ISTITUTO PROFESSIONALE PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO “ A. AMATUCCI” 83100 AVELLINO Viale Italia n. 18 Tel. Centralino 0825/31021 Presidenza 0825 /31056 Fax 0825/32061 e- mail Amatucci @ tin.it PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE COMPETENZE PER LO SVILUPPO 2010/2011 Obiettivo F – Alimentazione ed Ambiente F- 2- FSE- 2010-111 A.S. 2010/2011 Tutor : Prof.ssa Diletta Rauzzino Esperto Alimentazione : Dott.ssa Angela Maria Rauzzino Esperto Ambiente : Ing. Sabino De Gisi Esperto Orientamento : Dott. Armando Masucci Alimentazione e Ambiente: BINOMIO VINCENTE 1 ALIMENTAZIONE Per comprendere il vero significato di una buona nutrizione dobbiamo conoscere com’è formato il nostro corpo e le sostanze di cui ha bisogno. Il corpo umano è costituito principalmente da sostanze organiche (contengono carbonio) e da sostanze inorganiche (acqua e Sali minerali). L’acqua è il maggiore elemento (circa il 70-80%) del corpo umano, seguono le proteine (17%), poi i grassi (16%) i carboidrati (1%) i Sali minerali (4%) e piccolissime quantità di vitamine. Questi valori sono indicativi per una persona adulta. Infatti, il contenuto dell’acqua varia con l’età. Il corpo di un neonato è costituito per l’80% di acqua a circa 30 anni, la percentuale è di 60% fino ad arrivare a 40-50 % a 80 anni. Le stesse sostanze che compongono l’organismo umano devono essere ogni giorno introdotte con gli alimenti perché ognuna di esse svolge finzioni fondamentali per la vita . Con la digestione, gli alimenti che sono sostanze complesse, sono trasformati in sostanze più semplice assimilabili dal nostro corpo. Queste sostanze sono i “ PRINCIPI NUTRITIVI “: 1) Carboidrati 2 2) 3) 4) 5) Grassi Proteine Sali Minerali Acqua. Essi svolgono funzioni specifiche all’interno del corpo umano assicurando le attività vitali, la crescita e il mantenimento dello stato di buona salute. I principi nutritivi sono presenti in tutti gli alimenti, naturalmente in quantità diverse. Nessun alimento li contiene tutti, quindi occorre sempre mangiare cibi diversi. Analizziamo ora i principi nutritivi uno ad uno poiché la loro conoscenza è alla base di una buona educazione alimentare. CARBOIDRATI o GLUCIDI (zuccheri) Sono una ricchissima fonte di energia, infatti, il cervello, il cuore, e i muscoli utilizzano i carboidrati per svolgere le loro eccezionali e fondamentali funzioni nutrizionale. 1 g di zuccheri fornisce 4 kcal. Oggi è consigliato nella normale dieta alimentare un consumo di carboidrati pari al 45% delle calorie. I carboidrati sono costituiti da tre elementi: carbonio, idrogeno e ossigeno. I carboidrati si dividono in semplici e complessi. Gli zuccheri semplici o monosaccaridi costituiscono le “unità’ “ che legandosi tra loro e formano gli zuccheri complessi, così’ come le perle formano una collana. Gli zuccheri complessi sono chiamati disaccaridi (due unità) o polisaccaridi (molte unità). Gli alimenti che contengono monosaccaridi e disaccaridi hanno un sapore dolce. I monosaccaridi più’ comuni sono il glucosio, il fruttosio e il galattosio. - Il glucosio è lo zucchero più importante in natura, anche perché è l’elemento di base di molti altri zuccheri, come l’amido e la cellulosa. 3 In una persona sana la concentrazione del glucosio nel sangue va da 80° 100 mg/dl e costituisce la fonte di energia più utilizzata dalle nostre cellule. - Il fruttosio si trova nella frutta. - Il galattosio, unendosi con il glucosio, forma il lattosio, lo zucchero del latte. A partire da questi monosaccaridi si formano alcuni dei più comuni disaccaridi. -Il saccarosio, il comune “zucchero” da tavola, è formato da un’unità di glucosio e una di fruttosio. Si estrae dalla barbabietola e dalla canna da zucchero. - Il maltosio (glucosio + glucosio) non è molto diffuso in natura come tale. Si trova nei semi solo al momento della germinazione. I polisaccaridi più diffusi sono l’amido e la cellulosa formati da centinaia di unità di glucosio. La differenza tra amido e cellulosa è nel diverso modo in cui queste unità sono legate tra loro. A causa di questa differenza, la molecola dell’amido forma una spirale, mentre la molecola della cellulosa è lineare. -L’amido è accumulato dalle piante nei semi e nei tuberi, come riserva di energia da usare al momento della germinazione. Le principali fonti di amido per usi alimentari e industriali sono i semi di cereali come frumento, riso, mais e i tuberi di patata. - La cellulosa è presente, con funzione di sostegno (un po’ come il nostro scheletro), nei tronchi degli alberi, negli steli, nelle foglie e in generale nelle pareti delle cellule vegetali. Può essere digeriti dagli animali erbivori come le mucche, il cui stomaco è capace di scinderla in zuccheri semplici. L’uomo che è onnivoro come il cane e il gatto non può digerirla. Tuttavia anche per l’uomo è importante assumere cellulosa, perché essa fa parte delle cosiddette “fibre vegetali” che, aumentando il volume del cibo ingerito, aiutano l’intestino a spingerlo in avanti attraverso i movimenti peristaltici e permettono di sentirsi sazi più a lungo. Grassi 4 Sono una vasta famiglia di sostanze con diversi ruoli organici. Il tessuto adiposo (10-25% del peso corporeo) rappresenta la principale fonte energetica oltre a formare uno strato isolante e protegge gli organi interni. I grassi del tessuto adiposo sono formati da miscele di trigliceridi: molecole di glicerolo unite a tre molecole di acidi grassi G L--------acido grasso I C E-------acido grasso R O L-------acido grasso O Gli acidi grassi sono composti di lunghe catene di atomi di carbonio. Sono acidi grassi saturi quelli che hanno la seguente struttura: C—C—C—C Sono acidi grassi insaturi quelli che hanno la seguente struttura. C—C=C—C Il valore ematico dei trigliceridi varia fisiologicamente da 70 a 170 mg/dl. Il colesterolo rappresenta un elemento fondamentale delle membrane cellulari ( dà rigidità e resistenza). Senza il colesterolo non si avrebbero la replicazione delle cellule e il rinnovo dei tessuti. 5 Il colesterolo presente nel sangue è di norma per la ‘80% prodotta dal fegato e per il restante 20 % introdotto con gli alimenti e di questo solo il 30-40% è assorbito. Nelle analisi del sangue sono considerati normali i valori di 120-200 mg/dl. 1 g di grassi fornisce 9 kcal Proteine Le Proteine svolgono un ruolo plastico (strutturale), cioè rinnovano e costituiscono i nuovi tessuti (capelli, pelle, muscoli). Per comprendere la loro forma immaginiamo le proteine come un treno formato da tanti vagoni, ciascun vagone è chiamato aminoacido. Esistono 20 diversi tipi di aminoacidi. Secondo il numero e la disposizione della sequenza dei “vagoni”cioè degli aminoacidi si hanno proteine di diverso tipo. Il nostro organismo non è in grado di “fabbricare” tutti gli aminoacidi, alcuni di questi (precisamente nove) sono detti essenziali e devono essere introdotti con la dieta. Un’eccessiva alimentazione proteica crea problemi perché aumentano i prodotti terminali del loro metabolismo. Gli alimenti di origine animale (latte, carne, uova, formaggio) contengono tutti gli aminoacidi essenziali invece le proteine di origine vegetale non contengono tutti gli aminoacidi essenziali contemporaneamente e allora bisogna combinare gli alimenti vegetali per soddisfare le esigenze del nostro organismo. 1 g di proteine fornisce 4 kcal Le Vitamine 6 Anche se le quantità indispensabile all’organismo sono piccolissime il loro apporto attraverso una corretta alimentazione è fondamentale. Non danno calorie ma sono importantissime bioregolatori. L’insufficienza di una vitamina (ipoavitaminosi) può creare seri problemi ad alcuni organi o tessuti del corpo umano. Le vitamine sono indicate con le lettere dell’alfabeto e sono suddivise in base alla loro solubilità nei grassi (liposolubili) o nell’acqua (idrosolubili). Sono liposolubili le vitamine A, D, E e K che possono essere immagazzinate in alcuni tessuti del nostro corpo, per cui non è necessario un rifornimento giornaliero. Sono idrosolubili la vitamina C e quelle del gruppo B, che devono essere assunte ogni giorno. Le vitamine sono molto deperibili: i cibi cotti o poco freschi ne contengono molte meno dei cibi freschi e crudi. La vitamina A mantiene sani gli occhi e la pelle. La vitamina B1 è indispensabile per l’utilizzazione dei carboidrati. La vitamina B2 stimola la crescita, permette di assimilare carboidrati e proteine. La vitamina C previene lo scorbuto e ha un potere antinfettivo. La vitamina D è indispensabile per la fissazione del calcio nelle ossa. La vitamina K è indispensabile per far coagulare il sangue. La vitamina PP (B3). Sali Minerali 7 Sono sostanze elementari che sono introdotte nell’organismo umano con gli alimenti vegetali e animali e attraverso l’acqua in cui sono disciolti. I Sali minerali rappresentano circa il 4 % in peso dell’organismo umano. Poiché durante la giornata una persona elimina circa 30g di sali , essi devono essere reintegrati con costanza e regolarità. Alcuni elementi minerali sono necessari in grandi quantità, come il calcio, il fosforo, il magnesio, il sodio, il potassio e il cloro; il comune sale da cucina è formato da sodio e cloro. Altri elementi sono necessari in piccolissime quantità, come il ferro, il rame, lo iodio e altri che sono denominati “elementi-tracce”. Il calcio è il maggiore costituente minerale del corpo umano e nell’adulto costituisce circa l’1,7% del peso corporeo. Rientra nella costituzione di tutti i tessuti, in particolare di ossa e denti. E’ inoltre fondamentale per il funzionamento del sistema nervoso, per la contrazione muscolare, per la coagulazione del sangue. Le fonti principali sono il latte, i formaggi, i pesci e le uova. Il fosforo è il secondo minerale per quantità, perche nell’adulto costituisce circa lo 0,6% del peso corporeo. E’ un elemento fondamentale delle ossa e dei denti (assieme al calcio).Il fosforo è abbondante nel latte, nei formaggi, nel tuorlo d’uovo, nel pesce e nei legumi. Il ferro è presente nell’organismo umano in quantità minime, pari circa allo 0,005% del peso corporeo. La maggior parte, circa i ¾ del totale, è contenuto nei globuli rossi del sangue e nei muscoli. La carenza di ferro nell’organismo provoca anemia, debolezza e minore resistenza alle infezioni. Acqua 8 L’acqua è l’elemento maggiormente presente nel nostro organismo. Partecipa a tutte le reazioni chimiche che avvengono nel nostro corpo. L’integrità dei tessuti corporei è assicurata dall’equilibrio che si stabilisce in ogni singola cellula del nostro organismo, tra il contento in proteine, Sali minerali, e il contenuto in acqua. L’acqua che introduciamo nel nostro corpo non è sola quella che beviamo, ma tutti gli alimenti contengono acqua in modo particolare frutta e verdura. NECESSITA’ ENERGETICHE E FABBISOGNO ENERGETICHE Spesso sulle confezioni dei prodotti alimentari sono indicate le caratteristiche nutrizionali dell’alimento. Oltre alla quantità di proteine, zuccheri e grassi, sull’etichetta compare anche un numero che indica il valore energetico dell’alimento stesso, cioè la quantità di energia che è fornita al nostro organismo da 100 grammi di quel prodotto. L’energia è ottenuta dai principi che introduciamo nel nostro organismo con gli alimenti e l’unità di misura di questa energia è la kilocaloria. La caloria è la quantità di calore necessaria per innalzare di un grado (da 14,5°C a 15,5°C) la temperatura di un grammo di acqua alla pressione di 1 atmosfera. Come già abbiamo detto ogni principio nutritivo ha un diverso valore energetico: -un grammo di proteine fornisce circa 4 kcal; -un grammo di zuccheri fornisce circa 4 kcal; -un grammo di grassi fornisce circa 9 kcal . Conoscendo i principi nutritivi contenuti in un determinato alimento, possiamo calcolare il suo valore energetico. Per esempio, 100 grammi di albicocche contengono 0,4 grammi di proteine, 0,1 grammi di grassi e 7,6 grammi di zuccheri. Il rimanente del peso è acqua che non fornisce energia. Quindi: Proteine 0,4x4= 1,6 kcal 9 grassi 0,1x9= 0,9 kcal zuccheri 7,6x4= 30,4kcal _______ 32,9 kcal 100 grammi di albicocche contengono 32,9 kcal. L’energia ottenuta dagli alimenti è utilizzata dal nostro corpo per svolgere importanti funzioni vitali: - Il metabolismo basale, cioè tutto ciò che avviene nel nostro organismo anche quando noi dormiamo o siamo al riposo: l’attività del cuore, del cervello, del fegato, delle reni, la respirazione, la digestione. - La termoregolazione, cioè la regolazione della temperatura del nostro organismo, deve essere mantenuta a circa 36°C; - La digestione degli alimenti cioè l’energia necessaria per bruciare gli alimenti. Per ottenere 1000kcal ne sono utilizzate 60. - L’attività fisica; l’energia fornita dagli alimenti è necessaria anche per muoverci, lavorare, giocare, svolgere attività sportive. Il valore esatto del fabbisogno energetico giornaliero, cioè della quantità di calore di cui una persona ha bisogno ogni giorno per vivere, dipende da diversi fattori: - Il tipo di vita che si conduce;chi fa una vita sedentaria richiede una quantità minore di calorie rispetto a chi svolge un’attività fisica intensa o un lavoro pesante; - L’età; il fabbisogno calorico è minimo nei neonati, aumenta con l’infanzia e l’adolescenza per poi diminuire con l’aumentare dell’età. - Il sesso; dalla nascita all’età adulta l’uomo ha un bisogno energetico superiore a quello della donna, mentre con il passare degli anni, durante la vecchiaia si hanno valori simili. ETA’(anni) 1-3 4-6 10 MASCHI(kcal/giorno) 1450 1850 FEMMINE(kcal/giorno) 1350 1650 7-9 ETA’(anni) 10-12 13-15 16-17 18-29 30-59 Più di 60 2100 MASCHI(kcal/giorno) 2250 2550 2800 3050 2900 2000 1900 FEMMINE(kcal/giorno) 2000 2150 2200 2150 2150 1700 Ma come fare per sapere se la nostra alimentazione è effettivamente bilanciata? Una prima valutazione viene dal calcolo dell’indice di massa corporea o IMC. Come si calcola? IMC = peso corporeo in kg/ altezza x altezza in metri. Esempio: peso 80 kg altezza 1.80 metri IMC = 80 / 1,80 x 1,80 = 24 Il risultato ottenuto è confrontato con la tabella sottostante che ci dà una prima valutazione del carico energetico che introduciamo con l’alimentazione. Sottopeso Normale Leggero sovrappeso Obesità Donna < 19 19 – 24 24 – 29 > 29 Uomo <20 20 – 25 25 – 30 >30 Possiamo aggiungere a questa informazione la distribuzione dell’adipe addominale che si ottiene misurando la circonferenza vita. Se la misura è >94 cm negli uomini e 80 cm per le donne significa che vi è un eccesso di adipe intorno alla vita. Statisticamente questo è un fattore di rischio per l’ipertensione, il diabete, e malattie cardiovascolari. Una volta stabilito se si è in una condizione di normalità o meno ci si deve confrontare con la quantità e la qualità del cibo che si ingerisce ogni giorno. 11 Il nostro organismo non richiede la stessa quantità di energia in tutte le ore della giornata, perciò è molto importante stabilire quanti devono essere i pasti, quante calorie in ognuno e a che intervallo si devono consumare. Bisogna consumare 5 pasti al giorno. Ore 7.00 prima colazione 20% delle calorie giornaliere. Ore 11’00 spuntino 5% delle calorie giornaliere. Ore13,30 pranzo 40-50% delle calorie giornaliere. Ore 17,30 merenda 5% delle calorie giornaliere. Ore 20 ’30 cena 20-30% delle calorie giornaliere. --1700 calorie al giorno : bambini oltre 6 anni , donne anziane e sedentarie. --2100 calorie al giorno : adolescenti femmine, adulte con lavoro non sedentario, uomini adulti con lavoro sedentario. --2600 calorie al giorno : adolescenti maschi , uomini adulti con lavoro non sedentario o moderata attività fisica. Il vero problema è lo stile di vita sedentario. I bambini di 6 anni passano molte ore davanti alla televisione. La maggior parte degli adulti fa poco moto e il nostro peso dipende dal bilancio tra ciò che introduciamo con il cibo è ciò che consumiamo. E’ interessante osservare questa tabella: Per dormine si consumano 0’9kcal/minuto Per stare in piedi inattivi “ 1 kcal/minuto Per correre a in bicicletta “ 1’1kcal/minuto Per correre a piedi “ 11,1kcal/minuto Per fare lavori agricoli “ 5,5--7,0kcal/minuto Per correre a piedi “ 15’0kcal/minuto si consumano Per stirare “ Per scrivere al computer “ . 12 3’54,2kcal/minuto 1’3kcal/minuto E’ ancora però più interessante verificare il rapporto che c’è tra le calorie apportate da alcuni alimenti e il tempo necessario per smaltirle svolgendo diverse attività: alimento q.tà energia camminare bicicletta stare in piedi g kcal minuti minuti minuti cornetto 40 164 55 15 149 aranciata 330 125 42 11 114 Panino + prosciutto 120 250 83 23 227 Pasta +fagioli 350 300 100 27 273 Torta +crema 100 370 123 33 336 gelato alla crema 150 330 110 30 300 Ma se facciamo sport: tipo di sport sci corsa lotta tennis ciclismo calcio cyclette consumo calorico kcal/ora 960 930 900 800 700 500 800 Abbiamo capito che l’importante è muoversi e associare una alimentazione corretta sia nella quantità che nella qualità. Questi sono i punti fondamentali su cui si costruisce il benessere personale. Ecco le linee guida che ognuno dovrebbe seguire con l’obbiettivo di vivere bene mangiando meglio. 1) 2) 3) 4) 5) 13 Controlla il tuo peso e mantieniti sempre attivo. Più cereali, legumi, ortaggi, e frutta. Dei grassi, scegli la qualità e limitane la quantità. Giuste quantità di zuccheri, dolci e bevande zuccherate. Bevi ogni giorno acqua in abbondanza. 6) Sale? Meglio poco. 7) Bevande alcoliche con moderazione. 8) Varia spesso le tue scelte a tavola. Cominciamo ad analizzare punto per punto questi consigli. 1)Controlla il tuo peso e mantieniti sempre attivo. Il peso corporeo è l’espressione tangibile del bilancio energetico tra entrate e uscite caloriche. L’energia viene introdotta con gli alimenti ed è utilizzata dal corpo sia durante l’attività fisica sia durante il riposo. Se si introducono più calorie di quante se ne consumano, l’eccesso si accumula nel corpo sotto forma di grasso, determinando un aumento di peso sia nel bambino che nell’età adulta. Se invece si introduce meno energia di quanta se ne consuma il corpo utilizza le sue riserve di grasso per far fronte alla richiesta di energia. L’eccesso di grasso corporeo può essere di vario grado, si va dal sovrappeso all’obesità moderata all’obesità grave. Il rischio per la salute diviene preoccupante nell’obesità moderata e molto serio nell’obesità grave. Problema contrapposto all’obesità è quello dei disturbi dei comportamenti alimentari come la bulimia e l’anoressia. La prevenzione deve iniziare già nell’infanzia. La valutazione del peso corporeo ideale, come già abbiamo detto ,deve tener conto del sesso, dell’età e dal tipo di attività svolta. 14 Nei bambini e negli adolescenti è necessario valutare con molta attenzione la variazione del peso corporeo nel tempo perché si tratta di fasi dello sviluppo nelle quali peso, statura e composizione corporea cambiano velocemente ed è quindi necessario affidarsi al pediatra che può meglio valutare le eventuali situazioni di sovrappeso di obesità o eccessiva magrezza. 2)Cereali, legumi, ortaggi e frutta. Questi alimenti sono importanti perché apportano carboidrati, vitamine e sali minerali;Inoltre i cereali soprattutto i 15 legumi sono ottime fonti di proteine. I cereali e derivati, gli ortaggi e la frutta contengono notevoli quantità di fibra alimentare. La fibra alimentare e un insieme di sostanze tra cui la cellulosa che costituiscono la parete cellulare dei vegetali. Queste sostanze non vengono digerite dagli enzimi digestivi né vengono assorbite dall’intestino. A contatto con i liquidi si gonfiano e attivano i movimenti intestinali. Consuma ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta e verdura fresca e aumenta il consumo di legumi sia freschi che secchi. Consuma regolarmente pane, pasta, riso e altri cereali. Quando puoi scegli prodotti ottenuti con farine integrali. 3) Grassi: scegli la qualita’ e limita la quantita’. Per stare bene è necessario introdurre con l’alimentazione una certa quantità di grassi, ma è altrettanto opportuno non eccedere. I grassi, oltre a fornine energia , favoriscono l’assorbimenti delle vitamine liposolubili (A ,D ,E , K , ). Un eccessivo consumo di grassi nell’alimentazione abituale rappresenta invece un fattore di rischio per l’insorgenza di obesità e malattie 16 cardiovascolare. I grassi da assumere quotidianamente varia da persona a persona , ma nell’adulto il consumo giusto è mediamente il 20-25% delle calorie. Le quantità di grassi presente negli alimenti, sia visibile (grasso della carne , del prosciutto ecc.) che quello che non si vede ( grasso del formaggio ) variano da un alimento all’altro e vanno da valori molto bassi in molti prodotti vegetali e in alcuni tipi di carne e pesce a valori molto alti nei prodotti come il burro nella margarina e negli oli. La qualità dei grassi varia da prodotto a prodotto per la loro composizione chimica e la diversa qualità influisce sulla nutrizione e sulla salute degli uomini. A temperatura ambiente i grassi saturi sono solidi (burro, strutto) ,quelli insaturi sono liquidi (olio di oliva ). E’ preferibile il consumo dei grassi insaturi e soprattutto a crudo. Modera la quantità di grassi. Non eccedere con gli alimenti fritti. Le alte temperature formano prodotti dannosi. Mangia più spesso il pesce sia fresco che surgelato. Preferisci carni magre e togli il grasso visibile. Mangia le uova fino a tre o quattro a settimana . Consuma latte parzialmente scremato. 4) Zuccheri , dolci , bevande zuccherate : nei giusti limiti. 17 Nell’alimentazione le fonti più importanti di zuccheri sono gli alimenti e le bevande dolci. Gli zuccheri semplici forniscono energia immediatamente e danno rialzi glicemici rapidi e immediati. Gli zuccheri complessi forniscono invece energia più protratta nel tempo e perciò concorrono al mantenimento della glicemia costante . Gli zuccheri semplici possono essere consumati in quantità del 10-15% dell’intero apporto calorico giornaliero. Modera il consumo di alimenti e bevande dolci . Tra i dolci preferisci i prodotti della tradizione italiana . Utilizza in quantità controllata marmellate miele e creme. Limita il consumo di prodotti che contengono molto saccarosio (caramelle torroni gomme da masticare) e lavati i denti subito dopo averli mangiati. 6) Bevi ogni giorno acqua in abbondanza. 18 Nell’organismo umano l’acqua rappresenta un costituente essenziale per il mantenimento della vita. L’acqua non contiene calorie. In condizione normali le perdite giornaliere di acqua nell’individuo adulto sono circa 3-4% del peso corporeo (2 litri). Bevi minimo 2 litri di acqua al giorno. Bevi spesso e in piccole quantità. L’equilibrio idrico deve essere mantenuto bevendo essenzialmente acqua, sia quello del rubinetto che quella imbottigliata . Ricorda che aranciate , bibite tipo cola, succhi di frutta, caffè,oltre a contenere acqua contengono altre sostanze che contengono calorie. Durante e dopo l’attività fisica bevi per reintegrare le perdite di liquidi. Bevi anche in determinate condizioni patologia (influenza o diarrea). 6)Il sale? Sia il sapore che le proprietà biologiche del sale comune (cloruro di sodio) sono legate principalmente al sodio; ogni grammo di sale contiene 0,4g di sodio. In condizione normale il nostro organismo elimina ogni giorno da 0,1 a 0,6 g di sodio. Questa quantità va reintegrata con l’alimentazione, ma non è necessario aggiungere sale ai cibi in quanto è sufficiente già il sodio contenuto negli stessi alimenti che mangiamo. Riduci progressivamente l’uso del sale e già dopo poche settimane il tuo palato si adatterà al nuovo gusto. Usa il sale iodato se proprio non riesci ad eliminarlo del tutto. Limita i condimenti come il dado ,ketchup, senape. Insaporisci i cibi con erbe aromatiche e spezie. 19 Consuma saltuariamente alimenti ricchi di sale come snack salati, patatine in busta olive da tavola e alcuni salumi e formaggi. 7)Bevande alcoliche. Le bevande alcoliche sono costituite per la maggior parte da acqua e la restante parte dall’alcol etilico o etanolo. L’etanolo è una sostanza estranea all’organismo e tossica; viene assorbito già nelle prime porzione del tratto gastro-intestinale, entra nel sangue e da li va in tutti i liquidi corporei. L’equivalente calorico di un grammo di alcool è pari a 7 kcal. Fra tutte le bevande alcoliche dai la preferenza a quelle a basso tenore alcolico ( vino e birra). 20 Non consumare bevande alcoliche se devi metterti alla guida di autoveicoli o devi fare uso di apparecchiature delicate e pericolose per te e per gli altri. Se assumi farmaci evita il consumo di alcol. Riduci o elimina l’assunzione di bevande alcoliche se sei in sovrappeso o obeso. 8)Varia spesso le tue scelte a tavola. La dieta deve assicurare al nostro organismo oltre ai grassi, alle proteine, ai carboidrati, acqua, vitamine e minerali ed è perciò necessaria una dieta equilibrata e varia. Variare è necessario non solo perché nessun alimento è completo e perfetto ma anche perché: Si combatte la monotonia dei sapori. Si soddisfa maggiormente il gusto. Si combattono squilibri nutrizionali e quindi metabolici. Si evita di accumulare nell’organismo sostanze estranee che alla lunga potrebbero pregiudicare la nostra salute. Consigli alimentari: Mangiate sempre in un clima sereno e rilassato ; lo stress ostacola fisiologicamente i processi digestivi. Masticate bene ; la digestione che inizia in bocca è molto importante. Bevete lentamente e moderatamente durante i pasti. 21 Ogni pasto deve essere completo e deve contenere carboidrati , proteine, grassi, vitamine e sali minerali. Non combinate più alimenti proteici insieme Preferite cibi di origine vegetale a quelli animali; come grassi usate l’olio extravergine di olive, come proteine preferite i legumi. Mangiate la carne e suoi derivati non più di 4 volte a settimana. Mangiate prosciutto crudo e bresaola. Mangiata formaggi e latticini non più di 3 volte a settimana. Mangiate moderatamente frutta secca: 2-3 noci o mandorle al giorno sono ottime per la salute perché contengono Sali minerali acidi grassi essenziali e proteine. Consumate 2-3 uova a settimana. Limitate il consumo di zucchero. caffè, tè ,cacao, spezie , cibi piccanti e alcolici. Evitate i superalcolici e le bibite zuccherate e gasate. Mangiate , se potete, cibi naturali. Se volete perdere o aumentare peso fatelo lentamente : 2 kg al mese Evitate le diete alimentari temporanee in grado di farvi perdere peso in poco tempo ; sono solo sacrifici dannosi e inutili. Una educazione alimentare corretta invece vi permetterà di raggiungere con più tempo a un stato di benessere duraturo e consapevole. In condizione di stress e riabilitazione fisica aumenta il fabbisogno vitaminico . Ricordate che il tuo buon stato di salute dipende da una dieta equilibrata una corretta attività fisica e un corretto atteggiamento mentale. Esempio di menù da 2400 calorie adatto ad un giovane ragazzo. Per compilare un menù si considera l’età, il peso, il tipo di lavoro della persona e per stabilire il suo fabbisogno giornaliero di principi nutritivi e di calorie si procede in questo modo: -Si compila l’elenco degli alimenti, divisi nei cinque momenti della giornata.(nell’esempio sono stati scelti cibi molto comuni , tenendo conto delle abitudini alimentari delle famiglie italiane). 22 -si assegnano le quantità ad ogni alimento, espresse in grammi (i pesi sono a crudo e al netto degli scarti. Esempio : “pasta 100 g” significa che si pesano 100 grammi di spaghetti crudi e poi si versano nell’acqua bollente per cuocerli; “ frutta 150 g” significa che si prende una mela si toglie la buccia e il torsolo e si mangiano 150grammi della mela ). Poi , consultando una tavola dei cibi si calcolano i principi nutritivi e le calorie contenute in ogni alimento. -Si sommano tutti i valori per vedere se i totali si avvicinano a quelli stabiliti in partenza. Alimento quantità proteine (g) lipidi(g) COLAZIONE. latte +caffè 150cc 5,2 2,7 1cucchiaino di zucchero 5g pane comune 80g 7,1 0,5 totale 12,3 3,2 SPUNTINO DELLE ORE 10 Alimento quantità proteine (g) lipidi(g) Frutta fresca 150g 0,3 0,4 PRANZO Alimento quantità proteine (g) lipidi(g) Pasta+sugo 100g 10,8 0,3 *+1c. di olio d,oliva 10g 10,0 Carne 80g 16,6 4,1 Verdura 200g 2,6 0,2 *+1 di olio d’oliva 10g 10,0 Pane comune 80g 7,1 0,5 Frutta fresca 150g 0,3 0,5 totale 37,4 25,6 *1c. = un cucchiaio MERENDA Alimento quantità proteine (g) lipidi(g) Pane comune 80g 7,1 0,5 *+1c olio di oliva 10g 10,0 23 glucidi (g) cal 7,5 5,0 48,2 60,7 73 20 214 307 glucidi (g) cal 16,5 68 glucidi (g) 82,8 5,6 48,2 16,5 153,1 cal 356 90 103 34 90 214 68 955 glucidi (g) cal 48,2 214 90 +pomodoro Totale 7,1 10,5 48,2 CENA Alimento quantità proteine (g) lipidi(g) Pasta o riso 30g 3,2 0,1 In brodo di carne o di verdure Carne 80g 16,6 4,1 Verdura 200g 2,6 0,2 *+2 c olio di oliva 20g 20,0 Pane 80g 7,1 0,5 Frutta fresca 150g 0,3 0,5 Totale 29,8 25,4 Totale della giornata Calorie corrispondenti Percentuale di calorie 86,9 348cal 15% 65,1 586cal 25% 304 glucidi (g) cal 24,8 107 5,6 48,2 16,5 95,1 375,6 1401cal 60% 103 34 180 214 68 706 2335 100% Questo menù è solo un esempio di alimentazione equilibrata ma per avere una vera alimentazione equilibrata bisogna variare gli alimenti , e per questo sarà facile fare altri menù consultando la tabella delle sostituzioni. La lettura è molto semplice : l’alimento guida è quello scritto con le lettere maiuscole. LATTE PARZIALMENTE SCREMATO 150g = Yogurt magro o alla frutta , un vasetto. PANE ( a colazione ) 80g =fette biscottate 8 pezzi. =biscotti secchi 50g. PANE COMUNE =pane integrale 90g =fette biscottate 8 pezzi =pasta 70g 24 =riso 70g =pasta fresca 100g =legumi secchi 70g =fagioli freschi 180g =patate 150g + pasta 40g (*) Piselli 150 g + pasta 40g (*) (* i 40 g di pasta vanno aggiunti alla quantità prevista). PASTA 100g =pane integrale 120g =pane comune 110g =riso 100g =pasta fresca 130g =gnocchi di patate 150g =tortellini 200g (piatto unico) =legumi secchi 100g =fagioli freschi 260g =patate 150g + pasta 70g (*) =piselli 150g + 70g di pasta (*) (* i 70 g di pasta vanno aggiunti alla quantità prevista) CARNE 80g = pollo , o coniglio, o petto di tacchino, o maiale magro o agnello magro ,o fegato o trippa 80g =pesce ( sogliola, nasello, palombo ) 150g =formaggio (stracchino , bel paese, emmenthal) 70g =mozzarella 100g =prosciutto crudo o cotto 60 g =tonno sott’olio 70 g =prosciutto o formaggio 30g + un uovo. OLIO ( + POMODORO A MERENDA ) 10g = prosciutto crudo o cotto 20g =bresaola o formaggio 20g. 25 Alimentazione nelle varie fasce di età 1)Alimentazione nell’infanzia Per un bambino nutrirsi non significa solo soddisfare una necessità biologica, ma è anche un momento ricco di valenze affettive e relazionali. Una buona dieta garantisce al giovane organismo una crescita equilibrata ed in salute. Curare l’alimentazione in questo periodo della vita è fondamentale per evitare che il sovrappeso porti con sé problemi alla salute fisica e psicologica del bambino. Si stima infatti che circa il 40% dei bambini e il 60% degli adolescenti obesi rimarranno tali anche in età adulta, con tutte le gravi conseguenze negative che si avranno nella qualità della vita da adulto. Per un bambino avere la madre o il padre obesi è un fattore di rischio importante che aumenta di molto la probabilità che lui stesso diventi un adulto obeso. Senza dubbio all’origine del fenomeno esiste una predisposizione genetica ma ancora più importante è l’influenza delle cattive abitudini alimentari trasmesse dai genitori e dalla società. Oggi più che mai moltissimi bambini mangiano male, consumano troppi grassi e preferiscono cibi preconfezionati e scadenti ma ricchissimi di calorie. Per i genitori diventa quindi estremamente importante monitorare e correggere le abitudini alimentari dei propri figli. (io direi correggere la cultura alimentare della propria famiglia.) 2)Alimentazione nell’età dello sviluppo Tra l’infanzia e l’età adulta, l’adolescenza è una delle fasi più delicate della vita, caratterizzata da profondi mutamenti fisiologici dovuti al fatto che in questo periodo , che precede la maturazione sessuale, l’organismo deve affrontare il massimo scatto di crescita e perciò ha bisogno di una quantità di energia e di nutrienti maggiore a qualunque altro periodo della vita. L’alimentazione degli adolescenti e dei giovani deve essere ricca di alimenti che forniscono carboidrati (pane, pasta, patate, legumi), di alimenti che forniscono proteine (carne, pesce, uova) , ma anche di latte e formaggi( per il loro alto contenuto di calcio) , e di verdure e frutta . 26 3)Alimentazione degli anziani Un’appropriata alimentazione è essenziale per conservare un buon stato di salute in tutte le età , ma in età avanzata è quasi indispensabile poiché in questa fase della vita avvengono modificazioni fisiologiche (rallentamento del metabolismo basale , diminuzione della muscolatura scheletrica , riduzione dell’attività fisica)che riducono il fabbisogno energetico , ma che richiedono un giusto apporto di nutrienti. Oltre i 40 anni, l’occorrente di calorie e di proteine diminuisce di circa il 5% ogni 10anni sino ai 60 anni; dai 60 ai 70 anni il calo è del 10% e un’altra riduzione del 10% avviene dopo i 70 anni. Il problema nell’anziano non è tanto quello dell’apporto calorico, quanto quello di regime alimentare equilibrato e completo nei principali nutrienti. La dieta deve coprire in modo armonico ed equilibrato i fabbisogni nutrizionali dell’anziano deve essere impostata assicurando l’apporto calorico totale intorno alle 2100calorie fornite dai carboidrati per il 50-60% ,dalle proteine per il 15% , e dai lipidi per il 35%. E’ essenziale l’apporto di acqua, vitamine e sali minerali . Gli anziani sentono meno la sete ed è necessario bere ogni giorno almeno un litro di acqua . IMPARIAMO A LEGGERE LE ETICHETTE ALIMENTARI L’etichette de prodotti alimentari è la carta d’identità dell’alimento. Sull’etichetta troviamo : 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Il nome del prodotto. Il nome e la sede del fabbricante. In nome di chi ha confezionato il prodotto L’elenco degli ingredienti del prodotto, da quello più abbondante a quello meno , comprese le sostanze aromatizzanti e gli additivi (E). La data di scadenza. Il peso netto. Le modalità di conservazione. Le sostanze allergizzanti. Il numero di lotto di produzione che permette di rintracciare l’origine del prodotto. 27 Alcune etichette danno anche altre informazioni sulla qualità del prodotto: 1) Marchio di qualità 2) Tabella nutrizionale, che indica la quantità di grassi, proteine, zuccheri e calorie che sono contenute in 100g di quel prodotto. ALIMENTAZIONE E SOCIETA’ MODERNA Cibo e stress. Non si conoscono ancora bene i processi con cui lo stress modifica e altera i processi nutrizionali ma sappiamo bene che lo stress ha un enorme effetto negativo sul sistema immunitario che si indebolisce rendendoci meno protetti di fronte alle infezioni e ad altri tipi di malattie. Quando siamo stressati. Il corpo produce più adrenalina e per produrre più adrenalina c’e una richiesta maggiore di vitamina C. Bisogna quindi integrare la dieta con alimenti ricchi di vitamina C . I cibi più ricchi di vitamina C sono gli agrumi e i pomodori . Duranti lunghi periodi di stress si possono avere anche carenze di vitamina A e proteine ed è bene incrementare il consumo di cibi ricchi di vitamina A come peperoni gialli , rossi, carne pollo, pesce , latte fagioli ed uova. Il consumo frequente di vitamina C, vitamina A, Zinco, proteine ed acido folico è importante per combattere lo stress e aiutare il nostro organismo e il sistema immunitario. MALATTIE GRAVI PROVOCATE DA SQUILIBRI ALIMENTARI. Si possono distinguere due livelli di squilibri alimentari: 1) La malnutrizione. 2) La denutrizione. 28 1)La malnutrizione per eccesso è diffusa soprattutto nei paesi ricchi ed è dovuta ad una scarsa educazione alimentare unita ad una enorme disponibilità di alimenti. Le persone che mangiano troppo per un tempo prolungato possono andare incontro a malattie come l’obesità e il diabete. Il diabete è la più comune tra le malattie metaboliche, caratterizzata da un aumento del glucosio nel sangue a causa di una cattiva regolazione nella produzione di un ormone chiamato insulina. Malattia dagli esordi spesso silenziosi ma che,se trascurata può portare gravi complicanze croniche a carico dei vasi sanguigni, cuore , reni, occhi , sistema nervoso. Nel diabete tipo 1 l’organismo è incapace di produrre insulina, che va quindi assunta più volte al giorno in corrispondenza dei pasti. Il diabete tipo 2 è detto “dell’adulto” nonostante da anni colpisca un numero sempre maggiore di bambini. Anche se ha una forte predisposizione genetica,dipende fortemente dall’alimentazione e dallo stile di vita ed è spesso associato a malattie come l’obesità, l’ipertensione e le malattie cardiovascolari. In Italia le diagnosi di diabete tipo2 sono circa 3 milioni, quelle tipo1 o insulino-dipendenti sono 150.000, ma si stima che ci siano ancora 1,5 milioni di diabetici che non sanno di esserlo o sono fortemente a rischio. Ci sono già molti casi di diabete tipo2 in ragazzi di 15 anni, la colpa è dello stile di vita sbagliato, infatti si mangia troppo e male e soprattutto non ci si muove abbastanza così sovrappeso e obesità si diffondono nei giovani . Il 22% dei bambini italiani è in sovrappeso e il 10% è obeso. L’obesità è il primo fattore di rischio del diabete. Dopo 25 anni di obesità un paziente su due si ammalerà. Il quadro completo è inquietante e molto semplice: il 50% dei bambini saranno adulti trentenni diabetici e quarantenni a rischio elevato di infarto. L’obesità è una malattia multifattoriale,con una sicura componente genetica, ma causata da una errata condotta alimentare e a stili di vita errati. L’obesità è alto fattore di rischio cardiovascolare. All’eccesso di peso si accompagnano valori fuori norma della pressione arteriosa che portano alla cosiddetta “ sindrome metabolica” . Stanlio (Stan Laurel) e Ollio (Oliver Hardy) hanno usato la loro differenza di corporatura a fini comici; Laurel è vissuto dieci anni più di Hardy: questo 29 conferma il dato statistico secondo il quale le persone supernutrite hanno una vita più breve di quelle che si nutrono in modo equilibrato. Nella malnutrizione per squilibrio vengono assunti giuste quantità di alimento, ma i principi nutritivi contenuti in essi non sono equilibrati perché alcuni sono troppo abbondanti e altri troppo scarsi. Anche se la persona è apparentemente ben nutrita, o addirittura grassa, risente ugualmente dei danni all’organismo per la scarsità di alcune sostanze necessarie. 2)La denutrizione “Denutrito” è la persona che soffre la vera fame, perché non dispone di una sufficiente quantità di cibo. Questo è lo squilibrio alimentare più grave poiché non viene soddisfatto neppure il minimo fabbisogno di calorie. Negli adulti gli effetti visibili sono il dimagrimento, l’astenia, una minore efficienza fisica e psichica. Nei bambini le manifestazioni della denutrizione sono più drammatiche e possono culminare in gravissime malattie da carenza che portano alla morte. Le persone denutrite sono oggi 500 milioni!! ANORESSIA E BULIMIA. Anoressia (scomparsa dell’appetito ) e la bulimia (fame smodata) sono due aspetti di uno stesso problema: la manifestazione di un disagio psicologico collegato con problemi non risolti della propria identità . Si tratta di vere e proprie patologie che si esprimono attraverso l’alimentazione. Nel primo caso mediante l’autoimposizione del digiuno, nel secondo con crisi improvvise di ingordigia eccessiva. Anche se talvolta l’anoressia può essere originata da gravi anemie o da malattie dell’apparato digerente, la maggior parte dei casi segnalati ha chiare origini psicologiche, con complesse motivazioni di carattere individuale, familiare e sociale. L’ossessivo controllo del peso, l’esercizio fisico esagerato, l’uso eccessivo di lassativi, le lunghissime diete ripetute sono tutte espressioni della volontà di essere sempre più magri e in forma secondo i dettami della moda. Al modello “magro, scattante e sempre in forma” i giovani fanno riferimento in maniera 30 sempre più assoluta. Tutto magari comincia con l’idea di “ mettersi a dieta “, ma la dieta diventa poco a poco sempre più rigida e si trasforma in una vera ossessione fino ad arrivare al completo rifiuto del cibo: Se anoressia e bulimia erano un tempo malattie tipicamente femminili, ancora oggi colpiscono il 2 % delle ragazze sane di età compresa tra i 15 e 20 anni, oggi non è più così e queste turbe alimentari si diffondono anche tra i maschi, segno evidente di un malessere generalizzato. Anoressia e bulimia non sono un gioco, causano danni fisici che nel tempo diventano irreversibili. Le complicanze più frequenti sono legate alla perdita di peso, al vomito e all’abuso di diuretici e lassativi. Le complicanze sono gravi dovute alla mancanza di alimenti fondamentali e alla denutrizione. In alcuni casi il paziente, fortemente debilitato, non riesce a difendersi da idee autoaggressive. Altre complicanze tipiche sono insonnia, debolezza, diminuzione dei globuli rossi, caduta dei capelli, aumento della peluria e disidratazione della pelle. Alcuni di questi danni colpiscono proprio l’aspetto fisico, la “bellezza”. E’ uno strano paradosso, se si pensa che le persone anoressiche hanno un senso estetico fortissimo e una pretesa di perfezione fisica assoluta. Ulteriori danni, che possono diventare irreversibili sono l’osteoporosi, cioè la perdita di calcio nelle ossa che diventano fragili e sottili e l’alterazione del flusso ormonale con scomparsa delle mestruazioni. Il vomito causa gastriti e danni ai denti, infatti lo smalto viene corroso dagli acidi grassi che intaccano anche le corde vocali. Un altro segno tipico è il rigonfiamento delle ghiandole salivari ( il paziente bulimico ha il viso gonfio). I diuretici presi senza averne realmente bisogno causano prima poi danni ai reni e una maggiore ritenzione dei liquidi (proprio quello che vorrebbe evitare). Di anoressia si muore!| Conclusioni. Avere una dieta equilibrata è importantissimo per la tua salute e per la tua libertà 31 32 Il cruciverba del cibo dott. Rauzzino Angela Maria Verticali: 1. Prima e quinta della definizione “scheletro dei pesci” Preposizione semplice Si fa per individuare intolleranze alimentari. 4. La prima metà del baci. 5. Si ripete nei porri. 6. Le prime di riso. 7. L’inizio dell’assaggio 9 La fine dei capi 11 Può essere al sugo, alla ………… carbonara, all’arrabbiata. 12 Pesce d’acqua dolce. 15 Le cova la gallina 16 Sono i mattoni del nostro corpo 18 Quelle idrosolubili sono l’ A, D, ………….E, K. 20 Misura l’energia contenuta ………….negli alimenti 23 Possono essere di mare e di …………campagna 27 Alimento dolce prodotto dlle api 28 Fresco e grossissimo…. melo. 30 Noce è una sua varietà 35 Succhiano il nettare 39 Le consonanti di sci. 2. 3. Orizzontali: 1: Alimento completo del neonato; 4: Si ricava dal luppolo; 8: carne senza can; 9: prima e terza della definizione “ secondo pasto fondamentale”; 10: si ricava da una pianta ma è anche un’espressione di gioia; 11: se ne devono consumare 5 al giorni; 13: prima e ultima del maggiore elemento del corpo umano; 14: prima e terza della definizione “ dolce con candeline”; 15: su in inglese; 17: diva senza vocali; 19: terza e ultima della definizione “ addolcisce il caffè”; 21: il petrolio è…nero, il pomodoro è….rosso; 22: tutto fresco; 24: ultima sillaba di un noto tubero; 25: in mezzo ai cavoli; sono doppie negli oggetti; 27: si spalma sulle fette biscottate con il burro; 29: le vocali di uve; 30: Prima mattina; 31:le consonanti di alto; 32: le ultime di mangiare; 33: Pari di peri; 34: sono ghiotti di formaggio; 35: si ripetono nell’ananas; 36: consonanti di sano; 37: le prime di ingredienti; 38: è ricco di omega3; 40: peso privato delle sue consonanti; 41: La fine dei panini; 42: un po’ di un ortaggio arancione; Inserendo a numero uguale lettera uguale presa dal cruciverba troverai un consiglio importante. 1 17 7 12 37 33 38 33 15 41 7 39 17 33 7 1 17 15 7 12 20 33 21 39 7 27 7 41 26 37 OCCHIO ALL’ETICHETTA PERCHE’ E’……… RISOLVI E LO SCOPRIRAI. AaA T 1 2 3 4 5 6 7 8 ’9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 1) E’ un alimento prodotto dalle mucche. 2) C’è quella di produzione e quella di scadenza. 3) Sono detti anche zuccheri. 4) Se è di stagione è piu buona. 5) Possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento. 6) L’ etichetta indica a quale…….. conservare il prodotto. 7) E’ obblicatorio indicarne la data in cui sono state deposte. 8) Conservano e migliorano molti alimenti. 9) Sull’etichette vengono elencati in ordine di quantità dalla più alta alla più bassa. 10) Denominazione di origine protetta 11) Per questo alimento l’etichetta deve specificare la provenienza animale. 12) Tecnica di conservazione dell’alimento aggiugendo sale. 13) Indica la quantità di grassi , proteine, zuccheri e calorie contenute in 100g di quel prodotto. 14) Sostanze che danno colore agli alimenti. 15) Tecnica di conservazione degli alimenti a temperature inferiore a -20 °C. 16) Proprietà di un prodotto. 17) Sostanze che compongono un alimento. 18) Tecnica di conservazione di un alimento a cui è stato privato dell’acqua. 19) Prodotto provenienti dalla trasformazione del latte crudo. 20) Produce una tossina pericolosa nei barattoli di conserve non adeguatamente preparate. 21) Tecnica di conservazione degli aliementi in cui il prodotto viene sottoposto a temperature elevate e poi subito raffreddate. 22) Azienda Sanitaria Locale. 23) Indicazione Geografica Protetta. 24) Un alimento in cui sono presenti organismi che ne compromettono la salubrità. 25) Alimento idoneo al consumo umano 34 dal punto di vista igienico. 26) Nucleo Anti-sofisticazione. 27) Tecnica di conservazione degli alimenti nella quale viene tolta l’aria dall’imballaggio e poi sigillato emerticamente. 28) Organismi Geneticamente Modificati. 35 AMBIENTE 1. Il Ciclo antropico dell’acqua L’uomo, nell’esercizio delle sue funzioni di “animale sociale”, ha bisogno di ingenti quantitativi di acqua per le attività domestiche, industriali, agricole, ricreative, ecc. Ogni utilizzo, evidentemente, richiede che l’acqua abbia le desiderate caratteristiche di qualità. Nel caso di un’utenza di tipo civile, per esempio, l’acqua deve essere potabile e, cioè, si deve poter bere senza pregiudizio per la salute. Non tutte le fonti disponibili forniscono acqua potabile. L’acqua, pertanto, prima dell’utilizzo deve essere sottoposta a trattamenti di potabilizzazione. Il percorso che l’acqua compie dalla fonte, con il prelievo per mezzo di opere di captazione, l’adduzione mediante l’acquedotto, lo stoccaggio in serbatoi di carico e la potabilizzazione, fino all’utenza domestica dove viene usata per essere poi raccolta nella rete fognaria e da questa condotta fino all’impianto di depurazione per essere disinquinata e sversata in un corpo idrico ricettore, lo possiamo chiamare “ciclo antropico dell’acqua” (vedi Figura 1). L’acqua, come ben noto, è richiesta in molti cicli di processo di attività industriali. Anche in questo caso essa deve possedere caratteristiche di qualità idonee e compatibili con il suo successivo utilizzo. Nel caso, per esempio, di un’attività nella quale si prevede il riscaldamento, l’acqua non deve essere troppo dura, ovvero deve avere una ridotta concentrazione in sali di calcio e magnesio. In caso contrario si pensi al ferro da stiro o alla lavatrice – si produrranno incrostazioni e depositi all’interno di condutture e serbatoi. Figura 1 – Un esempio di ciclo antropico “domestico” dell’acqua (De Feo, 2008) In figura 2 abbiamo schematizzato un ipotetico ciclo antropico “urbano” dell’acqua. Chiariamo subito che per acque reflue urbane dobbiamo correttamente intendere una miscela di acque reflue domestiche (o civili) e di acque reflue industriali. Le acque reflue urbane, pertanto, potranno essere prevalentemente civili o industriali a seconda che prevarrà la componente domestica oppure quella industriale. 36 Per le attività industriali, l’acqua può essere prelevata dalla rete cittadina di distribuzione (rete interna) oppure da eventuali pozzi di captazione da falda idrica sotterranea (freatica o in pressione) presenti all’interno del sito produttivo. In quest’ultimo caso potrebbe essere necessario un qualche trattamento per conferire all’acqua le caratteristiche richieste dal ciclo di processo. Le acque reflue industriali, una volta prodotte, possono essere completamente depurate all’interno del sito produttivo per essere poi sversate in un corpo idrico ricettore. Figura 2 – Un esempio di ciclo antropico “urbano” dell’acqua (i tratti con i punti si riferiscono a parti opzionali non sempre presenti) (De Feo, 2008) L’alternativa più ricorrente prevede che il depuratore interno funga da primo sgrossamento delle acque reflue per essere poi recapitate in un impianto di acque reflue urbane per mezzo della rete fognaria civile o in un depuratore consortile industriale di pretrattamento o di trattamento finale. Per chi si affaccia per la prima volta verso queste problematiche, lo scenario può apparire alquanto complicato e, in effetti, lo è. A volte, infatti, ci si trova di fronte ad inestricabili ed incomprensibili grovigli di tubazioni che non si sa da dove provengono né dove terminano. Le acque reflue, una volta depurate, non è detto che debbano essere necessariamente sversate in un fiume, in un lago, in mare o sul suolo. Se il trattamento di depurazione è molto spinto, infatti, le acque depurate potrebbero avere caratteristiche di qualità idonee per essere riutilizzate, per esempio, all’interno dello stesso ciclo di processo o in altri e perché no in agricoltura o per altri scopi (ad es. protezione civile, incendi, ecc.). In figura 3 il ciclo antropico “domestico” dell’acqua è presentato con riferimento all’andamento delle caratteristiche di qualità. Le acque di falda, per ovvi motivi, presentano una qualità intrinseca maggiore rispetto alle acque superficiali. In Italia, diversamente da altri paesi meno fortunati in termini di approvvigionamento idropotabile (ad es. gli Stati Uniti d’America), le principali riserve d’acqua dolce sono costituite proprio da acque di falda. In tal caso, il trattamento di potabilizzazione si limita, spesso, ad una “semplice” disinfezione (clorazione, ozonizzazione, trattamento con raggi UV, ecc.) per la rimozione degli organismi patogeni eventualmente presenti. Potabilizzare un’acqua di falda, quindi, è meno costoso ed 37 impegnativo rispetto ad un’acqua superficiale che, invece, richiede trattamenti più spinti (grigliatura, chiariflocculazione, sedimentazione, filtrazione, adsorbimento su carboni attivi, ecc.). Dopo il suo utilizzo, l’acqua viene inquinata e subisce un decadimento qualitativo. A seguito di un trattamento depurativo convenzionale, le caratteristiche di qualità delle acque reflue vengono migliorate a livello tale da poter rispettare i limiti tabellari per lo scarico nelle acque di superficie (o sul suolo). Utilizzando sistemi depurativi ad elevata efficienza si può migliorare sempre più la qualità delle acque reflue depurate sino ad arrivare al livello di purezza delle acque prelevate in falda. Quello presentato è il modello adottato su una navicella spaziale dove, per ovvi motivi, si è costretti a riciclare tutto. Figura 3 – Andamento della qualità dell’acqua (De Feo, 2008) 2. Il Ciclo industriale dei rifiuti Le normative europea e nazionale prevedono un sistema di gestione dei rifiuti basato su un approccio integrato. Dalla discarica controllata, quale unica forma di smaltimento, si è passati, infatti, ad un sistema gerarchico basato su quattro livelli successivi di intervento: riduzione della produzione e della pericolosità, recupero di materia, recupero di energia e, infine, smaltimento in discarica. Con riferimento, agli RSU, i rifiuti (materiali esausti normali), una volta prodotti, in quantità sempre minore e con caratteristiche di pericolosità ridotte o assenti (secondo l’auspicio del Legislatore), devono essere separati a domicilio in funzione della loro propensione al recupero di materia e di energia e successivamente avviati alla raccolta differenziata, come visibile in figura 4. I materiali esausti umidi (avanzi di cucina, sfalci di giardino e di potatura, ecc.) possono essere trattati in impianti di compostaggio per la produzione di un ammendante per l’agricoltura (il compost) o in impianti di digestione anaerobica per la produzione di un gas biologico (biogas). In ambito tecnico, ve ne sarete accorti, spesso, si parla per sigle ed acronimi. Parlando, appunto, di materiali compostabili non si può non fare menzione dell’acronimo “FORSU”: frazione organica dei rifiuti solidi urbani. 38 I materiali esausti riciclabili (carta, plastica, vetro, lattine e metalli, legno, tessili) devono essere avviati al riciclo nelle relative filiere produttive, come visibile in figura 4. I materiali esausti residui vanno al trattamento termico finalizzato al recupero energetico, direttamente, oppure previa produzione di CDR (combustibile dai rifiuti). Il compostaggio è un processo controllato di decomposizione biologica aerobica che applicato ai rifiuti solidi urbani ne trasforma la frazione organica biodegradabile in un ammendante organico umificato, detto compost, sfruttando l’azione della flora microbica spontaneamente presente nel rifiuto stesso e che trova nei carboidrati, lipidi e proteine un substrato nutritivo per il sostentamento e lo sviluppo. Il compostaggio non è l’unico modo per ottenere un recupero di materia dall’umido e dal verde. I suddetti materiali, infatti, possono essere avviati alla digestione anaerobica. La digestione anaerobica è un processo biologico in cui, in assenza di ossigeno, la sostanza organica viene trasformata in biogas, principalmente costituito da metano ed anidride carbonica. Il processo ha luogo grazie all’azione di diversi gruppi di microrganismi in grado di trasformare la sostanza organica in composti intermedi: acido acetico, anidride carbonica ed idrogeno. Questi composti sono successivamente trasformati in metano per opera di batteri metanigeni. Figura 4 – Sistema di gestione dei Rifiuti Solidi Urbani (i Materiali Esausti Normali) (De Feo, 2008) 39 3. Il Ciclo industriale dei rifiuti La rosa dei venti (visibile in figura 5) è la rappresentazione schematica dei punti cardinali: Nord, Sud, Est e Ovest e delle direzioni da questi determinate, diffusasi a partire dalla Repubblica di Amalfi, ai tempi delle Repubbliche Marinare. La rosa dei venti più semplice è quella a 4 punte formata dai soli quattro punti cardinali: - Nord (N 0°) anche detto settentrione o mezzanotte e dal quale spira il vento detto tramontana; - Est (E 90°) anche detto oriente o levante e dal quale spira il vento detto levante; - Sud (S 180°) anche detto meridione e dal quale spira il vento detto mezzogiorno oppure ostro; - Ovest (W 270°) anche detto occidente o ponente e dal quale spira il vento detto ponente. Tra i quattro punti cardinali principali si possono fissare 4 punti intermedi: - Nord-est (NE 45°), dal quale spira il vento di grecale (chiamato anche greco); - Sud-est (SE 135°), dal quale spira il vento di scirocco (garbino umido); - Sud-ovest (SW 225°), dal quale spira il vento di libeccio (garbino secco); - Nord-ovest (NW 315°), dal quale spira il vento di maestrale (carnasein). Figura 5 – La rosa dei venti Gli otto venti principali sono dunque riportati in tabella 1. I nomi delle direzioni NE, SE, SO e NO derivano dal fatto che la rosa dei venti veniva raffigurata, nelle prime rappresentazioni cartografiche del Mediterraneo, al centro del Mar Ionio oppure vicino all'isola di Malta che diveniva così anche il punto di riferimento per indicare la direzione di provenienza del vento, 40 ossia delle navi che anticamente erano spinte dai venti portanti, ossia da venti che provenissero dalla loro poppa (le andature all'orza vennero molto più tardi). In quella posizione, le navi che provenivano da NE, giungevano approssimativamente dalla Grecia, che comprendeva anche la parte meridionale delle coste balcaniche e la Turchia orientale, da cui il nome Grecale per la direzione NE-SO; da SE giungevano navi provenienti dalla Siria, da cui il nome Scirocco per il vento da SE; a SO vi è la Libia, nome che anticamente definiva anche la Tunisia e l'Algeria, da cui il nome Libeccio per il vento da SO verso NE. Infine da NO giungevano le navi salpate da Roma, che spesso circumnavigavano la Sicilia piuttosto che affrontare lo stretto di Messina; dalla Magistra, Roma, deriva il nome del vento che soffia da NO, Maestrale: la via "maestra" era infatti, fin dall'epoca romana, la via da e per Roma. Tabella 1 – Rosa dei venti 41