VERBALE INCONTRO CON LE PARTI SOCIALI

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO
FACOLTA’ DI MEDICINA VETERINARIA
Via Leonardo da Vinci, 44 - 10095 Grugliasco (Torino)
VERBALE DELL’INCONTRO CON LE PARTI SOCIALI DEL 21 GENNAIO 2008
Sono presenti:
PER LE PARTI SOCIALI
-
Dott. Cesare Pierbattisti, Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Torino e
Vicepresidente degli Ordini del Piemonte
-
Dott. Adriano Sarale, Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Cuneo e
Presidente degli Ordini del Piemonte
-
Dott.ssa Raffaella Bestonso, Presidente AIVPA
-
Dott. Mauro Gnaccarini, Presidente SIVEMP
-
Dott. Sergio Andruetto, direttore area sanitaria Istituto Zooprofilattico Sperimentale
Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
-
Dott.ssa Giuliana Moda, Assessorato alla Sanità, Regione Piemonte
- Dott. Ugo Baldi, Sanità Pubblica Regione Piemonte, Settore Vigilanza e Controllo
Alimenti di Origine Animale
-
Dott. Alessandro Dondo, responsabile Area Tecnica Diagnostica Generale e Sanità
Animale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta
-
Dott. Scotti, Presidente nazionale ANVI
-
Dott.ssa Paola Mogliotti, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle
d’Aosta, sezione di Asti.
PER LA FACOLTA’
-
Prof. Bartolomeo Biolatti, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria
-
Prof. Pierpaolo Mussa, Vicepreside della Facoltà di Medicina Veterinaria e Presidente
della Commissione Didattica
-
Prof.ssa Anna Farca, Presidente del Corso di Laurea Specialistica in Medicina
Veterinaria
-
Prof. Rossi, Presidente del Corso di Laurea triennale in Produzioni Animali, Gestione e
Conservazione della Fauna
-
Prof. Ezio Ferroglio, Presidente del Corso di Laurea Specialistica in Biotecnologie
Applicate alla Sanità Umana ed Animale e delegato per il Job-placement
-
Prof. Alberto Tarducci, membro della Commissione Didattica
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-
Prof. Giovanni Re, delegato per l’EAEVE
-
Prof. Aurelio Cagnasso, rappresentante del SSD VET/08
-
Prof.ssa Tiziana Civera, rappresentante del SSD VET/04
-
Dott. Mario Giacobini, rappresentante del SSD INF/01
-
Prof. Carlo Girardi, rappresentante del SSD VET/07
-
Dott.ssa Elisabetta Macchi, rappresentante del SSD VET/02
-
Prof.ssa Patrizia Nebbia, rappresentante del SSD VET/05
-
Prof. Giuseppe Quaranta, rappresentante del SSD VET/10
-
Proff.ri Alberto Valazza e Paolo Buracco, rappresentanti del SSD VET/09
-
Sig. Riccardo Beltramo, rappresentante degli studenti del Corso di Laurea
Specialistica in Medicina Veterinaria.
Il Preside, prof. Biolatti, dà il benvenuto a tutti i presenti ed illustra brevemente le ragioni
dell’incontro con le parti sociali, che sono state convocate per la presentazione dei nuovi
percorsi formativi della Facoltà di Medicina Veterinaria ed in particolare per quello del
Corso di Laurea Specialistica in Medicina Veterinaria, revisionato secondo quanto previsto
dal DM 22 ottobre 2004 n°270, in linea con le SOP EAEVE e con il nuovo Esame di Stato.
In prima battuta i rappresentanti del mondo del lavoro sono chiamati ad esprimere il
proprio giudizio sull’impostazione generale dei nuovi corsi di laurea proposti dalla Facoltà;
sarebbe inoltre altamente auspicabile una collaborazione successiva con il mondo della
professione per la definizione dei contenuti del percorso formativo, così come previsto
dalle linee guida del DM delle Classi di Laurea e di Laurea Magistrale che sottolineano
l’importanza di una “effettiva collaborazione con il mondo del lavoro e delle professioni
nella progettazione dei percorsi formativi”. A tale proposito il Preside propone la creazione
di un tavolo di lavoro paritetico con esponenti dell’Università e del mondo della professione
(con l’eventuale consulenza di esperti) che possa operare nella definizione dei contenuti
per i contenitori che fino ad ora sono stati individuati.
Il prof. Mussa, Presidente della Commissione Didattica, illustra ai presenti la proposta di
articolazione del Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria, sottolineando che nei
limiti dei vincoli imposti dalle tabelle ministeriali (numero massimo di 30 esami, numero di
CFU pre-assegnati ai diversi settori, numero di CFU destinati alle attività di tirocinio ed alle
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attività a scelta dello studente) si è cercato di operare in linea con quanto previsto dalle
SOP dell’EAEVE e dalla proposta di modifica dell’Esame di Stato. L’obiettivo che si è
cercato di raggiungere nella riformulazione del percorso formativo è stato quello di
mantenere l’attuale buon livello di preparazione teorica e di incrementare la parte di attività
pratica effettuata a piccoli gruppi e finalizzata al raggiungimento delle day-one skills.
Il prof. Rossi, Presidente del Corso di Laurea triennale in Produzioni Animali, Gestione e
Conservazione della Fauna, illustra la proposta di revisione del Corso di Laurea, che
prevede l’articolazione in un biennio comune seguito da un curriculum zootecnico o
faunistico con svolgimento del tirocinio in quest’ultimo periodo. L’eventuale proseguimento
degli studi potrà indirizzarsi verso un +2 in Scienze zootecniche e tecnologie animali (LM
86) o un Master di 1° livello. Gli sbocchi professionali previsti riguarderanno la formazione
di due figure distinte: uno zoonomo (con iscrizione nell’albo professionale degli agronomi)
e un tecnico faunistico (figura professionale per la quale è auspicabile le creazione di un
albo professionale).
Il prof. Ferroglio, Presidente del Corso di Laurea Specialistica in Biotecnologie Applicate
alla Sanità Umana ed Animale, presenta la proposta di revisione del Corso di laurea
specialistica, sottolineando come esso sia stata improntato a fornire un supporto alla
pratica veterinaria, in particolar modo allo sviluppo di nuove metodiche diagnostiche.
Prende la parola il dott. Sarale che sottolinea come da più parti sia ormai emersa la
riflessione che la professione non ha più bisogno di nuovi professionisti, in quanto il
mercato occupazionale a livello nazionale dei medici veterinari è ormai saturo e non più
ricettivo. Alcune Facoltà di Medicina Veterinaria italiane hanno già ridotto il numero delle
immatricolazioni e la stessa Regione Piemonte ha previsto che per i prossimi 5 anni il
fabbisogno di nuovi veterinari sarà limitato a 10 unità.
Il dott. Pierbattisti concorda con la necessità di ripensare e diminuire il numero di studenti
e sottolinea la necessità di individuare nuovi sbocchi professionali, anche riconquistando
spazi che attualmente sono stati occupati da altre professionalità. Si dichiara favorevole al
“contenitore” che è stato presentato, ma è consapevole che il lavoro più impegnativo sarà
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quello di trovare i contenuti adatti. A questo proposito sottolinea l’assoluta necessità di
fornire agli studenti una solida preparazione sulle conoscenze e sulle competenze di base,
poiché l’esperienza agli esami di Stato ha messo in luce come spesso i neo-laureati
abbiano una preparazione dettagliata su argomenti molto specifici e specialistici ma al
contempo presentino gravi lacune su argomenti di base ritenuti fondamentali. Il tavolo di
lavoro proposto potrebbe essere quindi uno strumento fondamentale per invertire questa
tendenza e per definire dei parametri condivisi che dovranno essere utilizzati nella
costruzione del percorso formativo e nell’adeguamento dei corsi alle attività della
professione.
Il dott. Scotti condivide l’appello del dott. Sarale per una riduzione del numero di studenti e
ritiene necessario incentivare la formazione di un medico veterinario che non sia
indirizzato esclusivamente al mercato ormai saturo degli animali da compagnia, ma che
sappia spaziare verso nuovi importanti ambiti professionali quale, ad esempio, quello della
sicurezza alimentare. In questa ottica ritiene che sarebbe necessario ripensare alla
suddivisione dei crediti formativi nelle diverse discipline, al fine di incrementare la
formazione nei settori dell’ispezione degli alimenti e della sicurezza dei prodotti di origine
animale e bilanciare il rapporto di attribuzione di crediti che attualmente sembra
preponderante nei confronti delle discipline cliniche.
Il dott. Scotti esprime inoltre la preoccupazione che una figura professionale come quella
dello zoonomo possa entrare in concorrenza con il medico veterinario in un ambito che
potrebbe rappresentare una interessante alternativa rispetto ad altri ambiti attualmente
congestionati, in primis quello dei piccoli animali.
In merito al tirocinio pratico degli studenti del Corso di Laurea Magistrale, il dott. Scotti
auspica che sia possibile continuare a mantenere, anche in ambito clinico, il rapporto con
il mondo “privato” della professione, cosicché lo studente possa entrare in contatto con
realtà lavorative esterne e “non protette”.
La dott.ssa Bestonso sottolinea come la professione stia cambiando e come, di
conseguenza, appare necessario che la Facoltà si doti di un’offerta formativa in linea con il
mondo professionale. Ritiene importante l’attenzione posta sulla necessità di acquisire
abilità pratiche purché questo non vada a discapito delle conoscenze teoriche e concorda
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sulla necessità di fornire una solida preparazione su argomenti di base, che potrebbe
essere completata, al quinto anno degli studi, da un percorso formativo specialistico in
ambiti specifici rilevanti quali ad esempio la farmacologia, la medicina legale, il practice
management, la deontologia.
Ritiene che uno dei compiti formativi della Facoltà sia quello di insegnare a rispettare e
valorizzare la professione, sottolinea la necessità di informare gli studenti sui possibili
sbocchi lavorativi e dichiara la disponibilità dell’AIVPA a costruire un cammino comune.
Il dott. Gnaccarini porta i saluti del Segretario Nazionale della SIVEMP e, ricollegandosi a
quanto detto dal dott. Sarale, sottolinea come invece nel campo della Sanità Pubblica
possano esserci spazi per i neolaureati. Questo è dovuto in parte ad esigenze di ricambio
generazionale ed in parte alla necessità di aggiornamento e di nuovi approci alle
tematiche della Sanità Pubblica, all’interno delle quali è necessario accogliere le nuove
sfide legate alla sicurezza alimentare ed al Pacchetto Igiene per evitare di farsi strappare
questi ambiti di applicazione da altre professionalità. E’ però altresì necessario acquisire la
consapevolezza che il nuovo veterinario della Sanità Pubblica non potrà più essere quello
di una volta e che bisognerà saper anche accettare la sfida della flessibilità del lavoro.
Il dott. Gnaccarini, dichiara la disponibilità del Sindacato Veterinari Medicina Pubblica a
prendere parte al tavolo di lavoro proposto dalla Facoltà.
La dott.ssa Moda ritiene che la riforma del corso di laurea sia un’occasione di straordinaria
importanza per aprire un confronto ed un dialogo fra il mondo universitario ed il mondo
della professione. Evidenzia come i forti segnali di crisi della professione siano dovuti ad
un troppo tenace attaccamento alle branche tradizionali e come manchino nuove figure
identitarie differenti da quelle del passato che erano legate alla clinica dei piccoli animali
(marcato ormai saturo), alla clinica dei grossi animali (settore in grave crisi a meno che
non si cerchino aspetti innovativi), all’anatomia patologica ed all’ispezione (ambiti nei quali
sono in arrivo operatori para-veterinari).
La dott.ssa Moda ritiene necessaria la creazione di una figura professionale che abbia una
visione completa dell’interazione uomo-animale e che possa occupare settori dove al
momento attuale i veterinari sono poco presenti (ad esempio nei laboratori, nel campo
dell’economia sanitaria, dell’epidemiologia veterinaria e dell’ecologia) o sono stati
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preceduti da altre professionalità (ad esempio il management e la prevenzione sanitaria
negli allevamenti o il campo della responsabilità della qualità nei controlli alimentari). Per
fare questo è necessario presentare agli studenti delle nuove immagini della professione
veterinaria, che mantiene comunque un grosso punto di forza nell’essere considerata
altamente strategica ed al servizio della società.
Il dott. Andruetto concorda pienamente con quanto espresso dalla dott.ssa Moda e
evidenzia che il campo della prevenzione, della gestione e della cura della malattie
coinvolge tutte le strutture interessate alla produzione e si estende non solo agli animali da
reddito ma anche agli animali selvatici (per l’aspetto venatorio e perché possibili vettori di
malattie) ed agli animali da compagnia, rappresentando quindi un potenziale e
fondamentale settore di occupazione dei medici veterinari. Ritiene che sia necessario
creare una figura professionale in grado di cogliere tutte le interazioni fra animali, salute
pubblica e sicurezza alimentare, una figura che sappia apportare al settore della sicurezza
degli alimenti adeguate competenze nell’analisi del rischio.
Il prof. Girardi ritiene che se in Italia ci sono troppi laureati in veterinaria rispetto al numero
assorbibile dal mercato dal lavoro, la causa è da imputare al numero troppo elevati di corsi
di laurea in Medicina Veterinaria presenti sul territorio nazionale. Sottolinea inoltre come
alcune attività richieste dell’EAEVE (per esempio le attività cliniche in ambito buiatrico)
vadano in una direzione opposta a quella degli sviluppi del mercato del lavoro italiano, e
che questo è una dimostrazione di quanto sia necessario un confronto ed una
collaborazione con gli esponenti della professione per capire la direzione giusta da seguire
nella definizione di obiettivi formativi che possano essere validi anche per gli anni a venire.
A tal proposito il dott. Scotti rileva, così come aveva già evidenziato la dott.ssa Moda, che
il mondo della professione solleva la necessità di creare la figura professionale di supporto
dell’infermiere veterinario.
Il prof. Ferroglio concorda con la dott.ssa Bestonso sulla necessità di informare gli studenti
dei possibili sbocchi professionali, ma rammenta che le iniziative in tal senso organizzate
dal servizio Job-Placement di Facoltà hanno trovato poco riscontro presso gli studenti. Il
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tema della saturazione del mercato del lavoro (sopratutto negli ambiti “storici”) viene
affrontato anche durante le attività di orientamento, ma nonostante questo il numero degli
studenti iscritti al test d’ingresso è sempre in aumento. Il prof. Ferroglio si dice comunque
sicuro che sia questa la strada da percorrere ed invita i rappresentanti del mondo
professionale a fare altrettanto, diffondendo nel mondo esterno, per quanto di loro
competenza, la conoscenza delle nuove direzioni in cui potrebbe svilupparsi la
professione.
Il prof. Re ritiene che se in Italia ci fossero meno Facoltà di Medicina Veterinaria si
potrebbe lavorare meglio e confronta la situazione italiana con quella di altri paesi europei
nei quali le strutture universitarie di veterinaria hanno maggiori supporti finanziari e sono in
numero decisamente minore. Ritiene che, visti i problemi di numerosità degli studenti sin
qui evidenziati e visto quanto analizzato in merito dal prof. Girardi, le parti sociali
dovrebbero in futuro esprimersi sull’opportunità di mantenere in vita il corso di Medicina
Veterinaria dell’Ateneo di Torino, considerando se le ragioni storiche, il grado di gestione
in qualità raggiunto con l’accreditamento EAEVE e la capacità formativa ottenuta anche
grazie alle importanti strutture presenti all’interno della Facoltà, possano fare la differenza
rispetto ad altri corsi di laurea di altri Atenei.
Il prof. Re ritiene che l’incremento annuale del numero di studenti che tentano il test
d’ingresso sia in parte dovuto al fatto che, a differenza delle lauree 3+2, le lauree a ciclo
unico vengono sempre più avvertite come quelle maggiormente in grado di fornire una
preparazione solida e completa.
Il prof. Cagnasso concorda con la dott.ssa Moda sui segnali di crisi della professione e
ritiene che nel campo degli animali da reddito la crisi sia dovuta al fatto che i veterinari non
hanno saputo, nel tempo, modificare ed evolvere le proprie tipologie di intervento.
Il prof. Mussa evidenzia come, soprattutto alla luce della necessità emersa da più parti
anche nel corso dell’incontro odierno, di trovare nuovi sbocchi occupazionali, sarà
fondamentale creare una collaborazione fattiva con il mondo della professione e auspica
che il tavolo di lavoro possa essere uno strumento altamente operativo in questo
frangente.
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Il Preside prof. Biolatti ringrazia tutti i partecipanti ed invita i rappresentanti delle parti
sociali ad individuare 5 esponenti per la costituzione del tavolo del lavoro.
Il Preside chiede se vi sia un accordo generale, da parte degli esponenti della professione,
sui criteri adottati per la revisione del Corso di Laurea Magistrale in Medicina Veterinaria e
sull’impianto generale di riorganizzazione che da queste linee guida discende. Gli
esponenti delle parti sociali si esprimono in modo favorevole sugli obiettivi formativi
specifici e sul percorso formativo previsti. Sottolineano inoltre che il progetto presentato è
conforme a quanto richiesto dalle SOP EAEVE, finalizzate alla preparazione di un medico
veterinario in grado di esercitare la professione in ambito Europeo.
Il Preside chiede se vi sia un accordo generale, da parte degli esponenti del mondo della
professione, sulla proposta di ristrutturazione del Corso di Laurea Specialistica in
Biotecnologie Applicate alla Sanità Umana ed Animale. Gli esponenti delle parti sociali si
esprimono in modo favorevole sugli obiettivi formativi specifici e sul percorso formativo
previsti.
Per l’approvazione dell’impianto generale della proposta di ristrutturazione del Corso di
Laurea in Produzioni Animali, Gestione e Conservazione della Fauna da parte delle parti
sociali, si rimanda all’incontro con il Comitato d’Indirizzo del Corso di Laurea.
Il Segretario verbalizzante
(f.to Dott.ssa Alessandra Rota)
Il Preside
(f.to Prof. Bartolomeo Biolatti)