semplicemente costruire con il materiale più economico che si ha a disposizione. Le abitazioni del centro residenziale distribuite su due livelli hanno un carattere estremamente razionale e pulito ed emergono tra banali palazzi periferici. Solo nello studio di un fotografo, Ai Wei Wei ha sovrapposto alla parete strutturale una nota artistica. Ha introdotto la muratura come fosse un pixel di un’immagine in formato elettronico che genera una zona chiara in un motivo fotografico astratto in facciata. L’oggetto diventa elemento esistente immanente dell’architettura della corte interna dove i muri lisci sembrano vibrare. Il dramma della demolizione definitiva di un intero quartiere storico per far luogo a nuovi quartieri di edifici in altezza trova un’espressione nei progetti d’arte e negli edifici di Wang Shu. La biblioteca di Ningbolo, scultoreo edificio in calcestruzzo, sembra sgusciare da un involucro in laterizio. Tuttavia rimane il dubbio che la pelle di mattoni sia incompiuta o sta per essere compiuta. L’edificio può essere letto come cesura di una tradizione tramandata o come perdita di valori. Quanto può essere sottile il tappeto di ­mattoni? Non tutti gli architetti mirano a realizzare un aspetto massivo della muratura. Mostrano una pelle sottile in tutta la sua fragilità sotto il motto: la pesantezza diventa leggerezza. Mentre gli edifici residenziali dello studio giapponese Sanaa per lo più dipinti di bianco rinnegano ogni sensazione di materialità, le abitazioni urbane di Seijo sono rivestite in La casa di vacanza si trova nella località di Honjo nei pressi della cittadina di Saki, nell’isola meridionale di Kyushu in Giappone. Pareti non intonacate e particolari costruttivi ridotti all’osso, la casa rispecchia il carattere semplice e lineare dell’intorno. Le unità spaziali interne si inseriscono in un guscio esterno: soggiorno, cellula cucina, camera, bagno sono cinti da un passaggio di 80 cm di larghezza che in maniera simile alle case tradizionali giapponesi è un luogo di passaggio tra interno ed esterno. Le aperture ricavate nelle pareti esterne sono vetrate e dotate di elementi scorrevoli di chiusura. L’involucro esterno ha la funzione di protezione dalle intemperie e di ombreggiamento per le ampie porte scorrevoli dello strato interno in muratura. Tre volumi geometrici di altezze diverse sovrastano il volume residenziale conferendo all’interno diversi volumi mentre all’esterno sono strutture tridimensionali. La costruzione modulare, concetto base della progettazione della casa, caratterizza l’edificio fino a coinvolgere ogni particolare. Impostata sull’elemento più piccolo, il blocco cavo in cemento di 390 ≈ 190 ≈ 190 mm, la costruzione genera la composizione delle unità spaziali e dell’intero blocco dell’edificio. I blocchi sono posti in opera 4 Traduzioni in italiano con un’armatura d’acciaio e riempiti in cemento; i pilastri e le parti dell’attico sono state realizzate in opera con l’ausilio di casseforme in tecnologia simile. L’edificio, sotto la sottile trama di fughe, sembra monolitico. Sul lato esterno i blocchi in cemento sono stati rivestiti da una pittura trasparente e idrorepellente. L’aspetto della muratura arcaica e pulita, segue la razionalità della forma dell’edificio. Anche negli interni si applica il concetto di rinunciare al superfluo epurando l’aspetto formale e inserendo una gamma materica minima e purista: calcestruzzo a vista per i soffitti e per gli aggregati del volume, tavole lignee a pavimento, tatami nelle camere. Planimetria generale scala 1:10.000 Piante ∙ Sezioni scala 1:200 1 2 3 4 5 6 7 8 Ingresso Passaggio anulare Camera da letto Soggiorno Cucina Bagno Galleria Vuoto Assonometria Sezione verticale ∙ Sezione orizzontale scala 1:20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Copertura: strato di ghiaia 50 mm strato di coibentazione, polistirene 40 mm impermeabilizzazione sintetica a due strati solaio in c.a.120 –150 mm Pareti: blocchi cavi in cemento 390/190/190 pittura idrorepellente armatura Ø 10 mm con riempimento in cemento Pavimento passaggio: c.a. lisciato 500 mm impermeabilizzazione autolivellante cementizio 50 mm strato intermedio Lamiera in acciaio 1,6 mm rivestita Pavimento galleria: tavole in abete cerato 18 mm compensato 12 mm listello di appoggio magatello 60/140 mm solaio in c.a. 140 mm Elemento scorrevole griglia parainsetti in polipropilene su telaio di legno Porta scorrevole vetro monolitico di sicurezza Float 8 mm in telaio di legno Pavimento soggiorno: tatami 40 mm lastre in calcestruzzo armato 250 mm impermeabilizzazione autolivellante cementizio strato intermedio Porta scorrevole in grigliato di legno Pagina 1030 Scuola per infermieri a Niort Nel volume di ampliamento della scuola per infermieri realizzato nella cittadina francese 2009 ¥ 10 ∂ di Niort, le superfici in blocchi di pietra naturale enfatizzano i volumi bianchi dell’edificio. La pietra calcarea di provenienza regionale che caratterizza l’immagine dell’intera cittadina è introdotta in questo caso in maniera molto peculiare: come involucro che cinge trasparente a luce ed aria la tromba della scala di sicurezza e come muratura massiva con getto in calcestruzzo per la facciata della sala convegni. Nel caso della scala, la pietra è stata fissata tramite incollaggio. Gli effetti di luci ed ombre enfatizzano l’effetto plastico del corpo di fabbrica cilindrico. In contrapposizione viene invece vista la texture della parete in pietra naturale della sala convegni. La facciata verso strada si relaziona con il muro di cinta in pietra calcarea, tradotta in una tipologia costruttiva diversa: solo il lato esterno è composto in mattoni di pietra calcarea, sul lato posteriore è stata gettata una parete in calcestruzzo armata spessa circa 20 cm dove nella cassaforma sono state posate ad una certa distanza i mattoni in modo tale che il calcestruzzo si ripartisse nelle intercapedini. Le pietre sono materiale di recupero da demolizioni e non sono state ulteriormente lavorate prima della posa in opera. Miscelate in loco, sono state disposte strato dopo strato. Il materiale di riempimento non doveva essere troppo fluido al fine di evitare che la parte frontale della pietra venisse coperta e il disegno delle fughe non fosse lineare. La struttura a rete monocromatica mette in relazione le pietre naturali nelle forme pulite del complesso edificato. Sezioni • Pianta Scala 1:400 1 2 3 4 5 Ingresso Aula didattica Scala d’emergenza Auditorium Passaggio, esistente Sezioni particolareggiate Muratura composita getto in opera/pietre Scala 1:20 Schema delle cassaforme, 4 fasi Scala 1:20 1 Parete in muratura composita: materiale di recupero pietra calcarea circa 150 mm cls. armato colato con pietra calcarea macinata grossa sabbie colorate, cemento bianco 200 mm termoisolante in lana minerale 120 mm cartongesso 13 mm 2 Serramento in lamiera di acciaio zincato a spruzzo, piegata 3 mm 3 Vetrata isolante vetro stratificato di sicurezza 8 mm + camera + vetro monolitico di sicurezza 4 mm 4 Listello di copertura in frassino 5 Davanzale in frassino, resistente alle intemperie con trattamento termico 60/20 mm 6 Intradosso finestra in compensato impiallacciato di frassino 30 mm 7 Antone in compensato impiallacciato frassino 30 mm 8 Rivestimento in lamiera di acciaio smaltato 2 mm 9 Cornicione in c.a. 350 mm 10 Copertura: strato di ghiaia 40 mm guaina bituminosa a più strati termoisolante 120 mm solaio in c.a. 160 mm isolante acustico 50 mm controsoffitto in cartongesso con foratura acustica 13 mm 11 Pavimento sala convegni: linoleum incollato 3 mm solaio in c.a. 200 mm Pagina 1034 Edificio residenziale e commerciale a Neu-Ulm L’edificio residenziale e commerciale si contestualizza e al contempo si isola per le facciate e il corpo di fabbrica. Gli architetti decidono di introdurre il mattone in laterizio, il materiale che si ripete sulle facciate del quartiere, inserendolo in trame differenziate. Il tema storico del bow window in pietra arenaria e i bordi delle finestre delle case vicine sono interpretate dagli architetti con profonde fasce in elementi in calcestruzzo prefabbricato. Mentre lo spigolo anteriore delle pietre della muratura, i bordi delle finestre e i balconi che aggettano verso il cortile si collocano paralleli all’allineamento stradale, le pareti in muratura esterna si piegano. Variando la direzione dei piani sulla facciata erano necessari tagli diversi da muro a muro in formato speciale; all’angolo dell’edificio si verificano gli incastri di diverse geometrie. La luce incidente genera una mutante plastica che visivamente articola la lunghezza del corpo di fabbrica in tre sezioni. A cielo coperto l’edificio assume un aspetto unitario anche per le fughe e gli elementi prefabbricati in calcestruzzo che sono dello stesso colore rosso dei mattoni. Gli spazi ad ufficio conservano un bianco neutro offrendo interessanti vuoti e prospettive. Dall’interno il mattone in laterizio è presente attraverso le ampie finestre sulla facciata delle case vicine. ∂ 2009 ¥ 10 Planimetria generale Scala 1:4000 Piante • Sezioni Scala 1:500 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Hall d’ingresso appartamenti Hall ingresso uffici Negozi Deposito rifiuti Garage Deposito biciclette Ufficio Reception Sala riunione Cucina Appartamento Duplex Terrazza sulla copertura Sezioni Scala 1:20 1 Guaina impermeabilizzante sintetica monostrato stabile agli UV 2 mm termoisolante EPS 200 mm barriera al vapore solaio in c.a. 220 mm tinteggiatura a spatola 2 Tavoloni in legno per pavimento 260/60 mm 3 Scossalina in zinco al titanio 0,7 mm 4 Parete di rivestimento in laterizio muratura ad una testa faccia esterna liscia giunti della muratura 10 mm malta dei giunti pigmentata rossa isolante in fibra minerale 100 mm parete in c.a. 220 mm 5 Parete di rivestimento in laterizio muratura incrociata 6 Imbotte finestra in elemento prefabbricato di cemento pigmentato rosso, bisellato, fissato ad architrave in c.a. tramite mensola in acciaio 7 Serramento in plastica Uw=1,4 W/m²K vetrazione isolante float 6 mm + camera 12 mm con veneziana + float 6 mm 8 Parapetto: piatto d’acciaio ¡ 40/8 mm Traduzioni in italiano 9 10 11 12 13 barre in piatto d’acciaio ¡ 40/6 mm zincato a fuoco, verniciato nero Parquet 10 mm Pavimento loggia: doghe in legno 80/40 contro listelli in larice nastro in neoprene fonoassorbente guaina impermeabilizzante termoisolante XPS 70 mm impermeabilizzazione bituminosa 5 mm Protezione anticaduta tubolare in acciaio Ø 30/3 mm zincato a fuoco rivestito nero Doghe in legno 80/40 contro listelli in larice nastro in neoprene fonoassorbente Elemento balcone prefabbricato calcestruzzo impermeabile pigmentato rosso, giunto termoisolante dell’armatura Sezione orizzontale Scala 1:20 Schema in pianta del formato mattoni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Parete di rivestimento in laterizio disposizione a una testa, giunti 10 mm malta per fugatura pigmentata rossa isolante in fibra minerale 100 mm parete in c.a. 220 mm, tinteggiato a spatola Contorno finestra in elemento prefabbricato di cemento su quattro lati, pigmentato rosso Serramento in plastica Uw=1,4 W/m²K vetrazione isolante float 6 mm + camera 12 mm con veneziana + float 6 mm Protezione anticaduta: piatto d’acciaio ¡ 40/8 mm zincato a fuoco, rivestito nero Elemento balcone prefabbricato pigmentato rosso Clinker in formato standard 240/115/55 mm Clinker in formato speciale A 240/115/170/55 mm Clinker in formato speciale B 240/115/150/55 mm Clinker in formato speciale C 240/115/205/55 mm in ∂ Tutti i libri della serie in DETAIL in hardcover, formato 23 x 29,7 cm 5 Pagina 1040 Casa per studenti ad Austin La nuova casa per studenti è sotto molti punti di vista il risultato di una collaborazione internazionale. L’architetto cileno Alejandro Aravena, El Comendator, lavora per la prima volta al di fuori dell’America Latina negli Stati Uniti. Inoltre, insieme alle persone si muovono anche materiali e tecniche di lavorazione tra i due mondi. Il mattone ad esempio, materiale che peculiarizza l’intero edificio, proviene da Reynosa, cittadina messicana di confine, ed è stato prodotto secondo i metodi tradizionali a mano. Mentre la facciata in vetro verso il cortile interno è stata realizzata in vetrate fisse secondo gli standard americani e gli spazi interni che esse cingono sono climatizzati. Si determina di conseguenza una differenza di temperatura tra interno ed esterno che esige la posa di una barriera al vapore sul lato esterno. L’aspetto arcaico del corpo di fabbrica richiama l’architettura monastica: l’architetto vede nell’uso dell’edificio –dormire, studiare, mangiare- una corrispondenza con il progetto di un monastero con celle e grandi spazi. Sulla base di questa idea progettuale sorge un corpo di fab- ∂ Edition Una vecchia centrale elettrica che diventa un centro culturale, un antico fienile che si trasforma in abitazione. Spesso gli edifici intorno a noi non conservano più la loro funzione originaria ed offrono i propri spazi ad usi completamente nuovi. In questi casi la creatività e l’originalità da sole non sono sufficienti a realizzare un buon intervento; occorre anche la capacità di avvicinarsi all’esistente con grande sensibilità e riguardo. Altri libri della serie: ‡ Involucri edilizi ‡ Case unifamiliari ‡ Architettura solare ‡ Alta densità abitativa ‡ Interni Ristrutturazioni, Christian Schittich, 2006, 176 pagine con numerosi disegni e foto, formato 23 x 29,7 cm, ISBN: 978-3-7643-7638-3 € 65.– + costo di spedizione e imballaggio (+7% IVA se dovuta) Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG • Hackerbruecke 6 • D-80335 Muenchen • Germania • Tel.: +49 89 38 16 20-0 • E-Mail: [email protected] Ordini online su www.detail.de/shop-italiano 6 Traduzioni in italiano brica monolitico dove gli spazi comuni sono concentrati nel basamento ed orientati verso il cortile. Gli spazi più privati, le unità, sono al di sopra e si relazionano al contrario con finestre verso l’intorno. Dal monolite, l’architetto ritaglia una corte complessa che con i suoi confini plasmati tridimensionalmente assomiglia ad una piazza urbana. Le facciate verso il cortile con fasce colorate di vetro si pongono in netto contrasto con i mattoni in laterizio grezzo della facciata di vuoti e pieni della pelle esterna. I mattoni provengono dall’area portuale del Rio Grande e sono stati pressati in forme di legno a mano, poi cotti dopo otto giorni, raffreddati in otto giorni e selezionati a mano. Solo seguendo questo procedimento si ottiene la desiderata irregolarità. Planimetria generale Scala 1:12.500 Sezioni • Piante Piano terra Piano terzo Scala 1:750 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 2 3 4 5 6 7 Caffetteria Cucina comune Cucina Mensa Ufficio Negozio Approvvigionamento farmaci Camera studente Lounge Lavanderia opertura in lamiera aggraffata d’acciaio zincata C strato di separazione guiana in PE pannello in gesso rivestito in fibra di vetro 15 mm strato termoisolante in EPS 127 mm lamiera grecata in acciaio 45 mm trave reticolare in profili d’acciaio 455 mm profilo omega in acciaio 20 mm pannello in cartongesso 15 mm Vetrata a controllo solare vetro di sicurezza 6 mm metallizzato in ­alluminio anodizzato bronzo + camera 12 mm + vetro monolitico di sicurezza 6 mm infisso in alluminio 140/65 mm Pannello antincendio in alluminio isolato 50 mm Moquette 5 mm lamiera grecata con getto di cls. 75 mm termoisolante estruso 100 mm profilo in acciaio I 310/100 mm profilo in acciaio [ 152/75 mm profilo omega in acciaio 20 mm lamiera in acciaio zincata 2 mm Muratura in laterizio fascia continua 100/200/65 mm ancoraggio in acciaio inox ventilazione 50 mm freno al vapore pannello in gesso rivestito in fibra di vetro 15 mm profilo in acciaio ‰ 152/75 mm strato termoisolante 152 mm pannello in cartongesso 15 mm Malta espansa in PE Pannello in calcestruzzo 50/300/600 mm sabbia/letto di malta 50 mm materassino drenante guaina bituminosa massetto in pendenza c.a. 230 mm Sezione verticale • Sezione orizzontale Scala 1:20 2009 ¥ 10 ∂ Sezione verticale Scala 1:20 1 2 3 4 5 6 7 8 Muratura in laterizio fascia intermedia ad una testa 100/200/65 mm ancoraggio in acciaio inox strato di separazione griglia 6 mm profilo in acciaio L 75/57 mm Profilo in acciaio L 125/125 mm Tubolare in acciaio | 150/150 mm Guaina impermeabilizzante sintetica compensato 15 mm isolante estruso in pendenza min. 80 mm lamiera grecata con getto in cls. 75 mm trave reticolare in profili d’acciaio 455 mm cartongesso 15 mm Pannello in fibra di cemento 12,5 mm giunti sigillati, verniciati freno al vapore rivestimento in tavole di legno 19 mm profilo in acciaio ‰ 90/45 mm isolante termico con fibra di vetro 90 mm pannello di cartongesso tinteggiato 15 mm Vetrazione a controllo solare vetro di sicurezza 6 mm con metalizzazione in ­alluminio anodizzato bronzo + intercapedine 12 mm + vetro di sicurezza monolitico 6 mm infisso in alluminio 140/65 mm Muratura in laterizio ad una testa fascia intermedia 100/200/65 mm ventilazione freno al vapore, pannello in cartongesso rivestito in fibra di vetro 15 mm profilo in acciaio ‰ 90/45 mm strato termoisolante 90 mm pannello in cartongesso 15 mm Moquette 5 mm solaio nervato in c.a. 125 + 440 mm Pagina 1046 Scuola a Londra cali sottili e le altezze differenti conferiscono alle fasce colorate una struttura movimentata. L’edificio rallegra l’intorno in minima parte. Fieri dell’architettura sono i quasi 1200 studenti che frequentano una delle migliori scuole pubbliche del paese. La qualità del plesso è sia nella direzione scolastica particolarmente progressista, sia nella scelta dei corsi –da matematica, a cucina fino alla falegnameria, ma anche architettura. Gli architetti si immaginavano una piazza mercato che esercitasse attrazione anche su tutta la comunità. L’ampia agorà è il cuore dell’edificio: un’ampia hall distribuita su tre livelli con una celestiale scala le cui rampe mettono i corridoi aperti in relazione visiva con le aule dotate di pareti vetrate. Un vantaggio in questo tipo di disposizione è che tutti gli spazi del plesso rimangono ben in vista. Il vandalismo è stato in tal modo annullato. Il corridoio si articola con nicchie che consentono lezioni flessibili o la distribuzione in piccoli gruppi; banchi e panche sono in legno massivo e in acciaio e non possono essere spostati a causa del peso enorme. Moquette, calcestruzzo a vista e pannelli leggeri da costruzione in legno fanno da sfondo pur lasciando intatto l’effetto dei colori e della grafica. Elementi particolari sono i pannelli riflettenti gialli e verdi disposti sotto la copertura in vetro della hall. Sono composti di pannelli porte in disuso il cui retro è stato tinteggiato di bianco per trasmettere la luce diurna in profondità negli spazi. Degno di nota è anche l’impianto sportivo: mentre la palestra multifunzione e le aule di danza si collocano in un edificio separato in legno, gli spazi per lo sport all’aperto si collocano al di sotto del tratto della circonvallazione. Con la scuola scintillante in verde, i volumi di luce chiari che si notte illuminano le facciate, si è creato un nuovo centro per l’urbanità dove chi vi abita ha imparato a pensare. Planimetria generale Scala 1:5000 Sezioni • Piante Scala 1:750 Nei quartieri occidentali di Londra, nei dintorni di Harrow Road, lo spazio urbano è punteggiato da deprimenti palazzi costruiti in altezza negli anni ’60, ed è caratterizzato da un tratto di ferrovia e dalla circonvallazione. La percentuale di residenti immigrati è particolarmente elevata, il livello di scolarizzazione molto basso. Le scuole non esercitano alcuna attrattiva sui giovani. La Westminster Academy, plesso costruito ex novo, ha modificato completamente la situazione dell’area: i colori accesi che vanno dal giallo al verde della facciata in ceramica portano in primo piano l’edificio. Ad un’osservazione approssimata, dalla pregiata superficie vitrea si proiettano seducenti riflessi. La disposizione contrapposta di fughe verti- 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Portinaio Ingresso Biblioteca Caffetteria Auditorio Deposito Sala polifunzionale Amministrazione Teatro Sala gruppi Lezioni pratiche Nicchie per lo studio Aula Terrazza Sala musica Sala insegnanti Sala comune Mensa Sezione orizzontale Scala 1:5 Sezione verticale Scala 1:20 ∂ 2009 ¥ 10 Traduzioni in italiano 1 Parete: pannelli in terracotta vetrificata a doppia cottura 30 mm su struttura non a vista in alluminio lana minerale rivestita 100 mm barriera al vapore in EPDM muratura in laterizio 200 mm 2 Vetrazione fonoassorbente 41 dB vetro di sicurezza 10 + intercapedine 15 mm + stratificato di sicurezza 13 mm 3 Connessione al setto tagliafuoco montante facciata in alluminio pannello in cartongesso 12,5 mm schiuma in PU 4 Vetrazione isolante Light box vetro di sicurezza 8 + intercapedine 20 mm + stratificato di sicurezza 11.5 + 11.5 mm pellicola colorata in PVB in diversi colori tubo fluorescente pannello in alluminio verniciato in poliestere a polvere 3 mm 5 Pannello per avvisi 6 Copertura in vetro di sicurezza 6 + intercapedine 21 mm + stratificato di sicurezza 10,8 mm 7 Pannello sandwich coibentato 50 mm 8 Pannello in lana di legno leggero tinteggiato 30 mm strato termoisolante 30 mm 9 Pannello in calcestruzzo 50 mm manto di protezione termoisolante stabile a compressione 180 mm guaina impermeabilizzante bitume-polimero massetto in pendenza max. 250 mm 10 Scossalina in alluminio 2 mm 11 Vetrazione isolante vetro a protezione solare vetro di sicurezza 8 + intercapedine 20 mm + stratificato di sicurezza 11,5 + 11,5 mm 12 Rivestimento riscaldamento in alluminio 2 mm 13 Moquette su pavimento doppio 14 Tubi fluorescenti su pannello leggero in lana di legno 15 Light box retroilluminato, vetro di sicurezza con vinile incollato sul lato interno 16 Tubi fluorescenti stabili alle intemperie in profilo di alluminio Sezione scala 1:20 1 Copertura in vetro vetro di sicurezza 6 mm + intercapedine 21 mm + stratificato di sicurezza 10,8 mm 2 Pannello in alluminio isolato 50 mm 3 Copertura inverdimento intensivo telo antiradice pellicola filtrante materassino drenante isolante termico stabile a compressione 160 mm guaina impermeabilizzante bitume-polimero massetto in pendenza max. 250 mm 4 Pannello da costruzione leggero in lana di legno, tinteggiato 30 mm strato termoisolante 30 mm 5 Scossalina in alluminio 2 mm 6 Parete pannello in terracotta vetrificata doppia cottura 30 mm su struttura non a vista in alluminio guaina in EPDM c.a. 200 mm 7 Vetrina in vetro acrilico 8 mm pannello di particelle MDF 24 mm 8 Vetrazione isolante vetro di sicurezza 8 mm + intercapedine 20 mm + stratificato di sicurezza 10,8 mm 9 Copertura riscaldamento alluminio 2 mm 10 Rivestimento in tavole di larice maschio e femmina barriera al vento termoisolante lana minerale 60 mm guaina impermeabilizzante muratura 100 mm 11 Pannello in calcestruzzo 50 mm guaina filtrante ‡ Bühne frei für die Kultur ‡ Detail-Ehrenpreis für Sverre Fehn ‡ Oslo: Oper für alle ∂ Musik und Theater · Music and Theatre · Musique et théâtre · Serie 2009 · 3 Zeitschrift für Architektur + Konzept · Review of Architecture · Revue d’Architecture Konzept termoisolante stabile a compressione 180 mm guaina bitume-polimero massetto in pendenza max. 250 mm 12 Moquette su pavimento galleggiante 13 Convettore a pavimento Grafica Oltre ai colori della facciata e ai pannelli riflettenti dell’atrio principale, nella Westminster Academy la grafica possiede un ruolo portante. Per la scuola, che viene concepita come azienda, era necessario trovare una Corporate Identity per la quale il Corporate Design con logo, scritte e colore danno un contributo fondamentale. All’ingresso del plesso scolastico, saltano all’occhio subito i principi aziendali Enterprise (azienda), Global Citizenship (cosmopolitismo) e Comunication dipinte in grande sulle balaustrate dell’atrio. Proprio alle spalle dell’ingresso, il logo della Westminster Academy decora sull’intera altezza un muro di calcestruzzo a vista alto circa cinque metri davanti al quale si trova il banco della reception giallo. Sulla carta geografica del mondo che copre l’intera altezza dello spazio allestita nei colori giallo e verde ogni studente trova il paese di provenienza. Il tema è affrontato anche nelle nicchie per lo studio denominate con i nomi delle città che gli studenti stessi devono scegliere. Lungo i corridoi, citazioni da Goethe a Malcom X richiamano alla memoria il senso dello studio. Le pareti in vetro delle singole aule e la biblioteca sono serigrafati con edifici di diverse città. Nella palestra, i pittogrammi di Otl Aicher risvegliano il desiderio di far sport. ∂ Service ∂ Abbonamento Dodici riviste all’anno. NUOVO: Ora con due edizioni speciali DETAIL Green Uno sguardo sui vantaggi del tuo abbonamento: ‡ traduzione dei testi più importanti e degli articoli inediti in italiano tramite download ‡ notevole risparmio rispetto all’acquisto di singoli numeri ‡ un buono di € 20,– valido un anno per il download di articoli e informazioni da DETAIL Online-Services ‡ riceverai le riviste direttamente a casa tua ‡ non perderai più nessun numero Temi delle riviste del 2009 1/2 Coperture 3 Konzept: Musica e teatro 4 Edifici a basso costo 5 Materiali + superfici + DETAIL Green 6 Collegamenti (scale, rampe, ingressi) 7/8 9 10 11 12 Vetro Konzept: riqualificazione di edifici scolastici Muratura Ristrutturazioni, rifunzionalizzazioni + DETAIL Green Tema particolare (Sono possibili eventuali modifiche.) Institut für internationale Architektur-Dokumentation GmbH & Co. KG • Hackerbruecke 6 • 80335 Muenchen • Germania • Tel.: +49 89 38 16 20-0 • E-Mail: [email protected] Ordini online su www.detail.de/shop-italiano 7 8 Traduzioni in italiano Pagina 1053 Edificio per uffici Etrium Colonia A Colonia, nel quartiere urbano di Müngersdorf si trova il parco industriale e l’area paesaggistica di Triotop dove ha sede la centrale tedesca per 150 persone di un gruppo olandese. L’edificio ottempera agli standard di casa passiva, interpretandone una filosofia aziendale che punta ad un’immagine legata al comfort e all’efficienza energetica. Caratterizzante è la scelta del colore rosso, un presupposto imposto dal committente per relazionarsi agli edifici in mattoni dell’intorno. La scelta del materiale per realizzare la facciata cade, in seguito alla valutazione di numerose alternative, su un sistema a cappotto in considerazione dei requisiti fisico tecnici dell’involucro dell’edificio. La superficie cangiante è stata ottenuta utilizzando un granulato vitreo, realizzato tramite una speciale tecnologia a getto di granulato di vetro in colori che andavano dal rosso all’arancio su una superficie ancora umida. Una peculiarità sta tra l’altro anche nel pannello isolante monostrato di elevato spessore: l’isolante a cappotto con uno spessore di 28 cm supera gli spessori certificati e di conseguenza, la possibilità di avere un permesso si mette in atto solo con l’assunzione di responsabilità da parte del produttore di sistemi. I pannelli di polistirene espanso battentati sono incollati sull’intera superficie alle pareti in calcestruzzo e fissati con viti nei punti particolarmente sollecitati dalla forza del vento. Per impedire il divampare di un incendio a causa di un isolante infiammabile, sono state disposte verticalmente lungo il corpo scala liste di lana minerale e orizzontalmente sopra gli architravi delle finestre a filo con l’isolante. L’atmosfera accogliente e stimolante degli interni è creata da pareti bianche, dalla moquette verde e dalla superficie in legno. Uffici e terrazze concepiti come spazi ricreativi si aprono sull’atrio inserito al centro del volume, di pianta quadrata con lato di 38,50 metri e una superficie utile di 3752 m² frazionabile in maniera flessibile. La forma compatta dell’edificio, un involucro ad elevata coibentazione, impermeabile all’aria e un impianto di ventilazione meccanico, tramite il quale gli spazi in inverno vengono raffrescati e in estate riscaldati, ha condotto ad un fabbisogno energetico primario di 116 kWh/m² e un fabbisogno ­termico di riscaldamento inferiore a 10 kWh/m². A compensazione, si inserisco- 2009 ¥ 10 ∂ no una pompa di calore ad acqua sotterranea con scambiatore di calore, collettori solari, fotovoltaici e utilizzo di acqua piovana. Oltre ad un atrio che non costituisce soltanto un luogo centrale d’attrazione nell’edificio, ma provvede a fornire luce diurna e raccoglie aria viziata che in estate viene smaltita attraverso la copertura e in inverno è convogliata allo scambiatore di calore. L’edificio è stato classificato in classe oro per il concetto particolarmente efficiente di risparmio energetico e di sostenibilità; necessita una quantità cinque volte inferiore di energia di riscaldamento e possiede un fabbisogno di energia primaria inferiore del 70% rispetto ad un fabbricato costruito con tecnologie convenzionali. Planimetria generale Scala 1:4000 Piante • Sezioni Scala 1:750 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Ingresso Ingresso secondario Foyer/esposizione Disimpegno Ufficio Terrazza Sala riunioni Archivio Deposito Server Sezione orizzontale • Sezione verticale Scala 1:20 1 V etrazione isolante a tre lastre 44 mm Ug=0,60 W/m²K, g=50%, T1=70% con profilo perimetrale ad isolamento rinforzato su montanti e traversi in alluminio | 50/50/3 mm 2 Pannello in alluminio 50 mm U= 0,17 W/m²K lamiera in alluminio su due lati 3 mm pannello isolante sottovuoto strato isolante e lana minerale 40 mm 3 Protezione e deflessione solare: lamelle a scorrimento 60 mm lunghezza massima 5000 mm 4 Nastri isolanti in lana minerale 100 mm 5 Sistema a cappotto parete esterna U=0,12 W/m2K: intonaco di rivestimento rosso colorato in pasta 10 –12 mm superficie splittata con vetro granulare rosso arancio intonaco con rete in fibra di vetro 3 – 5 mm EPS battentato incollato in prossimità degli angoli ulteriormente fissato a vite 280 mm strato di colla 5 –10 mm c.a. 240 mm intonaco interno 15 mm 6 Pannello portante intonaco lastra ai silicati di calcio 10/540 mm 7 Nastri antincendio in lana minerale 270/200 mm 8 Moquette verde 10 mm massetto ai solfati di calcio 35 mm strato di separazione pannello di compensato 18 mm base dei pilastri in c.a. 240 mm 9 Elemento di troppo pieno in pannello di truciolare smaltato 19 mm 10 Pianerottolo in elementi prefabbricati di c.a. 2540/1630/150 mm tinteggiatura grigio cemento, splittato di finitura 30 –50 mm Principio impiantistico Scala 1:750 Rapporto Area/Volume: 0,41 m-1 Blu: aria di alimentazione raffrescata Rosso: aria di alimentazione riscaldata Arancio: aria viziata Verde: Aria fresca Pompa di calore a calore di acqua freatica Pannelli fotovoltaici, solare termico Sezione verticale particolare tetto - atrio scala 1:20 1 Substrato vegetale 80 mm telo filtrante elemento drenante con raccolta acqua per accumulo traspirante con sistema di canalizzazione 40 mm materassino di protezione e di accumulo stabile alla perforazione 5 mm guaina impermeabilizzante sintetica 1,8 mm isolante in pendenza EPS battentato 280 – 540 mm barriera al vapore 280 mm su primer bituminoso 2 Canale di raccolta acque piovane profilo in alluminio estruso 3 Vetrata a controllo solare a due camere, vetro stratificato 44 mm struttura a T 120/80/10 mm 4 Proiettore ad incasso 5 Rilevatore fumi fino al pavimento del 2° piano 6 Trave principale in profilo d’acciaio ¡ 300/200/10 mm 7 Pannello in lamiera di alluminio termo isolata 50 mm 8 Canale di scolo in acciaio inox 100/150 mm griglia a pettine 150 mm 9 Doghe in legno Bangkirai 195/25 mm magatelli 90/90 mm materassino di protezione 3 mm strato di separazione e livellamento 10 Rivestimento in legno in MDF impiallacciato, con foratura fonoassorbente Pagina 1058 Casa unifamiliare a Mollis Mollis è una piccola comunità di 300 abitanti nel Cantone Glarus cinto dalle possenti cime delle Alpi Glaronesi. La movimentata topografia locale è stata sfruttata dagli architetti per sviluppare il progetto di un edificio ad L, la cui ala sud viene inghiottita dalla pendenza del terreno. Nel volume si collocano al piano interrato le cantine, mentre nell’ala occidentale completamente fuori terra di distribuisce il residenziale. Al contrario di una classica villa unifamiliare, al piano terra si collocano gli spazi privati come le camere dei genitori e quelle dei figli. L’ampio spazio ∂ 2009 ¥ 10 Traduzioni in italiano comune con cucina, soggiorno e sala da pranzo si colloca, invece, al piano primo. L’edificio è stato realizzato in muratura di laterizio ad elevata foratura. Per garantire la stabilità sismica dell’edificio, entrambe le pareti frontali sono state gettate in calcestruzzo. Il verde terra delle facciate intonacate si avvicina alla vegetazione circostante. Lo stesso colore si trova anche all’interno a rivestimento della pavimentazione, mentre le pareti e i solai sono bianchi. Planimetria generale scala 1:1500 Sezioni Piante scala 1:250 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Appartamento da locare Impianti Cantina Atrio d’ingresso/guardaroba Camera bambini Camera da letto Spogliatoio Bagno Soggiorno Dispensa Cucina Sala da pranzo Loggia Sezione loggia scala 1:50 Sezioni facciata scala 1:20 1 2 3 4 5 6 7 Rampa scala getto in opera verniciata guaina bituminosa EPS 100 mm isolamento fonoassorbente 17– 8 mm guaina in PE getto in opera 160 mm, intonacato Intonaco minerale 15 mm termoisolante EPS 180 mm muratura in laterizio 120 mm termoisolante EPS 60 mm intonaco 10 mm Ghiaia 80 mm strato di separazione/telo antiradice geotessile 10 mm guaina impermeabilizzante bitume-polimero a due strati termoisolante poliuretanico 160 mm barriera al vapore solaio in c.a. 200 mm Pannello a tre fogli tinteggiato smontabile 30 mm Elemento prefabbricato in fibra di cemento coibentato 90 mm Intonaco minerale tinteggiato 12 mm termoisolante XPS 180 mm muratura in laterizio 175 mm intonaco di base 15 mm intonaco di gesso tinteggiato 5 mm Finitura superficiale 3 mm massetto cementizio 60 mm strato di separazione in guaina PE pannello in fibra minerale 20 mm EPS 60 mm solaio in c.a. 220 mm Pagina 1062 Casa d’abitazione a Norimberga Alle spalle dell’edificato costruito ai margini del parco urbano di Norimberga “Rosenau”, 8 9 10 11 12 13 14 15 l’architetto fa realizzare per la sua famiglia una villa sul terreno di un’ex officina di un fabbro. L’abitazione copre circa un terzo dei 450 m² di superficie del terreno. Tre muri tagliafuoco delimitano la superficie sotto la quale si estende la cantina. Verso ovest l’edificio di nuova edificazione si arretra di tre metri rispetto alla parete tagliafuoco per consentire un’illuminazione longitudinale; la parete isolata di diverse altezze riceve un volto nuovo dall’acciaio corten ad altezza dell’edificio di nuova costruzione, intonaco come sfondo per una scultura e legno di larice a diaframma del deposito rifiuti. Gli ­spazi al piano terra sono orientati verso il cortile. Al piano superiore, l’atrio porta luce naturale nella cucina e nella biblioteca e crea un’area all’aperto dal carattere particolarmente intimo tramite lamelle in alluminio orizzontali. L’intonaco minerale riveste il corpo di fabbrica massivo in muratura di blocchi in silicato di calcio: la struttura realizzata tirando la spazzola orizzontalmente determina un vivace gioco di luci e ombre. In questo caso, sull’isolante incollato a malta, è stato steso un intonaco armato a granulometria fine rinforzato con una rete in fibra di vetro. Su questo lato, l’intonaco è stato steso a granulometria grossa a due passate e poi tinteggiato con colori ai silicati in grigio. Anche le persiane pieghevoli davanti alle ampie aperture delle finestre sono intonacate per conferire un’immagine monolitica dell’intero volume. Dietro si nasconde un pannello isolante espanso con funzione di elemento portante per intonaco. Solo l’area d’ingresso viene enfatizzata dall’intonaco bianco liscio tirato lucido con il feltro. In corrispondenza di alcune specchiature delle sei persiane a filo, lastre in vetro satinato portano luce all’interno anche quando chiuse, mentre se aperte la riflettono nella direzione desiderata. All’interno, tutte le persiane sono rivestite in lamiera di alluminio traforata dietro al vetro satinato. Planimetria generale Scala 1:5000 Sezioni • Piante Scala 1:250 1 2 3 4 5 6 7 Atelier Lounge Camera ospiti Deposito Archivio Sauna Attività domestiche Balcone Cabina armadio Camera da letto Soggiorno Pranzo Biblioteca Atrio Cucina Sezione verticale • Sezione orizzontale Scala 1:10 1 Ghiaia 50 mm guaina impermeabilizzante sintetica termoisolante 200 mm barriera al vapore bituminosa c.a. 180 mm stucco spatolato 5 mm 2 Intonaco spazzolato 4 mm rivestimento in malta armata con rete in fibra di vetro pannello in polistirene espanso 8 mm pannello in OSB 12 mm lamiera in alluminio anodizzata 1,5 mm in telaio di profilato di alluminio L 30/30 mm 3 Vetrazione isolante vetro di sicurezza 4 + intercapedine 16 mm + vetro di sicurezza 4 mm U= 1,1 W/m²K telaio in rovere 4 Colore ai silicati grigio argilla intonaco minerale 5+5 mm: intonaco coprente armato granulometria 1,5 mm rete in fibra di vetro resistente agli alcali maglia 4/4 mm intonaco armato granulometria 1,0 mm lamelle in lana minerale 120 mm su malta adesiva muratura in blocchi di silicato di calcio 250/250/175 mm con strato sottile di malta di allettamento intonaco di gesso 15 mm in resine colorate siliconiche, bianco 5 Stratificato di sicurezza 2≈ 3 con pellicola b ­ ianca telaio in legno duro 15/27 mm lamiera traforata in alluminio anodizzato 1,5 mm 6 Stucco spatolato 3 mm massetto 55+20 mm con riscaldamento a pavimento materassino fonoassorbente 12 mm termoisolante 30 + 40 mm, c.a. 180 mm Sezione orizzontale • Sezione verticale • Atrio scala 1:10 1 2 3 4 Ghiaia 50 mm guaina impermeabilizzante sintetica termoisolante 200 mm barriera al vapore bituminosa c.a. 180 mm rifinitura 5 mm Colore ai silicati grigio argilla traspirante intonaco minerale 2≈ 5 mm: intonaco di rivestimento passato con panno granulometria 1,5 mm rete in fibra di vetro maglia 4/4 mm resistente agli alcali intonaco armato granulometria 1,0 mm lamelle in lana minerale 180 mm su malta adesiva c.a. 200 mm intonaco di gesso 15 mm passato con panno con resine colorate siliconiche Vetrazione isolante vetro di sicurezza 4 + intercapedine 16 mm + vetro di sicurezza 4 mm U= 1,1 W/m²K Larice siberiano impregnato in autoclave 30/120 mm tubolare in alluminio | 60/60 mm materassino protettivo termoisolante in pendenza 160 – 200 mm barriera al vapore 9 10 5 Traduzioni in italiano solaio in c.a. 200 mm Parquet in rovere affumicata trattato ad olio 13 mm massetto 45 + 20 mm con riscaldamento a pavimento materassino fonoassorbente 12 mm termoisolante 30 mm c.a. 200 mm 2009 ¥ 10 ∂ tenimento energetico) limitandosi al fabbisogno energetico primario. Se una parete esterna ha una qualità energetica relativamente cattiva, è necessario integrare un impiantistica vantaggiosa sotto il punto di vista dell’energia primaria ad esempio a biomassa. Ne deriva un fabbisogno energetico primario più basso. re è la qualità energetica. È possibile impiegare anche murature monolitiche a seconda del gruppo di materiali di appartenenza per gli standard della casa passiva. Nel caso dello standard della casa passiva i valori U necessari delle pareti esterne sono <0,15 W/(m²K) Murature isolate con sistemi a cappotto Pagina 1080 Pareti esterne ad efficienza energetica Pareti a cappotto o blocchi isolanti ­monolitici? Heike Böhmer, Dirk Fanslau-Görlitz, Julia Zedler L’aggiornamento del Regolamento per il risparmio energetico è entrato in vigore il 1° ottobre 2009 e apporta nuove restrizioni circa i requisiti alla tecnologia impiantistica e costruttiva nell’edilizia residenziale tedesca. Anche dal punto di vista della sostenibilità, è logico analizzare e mettere a confronto diverse costruzioni ex novo in muratura in base alla loro efficienza. In linea di principio, la scelta verte su una vasta gamma di tipologie murarie: dalle costruzioni massive, a quelle monolitiche a quelle a due strati o monostrato con cappotto, fino alle costruzioni leggere come ad esempio le tecnologie a montanti e traversi o a telaio. Nel caso di strutture massive si può distinguere ulteriormente tra materiali come laterizi, calcestruzzo cellulare, calcestruzzo alleggerito o cemento . Requisiti di isolamento termico nel 2009 L’efficienza energetica di un edificio fondamentalmente deriva dallo scambio tra le caratteristiche dell’involucro edilizio e l’efficienza dell’impiantistica tecnica. Migliore è uno dei componenti, “peggiore” può essere l’altro per l’ottemperanza ad un certo livello energetico. La scelta della tipologia di muro esterno è decisiva per la qualità energetica dell’involucro edilizio. Esigenze nell’edilizia residenziale Le esigenze nel residenziale vengono fissate secondo l’EnEV (Regolamento per il con- Tipica costruzione di parete esterna In edilizia residenziale, nel settore delle pareti esterne sono state sperimentate diverse tipologie di costruzioni. Sia monolitiche senza isolamento supplementare, sia pluristrato con isolante. Si aggiungono anche strutture per la ventilazione e rivestimenti, strutture murarie a doppio strato. I due sistemi costruttivi fondamentali sono quelli che prevedono pareti esterne monolitiche o monostrato con sistema a cappotto. Sistema di parete monolitico Le pareti esterne monolitiche sono costruzioni massive realizzate con un unico materiale edile. Per la posa nell’edilizia multipiano sono ad esempio gli elementi in laterizio a garantire i necessari requisiti con un peso proprio elevato ( >200 kg/m²).Di norma sul lato interno, il perimetrale in muratura viene finita con circa 1,5 cm di intonaco in gesso di calce ed esternamente con 2 cm di intonaco leggero minerale. In alternativa, sul lato esterno è possibile stendere il così detto intonaco termoisolante per implementare la qualità energetica della struttura muraria. Le pareti esterne monolitiche vengono realizzate senza isolante esterno e senza nucleo isolante e accanto ai requisiti termoisolanti devono soddisfare le funzioni di stabilità, antincendio, fono assorbenza e protezione dalle intemperie. Tipico gruppo di materiali per le pareti esterne monolitiche sono ad esempio i blocchi in laterizio, in gasbeton e cemento alleggerito. In considerazione del Regolamento per il risparmio energetico 2009 diventa decisiva la valutazione dei requisiti energetici delle pareti esterne le caratteristiche di termoisolazione della muratura. Minore è la capacità di termo isolamento, miglio- Sono composte ad esempio da strati di muratura massivi interni con strato isolante sul lato esterno. Solitamente sono impiegate nel caso di spessori contenuti. È fondamentale la realizzazione di uno strato con classe di peso specifico apparente >0,9 per garantire la fono assorbenza nell’edificio. Efficienza energetica Si definisce che le murature monostrato isolate richiedono uno spessore decisamente più limitato rispetto alle murature monolitiche esterne semplici, in particolar modo se richiesti elevati requisiti energetici. Oltre a recuperare superfici utili, la muratura esterna con sistema a cappotto in confronto ad altre tipologie di pareti esterne presentano costi energetici inferiori per cui è da definire lo sfruttamento delle superfici e anche l’ottimizzazione dei costi energetici in rapporto alla superficie su un periodo di utilizza dell’edificio ad esempio di 15 anni. Termoisolamento estivo Le temperature riscontrabili negli edifici residenziali dal punto di vista fisico-tecnico dipendono dalla efficace capacità di accumulo delle superfici perimetrali che delimitano lo spazio interno. Più elevata è la capacità di accumulo, inferiore sono le temperature interne . L’effettiva capacità di accumulo dipende dal peso specifico apparente. Più elevato è il peso specifico apparente di un elemento edile, maggiore è anche la sua capacità di accumulo. La muratura monolitica ha, se ottimizzata sotto l’aspetto della tecnologia isolante, un peso specifico apparente limitato influisce sul comportamento termico estivo. Le pareti esterne avendo un limitato peso specifico possiedono una limitata capacità di accumulo termico. Gli edifici residenziali con pareti esterne ­monolitiche vengono classificate come ­“tecnologia costruttiva media” nella DIN 4108-2. Una parete monostrato con isolamento ed maggiore peso specifico possiede in rapporto ad una parete esterna monolitica un capacità di accumulo decisamente ­maggiore. Conclusione Nella valutazione di tipologie di muratura sostenibili e relative conseguenze sui requisiti degli edifici residenziali ogni singolo aspetto non va trattato in modo isolato. Per una valu- ∂ 2009 ¥ 10 Traduzioni in italiano 11 tazione di edifici residenziali deve essere presa in considerazione la totalità di tutti i requisiti per una base di valutazione. Le pareti esterne essendo parte della tecnologia edilizia hanno un notevole influsso sulle caratteristiche fondamentali degli edifici residenziali al pari dell’isolamento termico, della fono assorbenza e dell’efficienza delle superfici utili. Selezionando adeguate tipologie di pareti esterne le caratteristiche che derivano da questi requisiti, devono soddisfare l’aspetto sostenibile per implementare la sostenibilità dell’edificio residenziale. Pagina 1070 I fondamenti dei sistemi di isolamento compositi a cappotto. Nuovi sviluppi in vista del nuovo Regolamento tedesco in materia di risparmio energetico EnEV 2009 Matthias Pätzold Il 1° ottobre 2009 entrerà in vigore il Regolamento per il risparmio energetico (EnEV). Il Regolamento prescrive ai progettisti nuovi metodi di calcolo e restrittivi valori limite per il dimensionamento dei valori di isolamento dell’involucro edilizio: il fabbisogno energetico primario di edifici costruiti ex novo e ristrutturati a confronto con il ENEV 2007 devono essere inferiori del 30%. Il sistema a cappotto in Germania copre il mercato del nuovo al 58% e quello della ristrutturazione al 75 %. Il sistema a cappotto è composto dai seguenti componenti: Una parete portante ad esempio una parete in muratura, un termoisolante che viene incollato o incollato e fissato con viti, una rete d’armatura nell’intonaco e uno strato d’intonaco di finitura. I sistemi a cappotto sono applicati anche in combinazione di tecniche costruttive come in legno, in acciaio. Vantaggi del sistema a cappotto • Il cappotto è semplice da lavorare direttamente in cantiere. • I costi di produzione sono relativamente contenuti. Inoltre, la semplicità del sistema sta nel fatto che il taglio del materiale non è un’operazione che va fatta in laboratorio ma può avvenire direttamente in cantiere. Non sono necessarie macchine, officine e operai qualificati. Al contrario delle facciate ventilate che hanno un costo di circa 145 €/m², il sistema a cappotto con pannelli in polistirolo incollati si aggira intorno agli 85 €/m². • La mancanza di uno strato di ventilazione fa risparmiare da 4 a 10 cm di spessore della parete. Svantaggi del sistema a cappotto • Le possibilità di finitura sono limitate. • Battendo le nocche sulla parete si percepisce il classico suono vuoto. • Se viene applicato un intonaco sottile, diminuisce la resistenza meccanica • La presenza di funghi e alghe può compromettere visivamente la superficie • Difetti di progettazione e di applicazione possono generare problemi di infiltrazioni di umidità di pareti che non possono essere ventilate, umidità che in maniera invisibile penetra nell’isolante e negli elementi costruttivi e che hanno come conseguenza un degrado e una diminuzione delle prestazioni isolanti. • La presenza di componenti compositi rende più complessa la suddivisione tra i materiali di scarto e di conseguenza lo stoccaggio e il riciclaggio. Termoisolante In base alla DIN 4108 sono definiti termoisolanti materiali edili con una capacità di conduzione termica ¬ inferiore a 0,1 W/mK. Per gli elevati requisiti tecnici richiesti in facciata, come ad esempio la pressione del vento, la limitata capacità di assorbimento e la limitata infiammabilità, solo una parte dei termoisolanti presenti sul mercato possono essere utilizzati per i sistemi a cappotto. isolanti organici sintetici • poliuretano espanso (PUR) • isolante a base di resine fenoliche (PF) • polistirolo espanso (EPS e XPS) isolanti organici naturali • pannelli in fibra morbida di legno • sughero isolanti inorganici • schiume minerali • lana minerale di vetro o di pietra Sviluppo di isolanti Attualmente gli sviluppi dei materiali nel settore degli isolanti mirano ad attenuare o ad eliminare alcuni svantaggi del sistema a cappotto. Le lastre in schiuma minerale con una conducibilità termica di ¬=0,045 W/mK non coibentano quanto il polistirolo espanso o la lana minerale, inoltre, viene a mancare il tipico suono vuoto e la costruzione è stabile. Le lastre sono fragili nella lavorazione. Da alcuni mesi, una lastra isolante in fibra morbida di legno ha ottenuto una certificazione che mostra tramite un processo di produzione che l’acqua incolla le fibre a causa del disciogliersi della lignina. Le lastre sono particolarmente leggere da trasportare e da maneggiare nel montaggio. La tendenza a costruzioni murarie più spesse in futuro potrebbe essere frenata impiegando materiali isolanti migliori. Nella produzione di EPS bianco, per migliorare i requisiti termoisolanti viene introdotta grafite nella misura del 2-3 % che conferisce alle lastre il tipico colore nero-bianco maculato (¬=0,32 W/mk) o la tonalità di grigio (¬=0,32 W/mk). La graffite riduce le differenze di temperature nel materiale termoisolante assorbendo gli infrarossi. Un’ulteriore miglioramento dell’effetto di coibentazione è determinato anche nelle lastre in schiuma espansa a base di resina fenolica con un ¬ di soli 0,022 W/mK. Un materiale di nuova generazione deve essere anche concorrenziale dal punto di vista economico. Il prodotto di partenza è la materia organica non lavorata e la bachelite fenoplasto (resina fenolica). È traspirante ma a confronto con l’EPS e la lana minerale richiede una maggior attenzione nella lavorazione. A paragone con i pannelli isolanti sotto vuoto (VIP) che se intaccati nell’involucro in alluminio perdono grande parte dei loro requisiti, sono semplici da lavorare e anche meno soggetti a degrado. I VIP hanno ottenuto dal luglio 2007 una certificazione generica e sono i materiali isolanti più efficaci ma anche i più cari in assoluto sul mercato. Isolanti speciali come i termoisolanti traslucidi sono componenti del sistema a cappotto dal profilo prestazionale insolito ma attualmente si tratta di materiali di raro utilizzo. Fissaggio: incollaggio o viti? Il materiale isolante utilizzato per la maggiore nei sistemi a cappotto è il polistirolo, un materiale che può essere incollato stabilmente al fondo fino a 22 metri di altezza. Su- 12 Traduzioni in italiano perati questi limiti è necessario un fissaggio a vite. Le lastre in lana minerale, in linea di principio, sono sempre incollate e fissate a vite. Un’eccezione è costituita da un pannello a lamelle larghe 20 cm in lana minerale. Le lastre o le lamelle isolanti devono essere posate con giunti verticali giustapposti in maniera simile ad una struttura muraria in laterizio per impedire crepe nell’intonaco. I pannelli in lana minerale sono da posare con orientamento orizzontale delle fibre, nel caso di andamento verticale è necessario prestare particolare attenzione. Se il fondo non è piano e la superficie è soggetta al carico del vento, l’isolante è da fissare con viti ed eventualmente da ancorare con un sistema di guide. I nuovi tipi di viti hanno anche un valore U migliorato e possono correggere la distanza del materiale termoisolante dal supporto. Di solito vengono utilizzate da 4 a 6 viti al metro quadro. 2009 ¥ 10 ∂ tivo di un raffrescamento lento della faccia esterna dei muri, rallenta la formazione di ­rugiada sulla superficie e la conseguente formazione di alghe. Raccordi I davanzali delle finestre, i così detti profili di contorno, sono stati studiati specificatamente in alluminio, plastica, acciaio e acciaio inox. Nella zona del basamento dei profili in alluminio o in acciaio inox inseriti nell’isolante impediscono l’umidità di risalita dall’isolante perimetrale a contatto con la terra nell’isolante della facciata. 12. Il via libera per l’uso di un colore scuro da parte del produttore dipende dall’orientamento della facciata al sole, dall’ombreggiamento o dalla capacità di riflessione dell’intorno che porta ulteriore riscaldamento in facciata. Rivestimento Intonaco di finitura: organico o minerale? Negli intonaci in resina sintetica di recente produzione, la percentuale di resina sintetica non è così elevata come anni fa. Anche gli intonaci minerali e gli intonaci ai silicati traspiranti possiedono una percentuale di resine sintetiche per migliorare la stabilità e la durata nel tempo del colore. Particolare vantaggio dell’intonaco a base di resina sintetica è l’impermeabilità all’acqua, la tenuta alla pioggia battente ed un’elevata deformabilità. La tecnologia Quick-Set-Technologie ® sul mercato da 10 anni, consente che l’intonaco sia stabile alla pioggia battente a distanza di sole 4 ore dalla posa o che possa essere lavorato a temperature esterne comprese tra 0-5° C. Gli intonaci siliconici si distinguono per limitati fenomeni fessurativi e sono relativamente cari. Su un intonaco armato minerale è necessario stendere un intonaco di rivestimento minerale o anche un intonaco organico se l’intonaco è in resina siliconica. L’intonaco armato organico può essere rivestito solo con un sistema organico. Lo strato di rivestimento viene steso come sistema d’intonaco di 7 mm di spessore. Sono disponibili colori ai silicati, a dispersione e a base di resine siliconiche da applicare allo strato finale d’intonaco. Nelle facciate di colore particolarmente scuro, per contrastare l’eventuale “sbiadimento” dei pigmenti si può stendere un ulteriore rivestimento. Come i sistemi d’intonaco, anche le tinteggiature hanno additivi per limitare la formazione di funghi e alghe. Mentre il Regolamento per il Risparmio energetico in Germania l’EnEV 2009 è entrato in vigore da ottobre, si sta già lavorando all’EnEV 2012 che dovrebbe aiutare a limitare il fabbisogno energetico degli edifici nuovamente del 30%. Per questo in futuro il ruolo del sistema a cappotto sarà sempre più preponderante. E’ dovere quindi dell’industria e della ricerca migliorare e sviluppare le possibilità di riciclaggio del cappotto. Agli architetti è assegnato invece il compito di inserire il sistema in maniera formale. Impedire la formazione di alghe Una delle misure adottate per impedire la formazione di alghe è di aggiungere additivi chimici e fungicidi. I più recenti sviluppi e la riscoperta di antiche tecniche offe oggi provvedimenti idonei. Da tempo sono disponibili rivestimenti o intonaci con il così detto “effetto a foglia di loto” che determina la formazione di perle d’acqua in combinazione con particelle di polvere. Un effetto simile all’idrofobizzazione si verifica negli intonaci e dei rivestimenti con percentuale di ossido di titanio secondo il principio della foto catalizzazione. Un’elevata capacità di accumulo del termoisolante in combinazione con un intonaco minerale a spessore che ha l’obbiet- Colorato in pasta o tinteggiato? A seconda delle esigenze o dell’aspetto formale si prevede di colorare in pasta o di stendere una tinteggiatura. Gli intonaci scuri possono accelerare a causa di un rapido riscaldamento, l’asciugatura dell’umidità su un lato lambito dal sole, ma l’incidenza diretta delle radiazioni solari possono provocare fenomeni fessurativi. La possibilità di fenomeni fessurativi causati dal riscaldamento della facciata vengono indicati dal produttore tramite il valore del fattore di riflessione diffusa. Nella gamma dal nero con valore albedo da zero a salire, a seconda del tipo di intonaco e di armatura è possibile avere tonalità cromatiche scure fino ad un valore di Fonti delle illustrazioni: pag. 2: Iwaan Baan, Amsterdam pag. 3: Toshiyuki Yano/ Nacása & Partners Inc., Tokyo pag. 4 destra: Michael Heinrich, Monaco di Baviera pag. 5: Cristobal Palma/cristobalpalma.com pag. 6 Tim Soar, Londra pag. 8 sinistra: Manos Meisen, Düsseldorf pag. 8 destra: Ralph Feiner, CH-Malans pag. 9: Mila Hacke, Berlino pag. 11: Bisotherm GmbH, Mülheim-Kärlich pag. 12 in alto: Ziegel-Kontor Ulm GmbH, Ulm pag. 12 in basso: Bisotherm GmbH, MülheimKärlich