Diario Miami
pre
Quando: sem
ni
Durata: 5 gior
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Viaggio
ona:
Costo a pers
simativa)
os
(spesa appr
1200 euro
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o i c e
x t r f
non e' un cinepanettone! venir
e da queste parti e' come scendere
a patti con l'america: si respira
una certa aria caraibica,
ma si sente forte il ritmo serrato
della vita made in usa. florida,
dove i luoghi comuni descrivono
bene la realta'
Natale a Miami...
A zonzo per la città di Scarface, tra bagni e spiagge bianchissime, locali caratteristici,
del Turistapercaso motta d.
il quartiere cubano e il fantastico parco nazionale delle Everglades
E
ra un po’ di tempo che volevo
andare a Miami, una città a
metà tra la rilassata atmosfera
caraibica e la frenesia statunitense.
Il viaggio l’ho prenotato tutto su
Internet (aereo, albergo e auto a
noleggio). Tutto comincia dall’aeroporto di Milano Malpensa la sera del
12 dicembre. Da qui parte alle 19:30 il
volo che in due ore mi porterà a Madrid. Da qui, il mattino dopo, ripartirò
alla volta di Miami: durata del volo,
una decina di ore.
1° giorno
Burocrazia & affini
L’aereo atterra a destinazione nel pomeriggio con circa un’ora di ritardo.
Dopo le sfibranti formalità doganali,
riesco a prendere lo shuttle gratuito
che mi porta all’autonoleggio. Non
prendo certo la city car che mi aspettavo, ma una berlina, dotata di tutti
i confort. Il primo impatto con le highway americane è buono: il traffico
non è caotico e il limite delle 55 miglia
è piuttosto elastico. Arrivo a South
Beach verso le 18.30 e, dopo circa
20 minuti di ricerca, eccomi giunto in
albergo: il Princess Ann Hotel, giusto
sulla Collins Avenue, vicino a Ocean
Drive. L’hotel non è certo di lusso e
non può competere con quelli extra
moderni di Miami Beach, ma ha un
discreto fascino rètro: la camera è
spaziosa e le lenzuola pulite. Non mi
serve altro.
Dopo aver risolto il problema del
parcheggio, per la prima sera a South
Beach mi limito a fare una passeggiata lungo Ocean Drive fino a Lincoln
Road, dove si trovano la maggior par-
1
!
Io ci sono
stato...
Gita fuori porta
A circa un’ora e mezza
da Miami si trova Key
Largo. Qui la nostra Tpc
Laura Piana consiglia di
dirigersi alla Far Beach
per un bagno nell’acqua
calda della baia circondata
da mangrovie. E poi, un
riposino sulla spiaggia
bianca all’ombra delle alte
palme.
Fai crescere anche tu
la nostra community!
Lascia la tua
segnalazione su
turistipercaso.it/iocisonostato
te dei locali e dei ristoranti. Mi fermo
a mangiare. I prezzi sono contenuti:
per una zuppa di pollo, un secondo
piatto a base di pesce e un caffè me
la cavo con poco più di 25 dollari.
Buona la prima!
2° giorno
Inizia la vera vacanza
Sarà per colpa del fuso orario (sei
ore indietro), il letto nuovo o l’eccitazione ma mi sveglio molto presto
e faccio colazione. Per prima cosa
decido di fare una passeggiata sulla
spiaggia, South Beach o Sobe, come
la chiamano qui, che poi non è altro
che la parte sud di Miami Beach. E
scopro così che tutti i luoghi comuni
su questo posto sono assolutamente
veri. Gente che fa footing, dog sitter
Diario Miami
La faccia folle della città
02
01 going to miami
Ocean Drive è una delle più celebri strade
della città. È a South Beach.
02Welcome to Miami Locali, bella gente e tanto divertimento
su Rodeo Drive.
01
03 come a cuba
Le macchine
anni 50 di Miami
tirate a lucido!
Qui siamo
ad Art Deco District,
uno dei quartieri
più glam degli Usa.
04 in giro
con shrek
In città può capitare
anche questo...
03
con 10 cani al guinzaglio, tipacci
nerboruti che fanno flessioni alla
sbarra… tutto molto pittoresco. La
spiaggia è grandissima e molto pulita. Poi, come mia abitudine, scelgo
di girare a piedi tutto il quartiere. Ripercorro, quindi, Ocean Drive, soffermandomi a osservare i vari alberghi,
in particolare la casa di Versace, ora
trasformata in hotel di lusso. Arrivo di
nuovo a Lincoln Road e poi indietro
lungo la Washington Avenue fino alla
5th street. Certo, la zona di sera con
tutti i giochi di luce degli alberghi,
acquista tutto un altro fascino, ma
anche di giorno, in un’atmosfera
piacevolmente rilassata, è comunque
un bello spettacolo. Il giro mi prende
tutta la mattina. Dopo uno spuntino
veloce in uno dei numerosi locali della zona, per il pomeriggio decido di
recarmi a Little Havana, il quartiere
04
cubano. Arrivarci in auto è più facile
a dirsi che a farsi. Le strade, infatti,
sono sì in ordine numerico (1st, 2nd
ecc.) ma bisogna stare attenti a non
confondere le street con le avenue,
che le tagliano perpendicolarmente.
Inoltre, bisogna conoscere il distretto
in cui si vuole andare, dato che le
strade hanno anche il suffisso della
zona che attraversano. Ad esempio,
esiste la 2nd street NW (nord west),
che diventa 2nd street SW (south
west) andando verso sud e così via.
A ogni modo, riesco alla fine ad arrivare a destinazione e parcheggio in
una traversa della celebre Calle Ocho
(SW 8th street, perché qui le strade
hanno anche il secondo nome), nel
cuore del quartiere. Appare subito
evidente che un quarto della popolazione è di origine cubana. Le strade, le
insegne, l’architettura, i negozi, tutto
95
f lo r i d a
everglades
1a
1
miami
golfo del
messico
195
florida city
95
1
112
Art Decò
District
miami
beach
little havana
La popolazione
di questo quartiere
negli ultimi anni è
cresciuta esponenzialmente. Oggi, è abitato anche da argentini
e colombiani.
Little
Havana
Downtown
miami
coconut
grove
1a
1a
913
virginia
key park
miami beach
C'è anche la villa
di Gianni Versace
che ora è stata
trasformata
in un hotel.
Coral
Gables
1a
959
2
934
palm beach
crandon park
coral glabes
Qui si trovano
una delle più
belle piscine
al mondo, edifici
in stile veneziano e il Lowe Art
Museum.
key biscayne
bill baggs cape
florida state
oceano
atlantico
Diario Miami
Città sostenibile
01
richiama Cuba e pochissimi parlano
inglese. Mi imbatto subito in uno dei
simboli del quartiere: il monumento
dedicato alla Brigata 2506, che il 17
aprile 1961 fu sterminata alla Baia
dei Porci. E poi, il Parco del Domino,
dedicato a Maximo Gomez, generale
dell’esercito cubano. Little Havana è
tutto sommato un bel quartiere, anche se mi aspettavo un'atmosfera un
po’ più festosa, più cubana insomma.
3° giorno
“Giù” al nord
Decido di andare verso nord con l'auto lungo la Gold Coast, una strada
panoramica che costeggia l’oceano e
tocca alcune tra le più belle spiagge
dello stato.
Già nella parte superiore di Miami
Beach lo stile del quartiere cambia:
gli alberghi art-decò lasciano il posto
a quelli extra lusso. Si intravedono
anche le ville faraoniche di cantanti e
attori, e yacht da favola.
Tanto per rimanere in tema, la prima
spiaggia in cui mi fermo è proprio
quella della mitica Hollywood Boulevard: giusto un’oretta, il tempo
per un bagno e mangiare qualcosa.
Poi rimonto in auto, direzione nord,
verso Fort Lauderdale. Spiaggia
bianchissima e un oceano turchese
sono troppo invitanti per non fermar-
L’attenzione per il cibo
sano e uno stile di vita
sostenibile dilaga anche
a Miami e in tutta la
Florida. Prova ne sia
l’esplosione, per numero
di mercati e numero
di frequentatori, dei
farmer’s market, quelli
che dai noi sono chiamati
mercati del contadino.
Un’immagine insolita
di Miami, da abbinare
a quella classica delle
spiagge e dei locali in
cui bere e divertirsi per
tutta la notte. I mercati
più interessanti, in cui
mescolarsi ai “native”?
Il Pinecrest Gardens
Green Market, il Lincoln
Road Farmers’ Market
(per entrambi: www.
themarketcompany.org)
e il Mary Brickell Village
Farmers Market (Mary
Brickell Village, 901
South Miami Avenue),
circondato da deliziosi
ristorantini.
01 jogging A
Biscayne.
Key
mi a fare un altro bagno e a prendere
ancora un po’ di sole. A metà pomeriggio, tutto sommato a malincuore,
decido di ripartire verso la prossima
meta, Palm Beach. La raggiungo
dopo circa un’ora e mezza. Qui, però,
mi fermo poco, giusto il tempo per
sgranchirmi le gambe, tanto non c’è
molto da vedere. Decido di invertire
la rotta e tornare verso Miami, ma
stavolta prendendo la Highway 95,
cioè una delle loro autostrade (che
qui non sono a pagamento), per fare
più in fretta. La scelta non si rivela
azzeccata, visto il traffico serale: arrivo a Miami verso le 19.30. Cenetta
(esosa) su Ocean Drive e poi a nanna
per essere bello pronto il giorno
successivo.
4° giorno
La gente e i quartieri
La giornata di oggi prevede la
visita a due zone di Miami: Coral
Gables e Coconut Grove. Il primo fu
creato negli anni 20 dall’eccentrico
miliardario George Merrick. Più che
di un quartiere, si tratta di una vera
e propria cittadina di oltre 40 mila
abitanti, immersa in una rigogliosa
vegetazione. Ma la cosa che colpisce
maggiormente di questa parte del
quartiere, è la totale assenza di
traffico, escluse le arterie principali,
naturalmente. Ci sono solo villette,
prati all’inglese, alberi, palme e una
pace assoluta.
Altra fermata, altro giro ed ecco
che arriviamo a Coconut Grove: un
I ricordi di viaggio dei turistipercaso
02
01
01 Everglades
03
C'è posta per te!!! di None. 02 Stranezze Barca da strada di turical. 03 w le monetine Chi cerca... trova di None.
3
Diario Miami
Spiagge e stereotipi, proprio come nei telefilm
01
quartiere diverso dal precedente, più
vivace e spumeggiante, pieno di gente, ristoranti, negozi e gallerie d’arte.
Giretto al centro commerciale più
famoso della zona e poi a mangiare
qualcosa in un fast food del centro
dove addento un delizioso cheeseburger in perfetto american style.
5° giorno
Rettili e avvoltoi
L’ultimo giorno a Miami è dedicato
al parco nazionale delle Everglades:
ha una superficie di oltre 6 mila
chilometri quadrati e vanta una flora
e una fauna uniche al mondo con
tanto di aironi, pellicani, fenicotteri,
alligatori, coccodrilli e la rarissima
pantera della Florida. Mi metto in
cammino di buon’ora. Percorrendo
la Tamiami Trail, arrivo in uno dei
numerosi ingressi da cui partono le
visite nell’interno delle Everglades.
Per 24 dollari ho prenotato un giro
nel parco a bordo di un’airboat, ma…
che delusione, tutto è assolutamente
dozzinale, al punto che sarebbe stato
meglio risparmiare i soldi e fare altro.
Dopo qualche giro a vuoto nel parco,
arrivo a un parcheggio deserto, da
dove parte un sentiero che si inoltra
nell'intricata vegetazione, fino ad
arrivare, dopo una decina di minuti,
a uno stagno chiamato "la buca
02
!
Io ci sono
stato...
Shopping sfrenato
Il Tpc rob20pv consiglia
di fare un salto al centro
commerciale Bayside
Marketplace,
uno dei più famosi
ed anche più caratteristici
della città: è all’aperto
e si affaccia sul porto
di Miami. Ma attenzione:
i prezzi esposti
non comprendono
le tasse, quindi prima
di comprare fatevi sempre
due conti.
degli alligatori". Qui si apre un'area
da picnic perfettamente attrezzata,
con tavolini, toilette e fontanelle di
acqua potabile, il tutto a pochi metri
dallo stagno dove sonnecchiano due
alligatori molto più grossi di quelli
che ho visto oggi. Incuriosito dalla
loro immobilità gli tiro un bastone e…
scopro che non sono affatto imbalsamati come credevo. Accidenti che
zanne! Conquistato dalla tranquillità
del posto (non ho incontrato anima
viva), mi concedo un po’ di riposo sul
prato a pochi metri dai due re dello
stagno. A questo punto però, decido
di rientrare in hotel per la mia ultima
notte a Miami. E devo ancora fare il
bagaglio…
COME, DOVE, QUANTO
Fuso orario
Princess Ann Hotel (920 Collins Avenue, www.princessann.
com). Non è una soluzione di lusso
ma le camere sono confortevoli.
Prezzo da 50 euro a notte.
Miami Beach, famosa anche per i film
e i telefilm (specie negli anni 80).
A Little Havana le strade, le insegne,
l’architettura, i negozi, richiamano alla
mente Cuba.
Coral Gable è un quartiere residenziale (immerso in una rigogliosa vegetazione subtropicale) creato dal miliardario George Merrick che conta oltre
40 mila abitanti.
Il Parco nazionale delle Everglades è
una zona paludosa che si trova nella
parte centro meridionale della Florida, ed è stata dichiarata patrimonio
dell’umanità dall’Unesco. Ha una superficie di oltre 6 mila km quadrati.
Cosa vedere
Mance
Calcolate sei ore in meno rispetto all’Italia.
Clima
È di tipo subtropicale umido
con estati lunghe e calde, ma
al contempo caratterizzate da frequenti precipitazioni.
Dove dormire
03
01 al sole La spiaggia di Miami Beach...
02 come in un film... e il suo traffico.
03 il porto di key west È la più meridionale
Lincoln Road è una via pedonale dove si trovano la maggior
parte dei locali e dei ristoranti.
South Beach o Sobe è la spiaggia di
delle Florida Keys.
4
Sono praticamente obbligatorie. Nei ristoranti è prassi lasciare circa il 15% dell'ammontare.
Non sono esclusi tassisti e baristi.